– Rivelazione –
(Dettato ad Anita Wolf nel 1949/1950)
dalla Vita di Gesù
Premessa alle 4 Pietre miliari - (a cura dell’associazione “Amici della Nuova Rivelazione)
«… ecco che due uomini in vesti bianche
si presentarono loro e dissero:
uomini galilei,
perché state a guardare verso il cielo?
Questo Gesù che è stato tolto da voi ed
assunto in cielo,
verrà nella medesima
maniera
in cui l’avete
veduto andare in cielo».
[Atti degli Apostoli 1,10-11]
(testo
aggiornato con revisione al Dicembre 2019)
«Ma
voi diletti, non dimenticate quest’unica cosa, che, per il Signore, un giorno è
come mille anni, e mille anni son come un giorno, Il Signore non ritarda
l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia, ma egli è
paziente verso di voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano
a ravvedersi, Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli
passeranno stridenti, e gli elementi infiammati si dissolveranno e la terra e
le opere che sono in essa saranno arse»
[2a Pietro 3,8-10]
Titolo originale: “Gericht”
Traduzione di Ingrid
Wunderlich e Antonino Izzo
Tutte le opere (in lingua tedesca) vengono consegnate gratuitamente agli amici
che cercano la Luce
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Questa edizione in lingua italiana è stata curata dal
gruppo:
‘Amici della nuova Luce” – www.legamedelcielo.it
Contatti: info@anitawolf.it
Cap. 1 Io vengo
presto e il Mio Regno con Me!
Cap. 2 L’inizio
del Giudizio finale
Cap. 3 La
separazione del bene dal male
Cap. 4 La
trasformazione della Terra
Cap. 5 L’irrealtà
della materia
Cap. 6 L’epopea di
Sadhana
Cap. 7 Il
nutrimento dei cinquemila
Cap. 8 I due
Comandamenti
Cap. 9 “Guai a
Babele”
Cap. 10 Di fronte
ai sette principi
Cap. 11 Sulla via
di Armaghedon
Cap. 12 Le quattro
alte Mete
۞
Io vengo presto e il Mio Regno con Me!
1.
«Chi ha
orecchi per intendere, intenda; chi ha occhi per guardare, guardi; chi invece è
di cuore volonteroso, questi accolga in sé la voce dello Spirito e della
Verità, poiché essa testimonia di un giorno
e di adesso, del tempo prima che
gli uomini fossero, e di quel tempo
che sta dinanzi alla porta, e che travolgerà il mondo.
2.
Noi chiamiamo i
figli della Luce, i figli del santo Nome! Noi chiamiamo quelli che attendono lo
Spirito disceso un giorno sui discepoli, ora tenuto pronto nel vaso d’argento
nell’Onnisantissimo, nel Tempio della Città
dell’Iddio vivente! Noi chiamiamo tutti i credenti a stare in attesa del giorno
che il Signore si è riservato. Egli venne come ‘Figlio dell’Amore’, per
benedire e redimere la Terra, e ciò che l’oscurità aveva inghiottito. Egli
viene! Egli ha già messo il Suo piede fuori dal Santuario, per visitare il
mondo, per slegare l’ultima morte, per liberare gli ultimi prigionieri.
3.
Due
voci dal Cielo lo annunciano agli uomini:
ascoltate, guardate e riconoscete ciò che viene su
di voi! Guardate, affinché rimaniate sulla via indicata, perché essa è
colma di Salvezza ed eterna Grazia. Su di essa solamente viene l’Eterno, il
Santo-UR, l’Eterno-Unico e Veritiero, che guida nella Sua verità tutti quelli
che sono sulla via in attesa della Luce. Egli porta la Sua verità come il Dono
più santo.
4.
Voi che attendete
il Signore, badate alla Sua grande Misericordia che viene sulla Terra nel
Giudizio come un Luminare di eterna Grazia. Il Sublime appare nella Magnificenza
del Suo Ordine e della Sua Serietà, attraverso cui Egli edifica il Suo Regno, e
con i quali lo perfezionerà. Chi è del Signore, purifichi il suo cuore, accolga
la Misericordia e la sparga come semenza di ogni salvezza. Chi siede nel
consiglio dell’ira, ne farà parte; a lui sarà dato com’egli vuole. Chi desidera
veder puniti gli smarriti, che si chiamano i ‘senza Dio’, sarà colpito dalla
stessa punizione. Chi predica di fumo, fuoco, acqua, monti, respirerà il loro
stesso alito; perché il giudizio, è solamente dell’eterno Giudice!
5.
Ma coloro che
hanno abbandonato ‘la grande casa di Dio’, piangeranno quando la Luce,
che essi non possono più sopportare, cadrà su questa povera Terra.
6.
E passeranno il loro
tempo in basso, finché non saranno purificati da ogni loro impudicizia e
cattiveria. Questa sarà una terribile resa dei conti! Essi non comprenderanno
la buona Misericordia del Giudizio, finché non saranno guariti, e i loro occhi
non saranno completamente aperti per vedere la Magnificenza che è stata
preparata per tutti. Anche su molti credenti verrà la confusione, poiché essi
non sanno molto dell’onnipotente Spirito e della Sua Potenza, e hanno badato
poco ad attingere dalla Fonte della Sapienza, che porta la conoscenza a quelli
che hanno ardente desiderio del giusto Amore e si piegano in umiltà davanti al
Signore che fece divenire tutte le Opere.
7.
Chi sa della
prima Opera dell’Onnisanto, e del suo operare mai
contemplato? Qualcuno conosce l’ordine nascosto sul quale furono fondati
l’edificio e la meta? Chi è in grado di riconoscere il numero delle Opere e di
misurare il loro tempo? Nessuno conosce il numero
né il tempo, né della prima né dell’ultima Ora,
né dell’ultimo Giorno, né del Giudizio universale né delle sue potenti
trombe.
8.
Tuttavia, quelli
che sacrificano il loro cuore all’opera, come ha fatto Giovanni, e ascoltano
avidamente ciò che il Cielo rivela, si renderanno conto delle Magnificenze del
loro Dio, ed Egli li chiamerà alla Sua meravigliosa Luce. E anche se non
sentiranno l’arrivo e non sapranno l’ora terrena, essi staranno però sulla via
con le lampade accese e non avranno nessuna preoccupazione se ci sarà
abbastanza olio, nel caso dovesse passare lo Sposo nella Misericordia, affinché
dai Giudizi ancora alcuni si voltino volonterosi e si preparino velocemente a
ricevere la Grazia.
9.
Chi si è dedicato
all’ordine non sarà in collera per il tempo d’attesa; perché egli sa: Iddio
è clemente e di grande Bontà! Egli tiene nella mano con pazienza il decorso
dell’avvenimento, e con il Suo Amore passa su ogni stirpe peccaminosa. Chi si
fa scegliere in questo modo porta nel cuore la Luce della Sua Essenza. Mai
griderà: ‘Ecco la dannazione, …ecco il giudizio!’
10.
Egli riconoscerà
l’opera regale delle sette Stelle, dei sette Spiriti, dei sette Candelabri e
dei sette Lumi; e saprà che solo attraverso questi sette, tutto avrà il suo
coronamento.
11.
Quel che è
accaduto materialmente finora, si adempirà adesso nel segno di questo Spirito.
Quando il Signore guidò Israele attraverso le onde del mare che in entrambi i
lati torreggiavano i muri proteggenti, questo accadde veramente, come anche
Mosè fu chiamato fisicamente al monte Sinai, e ognuno poté vederlo. Ugualmente
Iddio condusse il popolo fuori da Babele verso casa, e gli diede il paese
benedetto di Abramo. Così anche il Salvatore si sottomise alle leggi terrene,
perfino la Sua nascita sottopose alle stesse, perché EGLI venne dal grembo di
una madre.
12.
Ma ora sta
scritto: “Vi saranno un nuovo Cielo e una nuova
Terra, perché il vecchio è passato! Vedi, tutto è diventato nuovo!”.
– La portentosa Parola della Rivelazione è stata data agli uomini come Legge,
che essi non conoscono ancora, non riconoscono il suo senso, contro di questo
la vecchia Terra si leva con tutta la sua ultima forza. I figli del mondo
sentono questa cosa nuova, essi la fiutano, come l’animale fiuta il pericolo; e
come gli animali, cercano anche di scansarlo, di fuggire. Un incendio della
steppa però è più veloce degli zoccoli di mandrie in fuga spaventate. Così è
con la nuova Legge data, che – invisibile – è venuta come primo annunciatore
della fine.
13.
Nessuno ne è a
conoscenza, all’infuori di quelli che hanno ricevuto tale annuncio in
Rivelazione; e questi, sono pochi. Ma molti sentono il respiro che precorre la
Legge, come l’odore di bruciato del fuoco della steppa. Tuttavia non conoscono
i pericoli, e nemmeno da dove essi provengano. Guardano ansiosi chiedendo: “Che
cosa c’è da fare?”. – Inutile è consigliarli. Vogliono portare pace al
mondo, e sono comunque privi di pace nel loro cuore! Come possono dare ciò che
essi stessi non hanno? Vorrebbero salvare i popoli, ma si oppongono all’unica
vera Redenzione attraverso il santo Sangue; essi non l’accettano, bensì ridono,
si beffano, e il loro consiglio su ciò, è l’ultimo abisso dell’inferno. Essi
vogliono riunire gli stati, invece si oppongono pieni di contese e pieni di
discordia, e camminano separati, come un gregge senza pastore. Che cosa sarà
dell’unificazione, della quale essi sentono che non riuscirà? Riempiono
l’ultimo tempo di Grazia con l’inutile agire, e non domandano né della prima
Legge, la Legge mosaica, né del Comandamento dell’Amore che Cristo ha
insegnato, tanto meno della Legge che dissolverà la vecchia Terra e porterà una
nuova Terra e un nuovo Cielo.
14.
La nuova Legge,
già da molto tempo pronta per abolire tutto il passato, include i veri credenti
nella sua Sorgente motrice, perché ne va della preservazione del sigillo della
Vita di Gesù, ed è provvisto della più grande Sovranità. A Lui tocca la ‘quarta Pietra miliare’ della vita terrena
dell’Altissimo: Scopo finale, adempimento ultimo della Redenzione!
Il Segno sarà dato, quando la Legge diverrà attiva. In questo tempo si
accavalleranno le leggi del mondo. A quelle che saranno emesse apparentemente
per l’aiuto dei popoli, se ne aggiungeranno sempre altre. Alla fine una legge
sostituirà l’altra, ancor prima che la vecchia sia entrata in vigore. I
legislatori frugheranno nel caos delle carte, come avidi miserevoli mercanti
che hanno già dimenticato i loro primi prezzi da usura, oltre tutti i nuovi,
che diventano pesi troppo intollerabili per i poveri uomini. Ma presto
l’umanità si adirerà, si solleverà sopra al caos e lo abbatterà. Veramente, da
questo verrà il tempo peggiore, poiché la Terra non potrà sussistere senza
legge, e molti uomini si muoveranno come animali selvaggi.
[indice]
۞
L’inizio del Giudizio finale
1.
Dapprima soffierà un fumo che avvolgerà tre volte la
Terra. Quando sarà passato, molti non saranno più, perché sarà iniziato il
Giudizio finale. Brucerà un fuoco spaventoso, come lo annunciò Giovanni; questo
consumerà la cattiveria e anche coloro che le rendono omaggio. Le nuvole
irromperanno, per rigettare tutti gli usurai che hanno l’inganno nella loro
bocca, e con ciò rendono impure le loro mani. In ultimo si leveranno i monti su tutti i grandi, i quali
esclameranno: “Dov’è’ Dio? Siamo noi che qui giudichiamo, e su di noi non
c’è altro giudizio!” – Ma i monti sono più alti della vuota sovranità di
tutti i supremi; e Colui che pose i monti come segno della Sua onni-eterna Potenza, Forza, Potestà e Possanza, li
seppellirà con questi!
2.
Il fumo, colpendo
tre volte la Terra, sarà un terribile assassinio e un giudizio sanguinoso.
