– Rivelazione –

(Dettato ad Anita Wolf nel 1982)

 

Questa raccolta di numerosi passi biblici ha lo scopo di presentare in forma concisa l’interpretazione dall’Alto da parte di uno o più angeli, tramite cui, anche per il nostro tempo, ne viene arricchita un’ulteriore Luce per la comprensione delle S. Scritture, per tutti noi.

 

 

Il Cielo annuncia

 

(spiegazioni di testi biblici)

 

Gli angeli spiegano, esortano, ammoniscono, consolano, guidano

 

 

bibbia

 

 

 

Titolo originale:  Der Himmel verkündet“

Tutte le opere (in lingua tedesca) vengono consegnate gratuitamente agli amici che cercano la Luce

Edito dal circolo degli amici di Anita Wolf - C/o Jurgen Herrmann

Hohenfriedberger Strasse, 52 - 70499 Stuttgart

Email:     bestellung@anita-wolf.de.

Sito:           http://www.anita-wolf.de 

Traduzione: Ingrid Wunderlich

Questa edizione in lingua italiana è stata curata dal gruppo:

‘Amici della nuova Luce” – www.legamedelcielo.it

Contatti:    info@anitawolf.it

 

 

PREFAZIONE

Mentre la Luce conosce la Sacra Scrittura meglio che noi uomini, noi invece crediamo di conoscere la Bibbia già ; ma per noi la Bibbia è stata particolarmente decifrata ed illuminataparticolarmente decifrata ed illuminata. Alcune verità basilari della Sacra Scrittura sono incontestabili, e dipende da noi, da ogni sincero ricercatore della verità, il riconoscere chiaramente e fondamentalmente l’ETERNO, L’UNICO-DIO, il Suo eterno operare e la Sua Vittoria con l’Atto redentivo sul GOLGOTA. Con l’aiuto di questa Sua ulteriore RIVELAZIONE, ciascuno di noi può prenderla ulteriormente a cuore e renderla attiva nella vita di tutti i giorni.

Per questo magnifico Dono spirituale – che è della massima portata e va molto oltre il nostro piccolo mondo materiale caduco, essendo saldamente ancorato nell’eterno Regno della Luce – sia ringraziato dal più profondo del cuore LUI, il nostro PADRE-ETERNO, SALVATORE e REDENTORE!

-      «Egli è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!» [Matt. 28,20]

-      «La Sua benignità dura in eterno!» [Salmo 136,1]

-      «Dio vuole che tutti siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità!» [1° Tim. 2,4]

Gioia, conforto, forza e la BENEDIZIONE di GESU’, particolarmente nei tempi difficili, vada a tutti i nostri cari amici lettori! E la Sua Volontà sia fatta! - Cordiali saluti dalla Luce!

Weiz, Pentecoste 1983

                                    Josef  Brunnader

 

 

