– Rivelazione –
(Dettato ad
Anita Wolf nel 1982)
Questa
raccolta di numerosi passi biblici ha lo scopo di presentare in forma concisa
l’interpretazione dall’Alto da parte di uno o più angeli, tramite cui, anche
per il nostro tempo, ne viene arricchita un’ulteriore Luce per la comprensione
delle S. Scritture, per tutti noi.
Il Cielo annuncia
(spiegazioni di testi biblici)
Gli angeli spiegano, esortano, ammoniscono, consolano, guidano
Titolo
originale: “Der Himmel verkündet“
Tutte le
opere (in lingua tedesca)
vengono consegnate gratuitamente agli amici che cercano la Luce
Edito dal
circolo degli amici di Anita Wolf - C/o Jurgen Herrmann
Hohenfriedberger Strasse, 52 - 70499 Stuttgart
Email: bestellung@anita-wolf.de.
Sito: http://www.anita-wolf.de
Traduzione: Ingrid Wunderlich
Questa edizione in lingua italiana è
stata curata dal gruppo:
‘Amici della
nuova Luce” – www.legamedelcielo.it
Contatti: info@anitawolf.it
PREFAZIONE
Mentre la Luce conosce la Sacra
Scrittura meglio che noi uomini, noi invece crediamo di conoscere la Bibbia già
redentivo sul GOLGOTA. Con
l’aiuto di questa Sua ulteriore RIVELAZIONE, ciascuno di noi può prenderla
ulteriormente a cuore e renderla attiva nella vita di tutti i giorni.
Per questo magnifico Dono spirituale
– che è della massima portata e va molto oltre il nostro piccolo mondo
materiale caduco, essendo saldamente ancorato nell’eterno Regno della Luce –
sia ringraziato dal più profondo del cuore LUI, il nostro PADRE-ETERNO,
SALVATORE e REDENTORE!
-
«Egli è con noi
tutti i giorni, fino alla fine del mondo!» [Matt. 28,20]
-
«La Sua benignità
dura in eterno!» [Salmo 136,1]
-
«Dio vuole che tutti
siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità!» [1° Tim. 2,4]
Gioia, conforto, forza e la
BENEDIZIONE di GESU’, particolarmente nei tempi difficili, vada a tutti i
nostri cari amici lettori! E la Sua Volontà sia fatta! - Cordiali saluti dalla
Luce!
Weiz, Pentecoste 1983
Josef Brunnader
n. 1) Genesi 15,7 |
n. 54) Isaia 47,4-5 |
n. 107) 2°Tessalonicesi 3,3 |
n. 2) Esodo 6,2-3 |
n. 55) Esodo 6,7 / Ezechiele 39,28 |
n. 108) 1°Timoteo 2,1 / 2,3 |
n. 3) Esodo 6,3 |
n. 56) Matteo 7,21 |
n. 109) 1°Timoteo 1,15 |
n. 4) Esodo 15,1 |
n. 57) Luca 6,46 |
n. 110) 1°Timoteo 1,16 |
n. 5) Esodo 15,26 |
n. 58) Matteo 2,6 |
n. 111) 1°Timoteo 6,6 / 6,15 |
n. 6) Esodo 20,2-6 |
n. 59) Matteo 11,28 |
n.
112) 1°Timoteo 6,16 |
n. 7) Esodo 34,6 |
n. 60) Matteo 9,13 |
n. 113) 2°Timoteo 2,19 |
n. 8) Numeri 6,24 |
n. 61) Matteo 14,28 |
n. 114) 2°Timoteo 3,16 |
n. 9) Deuteronomio 6,4-5 |
n. 62) Matteo 22,44,45 |
n. 115) Tito 2,11 |
n.
10) Deuteronomio 32,6 |
n. 63) Matteo 27,11 |
n. 116) 2°Pietro 1,2 |
n.
11) Giosué
24,15 |
n. 64) Marco 1,15 |
n. 117) 2°Pietro 1,19 |
n.
12) 1° Samuele 2,1 |
n. 65) Giovanni 5,8 |
n. 118) 2°Pietro 3,8 |
n. 13) 1°
Samuele 3,18 |
n. 66) Matteo 19,14 |
n. 119) 2°Pietro 3,13 |
n. 14) 1°
Samuele 8,18 |
n. 67) Luca 5,31 |
n. 120) 1°Giov. 2,15 |
n. 15) 1° Re
18,28-39 |
n. 68) Giovanni 8,51 |
n. 121) 1°Giov. 4,19 / 5,4 |
n. 16) 2°
Cronache 15,2 |
n. 69) Giovanni 13,13 |
n. 122) Ebrei 4,15-16 |
n. 17) Giobbe
1,21 |
n. 70) Giovanni 13,15 |
n. 123) Ebrei 7,26 |
n. 18) Salmo
16,2 |
n. 71) Giovanni 20,28 |
n. 124) Ebrei 8,10 |
n. 19) Salmo
18,2 |
n. 72) Giovanni 21,7 |
n. 125) Ebrei 11,1 |
n. 20) Salmo
23,1 |
n. 73) Giovanni 14,27 |
n. 126) Ebrei 12,6 |
n. 21) Salmo
24,1 |
n. 74) Giovanni 17,7 |
n. 127) Ebrei 12,11 |
n. 22) Salmo
27,1 |
n. 75) Atti Apostoli 2,17 |
n. 128) Ebrei 13,8 |
n. 23) Salmo
33,11 |
n. 76) Atti Apostoli 4,12 |
n. 129) Ebrei 13,9 |
n. 24) Salmo
34,9 |
n. 77) Atti Apostoli 10,34 e
36 |
n. 130) Ebrei 13,14 |
n. 25) Salmo
42,6 |
n. 78) Atti Apostoli 10,15 |
n. 131) Giacomo 1,17 |
n.
26) Salmo 83,18 |
n. 79) Romani 1,16 |
n. 132) Giacomo 1,27 |
n.
27) Salmo 96,1 |
n. 80) Romani 10,12 |
n. 133) Giacomo 2,17 |
n.
28) Salmo 96,4 / 94,13 |
n. 81) Romani 14,8 / 14,9 |
n. 134) Giacomo 4,8 |
n.
29) Salmo 105,1 |
n. 82) 1°Corinti 2,9 |
n. 135) Giacomo 4,17 |
n.
30) Salmo 110,1 |
n. 83) 1°Corinti 4,4 |
n. 136) Giacomo 5,10 |
n.
31) Salmo 118,6 / 118,14 / 118,23 |
n. 84) 1°Corinti 4,9 / 4,13 |
n. 137) Giacomo 5,16 |
n.
32) Salmo 124,1 / 126,6 |
n. 85) 1°Corinti 8,6 |
n. 138) Giovanni 2,16 |
n.
33) Salmo 147,7 |
n. 86) 1°Corinti 9,16 |
n. 139) Giovanni 4,15 |
n. 34)
Proverbi 30,5 |
n. 87) 1°Corinti 12,4-5 |
n. 140) Apocalisse 1,8 |
n. 35) Isaia
25,8 |
n. 88) 1°Corinti 15,42 |
n. 141) Apocalisse 1,13 |
n. 36)
Apocalisse 1,17 / 41,14 |
n. 89) 2°Corinti 3,17 |
n. 142) Apocalisse 2,10 |
n. 37) Isaia,
42,8 |
n. 90) 2°Corinti 4,5 |
n. 143) Apocalisse 3,20. |
n. 38) Isaia
43,1 / 43,11 |
n. 91) 2°Corinti 4,18 |
n. 144) Apocalisse 5,12 |
n. 39) Isaia
45,5 |
n. 92) 2°Corinti 12,9 |
n. 145) Apocalisse 7,14 |
n. 40) Isaia
53,4 |
n. 93) Galati 1,10 |
n. 146) Apocalisse 11,15 |
n. 41) Isaia
63,16 |
n. 94) Galati 2,19 |
n. 147) Apocalisse 14,13 |
n. 42)
Geremia 9,23 |
n. 95) Efesini 4,3 / 4,6 |
n. 148) Apocalisse 16,7 |
n. 43)
Ezechiele 18,23 |
n. 96) Efesini 5,8 |
n. 149) Apocalisse 17,14 |
n. 44) Osea 13,14 |
n. 97) Efesini 6,7-8 |
n. 150) Apocalisse 19,6 |
n. 45) Giona 4,11 |
n. 98) Efesini 6,9 |
n. 151) Apocalisse 21,3 |
n. 46) |
n. 99) Efesini 6,10 |
n. 152) Apocalisse 21,7 |
n. 47) Giobbe
19,25 |
n. 100) Filippesi 2,5-6 |
n. 153) Apocalisse 22,20 |
n. 48) Salmo
88,2-3 |
n. 101) Filippesi 3,13 |
n. 154) Ebrei 5,6 |
n. 49) Salmo
90,1-2 |
n. 102) Filippesi 4,4 / 4,7 |
n. 155) Ebrei 4,15 |
n. 50) Salmo
95,1 |
n. 103) Filippesi 4,13 |
n. 156) ? |
n. 51) Amos 4,13 |
n. 104) Colossesi 2,9 |
n. 157)
? |
n. 52) Salmo 24,7-8 |
n. 105) Colossesi 3,16-17 |
n. 158)
Apocalisse 22,17 |
n. 53) Isaia 6,3 |
n. 106) 1°Tessalonicesi 4,3-4 |
n. 159)
Malachia 4,2 |
1) «E l’Eterno disse ad Abramo: ‘Io sono l’Eterno
che t’ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti questo paese, perché tu lo
possegga» - [Genesi
15,7]
Che cosa fanno gli uomini, la maggior parte dei credenti, di queste parole?
Sia annunciato questo, una tale verità: «Io,
l’unico Dio, non ne esiste un altro accanto a ME che sia ugualmente divino!».
Si dimostrerà ancora quanto molteplicemente si rivela questa verità. Abramo, il
principe della Luce, quello della Serietà, venne da “UR”, da Dio, col Suo
incarico. Come segno esisteva una volta il luogo-Ur
presso il basso Eufrate, il quarto fiume dall’Eden, ‘la Corrente Paterna’! Ed Abramo doveva accudire il paese, il santo
Regno della Terra del Creatore, da non confondere con il mondo degli uomini. Egli ha adempiuto il dovere nella santa Serietà. Quello che ne hanno fatto gli altri dopo di lui fu del
tutto sbagliato, e mai nel sapiente Senso della somma maestosa sacerdotale
Serietà, che porta unicamente UR in Sé. Gli uomini rovinano e raggirano;
una volta essi stessi dovranno pagare tutto davanti al Giudice, il Quale si
chiama anche ‘GRAZIA’.
2) «E Dio parlò a Mosè e gli disse: ‘Io sono
l’Eterno, e mi mostrai ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe, come l’Iddio
onnipotente …» - [Esodo
6,2-3]
Che cosa fa il cristiano di questa alta rivelazione? Si dice: “Non era Dio
stesso! Nessuno potrebbe vedere Iddio!”. Invece si accetta e si predica che
Cristo sarebbe anche un Dio, poiché Questo, naturalmente, Lo si avrebbe visto.
– Quanto miseramente, senza senso né ragione, viene confuso tutto questo,
finché alla fine, della vera fede – detto così per l’uomo – rimane solamente
un’acqua scura, offuscata, che non serve ad altro che ad essere gettata
dall’angelo, che la Divinità ha previsto per questo. Se Dio è apparso ai
patriarchi, a Mosè e ad altri, allora deve essere stato anche LUI stesso, non
una seconda Persona, non Una avvolta, perché gli antichi inviati dalla Luce
avevano prima visto Iddio. Se Egli era ed è
eternamente il Padre, allora, …un Padre si mostra ai Suoi figli! Oppure
no? – Riflettete una volta su questo.
3) « … ma il Mio nome di ‘Signore’, non è stato
loro rivelato». - [Esodo 6,3]
Loro, gli anziani che adempivano fedelmente il loro dovere, lo sapevano che
Dio era appunto anche il SIGNORE dall’eternità, le cui eternità rimangono
insondabili per tutte le creature-figli. Nel passaggio attraverso il mondo, e
la via non spesso facile, l’uomo ha molto più bisogno della Guida paterna di
Dio, del Creatore, dal Quale è proceduta e procede ogni vita. Se ‘il SIGNORE’
si fosse dichiarato unico, o ancor più, in primo piano, …per l’uomo sarebbe
stato proprio impossibile stabilire il contatto dell’Amore, preservarlo e
aumentarlo dal suo stesso spirito, per aspirare al proprio perfezionamento. Per
l’incommensurabile alta Benedizione, ai figli si è mostrata la Divinità, meno come
SIGNORE, indipendentemente dal fatto che la Sua Magnificenza, non coperta in
nessun modo, non sarebbe mai stata rivelata. – Oh, vedete, deve essere
riconosciuto così: “Il SIGNORE, dalla Volontà di Dominio di UR, ‘Questo’ rimane
esistente in eterno!”. Chi non riconosce e non ama
Dio anche come Signore e come Creatore, non troverà mai il PADRE, …detto
per se stesso. (ma) DIO la pensa diversamente!
4) (dice Mosè): «Io
canterò all’Eterno, perché ha fatto cose meravigliose!» - [Esodo 15,1]
Oh, quanto spesso tutto questo viene riferito al mondano, anche se Dio,
l’unico e veritiero, mette all’uomo i Suoi segni come ha aiutato Mosè e tutto
un popolo. – Valeva per l’Eterno, solo il piccolo, il caduco nel mondo? La
materia ha una consistenza permanente? Riflettete su questo, voi, figli degli
uomini! Ciascuno arriva e cammina, e se ne va non appena suona per lui l’ultima
ora terrena. Così le opere di Dio abituate alla salvezza, anche se appunto –
rivelate come segno – permettono all’uomo di misurare la grandezza della Sua
Magnificenza, …se volesse non dare mai al
caduto la corona, la quale sarà consegnata solamente nel Regno della Luce.
Chi si chiede il perché il Signore fa questo a uno, e perché apparentemente
omette a quello; se aiuta un singolo oppure lo fa a una moltitudine, mentre
altri rimangono per così dire senza aiuto, oh, fate attenzione: l’aiuto di Dio-UR è grandemente
potente e vale per ognuno dei Suoi figli, nella Luce, nel circondario dei
mondi, perché EGLI ha creato tutti dalla Sua onnipotente Magnificenza.
Lui, l’UNO!
5) «… Io
sono il Signore, il tuo Guaritore!» - [Esodo 15,26]
Quale indicazione, quale ammonimento! E chi ha orecchie per udire, chi ha
un cuore pronto per la Luce, chi vorrebbe volentieri riconoscere, …a costui
viene anche rivelato Chi è il Signore, il Guaritore, l’Aiutante! Non pensa
forse l’uomo, quasi sempre, a tutto il suo corporeo, a ciò che lo aggrava e gli
crea fatica? A questo si può naturalmente pensare, ma può affidare la propria
vita al “Guaritore dell’eternità”. Chi naturalmente si attacca solo all’esteriore, non vede
le imperfezioni e la sofferenza della sua anima; chi mette una spessa coltre
sulla malattia della sua anima, affinché il SIGNORE non debba vederla, costui
difficilmente incontrerà Dio come “Guaritore”! Anche se fisicamente si
fa aiutare – per nulla sbagliato quando davanti alla malattia del corpo sta
quella malattia dell’anima, e prima supplica l’aiuto per quest’ultima – allora
umanamente può scendere guarito nella sua fossa, quando la morte gli farà cenno
come angelo della vita, e nella Luce gli sarà rivelato quanto la povera anima è
malata, quasi inguaribile. Ma Lui, il Guaritore,
Lui aiuta comunque, sempre! Siatene certi!
6) «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto
uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei
di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel
cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la
terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il
Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei
figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma
che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e
osservano i miei comandamenti».
- [Es. 20,2-6]
Questa Parola pronunciata dall’Eterno, dovrebbe possedere la piena validità
per i credenti di questo mondo. Invece, che cosa si fa? Si adorano degli esseri
umani che si chiamano ‘santi’, nonostante si insegni: “Dio solo è santo!”. I pagani venivano perseguitati con la morte ‘nel Nome
di Dio’, e venivano portati loro ‘tre
dèi’. Dov’è la verità che il Signore ha
annunciato chissà quante volte, visto che gli uomini l’hanno disprezzata
facendo il contrario della massima: “Amate
il vostro prossimo!” ? – Non è ancora stata estirpata la dottrina dei ‘tre dèi’! Inoltre, non soltanto questo! Quanti idoli si crea
l’umanità, soprattutto in quest’ultimo tempo ricco di Grazia! Dal troppo grande
benessere fin nel più piccolo, …tutto si eleva e dimentica il Signore, l’eterno
Creatore di ogni Vita! Dove andrai, o uomo, se non
rigetti i tuoi idoli? Adora DIO, solo Lui è l’Onnipotente!
7) «Io, l’Eterno, l’Eterno Iddio, misericordioso e pietoso, paziente e di grande Grazia e Fedeltà» - [Es. 34,6]
O voi uomini, vedete che cosa conserva per voi l’Altissimo? Nessuno, né gli
abitanti della Luce, i più alti fra loro, né i principi del Regno possono dire
che anche uno solo fra loro sia pietoso e misericordioso. E non lo fa nessuno
di tutti loro! Loro, per via della loro fedeltà, hanno una piccola scintilla
dalla Fedeltà di guida di Dio, così come si legge: “EGLI si chiama Fedele e Verace!”.
Loro hanno certamente un cuore forgiato nella Luce, nel quale dimora anche la
misericordia e la benignità, appoggiandosi alla somma Grazia, lasciandosi
colmare il cuore, lo spirito, l’anima e la mente da Dio. – E, …l’uomo?
Chiedetelo a voi stessi che cosa siete diventati! Ma credetelo: “Queste parole
non sono altro che un pietoso ammonimento, un’indicazione a non voltarsi del
tutto per conoscere e riconoscere LUI e che
Cosa e Chi Egli è veramente: ‘Il Pietoso, il Fedele, il Misericordioso,
l’amorevolissimo Padre!’
(8) «Così parlò Dio: “Io, il Signore, ti benedico e
ti guardo!» - [Num. 6,24]
Se l’uomo, il credente in Dio, …comprendesse questo solo pienamente fin
dove arriva l’intelletto umano! Infatti, …questo varrebbe abbastanza davanti a
Dio! Se volesse riconoscere quanto gli manca – purtroppo molto – nessuno
leverebbe mai le mani nell’arroganza per benedire! Certo, di questo viene
tenuto conto dal Signore pure nell’incommensurabile alta Benignità. Chi
l’intende seriamente che il suo piccolo versetto giaccia nella Mano eternamente
benedicente e lo volesse dire al prossimo come desiderio del cuore, allora la
Luce donerebbe pure un piccolo raggio
dalla magnificenza della Benedizione dell’Altissimo. Ma chi è nella convinzione
di avere un tale diritto di benedizione, indipendentemente per quale motivo,
essendo quest’ultimo sempre un prodotto mondano, costui perde facilmente la
Benedizione di Dio, nostro Signore, finché non arriverà a questa conoscenza: “Tu, o Altissimo, unicamente tu sei l’eterno Che
Benedice!”
9) «Ascolta: il Signore, l’Eterno, l’Iddio nostro,
è l’unico Signore. Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore,
con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze!» - [Deut. 6,4-5]
Questa chiamata dalla Luce, non dice abbastanza a voi, figli degli uomini, per sapere Chi e che Cosa è l’Altissimo? Si suddivide il Suo santo, alto Essere,
come più tardi si dividevano anche i Suoi abiti, sotto la croce! E che cosa Gli
hanno tolto? Niente che dell’esteriore, che Egli aveva indossato per
l’inimmaginabile somma Bontà per gli uomini, che per così dire aveva ‘gettato
su di Sé’, visto che l’uomo piccolo non era in grado di sopportare il suo
volto, il Raggio dei Suoi occhi. “Io, l’unico Signore” = non significa altro che l’UNO, l’Unico! Se secondo il senso mondano-cristiano esistessero più déi, per esempio tre,
allora dovrebbero esistere tre Opere della Creazione, perché ogni Signore
necessiterebbe per Sé di un proprio spazio. Dato
che però esiste una sola Creazione, il maestoso Empireo, allora può esistere
anche un solo Creatore: Dio, il
Signore, il Santo dall’eternità!
10)
«Mosè
canta al Signore un alto cantico ed ammonisce il popolo, un ammonimento per
tutti i viandanti): «Non è EGLI il Padre e il Signore tuo che t’ha creato, che
ti ha fatto e costituito?»
- [Deut. 32,6]
Non solo allora la domanda stava davanti a tutto il popolo, non stava
allora e non starà nemmeno mai davanti a dei singoli, quindi, non solo nel
tempo antico. Proprio oggi vale ancora di più. Dato che si tratta di una verità, la si rivolge a piacere, come
quella: “Se era ed è il Salvatore, era
una seconda Persona, non il Padre!”. Oppure, persino un’altra stolta
domanda: “Era DIO diventato PADRE solo a
quel tempo?”. – Se sì, …allora Mosè non avrebbe mai potuto riconoscere che
Dio, il Signore, è il PADRE da sempre, da un tempo che nessun uomo comprende e
non ha bisogno di comprendere. Invece è questo che sarebbe facilmente da
riconoscere: ‘Se
c’è un solo Dio come lo annunciano le antiche autentiche Scritture, allora
Egli, dalla Sua regale Signoria, è anche il Creatore, il Sacerdote e il
Padre!’. Chi fa diventare questo in sé – la Verità del Cielo – è
avvolto nell’alta, santa Misericordia di Dio, nella Paternità dell’Altissimo!
11) «Quanto
a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno!» - [Giosué 24,15]
Qui c’è uno che sta vicino al Santuario – per quanto sulla Terra sia
possibile, inteso l’interiore, il
Santuario-Luce – e dichiara davanti a migliaia di persone che cosa colma
tutto il suo cuore: il servizio per il Signore!
Oh, c’è da pensare anche alla vita esteriore, perché nessun figlio-viandante (l’incarnazione) passa
gratuitamente attraverso la materia, …e deve adempiere tutto ciò che la Luce
gli porta per le vie. Così anche Giosuè, che alla fine della sua via terrena ha
raccomandato i suoi e se stesso all’Altissimo: al SIGNORE! La Luce sa quanto
spesso un voto dato a DIO non si riesca di adempiere facilmente. Dove il mondo
fornisce solo i difetti, l’Unico, il Signore, copre così volentieri gli errori.
Ma chi per tiepidezza e per comodità spinge da
parte la fede nell’onnipotente Dio; chi adora se stesso perché crede di essere
un uomo buono, la casa della sua fede è rotta, quella dell’anima, e la via del
ritorno nella Casa del Padre è lunga! Chissà: …gli verrà aperto
velocemente il Cancello del Cielo?
12) «Il mio
cuore esulta nel SIGNORE!»
- [1° Sam. 2,1]
Una dichiarazione gioiosa di una donna. Lieta! Non vi è nulla che soltanto
un’ombra di una gioia del mondo, come l’ha detto il Salvatore: “Il mondo passa con le sue passioni!”.
Si può essere lieti, confortati e sollevati, anche nella sofferenza? E si sa: qualunque cosa porti con sé la vita della
materia, il suo cuore esulta, custodito in DIO, l’anima si rallegra, lo spirito
adora! Questa è quella vera felicità che una volta diventò una preghiera
della Luce, la dedizione del Santo (Gesù al Getsemani).
Poiché, separarsi dall’unico Figlio, per consacrarLo
al Servizio, a DIO, questo fu umanamente un alto Dono di Sacrificio. Ma non
solo questo rende lieti, anche, rinunciare ad altro, separarsi da ciò che si
ama in e secondo questa conoscenza: ‘C’è ancora
altro da dare via quando si è volenterosi e si vuole esserlo: servire l’Altissimo, il Dio e Signore, perché
il volere è bensì più facile, ma il compiere è la pietra che dapprima si deve
spostare, per entrare un giorno senza difficoltà nel Santo Sanctorum, il
Santuario di UR nel Campo di Luce’. – Volete
andarvi volentieri anche voi?
13) «È il
Signore! Egli faccia quello che Gli parrà bene» - [1° Sam. 3,18]
Una dedizione alla Volontà dell’Altissimo, …senza pari! – Ah, cari uomini
di questo mondo, voi elevate in alto la vostra volontà. Sì, molti la vorrebbero
porre al di sopra della maestosa Volontà del Creatore, di Dio, nell’arroganza,
che DIO dovrebbe rispettare la vostra libera volontà, – per piegarSi
Lui, alla vostra stessa. Chi crede che la sua volontà sarebbe del tutto libera
perché appunto, DIO gli ha dato questa volontà, (allora) lui stesso se l’è distrutta! – Oh,
costui voglia fare o non fare ciò che vuole; voglia sollevarsi nell’arroganza,
…ma nulla, nulla di tutto questo lo porterà oltre la sua ultima soglia di vita,
quando la morte spegnerà la sua vita esteriore. E allora la povera anima dovrà
notare, che al di sopra del suo pensare, del suo volere, la Volontà di DIO l’ha
conservata dall’ultimo naufragio, dove essa non ha quasi più alcun respiro di
vita. Dove non rimarrà nulla nelle mani vuote, se non, il solo riconosciuto del
“troppo tardi!”. – Mettete la vostra volontà sotto
la maestosa Volontà dell’egemonia di Dio, e sarete liberi come nessun uomo se
l’è mai potuto sognare.
14) «Quando poi griderete a causa del vostro re che
avete voluto eleggere, il SIGNORE in quel giorno non vi risponderà». - [1°
Sam. 8,18]
Ciò che è stato una volta. Lo è anche oggi, e la materia dominerà tanto a
lungo finché l’uomo non si piegherà al suo Dio, e non vincerà le sue brame
mondane. Io chiedo: “Quanto molto si pone
al di sopra di quell’Altissimo che porta la vita, che la conserva e la può
condurre al perfezionamento?”. Chi si sceglie
il ‘suo re’ = cioè le sue brame per il perituro e ne fa il suo dominatore,
appunto in ‘quel giorno’ griderà invano per l’aiuto di Dio. – Oh,
ricordatevelo: non perché DIO, il PADRE, avrà chiuso i Suoi orecchi! L’uomo
viene liberato prima attraverso la sofferenza causata da lui stesso, poiché è
questa l’Amministrazione paterna di Dio: la Sua Bontà, il Suo Aiuto, la Sua
grande cordiale Misericordia! – Mettete velocemente
da parte i vostri re, gli idoli, e Dio vi verrà incontro con la Sua Luce
d’amore.