L’umanità potrebbe sfuggire facilmente al terrore; poiché non Dio lo manda
nella Sua Ira e perché la Terra è matura per la punizione. Oh no! La cattiveria
dei figli del mondo appicca questi incendi, da cui si sprigiona il fumo
soffocante. Totale povertà spirituale, legata a malattie e mali di ogni genere,
saranno le seconde doglie. Si emetterà un respiro velenoso. La terza doglia
proverrà da una scienza che getterà l’ultimo inferno sulla Terra. Ma né a
questa né all’inferno, rimarrà il tempo di eseguire il loro empio affaccendarsi
fino alla fine.
3.
Dal ‘deserto del mondo’ si leverà un grido. Le voci disputeranno per il
potere e per un paese. Esse diranno: “Vogliamo aiutare il paese e tutti i
miseri popoli”. – Non credete loro! Nella loro bocca c’è inganno e la
loro parola è: tradimento! Non affliggetevi né per la disputa del potere, né
per qualsiasi paese. Quelli che attendono lo Spirito hanno già la loro Patria,
che non si potrà strappare dal loro cuore. Ma quando questo accadrà, allora
sappiate che il fuoco nella steppa divamperà, e che UNO, potente su Cielo e
Terra, getterà l’incendio che consumerà tutta l’erba secca e scaccerà gli
animali. Quelli che dovranno vivere tra questi animali, e non avranno in loro
nessuna parte, lo Spirito li condurrà a un ampio ruscello, la cui acqua li
metterà in salvo.
4.
Comprendete la
Parola! Il deserto è l’assenza di fede, ed è anche la mano vuota dei potenti, i
quali offrono ai popoli promesse che non pensano di mantenere, perché essi
sentono precisamente di non essere più in grado di farlo. Quanto più con forza,
esaltano le loro offerte, tanto più nascondono la loro insufficienza. Ma
nessuno dovrà abbandonare la sua patria terrena senza estrema necessità, perché
portare anche questo peso, sarà una parte della nuova legge data. Chi non
preserva la fedeltà, nel mondano, come può poi preservarla spiritualmente?
Aspirare allo spirituale, attenervisi e nobilitare in questo la propria anima,
è molto difficile; nel mondano l’uomo può impararlo, ma è lo spirituale che non
deve dipendere dal mondano, ed è da mettere molto al di sopra di tutto il
mondano. Il mondano è anzi da disporre mediante lo spirituale.
5.
L’incendio, dal
vaso del Giudizio, gettato dall’angelo nella steppa, vale a dire: nella
politica dei potenti, potrà afferrare insieme anche i figli della Luce, perché
come uomini, essi sono legati al mondano. A loro sia detto: “Non vi
spaventate! I vostri pesi contribuiranno a salvare. Essi aiuteranno a riportare
la legge dimenticata attraverso la nuova. Non vi saranno pesanti, se li
affidate all’Eterno, nelle Sue mani. Il fiume, al quale conduce lo Spirito di
Grazia, è il Pane della Vita, che voi riceverete in ogni tempo. Esso è anche la
protezione che i custodi vi concedono”.
6.
Il triplice fumo
non sarà ancora passato, quando divamperà il fuoco dell’ira. Non materialmente,
nondimeno colpendo la Terra terribilmente, si eleveranno quei malvagi che
tolgono al prossimo la pace, l’avere, la fede e la vita. Gli ultimi spiriti
infernali saranno i cacciatori. Ma anche un fuoco naturale si scatenerà in
molti luoghi, che sterminerà molti malvagi insieme alla loro malignità. La
vecchia Terra li respingerà, e fulmini, come non ne sono stati mai visti,
scenderanno dal firmamento sulle opere degli uomini. Allora gli schernitori
scorgeranno con sguardo terrorizzato, che la macina
della pazienza di Dio è passata per loro. Allora essi vorranno ben tornare
indietro; ma – sarà troppo tardi! La loro vecchia legge non li proteggerà più,
il nuovo del Cielo non avrà ancora nessuna validità per loro, ma solo per
quelli che seguiranno la chiamata della Luce. Essi non saranno in grado di
conseguire la conoscenza che porterebbe con sé un ritorno, poiché hanno dilapidato
l’eredità del Padre. La tenebra della morte verrà su di loro, spirituale come
anche temporale, nel loro tempo del ritorno!
7.
Non diversamente
arriverà lo squarcio delle nuvole, le quali laveranno via tutti gli usurai,
insieme all’inganno. E qui non s’intende solo gli usurai di mammona, ma anche
quelli del potere del mondo. Tutto il loro inganno scroscerà come acqua
spumeggiante, come un’alta marea su tutti i paesi. Chi potrà ancora registrare
la sua percentuale di interesse dalla prima ondata, sarà afferrato dalla
successiva, che lo seppellirà sotto di sé. Il vincitore della seconda ondata
raccoglierà solo perdita e morte. Il guadagno sarà senza valore, ogni fatica
senza frutti, perché un’onda esorbitante coprirà l’altra. Ma anche secondo la
natura, l’umanità perverrà alla rovina delle acque; esse distruggeranno vaste
regioni.
8.
“Voi
monti, copriteci; voi colline, cadete su di noi!” [Osea
10,8]. Il grido risuonerà invano, perché
– quando ciò accadrà – i monti saranno già vacillanti. Anche qui, l’interiore
umano e la natura della terra andranno mano nella mano. I potentati si
ritengono colonne granitiche, montagne che si pongono sopra tutti i popoli.
Essi mantengono il loro potere letteralmente nelle leggi, quindi
nell’irrigidimento, come le cime dei monti s’irrigidiscono apparentemente
nell’eterno ghiaccio e neve. Soltanto che ora, un potente vento del sud cadrà
su di loro, e ghiaccio, neve e sassi precipiteranno giù. I popoli rivoluzionari
saranno scatenati, e una volta portato il sistema del potere nell’incertezza, a
nessuno riuscirà più un consolidamento dell’ordine. Ogni azione in questa
direzione sarà soltanto un lavoro di ripiego; non giungerà a nessuna
edificazione del mondo. La Terra cesserà di essere governata. Anche il regno
delle ombre non possiederà più abbastanza mezzi, perché il suo supremo si sarà
voltato. – Il fuoco e l’acqua, allora, come elementi sconvolti in modo
catastrofico, faranno vacillare i monti e causeranno molte sciagure.
9.
In questo chi
conosce il ‘GOLGOTA’, potrà vedere meglio che la Redenzione mediante la Parola “È compiuto”,
era ed è totalmente una Parola valida[1].
La piena validità è l’imperituro monte Sion, sul quale si pone ogni speranza
che non vacilla e non cede. Nondimeno da esso parte la caduta del monte e del
colle con la nuova legge data, sotto le cui pesanti ombre la Terra e i
potentati troveranno la loro fine. I monti cadenti significano: tribunali,
giustizia, dissoluzione della materia e, …il temuto ignoto, nel quale sono
inclusi anche il nuovo Cielo e la nuova Terra.
10.
Senza indicazione
della Luce, la sequenza e il suo senso sono difficili da comprendere. – Dal giudizio
fu già annunciato che nessuna forza di volontà del Creatore, né la Sua molto
giustificata ira, l’avrebbe provocato. È una necessaria conseguenza della
separazione dell’antica legge terrena. Questa separazione avvenne in parte con
la vittoria su Lucifero nella santissima Notte del Golgota, in parte con la
troppo grande miscredenza degli uomini. Per secoli, specialmente ora l’attuale,
essi volevano soggiogare la Luce e la Verità. Con ciò sono stati seriamente
revocati la legge e l’ordine di questa Terra. Tutti i mentitori e beffardi del
consiglio della lussuria e della cattiveria, credevano di poter oscurare la
Luce, di poter scacciare la Verità. Essi pensavano – come una volta i giudei –
di innalzare al posto del Dio veritiero, un vitello d’oro sul piedistallo del
loro potere mondano. Si sono sbagliati! Poiché ora che hanno perduto il loro
potere, la Luce apparirà ancora più gloriosa e potente. Essi non sopporteranno
la Luce e nasconderanno i loro volti nei mantelli della loro ultima cattiveria.
Ma ciò servirà a loro tanto poco, quanto poco, una volta a Lucifero che nascose
i suoi occhi dal raggio di Luce dell’Onnisantissimo,
nelle pieghe della Sua veste. L’immagine del Redentore si impresse nella sua
anima. Così s’imprimerà anche il veniente avvenimento nelle anime terrene.
Nulla potrà liberarle da questo.
[indice]
۞
La separazione del bene dal male
1.
La Giustizia separerà le pecore dai caproni, il
frumento dalla pula, l’albero di frutta da quello seccato, le anime di Luce
dalle quelle tenebrose. In una città, anzi in una casa, in una famiglia, gli
uomini risentiranno il Giudizio. Ma le pecore troveranno il loro Pastore che le
guida al torrente, dove saranno al sicuro dall’incendio della steppa. Il
frumento sarà separato al tempo giusto dal contadino Dio, prima che gli angeli
comandanti spazzino l’aia del mondo e distruggano la pula. Così anche il fedele
Giardiniere dissotterrerà al tempo Suo, i buoni alberi dal suolo divenuto
marcio, e li pianterà nel Suo giardino della Pace, lungo il fiume Eufrate, dove
essi porteranno i loro frutti, dodici volte l’anno. – Questo sarà, per la Luce,
il tempo del grande Alleluia, poiché il mondo, in questo, non avrà nessuna
parte. – Una carestia visiterà la Terra; ma
quelli che confidano nel magnifico ritorno del Signore, non moriranno, perché per
loro è già preparata la tavola come per la povera vedova, la cui farina nella
dispensa non finiva, né si esauriva l’olio nella sua brocca.
2.
Ma questo non
significa che i ‘portatori delle lampade’ potranno vivere magnificamente e in
letizia, accanto agli uomini poveri e senza conoscenza. Questo significherebbe
essere con il mondo, e non con Colui che prese su di Sé solo per amor loro
l’immane Sacrificio espiatorio e lo depose sul santo Focolare. Egli, ben
giustificato, potrà aspettarSi che essi prendano su
di sé l’ultimo sacrificio, per portarlo come tributo dell’Amore e del
Comandamento della Misericordia, sull’Altare maggiore. Ur stesso li accoglierà
e li metterà nella Coppa del Sacrificio sul santo Fuoco. Allora si mostrerà
già, quanto in alto nel Santuario s’innalzi l’incenso al Sole-Ur.
3.
Il
terzo segno, la trasformazione della
Terra, sorprenderà tutti, non tanto per il tempo, quanto più esclusivamente per
il modo in cui tale trasformazione avverrà. Pochi fedeli riflettono su come sia
fatta la nuova Terra promessa. I più, pensano che Dio verrà sulla vecchia Terra
dei peccati, e terrà un grande Giudizio punitivo, dal quale saranno sicuramente
esclusi. Essi sono già figli di Dio! E dopo, quando tutti i malvagi saranno
sterminati, Egli erigerà quivi il regno della pace, nel quale tutti i credenti
vivranno ugualmente graziati, ugualmente ricchi, ugualmente senza
preoccupazioni deliziosamente e in gioie in tutte le eternità, senza
cambiamenti. Questa condizione essi chiamano ‘Paradiso’!
4.
Oh, quanto
distante è l’opinione dalla Verità, rispetto a ciò che avverrà! Chi crede che
Dio debba in modo assoluto punire gli ‘altri’,
sta egli stesso sotto questa dura necessità! È lui, il fariseo che confessa
apertamente: “Dio, Ti ringrazio, che non sono come
gli altri uomini” [Luca 18,11]. Questo pensiero
‘deve!’ è la superbia peggiore, che Dio punirà davvero, perché rappresenta il
più malvagio dei peccati. Quasi tutti gli
altri peccati provengono dalla superbia. La cosa peggiore è, che questi uomini
giungono difficilmente alla conoscenza, rispetto a quelli che non credono per
niente. È più facile convincere gli ultimi su Dio, che liberare gli altri dalla
loro arroganza. La punizione starà quindi nel peccato stesso, come conseguenza.