Indice citazioni

n. 1)  Genesi 15,7

n. 54)  Isaia 47,4-5

 n. 107)  2°Tessalonicesi 3,3

n. 2)  Esodo 6,2-3

n. 55) Esodo 6,7 / Ezechiele 39,28

 n. 108)  1°Timoteo 2,1 / 2,3

n. 3)  Esodo 6,3

n. 56)  Matteo 7,21

 n. 109)  1°Timoteo 1,15

n. 4)  Esodo 15,1

n. 57)  Luca 6,46

 n. 110)  1°Timoteo 1,16

n. 5)  Esodo 15,26

n. 58)  Matteo 2,6

 n. 111)  1°Timoteo 6,6 / 6,15

n. 6)  Esodo 20,2-6

n. 59)  Matteo 11,28

 n. 112)  1°Timoteo 6,16

n. 7)  Esodo 34,6

n. 60)  Matteo 9,13

 n. 113)  2°Timoteo 2,19

n. 8)  Numeri 6,24

n. 61)  Matteo 14,28

 n. 114)  2°Timoteo 3,16

n. 9)  Deuteronomio 6,4-5

n. 62)  Matteo 22,44,45

 n. 115)  Tito 2,11

n. 10)  Deuteronomio 32,6

n. 63)  Matteo 27,11

 n. 116)  2°Pietro 1,2

n. 11)  Giosué 24,15

n. 64)  Marco 1,15

 n. 117)  2°Pietro 1,19

n. 12)  1° Samuele 2,1

n. 65)  Giovanni 5,8

 n. 118)  2°Pietro 3,8

n. 13)  1° Samuele 3,18

n. 66)  Matteo 19,14

 n. 119)  2°Pietro 3,13

n. 14)  1° Samuele 8,18

n. 67)  Luca 5,31

 n. 120)  1°Giov. 2,15

n. 15)  1° Re 18,28-39

n. 68)  Giovanni 8,51

 n. 121)  1°Giov. 4,19 / 5,4

n. 16)  2° Cronache 15,2

n. 69)  Giovanni 13,13

 n. 122)  Ebrei 4,15-16

n. 17)  Giobbe 1,21

n. 70)  Giovanni 13,15

 n. 123)  Ebrei 7,26

n. 18)  Salmo 16,2

n. 71)  Giovanni 20,28

 n. 124)  Ebrei 8,10

n. 19)  Salmo 18,2

n. 72)  Giovanni 21,7

 n. 125)  Ebrei 11,1

n. 20)  Salmo 23,1

n. 73)  Giovanni 14,27

 n. 126)  Ebrei 12,6

n. 21)  Salmo 24,1

n. 74)  Giovanni 17,7

 n. 127)  Ebrei 12,11

n. 22)  Salmo 27,1

n. 75)  Atti Apostoli 2,17

 n. 128)  Ebrei 13,8

n. 23)  Salmo 33,11

n. 76)  Atti Apostoli 4,12

 n. 129)  Ebrei 13,9

n. 24)  Salmo 34,9

n. 77)  Atti Apostoli 10,34 e 36

 n. 130)  Ebrei 13,14

n. 25)  Salmo 42,6

n. 78)  Atti Apostoli 10,15

 n. 131)  Giacomo 1,17

n. 26)  Salmo 83,18

n. 79)  Romani 1,16

 n. 132)  Giacomo 1,27

n. 27)  Salmo 96,1

n. 80)  Romani 10,12

 n. 133)  Giacomo 2,17

n. 28)  Salmo 96,4 / 94,13

n. 81)  Romani 14,8 / 14,9

 n. 134)  Giacomo 4,8

n. 29)  Salmo 105,1

n. 82)  1°Corinti 2,9

 n. 135)  Giacomo 4,17

n. 30)  Salmo 110,1

n. 83)  1°Corinti 4,4

 n. 136)  Giacomo 5,10

n. 31)  Salmo 118,6 / 118,14 / 118,23

n. 84)  1°Corinti 4,9 / 4,13

 n. 137)  Giacomo 5,16

n. 32)  Salmo 124,1 / 126,6

n. 85)  1°Corinti 8,6

 n. 138)  Giovanni 2,16

n. 33)  Salmo 147,7

n. 86)  1°Corinti 9,16

 n. 139)  Giovanni 4,15

n. 34)  Proverbi 30,5

n. 87)  1°Corinti 12,4-5

 n. 140)  Apocalisse 1,8

n. 35)  Isaia 25,8

n. 88)  1°Corinti 15,42

 n. 141)  Apocalisse 1,13

n. 36)  Apocalisse 1,17 / 41,14

n. 89)  2°Corinti 3,17

 n. 142)  Apocalisse 2,10

n. 37)  Isaia, 42,8

n. 90)  2°Corinti 4,5

 n. 143)  Apocalisse 3,20.

n. 38)  Isaia 43,1 / 43,11

n. 91)  2°Corinti 4,18

 n. 144)  Apocalisse 5,12

n. 39)  Isaia 45,5

n. 92)  2°Corinti 12,9

 n. 145)  Apocalisse 7,14

n. 40)  Isaia 53,4

n. 93)  Galati 1,10

 n. 146)  Apocalisse 11,15

n. 41)  Isaia 63,16

n. 94)  Galati 2,19

 n. 147)  Apocalisse 14,13

n. 42)  Geremia 9,23

n. 95)  Efesini 4,3 / 4,6

 n. 148)  Apocalisse 16,7

n. 43)  Ezechiele 18,23

n. 96)  Efesini 5,8

 n. 149)  Apocalisse 17,14

n. 44)  Osea 13,14

n. 97)  Efesini 6,7-8

 n. 150)  Apocalisse 19,6

n. 45)  Giona 4,11

n. 98)  Efesini 6,9

 n. 151)  Apocalisse 21,3

n. 46) 