15) «Cadde il fuoco del Signore è consumò
l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del
canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: “Il
Signore è DIO! Il Signore è Dio!”»
- [1° Re, 18,28-39]
Così si esclamò una volta dopo l’afflizione durata molti anni duri (45 mesi)[1]. Allora si seppe: ‘Solo l’Altissimo
dà, …e prende!’. Oh, solo dopo il grande prodigio sul monte del Carmel si arrivò alla comprensione. Obbedendo al bisogno,
allora si seppe: ‘EGLI mette i Segni! Ma,
…fino a quando?’. Quando l’afflizione passò, si continuò a servire i vecchi
abituali idoli: ricchezza, ambizione, superbia e disamore. Dicevano: “Che m’importa del prossimo?”. – Oggi è diverso? Riflettete su ciò, voi uomini e voi
credenti, questi ultimi che riconoscono certamente Dio, che Lo vogliono anche
servire, ma il loro mondano e il modo in cui si forgiano Dio, non vogliono
metterlo da parte. – Quando si dice: “Perché
il Signore lo ha permesso, dato che ho sempre creduto in Lui?”. Ah, se si
volesse pesare questa fede sull’alta Bilancia dell’Ordine di Dio, – che ne
risulterebbe? Non dovrebbe l’uomo, vedere quanto magro sia ancora tutto il suo
fare e disfare, verso Dio e verso il suo prossimo? – Riflettete su ciò, e
distoglietevi dalla povertà della vostra anima.
16) (Disse Azarja): « … Il
Signore sarà con voi, se voi sarete con Lui; e se Lo cercherete, Egli si farà
trovare da voi …» - [2° Cron. 15,2]
Questa è una salvezza promessa. Ma nel contempo è un ammonimento, un ‘se’, al quale pende la volontà degli
uomini. Infatti si dice pure: «…se però Lo abbandonate, allora anche Lui vi abbandonerà!».
– Sembra quasi, secondo un pensare umano, che Dio debba agire proprio come voi.
Si legge appunto: “Se tu mi dai, allora
anch’io ti do; se mi aiuti, io ti aiuterò”. Con questa differenza: “Cosi anch’io…”. Ma ciò lo si dimentica
troppo facilmente. – Ah, sì, prendere, …quanto è facile per l’uomo! Essere
disposti, per questo, a servire ed aiutare, …è tanto passeggero quanto lo è la
materia. Soprattutto dinanzi a DIO! – Egli dice di certo: “Allora anch’Io ti abbandonerò, così, da solo, in una qualche
visibilità!”. Spiritualmente, nella Magnificenza di tutto il Suo sommo
Essere, Egli non agirà mai così come lo fanno i figli degli uomini. Il Suo evidente “Non
aiutare”, è il Suo più alto aiuto di Grazia, non compreso, perché non lo si
vuole riconoscere. Dio, l’Unico, Egli stesso
– e per sempre – è l’Aiuto!
17) (Disse Giobbe): « …
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto
il Nome del Signore!» - [Giobbe 1,21]
Dio ha molti buoni figli viandanti, nonostante la materia talvolta rubi
molto della loro Luce, ma non può distruggere nulla di tutto il patrimonio del
Cielo, di ciò che ‘quelli dall’Alto’ portano giù. Riconosciuto oppure anche
rinnegato, esiste il collegamento tra la Luce e questo mondo. Il portatore
della Pazienza dalla prima fila del Cielo (Giobbe = Alaniel) lo
ha mostrato. Della ricca Benedizione che era venuta nel mondo tramite di lui,
egli lo sapeva benissimo: venuto povero
da bambinello, la sua piccola mano non teneva niente, come ogni neonato! Ed
è pure noto: “Quando si viene sepolti, le
mani fisiche sono di nuovo vuote. Giammai quelle dell’anima e quelle dello
spirito”. Il portatore della Pazienza ne è un alto esempio. Lui lasciò che
tutto andasse via da sé, senza versare nessuna lacrima, senza piangere per ciò
che gli era stato tolto dal mondo. Per questo ha conservato quel nobile bene. Non
si può perdere la ricchezza del Cielo quando si affida a DIO la piccola viuzza
della vita! Oh, sì: ricevuto e perso; tuttavia, per
questo, tutto viene conquistato per la Luce!
18) «Ho
detto a Dio: Tu sei il mio Signore; non ho altro bene all’infuori di Te!» - [Salmo 16,2]
Questo fu detto una volta con profonda fede, ma anche in rapporto a ciò che
il Signore aveva salvato. Il SANTO copre volentieri un ammanco, quando le paure
del corpo vogliono prevalere e l’anima grida comunque all’Altissimo e,
…ringrazia. Certo, è facile ringraziare il Signore quando si percepisce il Suo
aiuto. Solo, …sovente il mondano dimentica il ringraziamento e, …in anticipo?
Uno è riuscito (Davide), nonostante dopo la spinta
dalla Luce, appunto, a ringraziare per ciò che sarebbe venuto: l’aiuto di Dio! – Ora ci sarebbe da
dire: “Nessun merito se lo può fare un
alto spirito”. Che cosa può un piccolo uomo che non si trova in una tale
fila? Oh, presso l’unico Dio esiste
davvero anche una sola fila, un solo gradino di figli, un solo popolo della Luce! E credetelo:
il Padre della Misericordia solleverà a Sé il più piccolo, non diversamente che
i grandi di tutta la Sua Magnificenza. Date a Lui tutto il vostro cuore, e troverete del tutto il Padre!
19) «Il Signore è la mia Rocca, la mia Fortezza, il
mio Liberatore, mio Dio, mia Rupe in cui mi rifugio, il mio Scudo, il mio
potente Salvatore, il mio alto Rifugio!» - [Salmo 18,2]
Questa è stata l’adorazione dal più profondo ringraziamento, un darsi alla
Luce, all’Altissimo, che aveva portato il Suo aiuto miracoloso. Nondimeno, fu
anche il grido di afflizione di un’anima: “O
Dio, Ti prego, sii ora per me, ciò per cui Ti ho invocato! Io so che Tu non
porti solo dopo il Tuo aiuto di Grazia; Tu sei il Dio vicino. Le Tue buone mani
paterne abituate alla Salvezza sono eternamente stese su tutto il popolo dei
figli!” Tuttavia c’era il timore che il Signore fosse Rocca, Fortezza,
Guarigione, Salvezza, Scudo e Protezione. Così come una volta a colui che
nonostante tutta la Grazia si è smarrito chissà quante volte, così succede in
genere al credente che dice: “Tu sei
tutto per me, mio Signore, mio Dio”, e tuttavia, nel più profondo
interiore, rosicchia il timore, se l’Aiuto di Dio voglia anche adempiersi. – Ma credetelo: “Dove un cuore si è dato all’Altissimo, la
preoccupazione non diventa un verme che divora l’intera fede. Chi confida in
Dio, l’Onnipotente, ha finito in eterno di preoccuparsi.
20) «Il
Signore è il mio Pastore; nulla mi mancherà!» - [Salmo 23,1]
Quando voi, cari figli degli uomini, pensate alla meravigliosa parabola
nella quale il SALVATORE si denomina ‘il
buon Pastore’ [Gv. cap. 10], ed
assolutamente non solo per coloro che Lo seguono o si lasciano volentieri guidare
da Lui sul ‘pascolo verde’ – cioè sul
Campo di Luce che deve essere portato giù nel mondo e lì da propagarsi – bensì
non per ultimo per tutti coloro che non riconoscono il Pastore, dipingendoLo per sé diversamente e senza sospettare né
sapere che loro non potranno mai, mai cambiare il SIGNORE, non importa quali
false immagini si son fatte di Lui, ‘immagini’ che non devono essere adorate, –
dice il Signore: Oh, sì, i ‘due ovili’
EGLI un giorno li unirà! Egli condurrà tutti su un’unico pascolo. Egli è e resta, incessantemente sottolineato: l’Uno, l’Iddio e il Signore, il Salvatore e
il Pastore! Chi riconosce e crede questo, resterà nella Casa del Signore
per sempre!
21) «All’Eterno
appartiene la Terra e tutto ciò che è in essa: l’universo e i suoi abitanti.» - [Salmo 24,1]
L’uomo che in tal modo pensa al mondo sul quale vive, che gli serve con
tutti i suoi beni, dunque, anche questo può valere, ma solo quando uno non è
attaccato al mondano e vi edifica su come sull’assoluto e vitale. Ascoltate: la Terra, il regno-Terra del Creatore,
raccolta dalle Magnificenze della Sua Potenza, è stabilita come habitat per i
figli. – Di questo, il mondo che vi porta è un piccolo riflesso che, per
inafferrabile Bontà, porta quel nome: “Terra”, cosa che riguarda unicamente lo
spirituale. E ancora: il SIGNORE si trova da solo sull’immenso Campo. Nessun
altro, nessun Dio secondario, non importa come qualcuno chiami l’uno o l’altro,
ha contribuito alla Creazione. Dio, lo ‘Spirito delle Grazie’ – ogni cristiano
dovrebbe ricordarseLo – e, indipendentemente da come
la pensa, confessarlo; non ciò che gli è stato annunciato finora. Oh, tutto il Bene viene riconosciuto, ma ciò che va
contro l’Entità di DIO, la totale UNICITA’, di questo una volta verrà fatto il
conto, perché la Scrittura Lo annuncia, Lui, il Signore, l’Eterno!
22) (Davide) - «Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi
avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?» - [Salmo 27,1]
Una magnifica confessione di un uomo che è sempre stato in qualche
afflizione e pericolo. Di tanto in tanto scacciato dal mondanamente più grande,
che però ha potuto sorvolare. E poi… – Vedete, voi figli degli uomini e
ciascuno che pensa a se stesso, quanto velocemente può scomparire una fede, la
certezza, quando il povero splendore del mondo seduce! Forse si crederà ancora
in una Divinità, ma su Questa si pongono le brame della vita esteriore. Chi
invece è di mentalità seria, si può attenere alla parola che nulla è più alto e nulla di più forte che la Luce e la Salvezza,
la Forza dell’Altissimo, che Dio, l’unico Santo, dona a ogni figlio. È
accettato? – Chi si avvale di questa Forza non teme il mondano, questa è una
faccenda propria di ciascuno. Sia detto una cosa: Luce, Salvezza e Forza, ed
infinitamente di più, sono le benedizioni dell’Altissimo! Chi si affida a Lui, chi rivolge lo sguardo verso l’Alto
dove richiama l’eterna Patria, il cammino di Luce di costui non va perduto.
23) «Il piano del Signore sussiste per sempre, i
pensieri del Suo cuore durano per tutte le generazioni!» - [Salmo 33,11]
Voi uomini! Non è questa Parola una consolazione, una fonte che non si
esaurisce mai? – Sì, chi può avere un Consiglio più elevato di Dio, il Signore,
l’Onnipotente di tutte le Sue Opere? – E inoltre: “I Pensieri del Suo Cuore!”. Nessun uomo può leggere i pensieri più
intimi dell’altro, che sovente scompaiono come se non fossero mai esistiti. Li
si cambiano, si coprono, ci si inganna da sé dicendo: “Non lo pensavo, questo”. E ad ogni modo, esso giaceva sul fondo
del povero cuore. Chi non dovrebbe comprenderlo, oppure anche perdonare, se
dietro a questo non si trova un grave male? Non è il vostro Dio, il Padre, che
guarda giù a voi con Misericordia? Con ‘eterni Pensieri’! Quello che una volta giaceva e giace nella Sua Fonte-Ur, rimane eternamente, perché Egli stesso è
l’Eterno, l’Imperituro, l’Immutabile! Egli ha avvolto i Pensieri del Suo
Cuore per i figli, nell’Indulgenza e nella Pazienza paterna. Se vi attenete
saldamente a questo, allora si rinsalderà anche il vostro cuore.
24) «Gustate
e vedete quanto l’Eterno è buono! Beato l’uomo che in Lui confida!» - [Salmo 34,9]
Una chiamata dalla Luce dove dimora il Santo, che rivela la Sua Benignità. “Gustare e
vedere”, cioè avere quel nutrimento che
mantiene e nutre lo spirito, l’anima e la mente. Quel che serve al corpo
è di certo un aiuto, finché si passa su questa Terra dei mondi. Ma proprio
com’è caduco questo corpo, così è il nutrimento materiale, il quale non possiede
nulla di eterno, nessuna vera briciola dalla Luce. Finché serve una vita
terrena, l’Onnipotente la benedirà e la conserverà, in cui si veda la
‘Gentilezza dell’Altissimo’, in cui è da vedere e da gustare l’imperituro:
Salvezza e Benignità! Allora voi, o viandanti, “vedrete”, quanto vi è vicino
Dio, il Santo. Come ognuno per sé è una unità, certamente proceduto dal
Creatore, così eternamente è il Signore, l’UNICO, e darà sempre la Sua unica
Gentilezza per i figli: un Dono. –
Rallegratevi!
25) «Perché
ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio; ancora potrò
lodarlo, Lui, salvezza del mio volto e Mio Dio». - [Salmo 42,6]
Con questa esclamazione si indicano due cose: un riflesso per tutti, e cioè
affidarsi all’Altissimo, ma anche, pensare che uno può aiutare se stesso. –
Riflettete, cara gente: “Sperare in Dio”
non è altro che un grido di bisogno rivolto a se stesso, una volontà che
comunque non possiede nessuna fermezza, perché si legge: “…perché io Ti ringrazierò, quando vedrò il Tuo aiuto che mi è stato
dato”. – Ah, è questo il prestigio dell’uomo: prima ricevere, per giunta
osservare, esaminare se è ‘quell’Aiuto’ come uno se l’è immaginato, che Dio debba
agire secondo il grido di bisogno della sua anima. Ovviamente, …se già il
piccolo omino spera comunque nell’Aiuto, cosa che si manifesta ‘nella mia presenza’, Dio cancellerà
volentieri con la Sua mano di Grazia l’imperfezione, affinché un giorno la fede
apra comunque quella porta che conduce nel Santuario dell’Altissimo. – Sperate in Dio, voi cari figli degli uomini, EGLI vi
aiuta!
26) «…sappiamo
che Tu hai nome ‘l’Eterno’, Tu solo sei l’Altissimo
su tutta la Terra!» - [Salmo 83,18]
Chi dichiarerà questa Parola che crede appunto in questo magnifico
santo-Altissimo, nell’unico Nome, nell’unico Signore, non è lontano dalla Porta
che fa uscire dal mondo della materia un’anima lieta, liberata; perché allora
s’incontra il Padre di ogni Benignità e Misericordia. – Il Padre non si è già
incamminato per venire a prendere il figlio per portarlo a Casa, anche se si
trovava ancora lontano? Non vale la Sua Promessa di salvezza che a Lui non
andrebbe mai perduto un figlio? Non vi segue giornalmente con tutta la Sua
benedizione, con l’aiuto che vi serve così urgentemente? Quanti sono che Lo
riconoscono? E sono ancora meno coloro che vi tendono! Io, su incarico di Dio,
nostro Signore, vi esclamo: “Riconoscete! Non lasciatevi sommergere dalla vostra
tiepidezza, perché ‘tutto il mondo’ non è la piccola
Terra, il vostro pianeta, ma è il santo Empireo-Ur, il
Suo tutto!”
27) «Cantate
all’Eterno un cantico nuovo, cantate all’Eterno, abitanti di tutto il mondo!» - [Salmo 96,1]
Che cos’è inteso con questo, voi cari sulla Terra? Valeva per quel tempo in
cui era sorta la Parola? Per un popolo? Per quello da cui proveniva quel
cantore? Ascoltate voi tutti che volete ascoltare: aprite i vostri cuori, che
sono da sacrificare all’Altissimo! Il ‘nuovo
cantico’, la conoscenza, che – una Benedizione per chi la vuole percepire –
sale sulla Scala che conduce al Cielo. C’è molto da estirpare e inventare, come
ci si può rendere facile la vita, qui inteso il percorso della fede. Ah, sì, se
non si guarda troppo in profondità all’Essenza di Dio, rimane anche minima la
responsabilità. …lo pensate? Voi credenti,
rinnovatevi in tutte le cose, nell’insegnamento che DIO vi ha dato! ‘Tutto il mondo’
non significa solo gli uomini tutti insieme, perché molti percorrono la loro
povera via, ma ognuno per se stesso ha da portare ‘il tutto’, ha da vincere anche in sé tutto il suo mondo, il materiale. Allora lo spirito canterà
il ‘cantico dell’amore’, e diventerà
libero da ciò che lo può separare da Lui, il Padre, dal suo buon Signore!
28) «Grande è il Signore e degno di ogni lode» …
«…perché Egli viene a giudicare la Terra, il mondo con giustizia, e i popoli
con la Sua verità!» - [Salmo 96,4 e 94,13]
Chi crede nell’Altissimo, a costui non gli è nuovo che Egli è grande e
degno di ogni lode, anche se nel cammino attraverso la materia gli rimane
attaccato qualcosa. Poi però c’è il SUO ‘giudicare’, la verità della Sua
Parola, del Suo Essere, della Sua somma maestosa Divinità-Ur.
Il terreno, pensate voi credenti, che sarà giudicato il pianeta? E a quale
scopo? Ogni struttura di stella (soli) e mondo (pianeti, satelliti, comete) non è una manifestazione della Sua
Potenza creativa e Magnificenza? Dovrebbe Egli giudicare le proprie Opere? Fate
attenzione: quello che in e per voi stessi rimane
saldo, come il suolo di questo mondo sul quale potete camminare è ciò che
l’Altissimo giudicherà, cioè orienterà, raddrizzerà, condurrà nella santificata
Casa del Padre! E portare a tutti i popoli la Sua verità? Ogni gruppo di
fede dovrà rendersi conto che cos’è la verità! Si rivelerà il Luminare del
Cielo, perché solo DIO è la verità!
29) «Ringraziate
il Signore e predicate il Suo Nome; fate conoscere le Sue Gesta fra i popoli!» - [Salmo 105,1]
Mi manda il Cielo. Dio l’Eterno domanda: “Come stanno le cose con il ringraziamento? Dove sono i doni che sono
possibili portare, …e manca così tanto di ciò che sarebbe facile mettere nella
Sua mano di Grazia?”. Oh, sì, l’uomo non ha ancora disimparato a chiedere e
desiderare! Ma, al contrario: quanta brama sale giornalmente in alto, di cui si crede che sarebbe lassù
dove troneggerebbe l’Altissimo dimenticandosi ciò che EGLI ha annunciato! – Io,
il Dio vicino e lontano, …non ho bisogno che dapprima venga, che ascolti o dia!
Anche se qualche fede è accettabile fin dove l’uomo
è in grado di svilupparlo nella materia, …una cosa manca sovente: quel ringraziamento
con cui è da valorizzare la Benedizione di Dio, …per la via del ritorno nella
Casa del Padre. – E tutti i popoli? Sì, anche questo può valere per il
mondo, ma l’uomo stesso deve aprire la camera del suo cuore e lasciarvi
splendere dentro la Luce dei Raggi del Cielo fin nell’ultimo angolino!
30) «L’Eterno disse al mio signore: ‘Siedi alla mia
destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi!’» - [Salmo 110,1]
Parole incomprese, interpretate in modo superficiale, perché il ‘senso
dello spirito’ viene sovente sepolto. Nemmeno dal Cielo è facile di portarle
vicino a voi uomini. Sembra come se venissero riconosciuti due Signori che
regnano insieme: Dio e il Figlio, che avrebbero da condividersi l’eternità. –
Oh, sì, Dio e il popolo dei figli, con la differenza che Dio, l’Altissimo,
regna completamente solo! “Al mio
signore”, a colui che gli uomini rendono il loro signore; ma proprio ciò
che si eleva dev’essere abbassato …allo “sgabello dei suoi piedi”. I nemici della propria anima sono da abbassare, da
costringere, che poi il Santo, il magnifico Dio della Grazia, conserverà
da solo con il Dominio sullo spirito: cuore, anima ed animo di un uomo. Da LUI
esiste il governo ‘senza sosta’; ma il cristiano
deve piegarsi liberamente, con gioia, a questo Dominio.
31) «Il Signore è con me, io non temerò» / «Mia
Forza e mio canto è l’Eterno» / «… è una meraviglia agli occhi nostri!» - [Salmo 118,6 / 118,14 / 118,23]
I vecchi lo avevano compreso, non per ultimo con giorni colmi di amarezza.
Nell’ultima Era dell’umanità, di questo, molto è andato perduto. Ma ci si
lamenta: “Lo ha causato il tempo
difficile!”. – Oh, sì, ci sono alcuni figli viandanti che confidano
soltanto nel Signore e nell’afflizione Lo conservano saldamente in sé,
nonostante la paura del mondo, giustificata e coperta dal buon Padre per coloro
che non hanno temuto di dichiarare liberamente il loro Dio. Perciò il Signore
era, è e rimane con la Sua Potenza del tutto apertamente presso coloro che
hanno veduto, vedono l’Aiuto miracoloso e confidano nella Salvezza di Dio. –
Non è né il tempo né la Benignità di Dio a portare qualcosa di difficile. È l’uomo a caricarsi il peso, a mettersi – certamente più
da incosciente – pietre davanti ai piedi, …e si meraviglia di inciamparvi.
Poi, tali stolti, dicono: “Dev’essere stato DIO!”. Voi credeteLo
con vera forza, allora Dio sarà sempre la vostra forza e la vostra salvezza!
32) «Se il SIGNORE non fosse stato ciò che fu per
voi…» / «Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con
canti di gioia, quando porterà i suoi covoni!» - [Salmo 124,1 e 126,6]
Questa è una certezza di salvezza, come la sa dare il Cielo. Chi conserva
questo: “Se il Signore non fosse stato
ciò che fu per voi”, potrà passare attraverso molte profondità della vita,
farà piangere, ma porterà a Casa, comunque, la nobile semenza. Infatti il Padre considera uno scoraggiamento, …con
Clemenza. Anzi, Egli lo cancella prima che l’anima lo debba incidere nel
proprio libro della vita. – La semenza! Questa proviene naturalmente
dall’eterno, unico Dio, il PADRE di tutti i figli, dei buoni e dei cattivi, sia
da coloro che si tengono lontani, sia da quelli che sono vicini presso di Lui.
I covoni? Chi crede di portare molto a Casa, costui
dovrà cercare con fatica l’ultimo chicco di seme. Chi invece dice
nell’umiltà: ‘O Padre, considera il mio
minuscolo, piccolo dono che Ti posso portare!’, a costui si rivelerà una
volta nella Luce la spiga piena oppure un covone pieno, e tutto, il grande e il
piccolo, l’Occhio del Padre lo guarderà gentile!
33) «Cantate
al Signore inni di lode, salmeggiate con la cetra all’Iddio nostro!» - [Salmo 147,7]
Egli, non dà tutto ciò di cui avete bisogno? Egli ha benedetto riccamente
la Sua TERRA, affinché semenza, frutti e animali vi servano. Non pensate che
l’ammonimento del Cielo non sarebbe più così necessario, come in questo
dettato, donato adesso a voi figli. Riflettete su questo: “Le mani
dell’Altissimo si aprono giornalmente!”. Giornalmente – detto così per voi –
Egli veglia sulle Sue Opere. La Compassione non finisce mai su ciò cui EGLI
abbraccia in tutto. E dove rimane il ringraziamento, giorno per giorno? Non c’è
bisogno che sia un cantico come lo conoscete voi. Quando
l’anima è calma, del tutto unita con Lui nella meditazione, questo, voi cari, è
il più bel cantico di ringraziamento, un suono d’arpa. E siate certi: “In ciò si intonano tutti gli angeli, uniti
con voi, perché essi sanno che il Padre dona il Bene della Sua Luce e non
chiude nessuna porta, non ostacola nessuna via! Sì, davanti a voi giace aperto
il paese della Grazia colmo dei Beni di Benedizione”. Prendete e
ringraziate il vostro Dio dell’Amore e della Misericordia!
34) «Ogni
Parola di DIO è affinata col fuoco; Egli è uno Scudo per chi confida in Lui!» - [Prov. 30,5]
Non chiedete, voi, cara gente, che cosa significa l’indicazione? Le Parole
di Dio sono sempre chiare e aperte di ciò che Egli sa dire. “Affinata col
fuoco”, che significa = disposta così per i figli, affinché possano
anche comprendere la stessa ed imparare come l’Altissimo guida magnificamente
ogni figlio, sia nella Luce, sia nella materia durante una via da viandante.
Egli vi spiega la Parola della Sua Rivelazione, Egli vi guida in qualche
profondità e in qualche Altura, che senza di Lui non sarebbe comprensibile;
invece con Lui c’è tutto quello che serve ai Suoi figli. Se qui viene detto che
Egli sarebbe uno Scudo solo per coloro che confidano in Lui, questo sarebbe
molto povero, dove il Salvatore, nostro Padre, insegna: “I sani, insieme a coloro che confidano in Lui, non hanno bisogno del
medico, ma i malati sì, perciò Egli è venuto per i perduti”. Pensate
questo: “Chi
confida in Dio, l’Altissimo, lo aiuteranno le Sue mani di Guaritore abituate
alla salvezza!”
35) «Il Signore asciugherà le lacrime da ogni
volto, toglierà via da tutta la Terra l’onta del suo popolo!» - [Isaia 25,8]
Quando la cara Parola valse per gli uomini, si pensò alla struttura
mondana. L’uomo riferisce da miope tutto ciò che è sommamente alto
nell’ambiente del suo piccolo cerchio, ma presto tutto svanisce, come in
autunno il fogliame che poi non è più! La Parola ha un altro valore! Quante
lacrime d’angelo sono corse quando la povera figlia (Sadhana) se n’è
andata dalle mani della Grazia di Dio; al primo posto stanno quelle che erano
da asciugare. Se qui si è parlato di ‘asciugherà’
e ‘toglierà’, allora valse certamente
per il tempo nel quale il profeta poté annunciare la salvezza, ma indicando il Sacrificio che unicamente l’Altissimo
avrebbe potuto sopportare: il Suo GOLGOTA! – Da
allora ‘l’onta del Suo popolo di figli’
fu sospesa, tutte le lacrime furono raccolte sul Suo sommo Altare, nel Fuoco
del Suo Patto e della Sua Grazia! Di
ciò, cari figli degli uomini, anche voi ne dovete far parte, dovete inserirvi
nella schiera della Luce e della Magnificenza di Dio!