5.
Non raramente,
imperverserà perfino una tenebrosa gioia riguardo ai tormenti che
sopraggiungeranno sui ‘perduti’. Non servirà a nulla dire: – ‘Ah, poveri
increduli, che cosa devono soffrire!’. – Accanto, starà in agguato
astutamente il loro serpente con la lingua biforcuta. E dietro di questo s’introdurrà
spesso la convinzione: ‘Tu non cadrai
sotto il Giudizio! Tu sei credente, vai in chiesa, servi ogni domenica Dio, il
Signore! Una volta che il Giudizio sarà passato, allora su questa Terra
splenderà un Cielo eternamente terso, e sarai completamente vicino a Dio. Egli
ti affiderà anche una funzione, affinché tu domini e governi con Lui, come
rivela la Scrittura’.
6.
O stolta, solo in
apparenza, credente cristianità! Sei ancora molto lontana dalla via della vera
fede! Veramente non esiste solo una via larga, ma ne esistono due: una è nota
come via delle gioie terrene, la via dei ‘senza-fede’, dell’ambizione e dei
maligni vizi; l’altra si chiama: orgoglio spirituale! La seconda via larga, si
trova assai sotto quella stretta, e solo isolati, difficili collegamenti qua e
là, conducono ad essa. Sulla via larga camminano tutti quelli che portano in sé
l’orgoglio di credersi migliori dei mondani e di chi ha un’altra religione che,
senza amore, rigettano altre opinioni, senza esaminarle e coglierne il meglio;
anche i credenti che, senza rimorsi di coscienza, trascurano molto spesso di
fare del bene oppure di mettere la propria persona dietro la miseria del
prossimo. Tutti – tutti costoro, sperano, assolutamente invano, nella
desiderata e pensata ‘nuova Terra’, sulla Terra! –
7.
Qui c’è Sapienza
in abbondanza! Chi comprende, ha come prigioniero di Sion la redenzione. Questi
afferrano veramente che la venuta del Signore è spirituale, e porterà con Sé solo dello SPIRITUALE. Essi si mettono
incondizionatamente a disposizione del lavoro di redenzione e del Piano di
salvezza. Essi sono di cuore puro, non attendono il ‘deve-giudicare’ e
predicano ai poveri e agli smarriti la Parola di Dio. Ma esiste soltanto un
unico, veritiero Evangelo, che ha le radici nella Parola di GESU’: “Io vi do un nuovo Comandamento: che vi amiate l’un
l’altro come Io ho amato voi. In ciò ognuno riconoscerà che voi siete Miei
discepoli” [Giov.
13,34-35]. Chi adempie questo, chi vuole
aiutare e predica il Regno dell’Amore e della Misericordia, è un discepolo di
Gesù. E costui soltanto camminerà al fianco di Colui che viene.
8.
Quando i figli
prigionieri saranno liberi dal loro corpo carnale, allora abbandoneranno il
mondo ed entreranno nel Regno dello Spirito, del quale CRISTO parlò così ai
Suoi discepoli: “Nella casa del Padre Mio ci sono
molte dimore. Se non fosse così, ve l’avrei detto, Io vado lì per
prepararvele” [Giov.
14,2]. Con ciò è senza dubbio
riconoscibile che Cristo non intendeva nessun luogo di questa Terra, come Egli
disse anche: “Io sono proceduto dal Padre – e vado
al Padre” [Giov.
16,28]. Egli venne dal Suo Regno, dove
ritornò di nuovo, dopo il compimento della Sua via del Sacrificio.
[indice]
۞
La trasformazione della Terra
1.
Ma che cosa dovrà essere ora con la vecchia Terra, se
altri luoghi sono esistenti da molto tempo, che originariamente e dal principio appartengono ai figli della Luce?
La Divinità-UR non trasporterà mai il Suo Regno eternamente fondato, in un
luogo del tutto insufficiente, e lì erigerlo nuovamente, perché la Sua totalità
non vi avrebbe spazio! Neanche il luogo dell’oscurità potrebbe diventare il
serbatoio dell’eterna Luce. No! – Il Firmamento dell’onnipotenza e grandiosità
non si lascia confinare in un piccolo mondo stellare; ma è certamente un corpo
celeste smarrito da inserire di nuovo nell’orbita dell’Ordine della Creazione,
che conta come una parte del Regno di Dio.
2.
Ma nemmeno questo
senso si verificherà sulla Terra. Essa ha assolto la missione come corpo
cosmico in quel momento, non appena l’Eterno, Santo-Ur, l’Eterno-Unico e
Veritiero avrà tenuto il Giudizio dopo il Suo ritorno e gloriosa apparizione e,
come Giudice, Avvocato e Difensore, avrà compiuto il Suo Sacrificio. Egli
iscriverà il risultato nel Suo libro dell’opera alla sera del riposo di questo
sesto Giorno della Creazione[2].
Durante questo Tempo si preparerà il nuovo Cielo. Ma perché la Terra non sarà
inquadrata in un’orbita di Luce? Dovrà essa scomparire? Essere dissolta? E in
che cosa? In quale tempo e, perché? –
3.
Oh, ecco che
sorgono molte domande. Alcuni dicono: “Non abbiamo bisogno di saperlo, non
serve per la nostra beatitudine!” – Chi parla così, non si professa per l’opera
della Vita di Dio. Costui – beatamente dormendo – vuole avere l’eterna Vita nel
dolce stato di sogno, che non gli crea nessuna fatica. Non pensa al profondo
vero significato della parola: “Lo spirito indaga
ogni cosa, anche le profondità della Divinità” [1° Cor. 2,10]. È comodo non sapere tanto, perché allora, davanti
al Tribunale di Dio, si potrebbe dire: “Non lo so!”. – Se l’Onnissanto
riconoscerà la risposta, se questa potrà conciliarsi con il Suo scopo, che
diede anche all’uomo la suprema destinazione, lo dichiara la parola: “Dobbiamo tutti
comparire dinanzi al tribunale di Cristo” [2° Cor. 5,10].
4.
Ma ora ascoltate.
La Terra non si lascerà inquadrare alla fine del suo tempo tra i corpi
Anno-Luce. Per questo parlano due fatti. L’uno, è che essa è stata creata come
la piccola ‘Efrata-Celeste’, per eseguire su di essa
l’opera di redenzione nel senso dell’intangibile Legge della libera volontà.
Originariamente essa non era parte integrante del puro Regno spirituale, delle
sfere della Corona e del Raggio. Non esisteva nemmeno al principio del primo
Giorno della Creazione. Se quindi non era un’opera primaria, non potrà nemmeno
essere assolutamente un’opera conclusiva. Qui c’è di nuovo la pienezza della
Sapienza: “I
primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi” [Mat.19,30].
5.
Questo significa:
tutte le opere primarie, sia i figli, sia gli angeli sommamente perfetti, così
come i soli centrali primordiali creati, e come tutti gli eserciti innumerevoli
di figli, gruppi di soli con le loro stelle, mondi, lune e altri popoli del
cielo, secondo l’ordine precisamente in successione, tutto avrà inizio e fine;
e precisamente i primi, provveduti con le più alte funzioni, saranno gli
ultimi, perché sono dati all’opera per la servitù fino alla fine, mentre i nati
per ultimi, come anche le piccole opere create, raggiungeranno prima la meta
finale e lo scopo finale secondo la loro piccolezza, e di conseguenza saranno
accolti anche prima da un Giorno della Creazione nella sua santa Notte: la
Notte della Creazione! In essa poggia tutta l’opera in Ur! Essa dorme, per
portare al più meraviglioso spiegamento un ‘nuovo Giorno’ con nuova forza
raccolta. La notte non conosce interruzione alcuna!
6.
Se nel corso del
Giudizio ci sarà la piena Redenzione, anche quelli che un giorno furono
‘perduti’, ritorneranno nelle dimore celesti create dal Padre della
Misericordia, da Spazio e Tempo-Ur. A che pro sarebbe ora necessaria la Terra,
che nacque solo dopo la sollevazione di Sadhana
contro Dio? Che cosa ha da fare essa, dunque, quale granello di sabbia senza
luce e senza raggio, in mezzo a tutto lo splendore della Magnificenza celeste,
di cui molto annunciò Giovanni? La sua dissoluzione è lo scopo e il senso della
piena Redenzione, nella quale tutto il male, non di meno la vecchia Terra del
peccato, cesserà.
7.
Ora sul secondo
fatto: ‘Come’ sarà dissolta? In un puro nulla? – La Terra sarà dissolta nella
sostanza dalla quale fu formata originariamente. Essa non andrà perduta! Ur
prese la sua sostanza di base alla Misericordia, che è la dominante del
prossimo, del settimo Giorno della Creazione. Sta scritto: “E Dio guardò in tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era
molto buono! E riposò il settimo giorno da tutta l’opera Sua” [Gen.
1,31; 2,2]. – Dio è ‘Spirito! La Sua opera nel veniente santo Giorno festivo
sarà buona, …sarà spirituale! Allora ogni materia rimarrà in corso. Nondimeno
nessuna potenza andrà perduta. Tutte le opere dei Giorni precedenti al ciclo
della quadripartita Creazione, e defluite nei Suoi Anni-Ur dei Pensieri e delle
Parole, saranno poi coronate. UR eleverà a Sé tutto l’esiliato attraverso la
caduta di Lucifero, e conferirà qui il sigillo della Corona e l’incoronazione
alla sola opera spirituale.
8.
Inoltre, per
comprendere la dissoluzione della Terra, è da riflettere che tutti i Pensieri
delle opere nella Divinità, erano soltanto buoni, vale a dire ‘il Suo Bene’,
proveniente dalla Sua sublimissima Bontà. Perciò nulla – nemmeno l’opera della
caduta – potrà mai rimanere separata definitivamente dall’Essenza-Ur; tutto
rifluirà nell’eterno corso dei quattro torrenti della salvezza, alla sorgente
dell’Essenza e della Vita. Da ciò risulta che anche la materia dovrà essere
ricondotta alla sua origine, perché la sua sostanza primordiale è ‘Bene della
Corona’! Quando la pienezza della Redenzione sarà unita con la fine della
Redenzione, allora presto splenderà chiaro il futuro: dopo il Giudizio finale,
dopo il ritorno di Cristo e la Sua gloriosa apparizione, non esisterà più
nessuna materia, perché essa – come anche il peccato, l’inferno e la morte – si
spegnerà in se stessa come una fiamma senza
nutrimento! Il Sacrificio-Ur compiuto avrà redento tutto! –
9.
La Terra non
andrà perduta. Ma poiché da se stessa non
raggiungerebbe nessuno stato puramente spirituale, è già destinato che il Sole
la accolga in sé nell’ultimo magnifico tramonto del ‘Giorno della Creazione
dell’Amore’, per la cui ragione otterrà la sua totale spiritualizzazione come
parte del Sole. Perché il luogo del compimento del Sacrificio-Ur potrà, tanto
poco scomparire, quanto poco rimanere esistente in eterno come luogo
dell’oscurità. Si adempirà in una preponderanza senza uguale la Parola
dell’Atto creativo: “Dio vide che tutto era buono,
ed Egli riposò nell’opera delle Sue mani!”
10.
Ma sul tempo
della trasformazione della materia, per la spiritualizzazione, non c’è altro da
dire agli uomini che questo: per il suo sviluppo verso l’alto, abbisognerà
dello stesso tempo che è trascorso dal suo principio fino allo stato più
profondo dell’oscurità. Le eternità non si lasciano afferrare secondo la legge
terrena nella misura di tempo e nelle capacità conoscitive.
11.
I cristiani sono
dominati da due opinioni di fede. Alcuni pensano che alla Terra tocchi in sorte
una terribile devastazione, e che sia lanciata nel Cosmo in una catastrofe
spaziale ancora mai vista. Altri sostengono che dopo il Giudizio finale
continui a esistere, e su di essa sia edificato l’eterno imperituro Regno della
Pace.
12.