n. 99)  Efesini 6,10

 n. 152)  Apocalisse 21,7

n. 47)  Giobbe 19,25

n. 100)  Filippesi 2,5-6

 n. 153)  Apocalisse 22,20

n. 48)  Salmo 88,2-3

 n. 101)  Filippesi 3,13

 n. 154)  Ebrei 5,6

n. 49)  Salmo 90,1-2

 n. 102)  Filippesi 4,4 / 4,7

 n. 155)  Ebrei 4,15

n. 50)  Salmo 95,1

 n. 103)  Filippesi 4,13

 n. 156)  ?

n. 51)  Amos 4,13

 n. 104)  Colossesi 2,9

 n. 157)  ?

n. 52)  Salmo 24,7-8

 n. 105)  Colossesi 3,16-17

 n. 158)  Apocalisse 22,17

n. 53)  Isaia 6,3

 n. 106)  1°Tessalonicesi 4,3-4

 n. 159)  Malachia 4,2


 

1) «E l’Eterno disse ad Abramo: ‘Io sono l’Eterno che t’ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga» - [Genesi 15,7]

Che cosa fanno gli uomini, la maggior parte dei credenti, di queste parole? Sia annunciato questo, una tale verità: «Io, l’unico Dio, non ne esiste un altro accanto a ME che sia ugualmente divino!». Si dimostrerà ancora quanto molteplicemente si rivela questa verità. Abramo, il principe della Luce, quello della Serietà, venne da “UR”, da Dio, col Suo incarico. Come segno esisteva una volta il luogo-Ur presso il basso Eufrate, il quarto fiume dall’Eden, ‘la Corrente Paterna’! Ed Abramo doveva accudire il paese, il santo Regno della Terra del Creatore, da non confondere con il mondo degli uomini. Egli ha adempiuto il dovere nella santa Serietà. Quello che ne hanno fatto gli altri dopo di lui fu del tutto sbagliato, e mai nel sapiente Senso della somma maestosa sacerdotale Serietà, che porta unicamente UR in Sé. Gli uomini rovinano e raggirano; una volta essi stessi dovranno pagare tutto davanti al Giudice, il Quale si chiama anche ‘GRAZIA’.

 

2) «E Dio parlò a Mosè e gli disse: ‘Io sono l’Eterno, e mi mostrai ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe, come l’Iddio onnipotente …» - [Esodo 6,2-3]

Che cosa fa il cristiano di questa alta rivelazione? Si dice: “Non era Dio stesso! Nessuno potrebbe vedere Iddio!”. Invece si accetta e si predica che Cristo sarebbe anche un Dio, poiché Questo, naturalmente, Lo si avrebbe visto. – Quanto miseramente, senza senso né ragione, viene confuso tutto questo, finché alla fine, della vera fede – detto così per l’uomo – rimane solamente un’acqua scura, offuscata, che non serve ad altro che ad essere gettata dall’angelo, che la Divinità ha previsto per questo. Se Dio è apparso ai patriarchi, a Mosè e ad altri, allora deve essere stato anche LUI stesso, non una seconda Persona, non Una avvolta, perché gli antichi inviati dalla Luce avevano prima visto Iddio. Se Egli era ed è eternamente il Padre, allora, …un Padre si mostra ai Suoi figli! Oppure no? – Riflettete una volta su questo.