36) «…Io sono il Primo e l’Ultimo» / «…Io ti
aiuterò, dice il Signore, e il tuo Redentore è il Santo in Israele» - [Apoc. 1,17; Isaia 41,14]
Quale indicazione alla verità di questo: ‘Che esiste un solo Dio, un solo Santo, che vi è anche un solo
Redentore!’. D’Israele? Ecco, c’è da indicare questo: Israele – certamente
incluso – non è mai un popolo del mondo. Israele = il santificato GESURUN, il
popolo dell’Eterno, creato dalla Potenza della Sua Grazia, dal principio, che
non conosce nemmeno nessuno dei principi della Luce. Infatti, per LUI, il Primo
e l’Ultimo, …per Lui non esiste né un inizio né una fine, in LUI stesso! –
Tuttavia, all’interno di questo, nel Suo ‘primo’
e nel Suo ‘ultimo’, racchiuso
nell’Arco del Suo Patto e della Grazia, Egli ha posto il Suo GESURUN! Per
questo motivo, a motivo della caduta, Egli stesso venne come Redentore e come
Salvatore, e come Guaritore per coloro che furono feriti dalla caduta. Chi vuol
vedere, riconoscerà questo: ‘Tramite Lui, l’unico
Dio e Santo, guariranno tutte le ferite, e la povera caduta verrà sospesa
finché l’ultima anima possa percorrere la sua via verso Casa’, nella
GRAZIA!
37) «Io, l’Eterno, tale è il Mio Nome, e non darò
il Mio Onore a nessun altro, né la Mia Gloria agli idoli» - [Isaia 42,8]
Questa non è solo un’indicazione su Chi e che cos’è l’Altissimo, ma con la
rivelazione: “Non c’è nessuno all’infuori
di Me!”, si sa ancora molto di più. Per voi e per tutti coloro che credono
certamente in Dio, il Padre, sia detto: “Si
sono fabbricati molti idoli, così benvoluti, li han serviti diversamente che
Dio, nel Quale credono”. – Certamente dev’essere
inteso pure, persino in casi gravi, per quanto riguarda i mondani, per i quali
casa e cortile, onore, posizione, ricchezza, benessere, sono i veri idoli, ma
pure di peggio. Oh, si conosce la Parola di Dio della Bibbia, si legge
dall’inizio alla fine dell’UNO, del santo ‘Io’
del Signore, e si mettono accanto a Lui così tanti santi, che non esistono
proprio. Infatti, solo Dio è santo! Lo si
insegna anche, eppure si mettono accanto, persino non di rado più in alto, dei
santi inventati da sé e quant’altro di più! Sì,
svegliatevi, voi credenti, svegliatevi!
38) (a Giacobbe e a Israele) «Non temete, poiché
Io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei Mio! … Io sono l’Eterno, e
all’infuori di Me non v’è Salvatore!» - [Isaia 43,1 e 43,11]
Nella rivelazione la chiamata era rivolta ad un popolo che credeva
certamente nell’unico Dio e nell’Altissimo, nonostante la confusione oscura,
…persino per propria colpa, e nonostante questa consolazione: “Non temere!”. Questa è la prima cosa
che il Padre manda a dire ai Suoi figli, chiamando come una volta e così a
lungo, finché l’ultimo figlio si lascerà redimere …da LUI, che è il Solo che
può redimere. A ciò la meraviglia: “Io ti
ho chiamato, tu sei Mio!”. Oh, noi della Luce lo sappiamo e vogliamo
aiutare finché l’ultimo, il più povero figlio degli uomini, si lascerà
chiamare. Oh, sì, per DIO è e rimane anche la Sua proprietà! – Adesso (qualcosa) per coloro
che non sanno attenersi a un Dio, i quali comunque, nonostante la pienezza di
Verità e Luce, credono in tre déi: “E fuori di Me non v’è Salvatore!”. Chi sa
attenersi a Lui, rimarrà in ogni tempo ben conservato!”
39) «Io t’ho
preparato, quando ancora non Mi conoscevi!» - [Isaia 45,5]
Che cosa intendeva con ciò Dio, il Creatore, il Santo? Qui Egli rivela ai
profeti in anticipo: “Io sono il Signore,
e altrimenti nessun altro, nessun Dio al di fuori di Me!” (Is. 45,4). – Che
cosa si fa della meravigliosa rivelazione? Si riconosce senza compromesso
l’unico Dio? Non si cercano ulteriori figure, che non esistono proprio? Il
Signore si è rivelato poi in eterno, come ‘l’Unico’, del tutto inutilmente?
Egli – per gli uomini di questo mondo – non ha dimostrato attraverso dei secoli
il Suo santo ‘Io unico’? Egli è Colui
che ha sollevato dalla Sua Profondità creativa ogni figlio, come si dimostra nella
Parola ai profeti: “Prima che tu Mi
conoscessi, Io t’ho preparato!”, ha preparato nel santo Anno-Pensiero-UR
della propria Eternità-UR ciascun figlio, spirito e
anima, ogni esistenza di figlio. Oh, vogliate
riconoscere la Luce, udire e comprendere il nostro linguaggio – allora sapreste
da tempo Chi e che cosa è il Creatore-Padre! Sì, riflettete sul Suo Amore!
40) «In verità erano le nostre malattie che Egli ha
sopportato, erano i nostri dolori quelli di cui s’è caricato. Ma noi Lo
considerammo per Colui che era afflitto e martirizzato da Dio!» - [Isaia 53,4]
Attenzione, cari figli degli uomini, su cosa vi porta la Luce: “LUI”, non
questo o quello, nessuna seconda persona; perché altrimenti si sarebbe parlato
fin dall’inizio di un ‘Figlio’ come seconda persona. Il profeta parla come nel
passato, mentre trascorsero ancora quasi 700 anni di tempo, prima che la PAROLA
si desse nella Figura, per gli uomini, per i caduti, comparso come Uomo. Egli
è, era e rimane l’Altissimo, eternamente l’Unico! Noi – gli uomini intesi in
anticipo – Lo hanno reputato per Colui che DIO
ha dato in Sacrificio. Già da 2000 anni
avete peccato contro il Salvatore, Lo avete reputato per ciò che vi siete
inventati, senza chiedere che cosa ne dice il Signore-Iddio, espressa eternamente
nella Sua Rivelazione. Noi nella Luce lo sappiamo, voi uomini potete
comprenderlo!
41) «…
perché, Tu sei nostro PADRE e REDENTORE, … questo è il Tuo Nome in ogni tempo» - [Isaia 63,16]
La Luce, amici di questo mondo, non aggredisce, indica dove si trova la
verità e dove l’errore. Quest’ultimo quasi sempre proveniente dalla tiepidezza
nel pensare: ‘Quello che i primi potenti
del mondo hanno inventato, insegnato, deve rimanere così, altrimenti dovremmo
confessare che noi stessi non abbiamo esaminato, non abbiamo lottato per una
giusta conoscenza’. – Ecco che si alza la parola del profeta contro costoro
che si sentono ‘maestri’ della Parola di Dio. Invece, cosa si fa di questa
indicazione, che non ha proprio bisogno di nessuna interpretazione, di nessun
cambiamento? Si vuole cucire, tagliare, cambiare la maestosa Rivelazione di Dio
come aggrada a qualcuno. – Oh, guardate: “In ogni tempo”, quindi, ripetuto dall’eternità,
che nessun uomo può misurare, che è LUI, l’unico
Signore, Dio e Padre, il REDENTORE! Perciò quello che è supposto “…come
noi Lo reputavamo…”, viene del tutto cancellato. Non
vale ciò che considerate voi, ma quello che rivela DIO!
42) «Chi si vuole gloriare, si glori di questo, che
conosca ME, Me che sono il SIGNORE, Colui che esercita Misericordia, Diritto e
Giustizia sulla Terra!»
- [Geremia 9,23]
Pensate voi, cari uomini, che il messaggero della Luce sceglie solo delle
parole difficili come monotonia dalle incalcolabili meraviglie del Creatore? Se
pensate così, non andrete molto in profondità. Allora rimarrete alla magra
superficie del mondo e non potrete sapere nulla dell’autentico Regno-Terra.
Questo viene considerato quasi sempre in modo materialistico, perché il
portatore materiale della vita si chiama ‘Terra’ e non presagite quale
profondità vi si mostra. Ci si siede volentieri su alti seggi, sovente non solo
con una corona, ma si presume che l’Altissimo se ne sarebbe scelta solo una.
Nondimeno, dove rimane la povera gloria del mondo? Dove cadono le corone e i
pur magnifici abiti quando ‘l’angelo della morte’ sta presso il giaciglio? E su
questo regna ancora l’unica santa Misericordia di Dio, il Suo Diritto e la Sua
Grazia! Egli vuole consolare, guarire e perdonare,
Egli vi conduce a Casa sulla Sua TERRA, nel Regno della Sua Luce!
43) «Provo Io forse piacere se l’empio muore? O
piuttosto, non provo piacere quando questi si converte nel suo essere, e viva?» - [Ez. 18,23]
Il Cielo è triste, noi angeli piangiamo, perché quegli uomini che
dovrebbero guidare alla conoscenza, …con la loro
parola condannano in un’eterna dannazione! Si può condannare, dove
comunque ogni uomo, ogni anima, ha bisogno della Grazia e Compassione di DIO?
Gli altolocati mondani non sono pure loro dei peccatori e “…mancano di gloria
che dovrebbero avere per DIO”? – Il Santo, il sommo
Amore e la somma Compassione, non ne ha nessun piacere che un figlio vada
perduto. Per questo sta la ‘Croce del Golgota’ sul pinnacolo più alto!
Chi condanna gli altri e cerca di escluderli – …non lo può fare nessuno – si è
auto escluso dalla santa Misericordia di Dio. Allora durerà tanto a lungo,
finché, dopo, possa guadagnare il perdono per se stesso!
44) «Io li
voglio liberare dal potere dall’inferno e della morte!» - [Osea 13,14]
Non è questa una Parola portentosa dell’eterna Compassione? Non è questo un
‘porgere la Mano’ a chiunque abbia bisogno della redenzione, della salvezza?
Accoglietela, cari figli del mondo! Di nuovo sta il maestoso ‘Io’ all’inizio di un’incommensurabile
alta salvezza. Sarebbe insegnato male se
riguardasse ogni secondo ‘Io’, quale
Figlio, la santa Comparsa di Dio nel mondo, venuto per gli uomini e per i
perduti, portato come ‘espiazione’,
come ‘riconciliazione’, come ‘redenzione’. Il Guaritore ha
accettato i peccatori, le anime malate, tutti coloro che hanno bisogno di
guarigione. Più tardi ‘i pagani’ sono
stati perseguitati e uccisi. Che cosa ha fatto il SIGNORE? Chi vi riflette solo
un poco, vedrà la verità di Dio, sempre, il Suo eterno “Io sono!”
45) «E Io, il SIGNORE, non dovrei avere pietà della
grande città, nella quale si trovano più di centoventimila persone … e una
grande quantità di bestiame?»
- [Giona, 4,11]
Cosa viene annunciato con ciò a voi uomini, in particolare adesso dove i grandi
e la gran massa non sanno altro che cancellarsi reciprocamente, tormentare gli
animali, che veramente gridano fino al Cielo? In che modo, Dio vede ciò, il
Creatore di ogni vita? Egli indica che un uomo (Giona) desiderava
per sé la morte perché nulla era diventato così come lui lo aveva desiderato,
senza comprendere l’operare del Santo, anche se lui era un profeta. Quale
ammonimento dal tempo antico, che si protende così, del tutto, nel tempo
attuale! Oltre a ciò, quello che la
Scrittura di Dio vuole insegnarvi se solo viene riconosciuto questo: ‘Il come
si deve agire reciprocamente, nient’altro di ciò che l’Altissimo stesso rivela
quale Volontà del Creatore. La santa Compassione di
Dio con gli uomini e con gli animali va oltre ogni povero atteggiamento del
mondo, non si ferma davanti a nessuno, sia esso chi e che cosa voglia essere!
Ricordatelo, voi, cari filantropi!
46) «Ma a
voi che temete il Mio nome, deve sorgere il Sole della giustizia e della
salvezza sotto le Sue ali!»
- […]
La Luce annuncia ciò che ha da dire di magnifico con la PAROLA. “Il Mio Nome”,
quindi, quante volte viene pronunciato: ‘Solo
quell’uno, l’unico, perché non esiste altro nome che questo: Dio, il Signore!’.
Certo, Egli si chiama anche ‘Fedele’ e ‘Verace’, ‘Melchisedec’, in più, ‘Z'ebaoth’, ‘Guaritore’, ‘Gesù’ e ancora molto di più, quel nome ‘UR’, nel
quale tutti (i Suoi nomi) sono tenuti e si rivelano. – Dunque, perché dovreste temere Iddio?
Riconoscetelo: ciò significa, ‘timore
reverenziale dinanzi al Signore!’. Dove non c’è riverenza, là non dimora nemmeno l’amore!
Ricordatevelo! Chi si inchina in riverenza, sacrifica il suo cuore
all’amore, e a costui sorge eternamente splendente ‘il Sole’, poiché Egli distende le Ali della Sua Grazia e della Compassione
nella Giustizia. Chi dimora sotto di queste, dimora in Dio e Dio in lui! Una
meravigliosa sublime fiducia, non è vero?
47) Il SIGNORE
incontra un uomo nella gioia, nella sofferenza e di nuovo nella gioia, che si
chiama “Benedizione”. Ma come incontra quest’uomo il Signore?
Ascolti ed impari chi di voi vuole imparare: “Il
servo ha preso tutto dalla mano del suo Padrone e non aveva pronto nient’altro
che ringraziamento e lode, come una fedele attesa di ciò che il Santo aveva
previsto per lui. Perciò poté dichiarare, come non esiste di certo null’altro
di più alto: «Io so che il mio Redentore vive!» [Giobbe 19,25] -
Perché l’uomo poté parlare del ‘Redentore’
già al suo tempo, quando mancavano ancora secoli per quei tempi quando Dio
venne come Salvatore in questo mondo? Oh, sì, lui poteva! Infatti, prima che
avvenisse la profonda caduta di una volta, già allora e ancor prima il Santo ha
indossato il Suo Mantello della Compassione salvifica, appunto, già come ‘Salvatore di ogni età’! Il buon servitore
Lo ha riconosciuto: “Io so, ne sono certo, che il Mio Redentore vive!”.
Un Vivente non diventa prima, Lui è! Anche voi,
cari amici degli uomini, credete nell’eterno Redentore!
48) “Dio, il Signore, è l’Aiutante
eterno e salva dalla più profonda afflizione!”
Così grida un’anima che si sente catturata e impaurita del suo proprio
mondo, attraverso afflizione e bisogno trovando una sola via all’unico vero
Dio. Infatti essa esclama: «Signore, Dio, Mio salvatore, … lascia che la mia preghiera
venga davanti a Te!» [Salmo 88,2-3] – Sì, cara
gente nel mondo, badate a questo: quanto più i vecchi di una volta erano uniti
a Dio e sapevano Chi e che cosa fosse LUI, non Lo suddividevano in più persone.
Essi non Lo hanno mai visto, né conosciuto e né riconosciuto in modo diverso.
La cristianità non conosce più il suo vero Dio così come ‘Egli era dall’inizio e come rimarrà in eterno!’. Non le basterà
credere fermamente nell’unico Aiuto, del quale è stato rivelato così tanto di
Magnifico da poter sapere a CHI aveva da attenersi. – Chissà se un giorno lo
imparerà ancora.
49) (parla Mosè) «Signore! DIO! Tu
sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che i monti
fossero nati e che tu avessi formato la Terra e il mondo, di eternità in eternità,
tu eri Dio!» - [Salmo 90,1-2]
Una verità celeste! Chi la vuol comprendere? Cari filantropi, guardate
quindi cosa si rivela qui! Per quale scopo si chiama Terra e mondo?
Riconoscetelo: ‘E’ una Scuola di Grazia
del tutto particolare, aperta per i figli viandanti del Padre!’. Non a caso
qui si parla di due cose. ‘Terra’, il Regno-Terra di UR dalla Sua eternità,
il Suo terzo elemento nel quale Egli domina come Dio e Guaritore, nella
Pazienza e nell’Amore, e nella Longanimità come Redentore. Questa è la Sua
Terra! Con ‘mondo’
= è inteso il pianeta, il più piccolo portatore di vita durante il tempo della
materia e, nonostante ciò, il più grande. Qui il Signore è comparso come
Creatore, Sacerdote, Dio e Padre, e come Salvatore! Solo per questo motivo il
mondo ha ricevuto il nome “Terra”. Chi riconosce questo, conosce anche la Terra
celeste, il Paese di Grazia del Padre-UR per tutto il
suo popolo di figli. Volete farne parte anche voi?
50) «Venite,
cantiamo con giubilo all’ETERNO, giubiliamo al Rifugio della nostra Salvezza!» - [Salmo 95,1]
Cari figli della Terra, chi di voi ha accettato l’ultima domanda e può
anche affermare di sì, a costui diventerà facilissimo ‘venire qui alla Tavola della Grazia del Padre’ sulla quale si
trovano ricchi Doni. – “Solo questo?”,
devo chiedervelo di nuovo? Chi vuole solo prendere, chi apre le mani solo per
sé, per ricevere, lascerà la tavola dell’Altissimo sempre a mani vuote, non
saziato, perché la povera anima ha dimenticato questo: “Chi prende, deve dare; chi dà, può ricevere!”. Questa è la santa
Giustizia con la quale il Creatore pesa tutto sulla Bilancia dell’Ordine.
Dapprima ci si ferma presso la tavola di Dio e Lo si ringrazia per tutti i Suoi
doni. Gioite e giubilate con animo infantile.
Inoltre ci siamo noi angeli per aggiustarvi la sedia, e voi sarete felici, allo
stesso modo di come noi abbiamo da tempo ricevuto tale beatitudine.
51) «È Colui che forma i monti e crea il vento e
mostra all’uomo qual è il Suo Pensiero. Sì, Colui che fa l’aurora e l’oscurità
e passa incedendo sulle alture della Terra, poiché, …è chiamato l’ETERNO, DIO
ZEBAOT» - [Amos 4,13]
L’alta adorazione del profeta mostra subito la Magnificenza, la maestosa
Rivelazione di Dio. I monti, non intesi i mondani, sono la santa Rivelazione,
così tanto che anche noi angeli, nemmeno i
primi[2] di UR possono afferrarne tutta la ricchezza. Ma
credetelo, o voi amici della Terra, riconoscendo che noi lo possiamo!
Anche voi? – ‘Il vento’, certamente
inteso ciò che serve per l’inseminazione della natura. Senza vento nessun
frutto! Il Guaritore diceva: “Il vento soffia dove vuole!” (Gv. 3,8).
Lo SPIRITO di GRAZIA di Dio è il vento che qui il veggente intende. Sera e
mattino, giorno e notte, oscurità, non dice tenebra, riempiono i maestosi
Giorni di Creazione di UR, le Notti colme del maestoso Silenzio e della
Maestosità dell’Onnipotente!
52) «Spalancate
la porta e sollevate le porte del mondo, così che il RE della Gloria entri! Chi
è questo Re? È l’ETERNO!»
- [Salmo 24,7-8]
“Un ammonimento per il tempo antico”, dice quell’uomo che vede appunto solo il vecchio, perché costui, in
genere, non è più in grado di aprire la porta dello spirito, la porta
dell’anima, per riconoscere Colui che si chiama “Re Ariel del Paese della Fonte dei quattro fiumi”. Che Lo è! – Se
voi al giorno d’oggi lasciate operare il vostro spirito, ricevuto da DIO,
allora la vostra anima, regina del vostro cuore, saluterà volentieri non
soltanto quei brevi giorni mondani che voi chiamate (ad esempio) ‘Natale’. Dio, l’Altissimo, non è Zebaot da eternità in eternità? Se
è così, allora perché indicate quali giorni sono più importanti e più alti
rispetto ad altri, che per voi ultimi uomini hanno tanta corsa a vuoto, …per lo
spirituale e per la dedizione al Re-Guaritore, nostro Dio-Padre? –
Accogliete e ritrasmettete oltre ciò che gli antichi vi hanno saputo
annunciare; e noi, inviati dalla Luce, vi aiuteremo. Voi dovete solo accettare
l’aiuto. Allora questo sarà sempre presente!
(53) «Santo, santo, santo è il SIGNORE-ZEBAOT; tutta
la Terra è piena della Sua Gloria»
- [Isaia 6,3]
Quale adorazione dell’Eterno! Quale lode di giubilo per Colui che ‘siede sul Suo maestoso Trono’ come lo
ha visto il profeta[3],
inviato sulla Terra da Dio per la benedizione dei Suoi figli erranti! Non
pensate, cari amici nel mondo, che un tale ringraziamento di giubilo sarebbe
facile da riportare, quando Lo si potrà e vi sarà concesso di vedere nel Suo
Governo. Certamente è da rilevare chi, nella purezza del cuore, nella forza
della fede, anche senza vederLo, si dà al nostro
Dio-Padre, amandoLo e cercando di servirLo
con dedizione. Chi, in tal modo, sa accogliere
chiaramente che Questo è il Signore-Zebaot e non v’è
nessun altro accanto a Lui, sì, costui si è conquistato il collegamento con la
Luce e, contemporaneamente, resta libero nella Magnificenza della Grazia di
Dio.
54) «Tale cosa fa il nostro REDENTORE, che si
chiama Signore-Zebaot, il Santo d’Israele! Siedi in
silenzio, e scivola nell’ombra, figlia dei caldei…» - [Isaia 47,4-5]
E’ ancora il profeta, che alla
figlia di Babele (‘dei
caldei’), a quel povero potere del mondo, che dà il comando
di sedersi nella polvere. Io indico di nuovo, su incarico di Dio, che EGLI è il
Redentore, altrimenti non si parlerebbe mai nel lungo tempo antecedente del Magnifico in Betlemme, dell’UNO, che EGLI, è Tutto in tutto! – ‘La figlia di
Babele’ = il mondo con la sua miseria. Quale mondo? Guardate dentro
di voi, lì scoprirete ancora molte volte il vostro
mondo; ed è questo da eliminare, da farlo sedere nella polvere, e per questo
aiuta la Forza della grazia del Cielo. – Il “Santo d’Israele” è la Rivelazione dalla Luce, l’Israele-Gerusun, come ha detto il Guaritore Gesù: “Il Mio Regno non è
di questo mondo!”. Oh, questo ‘Mio’ vi rivela tutta la verità in cui è
anche contenuta la vostra parte, l’eterna, immutabile Parte della grazia di
Dio, nostro Signore! Prendetene!
55) «…E saprete che Io sono il SIGNORE! …» - [Es. 6,7 / Ez. 39,28]
Venite, amici sulla Terra, avvicinatevi al Trono di Grazia dell’Altissimo.
Nel vostro spirito potete vedere tutto ciò che è preservato nella Luce. Ah, se
la Luce fosse riservata solo alla Casa del Padre nostro Dio, allora non
potreste nemmeno riconoscere qualcosa, perché la materia copre la Luce! Visto
così, avreste certamente ragione. Soltanto: dipende da ogni figlio se sa
accendere delle lampade affinché si faccia luce nell’anima e nello spirito,
dati da DIO come un Respiro che passa attraverso di essi. Tutto viene dato, sia
per la benedizione – ben inteso – qualcosa che sembra coperto. Quando si fa
giorno presto al mattino, non dipende da voi se salutate il giorno e adempite
il vostro dovere? Non diverso è con i Doni nei confronti di Dio. Presso di LUI c’è eternamente solo il giorno, la
Rivelazione. Chi si dà ad essa, sta nella luce della Sua Magnificenza!
56) «Non chiunque Mi dice: ‘Signore, Signore!’,
entrerà nel regno dei Cieli…»
- [Matt. 7,21]
Fate attenzione, amici miei, voi, fratelli dalla Luce, nel mondo, ciò che
Dio ha detto come Salvatore. Chi legge con superficialità e non si sforza,
costui inciampa in ciò che il Salvatore sa presentare, cioè: “Chi fa la Volontà
del Padre Mio nel Cielo!”. Se la Scrittura datavi, nella quale avete
avuto l’incarico di indagare con l’annotazione “lo SPIRITO vivifica, la lettera uccide”,
sempre predicata da LUI, come Signore, Redentore, Guaritore, Creatore, Padre,
Sacerdote, Zebaot e molto di più, allora sembra come
se qui si parli di una seconda Persona. Chiedetevi, a Chi si parlava: = a una
moltitudine che era dapprima da guidare nella vera Luce. Per questi, il
Signore, il Padre, indica Colui che non conoscevano ancora. Per questo il “…non tutti coloro
che Mi dicono Signore, Signore!”. Non
siate come quelli che stanno agli angoli delle strade. Entrate nell’interiore
del Santuario, là vi splenderà il Sole di Grazia del vostro cuore!
57) «Perché Mi chiamate ‘Signore, Signore’, e non
fate quel che dico?» - [Luca 6,46]
Vedete, cari amici uomini, non riuscite a immedesimarvi in quel tempo quando
Dio-Salvatore venne sulla Terra per la salvezza dei precipitati, dei caduti che
avevano bisogno della Sua santa redenzione?
Per via delle parole e dei miracoli che erano ‘unici’, cosa che lo hanno
riconosciuto anche in segreto i Suoi nemici, allora chiamandoLo
“SIGNORE”, vi si trovò più paura che riverenza. – E voi di oggi? Come chiamate voi
il vostro Dio e Lo suddividete (con la trinità) a piacere? Non guardate giù a
quelli di una volta. Battetevi il petto e confessate quante volte non eseguite
la Sua Parola che Egli ha rivelato continuamente ai figli – dal tempo antico
fino ad oggi – in cui il ‘tempo di
Grazia’ viene ammazzato, perché certamente si presagisce: ‘Esiste un Dio!’, ma (non) seguire le Sue parole, cosa che
Egli raccomanda magnificamente. Allora guardate
soltanto alla vostra via, e lasciatevi aiutare anche da noi, che il Padre vi
manda.