Ogni opinione ha
un granellino di verità, tuttavia esse non risultano vere. Come già accennato,
saranno versate alcune coppe d’ira e fumo, di fuoco e di acqua, e dovranno
agire montagne, per introdurre la fine. La dissoluzione e l’inserimento in un
corpo celeste puro-spirituale seguirà nel modo materiale menzionato, lontano
dal sistema spazio della Terra. E perfino l’altro granellino di verità si
rivelerà assai magnificamente. Perché un giorno, non appena essa sarà libera
dall’ultima scoria dell’opera della caduta, non appena sarà diventata sostanza
solare, diventerà ‘portatrice principale del Regno della Pace’. Perché, dove è
stata la santa Croce, là soltanto sarà innalzato in eterno il supremo Santo. Ma
prima, sia ancora aggiunto qualcosa sulle opinioni di fede.
13.
Sì, coppe
dell’ira e trombe, araldi di ‘Colui che viene’, porteranno con sé grandi
cambiamenti. Il più grande, cui pochissimi credenti mai pensavano, graverà
sull’umanità stessa. Ma la sua millenaria stabilità, fin dove non fu già
sottoposta a catastrofi, sarà distrutta. Sotto qualche aspetto, perfino del
tutto annientata! Amici, famiglie, parentado, popoli, regni, tutti
sperimenteranno la caduta della loro stabilità. Tutti perderanno più o meno il
‘terreno sotto i piedi’. Esistenza e orientamento di vita saranno poi ancora
solo fata morgana[3].
E quanto più gli uomini cercheranno con sforzo, di tener fermo i miseri resti
dell’esistenza, tanto più essa si scioglierà fra le loro dita come la neve al
raggio del Sole. Con questo – anche se in forma minore – avverranno di pari
passo, catastrofici cambiamenti terreni.
14.
Ma che la Terra,
lanciata fuori dalla sua orbita, improvvisamente esploda, non accadrà in nessun
caso. Una tale opinione è contraria anche alla primordiale Legge dell’Ordine.
Ogni eruzione nello spazio procede nell’ambito della Legge. Chi di questo non
sa nulla, a costui certamente qualche immagine fantasiosa può offuscare la
ragione. Chi tuttavia crede nell’eterno-sublime operato di Dio, questi intuisce
che il Cosmo, insieme ai suoi fondamenti che mai si esauriscono, possiede
l’Ordine della Creazione come base, ed è formato e mantenuto attraverso la
Volontà del Creatore. Perfino l’assorbimento della Terra in una regione del
Sole spirituale, che un giorno avrà l’effetto di un’eruzione, si svolgerà su
una potente base dell’Ordine. Come? A nessun figlio sulla Terra può essere
anche solo accennato.
[indice]
۞
L’irrealtà della materia
1.
Con l’edificazione del regno della pace, i prigionieri
liberati e i sognatori, non appena vivranno nelle ‘dimore preparate’, si
renderanno conto di quanto poco sia attaccata loro la Terra materiale. Là
impareranno che la materia, che a loro sembrava solida, infallibile sostanza,
merita meno di tutto di essere chiamata ‘sostanza’. La sostanza spirituale dei
corpi celesti, sorta da Ur, l’Eterno, questa è permanente, è realtà! Quel che
essi ottengono là, o si guadagnano, rimane loro proprietà inalienabile, alla
quale si aggiungono ulteriori corrispondenti magnificenze, che dalla santa
Sorgente di mezzanotte affluiscono alle rispettive opere, mentre sulla Terra
tutto è effimero, e, come minimo, cessa con la morte terrena di essere sostanza
di vita e di ricchezza. In ultima analisi, l’uomo deve perdere tutta la sua
proprietà terrena. – In questo modo ai redenti si aprirà una nuova Terra, una
nuova realtà, e la vecchia Terra come mondo sprofondato non varrà più nulla per
loro. Allora la prima sarà passata, l’avranno deposta; per loro, tutto sarà
diventato nuovo!
2.
L’ultima domanda
dal terzo atto del Giudizio dei quattro monti cadenti, del perché questo avviene
così, e perché ci vuole talmente tanto tempo per la dissoluzione e la piena
Redenzione, sia spiegato: si tratta non solo della piccola Terra, è l’Efrata-del Cielo[4]
che è da distaccare. I soli con i loro pianeti, gruppi stellari e corpi celesti
che circondano la Terra come una capsula seminale, consistente di sostanze
affini alla materia, subiranno altrettanto la trasformazione, condizionata
dalla generale Redenzione. Tutti i corpi cosmici appartenenti alla sfera di
Lucifero sono, o pura natura materiale, oppure creati da una sostanza
intermedia eterica. Ma tutti sono poveri di Luce. Su questo, parecchi
scuoteranno increduli la testa, poiché il Sole elargisce luce e calore, e di
notte splendono innumerevoli stelle. Come sarebbero da chiamare poveri di luce
e di calore, se persino il loro chiarore, malgrado che in lontananza non sia
misurabile terrenamente, penetra fino alla Terra, nelle tracciate orbite loro
assegnate?
3.
La primordiale
eterna Grazia, ha concesso a una gran parte dei globi cosmici materiali, la
facoltà di inviare luce e calore, perché nessuna delle cellule cosmiche, per
quanto piccolissime, può sussistere senza la Potenza spirituale della vita.
Questa luce e questo calore è tuttavia ri-fluito, e non a causa di una sostanza posseduta originariamente
in proprio. Questi corpi celesti ricevono luce e calore da un elargitore
spirituale a loro preposto. Così, per esempio, il Sole della Terra è un
cosiddetto ‘irradiatore’. La luce, trasmessa da un ‘elargitore’ che nessun
mortale ha mai visto, il Sole l’assorbe in sé, l’elabora e la distribuisce come da sé. Di questi soli ne esistono
molti. La Luna, al contrario, come quasi tutti i pianeti, è un ‘riflettore’;
essa rimanda solo la luce che cade su di essa, e per tale ragione non ha
nemmeno l’effetto riscaldante.
4.
Ma se il Sole e
le stelle ad esso affini, possiedono anche questa facoltà, essi sono ugualmente
materiali e cadono sotto il ‘Giudizio Universale’[5].
Essi servono come un mezzo meravigliosamente potente, che è destinato a un
sublime santo scopo finale di una Creazione. La dissoluzione di questi grandi e
piccoli corpi spaziali, procede tanto poco velocemente, quanto poco velocemente
può essere liquidata la caduta della Creazione. Entrambe sono sottoposte alla
Legge della libera volontà, al secondo portatore del fondamento
dell’Atto-Anno-Ur, ed è basata sul primo fondamento, sulle condizioni
giustamente poste, riservate a UR. Sulla via del comandamento, l’opera ha
ottenuto il suo fondamento, sulla stessa via dell’Ordine, essa è riportata a
casa.
5.
Non si può
indicare terrenamente il tempo nel quale Sadhana,
nella sua caduta, divenne Lucifero. Un inafferrabile raggio di bontà dell’Onnissanto-Ur ridusse quest’ultimo tempo a ‘metà’, al
‘tempo accorciato’, poco meno di duemila anni che il caduto aveva bisogno dal
momento del suo ritorno, per iniziare, col ritorno del Signore, la via di casa.
[indice]
۞
L’epopea di Sadhana
1.
Se l’anima primogenita, per la quale l’opera di
Redenzione avvenne originariamente, ha bisogno di molti anni terreni – perché
legata alla materia – solo per trasformare il suo speciale io senza nessun
supplemento di forza, tanto che, con la venuta di Gesù Cristo dal cambiamento
nella notte del Golgota possa fare ora il primo passo per il ritorno a casa,
allora sarà da ciò evidente quale tempo incommensurabile per gli uomini sia
necessario per la spiritualizzazione dell’intera materia, e questo avviene
soprattutto unicamente sulla via dell’Ordine, non con arbitrarietà o
all’improvviso. Il tempo è da valutare diversamente sotto l’aspetto spirituale,
perché percepito anche diversamente, giacché il ‘Tempo
del Regno’ è il ‘Tempo-Ur’!
2.
Anche la durata
del tempo è fondata sulla Legge della libertà, ma per questo porta con sé
un’uguale grande misura in pienezza di Grazia, che rivela il suo vero effetto
nella successiva grande opera dell’Atto-Anno-Ur. Allora, dalla materia,
particolarmente dalla Terra, verrà fuori una nuova opera, adesso ancora
inafferrabile anche agli angeli supremi, che si baserà sul ‘figlio’ perduto e
tornato nuovamente a casa secondo la meravigliosa parabola della Creazione da
parte di Gesù (Luca 15).
3.
Sì, Sadhana ha sperperato tutto il suo ricco patrimonio e
vissuto nella lontananza. Quando giunse il primo impulso di un pentimento,
all’anima appena cosciente, il Padre s’incamminò e corse incontro al figlio
perduto, il che avvenne con la venuta di Ur come ‘Figlio dell’Amore’. E con il
‘Golgota’, Egli raccolse nuovamente tutto il santo Patrimonio sperperato. Egli
scrisse il titolo di credito della Creazione, complessivamente, su un
‘pagherò’, che EGLI prese su di Sé con il Suo Sacrificio, di cui nessuno si
accorse; né il figlio che assurdamente sacrificò la sua eredità, né l’usuraio
che lo strappò a sé a basso prezzo. – Ur posò la Sua mano sull’oggetto del
‘pagherò’: la materia! Egli sapeva di recuperare nuovamente il bene!
4.
Durante la
veniente Creazione, il primo santo Giorno festivo dell’Atto-Anno-Ur, Ur riposerà
dal lavoro delle Sue mani. Allora riposerà anche il figlio caduto dalle sue ampie vie dell’errore presso il Padre,
come tutti i figli che divennero co-portatori del Sacrificio, come tutte le
anime che la caduta tenne prigioniere. Perciò Dio già alla coppia umana nel
Paradiso, comandò di celebrare il settimo giorno e santificarlo. Gli uomini han
dimenticato, quale benedizione e pace, la Misericordia preparò a questo giorno.
Quanto poco essi lo osservano, tanto più perdono la Fonte della Grazia. Quando un
tempo sarà passato il sommo Giorno festivo nel Regno, inizierà la seconda
Settimana creativa come successiva grande opera, nella quale sorgerà l’intera
‘Nuova Opera’. Allora l’Onnissanto raccoglierà anche
l’ultima briciola del patrimonio sperperato, questa Terra, e a questa farà,
come lo richiede il Regno.
5.
Questa splendente
meraviglia si trova nell’’Ignoto’ così temuto dagli uomini, al quarto monte del
Giudizio (cap. 2 vers. 9). Esso ha già ottenuto il
suo compendio durante la via terrena di GESU’; e raggiungerà la sua perfezione
prevista nel giorno dell’Amore creativo con la quarta Pietra miliare, col
‘grande ritorno di CRISTO e gloriosa apparizione’. In ciò poggia anche la
magnificenza rivelata dal veggente di Dio, Giovanni, del ‘nuovo Cielo e della nuova Terra’
[Ap. di Giov. 22].
6.
Al Ritorno, non
precede altro che soltanto la via di Gesù e il Golgota, sebbene entrambi
costituiscano la chiave di volta di tutto il preceduto. Chi vuol comprendere il
ritorno, chi vorrebbe prepararsi come ‘portatore della lampada’, come deve
avvenire nel senso dell’Ordine del Regno, dovrà sottoporsi alla fatica di
togliere il ‘manto di Mosé’, per contemplare nelle
Leggi il fondamento del Comandamento. Per questo ci vuole ‘profondità di ricchezza’, entrambe, di sapienza e conoscenza di Dio
(Rom. 11,33), che non sono nascoste agli uomini, ma per lo più –
in verità, per pigrizia – sono indicate come non necessarie. Chi al posto del contrario
divino ‘non-necessario’ mette un umile: “io posso attingere la ricchezza della
sapienza e conoscenza attraverso la Grazia”, questi ascolti:
7.