 

 3) « … ma il Mio nome di ‘Signore’, non è stato loro rivelato».  -  [Esodo 6,3]

Loro, gli anziani che adempivano fedelmente il loro dovere, lo sapevano che Dio era appunto anche il SIGNORE dall’eternità, le cui eternità rimangono insondabili per tutte le creature-figli. Nel passaggio attraverso il mondo, e la via non spesso facile, l’uomo ha molto più bisogno della Guida paterna di Dio, del Creatore, dal Quale è proceduta e procede ogni vita. Se ‘il SIGNORE’ si fosse dichiarato unico, o ancor più, in primo piano, …per l’uomo sarebbe stato proprio impossibile stabilire il contatto dell’Amore, preservarlo e aumentarlo dal suo stesso spirito, per aspirare al proprio perfezionamento. Per l’incommensurabile alta Benedizione, ai figli si è mostrata la Divinità, meno come SIGNORE, indipendentemente dal fatto che la Sua Magnificenza, non coperta in nessun modo, non sarebbe mai stata rivelata. – Oh, vedete, deve essere riconosciuto così: “Il SIGNORE, dalla Volontà di Dominio di UR, ‘Questo’ rimane esistente in eterno!”. Chi non riconosce e non ama Dio anche come Signore e come Creatore, non troverà mai il PADRE, …detto per se stesso. (ma) DIO la pensa diversamente!

 

4) (dice Mosè): «Io canterò all’Eterno, perché ha fatto cose meravigliose!» - [Esodo 15,1]

Oh, quanto spesso tutto questo viene riferito al mondano, anche se Dio, l’unico e veritiero, mette all’uomo i Suoi segni come ha aiutato Mosè e tutto un popolo. – Valeva per l’Eterno, solo il piccolo, il caduco nel mondo? La materia ha una consistenza permanente? Riflettete su questo, voi, figli degli uomini! Ciascuno arriva e cammina, e se ne va non appena suona per lui l’ultima ora terrena. Così le opere di Dio abituate alla salvezza, anche se appunto – rivelate come segno – permettono all’uomo di misurare la grandezza della Sua Magnificenza, …se volesse non dare mai al caduto la corona, la quale sarà consegnata solamente nel Regno della Luce. Chi si chiede il perché il Signore fa questo a uno, e perché apparentemente omette a quello; se aiuta un singolo oppure lo fa a una moltitudine, mentre altri rimangono per così dire senza aiuto, oh, fate attenzione: l’aiuto di Dio-UR è grandemente potente e vale per ognuno dei Suoi figli, nella Luce, nel circondario dei mondi, perché EGLI ha creato tutti dalla Sua onnipotente Magnificenza. Lui, l’UNO!

 

5) «… Io sono il Signore, il tuo Guaritore!» - [Esodo 15,26]

Quale indicazione, quale ammonimento! E chi ha orecchie per udire, chi ha un cuore pronto per la Luce, chi vorrebbe volentieri riconoscere, …a costui viene anche rivelato Chi è il Signore, il Guaritore, l’Aiutante! Non pensa forse l’uomo, quasi sempre, a tutto il suo corporeo, a ciò che lo aggrava e gli crea fatica? A questo si può naturalmente pensare, ma può affidare la propria vita al “Guaritore dell’eternità”. Chi naturalmente si attacca solo all’esteriore, non vede le imperfezioni e la sofferenza della sua anima; chi mette una spessa coltre sulla malattia della sua anima, affinché il SIGNORE non debba vederla, costui difficilmente incontrerà Dio come “Guaritore”! Anche se fisicamente si fa aiutare – per nulla sbagliato quando davanti alla malattia del corpo sta quella malattia dell’anima, e prima supplica l’aiuto per quest’ultima – allora umanamente può scendere guarito nella sua fossa, quando la morte gli farà cenno come angelo della vita, e nella Luce gli sarà rivelato quanto la povera anima è malata, quasi inguaribile. Ma Lui, il Guaritore, Lui aiuta comunque, sempre! Siatene certi!

 

6) «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti».  - [Es. 20,2-6]

Questa Parola pronunciata dall’Eterno, dovrebbe possedere la piena validità per i credenti di questo mondo. Invece, che cosa si fa? Si adorano degli esseri umani che si chiamano ‘santi’, nonostante si insegni: “Dio solo è santo!”. I pagani venivano perseguitati con la morte ‘nel Nome di Dio’, e venivano portati loro ‘tre dèi. Dov’è la verità che il Signore ha annunciato chissà quante volte, visto che gli uomini l’hanno disprezzata facendo il contrario della massima: “Amate il vostro prossimo!” ? – Non è ancora stata estirpata la dottrina dei ‘tre dèi’! Inoltre, non soltanto questo! Quanti idoli si crea l’umanità, soprattutto in quest’ultimo tempo ricco di Grazia! Dal troppo grande benessere fin nel più piccolo, …tutto si eleva e dimentica il Signore, l’eterno Creatore di ogni Vita! Dove andrai, o uomo, se non rigetti i tuoi idoli? Adora DIO, solo Lui è l’Onnipotente!