58) “Da te uscirà un PRINCIPE che pascerà il Mio
popolo, Israele!» - [Matt. 2,6]
Cari figli del Padre, ecco che il Cielo deve di nuovo interpretare, anche se
sarebbe facile avere la comprensione. “Da te”, allora per il mondo era la piccola Efrata, chiamata Betlemme, perché il Sommo-Santo ha
eletto la più piccola, per salvare anche il più infimo. Ma “da te” = dal sommo maestoso Amore
per il Sacrificio, si è rivelato Dio come SALVATORE! Questo è il senso più
profondo. Ora ‘il
Principe’. L’Altissimo passò davanti a un popolo, al quale Egli
aveva inviato il Suo portatore dell’Ordine (Mosè). Sì: “Davanti a ogni popolo nel Cielo e nel
circondario dei mondi, davanti a ogni figlio, Io passo per indicare le vie che
sono da percorrere. Chi segue, giungerà alla meta della Luce!”. Qui
particolarmente ancora “Mio popolo”, il che, come sovente precisato, è
solo il popolo della Luce, di cui può far parte ognuno che sa seguire le tracce
della salvezza di Dio, che riconosce Lui come Principe, il Suo Governo, sotto
il cui Scettro vivono tutti insieme nel Suo Amore!
59) «Venite a Me voi tutti che siete angosciati ed
aggravati, ed Io voglio ristorarvi»
- [Matt. 11,28]
È di nuovo una chiamata che voi terreni non potete misurare, non ne avete
del tutto bisogno, perché la cosa più alta rimane nella magnificenza di Dio! Ma
come il Sole sta in alto nel Cielo e manda comunque i suoi raggi sulla Terra,
non è diverso con la salvezza e la benignità di Dio. Questa irradia sempre
dall’Alto, per quanto siate volenterosi ad accogliere così tanto ed ancor più
proveniente dalla benedizione del Padre su di voi. A
Lui vi dovete rivolgere, tutti! Il Santo non conosce nessun numero singolo.
– Voi angosciati, che aggravate da voi le vostre vie, la vostra vita, ed è per
pura Grazia se il Salvatore vi dà riposo. Voi aggravati, che seguite volentieri
le parole di Dio e prendete su di voi il giogo della via. Perché entrambe le
parti di viandanti non possono imparare da LUI ciò che è affluito da delle
eternità al Suo intero popolo di figli? Chiunque
accoglierà la Parola dell’Amore e la seguirà, costui sarà sempre ristorato in
modo ultrabeato!
60)
«… Voglio misericordia e non sacrifici! ...» - [Matt. 9,13]
Su questo, l'aggiunta: "Voi
non avreste condannato degli innocenti!". Chi altro, è ovvio,
cari fratelli della Luce, può parlare così della Misericordia, se non il PADRE
essendo Egli stesso Misericordia? E se qui lo dice il Salvatore, potrebbe Egli
essere qualcun altro se non l'Altissimo, il Creatore, il Sacerdote, l’Iddio e
Padre? Quanto facilmente l'uomo emette un giudizio spietato e condannando,
senza aver chiarito com’è la sua anima. Sì, non appena ci si accorge di aver
condannato troppo frettolosamente, si cerca di lavarsi puri davanti
all'Altissimo tramite sacrifici. Non chiedete se il Signore, il Padre, lo
guarderà! Prima esaminare, mia cara gente, poi giudicare, se in genere c'è
bisogno di un giudizio! Il Giudizio, non è
forse soltanto dell'Altissimo? Ponetevi voi stessi nel giudizio, e
ognuno che si è sbagliato venga di nuovo rialzato, …orientato verso casa,
poiché è questo il santo Giudizio di UR!"
61) (Pietro disse:) «SIGNORE; se sei Tu,
comandami di venire da Te sulle acque» - [Matt. 14, 28]
Voi cari sulla Terra, non succede così anche a voi qualche volta? E non è
per voi, quando il Signore dice “…uomo di poca fede…”? Se avete per così dire la
certezza che ‘Dio sta presso di me’,
allora stendete le vostre mani ed aggrappatevi alla Sua benedizione. Perché
dubitate, nonostante il sapere: “Il nostro Padre nel Cielo; Egli crea ciò che
Egli vuole!”? – Se tante volte il mondo sta in primo piano, del vostro proprio
perché non ne esiste un altro, allora ricordate la Parola: “Il mondo passa con la sua concupiscenza!”. Un pianeta, una
formazione sommamente benedetta del Creatore, non può peccare, non capita su
nessuna via traversa. Come ogni corpo celeste ha le sue orbite saldamente
segnate; così lo è anche la santa Volontà di governo del vostro, nostro Dio.
Nella parabola della grazia: ‘EGLI sta
sull’acqua’, è un segno dell’eterna Vitalità. Là dovete camminare, ma non
con la domanda: “Signore,
sei Tu?”. – Credete e camminate, ed
arriverete sempre al Padre, il Santo della Misericordia!
62) «Il Signore ha detto al mio signore …; se
dunque Davide Lo chiama Signore, come può essere suo Figlio?» - [Matt. 22,44-45]
Queste sono cose sulle quali i grandi che predicano la Parola – pur se
alcuni lo fanno bene – inciampano ancora oggi. Si rimane attaccati a ciò che si
è forgiati da sé, altrimenti si dovrebbe respingere molto, e la contrarietà non
è da raccogliere. Che cosa ne dice la Luce? Fate attenzione, voi che siete già
compenetrati bene nella verità. – Dapprima non si tratta del fatto se anche
Davide è arrivato alla chiarezza. Tuttavia, nel prevederlo, egli ha chiamato il
Signore ‘suo Salvatore’. Egli ci dice
appunto: “Nessuno può servire due padroni!”.
Il Salvatore viene pure chiamato ‘il
Figlio di Davide’ e, per voi, è già noto da tempo come Egli è venuto sulla
Terra: non generato, ma nato dal Suo stesso Spirito! Se
Egli ora è il Signore, come annuncia la Scrittura dalla A alla Z, allora Egli
non può Essere il ‘Figlio del Padre’,
perché anche Dio viene chiamato come SIGNORE. Vedete la chiarezza che vi
splende?
(63) «“…sei Tu il Re dei giudei?”. … “Tu lo dici!”» - [Matt. 27,11]
Ah, come viene interpretato falsamente, fermandosi a come si legge! Nella
profondità, che sta in tutto ciò che è collegato al Salvatore, il nostro Santo,
qui c’è una spessa benda davanti agli occhi. Toglierla…? No, ci sarebbe molto
da rivedere, costa fatica! Se il romano chiede a Gesù, allora non per causa di
Lui. Egli lo chiese per provocare gli alti della Giudea: “Dichiarate chi è il Nazareno! Lo dovete sapere dai vostri Scritti!”.
Questo si trova nella domanda! E la risposta di Gesù non contiene null’altro!
Perfino, viene detto che Egli si facesse chiamare ‘Re dei Giudei’, discendente dalla casa di Davide! – O voi falsi!
Pronunciatelo, come lo ha pronunciato il Salvatore: “Tu lo dici! Non Io!”. Il romano
Lo riconobbe, perché disse: “Io sono innocente del Sangue di questo Giusto!” (Mt. 27,24). Così,
molto viene contorto, considerato con mollezza, com’è torbida l’acqua di un
piccolo stagno. Al ricco giovane il Signore disse: “Cosa Mi chiami buono?” (Lc. 18,19) Il che,
cari amici, voi adesso lo sapete del Salvatore Gesù, il nostro Creatore-Dio!
64) «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino
…» - [Marco 1, 15]
La Luce vuole aiutare voi cari. La parola di colui che “gridava nel deserto” (Giovanni il Battista),
allora era certamente l’Eterno con il Suo Regno di Grazia, vale a dire con la ricchezza
della redenzione! Che il Regno di Luce non sia giunto materialmente agli uomini
smarriti, non è difficile da riconoscere, perché l’umanità è sprofondata sempre
più in basso. Visto così, il Regno di Dio non discende mai per restare qui.
Osservate la Parola del Signore: “Il Mio Regno…”,
non quello del Padre o Creatore come seconda Persona, “…non è di questo mondo!”. E’
veramente una contraddizione? Lo avete pensato, voi amici? Oh, guardate, la
verità non è lontana da voi! – Il Regno di Dio è sempre là dove sta l’Altissimo
stesso. E dov’è? – “Sono Io un Dio solo da vicino, o non anche un Dio da
lontano?”. Pace ai lontani e a coloro che sono vicini! – Quali
Magnificenze miracolose rivela il Signore, vostro, …e nostro Padre! Se avete
LUI davanti agli occhi e nel cuore, allora Egli è con voi con il Suo Regno di
pace!
65) «Gesù gli disse: “Alzati, prendi il tuo
lettuccio e vai a casa!»
- [Giovanni 5,8]
Fratelli e sorelle nel mondo, a voi
sia detto più di quanto si pensa in generale, cioè, che il Guaritore guarì
l’uomo, un grande miracolo. Egli doveva andare a casa con le coperte sulle
quali vi giaceva così a lungo. A casa non era stato curato. Che cosa è da
vedere dalla Parola e dall’Opera del Guaritore, sul miracolo? Da una parte l’IO, né il secondo né il terzo Dio,
come si usa interpretare, ma LUI, l’Unico, il Dio vero! Dunque, “alzati”,
= eleva la tua anima, non lasciarti trattenere più a lungo dal mondo sul quale
giaci! “Prendi il tuo lettuccio”, =
ciò che l’Altissimo ti ha comandato, affinché tu non rimanga troppo catturato
dal tuo mondo! Ma alla fine il
magnifico “Vai a
casa!”. Il Guaritore, che
mette soltanto lo spirituale nella Sua elevatezza, intendeva quella casa, la
povera capanna nella quale abitava l’uomo dove viveva ancora la famiglia? O non
era intesa anche questa al secondo posto: “Vai a Casa da tuo Padre, affinché un giorno potrai
vivere nel Suo Regno!”. O amici,
in questo modo andrete tutti a Casa!
66) «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a Me
e non lo vietate loro, perché di questi è il Regno di Dio!” - [Matt. 19,14]
Cari amici, qui il mondano, assolutamente benedetto, è da mettere in
secondo piano. Il trascendente, eternamente pertinente davanti all’Altissimo,
irradia i Pensieri, le Parole e le Opere di UR. Prima di tutto Gesù ha fatto
venire a Sé i bambini, mentre gli adulti che si credevano ultraintelligenti e
potenti, avevano scostato i piccoli. Così l’uomo in genere, Ah, …questo e
quello, che cos’è, …un povero gufo? Ma io…, oh…! Il Signore dà un esempio a
coloro che si credono volentieri grandi; per loro una difficoltà mondana. – “…ah, che cosa vuol fare il Nazareno con i
piccoli? Con questi, non conquista il trono di Davide!”. Che questo non valesse proprio, molti non lo
potevano riconoscere. Esso, era, è e rimane ‘l’alto
Regno della Luce’, l’EMPIREO, nel quale il nostro
Dio-Padre governa eternamente! Là i piccoli possono facilmente stare in prima
fila. “E voi dove volete stare? Dai grandi mondani,
oppure dai cari bambinelli del Padre?
67) «Io sono venuto per chiamare i peccatori al
pentimento, e non i giusti!»
- [Matt. 9,13]. In più: «I sani non hanno
bisogno del medico, bensì i malati!»
- [Luca 5,31]
Di nuovo si rivela sommamente maestosa quella cosa duale con la quale Dio,
da sempre, sì – prima che fosse sorto questo mondo – ha già fatto valere nella
Luce con le Parole quando è avvenuta la grande caduta dal Cielo. L’Altissimo,
non ha chiamato continuamente Sua figlia con tutto il seguito, così che
tuttavia un giorno sarebbero ritornati? Quella moltitudine con la prima figlia
(Sadhana), non aveva gravemente peccato? Le loro povere anime non erano diventate
molto ammalate, malate da morire? Come segno di ciò, Dio, non ha detto già nel
tempo passato: “Io sono il Signore, il
tuo Medico!”? – I sani menzionati, sono quei figli del Cielo che sono
rimasti fedeli a Dio e – detto solo in questo senso – non avevano bisogno del
Sacrificio della Croce. Tuttavia, in questa santa redenzione siamo inclusi
anche noi. Infatti, dove mancano dei membri, ci sono dolori; e noi abbiamo
portato questi dolori. Oh, lasciatevi guarire tutti
insieme, ciascuno secondo il modo di cui ha bisogno! Il Golgota abbraccia
tutti!
68) «In verità, in verità vi dico: ‘Se uno osserva
la Mia parola, non vedrà mai la morte in eterno!’» - [Giov. 8,51]
I credenti dovrebbero accorgersi da tempo di che cosa si tratta veramente.
La maggior parte vede il nostro Salvatore solo come una seconda Persona, che
sarebbe da seguire solo quando il PADRE avrebbe detto tutto o Si sarebbe
rivelato rispettivamente. Per incomprensibilità, Gesù sovente parlava in modo
come se Egli fosse un = Figlio del Padre. – Chi è di cuore ricettivo, gli si
deve accendere una luce, poiché Io, do’ sempre una magnifica testimonianza di
Me stesso: Alzatevi! – “Io vi dico…, chi osserva la Mia Parola”, quindi,
non: “Il Padre ve lo dice, se osservate
la Sua Parola!”. Con ciò – e si mostra ancora molto di più – il Salvatore è il nostro stesso Padre, un solo Dio, …e
non déi, non importa come li si vorrebbe circoscrivere. Inoltre, nessuna
‘eterna morte’, nessun essere eternamente staccati dalla Misericordia e dalla
Grazia del nostro Dio! Ascoltate tutti la Parola del Signore, del nostro
Salvatore, del Padre di noi tutti!
69) «Voi Mi chiamate Maestro e Signore, e dite
bene, poiché Io lo sono anche»
- [Giov. 13,13]
Meraviglioso miracolo dall’eternità che nessun essere umano può afferrare,
e nemmeno noi dalla Luce, valutare il Salvatore come si rivela, cosa e chi Egli
è! Vedete, cari amici della Terra, qualcuno lo può interpretare come vuole,
disporre la faccenda della Luce diversamente, solo per rendersela facile: ‘Il Salvatore deve essere perfino nostro
Fratello, allora ci avvicineremo a Lui e saremo come Lui’.
…ma le anime ottuse non presagiscono cosa si stanno giocando. Se il Salvatore è
vostro Fratello, allora Egli non è nessun Dio, e sarebbe sbagliato chiamarLo come un secondo Dio. Allora il Golgota non sarebbe ciò che veramente è! “Fate bene a chiamarMi Maestro e Signore!”. E un altro
versetto: “Nessuno
può servire due padroni!” (Gv. 16,13). Riflettete su questo, e
voi stessi, da ciò, scoprirete la meravigliosa Luce, illuminandovi la vostra
via, cioè il ritorno nella Casa del Padre.
70) «Vi ho dato un esempio, affinché anche voi
facciate come v’ho fatto Io!»
- [Giov. 13,15]
Il lavaggio dei piedi. L’avete compreso? Non è stato soltanto un atto
d’umiltà a cui il Salvatore non si era mai sottomesso? I piedi, non sono la
parte più inferiore del corpo? Il Maestro, attraverso la redenzione di fondo,
non ha elevato a Sé la parte più inferiore? “Il servo non è maggiore del suo signore, né l’apostolo più
grande di Colui che lo ha mandato”.? (Gv. 13,16) – Ora è da comprendere umanamente, che i discepoli
del Maestro si ponevano tra loro la domanda chi fra di loro fosse più grande. –
E l’uomo di oggi? Osservatelo spiritualmente oppure solo mondanamente, ovunque,
perfino nel più alto ecclesiastico, dove non sarebbe da esaminare, là uno sta
più in alto dell’altro per avere di più da dire, per avere di più da comandare.
Il MAESTRO conosceva dall’eternità un solo
comandamento: la Sua Offerta!
71) «Mio Signore e mio Dio!» - [Giovanni 20, 28]
Voi, cari amici che vi siete rivolti all’autentica fede, sapete chi lo ha
detto. Ah, oggi lo si chiama ancora ‘il
miscredente’, senza esaminare il perché voleva sapere prima se il Signore
fosse anche risorto veramente. Proprio questo discepolo aveva invitato i
fratelli: “Di uscire con il Signore, …a
Gerusalemme, e morire là con Lui”. Tommaso aveva da esaminare che cosa
minacciava il Salvatore; ed era disposto a dare la sua vita, cosa che sarebbe
quasi successo, se un Romano non lo avesse salvato. Ma ora – vede stare dinanzi
a sé il suo ‘sommamente Amato’, sente
le Sue buone parole, Gli si getta al Cuore e confessa: “Mio SIGNORE e mio DIO!” [4].
Qui viene di nuovo inconfutabilmente rivelato che, eternamente,
esiste un solo Dio, che è il Creatore, Sacerdote, Dio e Padre di noi tutti, il
nostro ‘Salvatore da sempre’!
Datevi anche voi al Padre-Salvatore, come lo ha fatto Tommaso.
72) (Giovanni gridò:) «È il Signore!» - [Giovanni, 21,7]
L’esclamazione del discepolo fra la schiera di Gesù. Loro sapevano
certamente che il Signore era risorto, e non avevano nessuna idea – cosa che
non li aggravava – come questa
resurrezione fosse avvenuta. Anche voi, cari uomini, imparerete a
comprendere solo nella Luce la cosa più
Santa e più profonda di questo Mistero, quando l’ultima benda cadrà dagli
occhi. Ma la domanda: “Come riconoscere
il Signore in tutte le situazioni della vita, per quanto difficili e buie
possano essere?”. La Sua vicinanza, il Suo aiuto, la Sua bontà, e che
nessun peso preme così amaramente come se non lo si sapesse: Sotto questo peso
si trovano le Mani di DIO, morbide e soavi, e nessuna piccola croce vi può
schiacciare totalmente. Oh, quale delizia: “È il
Signore che mi ha aiutato; Egli era al mio fianco, Egli mi ha sollevato da ogni
mia afflizione, da ogni paura e da ogni pena!”. Credetelo, e si adempirà
sempre!
73) «Io vi lascio la pace, Io vi do la Mia Pace.
Non come la dà il mondo Io ve la do’. Non sia turbato il vostro cuore, e non
abbia timore». - [Giov. 14,27]
Esistono parole ancora più sante, una consolazione più alta, una fiducia
che dall’eterno principio non ha fine per voi? E chi altro, chiedo
nell’incarico dalla Luce, a voi cari amici uomini, se non, DIO solo può dare
una tale consolazione, la promessa, quella pace che il mondo non ha? Come
sarebbe triste se la benda non cadesse ancora dagli occhi, se non arrivereste
alla chiara risposta: “Il nostro Dio e
Padre, il Salvatore e Redentore!”. EGLI solo vi può dare la pace del Cielo,
nella quale è contenuta tutta la vostra via, se …lo volete! Voi siete proceduti
dalla pace della Luce e, detto per il mondo, il SIGNORE una volta lo ha
annunciato. Questo “una volta” vale
per l’eternità, siatene certi. Accogliete la pace
ed avrete il Signore!
74) «Consacrali nella Tua verità; la Tua parola è
verità!» - [Giov. 17,17]
Ora sembra di nuovo come se quello che è stato detto prima non sarebbe
comunque vero. Chi ha compreso la ‘preghiera
sommamente sacerdotale’ di Gesù? Chi ha operato secondo la Parola “cercate e troverete”? – E sia rivelato:
E’ il Dialogo del Santo tra il Suo Amore e la Sua Misericordia, per pronunciare
l’eccezionale Sacrificio d’espiazione per i figli smarriti ed anche per i figli
fedeli. “Santifica
coloro che credono in Te, liberali da questo mondo! La Tua Parola …”.
Giovanni l’ha riconosciuta chiaramente: “…e la PAROLA si è fatta Carne!” (Gv. 1,14). Se qui il Signore parla della ‘Parola del Padre’ ed Egli stesso è
venuto nel mondo come ‘la PAROLA’, allora può esistere un’unica conoscenza dalla Luce: “Vi è un solo Dio, come esiste un unico
Regno della Luce: la Casa del Padre per i Suoi figli!”. Per questo
l’indicazione di Gesù: “Voi in Me, ma la Mia Parola in voi!” (Giov. 15,7). Avete
bisogno di più dalla Luce?
75) «Ed avverrà negli ultimi giorni, dice IDDIO che
Io voglio sversare il Mio Spirito sopra ogni carne, e
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno…» - [Atti Apost. 2,17]
Sì, miei cari, qui si deve pensare dallo spirito, quanto vi sia di
miracolistico in ciò che è stato detto: “Negli ultimi giorni”, questo valeva dapprima per
il tempo che era da adempiersi dopo l’ascesa al Cielo del Signore. Dato che già
anche nel tempo antico i figli ed anche le figlie operavano dallo spirito,
allora è constatato che questa Parola dall’eternità di Dio vale per sempre,
soprattutto ora per l’ultimo tempo della materia. Ora nuovamente la cosa
magnifica: “Io
voglio!”. La Magnificenza della Volontà di UR è rivelata. Soltanto:
non il Mio Spirito nell’insieme, ma “…dal Mio Spirito”, alla parte del figlio, che
basta eternamente per unire ogni figlio con Dio, il Padre. “Ogni carne” = significa ‘vita’, figli, che riconoscono, amano,
accolgono e conservano la Parola. Infatti, la carne
materiale passa, ma eternamente rimane unicamente lo spirito! Voi cari
amici terreni, lo avete riconosciuto? Lo vorreste credere?
76) «In nessun altro c’è salvezza, poiché non vi è
sotto il Cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale
noi possiamo essere beati!» -
[Atti Apost. 4,12]
Ah, quanto viene misconosciuta la Parola di salvezza ed interpretata in
modo scarso! Non si procede, il che significa, non in su verso la Luce, ma si
rimane fermi. Non esiste nessun’altra salvezza, che solo una, il che vale
unicamente per l’UNO! E …nessun altro Nome? Guardate in alto, voi amici,
l’aggiunta vi accende la lampada, cioè: “sotto il Cielo”, quindi = durante la vostra via
da viandante, e questo per la salvezza di molte piccole anime. E quest’unico nome è GESÙ! Ma a LUI si rivela
Dio, l’Eterno! Infatti, “agli uomini”, in più ancora una volta è
annotato: “sotto
il Cielo”! Nel Regno della Luce, miei cari, è del tutto diverso.
Qualcuno di voi ha già udito il Nome in segreto, da ciò che è già stato dato
prima, che Giovanni intende nell’Apocalisse: ‘UR’,
l’Eterno-Santo, l’Eterno-Unico e Veritiero! Chi lo vuole e può crederlo,
ha già la beatitudine, che aumenterà magnificamente nel Regno del Padre.
77) (parla Pietro): «“In verità, io
comprendo che Dio non fa preferenze tra le persone!». (E il grande confessore aggiunse): «…per
mezzo di Cristo che è il Signore su tutto!» - [Atti Apost. 10, 34 / 10,36]
Vedete, cari amici, nella Luce esistono differenze, di cui in genere non
avete ancora nessuna idea: sia i grandi che i piccoli servitori, sia gli
spiriti dei figli della Luce. Ma LUI, il nostro Dio-Padre, il ‘Signore su tutto’, ha messo noi tutti
insieme su un unico gradino: sul ‘grandino
dei figli’! In segno e nel modo di eoni di volte: Lui, il Dio unico, e non
molti déi! Nel mondo, fra gli uomini, sussistono delle differenze che non
possiedono mai alcuna validità dinanzi all’Altissimo. Chi si crede superiore,
…ah, quanto è misero dinanzi al Signore! Sì, “…che cos’è la verità” (Gv. 18,38), chiese il
grande romano, e si sentì infinitamente piccolo dinanzi al ‘Prigioniero’. Così non elevatevi,
anche se uno ha ottenuto una funzione, l’altro un’altra. Grande o
piccolo, tutto è appunto una struttura
nella somma maestosa Opera della vita del Creatore!
78) «E una voce gli disse di nuovo la seconda
volta: “Le cose che Dio ha purificato, tu non considerarle ingferiori”» - [Atti Apost. 10,15]
Tra la vostra umanità, non per ultimo anche tra di voi, i credenti, molto dev’essere ancora riordinato, purificato, perché le
differenze sono diventate troppo palesi. Non solo ieri oppure oggi. I
trapassati che hanno reso di nuovo impuro ciò che DIO aveva purificato, certo
per se stessi a danno della loro anima, questo è rimasto fino alla vostra epoca
attuale, senza cambiare per la salvezza, …e condurrà al tramonto. Ma voi, cari
amici che vi serviamo dalla Luce, vi aiutiamo, canteremmo così volentieri ‘l’alto giubilate’, se vi lasciaste
aiutare sempre. Potete riconoscere nel quanto avete già ricevuto. “Quello che Dio ha
purificato”, in più la Sua Parola: “Quello che entra dalla bocca non contamina
l’uomo, ma ciò che esce dalla sua bocca…” (Matt. 15,11), il che sono una cattiva parola, i falsi giuramenti, i
cattivi desideri e cose simili. Oh, voi cari, siate vigili su voi
stessi!
79) «Non mi vergogno del Vangelo di CRISTO, poiché
è Potenza di Dio per la salvezza di ogni credente…» - [Romani 1,16]
Fate ancora una volta attenzione, voi fedeli: se questo grande uomo di fede
parla del Salvatore come del ‘Figlio di
Dio’, anche se dopo dimostra grandemente il contrario, allora non pensate
che sia una contraddizione. Egli ha esaminato con intelligenza e senza falsità,
come il Salvatore stesso, a chi parlava e chi doveva dapprima ricevere del “latte spirituale”
(1°Cor. 3,2), prima che la verità potesse fluire nei cuori. Inconfutabilmente già
all’inizio del suo discorso, aggiunge: “…dato che sappiamo che c’è un solo Dio!” (1°Cor. 8,4). Tutto
questo, cari figli della Terra, vi deve guidare sempre di più all’ultima
profondità della verità, e non sedurvi per cadere in dubbi quando qualcuno –
nemmeno per cattiveria – parla ed insegna così ma anche diversamente. Il segno
più alto: Ogni creatura-figlio è una varia personalità, provvista con uno
spirito, un’anima, un cuore, con una mente: l’autentica immagine di tutti noi,
il nostro Dio Creatore!
80) «Non v’è distinzione fra giudeo e greco, poiché
Lui stesso è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano!» - [Romani 10,12]
Oggi, cari amici nel mondo, si dovrebbero nominare molti popoli, ma ancora
molti più ‘rami frammentati’ causati
dal Vangelo. Lo pensate? E va visto del tutto differente. Non solo prima del
tempo del Signore sulla Terra, nemmeno subito dopo, l’uomo si è sempre
inventato e tenuto in alto le differenze, se prima si chiamavano idoli e oggi
opinioni, rimane lo stesso. E mai, siatene certi, sono sorte dal Vangelo le molte differenze. No, il voler aver
ragione, con cui l’uomo si è formato mondanamente – portando troppo alla tomba
lo spirituale – questi sono i poveri
crepacci dove sono caduti molti credenti i quali pensano ancora di stare
saldamente su una roccia. C’è una sola Roccia: Dio e la Sua verità, il Suo Vangelo! Chi lo distorce e lo cavilla,
a costui manca molto a causa della propria colpa, finché nella camera della sua
povera anima cadranno Luce e Grazia. Tuttavia, c’è
UNO che aiuta sempre. Attenetevi saldi a Costui!