Ur stava al santo
Focolare, dopo che Lucifero ultimò la contesa con Michael, e il principe della
Volontà entrò vittorioso nel Centro-Ur. Egli convocò i sette principi,
chiedendo di fondare l’opera di Redenzione secondo il Suo santo Testamento
della Creazione. Avvenne! Dopo tre Tempi, c’erano tre risultati sul Libro
dell’opera: la prima Terra e i due primi Tempi della seconda Terra! La
profondità della caduta, ben presentava un’enorme lacuna; ma il ‘figlio’ stava
ancora nella sua ostinazione, lontano da Dio. Allora UR, indicando i tre
risultati, convocò nuovamente i sette e parlò:
8.
“I Miei figli hanno compiuto molto, ma
Lucifero ancora rimane nel suo irrigidimento, e non è da smuovere per voltare
il suo volto. Che cosa deve avvenire con tutto il prezioso patrimonio, che
sprofonda nel fango della sua opposizione mediante il suo essere dannoso? Deve
andare in rovina? Devo Io stare a guardare come i Miei figli portano invano le
loro offerte?”
9.
“I sacrifici
avvengono per l’Amore che Tu, Onnissanto Padre-Ur, infondesti
nei cuori dei tuoi figli; essi non sono inutili. Anche il patrimonio ereditario
sperperato da Lucifero venne dalla Magnificenza della Tua Essenza; esso non
deve, non può e non andrà perduto. La Tua Potenza, Forza, Potestà e Possanza,
conosceranno la via per rivelare la Tua alta meta! Prendi dalle tre mete
raggiunte la Tua personale quarta, da cui sorge una nuova meravigliosa grande
opera. Noi Ti aiuteremo a conservarla”.
10.
UR rispose: “Avete parlato
bene. Io vi do il potere dalla Mia Potenza creativa per farlo. Ma vi voglio
rivelare il successo della quarta meta, perché voi, quali Miei primi, la dovete
conoscere, affinché le sette Caratteristiche possano affluire non divise al
veniente avvenimento”. – Egli tolse un manto steso sul santo
Focolare, ed essi videro divenire la seconda settimana della Creazione
dell’Atto-Anno-Ur, nella Luce delle Caratteristiche del Creatore della Volontà
e dell’Ordine. Dalla materia sorse un gioiello assai magnifico. Con due notti
della Creazione e la ricchezza di Benedizioni di un giorno di festa, al sesto
giorno d’Amore del Creare, il rovinato, attraverso la caduta di Lucifero, era
giunto alla suprema pura spiritualizzazione. Il gioiello aveva la forma della
corona a sette punte, sul cui centro risplendeva una stella preziosa. La stella
era – Sadhana! I principi si meravigliarono. Ben
presentirono il Mistero, ma non
potevano conoscerne la sua profondità.
11.
E UR disse: “La corona sono Io stesso, che Mi preparo con una via
sulla Terra come quarta meta prevista. Le sette punte siete voi; su di voi
metto ciò che è necessario per il perfezionamento. Voi compirete il vostro
dovere. – La stella, tuttavia, è il simbolo, la meta della Mia opera della
corona. Se Sadhana non divenisse un giorno la stella,
in verità, inutilmente vi mostrerei adesso la corona! Sadhana
è il premio, che Io intendo pagare, è la faccenda stessa, che Io pagherò, per
la quale ora porterò il Mio inconcepibile Sacrificio! Quindi, la nuova opera
inizierà nella prossima Creazione con un meraviglioso splendore senza pari, il
‘Compenso del Mio prezzo d’acquisto’! Solo allora, tutti i figli riconosceranno
la Mia Magnificenza. Quello che voi avete anche ricevuto finora di
meraviglioso, sarà offuscato con l’infrazione verso la Legge della libera
volontà come non osservanza delle condizioni poste giustamente e a Me riservate.
12.
Nella Mia vicinanza non sentirete nulla
di quest’oscurità, e stare presso di Me vi sembrerà una beatitudine che non ha
bisogno di nessun aumento. – Tuttavia, guardate una volta a lungo la stella
della corona fino a quando Io toccherò per voi la campana-Ur, e vi renderete
conto di quale differenza esista tra la Magnificenza attuale e quella di un
tempo”. – Ur sciolse con la propria
mano il cordone d’oro, lo sfiorò solo delicatamente, eppure risuonò un tono
indescrivibile. Finché il suono della campana fluì attraverso lo Spazio, essi
videro l’immagine nella stella. Non avrebbero mai pensato che Ur, di Cui
credevano di aver conosciuto la sublime pienezza, formasse una tal esagerazione
di meraviglie.
13.
Nella corona,
però, non risplendeva solo Sadhana come figlia
dell’Ordine primordiale, quasi lei stessa la ‘prima stella’ della nuova opera,
ma la materia era diventata luce e raggio; le sofferenze dell’umanità erano
state trasformate in indescrivibili gioie, i loro dolori in allegrezza. Al
posto dei suoi peccati stavano lode, gloria e santa adorazione per Colui che
rivelava questa meravigliosa Grazia. Essi videro lo spontaneo co-sacrificio di
tutti gli angeli che, sulla Terra, sostenevano per prender parte all’opera
della Redenzione, videro trasfigurato il loro perduto tempo celeste nella Luce
della sublimità. Perfino dalle anime più tenebrose, dai più minuscoli corpi
cosmici, dalle basse potenze materiali, sorgevano Luce e Gioia, Raggio e
Magnificenza.
[indice]
۞
Il nutrimento dei cinquemila
1.
Ascoltate, voi che siete portatori di lampade: pensate
al nutrimento dei cinquemila. Non chiamò Gesù i discepoli, a raccogliere tutti
i pezzi? E non furono riempite dodici ceste, più di quanto era esistente in
origine? [Giov. 6]. Questo miracolo è un preludio di
come accadrà in futuro. Sì, i miseri pezzi dei mondi saranno raccolti nelle
ceste della Misericordia, affinché nulla vada perduto. Le dodici ceste
riempiranno i dodici mesi dell’Atto-Anno-Ur come simbolo dei dodici raggi di
base oppure dei ‘frutti
dei dodici mesi’ [Ap. Giov. 22,2]. Da questi ‘pezzi’ sarà tessuta la veste della
futura Salvezza, i cui giorni ricchi di lavoro compiranno qualcosa di
ultra-magnifico. Allora tutti i figli staranno in ginocchio dinanzi
all’Altissimo, in silenzio, assorti nell’adorazione più santa, e la
Magnificenza della Sua Luce quasi li spaventerà.
2.
Se quindi nessun
atomo si perde, se ognuno trova il suo più meraviglioso impiego, allora è ben
visibile, perché il rimpatrio, il ritorno a casa pieno di benedizioni del
figlio perduto, presupponga un decorso di tempo, secondo lo spirito umano, non
calcolabile. Increduli, voi non vi stupirete più.
3.
Su ciò sia data
ancora un’indicazione. – Voi aspettate il ritorno di Gesù e non conoscete il
suo giorno. Non indagate troppo nell’attesa, perché Egli verrà quando vuole,
quando il Suo tTempo per questo, sarà quello giusto.
Cercate piuttosto di fare più spesso nel cuore un ‘cammino verso Emmaus’ [Luca 24,13-35]. Se in ciò vi esercitate diligentemente, sentirete ancor presto un concetto
del tempo tra una volta e adesso. Allora, anche oggi camminerete verso Emmaus,
e in ogni tempo accanto a voi camminerà GESU’, il Salvatore e Redentore. Egli
vi si rivelerà anche come Creatore, Sacerdote, Dio e Padre[6],
allora Egli diventerà il vostro Ur, l’Eterno-Santo, l’Eterno-Unico e Veritiero!
Con ciò, i passati duemila anni diventeranno come sensazione, un giorno, vale a
dire, un giorno di nuova e oltremodo magnifica conoscenza: Gesù vi è vicino!
4.
Non sono queste, meraviglie su meraviglie? E
questa, non è già un’elevata anteprima sul ritorno del Signore? Chiedetelo a
voi stessi, alla voce del vostro spirito: – se un figlio la lascia operare,
darà senza dubbio su questo, la giusta risposta.
5.
Sul quarto monte,
‘il temuto ignoto’, c’è ancora da dire altro. Molti uomini credono nel Giudizio
di Dio; eppure, pochissimi ne conoscono il profondo senso, sebbene anche su
questo, il Signore abbia lasciato giungere un’immagine di vita: ‘l’adultera!’
(Giov. 8).
Quelli che si credevano puri, chiedevano di lapidarla, poiché, secondo la
rigida interpretazione della legge, essa era incorsa nella lapidazione. Ma
Egli, Gesù, che portava solo ‘Vita’, disse: “Chi è
senza peccato, scagli la prima pietra!”. – E poiché non ci fu
nessuno per lapidare la donna, Gesù disse: “Allora
nemmeno Io ti condanno! Va’, e d’ora in poi non peccare più!” [Matt. 7,16].
6.
Gli increduli non
attendono il Giudizio, altrimenti dovrebbero aspettarsi la loro punizione e
quindi, convertirsi, piuttosto che continuare a peccare. La aspettano i credenti.
Per chi? Per la donna? Nell’immagine di vita citata simbolicamente, lei è ‘il
figlio caduto’; con lui i miscredenti e gli smarriti. Chi la attende in questo
modo, non lo fa neanche per causa sua, bensì a causa di quelli degni di
punizione. A chi pensa in questo modo al minaccioso Giudizio, e con questo
offusca la santa venuta del Signore, sia detto: questo è un non divino levar la
pietra da terra, l’opposto dell’insegnamento di Cristo: “Dai loro frutti li dovete riconoscere” [Matt. 7,16]. L’uomo è misurato dai suoi frutti!
7.
Se annunciate il
Giudizio iracondo del Regno di Dio, allora esso si manifesterà; ma niente
affatto come immaginato dagli uomini, con bramato pio desiderio, oppure empio,
ma nella misura di Luce del Sacrificio-Ur, nel segno della Benedizione delle
sette Caratteristiche. Su questa Terra già sono gravati tempi indicibilmente
pesanti, e ciononostante, ogni volta non ha agito solo il Giudice della Santità
nell’Ordine e nella Serietà; in mezzo non stava solo il Difensore della
Creazione nella Sapienza e nella Pazienza, no! Vi stava, sta e starà su tutto,
il Difensore dei figli, nella Volontà del santo Amore! Il Golgota ha rivelato: la penna con cui è scritto il Giudizio nel Libro della Creazione, si chiama: Misericordia!
8.
Chi si occupa
troppo del Giudizio iracondo, e in tal modo attende il ritorno del Signore con
fede troppo poco semplice e con ardente infuocato desiderio, perde il
candelabro. Egli non può essere un portatore di luce. “Io
sono la Luce del mondo, chi Mi segue, non camminerà nell’oscurità, ma avrà la
Luce della Vita” [Giov.
8,12]. – La Luce, è Compassione, Guida
clemente, e in ultimo, Salvezza dal Giudizio, nel quale l’umanità precipiterà
veramente con la sua separazione da Dio. Chi pensa che il Giudizio debba
adempiersi secondo la sua letterale interpretazione della visione del veggente
di Dio, questi non comprende la Rivelazione e non conosce né la santa Legge
dell’Ordine, né le Parole di Gesù che si basano immutabilmente sulla stessa. Un
tale uomo avrà difficilmente la volontà di liberarsi dalla sua opinione, per la
cui ragione, per lui, anche la redenzione è offuscata, e sarà possibile solo
nella più piccola ampiezza.
Il mondo è da redimere, non da condannare!
[indice]
۞
I due Comandamenti
1.
Nel Giudizio non c’è niente d’immaginato dagli uomini! ‘Quanto è alto il
Cielo dalla Terra, tanto alta è la Volontà di Salvezza di Dio su tutta l’opera
della caduta’ [Isaia 55,9]. – A chi vorrebbe dire: “Dio giudica per la morte!”, sia rivelato
questo, quel che Ur esprime come parola di condanna: è rigettato l’uomo, oppure
il suo peccato? Sadhana, oppure Lucifero? Può essere
distrutto il supremo bene dell’uomo, ‘l’Immagine
della Divinità’, perfino quando sonnecchia, oppure su costui gravano
montagne di peccati? Dov’è la volontà per la conoscenza? O voi, stolte vergini,
che immaginate di avere abbastanza olio! Vedete – lo Sposo viene
immediatamente! Egli viene anche diversamente da come con facilità voi pensate;
e la fede di molti uomini è già bruciata come un lucignolo senza nutrimento!
