Cenni storici
Su Patmos sorse la
prima comunità cristiana, il cui sacerdote fu Giovanni l’apostolo e evangelista. Qui egli trascrisse e completò il suo Vangelo
dagli appunti che aveva annotato su piccoli rotoli di papiro
quando era ancora con Gesù, e che erano conservati presso Maria a
Gerusalemme. Gli stessi furono recuperati dal tribuno Cornelio
giacché stavano per essere trafugati durante l’irruzione di Caifa in casa di Maria. Qui egli cominciò anche a
battezzare, come fece Giovanni il Battista nel Giordano; pratica che fu
interrotta dopo la sua morte.
A Roma, quando morì
Gesù, governava Tiberio dagli anni 14 – 37. Egli guidò il suo governo in modo
perfetto, ma dopo la sua morte andò di male in peggio
inarrestabilmente e non risparmiò i vertici del potere.
Gli succedette Gaio
detto Caligola (dal 37 al 41) il quale ebbe delle
noie in Giudea, poiché egli pretendeva un culto personale in tutti i suoi
templi.
Dopo Gaio venne Claudio
(dal 41 al 54); dopo che questi fu avvelenato gli succedette al governo Nerone
Lucio Doizio Enobardo (dal
54 al 68). Nonostante le sue fissazioni non ebbe
nessuna noia con la Giudea. Nel 64 però cominciarono le difficoltà a causa dei
cristiani, i quali furono incolpati dell’incendio di Roma. Egli fece bruciare
vivi numerosi cristiani, ma forse fu lui stesso il responsabile a causa di una
grande speculazione edilizia.
In
breve tre imperatori gli
succedettero: Galbo Servio Sulplicio
68–69, Ottone Marco Salvio, gennaio-aprile 69, Aulo Vitellio,
aprile-dicembre 69. Ma le difficoltà con Gerusalemme e
la Giudea arrivarono con Tito Flavio Vespasiano (69–79) e con suo figlio e
successore, il quale portava il suo stesso nome, ma era noto con il nome Tito
(79–81).
Vespasiano cadde in
disgrazia sotto Nerone nel 66. Tuttavia nel 67 fu nominato
governatore della Giudea e con l’incarico di sedare la prima insurrezione
ebraica. Quando divenne imperatore lui,
sottomise la Palestina, esclusa Gerusalemme, la quale fu conquistata da suo
figlio Tito nel 70.
A Roma fu coniata la
moneta con la scritta ‘Judaea capta’.
Giovanni l’apostolo aveva allora 65 anni (egli era di 5 anni più giovane di Gesù Cristo). Masada, che era
la roccaforte della resistenza giudaica, fu conquistata
nel 73.
Seguirono poi gli
imperatori Domiziano Tito Flavio, fratello di Tito Vespasiano (81–96), Nerva Marco Coccei (96–98) e Traiano Marco Ulpio (98–117);
sotto il suo governo forse morì Giovanni l’apostolo ed evangelista.
N. d. R.
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