81) «Sia che viviamo, viviamo nel Signore; se
moriamo, allora moriamo nel Signore!». / «…per essere il Signore dei morti e dei viventi» - [Romani, 14,8 / 14,9]
Per voi uomini è difficile comprendere che cosa intende con questo il
testimone di Dio. Ma è così chiaro! Nelle magnificenze dell’Altissimo esiste la
vita eterna, da LUI, dal Creatore-Dio, l’Unico. Ma il morire? Lì è inteso = “…ciò che ci può
separare dall’Amore di Dio” (Rom. 8,35). Questa è la cosa ‘morta’, perché tutto ciò che non vuole adeguarsi alla Luce e
all’Amore di Dio è sottoposto alla totale dissoluzione. Questa diventa
Benedizione! Infatti, tutto ciò che è morto: peccato, erroneità, cattivo pensare,
cattivo parlare, cattivo operare, tutto ciò appartiene alla materia. Questa
viene dissolta non appena non è più valida. Allora, direttamente prima che
l’ultima figlia (Sadhana) starà davanti alla porta della
Luce di Dio. Perciò quel “…dominare sui morti”, che secondo il vostro
linguaggio sono soltanto degli oggetti. Infatti, un Dominatore sui morti, che
nonostante la caduta sono viventi, DIO non ha bisogno di farlo! Egli, l’eterno Vivente, non conosce la morte, né, nessun
essere eternamente perduto!
82) «Le cose che occhio non vide, e che orecchio
non udì, né mai entrarono nel cuore dell’uomo, son quelle che Dio ha preparato
per coloro che l’amano!»
- [1°Cor. 2,9]
Una parola contro quei caparbi che dalla ‘parola del vecchio veggente’ (Is. 64,3), avrebbero
dovuto sapere chi era il Salvatore, ma non Lo vollero riconoscere, e dopo
ritennero: “Non lo potevamo sapere chi
era il povero Nazareno!”. Con ciò, gli alti che pretesero la Sua morte,
loro stessi hanno spezzato molti gradini della loro ahimè così lunga Scala per
lo stesso Cielo. Lì può valere maggiormente: “Chi ha conosciuto il pensiero del Signore?”.
Oppure: “Chi Lo
vuole istruire?” (Romani
11,34; 1°Cor. 2,16; Isaia 40,13). Lo hanno voluto quegli alti, ma
tutto il loro consiglio si frantumò! – E voi, cari amici uomini? Avete aperto i
vostri occhi per vedere la magnificenza del Salvatore di Dio? Avete aperto
l’orecchio per ascoltare ‘l’eterna
Predica di Dio’? La terrete dentro di voi affinché nulla si perda, ma non
venga nemmeno cambiato nulla? Non è intesa la lettera, ma ‘il senso’ proveniente dallo Spirito di UR, appunto, solo questo,
che ha validità nel Cielo e …sulla Terra!
83) «Il Signore è il mio giudice» - [1°Cor. 4,4]
Ah, quanto spesso gli uomini giudicano altri uomini è indubbio che lo
possano anche fare, dato che sono ugualmente nati dalla Potenza del Creatore.
Fate solo attenzione, voi odierni: anche gli anziani prima del tempo del
Signore, soprattutto dopo che Dio come Salvatore ha nuovamente annunciato la
Sua Parola, vennero giudicati severamente fino alla morte da martire. Eppure,
il grande testimone ha dichiarato: “Per via del Vangelo non conosco nessuna colpa, affinché i
grandi del mondo possano giudicarmi. Ma se in ciò non sono giusto, bensì,
appunto questo: Il SIGNORE mi giudica!” (1°Cor. 4,4). – Come? “Vi ho annunciato la Volontà del Padre, cosa significa il
Suo santo Giudizio, ed affinché non lo dimentichiate, come fanno gli stolti. EGLI
alza anche l’anima più povera, EGLI le raddrizza tutte, EGLI orienta tutti i
figli nella Casa del Padre”. Se volete arrivarvi tutti, allora portate
con voi nella preghiera anche tutti gli altri!
84) “Io stimo che Dio abbia messo in mostra noi,
ultimi fra tutti, quando ci rimproverano», … «…allora tuttavia preghiamo per loro per la
benedizione di Dio!» - [1°Cor. 4,9 / 4,13]
Quanti sono coloro che si stimano credenti e si pongono in alto sugli altri
e, …Io domando: “Che cosa sono loro? Sono
più di quanto il Creatore li ha fatti diventare dalla Potenza? Sono
spiritualmente più ricchi? Danno loro all’Altissimo un consiglio come Egli deve
operare?”. Ah, no, voi amati nel mondo! Nessuno sta davanti a Dio su un
gradino basso o alto. Ma quelli che hanno amato il Signore “fino alla morte”, che hanno
testimoniato di Lui, loro hanno mostrato la vera umiltà! Si sono dati come i
più infimi ed hanno diffuso ‘dalla Potenza di Dio’ la Parola della verità,
l’hanno portata in paesi lontani, a uomini poveri e ricchi, ai mondani alti e
bassi. Così dovreste pensare anche voi, proprio perché il Signore vi ha dato
molto da sapere, che non state più in alto di coloro che non possono ancora
crederci, che ancora devono lasciarsi condurre alla Porta del Dio della
Magnificenza e al Suo Regno!
85) «Per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal Quale
provengono tutte le cose, ed un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il Quale
esistono tutte le cose, e noi mediante Lui!» - [1°Cor. 8,6]
Nuovamente una testimonianza che non si deve cambiare. Anche se taluni che
cercano di riscriverla vorrebbero strapparla in due ed anche in più pezzi.
Inconfutabilmente, l’apostolo testimonia di un solo Dio, incluso nel Salvatore.
Se lui testimonia che tutte le cose sono provenute dall’unico Dio e Padre e contemporaneamente
anche tutte le medesime cose dal Salvatore, allora ne esiste appunto un Unico: “Tutte le cose fatte dall’Uno!”. Rivolgetevi,
voi cari amici della Terra, ad un solo Dio, che è, con tutte le cose, il
vostro, …nostro Creatore e Padre, il Salvatore e Redentore. E noi mediante Lui!
– Lasciate valere la testimonianza della Luce, non
suddividete l’Altissimo come dividevano gli ignoranti servi della guerra le
vesti di Gesù. Qui fate attenzione: ‘Solo
gli abiti, i vestiti solo per via della rivelazione’. Ma il SIGNORE è rimasto indiviso!
86) «Se io predico l’Evangelo, non me ne posso
vantare!» - [1°Cor. 9,16]
E noi, come anche voi, cari fratelli, care sorelle nel mondo? Pensate forse
che ci mettiamo al primo posto, perché Dio, il Padre, ci ha dato l’incarico di
portare giù la Sua Parola? Prima di venire da voi, stiamo in ginocchio presso
l’alto Altare di Dio, per ricevere con l’incarico la Sua benedizione. L’uomo si
vanta troppo facilmente, e non sa, non lo vuole proprio sapere, quanto poco può
fare da sé. Il Salvatore ha annunciato sovente con delle immagini della vita la
profondissima verità; (l’uomo pensa:) ‘altrettanto,
posso farlo io’. Non ridete e non pensate che questo sarebbe secondario.
Vedete, voi mangiate e bevete e non potete compiere nulla da voi, che da ciò
venga la Benedizione a voi, al corpo. Pregate e ringraziate per tutti i buoni
Doni, allora da ciò l’anima ha il maggior guadagno. Perciò
non vantatevi di nulla di quello che potete fare. L’Altissimo, nostro
Dio-Padre, Egli soltanto siede nell’alto governo!
87) «Vi è diversità di Doni, ma c’è un unico
Spirito, e vi è diversità di ministeri, ma non c’è che un unico Signore; e vi è
varietà di Forze, ma un unico Dio che opera tutto in tutti!» - [1°Cor. 12,4-5]
C’è bisogno di ammonire gli odierni su tutto il più eccellente di ciò che
fu detto una volta, sostenuto con molte buone opere? Sì, non sarebbe comunque
necessario se non dimenticaste quanto di magnifico Dio, il Padre stesso ed
attraverso i figli pronti all’azione, rivela ininterrottamente! Ma voi, ai
quali giunge questa parola dell’Amore, avete la buona volontà di non perdere
nulla, di accogliere la Luce, per quanto vi è possibile. Se la buona volontà
non è solo superficiale, come avviene anche così spesso nei credenti, allora
viene calcolato il bene, anche se in ciò qualche volta le azioni zoppicano. Non
vantatevi di nulla, siano essi doni, ministeri o forze, e ricordate: “Lo Spirito di
Grazia di Dio opera in voi, tutto in tutto!”
88) «Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita
incorruttibile!» - [1°Cor. 15,42]
Oh, quanto questa Parola, sfociando così profondamente nella Luce della
verità, viene interpretata falsamente proprio dai cristiani, senza riflettere
se ciò che ne fanno sia una verità. Se si chiede, allora si ‘gira intorno al monte’, perché
difficilmente si crede alle proprie interpretazioni, né le si possono credere.
Quando il corpo dell’uomo, catturato nella materia caduca, viene posto nella
tomba, quanto rapidamente scompaiono le ossa. Oh, vedete: “Incorruttibile, nella Magnificenza, nella
Forza!”, questo riguarda solo lo spirituale delle creature figli di
Dio, se, vivono nel Regno della Luce, o siano essi temporaneamente nella
materia, come noi, servendovi. Venendo dal Regno senza corpo materiale, che
viene dato solo alla nascita umana, così ritorna ogni figlio. Ma presto o più
tardi, questo dipende dalla fede, dall’amore che ognuno deve avere ‘per Dio’. Anche voi, voi amici uomini!
89) «Il Signore è spirito. Dov’è lo Spirito del
Signore, quivi è libertà» - [2°Cor. 3,17]
Se voi, cari fratelli, care sorelle nel mondo, avete accolto e compreso
quest’ultima cosa, allora vi accorgerete quanto vi è data la dimostrazione per
questa. Se il Signore è l’unico Spirito, come venne insegnato: “Dio è spirito, e
coloro che Lo adorano, devono adorarlo nello spirito e nella verità!”
(Gv. 4,24), così il Creatore non ha mai
creato diversamente, se non, spirito dal Suo Spirito. Ma se Dio è imperituro,
naturalmente per Lui nella Pienezza della Sua santa Entità-Ur,
allora ben in ogni Opera, primariamente nella Sua Opera del popolo-figli, ci
sarà anche incluso l’imperituro. – Distoglietevi dalle vostre tombe,
soprattutto inteso spiritualmente. Chi guarda in alto, vi arriva; chi rimane
seduto sulla sua tomba, fa fatica a salire sulla sua Scala nel Cielo. Liberatevi e rimanete viventi nella libertà della Luce
della Divinità e nella Sua Magnificenza!
90) «Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù
quale Signore; e quanto a noi, siamo vostri servitori per amor di Gesù» - [2°Cor. 4,5]
Ascoltate. voi amici: quanto spesso il Salvatore ha parlato di ‘coloro che
stanno agli angoli’, dal cuore vuoto, preferendo vantare se stessi con molto
atteggiamento esteriore e belle parole. – Guardate ciò che noi sappiamo dirvi: “Che cosa hanno portato?”. Riflettete
voi stessi, esaminatevi anche, quando riuscite a portare l’annuncio della
verità di Dio, che anche voi non siate altro che servi. Un servo, una serva,
ricevono le istruzioni del Signore per cosa c’è da fare, da compiere. Se fate bene e fedelmente il vostro lavoro, se dichiarate
con animo aperto che non è la vostra propria capacità, ma unicamente del
SIGNORE, nostro Dio Padre, allora sarà benedetto anche il vostro operare.
EGLI, per tutte le creature-figli, è quell’insondabile maestoso Principio, il
Centro abituato alla salvezza, quella fine nella quale verremo adagiati, uno
come l’altro nel Giorno della Creazione. Egli vi aiuta, buoni servi, fedeli
serve, per stare nel servizio del Cielo. Volete servire?
91) «Le cose visibili, sono solo per un certo
tempo, ma quelle invisibili, sono eterne!» - [2°Cor. 4,18]
Ciò è preceduto dall’ammissione che ogni tribolazione è facile da
sopportare, (poiché) Dio sa creare per questa, un’eterna, visibile Magnificenza. Quanto in
profondità ha potuto penetrare quel vecchio testimone nella verità, quanto ha
saputo separare il mondano dallo spirituale e – verissimo – ha chiamato proprio
ogni materia del mondo, solo temporale, caduca, come una rugiada passa veloce
nel raggio del Sole. La rugiada, anche una benedizione, annaffia la Terra. Ma
ciò che si cerca di conservare mondanamente, viene soffiato via dal vento, del
quale nessuno sa da dove soffia, come disse il Salvatore a Nicodemo. Ah, “sì”, si dice da stolti: “Quello che non vedo, non lo credo!”. E
le anime più povere dicono: “Nessuno vede
Dio, quindi non esiste nessun Dio!”. Davvero? Vedete forse l’aria di cui
avete bisogno per respirare? No, e tuttavia non può essere negata! Così rimane
ben nascosto ai mondani l’Eterno dalla Magnificenza di Dio. Eppure, chi crede, la può vedere giornalmente migliaia di
volte.
92) «La Mia Grazia ti basti; perché la Mia potenza
si dimostra perfetta nella debolezza» - [2°Cor. 12,9]
L’uomo del tutto mondano non comprenderà queste parole, né afferrerà il
loro profondo significato. Ah, come dovrebbe ben agire la Forza dell’Altissimo
in un debole che non può niente? Non getta questo, una povera Luce sulla
Potenza e Magnificenza di DIO? Per chi erano valide quelle parole che era
insoddisfatto di sé: “Signore, posso fare
così poco per Te!”. Oh, vedi, per Dio, il Creatore di tutte le opere,
nessuna creatura-figlio può causare qualcosa. Però: “Quello che fate al prossimo, lo fate a ME!”
(Matt. 25,40). Questo è l’autentico operare per il vostro Dio Padre! Vi basti sempre la
Grazia che Dio dà, che Egli come SALVATORE ha disteso su tutta la caduta, …e
sono inclusi anche tutti coloro che si sono dati come voi all’Altissimo. Attenetevi saldi alla Grazia di Dio!
93) «…Se
cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!» - [Galati, 1,10]
Ah, ve lo devo annunciare: quanti credenti si scansano non appena si tratta
di dichiarare l’Altissimo davanti agli schernitori! Inoltre viene detto: “Io non voglio semplicemente stuzzicarli,
affinché non pecchino ancora di più dinanzi a Dio”. – A volte si tratta
quando dei maleducati si mostrano troppo avversi, come anche il Salvatore non
andava più nelle città della Samaria che Lo avevano mandato via con scherno e
derisione. Soltanto, LUI sapeva: ‘Questi
cittadini non si sono ancora lasciati convertire, accumulerebbero ancora solo
dei nuovi peccati ai loro vecchi’. Un uomo può riconoscere se deve parlare
o tacere, se deve rimanere o andare? E’ difficile, vero, cari amici dalla Luce?
Tuttavia può valere questo: “Dove l’amore
opera dallo spirito, là si può riconoscere che cosa c’è da fare, cosa da
omettere per il bene del prossimo, la cui anima non si lascia maturare”. – Lasciate al Padre, al Salvatore, al Redentore,
eternamente, la spinta alla maturazione!
94) «Così dunque non siete più né forestieri né
avventizi; ma siete concittadini dei santificati e membri della famiglia di
Dio!» - [Galati 2,19]
Quale Magnificenza vi viene annunciata con questa Parola! Fratelli,
sorelle, non elevatevi, per con ricadere sul gradino dell’arroganza, che non è
nemmeno un gradino della vostra Scala nel Cielo. “Dovete diventare beati per
GRAZIA!”. Finché l’uomo non riconosce il Fieno, l’Amore di Dio, rinnega e si
allontana completamente, si dà alle concupiscenze del mondo, fino ad allora non
è nemmeno un ospite. Esistono anche dei ‘cari
ospiti’ che devono dapprima essere interpellati, per deporre il loro
“essere estraneo verso Dio, il Padre”, a vincere se stessi. Chi crede
volentieri di aprire il cuore alla conoscenza superiore, non rimane fermo da
uno o dall’altro, ma tende in avanti, costoro sono – anche già nel mondo – “cari membri della
famiglia di Dio”, sono figli della Luce, santificati, quindi
diventati puri e sono con noi, che possiamo dimorare nella Luce, tutti insieme
cari membri della famiglia del Padre! Quindi venite voi cari, vi posso chiamare
di venire a Casa!
95) «Siate assidui a conservare l’unità dello
spirito con vincolo della pace!». Inoltre: «Un Dio è Padre di tutti, che è al di sopra di
tutti, fra tutti e in tutti!»
- [Efesini 4, 3 / 4,6]
Questa è una chiamata che adesso si deve applicare a voi cari. Qualcuno può
pensare che allora era necessario perché il popolo fosse rivegliato
alla vera fede. Non al giorno d’oggi… Sì, che cosa, voi cari? Quanto poco regna
l’unità presso coloro che si chiamano “cristiani”! Là lo Spirito della Grazia
non è in primo piano, e la Pace di Dio viene scritta a lettere minuscole.
Perché? Ancora oggi si suddivide l’Altissimo, che alla fine non si sa più chi
dovrebbe essere adorato di più: il Padre, il Figlio o lo Spirito Santo. E
invece sarebbe così facile penetrare fino alla verità, se si riconoscessero le
antiche rivelazioni. Quante volte è stato detto: “Dio, l’Uno, il Padre della Misericordia, come Salvatore di tutti
coloro che hanno bisogno della redenzione”. E chi non ne ha bisogno? Adoperatevi, uniti e colmi di pace, allora farete parte
di coloro, come già menzionato, della cara famiglia della Casa di Dio!
96) «Se eravate tenebre, ora siete Luce nel
Signore! …» - [Efesini 5,8]
Questo vale innanzitutto per tutti i figli erranti, inizialmente per coloro
che devono liberarsi dalla loro caduta, ma solamente attraverso Dio, nostro
Signore, come dice l’apostolo. Tramite la nascita nel mondo, l‘anima giace
ancora piccola nell’interdizione della materia. Qui è inteso: ‘Chi stava distante, chi non ha voluto
credere, essendosi avvolto nella propria tenebra’. A voi, cari amici della
Terra che vi siete lasciati risvegliare, qualcuno presto, e siete saliti in
alto nella Luce della rivelazione, a costoro posso ripetere le parole: “Ora siete
diventati Luce nel Signore!”. In
Lui, nel sommamente Amato, nel Creatore, Sacerdote, Dio e Padre, il Salvatore e
Redentore, in Lui vi è spazio in abbondanza nell’eternità, nel Giorno di
Creazione dopo l’altro! Se siete Luce, allora lasciatela risplendere, senza
vantarvi davanti agli altri. Perché ciò che ognuno può afferrare, avviene
mediante la Grazia di GESU’!
97) «Servite con benevolenza, come se serviste il
Signore e non gli uomini; sapendo che ognuno, quand’abbia fatto qualche bene,
ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia». - [Efesini 6,7-8]
Che cosa, cari fratelli della Luce, è un servizio per il Signore? Il Dono, non procede dapprima dalla Divinità? Un
figlio, è in grado di prestare del tutto da sé ciò che sorge dallo Spirito di
Grazia? Oh, lo sapete già e vale anche per voi, che non vi preoccupiate di
nulla, ma apriate umili le vostre mani, i cuori, per ricevere prima ciò che
potete e dovete dare oltre. Se lo fate, allora procederà in effetto da voi per
propria capacità anche il servizio per DIO, sempre colmi del vostro prossimo.
Non pensate come certi arroganti pensano di ricevere la loro ricompensa, se
prima hanno fatto del bene! Non ha detto il veggente di Patmos:
“Dalla Sua –
dal nostro Salvatore, …abbiamo Pienezza, abbiamo tutti, Grazia su Grazia?”
(Giov. 1,16). Guardate perciò sempre al Signore, al
Dio-Padre, e la Pienezza di Grazie dello Spirito sarà la Luce sulle vostre vie.
98) «Sappiate che il Signore vostro è nel Cielo, e
che dinanzi a Lui non v’è giudizio sulla persona» - [Efesini
6,9]
Dio ve lo indica continuamente che in ogni tempo si parla di un solo Signore, anche se talvolta dagli
ignoranti viene considerato come del Padre e altre volte come Figlio. Ma sempre
comunque di un solo Signore! Questo può farvi pensare, finché dalla stessa
verità di Dio riconoscendo in voi tale verità, la portate e la sappiate
impiegare per il vostro prossimo. Se il Signore è nel Suo ambiente di Luce, nell’Empireo,
le cui magnificenze vengono naturalmente solo là su tutti i figli dopo il
ritorno nella Patria, nella Casa del Padre, allora non siate indifferenti verso
nessuno, di quanto vorreste si venga incontro a voi. Nel mondo reso povero
dagli uomini esistono così tante differenze come ne ha di secondi un anno
terreno. Devono essere dati dei grandi, degli importanti e dei ricchi,
all’opposto dei poveri, degli insignificanti nella conoscenza del mondo della
materia. Si domanda: “Tutte queste
differenze, valgono dinanzi all’altissimo Signore?”. Lo sapete già, voi cari, che per il nostro Dio-Padre e
Signore esiste un solo gradino: il gradino dei figli!
99) « Fratelli Miei, fortificatevi nel Signore e
nella forza della Sua possanza».
- [Efesini 6,10]
Quando i fratelli venivano interpellati, chissà quante volte, questo si
trovava nella sensibilità di quei popoli, anche perché evidentemente soltanto
dei discepoli seguivano il Salvatore. Nondimeno, Egli ha comunque benedetto
riccamente tutte le care donne che Lo servivano, che ascoltavano le Sue parole
e, non di rado, le afferravano più intimamente che qualche fratello che stava
più vicino al Signore, …esteriormente. Che per Dio non valga nessuna
differenza, avendo Egli creato dal Suo Spirito il popolo del Cielo come si
legge: “Entrambi, l’uomo e la donna”,
con i quali fu dato che Dio sollevò i due generi unitamente dalla Pienezza
della Sua Potenza e Forza, avendo dato ad entrambi il Suo respiro, allora può
già da tempo cadere la vecchia separazione, soprattutto qualche donna ha già
potuto portare la rivelazione dallo Spirito di Dio. Indagate
pure, voi fratelli, non mettete in fondo le vostre sorelle! Chi si eleva
sugli altri, non importa su chi, si troverà persino ancora lontano dal bordo di ogni magnificenza di Dio!
100) «Ognuno sia disposto proprio come lo era Cristo
Gesù; il Quale, sebbene Egli fosse in sembianze divine, non ritenne rapina
l’essere uguale a DIO!»
- [Fil. 2,5-6]
Chi legge queste parole pur con superficialità, non ne esaurirà mai la
profondità. Per pensatori tiepidi esse suonano contraddittorie. Se il Salvatore
era appunto in “sembianze divine”,
cosa che si riferiva alla Sua essenzialità, quindi non era nemmeno “rapina”
essere uguale a Dio. Il predicatore quella volta ha saputo spiegare agli ignoranti
che il Salvatore somigliava esteriormente a un uomo, nella Figura e
nell’atteggiamento, nei suoi insegnamenti e nelle opere, testimoniato però dal
fatto di essere Lui stesso DIO. Sì, gente – allora – voi pensate Dio in grande
lontananza, inavvicinabile. Invece il Salvatore ha mostrato che Dio, il
Creatore, Padre di tutti i Suoi figli, è vicino, non per ultimo ai sapienti che
credono in Lui, nel Salvatore, avendo portato la redenzione a tutta la caduta. Chi può redimere se non il Signore, come Dio soltanto? Amici,
lasciatevi liberare ogni giorno!
101) «…dimenticando le cose passate e protendendo
verso Colui che sta dinanzi…” Aggiunto: “…la nostra trasformazione è in Cielo!» - [Fil. 3,13 + 20]
1. Sì, cari amici nel mondo, ora si tratta di salire di nuovo un gradino,
poiché il ‘ricercare nella Scrittura’
non sempre è facile. Non volete dimenticare ciò che nel mondo un giorno dovrà
stare dietro di voi? Non accettate che un giorno dimenticherete ciò che vi ha
legato alle gioie esteriori? Protendetevi verso di
LUI, nostro Dio-Padre, il Salvatore e Liberatore. Sì, con quel“COLUI”
era inteso proprio Lui. Se vi siete lasciati afferrare saldamente da Lui,
l’Eterno-Buono, se voi stessi tendete i cuori e le mani verso di Lui, Colui che
sa donare l’eterna Beatitudine, allora potrete camminare già nel Cielo, se la
via terrena non è ancora terminata. Camminare “avanti” nel Cielo, significa senza
eccezione: liberi dal mondo, legati alla Luce tramite la Grazia del nostro
amatissimo Signore!
102) «Rallegratevi del continuo nel Signore…», / «…e
la Pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i
vostri pensieri in Cristo Gesù»
- [Fil. 4,4 / 4,7]
Una magnifica esclamazione per coloro che nel proprio tempo si sono resi
faticose le loro vie. Essi non vivono nel Tempo di DIO, che è ‘tutte le vie’! Chi si reca sul Suo
percorso, riceve già nel mondo la pace, la quale conduce incomparabilmente più
in alto l’anima come intelligenza e mentalità, di quanto lo possa fare la
ragione. Anche qui, care sorelle, cari fratelli, DIO viene chiamato ugualmente,
Unico, e nel Suo Regno c’è una sola
distinzione: l’alto Trono, dal cui governo l’Altissimo risplende su tutte le
Sue Opere. Ed essere un unico popolo. – Accogliete,
cari amici della Terra, ciò che il Cielo vi prepara: una delizia, nella quale
ogni anima trova guarigione per comparire purificata dinanzi al Padre, quando
per ognuno di voi cari seguirà il ‘torna
a Casa’ di Dio. E voi volete questo, vero?