Abbiate la volontà per l’Unico Buono e Veritiero. Lasciate all’Altissimo il
Giudizio, e aspettate solo il Salvatore! Egli giudicherà con giustizia! –
2.
Non si opera: “Occhio per occhio, dente per dente!”? [Matt. 5,38 – Levitico 24,20]. Molti sono così predisposti nella fede che,
nell’intero decorso del mondo, ha il predominio la legge. Perciò essi, con i
loro occhi della conoscenza molto offuscati, vedono anche sotto questo stesso
segno il ritorno del Signore. Non ci pensano a rendere i loro occhi sani e
limpidi, nella Sapienza dell’Altissimo. Molti, perfino la rifiutano.
3.
Gesù conosce solo
due Comandamenti, nei quali sono radicati tutti gli altri, e in seguito a ciò,
anche solo due punizioni, che in verità produrranno i loro duri effetti con la
Sua venuta di Giudizio, con la Sua predominante venuta di Redentore sono
tuttavia una Guida paterna. L’unguento degli occhi mostra la via: solo chi ama
Dio sopra ogni cosa, è erede del Suo Regno; altrimenti rimane al di fuori del
confine, fino a che non giungerà alla conoscenza. Chi non pratica l’amore per
il prossimo, dovrà soffrire in vari modi a causa della sua ingiustizia, nel
corpo e nell’anima. L’uno sarà guidato alla ragione tramite la sofferenza
terrena, l’altro alla conoscenza tramite il tormento animico,
nel cui tormento è inclusa anche la ‘discesa in giù’ temporanea. Il Maestro di
Nazareth, che diede i due semplici, vincenti Comandamenti, separerà piuttosto
il peccato dagli uomini, le tenebre dalla Luce, affinché l’anima dell’uomo sia
salvata; ma peccato e cattiveria decadranno nell’eterna morte!
4.
E dove rimane la
serietà, con la quale è atteso il Pastore? Dalla grande schiera qualcuno
vorrebbe combattere per la Verità; ma l’opinione di fede a poco a poco
consolidata, difficilmente permette di patrocinare la conoscenza puramente
spirituale. Ma se alla conoscenza non segue nessuna ri-conoscenza,
allora la fede tradizionale, alla quale ci si attiene per via della quiete
esteriore e perfino per guadagno mondano, è una fede idolatra. Essa corrisponde
alla credenza del Messia formatasi dai giudei attraverso i secoli e le
successive generazioni, da cui Israele dedusse il potere del mondo, non il dominio dello Spirito. Il Santo di Nazareth spezzò la
fede mondana del Messia! Ma di cambiare i pensieri del mondo con i pensieri
dello Spirito, ai superiori dei giudei mancò la serietà. Così pure a molti
cristiani, i quali non trasformano la fede del giudizio, nella perfettissima
fede della redenzione.
5.
“Il
Signore viene come un ladro nella notte”
[Matt. 24,42]. Pochissimi sanno a chi è destinata la sorpresa.
Certamente ben per gli increduli e menzogneri, per i maligni e per quelli che
commettono abomini; ma non è detto che Egli non compaia così anche per molti
cristiani, soprattutto per quelli che stanno di fronte al prossimo senza pazienza. La pazienza è una delle
più importanti radici di base del secondo comandamento di Gesù, perché Egli, il
Signore degli eserciti, ha sigillato il secondo comandamento con il Suo sangue.
Nel Getsemani, nella Preghiera del Calice, Egli ha represso il Suo personale Io
alla Terra, per compiere il Suo Sacrificio con la conquista dell’Io spirituale.
Per chi? Per Sé? No! …per gli altri! Per il prossimo! Per tutti! La Pazienza
della salvezza sorveglia su tutti in sconfinata Bontà, Grazia, Longanimità e
Mansuetudine; essa accende la sua Luce al Candelabro dell’Amore! –
6.
Chi non fa
propria questa Luce, non conosce l’Amore del soffio divino, anche se su questo
scrivesse un libro. Il Signore viene presto, e con Lui il Suo Regno! Il Suo
Regno ha un’ampia porta a due battenti. Un battente significa la Sua santa
opera della Creazione, l’altro, la Sua non meno santa opera della Redenzione. È
lasciato a Lui di aprire alla fine i due battenti, di accogliere in Grazia
tutto ciò che era perduto. “Perché il Figlio
dell’Uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto” [Luca 19,10]. – Gesù non parla qui di nessuna eccezione. E se Egli purificò il
tempio con la verga, allora fu un temporaneo cacciar fuori dalle porte, non un
cacciar fuori eterno e immutabile. Chi comprende questo, giungerà alla Corona;
egli potrà già sulla Terra diventare un pilastro. Questi riconoscerà anche il
nuovo, santo Nome, davanti al Quale il regno terreno presto tremerà.
7.
La Corona ha
provato la povera Terra peccaminosa solo una volta nella grande Magnificenza,
mediante GESU’, il Quale diede la Misericordia ai peccatori! Ma dove si trova
misericordia, adesso? Nessuno dica che anche un’opera buona è misericordia.
Essa lo sarebbe solo se accanto non emergesse l’ombra di un calcolo, come
pressappoco: ‘Questo mi sarà ricompensato! Questo mi sarà messo in conto in
Cielo!’. – Uno può dare il suo intero avere, ma se lo fa con questa
speranza, allora il suo dare è vanità. È un, ..tentare
Iddio!
8.
Il mondo si può
avere nell’illusione, nella ricchezza e nel potere. Molti cristiani hanno anche
la convinzione di possedere la fede e la conoscenza. Ma se manca loro la
misericordia, allora essi sono più poveri dei figli di questo mondo. Meglio se
avessero comprato oro, vesti bianche e unguenti per gli occhi, cioè umiltà,
purezza e conoscenza della Volontà di Dio. Chi fa questo, si renderà conto del
Giorno del Signore. Per lui saranno aperti entrambi i battenti della porta del
Giudizio.
9.
Ma che cosa hanno
a che fare queste indicazioni con i ‘monti cadenti’? Ebbene, chi
vuol comprendere il tempo del Giudizio, deve dapprima imparare a comprendere l’umanità.
Chi vuole aiutare, deve sentire su se stesso l’aiuto.
Chi vorrebbe dirigere la via verso Emmaus, deve dapprima averla percorsa. Solo
così, un figlio della Luce potrà diventare per l’altro un doppio testimone: per
la conoscenza sul Giudizio e per la conoscenza sul Regno eterno. Allora da loro
procederà la forza che alcuni sentiranno e accetteranno, altri ne tremeranno;
molti anche combatteranno contro. La loro battaglia sarà proprio così, senza
speranza, come un giorno fu inutile la lotta di Lucifero contro Michael.
[indice]
۞
“Guai a
Babele”
1.
Ai portatori di Luce sia ancora detto: quando con un
nuovo Giorno la tenebra spaventerà la Terra, allora sarà giunto il primo segno,
cui ne seguiranno altri. Badate che siate dapprima completamente equipaggiati
con le armi dello Spirito per combattere per
Dio, per gli uomini e contro il peccato. C’è una differenza,
se qualcuno predica il Giudizio dell’ira e, accanto, non manca – con l’annuncio
dell’ira – di offrire nello stesso tempo anche la mano dell’Amore e della
Misericordia, e mostra le vie per la salvezza e per la redenzione, o se
qualcuno parla dell’eterna dannazione, dell’infuocato pantano come eterno
Giudizio, oppure perfino di un’eterna morte! Di ciò, certamente qualche anima
tremerà, e per paura verrà alla conversione. Questa paura sarà messa in conto
ai falsi predicatori, perché Iddio è clemente e misericordioso. “Egli non ricambia secondo i misfatti degli uomini, Egli
non li tratta secondo le loro trasgressioni” [Salmo 103,10]. Non attendete nemmeno una rimozione prima del tempo della
sofferenza; soffrite con i vostri poveri fratelli e sorelle; allora sarete
innalzati al tempo giusto. (Mt. 26,64 / Mc. 13,26 – 14,62 / Lc. 21,27)
2.
Quattro flussi si
presenteranno: assassinio, tempo di rincaro, pestilenza e morte. Da tutto ciò,
proveranno piaghe di ogni genere, come giusta conseguenza di cattive azioni,
perché il peccato dovrà morire, e il male dovrà essere estirpato! La diabolica
essenza cadrà in se stessa e non sarà più in eterno!
Queste piaghe prepareranno molte disgrazie attraverso l’azione dei potenti e
dei loro popoli. Il peggior nemico dell’umanità sarà la pressoché carpita
mancanza di fede e estirpazione della religione; non meno però, anche la fede
esteriore senza Amore. Un popolo che porta guerra, può costruire una chiesa per
ogni singolo dei suoi sudditi; ma esse non saranno altro che luoghi del loro
potere, luoghi di mammona, dell’oppressione e della brutalità. Anzi, i
potentati si vanteranno nel giorno, quando l’oscurità giungerà con il Sole.
Allora si getteranno sulle ginocchia e grideranno: “Signore, risparmiaci
perché non abbiamo proibito la fede in Te, non abbiamo perseguitato i credenti.
Le nostre chiese stavano aperte per tutti, giorno e notte, se volevano entrare;
vedi, non abbiamo combattuto contro di Te”. – Ma allora risuonerà giù veramente
una voce dal Cielo e griderà:
3.
“Guai
Babele e a voi che avete esercitato l’idolatria con il vostro santo Dio e
Signore, il Quale è, era e sarà il Primo e l’Ultimo,
dal sorgere fino al tramonto. Voi dite di non aver combattuto contro il Santo;
ma avete perseguitato i vostri fratelli sulla Terra e li avete precipitati in
amare sofferenze. Avete usurpato loro l’avere e il sangue, la libertà, l’onore
e la stima; li avete umiliati fin nella polvere. Non avete parlato contro la
fede, oh no – se l’aveste fatto, in verità, il Signore vi potrebbe perdonare il
peccato nella Misericordia. Ma avete agito contro la fede, avete sprezzato il
Comandamento del Signore. Questa è la vostra rovina! L’Onnipotente perdona
all’istante pensieri e parole, quando il peccatore mostra vero pentimento. Ma
le opere di voi mondani provengono da voi stessi. Nessuno può scusarsi e dire:
‘Guarda, Signore, fui sedotto!’. – Per tali opere, in particolare per quelle
della spietatezza, dovete soffrire, finché non le avrete pagate tutte!”
4.
Mentre tutta la
loro opera consolidata verrà a vacillare, malediranno se
stessi e Dio, e la loro depravazione sarà più grande che mai. Solo che, in quel
giorno, sarà strappato loro il potere, e domineranno solo ancora per poco
tempo. Perfino la loro sollevazione ripetuta, popolo contro popolo, non porterà
altro che gravi devastazioni, spirituali – come terrene. “Perché in un giorno, dopo che sarà passata l’oscurità,
nessuno potrà più comprare e vendere” [Ap. Giov. 13,17], perché la Terra avrà inghiottito da molto tempo
tutti i mezzi. Il suolo si aprirà in molti luoghi e gli spiriti del fuoco,
dell’acqua, della terra e dell’aria annienteranno le opere degli uomini.
5.
Dei singoli si
sforzeranno di opporsi contro l’infuriare, vorranno mettersi di fronte al
troppo terribile caos con miglior discernimento. Ma poiché questi pochi
potentati, condottieri e scienziati giungeranno troppo tardi al discernimento,
non potranno arginare le piene che si riverseranno sull’umanità.
6.