 

7) «Io, l’Eterno, l’Eterno Iddio, misericordioso e pietoso, paziente e di grande Grazia e Fedeltà»  -  [Es. 34,6]

 

O voi uomini, vedete che cosa conserva per voi l’Altissimo? Nessuno, né gli abitanti della Luce, i più alti fra loro, né i principi del Regno possono dire che anche uno solo fra loro sia pietoso e misericordioso. E non lo fa nessuno di tutti loro! Loro, per via della loro fedeltà, hanno una piccola scintilla dalla Fedeltà di guida di Dio, così come si legge: “EGLI si chiama Fedele e Verace!”. Loro hanno certamente un cuore forgiato nella Luce, nel quale dimora anche la misericordia e la benignità, appoggiandosi alla somma Grazia, lasciandosi colmare il cuore, lo spirito, l’anima e la mente da Dio. – E, …l’uomo? Chiedetelo a voi stessi che cosa siete diventati! Ma credetelo: “Queste parole non sono altro che un pietoso ammonimento, un’indicazione a non voltarsi del tutto per conoscere e riconoscere LUI e che Cosa e Chi Egli è veramente: ‘Il Pietoso, il Fedele, il Misericordioso, l’amorevolissimo Padre!’

 

(8) «Così parlò Dio: “Io, il Signore, ti benedico e ti guardo!»  -  [Num. 6,24]

Se l’uomo, il credente in Dio, …comprendesse questo solo pienamente fin dove arriva l’intelletto umano! Infatti, …questo varrebbe abbastanza davanti a Dio! Se volesse riconoscere quanto gli manca – purtroppo molto – nessuno leverebbe mai le mani nell’arroganza per benedire! Certo, di questo viene tenuto conto dal Signore pure nell’incommensurabile alta Benignità. Chi l’intende seriamente che il suo piccolo versetto giaccia nella Mano eternamente benedicente e lo volesse dire al prossimo come desiderio del cuore, allora la Luce donerebbe pure un piccolo raggio dalla magnificenza della Benedizione dell’Altissimo. Ma chi è nella convinzione di avere un tale diritto di benedizione, indipendentemente per quale motivo, essendo quest’ultimo sempre un prodotto mondano, costui perde facilmente la Benedizione di Dio, nostro Signore, finché non arriverà a questa conoscenza: “Tu, o Altissimo, unicamente tu sei l’eterno Che Benedice!”

 

9) «Ascolta: il Signore, l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Signore. Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze!»  -  [Deut. 6,4-5]n, il " il principe della Luce della Serietà, è venuto da

Questa chiamata dalla Luce, non dice abbastanza a voi, figli degli uomini, per sapere Chi e che Cosa è l’Altissimo? Si suddivide il Suo santo, alto Essere, come più tardi si dividevano anche i Suoi abiti, sotto la croce! E che cosa Gli hanno tolto? Niente che dell’esteriore, che Egli aveva indossato per l’inimmaginabile somma Bontà per gli uomini, che per così dire aveva ‘gettato su di Sé’, visto che l’uomo piccolo non era in grado di sopportare il suo volto, il Raggio dei Suoi occhi. “Io, l’unico Signore” = non significa altro che l’UNO, l’Unico! Se secondo il senso mondano-cristiano esistessero più déi, per esempio tre, allora dovrebbero esistere tre Opere della Creazione, perché ogni Signore necessiterebbe per Sé di un proprio spazio. Dato che però esiste una sola Creazione, il maestoso Empireo, allora può esistere anche un solo Creatore: Dio, il Signore, il Santo dall’eternità!