103) «Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica,
il quale è Cristo». - [Fil. 4,13]
Non è detto troppo quando ogni Potenza, ogni Forza, Vigore e Possanza è del
nostro Creatore? Badate: lasciatevi guidare nella profondità, nell’elevatezza,
dall’ampiezza, poi di ritorno nel Cuore del Padre. “Diventare potenti” significa ricevere un incarico di lavoro,
chiamatelo tranquillamente un campo di missione benedetto da Dio. Qui Dio ha
autorizzato il vecchio testimone di adoperarsi per il Vangelo, fin dove allora
era possibile portarlo fuori nel mondo. Egli si è dunque adoperato per
l’Altissimo, si è conservato con ciò quell’io
posso. – Sia ancora annunciato: Se subito dopo la vita del Salvatore si è
parlato del ‘Vangelo’, allora sappiate: la Parola
di Dio eternamente annunciata è l’Evangelo come lo hanno profetato gli antichi.
Lo stesso è con il Nome “Cristo”. Non era veramente un Nome, ma = un
titolo per l’Opera di Grazia del Signore! Tuttavia deve sempre valere per voi
cari, conservato nei vostri cuori, ed anche voi potete diventare potenti,
autorizzati per la maestosa Opera di Grazia.
104) «In Lui abitava corporalmente tutta la pienezza
della Divinità!» - [Col. 2,9]
Quale conoscenza! Ditelo a noi celesti, cari amici terreni: “Ci vuole una testimonianza maggiore per vedere
nel Salvatore nient’altro che DIO, l’Eterno?”. Oh, la testimonianza vale
ancora oltre: “Tutta
la pienezza della Divinità!". Di nessuna maggioranza si parla,
e proprio questo è il legame tra il Creatore e la creatura-figlio, come tra
sacerdote e il piccolo spirito del figlio, tra Dio e la vostra anima, infine,
per voi la maestosa incoronazione tra Padre e figlio! Qui è da percepire la
meravigliosa verità. Il
Creatore-Padre vede ogni figlio e – dove necessario – sta di fronte ad ogni
singolo, certamente un giorno in una resa dei conti. La via del mondo comporta
alcuni errori, perciò nessuna Beatitudine senza una resa dei conti che la
Divinità ha riservato ad ogni figlio. Accettatela, cari fratelli, care sorelle,
allora un giorno sarete uniti con noi nel Regno del Padre.
105) «Lasciate che la parola di Cristo abiti in voi
abbondantemente, poiché, qualunque cosa facciate, …fatelo dal cuore nel nome
del SIGNORE, e non per degli uomini»
- [Col. 3,16-17]
La prima indicazione è molto facile da comprendere e richiede non molto
sforzo per accogliere, riconoscere e valutare la Parola di salvezza e
d’insegnamento di Gesù. Ah, la vita della materia piega tante cose, sta in
primo piano, e persino dei buoni credenti non lasciano facilmente che
l’insegnamento della vita di Gesù valga molto. Ma ora la seconda cosa. Il
Signore non ha detto: “Quello che fate
agli uomini, …lo fate a Me?”. Il grande testimone (Paolo) dice di per sé il contrario, non è
vero? Oh, ascoltate: Qui si parla del servizio umano, del grave servilismo
d’amore! Quest’ultimo non si deve mai scambiare con il ‘servizio della Luce’ come un servire per
la verità dalla più sublime rivelazione, poiché questo sarebbe fatto contro
Dio! Sì, “…di
cuore per il Signore”, e chi lo osserva, serve nel modo giusto. Di certo,
voi cari, anche voi lo vorrete adempiere.
106) «Perché è questa la Volontà di Dio, che vi
santifichiate…, che ognuno sappia possedere il proprio recipiente (corpo) in santità e onore». - [1° Tess. 4,3-4]
Anche questa Parola di salvezza viene interpretata sovente in modo errato,
nell’arroganza e nella presunzione. Ebbene, voi di oggi non sapete che cosa ne
è stato detto ancora. Quindi potrà essere facilmente ignorato ciò che si fa in
modo sconsiderato. Tuttavia ascoltate, cara gente di Dio: viene certamente
riconosciuta la Volontà di Dio, e qualcuno si sente comunque libero ed
esonerato. Sì, ma la ‘santificazione’?
Con ciò è inteso che voi o noi saremmo ora santi? No, perché sta scritto: “Solo Dio è santo!”.
Per i Suoi figli Egli si riferisce ad una conoscenza buona e pura, appunto, al “recipiente”, cioè al cuore e all’anima.
All’animo affinché il Padre lo possa contemplare sempre volentieri. Ogni onore
spetta al nostro Creatore-Padre e, in LUI, è avvolto ogni figlio, di
conseguenza nel SUO ‘santo’, il che significa: = Egli accoglie tutti nel sommo
Santuario, nell’Alto Trono della Sua Divinità! E poi, stare seduti ai Suoi
piedi, ascoltare le Sue parole, fare di conseguenza, affinché anche voi cari
siate già inclusi.
107) «Il Signore è fedele; Egli vi renderà saldi e
vi proteggerà dal maligno!»
- [2° Tess. 3,3]
Lo vedete, cari fratelli, care sorelle, come dell’ultima Parola viene
appresa qui la sua esegesi? Anche se qualcuno s’innalza, sia attraverso
l’insegnamento di falsi oratori, o attraverso una fede incerta, e crede se
stesso santo, rimane comunque la Fedeltà del nostro molto amato Signore, il
Padre della Misericordia, inarcato così in alto, come su di voi vedete il Cielo
sulla Terra. …Non lo potete toccare! Inutilmente l’uomo stende le mani verso il
Cielo. Solo il cuore vitale in lui è capace di toccarlo, di accoglierlo in sé,
di conservare e, da ciò, distribuire le Forze di Dio per rinvigorirvi e la
Salvezza di Grazia ricevuta. Allora, cari amici, siete santificati nella
santità dell’Altissimo, avvolti in ciò che il Creatore ha previsto per le Sue
creature-figli. E in verità: la Sua Fedeltà vi è
stata data così come noi l’abbiamo ricevuta nella Luce. Accettate la
Fedeltà di Dio!
108) «Così io vi esorto dunque, prima d’ogni altra
cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per
tutti gli uomini, per…». / «Questo è buono e piacevole al cospetto di Dio, nostro
Salvatore!» - [1° Tim. 2,1 / 2,3]
Anche nella Luce si può essere tristi, perché nella materia poche persone
badano a questo: uno fa del bene
all’altro come lo si desidera per se stesso. Ma come stanno le cose? I
figli di questo mondo, i mondani, percorrono la povera via nella quale credono
che lì, per loro, ci sia tutto, e niente per gli altri; così considerano la
loro anima. Ma, …in coloro che si stimano credenti? C’è odio e conflitti, si
sbaglia sovente su ciò che ammonisce il vecchio testimone. Oh, sì, si hanno
molte richieste, e certamente vengono tenute molte preghiere, che talvolta sono
ben scarse. Con le intercessioni le cose sono già
magre, e il ringraziare viene quasi sempre dimenticato. Non appena si ha
qualcosa, si è lieti, …e il ‘Donatore di
tutti i buoni Doni’ aspetta purtroppo il ringraziamento che GLI spetta! –
Miei cari amici della Terra, non fate mai la stessa cosa.
109) È certamente vero ed è costato
caro che: «Cristo
è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali, io sono il primo”». - [1° Tim. 1,15]
Non è stato particolarmente equo comparire Umile davanti agli altri. Il ‘più nobile’ lo è stato per il fatto di
averne bisogno, come tutti coloro che necessitano della redenzione e del
rimpatrio. La cara preziosa Parola si riferisce a “Cristo” come Opera di Grazia
e di Compassione. Il Nome ‘GESÙ’ è la rivelazione di Dio, espresso lì per
l’ultimo tempo che il veggente di Patmos chiamò “il mezzo tempo”, anche abbreviato, che
il Salvatore ha annunciato. Oh, quante cose care e
preziose sono per coloro che si ascrivono al mondano, e custodiscono i loro
tesori morti con la minaccia di morte per gli altri, che osano anche guardare
solo le loro cose morte, il quale è comunque il loro mondo morto, come il corpo
dell’uomo è del tutto caduco. Care e preziose sono per Dio, il Padre
della Misericordia, le anime. Fate in modo che anche le vostre anime siano
conservate presso il Signore!
110 «Per questo mi è stata fatta misericordia,
affinché Gesù Cristo dimostrasse principalmente a me tutta la Sua longanimità,
ed io servissi d’esempio a quelli che avrebbero creduto in Lui per la vita
eterna!» - [1° Tim. 1,16]
Vedete, voi fratelli e voi sorelle, ecco che avete quella cara e preziosa
Parola che è stata discussa in precedenza. Non pensate che il testimone stia
davanti agli altri, per scegliere per sé ‘il
primo’. No, è importante e sublime, perché diventi necessaria la ‘pazienza’. Sì, la Pazienza e l’Amore si
rivelarono nella Sua Essenza salvifica, nella Divinità-UR di quella terza parte dell’Entità, che
concederà l’ultimo Aiuto, per salvare con l’ultimo più povero figlio, coloro
che non hanno ancora intrapreso nessuna via verso la Luce. In genere non è
proprio l’ultimo Aiuto, come se la Misericordia abbia concluso il Suo operare.
Solo quando suonerà la campana della Sera
del Giorno dell’Amore della Creazione, allora sarà conclusa l’Opera della
Bontà, Grazia, Longanimità e Mansuetudine, ma già aperta per il sommo maestoso Giorno di Festa nel Regno!
111) «E’ un gran guadagno chi è beato in Dio e si
accontenta»”. Infatti: «…a suo tempo si manifesterà l’unico Sovrano, il Re dei re e
Signore di tutti i signori!»
- [1° Tim. 6,6 / 6,15]
Chi prende a cuore questa Parola è già beato in Dio nel mondo, il che
significa: – In LUI, nel Dio-Padre, il credente ha quella pienezza, perché sa
che il Sovrano condurrà la sua vita fino alla morte, fino alla fine, dove poi
comincerà la Vita della Luce nell’eternità. Conseguentemente,
ogni figlio ritornato a Casa potrà vedere COLUI, come Lo ha visto Isa-i, il profeta, “…seduto sul Suo alto maestoso Seggio, il cui orlo riempie il Tempio!”
(Is. 6,1). Se qui si legge, a “suo tempo si
manifesterà il Sovrano”, così è per ogni figlio nel proprio tempo di
Grazia, come un’anima può comprendere e sopportare. Amici: siete pronti a
vedere nello spirito LUI, di esserGli vicini col
cuore? Andate nella fede, nell’amore, ed incontrerete DIO, …con la Sua Grazia,
in ogni conduzione di vita!
112) «…l’unico che possiede l’immortalità e dimora
nella Sua Luce laddove nessun uomo ha veduto né può vedere; a LUI sia reso onore
nell’eternità. Amen!». - [1° Tim. 6,16]
Su questo, cari amici, avete ancora bisogno di una grande Luce per
riconoscere la verità. Che DIO è ‘l’unico
Immortale’ nella Sua magnificenza di Creazione, voi lo credete volentieri,
ed è bene se vi attenete a questo. Ma ora: “…in una Luce inaccessibile”? Questo riguarda la
santa Entità dell’Altissimo, quella parte della Divinità dalla Quale il
Creatore ha sollevato il Suo popolo di figli, il Suo santo Reservatio mentalis! Là dentro naturalmente non può
giungere nessuno; un angelo-principe non ha mai desiderato di vedere la
‘Magnificenza nascosta’. La prima figlia volle penetrare nel ‘Centro di Luce’, e con ciò spinse se stessa nell’abisso della sua
caduta. Invece, è questo da contemplare ed è manifesto: ‘la Sua luce accessibile’, quella parte che Egli ha dato in eredità
al Suo popolo. È questa la contemplazione del Padre! Non esisterebbe nessun
Dio-Padre se i Suoi figli non Lo potessero riconoscere, o contemplare.
113) «Il solido fondamento di Dio sta saldo, ed ha
questo sigillo: ‘Il Signore conosce i Suoi…» - [2° Tim. 2,19]
Se il testimone (Paolo) aggiunge ancora: “…si allontani dall’iniquità chiunque nomina il nome di
Cristo”, allora quest’ultima frase si riferisce come ammonimento
agli uomini. – Tuttavia viene nuovamente rivelata la Luce inaccessibile. Se
Dio, il Signore, conosce i Suoi, allora anche tali figli devono necessariamente
conoscere il Padre. Sarebbe impossibile se l’Altissimo rimanesse eternamente
invisibile nel Suo ‘Centro di Luce’. – Serve un’indicazione: voi vedete il Sole; esso
vi serve insieme alla sua luce, al suo calore, ma l’uomo non può guardare al o
nel Sole. La contemplazione di Dio, data sempre nella Luce in tempi remoti nel
mondo, come soprattutto al tempo del Salvatore, rimane comunque esistente come
il “solido
fondamento come Sigillo di Dio”. Chi ha
la vera fede ed agisce di conseguenza, a costui il Padre gli sta magnificamente
vicino, anche se l’occhio esteriore non Lo vede. La visione spirituale
fa riconoscere Dio precisamente. La Sua immagine si riflette in ogni figlio
fedele.
114) «Ogni Scrittura introdotta da Dio è utile ad
insegnare, a riprendere, a correggere, ad educare alla giustizia, affinché
l’uomo sia perfetto, abile per ogni opera buona» - [2° Tim. 3,16]
Una quadruplice indicazione data per quello che Dio rivela ai figli. Se
riguarda in particolare gli uomini, la materia, all’ora è a causa della via del
co-aiuto, affinché attraverso di questa sia da
offrire al Padre il ‘libero dare’.
Dunque, ci sono due cose buone e due difficili. L’uomo afferra velocemente il
facile, qui inteso l’insegnamento e il miglioramento. Una punizione che, se
necessaria, Dio la lascia accadere, è l’espressione della Sua ‘soave Grazia!’, in cui è contenuta
anche la punizione. L’uomo punisce se stesso
severamente attraverso il cattivo operare, poiché ogni azione ha la sua
conseguenza. Senza resa dei conti, in cui consiste la punizione, non
esiste nessuna liberazione dalla caduta, dall’allontanamento, quando si pone
Dio in grande lontananza. Ma voi, miei cari, se
avete Dio davanti agli occhi e nel cuore, allora Egli vi riconduce nella Casa
del Padre.
97 «La Grazia di Dio è salutare per tutti gli
uomini» - [Tito 2,11]
In tal modo si rimanda alla santa Misericordia, cioè: «…fossimo eredi secondo la speranza…» [Tito 3,7]. Una vera consolazione, una Luce che splende nelle
tenebre del mondo, nel quale ci sono così tante vie errate, quante l’uomo
inventa da se stesso e vi cammina come su un abisso. Con ciò è inteso che
unicamente con GESU’ sarebbe venuta quella salvifica “grazia guaritrice”? No, voi cari! Quanto Dio è maestoso nella Sua onnipotenza, così la
Grazia è stata rivelata eternamente a tutti i figli della Luce, in particolare
dopo la caduta della prima figlia. Proprio allora Dio ha inserito la
santa Compassione, il ‘clemente chinarSi’ ai caduti.
Sollevare questi fino all’ultimo, indirizzarli verso l’Alto e verso Casa,
questa è stata la più alta Meta del Padre-Creatore. In ciò sono inclusi anche
coloro che, per quanto bene possibile, amano e servono Lui, Dio, il Padre
nostro, il Salvatore, sulla loro via nel mondo.
116) «Dio vi dia molta grazia e pace,
tramite la conoscenza del nostro Dio, nostro Signore Gesù Cristo!» - [2° Pietro 1,2]
Questi sono auguri di cuore che la Luce benedice in ogni tempo. Dunque,
care sorelle, cari fratelli, adesso interrogatevi dove l’atteggiamento mondano
sta troppo in primo piano se, nonostante bisogno e afflizione, siete in grado
di credere fermamente alla grazia, alla pace e, da questa buona fede, mandare
anche al vostro prossimo questi auguri di cuore. Dio ritiene certamente – e chi
lo sa meglio di Lui? – che l’attualità spinge gli uomini sovente nella
ristrettezza. Ma rendere responsabile il mondo di ciò e il tempo come tali, questo
è sbagliato! Non esiste un altro mondo che conduce alla rovina animica, se non, il mondo che ognuno ha in se stesso: riconoscere se stessi, esaminare e
constatare gli errori! Sì, allora anche voi avete bisogno della Grazia e
della Pace di Dio, nostro Salvatore da sempre! Quello
che voi desiderate cambiare, ritorna su di voi, sia esso di cattivo o di buono.
Ma il bene, ha la Grazia e la Pace!
117) «Noi abbiamo la Parola profetica tanto più
ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come ad una luce che
splende in luogo buio, finché spunta il giorno e la stella del mattino si
consegni ai vostri cuori»
- [2°Pietro 1,19]
Che cos’è la Parola profetica? Proviene dall’uomo stesso, oppure la
Profezia si trova unicamente nella santa-maestosa bocca di DIO? Se vi sforzate
un poco, potrete riconoscere che già il senso, la Parola, viene dall’Altissimo,
perché Lui, il Sommo Santo, è venuto come ‘PAROLA’ in questo mondo, di
conseguenza ovunque dove era necessaria la Luce, …nell’oscurità della materia.
Questo è quel “luogo
oscuro”, anche se da questo non riconosciuto, da quando la Croce di
Cristo del Golgota era molto illuminata. Quando sorge il giorno e nel cuore si fa Luce, allora sorge “la Stella mattutina”, ma non in
modo come se solo allora potesse apparire. Chi è la
Stella mattutina? Voi lo sapete: Egli è il nostro Dio-Padre, il nostro Creatore
dell’infinito, il nostro Salvatore e Redentore, Cristo-Gesù-UR-Imanuel!
118) «Una cosa non dovete dimenticare, voi cari, che
davanti al Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno!» - [2°Pietro, 3,8]
Voi, miei amici sulla Terra, credetelo volentieri, che per il Creatore quei
tempi, come l’uomo li calcola, sono meno che una zanzara nei confronti di un
Sole. Ma com’è da comprendere, dev’essere accesa
anche per voi una piccola Luce. Innanzitutto il “non dimenticare” significa, che il
Padre non rifiuta mai per un figlio qualcosa che serve per il suo progresso e
la sua beatitudine. Le Sue misure sono sempre calcolate sommamente! “Un Giorno”,
in tal modo è chiamato il sesto Giorno della
Creazione, nella ritenzione della Luce = il santo Amore-redentore di Dio. Di
fronte a questo, la materia è tanto
nulla, quanto la zanzara. Ma vedete: anche il minuscolo animaletto è una parte
della Creazione dalla magnificenza del Signore! Viene anche menzionato di non
pensare troppo al molto, pur se questo è il mondo oppure se già è abilitato un
po’ dalla luce che è caduta nell’oscurità. Pensate all’UNO, all’unico Dio, nostro Padre di ogni amore e
misericordia, allora avrete il SUO unico Giorno!
119) «…tuttavia, secondo la promessa di Dio, noi
aspettiamo nuovi Cieli e una nuova Terra, in cui dimori la Giustizia» - [2°Pietro 3,13]
Quanto viene interpretato in modo oscuro proprio la Promessa! Allora gli
altolocati si vedono quasi come se dovessero dare assistenza al Creatore: “Fatto per TE!”. Non pensano a quel
Regno che DIO ha fondato prima che fossero stati creati la materia e il mondo,
per riportare a Casa la caduta. Si appiccicano al mondo,
credendo che Dio erigerebbe qui il Suo Regno di pace, come se la materia avesse
mai avuto luce, giustizia e pace! Essi passano oltre la Parola del Salvatore: “Il Mio Regno non è
di questo mondo!” (Giov. 18,36). Se non è
questo, dove, chiedo io dalla Luce, ha la sua eterna sussistenza? – Voi amici,
non lasciatevi ingannare da coloro che, nonostante una fede, sono così
attaccati al mondo, che qui regnerebbero con Dio. DIO, l’Altissimo, siede da
solo nel Governo, e unicamente nel Suo Regno, il magnifico Empireo!
120) «Non amate il mondo né le cose che sono nel
mondo. Se qualcuno ama il mondo, in lui non c’è l’Amore per il Padre» - [1°Giov. 2,15]
Si parla molto dei credenti di un mondo, senza riflettere che cosa è da
intendere con questo. Quando questo viene menzionato nella ‘Parola’, allora siate certi, cari amici della Terra, che non è mai
inteso il pianeta che, per un’inimmaginabile Grazia, porta il nome ‘Terra’!
Quanto poco sono peccaminosi un Sole, una stella, che si dovrebbero evitare,
tanto meno anche il portatore della vita sul quale potete percorrere la vostra
via del co-aiuto! ‘Mondo’ è ciò che
si oppone alla Luce, e questo dimora nell’uomo stesso, nella sua anima, quando
si dà alle gioie esteriori. La voce del Cielo non ha bisogno di contare
quanto vi è incluso. Voi lo sapete precisamente! Chi
non si allontana dal suo ciarpame del mondo, se non vince se stesso, come può
giungere all’Amore di Dio? Che Egli viene da voi, non avete bisogno di
chiederlo. E’ da scoprire se voi prendete le vostre vie verso di LUI. La Luce vuole
aiutarvi. Lasciatevi aiutare!
121) «Lasciateci amare Lui, perché Egli ci ha amati
prima!» E l’ammonimento: «La nostra fede è la vittoria che ha vinto il mondo!» - [1°Giov. 4,19 / 5,4]
Se con questo detto, che una volta è proceduto pienamente dal cuore di un
discepolo, deve valere per primo l’amore filiale, non è perché tutti, dimorando
nella Luce oppure camminando ancora sulla via di un mondo, appunto i figli,
devono dare prima qualcosa al Padre, cosa che purtroppo certi credenti
sostengono di sé. Per esempio, non vale quel: “EGLI ci ha amati prima!”? Nessun
raggio determina un Sole, non lo può illuminare. Il Sole, ricevendo la sua luce
dal Dio-Creatore, invia i suoi raggi, e questi testimoniano del Sole[5].
Chi vuole diventare un vero figlio del Padre, sia un raggio grande oppure
piccolo, lasci la luce a LUI, allora avrete anche la vera fede che conduce alla
vittoria già nel mondo: vincere voi
stessi e, proprio per questo, aiutare gli altri! Siate e rimanete fedeli,
affinché possiate operare dalla Fedeltà di DIO.
122) «Noi non abbiamo un sommo Sacerdote che non
possa avere compassione di noi nelle nostre fragilità...» «Accostiamoci dunque
con piena fiducia al Trono della Grazia, affinché otteniamo misericordia e
troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno!» - [Eb. 4,15-16]
Oh, sì, ci si è accollati l’alto titolo, una volta come oggi; e che cosa ha
fatto il sommo sacerdote, quello mondano? Senza pietà, senza qualcuna
sensibilità, ha consegnato il suo DIO al tribunale del mondo, dove ha provocato
il giudizio per sé. La sua anima era povera, ed ha messo lo spirito in un
angolo buio. Dio, l’Altissimo, è unicamente il sommo Sacerdote-Melchisedec,
non ne esiste un altro, comunque lo si possa chiamare! Il Suo Trono di Grazia,
la ‘sede del Dominio della Sua magnificenza’, a questo si può giungere. E siatene certi, cari amici nel mondo, con un sentimento
spirituale, ognuno otterrà Misericordia. Non è questo più sicuro che
qualunque altro detto del mondo?
123) «Noi abbiamo dovuto avere un sommo Sacerdote
come quello, santo e innocente, essendo immacolato ed elevato, poiché era al di
sopra dei Cieli!» - [Eb. 7,26]
Il grido d’aiuto di un cuore di quel testimone
che davanti agli alti mondani non ha chiuso la bocca. Ben pensato: era inteso
il SALVATORE. Lui, Dio stesso e santo in Se stesso, era innocente come
Portatore della Croce davanti al giudice (Pilato)! Non era, …non è Egli più in alto che il Cielo su di
voi? Anche su di noi. Se il ‘Suo regno’ non è di questo mondo, allora doveva avere la
sede dalla Potenza e dall’Eternità del Creatore, creato per il Suo popolo di
figli. Cari fratelli, care sorelle, sentirete ancora chi è il Suo popolo di
figli! Non gettiamo pietre sugli anziani che erano macchiati e colpevoli nella
propria confusione, arroganza e presunzione. Ognuno deve pagare il suo errore;
e questa è Grazia! Se una colpa può essere cancellata, solo allora è da
ottenere la beatitudine del Cielo. Se l’anima ritorna così nel Regno del Padre,
allora segue il giubilo! (‘Acclamate’:
secondo il Salmo 66,1: “Acclamate all’Eterno, tutti gli abitanti della terra”)
124) «E questo è il patto che Io farò con la casa
d’Israele; … Io porrò le Mie Leggi nelle loro menti, e le scriverò nei loro
cuori; e sarò loro Dio ed essi diventeranno
il Mio popolo!» - [Eb. 8,10]
Collegato al precedente, sembra come se Dio abbia prima voluto scrivere
soprattutto un Testamento (Patto)!
Gli uomini ne scrivono diversi. Il Creatore dell’infinito ha scritto un
Testamento nel giorno della salvezza della Sua Serietà! Dato che Egli è un Dio! Oh, Egli mette la Legge nei
cuori, nella mente e non solo, come si pensa con leggerezza: l’Amore! Per AMORE
Egli ha dato in eredità la Sua Legge, il Suo Testamento al Suo popolo GERUSUN[6]
della Luce, e questo popolo non conosce la materia! Se il Suo Regno non è di
questo mondo, come sarebbe allora un popolo della Terra, salendo e discendendo,
il Suo Gesurun santificato? Non rimanete appesi alla
struttura mondana, e riconoscete la verità di Dio abituato alla salvezza, il
Suo Testamento, stabilito nel Giorno della Serietà e sigillato con
Misericordia!
125) «Or la fede è certezza di cose che si sperano,
dimostrazione di cose che non si vedono!» - [Eb. 11,1]
Anche voi, cari amici della Terra, appartenete a coloro che credono
unicamente a ciò che vedono, a ciò che possono toccare con le mani? Il
Creatore, non mostra così tante magnificenze che in parte non si vedono, in
parte non si possono toccare né sono da rinnegare, tanto meno l’aria si lascia
negare – comparativamente la nobile ATMA di Dio – di cui l’uomo, la creatura,
il mondo vegetale, ne ha bisogno per respirare e non è né afferrabile né
visibile? Così stanno le cose circa la fede nella Divinità, nella Potenza del
Creatore, non per ultimo nel Sacrificio della Croce del nostro Salvatore. EGLI,
Dio nella Sua rivelazione della grazia! Inoltre, c’è quella fiducia che il
Padre saprà accogliere tutti i figli, sia che loro stessi accorrano verso di
Lui oppure si rifiutano a lungo, cosicché solo l’aldilà porterà il loro cambiamento.