Quando poi i responsabili grideranno: “Dove sei Tu, Dio, che
mandi questo?”, e: “Dov’è la Tua pietà?”. – Allora i quattro angeli che tengono nelle mani i quattro
venti [Ap. Giov. 7,1], grideranno: “Non
avete riconosciuto nessun Dio, inutile è il vostro grido! Avete sconvolto la
Terra con avida follia per il potere e per mammona, per gettare i suoi tesori
nelle fauci dei vostri idoli. Non meravigliatevi che la Terra v’inghiotta. Se
aveste predisposto veramente benessere, uguaglianza, libertà, per il diritto
spirituale come naturale dei beni sotterranei e quelli provenienti dal Cosmo,
per il servizio dell’intera umanità, in verità, inesauribile, sarebbe rimasta
la fonte, e la Benedizione avrebbe moltiplicato i beni migliaia di volte. – Ma
così avete approfittato solo voi del guadagno, per rovinare con questo i
popoli, per sfruttare i poveri e per scatenare le più terribili guerre!
7.
Con
intelletto e stolta sete di sapere avete steso le mani alle Altezze, solo che
l’Altezza è precipitata su di voi. Se aveste ricercato con giudizio e divina
Sapienza, per la vera salvezza dell’umanità, per assicurare così la pace
spirituale, in verità, l’Altezza sarebbe venuta giù da voi, soave e balsamica;
essa vi avrebbe rivelato le ordinate leggi dell’Universo!”. – Ed essi si difenderanno: “Abbiamo costruito per i
poveri molte opere sociali!”
8.
“Oh,
sì”, diranno i
quattro angeli, “lo avete fatto!
Solamente, non col lavoro delle vostre mani e non per vostra diligenza, e
nemmeno dalla vostra ricchezza. I poveri stessi dovettero edificare le opere;
avete spezzato dal loro pane, per dare ad altri poveri un pasto; avete raccolto
il centesimo dei miseri, per un magro aiuto ai bisognosi, per onore di voi
stessi. E quelli che diedero meno di tutti del proprio per tali opere, questi
ottennero dal mondo nomi e onorificenze. Non meravigliatevi, non meravigliatevi
– vedete, il Giudizio del Signore viene su di voi!”
9.
Ogni sforzo per
la pace nazionale rimarrà senza successo. Ciò che di tanto in tanto si rivelerà
come successo, sarà molto di più il contrario, perché nella reciproca sfiducia,
in verità, nessuno penserà e crederà nella pace, che uno prometterà all’altro
di costruire. In consiglio diranno ‘sì!’, e dietro le porte ‘no!’, e i fili,
che essi cercheranno di sbrogliare, s’intesseranno a una rete funesta, nella
quale il consigliere farà prigioniero se stesso. Essi
emetteranno un gran verdetto cui dovranno attenersi tutti; ma nessuno se ne
curerà, perché nessuno vorrà essere il primo ad attenersi al verdetto del
mondo. Cadranno frontiere: dieci e più; e nuove frontiere sorgeranno: cento e
più. Ossia, quel che accadrà di bene, sarà stroncato molte volte di nuovo dal
male. A una pace blaterata, seguiranno ostilità senza sosta. Questa sarà
l’immagine riflessa dell’ultimo inferno, non più solo sostanziale, bensì come
uomini nella spaventosa realtà!
10.
Le loro ricerche,
con le quali crederanno di avanzare nell’altra parte nello spirituale,
causeranno le più grandi disgrazie. Essi non conoscono lo Spirito-Ur, né le Sue
sante Leggi. Ma se riconoscessero entrambi, non verrebbe loro mai in mente di
rispettarli. In questo saranno impediti dalla brama di potere e dalla volontà
di scavare una fossa ai popoli, per strappare a sé il dominio del mondo.
Perfino con i diretti segnali di pericolo non smetteranno di aprire le
profondità della Terra, e di tirar giù a sé, l’Altezza. Non avranno bisogno di
meravigliarsi, quando le profondità e le Altezze si uniranno per la rovina.
11.
Quando la miseria
diventerà quasi insopportabile, i santificati saranno perseguitati, perché essi
annunceranno il Giudizio come ‘Misericordia’; allora molti vorranno
riconoscerlo. Ma solo quando il quarto angelo spargerà la semenza del Giudizio,
sarà aperta una porta per il ritorno. Ma allora il tempo del Giudizio sarà
quasi passato, e il Signore dell’eternità si rivelerà dappertutto.
[indice]
۞
Di fronte
ai sette principi
1.
I principi angelici completeranno il Giudizio, essi
annunceranno il ‘Giorno del Signore’. Allora i mondani abbandoneranno i posti
che avevano occupato, e getteranno via da sé l’ultimo potere; ma nessuno si
inchinerà per questo. Spargeranno la loro ricchezza a tutti i venti, cosicché
staranno nei vicoli, gioielli, oro e vesti e ogni genere di questi. Nessuno
allungherà la mano per raccoglierli. Getteranno da sé i mantelli del loro
grande onore del mondo, cappello e corona per regalarli ai poveri; ma costoro
non vi faranno caso. Offriranno in verità tutto il loro sapere mondano, chiuso
in un libro; ma non ci sarà nessuno che vi rivolgerà neanche un solo sguardo.
Allora getteranno il loro libro nel mare e non staranno a vedere, come
sprofonda. Le loro anime diverranno povere e nude; perché nessuno mette piede
nello spazio del Giudizio e delle Grazie, se porta ancora in sé qualcosa della
Terra!
2.
Poi Uraniel, il principe dell’Ordine, starà in mezzo alla piazza,
e nessuno potrà nascondere un peccato. Come definirà il suo peso, così faranno
anche i rimanenti segni dei sei principi. – Dove sarà misurato, faranno
quadrato i quattro angeli Guardiani. La bilancia peserà e pondererà. Chi sarà
pesato, otterrà il primo segno dai Guardiani; ma chi sarà giudicato, rimarrà
senza. Anche i ventiquattro angeli Anziani saranno pronti, dodici alla destra,
dodici alla sinistra, a indirizzare le anime, dove li condurrà la loro via:
l’una verso Sion, l’altra verso Armaghedon
3.
Michael,
il principe della Volontà, calcherà lo
spazio con la sua spada, proteggendo o percuotendo, secondo le opere che sono
da misurare. – Zuriel, il principe della Sapienza poserà, esaminando la
sua falce, ai frutti, per raccogliere – oppure per rigettare. – Il torchio di Muriel sfavillerà nella Luce della Santità. Il principe della Serietà pigerà a buon vino e lo
raccoglierà nella brocca; ciò che è cattivo, aggrumato, sarà rovesciato. –
Allora molti guarderanno ansiosi al quinto principe
della Pazienza, Alaniel. Egli terrà nelle sue
mani il calice della Creazione. Coloro che provengono da grandi tribolazioni e
hanno lavato le loro vesti nel Sangue dell’Agnello, potranno bere, finché si
trasfigureranno. Ma quelli che non hanno pensato né al calice delle Sofferenze
di Cristo né alla sofferenza dei poveri, indietreggeranno per lo spavento
dinanzi alla bevanda, così che il calice dovrà essere vuotato su di loro.
4.
Dopo entrerà Raphael quale principe dell’Amore nello spazio del
Giudizio. Egli solleverà in alto la Croce del Golgota. Non appena questo
accadrà, tutti cadranno sulle ginocchia, e quelli che non avranno nessun segno,
cominceranno a gemere e a lamentarsi; gli altri adoreranno in silenzio e
umilmente il santo Segno del Sacrificio. Ma a nessuno sarà risparmiato di
avvicinarsi e toccarlo. Anche sui buoni credenti, perverranno un tremore e
un’angoscia, perché solo attraverso il Giudizio, si riveleranno la santità e la
grandezza della Croce. Ma i consolati andranno alla destra: “La Croce li ha
riedificati!” A tutti gli altri andrà come con il calice. Vorranno toccare
timidamente la Croce, per divenir partecipi, ancora della Grazia; ma la sua
ombra cadrà su di loro, perché sulla Terra essi non la riconobbero. – Quelli
che sono pieni di pentimento, un Guardiano li metterà tra entrambe le vie.
5.
Dopodiché, gli
uomini saranno ancora dispersi per un breve tempo, finché riecheggerà la
settima tromba sulla Terra, che porterà l’ultima grande
piaga. Quelli che toccheranno la Croce, non ne soffriranno; le loro
anime saranno già liberate e la paura terrena cadrà da loro. Coloro che
staranno tra le due vie, accetteranno le piaghe e riconosceranno che sono le
conseguenze delle loro azioni. Questo li purificherà, e angeli servitori
staranno presso di loro, aiutandoli. I rimanenti cercheranno ancora una volta
di occupare i loro antichi posti e si chineranno verso il potere perduto, verso
i gioielli, l’oro e le vesti, anzi, cercheranno perfino il libro che era stato
gettato in mare.
6.
Ma nulla sarà
loro restituito, non ritroveranno niente! Durante il sesto Giudizio, potere,
cattiveria, ambizione, avarizia, vanità, superbia, menzogna, corruzione,
oppressione, sfruttamento, in breve tutti i cattivi vizi, saranno sfracellati;
perché la vecchia Terra sarà sotto processo per diventare una nuova, come lo
annunciò il veggente di Dio.
7.
Quando inizierà
il settimo tempo del Giudizio, il resto dell’umanità sarà chiamato per la
seconda volta nel luogo del supplizio. Questo si sarà trasformato. Dove
staranno i quattro Guardiani di nuovo in quadrato, i sette principi saranno
pronti e anche i ventiquattro Anziani fiancheggeranno le due vie. Ma la piazza
del Supplizio sarà circondata dai 144.000 angeli del Comando. Nel mezzo dello
spazio dei quattro Guardiani siederà Ur, l’Eterno-Santo, l’Eterno-Unico e
Veritiero. Dei soli sopra di Lui formeranno il Suo santo nome! Perfino i
credenti saranno sopraffatti da un tremore a causa della Maestà che procederà
dal Seggio sublime, dal nuovo Nome. Poi Gabriel, quale Misericordia, si metterà
al lato destro di Ur, innalzando il suo segno, la santa Corona, affinché possa
essere vista da tutti.
8.
Immediatamente,
UR chiamerà al Suo ultimo Giudizio. Egli predisporrà i Suoi principi, e ad Uraniel e Muriel sarà assegnata la funzione di Giudice, a Zuriel ed Alaniel quella di
Avvocato, a Michael e Raphael quella del Difensore. Ogni anima sarà giudicata
giustamente. A quelli che hanno ricevuto i sei segni, Gabriel porrà loro la
corona sul capo. – Così, coronate e benedette da Ur, si raduneranno sulla via
che conduce a Sion.
9.
A coloro che,
alla fine, pentendosi dei loro peccati, avrebbero volentieri toccato la Croce,
Ur parlerà in modo che la Sua voce penetri nei loro cuori. Piangendo, essi
pregheranno. – Allora il Giudice parlerà per
Ur e dell’ingiustizia fatta a Lui; l’Avvocato,
per la Creazione e per il patrimonio sperperato; il
Difensore, però, per le anime povere! Ur guarderà Gabriel, se questi
vuol tenere la Corona anche sugli smarriti. – Oh, ascoltate! Gabriel si
chinerà, confortando, sui piangenti che stanno sulle loro ginocchia e
supplicanti, e terrà la Corona su di loro, in modo che un Raggio sfiori la
fronte di costoro. Così essi giungeranno alla grande conoscenza e potranno
seguire la santa schiera sulla via verso la ‘Luce-santa’. Veramente, questa via
condurrà per loro dapprima per una parte sulla strada verso Armaghedon.
10.
In ultimo, Ur
chiamerà quelli di cui si dice: “E tutte le stirpi
della Terra faranno cordoglio” [Ap. Giov. 1,7]. Sì, coloro che si sono prostituiti, e che si sono
appropriati con violenza del potere, i re, i grandi, i ricchi, i lussuriosi,
gli ambiziosi, i viziosi, i senza Dio, i senza amore, gli spietati, gli
oppressori, rappresentano ‘tutte le stirpi’! Allora il Giudice dirà: “Andate via, Io non vi conosco!” L’Avvocato
parlerà: “Avete peccato contro la Creazione,
l’Opera vi giudica!”. Allora grideranno molto, perché ora vedranno
la nuova Legge della ricompensa, che essi sentivano, ma non vollero
riconoscere, che rivela anche il mistero e distrugge anche tutto il mondano. In
confronto a ciò che essi dovettero già portare nel terrore, sarà per loro come
miele supplementare in bocca, sotto le cui ombre pesanti essi s’infrangeranno.