 

10)  «Mosè canta al Signore un alto cantico ed ammonisce il popolo, un ammonimento per tutti i viandanti): «Non è EGLI il Padre e il Signore tuo che t’ha creato, che ti ha fatto e costituito?»  -  [Deut. 32,6]

Non solo allora la domanda stava davanti a tutto il popolo, non stava allora e non starà nemmeno mai davanti a dei singoli, quindi, non solo nel tempo antico. Proprio oggi vale ancora di più. Dato che si tratta di una verità, la si rivolge a piacere, come quella: “Se era ed è il Salvatore, era una seconda Persona, non il Padre!”. Oppure, persino un’altra stolta domanda: “Era DIO diventato PADRE solo a quel tempo?”. – Se sì, …allora Mosè non avrebbe mai potuto riconoscere che Dio, il Signore, è il PADRE da sempre, da un tempo che nessun uomo comprende e non ha bisogno di comprendere. Invece è questo che sarebbe facilmente da riconoscere: ‘Se c’è un solo Dio come lo annunciano le antiche autentiche Scritture, allora Egli, dalla Sua regale Signoria, è anche il Creatore, il Sacerdote e il Padre!’. Chi fa diventare questo in sé – la Verità del Cielo – è avvolto nell’alta, santa Misericordia di Dio, nella Paternità dell’Altissimo!

 

11) «Quanto a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno!»  -  [Giosué 24,15]

Qui c’è uno che sta vicino al Santuario – per quanto sulla Terra sia possibile, inteso l’interiore, il Santuario-Luce – e dichiara davanti a migliaia di persone che cosa colma tutto il suo cuore: il servizio per il Signore! Oh, c’è da pensare anche alla vita esteriore, perché nessun figlio-viandante (l’incarnazione) passa gratuitamente attraverso la materia, …e deve adempiere tutto ciò che la Luce gli porta per le vie. Così anche Giosuè, che alla fine della sua via terrena ha raccomandato i suoi e se stesso all’Altissimo: al SIGNORE! La Luce sa quanto spesso un voto dato a DIO non si riesca di adempiere facilmente. Dove il mondo fornisce solo i difetti, l’Unico, il Signore, copre così volentieri gli errori. Ma chi per tiepidezza e per comodità spinge da parte la fede nell’onnipotente Dio; chi adora se stesso perché crede di essere un uomo buono, la casa della sua fede è rotta, quella dell’anima, e la via del ritorno nella Casa del Padre è lunga! Chissà: …gli verrà aperto velocemente il Cancello del Cielo?

 

12) «Il mio cuore esulta nel SIGNORE!»   -  [1° Sam. 2,1]

Una dichiarazione gioiosa di una donna. Lieta! Non vi è nulla che soltanto un’ombra di una gioia del mondo, come l’ha detto il Salvatore: “Il mondo passa con le sue passioni!”. Si può essere lieti, confortati e sollevati, anche nella sofferenza? E si sa: qualunque cosa porti con sé la vita della materia, il suo cuore esulta, custodito in DIO, l’anima si rallegra, lo spirito adora! Questa è quella vera felicità che una volta diventò una preghiera della Luce, la dedizione del Santo (Gesù al Getsemani). Poiché, separarsi dall’unico Figlio, per consacrarLo al Servizio, a DIO, questo fu umanamente un alto Dono di Sacrificio. Ma non solo questo rende lieti, anche, rinunciare ad altro, separarsi da ciò che si ama in e secondo questa conoscenza: ‘C’è ancora altro da dare via quando si è volenterosi e si vuole esserlo:  servire l’Altissimo, il Dio e Signore, perché il volere è bensì più facile, ma il compiere è la pietra che dapprima si deve spostare, per entrare un giorno senza difficoltà nel Santo Sanctorum, il Santuario di UR nel Campo di Luce’. – Volete andarvi volentieri anche voi?