Conservare la fiducia dalla fede, apre ad ogni figlio le porte nella Casa del
Padre. Là vi vuole condurre la ‘PAROLA’!
126) «Il Signore corregge colui che Egli ama, e
sferza ogni figliuolo che Egli assume» - [Eb. 12,6]
Questo è di nuovo difficile per voi, non è vero? Sì, chi si lascia
volentieri assumere e …castigare? Fa male. Dio, che è l’Amore stesso, potrebbe
colpire i figli fino a ferirli? Visto così, nella miopia umana, avreste
ragione. Badate però a ciò che il Cielo vi annuncia: – Correggere = significa
‘tirare’. Naturalmente non è da evitare che Dio volteggi la verga. Questa si
chiama fondamentalmente ‘compassione
dall’Amore del Salvatore’! Egli non si è lasciato flagellare per i caduti,
battere sulla Croce fino alla morte? Una sofferenza, un disagio, persino senza
colpa, e il Padre l’avvolge ancora nella Sua bontà. È quella Mano che sa
sollevarvi, lenire la vostra sofferenza, asciugare le lacrime e condurvi fuori
dall’abisso, in alto nella Sua Magnificenza!
127) «Ogni punizione sembra, è vero, per il presente
non essere causa d’allegrezza, ma di tristezza; però dopo rende un pacifico
frutto di giustizia a coloro che sono stati esercitati per essa» - [Ebr. 12,11]
Collegato al precedente, voi cari notate quanto magnifico risplende l’AMORE
da tutta la sofferenza del mondo. Lo avrete certamente già riconosciuto questo:
– Mentre il mondo dà solo gioia, vita facile, ricchezza e quant’altro, dove
rimane la fede che il SIGNORE porta l’aiuto come sempre? Lontana dal suo Dio,
l’anima muore fino alla tomba, ed è Grazia se non sprofonda completamente! Se
avete da portare questo e quello, qualcosa di amaro, allora credete fermamente
che dopo ogni sofferenza la Porta di Dio è aperta, l’Ephata inondata dalla Luce.
Quando uno è passato attraverso questa Porta, e questo è possibile sulla Terra
per chi rimane credente, costui riceve il “pacifico frutto di Giustizia”. Non vale la pena
scambiare questo, contro ogni frutto marcio della materia del mondo?
128) «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e per
l’eternità!» - [Ebr. 13,8]
Questa testimonianza giunge fino al Cielo e adornerà il sommo altare della
Divinità. Riflettete, care sorelle, cari fratelli, che cosa significa “ieri, oggi e in
eterno”. L’apostolo non intendeva che ‘ieri’ si riferisse solamente alla via del Salvatore. Si può dare a
‘ieri’ qualsiasi giorno. Quindi
questo ieri non sarebbe adeguato al tempo e a ciò non potrebbe seguire ‘l’eterno’,
perché quest’ultimo è senza tempo dalla Divinità. Se qui il Salvatore viene di
nuovo enfatizzato così, allora vale anche l’antica Parola: “Io sono il vostro Salvatore dall’eternità!”. A questo riguardo
mettete inoltre da parte quel dogma: ‘Certamente
un Dio, nonostante quello dei tre!’. Si adempirà con ragione che la verità
…vince in tutti i punti. Ma è bene per chi sa lottare per arrivare alla santa
Verità di Dio. La Luce vi aiuterà sempre!
129) «…è una cosa deliziosa che il cuore diventi
saldo, il che avviene attraverso la Grazia…» - [Ebr. 13,9]
La Luce vi insegna di nuovo il perché molte cose vengono considerate ancora
superficialmente, e sarebbe davvero alquanto facile immergersi nella profondità
della grazia del Salvatore. Oh, è già buono quando l’uomo pensa per sé, e se
riesce ad avviare alcune cose, …nel campo della fede. Grazia…? Certamente, si
entra volentieri nel suo campo credendosi pii: ‘Non posso fare nulla che attraverso la Grazia di Dio’. Se poi uno
congiunge ancora solo spiritualmente le sue mani, la Grazia viene a malapena
accettata come viene data dal Padre ai figli. All’opposto, se mette tutto il
suo fare e non fare sotto la Guida di Dio e compie con LUI la propria opera
quotidiana, questo è poi la cosa autentica, che il cuore diventa saldo
attraverso la Grazia! Essa non è mai il ‘solo
chinarsi giù’ di un Grande, ai piccoli o ai poveri; essa è quell’eterno legame di benignità e misericordia Paterna. Se ci
si affida ad essa, allora si ha poi il sostegno della fede dalla Luce!
130) «…noi non abbiamo qui una città permanente,
bensì cerchiamo quella futura!»
- [Ebr. 13,14]
Noi della Luce incontriamo volentieri voi amici sulla Terra, perché molti
si affaticano nello staccarsi dal mondano, senza essere asceti. Quest’ultimo è
poi solo bene se qualcuno nella solitudine volesse aiutare l’umanità con la
forza della Grazia benedetta. Tuttavia ci sono ancora molti credenti che sono
attaccati al mondo, per via della credenza che vivrebbero eternamente sulla
Terra, benché sappiano che devono morire, cioè il loro corpo mondano. E per
giunta, insieme, nel governo del Redentore! – Riflettete sull’antica vera Paola
già data molto tempo prima: “Dopo che
questa pelle (il corpo di
carne) sarà
distrutta, vedrò Dio senza la mia carne!’. Tenetevi distanti da coloro che
vogliono rimanere eternamente in questo mondo. Non dovete però disprezzarli,
perché le loro anime vanno ancora a tastoni nel buio, cosa che avranno comunque
da ascrivelo a se stessi. Sollevate gli occhi
all’eterno luogo del nostro Padre, del Salvatore. EGLI ci apre il Regno della
Luce e della Grazia.
131) «Ogni buon dono e ogni dono perfetto viene
dall’alto, discendendo dal PADRE, dalla Luce, presso il Quale non c’è
cambiamento né ombra tra luce e oscurità» - [Giac. 1,17]
“Esiste presso l’Altissimo una
tenebra?”, si domanderà. Perché sta scritta questa parola?
Vedete, è inteso così: = appunto, perché non esiste variazione per il Creatore,
e per il Suo Empireo è soltanto Luce nella Luce, il Suo Regno non possiede
altro, perciò qui viene menzionata la tenebra, quale caduta. In particolare per
la caduta venivano e discendono eternamente i Suoi buoni, perfetti Doni, giù ai
bisognosi, siano essi malati nell’anima oppure anche nel corpo. Ma chi
riconosce che tutto ciò che il Padre dà, è buono e salubre? Non è LUI che sa
meglio, ciò di cui un figlio ha bisogno per la salvezza dell’anima? Perciò vi esclamo: “Ringraziate il Signore, perché Egli è
buono e la Sua benignità dura in eterno!”. Chi riesce fare questo di
tutto cuore, costui non perde il Cielo, anche se in questo mondo fosse
annichilito ed oppresso con un peso quasi insopportabile.
132) «La religione pura ed immacolata dinanzi a Dio
il Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e
conservarsi incontaminati dal mondo!» - [Giac. 1,27]
Il discepolo che ha predicato questa parola dovette anche subire una morte
amara[7];
ed è rimasto fedele fino all’ultima ora terrena nel mondo. Cosa vale un culto
religioso con grande pompa esteriore? Il Salvatore ha portato li onori di
questo mondo? EGLI, Dio di eternità in eternità, passava semplicemente
attraverso i paesi. Il Suo dignitoso servire era: consolare i poveri, guarire i
malati, raddrizzare i peccatori, entrare nelle povere capanne. A quel tempo
quei grandi Lo avevano proprio ripreso per questo; ma Egli, senza pompa
esteriore, ha adempiuto la Sua funzione di Salvatore! Oh, voi amici, fratelli,
sorelle, mirate a LUI! Aiutate per quanto vi è possibile; congiungete le mani
in silenzio nella cameretta, anche se un buona funzione religiosa ha la sua
benedizione. Dipende dal fatto come si adempie l’ordine salvifico di Dio!
133) «Così è della fede; se non ha le opere, di per
sé è morta». - [Giac. 2,17]
Questa è un’altra conferma della chiamata, a tenere pura una funzione
religiosa. Dove un predicatore annuncia di cuore vero la Parola di DIO, là
l’opera è anche da chiamare pura. Ma pronunciare solo le parole e dopo non
agire di conseguenza, non importa chiunque sia, in più quei credenti che si
vantano di essere religiosi, questo è sbagliato, e la loro fede è caduta alla
morte. Questo significa: = Una volta, nell’aldilà, quando arriverà il risveglio
su una tale anima, ci saranno amare lacrime, e la parola: “Oh, se avessi…”. Vedete, voi cari, non c’è bisogno che ci siano
delle grandi opere, scritte a lettere maiuscole. Una muta stretta di mano, che
si forma da quella compassione dal Cielo che DIO sa dare, una parola dolce, un
pensiero o un sguardo buono da occhi fedeli, …tutto è pari alle grandi opere,
più grandi di come se uno desse dalla pienezza della ricchezza. Anche in
questo, e nell'operare nel silenzio, …il PADRE rivela le Opere ai Suoi figli!
134) «Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a
voi». - [Giac. 4,8]
Una breve indicazione, grave nel contenuto, sovente falsamente interpretata,
come se uno avesse da sé stesso da portare qualcosa a Dio, per sperimentare la
Sua bontà salvifica, la Sua vicinanza. Chi – voi amici lo sapete – era prima:
la figlia, oppure DIO? Senza alcun dubbio è riconosciuto questo: che il
Creatore ha creato, formato le Opere dall’immenso potente fattore,
primariamente il Suo popolo di figli, al quale ha dato molto della Sua
magnificenza, così tanto, che nessun figlio potrà mai attingerne da esaurirla.
Facile da riconoscere: Mai il figlio deve
avvicinarsi per primo al Padre, affinché, poi, Egli venga dal figlio! No,
…quando si riconosce, che Dio onnipresente e discende sempre per Primo al
figlio, per avvicinarSi attraverso la Sua Grazia, il
figlio si avvicini da sé al Signore. Allora esiste una cosiddetta ‘seconda
rivelazione’, quella benedetta Vicinanza consapevole per il figlio! Questo vi
dice questa Parola. Egli una volta ci ha annunciato: “Sono Io soltanto un Dio da vicino, dice
l’Eterno, e non un Dio da lontano?” (Geremia 23,23). AbbiateLo davanti agli occhi e nel cuore, con la Sua PAROLA in
voi, allora Egli diventa per ogni figlio, onnipresente! Credetelo
fermamente!
135) «Chi dunque che sa fare il bene, e non lo fa,
commette peccato!» - [Giac. 4,17]
Una Parola pesante, non è vero? Può gravare sull’anima come una roccia.
L’uomo trova facili scuse: “…pensavo!”.
“Non me ne sono accorto!”. “Volevo dire altro...”. Cosa significano tali
discorsi sconclusionati? Guardate nel vostro specchio dell’anima, cari amici
della Terra, e ognuno deve confessare che ci si voleva nascondere davanti a
DIO, come Adamo dietro un buio albero. Non solo che l’occhio dell’Altissimo
penetra ogni oscurità dell’anima e non Gli rimane nulla di nascosto, ma, EGLI
chiama i figli: “Uscite,
lasciate il vostro nascondiglio!”. Dunque, mie sorelle e voi
fratelli, ai quali posso portare queste parole: voi siete già bene uniti con
Dio, non vogliatevi nascondere, e molti tra di voi facciano del bene,
disinteressatamente e nell’amore. Colui che conserva la PAROLA è benedetto; non
di meno, tutti coloro che possono portare dei piccoli doni. Per il Padre vale
il piccolo come il grande, se questo viene dato dal cuore buono. Oh, siate
sempre lieti nella Grazia del nostro Signore!
136) «Prendete ad esempio la sofferenza e la
pazienza di coloro che han parlato nel nome del Signore» - [Giac. 5,10]
Voi cari, chi lo sa meglio se non il Padre, che dalla Sua Luce guarda in
basso a questo mondo, alla materia, a coloro che sono i Suoi figli viandanti?
Non per ultimo, non guarda Egli a coloro che sono i Suoi figli erranti? Ultimo,
ma non meno importante, ai confusi e agli ostinati che resistono alla Luce, che
non vogliono riconoscere la verità, anche a tutti coloro che si ribellano di
seguire il Salvatore, per quella Parola: “Prendete su di voi la vostra croce ed imparate da Me!”. Quando
esaminate quanta sofferenza ed afflizione ci sono state nel tempo della
materia, sovente per propria colpa, ma anche, ciò che un’anima ha portato
volenterosa con il suo piccolo peso della croce, come voi che avete ricevuto
molta Grazia e Luce, e potete portare una piccola croce, volontariamente e
guardando al Signore del Golgota. L’oro viene purificato nel fuoco, e l’oro
dell’anima che splende sempre, è purificato nel Fuoco della Grazia di DIO,
nella Luce della CROCE di CRISTO! Chi la segue, in verità, diventa libero da
ogni peso, poiché l’Amore di Dio irradia tutto il mondo, anche voi, cari
fratelli della Luce!
137) «… La preghiera del giusto può molto, se è
seria!» - [Giac. 5,16]
Cari figli di Dio nel mondo, ciò viene a voi: quando si tratta del
materiale, non dipende sovente da questo “se”, oppure da un “ma”? Oh, allora ci si domanda e si riflette con fervore, se e come
si possa conquistare questo e quello. Perché ci sono così tanti dubbi quando si
tratta delle cose di DIO?! Qui la Luce non ha bisogno di istruirvi
particolarmente. Infatti, chi senza alcuna scusa si interroga e si esamina,
scopre facilmente dove sbaglia, cioè nella preghiera, nella serietà, nella
dedizione al Padre che non si stanca mai, il Quale vi dà e vi dona tutto. Non
ultimo, a ciò non meno importante: la preghiera d’intercessione per il prossimo
che ha bisogno di aiuto. La preghiera viene comunque al primo posto. Nondimeno,
dove ci sarebbe anche da dare ‘aiuto con
le mani’, e non succede, a che serve poi una preghiera? Chi ha i mezzi per
lenire un bisogno e s’inginocchia solo per pregare, le sue parole sono così
pigre, come il Salvatore lo disse dell’albero di fico. Tuttavia, chi possiede
niente oppure poco di beni, ma per questo supplica seriamente, la sua preghiera
viene portata al Trono del Padre da noi, vostri fratelli della Luce.
138) «… e non fate della Casa del Padre mio una casa
di mercato!» - [Giov. 2,16]
Voi sapete che quando il Salvatore disse queste severe parole, fu durante la
purificazione del tempio. Dapprima viene spiegato questo. Ma come mai il
Salvatore ha parlato del “PADRE”,
dato che LUI si è mostrato e rivelato come quel SIGNORE, dato che fin dal
principio ne esisteva eternamente soltanto UNO, e vi sarà sempre? Ora riflettete:
Egli lì ha parlato a degli uomini che non conoscevano veramente DIO, altrimenti
non avrebbero fatto del tempio una fossa da omicidi, una casa di mercato. Oh,
certamente! Con le labbra veniva molto gridato, anche oggi, non sia
dimenticato; quindi non avrebbero nemmeno ascoltato il Salvatore, non avrebbero
avuto paura della Sua verga, se Egli si fosse rivelato Chi era eternamente. Per
via dei cattivi e dei non istruiti, Gesù qui ha parlato del Padre, benché il
tempio esteriore non valeva nulla per Lui. Sì, voi
cari, purificate il vostro cuore dal
vero tempio, nel quale dimora la Parola di DIO. Allora non ci saranno
Mani di verga, ma Mani di Misericordia!
139) «Signore, … dammi di quest’acqua, affinché io
non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingerne!» - [Giov. 4,15]
Di nuovo una vicissitudine in cui il lettore della Bibbia non trova nulla
di speciale. Questo allora era così, ma oggi? La donna fu stolta, credendo
forse di non andare più a portare acqua a casa, se il SALVATORE stesso era l’acqua?
Vedete, la sua mente semplice avrebbe dovuto riconoscere prima cosa intendeva
il Salvatore, che era LUI l’acqua; e chiunque fosse venuto da Lui, non avrebbe
avuto bisogno di attingerne da nessun’altra parte, e allora ognuno avrebbe più
che a sufficienza della Sua Acqua della Vita. Dunque, cari amici nel mondo, io
penso che voi siete spiritualmente più intelligenti e che potete leggere la
verità dalla Parola del Salvatore: EGLI, la stessa VITA del Creatore dalla
quale ha sollevato il Suo popolo di figli, attinti fuori, perciò: Creatore! La
Sua parola e la Sua verità salvatrice, eternamente rinsaldata come il Suo
maestoso Firmamento, ‘il capo della Sua
lingua”, è questo che è da attingere, è da cogliere da Lui; e in verità, la
Sua Fonte di salvezza non si esaurisce nell’eternità-Ur.
Ciascun figlio, il cui numero il Padre conosce e nessun altro, hanno qui la
pienezza della Vita vitale, anche per la nostra eternità di figlio!
140) «Io sono l’Alfa e l’Omega, l’Inizio e la Fine,
che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» - [Apoc. 1,8]
Quale impeto di Luce si trova in questa Parola, detta da DIO stesso! Chi
altri potrebbe così testimoniare di Sé, se non
il SIGNORE soltanto? Notatelo di nuovo, voi, care sorelle e voi
fratelli, questa somma espressione “Io sono”! Con questa rivelazione non si può mai
parlare di più persone, di déi. Eternamente vale appunto l’UNO! Perché nel
mondo – ben impresso e poco riflettuto in sé, perché devono esserci tre déi – è
ora giunto il Tempo della Grazia, dove la Luce rivela apertamente gli ultimi
Raggi di Dio per i figli viandanti per i quali è estremamente importante
penetrare quest’ultima chiarezza, su questo: ‘Io sono l’unico Dio, nel Quale si mostra
tutto ciò che è necessario per la salvezza dei figli!’. Sia ancora
menzionata la “veste
lunga” (la
veste candida = Longanimità). Se Dio solo è il vero Padre,
allora EGLI sa ciò che vi serve: ai grandi e ai piccoli, ai lontani e ai
vicini, affinché ognuno giunga un giorno alla sua beatitudine!
141) «…e in mezzo ai sette candelabri, Uno
somigliante ad un figliuolo d’uomo, vestito d’una lunga veste…!» - [Apoc. 1,13]
Amici miei, avete già riflettuto su ciò che significa questa visione? Oh,
il nostro Padre vede precisamente, quale cuore è aperto per afferrare anche la
cosa più profonda. Dunque, la spiegazione: – I sette candelabri, insieme alle
sette fiaccole, alle stelle, agli spiriti, = è il quadruplice di ogni
magnificenza di Dio. Ma ‘somigliante’
ad un figlio d’uomo? Allora alcuni dicono: “Ebbene
sì, un Dio, per Se stesso!”. Questo “somigliante” significa veramente questo: = ‘presentato così che si possa vedere DIO come Padre’.
EGLI ha somigliato i figli a Se stesso, ha messo per loro la ‘veste lunga della Longanimità’, con la
quale una volta ha coperto la caduta affinché nessuno dei poveri andasse mai
perduto. Dio come Creatore, Sacerdote, Padre, il SALVATORE, …LUI tiene sempre
pronta la Pazienza come lunga veste,
fino a quando alla fine la prima figlia (Sadhana) trovi la
via del ritorno. Siate pronti, per collaborare all’ultimo raccolto di questo
mondo!
142) «… Sii fedele fino alla morte, ed Io ti darò la
corona della vita!» - [Apoc. 2,10]
E’ infinitamente molto, ciò che qui viene dato a voi ed anche a coloro che
giungeranno successivamente alla conoscenza. Voi che siete venuti a sapere
molto, ringraziate il nostro Dio-Padre per la Sua benedizione, che Egli ha
riccamente elargito su di voi. Infatti, considerate in modo giusto questa
indicazione: “Fedele
fino alla morte”, mentre CRISTO è andato nella morte, …per tutti:
sia per chi vive nella Luce, sia per i figli viandanti oppure i caduti. Nondimeno, mantenere la fedeltà, …sì, questo dev’essere considerato, altrimenti non c’è nessuna corona
della vita eterna! “Io ti darò”, quindi soltanto Lui, l’Eterno-Santo,
l’Unico e Verace-UR, il Creatore di tutte le Sue
Opere! In ciò siamo adagiati nella Sua incommensurabile maestosa Bontà e
Misericordia. Amici, siate fedeli anche nelle piccole cose, non crediate che
alcune cose siano irrilevanti. Nulla, proprio nulla va perduto all’eternità!
Seguite il Salvatore fino alla Croce, accogliete ciò che è possibile portare.
Il Padre non dà di più da portare!
143) «… Io sto davanti alla porta e busso. Se
qualcuno ascolta la Mia voce, Io entrerò da lui e cenerò con lui e lui con Me» - [Apoc. 3,20]
Il Padre, non sta sempre davanti alla porta del nostro cuore, sia nella
Luce sia altrove? Dunque, questo è vero: – Nel Regno della Luce non esiste
nessuna porta che non sia aperta, se non quella dei cuori dei figli, né quella
attraverso la quale risplendono le lampade eterne. Ma nella materia? Molte
persone si chiudono, non solo davanti all’amorevole ammonimento di Dio,
soprattutto davanti alla sofferenza dei poveri, degli abbandonati che hanno
bisogno di aiuto, di conforto e dono. Solo colui che apre arriva alla Tavola
del Signore! Certamente è da pensare innanzitutto a quella Cena che il
Salvatore ha tenuto con i discepoli. L’ultima Cena, varrà eternamente quando il Giorno della Creazione dell’Amore
starà per finire. Chi può sapere che cosa ci regalerà di Magnifico, il
Padre-Creatore? Oh, aprite già adesso la vostra
porta, affinché siate preparati a vivere un giorno la maestosa Cena!
144) «L’Agnello che è stato immolato è degno di
ricevere forza e ricchezza, valore e lode!» - [Apoc.5,12]
Una settupla adorazione delle Caratteristiche di Dio che fa splendere
chiarezza a chi non vuol chiudere i suoi occhi. Infatti questa non abbaglia,
rende vedenti quei figli che prima sono stati ciechi. Anche voi, miei cari
amici, sebbene vi sforziate per quanto possibile di servire DIO nel servizio al
prossimo, talvolta non siete del tutto vedenti. Già la domanda: – “Chi è ora l’Agnello? Non è forse il
Salvatore, che fu immolato?”. Questo sta in primo piano. Solo nella Maestosità di Dio questo Agnello significa = il Suo Amore, che EGLI ha inviato in
Sacrificio per la redenzione di tutti i poveri caduti! Inoltre: ne può
esistere sempre soltanto UNO, che possiede il settuplo Spirito. – Diventate
interamente vedenti, amici, noi della Luce vi aiutiamo!
145) «… Questi sono coloro che sono venuti dalla gran
tribolazione, ed hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel Sangue
dell’ Agnello!» - [Apoc. 7,14]
Come seguito all’ultima Parola, viene nuovamente menzionato “l’Agnello”.
Per questo non c’è nulla da spiegare. Se voi vi siete risvegliati, noi nella
Luce ci rallegriamo con voi. “Venuti dalla grande tribolazione” = significa
certamente prima di tutto chi ha dovuto soffrire particolarmente sulla via del
mondo, intesi i martiri, pure degli altri che sono stati nella miseria, nel
bisogno, nel dolore e nella malattia, e comunque, …hanno seguito il Salvatore,
aspettando la Sua bontà nella certezza: ‘Un
giorno sarò liberato!’. – “Lavato le vesti”
= vale per la vita esteriore, poiché le vesti coprono appunto il corpo. Nel senso profondo riguarda la via del co-aiuto attraverso la materia, perché i figli della Luce
hanno sacrificato volentieri la loro figliolanza. Quindi tutti i viandanti
stanno nel sangue dell’Agnello, nel santo Amore del sacrificio redentore di
Dio! Attenetevi a questo, cari amici della Terra, noi nella Luce ce ne
siamo appunto attenuti.
146) «… I regni del mondo sono diventati del Signore
nostro e del suo Cristo, ed EGLI regnerà di eternità in eternità!» - [Apoc. 11,15]
“Di nuovo una noce dalla Luce che è
da schiacciare”, dite voi uomini, e per giunta
avete perfettamente ragione, benché è da interpretare diversamente. Il SIGNORE
e il Suo CRISTO = Dio come Salvatore e la Sua Opera di redenzione! Così è da
vedere, visto che è LUI a regnare. Voi penserete: “Ora ne abbiamo sentito abbastanza; lo sappiamo!”. Lo sapete bene
che rimarrà esistente senza barriere? Nella materia ci sono anche troppe vie di
scambio, e un anima può cadere di nuovo in un errore. Oh, anche il Padre vi
tiene saldi, e noi vi serviamo. Così anche voi potete conservare ciò che è
Santo “di
eternità in eternità”, affidarvi del tutto al Santo e alla Sua Opera
di redenzione. “I
regni del mondo” = in questi è inclusa la materia, perché al
Creatore nulla va perduto. Ciò che LUI ne farà, un giorno ce lo annuncerà.
Siate consolati e rallegratevi!
147) «… Beati i morti che da adesso in poi muoiono nel
Signore. “Sì…”, dice lo Spirito, “…essendo che si riposano dalle loro fatiche,
poiché le loro opere li seguono!»
- [Apoc. 14,13]
Cari amici, dite tranquillamente: “Un
morto, sente qualche beatitudine?”. Visto mondanamente, avete ragione. Solo
che i morti che “muoiono
nel Signore”, sono coloro che hanno vinto il mondo. Il loro spirito
ha racchiuso del tutto l’anima, e ritornano a Casa dal campo dell’attività.
Essi erano e sono le care persone del raccolto di Dio che si chinarono ai
perduti per far parte anch’essi, un giorno, del ‘raccolto di Dio’. Così sarà, poiché sta scritto espressamente: “Le loro opere le
seguiranno!”. Il loro piccolo libro della vita viene poi aperto e ne
viene calcolato e pagato il salario. Dio cancella molto per via della fatica
dei Suoi cari mietitori. Oh, badate di far parte di questa truppa lavoratrice
della Luce. Nuovamente: “Vi aiutiamo noi!”. Chissà: vi lascerete
aiutare sempre?