Anche un breve tempo sarà per loro come un’eternità: il peso del Giudizio!”
11.
Poi il Difensore
terrà la più grande arringa che mai fu pronunciata durante il sesto Giorno
della Creazione e del suo immenso dramma di Redenzione. Egli mostrerà che
queste povere anime, legate con la caduta di Lucifero, originariamente
divennero maligne solo per costui. L’Avvocato esaminerà la difesa e la
presenterà per il giusto Verdetto, al giudice, al quale la Misericordia
consegnerà uno stiletto d’oro con penna d’oro. Il libro del Giudizio sarà
aperto. Il Giudice abbraccerà con lo sguardo ancora una volta la santa Opera
dal principio del primo Giorno dell’Atto-Anno-Ur fino all’ora presente. Ed Egli
guarderà oltre, osserverà il settimo Giorno del riposo e la sacra festa, e come
sarà la successiva nuova Opera della Creazione. E così Egli scriverà il
Giudizio nel libro, e la Misericordia annuncerà:
“Beati i poveri in ispirito,
perché di loro è il regno dei Cieli!”
[Matt. 5,3]
E inoltre:
“I Regni del mondo sono del Signore nostro
e del Suo Cristo
Ed Egli regnerà di eternità in eternità”
[Ap.11,15]
E ancora:
“Venite a Me, voi tutti,
che siete stanchi e aggravati,
Io vi voglio ristorare!”
[Matt. 11,28]
E per quarto
starà scritto:
“E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro
occhi,
e la morte non sarà più,
non ci sarà più cordoglio, né grido, né
dolore;
perché le cose di prima sono passate.
Ecco, io faccio ogni cosa nuova!”
[Ap. 21,4-5]
[indice]
۞
Sulla via di Armaghedon
1.
Angeli comandanti raccoglieranno questi ultimi e li
condurranno sulla via di Armaghedon, il luogo dove un
giorno Lucifero lottò contro Michael, lo stesso dove il Figlio dell’Uomo Gesù,
dopo il Suo “È compiuto!”, convinse
Lucifero al ritorno. Qui tutte le anime peccatrici vivranno fino in fondo il
giusto Giudizio e si libereranno dei loro peccati, infatti, esse rimarranno ad Armaghedon, finché non sarà espiata ogni cattiveria. “ARMAGHEDON”, il luogo della Vittoria della
Luce, il luogo della purificazione! Esso non ha nulla in comune col creduto
inferno poco cristiano, con la dannazione eterna pensata dagli uomini. Entrambi
non esistono! Esiste solo il luogo della
purificazione!
2.
Ma nessuno creda
che Armaghedon sia un luogo di piacere. La malignità
deve espiare e il peccato deve soffrire, affinché l’anima diventi pura. Ogni
anima è oro, scaturita dalla Luce. Nessuno può sopportare la purificazione con
giubilo, ma solo attraverso dolore e sofferenza. Se si vuole liberar l’oro
dalle sue scorie, si deve metterlo nel fuoco. Le scorie del peccato,
particolarmente della crudeltà, si possono bruciare solo in questo modo. Questa
è la destinazione e la sequenza della Legge-Ur. Per il più infernale che non
solo si era avvolto nell’oro, ma si era corroso nello stesso, dovranno bruciare
grandi fuochi di Armaghedon, finché l’anima non sarà
diventata completamente liquida per la nuova formazione. Questo causa la pena
più amara. Chi ne è colpito, è povero. Egli non merita odio, bensì amore; non
disprezzo ma comprensione; non abbandono ma consolazione; non condanna ma
aiuto! Liberazione! Perfino il più profondo Armaghedon
che è da sopportare, porta il meraviglioso Giudizio del sommo Giudice dalla
Luce-santa!
3.
Quest’aiuto c’è
già, ma i figli del mondo non lo vogliono vedere. Perciò il Padre della
Misericordia, l’Eterno Santo-Ur, l’Eterno-Unico e Veritiero, ha chiamato i
figli della Luce, affinché provino la loro misura d’amore. Sarebbe facile
all’Altissimo, mettere la conoscenza nel cuore degli smarriti, ma con il Suo
ritorno e la Sua gloriosa apparizione, attraverso il Giudizio, l’immissione
della conoscenza nel cuore non potrebbe avvenire senza Potenza e Forza, perché
Egli nella Sua sontuosità e magnificenza è già sul piano. Perciò questa parte
del grande compito della Redenzione, tocca ai Suoi figli eletti nella loro via
terrena. – Ma noi, le due voci dal Regno,
abbiamo l’incarico di rivelare a voi figli, l’unica vera indicazione per
l’esecuzione di questo compito, poche parole che non vi sono sconosciute. Ben
dovete voi imparare a comprendere sempre di più il più profondo santo senso. Le
parole suonano così:
4.
“Amate
i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che
vi odiano, pregate per coloro che vi offendono e vi perseguitano; perché solo
allora, quando adempite questo Comandamento, voi siete figli del Padre nel
Cielo, anime legate in Dio, spiriti illuminati dallo Spirito del Sacerdote e
creature perfette del vostro Creatore. Egli fa piovere e splendere il Sole sui
buoni e sui cattivi; su di voi, che peregrinate verso la Luce-santa, e su
coloro che la Misericordia avvolgerà, affinché non vadano perduti. Come è fatto
a voi, fate voi a tutti gli altri!
5.
Ma
se osservate il Comandamento solo per coloro che vi stanno vicini, in verità,
la ricompensa non mancherà, pure molto della Benedizione della Croce! Poiché
anche i maligni si aiutano l’un l’altro con ogni genere di favori e si
spartiscono la rapina. Che cosa avreste voi più di loro? – Chi al male non fa
nulla di male, ma nemmeno di bene, manca della prima Luce e della sua
Benedizione! Questa è una parola grave! – Allora non agite come i maligni,
ancor meno come i tiepidi, ma osservate il comandamento, affinché diventiate
perfetti, com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo”.
6.
Durante il tempo
della fine, a causa della Legge della libera volontà, gli uomini dovranno
essere dapprima, e direttamente, chiamati e risvegliati attraverso gli uomini,
affinché le Condizioni poste giustamente e riservate a Ur, abbiano il loro
diritto di opera. Tutti i figli della Luce che si metteranno pienamente a
disposizione della santa opera di Cristo, saranno guidati da angeli comandanti
loro assegnati per il servizio. Oramai i principi del Regno tengono le fiaccole
della santa Luce su quest’ultimo tempo.
[indice]
۞
Le quattro alte Mete
1.
Le quattro alte Mete sul santo Focolare – ancora velate
per il mondo – diventeranno evidenti per quelli che sono di buona volontà. Le loro
radici poggiano nella Nascita del Figlio dell’Amore, nella Sua suprema-santa
Preghiera del Calice, nella Sua Redenzione dalla Croce, che comprende la
Creazione caduta e il Suo imminente ritorno e gloriosa apparizione! La quarta
Meta ha in sé, nuovamente, quattro assai magnifiche Mete creative, che si
riveleranno così:
2.
Il Padre, quale
Misericordia, dopo la fine del Giudizio ricondurrà di nuovo tutto il perduto
nell’eterna-celeste Casa paterna.
3.
Iddio, nell’Amore
e nella Pazienza, donerà al sesto Giorno della Creazione la più splendida
perfezione, nella quale tutti quelli che adempiranno il Comandamento della
disponibilità del co-sacrificio, come veri ‘portatori di luce’, avranno la
prima parte. Essi staranno come angeli al santo Focolare e diffonderanno con i primi la Benedizione serale della
Creazione ai figli rimpatriati.
4.
Il sommo
Sacerdote Melchisedec in Serietà e Sapienza, terrà
nel settimo Giorno del sublime Riposo-Ur il servizio di festa, la santa Messa
solenne, e farà il personale servizio della Misericordia, come Portatore del
Giorno per l’altissima Incoronazione.
5.
Il Creatore, mediante Volontà e Ordine,
motiverà la successiva Settimana di Creazione, già al Giorno-festivo di Riposo,
sull’opera di Redenzione dell’Amore-Ur e sull’incoronazione dello stesso in una
magnificenza e maestosità appena afferrabile.
6.
Questo
sublimemente meraviglioso, l’Onnissanto-Ur lo ha
preso alla Sua Fonte di Mezzanotte, in quella inafferrabile Notte-Ur, quando
l’opera della Parola passò all’Azione. In quella Notte, ai figli nacque tutta
la Luce![7]
Ora a voi terreni sarà comprensibile che queste quattro portentose Pietre miliari
sono Opere delle Notti sommamente benedette: la Notte della Nascita, la Notte
della Lotta della Preghiera, la Notte della vittoria su Lucifero e quella del
Tempo veniente, di cui l’Onnissanto annuncia: “Io vengo come un ladro nella notte” [1° Tess. 5,2]. Questo non è per caso, queste sono opere d’azione
perfettamente preparate, scaturite da un’esistenza ignota a tutti i figli,
sorte dalle sante Notti-Ur! Ciò che racchiudono queste opere non viste, diverrà
evidente nei Giorni posti da Ur, in cui i figli attingeranno e vedranno la
conoscenza! – Chi può? Chi vuole comprenderlo? –
7.
Credete
fermamente, che quelli che lasciano diventar vivente la Rivelazione nei loro
cuori, non stanno lontano dalle quattro meravigliose Mete della Creazione, ma
hanno una giusta parte in tutta la Luce di Grazia e nella Pienezza della
Benedizione. Anch’essi comprenderanno il santo senso del Nome di Ur, vedranno
nello Spirito della santa Luce la città dei figli e dei redenti, sentiranno
presentendo, la santa Notte insieme al segreto operare. Ma come scorre a
torrenti giù su di voi tale portentosa Luce di Grazia, così dovete anche
pensare ai poveri e agli abbandonati, alle anime nel fuoco dell’afflizione, e
tener puro il Comandamento della sublime Predica d’Amore del Giorno della
Creazione, del Discorso della Montagna, e agire conformemente a ciò.
8.
Quindi, vi è
rivelato nel più vero senso della Parola, e per quanto potete comprenderla
sulla Terra, il temuto ignoto, il ritorno del Signore e ciò che Egli porterà
con Sé, cioè il nuovo Cielo e la nuova Terra come il perfetto divenir nuovo di
tutte le cose; poiché è Celeste ciò che fu dato. Chi è di buona volontà,
contempli la futura Magnificenza, e avrà un cuore pieno di vita.
9.
Noi ripetiamo la chiamata che abbiamo portato all’inizio
di questa Rivelazione:
Noi chiamiamo i figli
della Luce!
Noi chiamiamo i figli del
santo Nome!
Noi chiamiamo tutti
quelli che attendono lo Spirito, un giorno disceso sui discepoli, ora tenuto
pronto nel Vaso d’argento nell’Onnisantissimo, nel
Tempio della Città dell’Iddio vivente!
Noi chiamiamo tutti i
credenti a essere in attesa del gran Giorno che il Signore si è riservato, e di credere
nell’Eterno Santo-Ur, nell’Eterno-Unico e Veritiero, il Cui onnissanto
Nome deve essere rivelato adesso al mondo, come Giovanni, il grande veggente di
Dio, ha scritto: ‘E vi sarà un Nome nuovo! Un’opera nuova!’
Noi vi chiamiamo,
voi eletti della Luce: guidate i poveri, attraverso la preghiera e l’azione,
fuori da Armaghedon, portateli sulla via che conduce
alla Luce-Santa! –
Amen!»
(firmato)
I principi del Giudizio
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[7] [Giov. 1,14]: “E la Parola divenne carne
e dimorò fra noi, piena di grazia e verità; e noi vedemmo la sua magnificenza,
una magnificenza come quella del Figlio Unigenito dal Padre, pieno di Grazia e
Verità”.