 

13) «È il Signore! Egli faccia quello che Gli parrà bene»  -  [1° Sam. 3,18]

Una dedizione alla Volontà dell’Altissimo, …senza pari! – Ah, cari uomini di questo mondo, voi elevate in alto la vostra volontà. Sì, molti la vorrebbero porre al di sopra della maestosa Volontà del Creatore, di Dio, nell’arroganza, che DIO dovrebbe rispettare la vostra libera volontà, – per piegarSi Lui, alla vostra stessa. Chi crede che la sua volontà sarebbe del tutto libera perché appunto, DIO gli ha dato questa volontà, (allora) lui stesso se l’è distrutta! – Oh, costui voglia fare o non fare ciò che vuole; voglia sollevarsi nell’arroganza, …ma nulla, nulla di tutto questo lo porterà oltre la sua ultima soglia di vita, quando la morte spegnerà la sua vita esteriore. E allora la povera anima dovrà notare, che al di sopra del suo pensare, del suo volere, la Volontà di DIO l’ha conservata dall’ultimo naufragio, dove essa non ha quasi più alcun respiro di vita. Dove non rimarrà nulla nelle mani vuote, se non, il solo riconosciuto del “troppo tardi!”. – Mettete la vostra volontà sotto la maestosa Volontà dell’egemonia di Dio, e sarete liberi come nessun uomo se l’è mai potuto sognare.

 

14) «Quando poi griderete a causa del vostro re che avete voluto eleggere, il SIGNORE in quel giorno non vi risponderà».  -  [1° Sam. 8,18]

Ciò che è stato una volta. Lo è anche oggi, e la materia dominerà tanto a lungo finché l’uomo non si piegherà al suo Dio, e non vincerà le sue brame mondane. Io chiedo: “Quanto molto si pone al di sopra di quell’Altissimo che porta la vita, che la conserva e la può condurre al perfezionamento?”. Chi si sceglie il ‘suo re’ = cioè le sue brame per il perituro e ne fa il suo dominatore, appunto in ‘quel giorno’ griderà invano per l’aiuto di Dio. – Oh, ricordatevelo: non perché DIO, il PADRE, avrà chiuso i Suoi orecchi! L’uomo viene liberato prima attraverso la sofferenza causata da lui stesso, poiché è questa l’Amministrazione paterna di Dio: la Sua Bontà, il Suo Aiuto, la Sua grande cordiale Misericordia! – Mettete velocemente da parte i vostri re, gli idoli, e Dio vi verrà incontro con la Sua Luce d’amore.

 

15) «Cadde il fuoco del Signore è consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: “Il Signore è DIO! Il Signore è Dio!”»  -  [1° Re, 18,28-39]

Così si esclamò una volta dopo l’afflizione durata molti anni duri (45 mesi)[1]. Allora si seppe: ‘Solo l’Altissimo dà, …e prende!’. Oh, solo dopo il grande prodigio sul monte del Carmel si arrivò alla comprensione. Obbedendo al bisogno, allora si seppe: ‘EGLI mette i Segni! Ma, …fino a quando?’. Quando l’afflizione passò, si continuò a servire i vecchi abituali idoli: ricchezza, ambizione, superbia e disamore. Dicevano: “Che m’importa del prossimo?”. – Oggi è diverso? Riflettete su ciò, voi uomini e voi credenti, questi ultimi che riconoscono certamente Dio, che Lo vogliono anche servire, ma il loro mondano e il modo in cui si forgiano Dio, non vogliono metterlo da parte. – Quando si dice: “Perché il Signore lo ha permesso, dato che ho sempre creduto in Lui?”. Ah, se si volesse pesare questa fede sull’alta Bilancia dell’Ordine di Dio, – che ne risulterebbe? Non dovrebbe l’uomo, vedere quanto magro sia ancora tutto il suo fare e disfare, verso Dio e verso il suo prossimo? – Riflettete su ciò, e distoglietevi dalla povertà della vostra anima.        