148) «… Sì, Signore, Dio onnipotente, i Tuoi giudizi
sono veri e giusti!» - [Apoc. 16,7]
Quale testimonianza, …che assale quasi tutto il Cielo, schiacciando la
materia finché non sarà pareggiata! Quale uomo riesce a portare una tale
testimonianza all’Altissimo dell’infinito? Vedete, è stato un angelo, uno dalle
file più alte, e noi, i più piccoli, siamo racchiusi in questa incommensurabile
alta lode, dato che anche noi amiamo il Signore, l’onnipotente Iddio, il nostro
Padre-UR con tutte le forze del nostro spirito, nel
servizio del co-aiuto ai perduti, dei quali nel
vostro ultimo tempo, ce n’è una moltitudine. Soltanto – sia che si oppongono,
infuriano o peccano – la Croce di Cristo li ha punti, poiché il Suo sommo
Giudizio sul Golgota è stato verace e giusto. Questo valeva e vale nell’ “Eternità-UR in
Spazio e Tempo”! Lodate il nostro Dio!
149) «L’Agnello lotterà e vincerà, perché Egli è il
Signore di tutti i signori e il Re di tutti i re; e vinceranno anche quelli che
sono con Lui, i chiamati, gli eletti e fedeli!» - [Apoc. 17,14]
All’uomo, a causa della sua anima legata al mondo, non è del tutto facile penetrare
sempre di più nelle profondità provenienti dalla salvezza di DIO ai figli; e
credetelo: questo vale anche per noi che abbiamo concluso la nostra via nel
mondo. Solo, vedere nella Luce è diverso, proprio perché abbiamo vinto. Ma voi
lo potete riconoscere adesso e sempre di più: l’Agnello, chiaramente il Signore e Re di tutti i signori, di tutti i
re, rivela Se stesso. Questo, veramente, non dovrebbe più essere insegnato,
o menzionato. Nondimeno, pure questo: il triplice, i chiamati, gli eletti e fedeli,
questo vi appare ben differente e, …non lo è. Vedete, voi cari: “i chiamati”
sono, senza differenza, ogni figlio del Padre, del tutto particolarmente tutti
i poveri e i caduti. Se si lasciano ‘chiamare’, allora anche loro sono eletti,
a sperimentare senza lacrime la loro pace della Sera, …nell’Empireo, il Regno
del Padre. Là arrivano anche i fedeli, poiché nessuno è chiamato o eletto, che
non sia credente. Siatene grati, felici, che voi lo siete.
150) «… Alleluia! L’onnipotente Dio ha preso a regnare!» - [Apoc. 19,6]
Ci sono dei credenti che intendono il bene, ai quali manca ancora quel
raggio luminoso nelle lampade della conoscenza che irradi tutta la loro via con
la grazia di Dio. Essi sono convinti che un giorno vivranno con l’Altissimo nel
mondo – ahimè così piccolo – per l’eternità, e questo sarebbe poi il Regno che
l’Onnipotente avrebbe ‘preso a regnare’.
Essi dimenticano che, oltretutto, Egli ha creato anche il piccolo mondo, così
non deve riprenderlo di nuovo in qualche tempo come se Gli fosse andato
perduto, preso da qualcuno. Da chi? Chi è maggiore del Signore, onnipotente
come Dio? Quando gli uomini, uno come l’altro, sono ‘trapassati’ nella morte del corpo, dovrebbero veramente ritornare
nel mondo, nella materia? A quale scopo? Oh, cari amici, ai quali possono
valere tutte le parole dall’Amore di Dio: “Conservate
la maestosa Rivelazione di Dio! Lasciate operare il Suo eterno Regno della Luce
e della Grazia, poiché già nel mondo siete stati ricondotti da LUI, laddove
tutto è eterno!”
151) “… Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini;
Egli abiterà con loro, essi saranno il Suo popolo ed Egli sarà loro Dio!» - [Apoc. 21,3]
A ciò che è preceduto, questo suona come una grande contraddizione. Ma chi
lascia regnare un po’ la voce dello spirito, più giusto ancora ‘la delicata
voce di DIO’ e l’ascolta, cosicché penetra l’infinito, vede splendere la
chiarezza della Parola. Badate: “Il Tabernacolo”, che già una volta vi è anche
stato annunciato, è la ‘santa Custodia’
di Dio-Padre, la Sua protezione, il sommo maestoso Recinto, nel quale tutti i
figli sono racchiusi da LUI, tutti, anche i piccoli, non per ultimo gli ultimi
che si sono tenuti intenzionalmente lontani. “Uomo”, significa sempre = ‘vita’,
ed è da intendere, di pari passo, con il vagabondare attraverso la materia. Oh,
sì, EGLI, il Santo – non abita Egli presso tutti i figli, indipendentemente da
dove si trovano, e non sono tutti insieme, il SUO popolo? Egli l’ha prelevato
dalla Magnificenza della Potenza creativa, e – quale letizia gioiosa – noi
siamo la Sua proprietà! Conservatelo, avrete una grande Beatitudine!
152) “Chi vince erediterà tutto, ed Io sarò il suo
Dio ed egli sarà il Mio figliuolo!»
- [Apoc. 21,7]
Qualcuno pensa che qui sia coinvolto il Salvatore, perché come cifra ‘uno’ sta “Mio Figlio”, appunto per la
convinzione che Dio avrebbe quest’unico Figlio, certamente inteso come ‘unigenito Figlio’.
Dato che i credenti si nominano pure come figli di Dio, Suoi figli e Sue figlie,
deve cadere anche la cifra ‘uno’ su tutto il popolo, altrimenti non si
potrebbero eliminare le contraddizioni. Unicamente presso l’Onnipotente non
esistono contraddizioni, là tutto è Luce nella luce, e così ogni figlio, se è
solo di buona volontà, può annoverarsi nella ‘Figliolanza’, …per Grazia, che è parte della Misericordia del
Padre. Certamente la prima eredità spetta a coloro che, come già detto, sono di
buona volontà, che amano Dio, che servono il prossimo, aiutano i poveri. Oltre
a questo, nessuno tuttavia dovrebbe chiedere che cosa sarebbe poi la prima o
una seconda eredità. Tali cose le
verrete a sapere quando per ogni figlio ritornato a Casa si aprirà la porta
nella Patria del Cielo.
153) «Colui che attesta queste cose, dice: “Sì, Io
vengo presto!”. Il veggente di Patmos conclude la
richiesta: “Amen! Sì, vieni, Signore Gesù!» - [Apoc. 22,20]
Quale alta auto-testimonianza dall’Onnipotente, dal Creatore dell’infinito,
nel Quale si mostra tutta la magnificenza dell’Altissimo! E’ LUI che lo testimonia!
Ogni rivelazione, solo l’autentica, è unica ed è unicamente Parola del Signore, anche se Egli la fa
portare attraverso i Suoi figli della Luce o dagli uomini. Sarebbe
incomprensibile che quasi duemila anni fa venisse detto e assicurato quel “Io vengo”,
sembrando come se non fosse ancora successo. No, cari amici! Dio, il Padre, non
si è mai allontanato da un figlio, anche se il ‘presto’ si riferisce agli uomini,
ai viandanti attraverso la materia. Chi lo crede ha la rivelazione; e per
costui, Dio, il Salvatore e Redentore, è sempre onnipresente! La Sua santa
onnipresenza è il Suo venire eternamente-permanente.
154) «… Tu sei un Sacerdote in eterno, secondo
l’ordine di Melchisedec» - [Ebr. 5,6]
Con gli annunci che posso offrire, c’è ancora molto che non viene ancora
accolto correttamente, anche se fatica e comprensione sono procedute bene. Sono
da interpellare i cristiani in genere, che in parte superficialmente, in parte
non pensano affatto come questo o quello di Santo sarebbe da considerare. Questo
riguarda il nome “Melchisedec”. Dio lo ha chiarito che questo Melchisedec, Re di Salem, incontrò Abramo e gli portò pane
e vino. Bene dice la Scrittura: “…ed era
Sacerdote di Dio, l’Altissimo!” (Gen. 14,18). Egli era l’unico-vero sommo
Sacerdote, poiché solo UNO può portare il nome ‘Melchisedec’,
che significa = ‘la sede della Luce’. Chi altro, se non il Santo stesso, possiede il
Trono della Luce? In più, il "portato fuori dal Nascosto” = da Sé: pane e
vino. Questo fu il sommo maestoso pre-raggio di
quella Cena che il nostro SALVATORE ha tenuto con i discepoli, che EGLI ha
offerto loro. Ed anche a noi tutti, cari fratelli della Luce,
(155) «Lasciateci comparire con cordialità al Trono
di grazia, affinché otteniamo Misericordia e troviamo grazia al tempo opportuno
per essere soccorsi!» - [Ebr. 4,16]
In collegamento al sommo sacerdote Melchisedec è
unita tutta la magnificenza, e mostra che non esistono tre Figure, no, ne esiste eternamente una sola, UR, l’Eterno-Santo,
l’Eterno-Unico e Vero! Un giorno si ebbe nostalgia di un TALE sommo Sacerdote,
quando Dio, il Salvatore, Se lasciò la Terra senza abbandonare i Suoi figli,
secondo la parola: “Io sono con voi tutti
i giorni, fino alla fine del mondo!” (Matt. 28,20). E ancora: “… quel Santo, innocente, immacolato, … ed elevato al disopra dei
Cieli!” (Ebr. 7,26). Chiedete a voi stessi, care sorelle, cari fratelli, cristiani: “Chi
altro, se non il sommo Signore, è unicamente santo e il più alto del Cielo, se
non Colui che la Sua potenza creatrice ha fatto sorgere? ‘L’Innocente’..., che cosa dice il Signore ai farisei? “Chi di voi può accusare Me di peccato?”
(Giov. 8,46)
156) «Ora sarebbe accettabile che i cristiani devono
cancellare le loro discrepanze, per giungere a quella alta verità che è
annunciata nell’epistola che posso menzionare» - […]
Ah, l’uomo segue troppo volentieri il suo vecchio tran tran.
Gli è difficile cambiare pensiero o persino invertirlo. Nel mondano-materiale
si volta diligentemente, arraffa, impara del nuovo da ciò che gli procura
vantaggio. Allora è abbastanza abile, riflette giorno e notte, nulla gli è di
troppo; ma per cambiare pensiero per l’anima, dallo spirito, accettare l’eterna
autentica Salvezza, per questo ‘non ha
tempo’. Oh, l’eternità gli insegnerà che cosa significa ‘tempo’. Il Tempo di DIO mostrerà a
tutti i tiepidi, quanto è da recuperare e quanto sarà difficile per loro, di
sfilare il loro mondo-materia, per tendere le mani alla verità della Luce. Sì,
allora sospireranno: “Ah, se avessi …”.
Il ‘se avessi’, voi amici, non sarà nessun ‘avere’.
157) «Chi è pienamente soddisfatto e vuole
“attingere con gioia l’Acqua dalla Fonte di Salvezza del nostro DIO»
(Isaia 12,3), «…a
costui sarà aperta presto la porta nell’aldilà, nella Casa del Padre, per
entrare pieno di Beatitudine “…al Trono di Grazia del Signore!» - […]
Innumerevoli, ed anch’io, vivendo già da tempo nel Regno della Luce,
potevamo percorrere la nostra strada nel mondo, come voi che camminate ancora
sulla Terra della grazia di Dio. Noi siamo tornati a Casa, abbiamo pure
imparato di più; e la porta, l’Efata di UR, ci è stata aperta. Continuate a rimanere
fedeli, voi fratelli e voi sorelle, voi cari nel mondo. Attenetevi alla somma
verità di Dio, all’amore. Recatevi sempre nell’eterna-maestosa Benignità e
Misericordia del Padre-Salvatore; allora un giorno non vi sarà difficile salire
la vostra scala nel Cielo fino all’ultimo gradino. Credetelo: “La benedizione di grazia di Dio è e rimane
con voi”.
158) «Lo Spirito e la sposa dicono: ‘Vieni!’. E chi
ode, dica: ‘Vieni!’. E chi ha sete: venga! E chi vuole, prenda gratuitamente
dell’Acqua della Vita!»
- [Apoc. 22,17]
Una magnifica quadruplice chiamata vi viene indicata; perché voi, che avete
ricevuto molto dalla Luce, avete accolto la chiamata ammonitrice, …se non la dimenticate. Non siate tristi
per via del ‘se’. L’uomo non può
conservare tutto in sé, e la misericordia di UR copre molto dell’incapacità,
dove la tiepidezza non fa dimenticare. Così sia interpretata quella antica,
eternamente nuova Parola di salvezza come deve corrispondere all’annuncio. Fate
di nuovo ben attenzione. Nel modo più alto è e rimane ‘lo Spirito’ del Dio-Creatore stesso, il sacerdote Melchisedec, il nostro Signore, Salvatore-Imanuel,
il Padre dei Suoi figli. Questi ultimi nel loro insieme sono ‘la Sua sposa’,
dei quali, coloro che hanno già terminato la loro strada del co-aiuito e servono nel Regno della Luce del Padre, possono
anche esclamare il loro magnifico “Vieni”. Voi, cari amici, dovete impararlo e
lasciar risuonare tale chiamata: “Ascoltatela pure oggi. L’annuncio che vi è stato dato è
ancorato nel primo ‘vieni!’.”
Sì, venite, fratelli, sorelle; partite, siate pronti in ogni tempo a
seguire il clemente “vieni” di Dio, che vale particolarmente per
servire, per aiutare il prossimo, gli afflitti, come meglio uno possa fare. Sia
che questo vi è possibile attraverso il dono esteriore, sia attraverso delle
buone parole, per consolare, per elargire un consiglio, oppure se è forse anche
soltanto attraverso uno sguardo gentile-caro che porti amore e comprensione,
…tutto può essere contenuto in questo primo “Vieni”.
Ora viene dato il secondo “vieni” da ogni aiuto tramite una parola, tramite
un atto e dalla gentilezza. Se qualcuno non può aiutare diversamente, perché un
bisognoso non vuole accettare nessun aiuto per vergogna, per ostinazione, ma
anche per sofferenza profondamente chiusa, allora è sufficiente passare oltre,
e pregare con pensieri di cuore il nostro Padre: “Dà TU, al povero, la Tua forza e l’aiuto. Sii TU il suo sostegno per
la sua sofferenza!”. Chi riesce a
farlo, chi considera e rispetta attentamente gli altri in questo senso, mette
se stesso nel secondo “vieni”. Questo porta poi molta gioia nel cuore
come non lo potete misurare, se finora non siete ancora giunti ad un tale
operare. In questo modo unite i poveri, gli aggravati, tutti i respinti – cosa
che succede nel mondano – e voi stessi, la vostra anima, la mente, così
intimamente con il Santo, il nostro Dio e, sulla via del ritorno, nella Luce,
nell’alta Luce e per beatitudine, lascerete scorrere le lacrime.
Poi il terzo e il quarto “vieni” si riveleranno magnificamente. Certamente
il quarto non viene pronunciato testualmente, perché ’l’accenno’
è sufficiente per essere più svegli nello spirito e comprenderne il ‘linguaggio’.
Con ciò la cosa magnifica: “…costui prenda dell’Acqua della vita, gratuitamente!”. Oh,
‘la domanda’. E chi meglio la può comprendere se non Dio-Padre, ed anche noi
che possiamo portare qualcosa, quando voi uomini dite: “Nulla avviene gratuitamente; perché qui, nello spirituale, dobbiamo
proprio, servire”. Quindi, l’Acqua della vita non viene elargita
gratuitamente! Chi lo dice e lo crede, sta ancora molto lontano davanti alla fonte di DIO. – Inoltre, fate di
nuovo attenzione: Il sacro avanti e indietro, il dare e il prendere, viene
dapprima e fin nell’eternità, della quale per un figlio non c’è nessuna fine,
da UR, il Santo, l’Eterno-Unico e Veritiero! Se proviene dapprima ed unicamente
da Lui, allora è davvero dato gratuitamente da LUI, perché oltre a Lui, almeno
prima, un figlio non è mai venuto alla Vita, e da sé! Con ciò è giustificato il
magnifico, il clemente “gratuitamente”, e non ho ancora visto nessuno
delle schiere alle quali appartengo che non abbia accettato ed accolto il
meraviglioso: “L’Acqua
della vita, gratuitamente!”. L’acqua è e porta la vita, lo sapete
persino voi nella materia. Potete possedere un mondo, essere ricchi in molti
doni, ma senz’acqua non esisterebbero doni. Su ciò non c’è bisogno di dire
altro, ma ancora questo: “Chi non va alla Fonte, appunto a questa quarta parte
della Grazia, non può calmare la sua sete”. E la sete dell’anima è
più tormentosa della sete del corpo terreno.
Sì, nell’incarico ho nuovamente da sottolineare ancora il quarto.
Innanzitutto passate attraverso il vostro muro
che voi stessi avete eretto, irrompete attraverso di esso, finché ne risulta un
varco. Se l’avete fatto, allora sarete presto nel giardino di Dio, in quel Paradiso di Luce che è da sperimentare
assolutamente nella giusta misura già sulla via da viandante. Nondimeno, poi,
in mezzo al Giardino trovate la Fonte! ‘Chinatevi’, che significa: = datevi
nella preghiera e nell’umile cuore all’Altissimo, nostro onniamatissimo
Padre. Noterete che cosa significa “gratuitamente”!
Con ciò è conclusa l’Epistola che potevo portare, ed è avvenuta così su
incarico di DIO. Nel servizio fatto volentieri per voi, io stesso posso dare
una parola di chiusura. Il Regno della Luce ha innumerevoli raggi, finestre
aperte, porte spalancate, e le vie sono livellate, …per chi vi vuole camminare.
Qui è ancora da portare questo: “La pace di UR, la Sua forza, la Sua
benedizione, la Sua benignità sono per voi! Amen!
159) «Ma per voi, che temete il Mio nome, si leverà
il Sole della Giustizia e la guarigione sarà sotto le loro ali!» - [Malachia 4,2]
Questa è la mia parola di chiusura, offerta nell’amore a voi, fedeli figli
della Terra, a voi fratelli e sorelle; e quando notate le magnifiche parole che
stanno nel Libro della Bibbia, come voi chiamate la Rivelazione di Dio, allora
siatene del tutto certi: anch’io ho imparato a conoscere questo “Libro di Dio”
sulla Terra. E noi nella Luce non ne
abbiamo solo dimenticato nulla, ma abbiamo imparato in più solo l’autentica guarigione. Quindi potete comprendere
che cosa vi è stato dato, fluita dalle mani del PADRE, venuta dalla Sua bocca,
Egli vi copre completamente con il Suo Amore. Sia illuminata pure quest’ultima
Parola, anche se voi stessi, soprattutto attraverso tutte le rivelazioni, ne
siete già compenetrati abbastanza bene e comprendete anche l’incompreso
mondano. Tuttavia rimane ancora altro da insegnare, perché sulla via da
viandante attraverso la materia non si può penetrare fin nella più grande
profondità o sublimità! Una volta UR ha già detto: “La cosa più sublime rimane riservata alla Sera della Festa, che
concluderà il Giorno dell’Amore della Creazione!”
“Temere il Suo nome!”. Oh, sì, quando l’uomo che non si è già rivolto alla Luce pensa talvolta a
DIO perché ‘ce ne deve essere Uno’,
allora la sua piccola anima comincia a temere, comprensibilmente quasi sempre
perché ha rinnegato, soppresso, non ammesso, che in effetti un timore, qui
detto meglio ‘paura’, passa attraverso il suo cuore. Soltanto,
…temere il solenne Nome di Dio, significa = avere ‘venerazione’ per il Padre, il Creatore dell’infinito, di LUI, il
Quale come Salvatore della materia ha portato il SUO Sacrificio! In ciò è
incluso ogni figlio. Avete ricevuto già anche questa indicazione, ma è bene
risvegliare questo ricordo: “Dove muore
la venerazione, l’amore è già stato sepolto prima!”
E’ umano, purtroppo sovente per molti credenti, sebbene ben creduto. Viene
per lo più menzionato ‘l’amore’ quasi
soltanto come parola, come un mezzo generale di guarigione per tutti gli
errori. Certo, questo è ben vero, ma non soltanto! Dove non vengono
riconosciuti ed impiegati le ‘sette
stelle’, i ‘sette spiriti’, i ‘sette candelabri’ e le ‘sette fiaccole’ di UR (Apocalisse), queste
Sue sommo-maestose sette Caratteristiche, i Suoi raggi di vita fondamentale, là il
parlare dell’amore è molto sbagliato. Allora, detto per consolazione: “Non viene calcolato del tutto come
inutile!”. Quindi aver paura, venerazione davanti al Signore, significa:
giusta adorazione, essendo giustificata nella Misericordia da LUI, perché
unicamente nella parte della Grazia, tutto è da portare alla Luce. Altrimenti
molti rimarrebbero fermi davanti alle Porte del Cielo.
Ora nel testo viene detto ancora: “Vi deve sorgere il Sole della Giustizia”. Si
comprende facilmente che non si tratta di nessun corpo solare, che nell’orbita
altamente posta dall’Ordine, con il suo giro deve provvedere con luce e vita,
come il Sole che cura anche la Terra. Che quindi, sotto “Sole” in sé, è da intendere = la Luce e la Grazia del Padre, lo
riconoscerete ben voi stessi. Se ora l’ho rilevato, allora è solo perché
riguarda anche pur qualcosa di più profondo, e cioè come segue: – Nell’Empireo,
il maestoso Centro di Luce del santo Infinito che ha creato UR, il Padre, per i
figli, prima che Egli spingesse fuori gli stessi dalla Sua propria Potenza di
Creatore, risvegliati per la personale esistenza di Vita, nella Città “Santa-Luce” (la Gerusalemme superiore), si
trova il maestoso Tempio con il suo silenzioso Luogo di eterna adorazione, dove
ogni figlio ritornato a Casa avrà la Benedizione, per vivere non-separato dal
Dio-Padre. Là – anche questo vi è già
stato annunciato – fluttua il Sole-Ur sul santo
Focolare di Dio-UR nella Magnificenza di tutta
l’espressione della Sua Creazione. Questo Sole, da intendere che da esso
procede la Giustizia. Solamente, il credente considera che lui non merita la
giustizia, magari per via della sua fede. Chi pensa questo si sbaglia! La
Giustizia che un figlio riceve, è Grazia e Misericordia dell’Altissimo, nostro
Padre, UR!
10. Inoltre, una Parola nella duplice interpretazione: “Chi fa qualcosa per via della ricompensa,
ha già prima perduto la sua ricompensa!”. D’altronde: “Ogni operaio è
degno del suo salario!”. Questo rendere degno giace nuovamente nella
mano del nostro Padre. EGLI dà, ed EGLI sa meglio che cosa serve ad ogni
figlio. Non diverso è con la Giustizia che è da ricevere. Chi la cerca da sé,
l’ha già perduta prima; chi in umiltà aspetta i Doni di Grazia, li terrà nelle
mani prima ancora che ci pensi. Solamente, ora non crediate di ricevere
unicamente per via del Bene di salvezza: “Vogliamo
proprio aspettare, allora ci verrà assegnato”. – Per gli uomini è davvero
difficile pareggiare questo in modo del tutto puro e sincero. Il Padre nel
Cielo osserva con Clemenza; Egli conosce già i Suoi figli viandanti, i
portatori del co-aiuto. Tuttavia, non è proprio così
difficile che un autentico figlio fedele non sappia raggiungere la vera misura
con la Forza e l’Aiuto del Padre Creatore. Per ogni figlio è sicuro questo:
semplicemente, sollevare lo sguardo al santo buon Padre, e gli sarà conferita
la ‘salvezza sotto le Sue ali’! Oh, le ali che portano, che proteggono la ‘tensione dell’eterna Aurora’, chiamata
anche ‘traino’, in cui è fondata la
guarigione, saldamente ancorata, poiché il Sole dell’eterno Tempio risplende
giorno per giorno, e oltre ogni notte della Creazione!
Nel più beato sogno di vita che ci viene preparato, quando il Giorno
dell’Amore starà per finire e guiderà ad una maestosa Notte del Giorno di Festa
di una somma maestosa pienezza di Benedizione, il Giorno del Padre della
Misericordia, in questo, a noi ci sarà donato il sogno della vita benedetta,
preparato per noi, per avere la più sublime pienezza di vita, e saremo, del
tutto senza separazione, uniti con il Padre-UR. Solo
allora comprenderemo pienamente il Suo operare da Salvatore-Guaritore. Credetelo fermamente, conservatevelo, cari fratelli della
Terra, e siate salutati dai vostri amici dalla Luce. “DIO-PADRE
voglia darci per questo il Suo Amen.”
«Ma TU,
SIGNORE, sei nostro PADRE e nostro REDENTORE, fin dall’eternità questo è il TUO
Nome!» - [Isaia 63,16]
«UNO è il
vostro Maestro, CRISTO!»
- [Matt. 23,10]
[1] Vedi 1° Re
cap. 18,39 spiegato nell’opera “Il
tisbita”
di A. Wolf. al cap. 18
[2]
I primi di Ur: i primi spiriti creati dalla Divinità, i principi, cioè i sette
arcangeli rappresentanti le sette
Caratteristiche di Dio.
[4] La fede di
Tommaso, ben più di quella dei suoi fratelli ‘tiepidi’, viene presentata nella
rivelazione “Il Tommaso …credente”.
[5] Il Sole è un ricevitore-trasmetitore della luce di ulteriori
soli-centrali sempre più grandi fino al sole-centrale primordiale del suo globo-involucro, il
quale la riceve dall’originario centro della Luce divina.
[6] Gerusun = popolo della Luce, per il quale Mosè ha
combattuto. Su ciò e sul giudice superiore Nu-Anim,
nella Bibbia chiamato “Nun”, e sul bianco bastone da
giudice, il piccolo libro “Quando morì Mosè”
fornisce una più precisa informazione.
[7] Una specifica
rivelazione sulla vita di Giacomo da ragazzo è quella contenuta nel “Vangelo di Giacomo” detto anche “L’infanzia di Gesù”,
rivelata a Jakob Lorber (1843-1844). Mentre la sua
vita, quale apostolo dopo la morte di Gesù, rivelata tramite Max Seltmann dal titolo “Esperienze con Giacomo” in 4 volumi.
La sua morte risulta nel volume 4 al cap. 8. Egli fu gettato giù da un
pinnacolo del tempio, e poiché nella caduta, pur essendo morto, ai tempiari sembrò non avesse sofferto abbastanza, gli fu
fracassata la testa.