 

16) (Disse Azarja): « … Il Signore sarà con voi, se voi sarete con Lui; e se Lo cercherete, Egli si farà trovare da voi …»  -  [Cron. 15,2]

Questa è una salvezza promessa. Ma nel contempo è un ammonimento, un ‘se’, al quale pende la volontà degli uomini. Infatti si dice pure: «…se però Lo abbandonate, allora anche Lui vi abbandonerà!». – Sembra quasi, secondo un pensare umano, che Dio debba agire proprio come voi. Si legge appunto: “Se tu mi dai, allora anch’io ti do; se mi aiuti, io ti aiuterò”. Con questa differenza: “Cosi anch’io…”. Ma ciò lo si dimentica troppo facilmente. – Ah, sì, prendere, …quanto è facile per l’uomo! Essere disposti, per questo, a servire ed aiutare, …è tanto passeggero quanto lo è la materia. Soprattutto dinanzi a DIO! – Egli dice di certo: “Allora anch’Io ti abbandonerò, così, da solo, in una qualche visibilità!”. Spiritualmente, nella Magnificenza di tutto il Suo sommo Essere, Egli non agirà mai così come lo fanno i figli degli uomini. Il Suo evidente “Non aiutare”, è il Suo più alto aiuto di Grazia, non compreso, perché non lo si vuole riconoscere. Dio, l’Unico, Egli stesso – e per sempre – è l’Aiuto!

 

17) (Disse Giobbe): « Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il Nome del Signore!»  -  [Giobbe 1,21]

Dio ha molti buoni figli viandanti, nonostante la materia talvolta rubi molto della loro Luce, ma non può distruggere nulla di tutto il patrimonio del Cielo, di ciò che ‘quelli dall’Alto’ portano giù. Riconosciuto oppure anche rinnegato, esiste il collegamento tra la Luce e questo mondo. Il portatore della Pazienza dalla prima fila del Cielo (Giobbe = Alaniel) lo ha mostrato. Della ricca Benedizione che era venuta nel mondo tramite di lui, egli lo sapeva benissimo: venuto povero da bambinello, la sua piccola mano non teneva niente, come ogni neonato! Ed è pure noto: “Quando si viene sepolti, le mani fisiche sono di nuovo vuote. Giammai quelle dell’anima e quelle dello spirito”. Il portatore della Pazienza ne è un alto esempio. Lui lasciò che tutto andasse via da sé, senza versare nessuna lacrima, senza piangere per ciò che gli era stato tolto dal mondo. Per questo ha conservato quel nobile bene. Non si può perdere la ricchezza del Cielo quando si affida a DIO la piccola viuzza della vita! Oh, sì: ricevuto e perso; tuttavia, per questo, tutto viene conquistato per la Luce!

 

18) «Ho detto a Dio: Tu sei il mio Signore; non ho altro bene all’infuori di Te!»  -  [Salmo 16,2]

Questo fu detto una volta con profonda fede, ma anche in rapporto a ciò che il Signore aveva salvato. Il SANTO copre volentieri un ammanco, quando le paure del corpo vogliono prevalere e l’anima grida comunque all’Altissimo e, …ringrazia. Certo, è facile ringraziare il Signore quando si percepisce il Suo aiuto. Solo, …sovente il mondano dimentica il ringraziamento e, …in anticipo? Uno è riuscito (Davide), nonostante dopo la spinta dalla Luce, appunto, a ringraziare per ciò che sarebbe venuto: l’aiuto di Dio! – Ora ci sarebbe da dire: “Nessun merito se lo può fare un alto spirito”. Che cosa può un piccolo uomo che non si trova in una tale fila? Oh, presso l’unico Dio esiste davvero anche una sola fila, un solo gradino di figli, un solo popolo della Luce! E credetelo: il Padre della Misericordia solleverà a Sé il più piccolo, non diversamente che i grandi di tutta la Sua Magnificenza. Date a Lui tutto il vostro cuore, e troverete del tutto il Padre!     

 

19) «Il Signore è la mia Rocca, la mia Fortezza, il mio Liberatore, mio Dio, mia Rupe in cui mi rifugio, il mio Scudo, il mio potente Salvatore, il mio alto Rifugio!»  -  [Salmo 18,2]

Questa è stata l’adorazione dal più profondo ringraziamento, un darsi alla Luce, all’Altissimo, che aveva portato il Suo aiuto miracoloso. Nondimeno, fu anche il grido di afflizione di un’anima: “O Dio, Ti prego, sii ora per me, ciò per cui Ti ho invocato! Io so che Tu non porti solo dopo il Tuo aiuto di Grazia; Tu sei il Dio vicino. Le Tue buone mani paterne abituate alla Salvezza sono eternamente stese su tutto il popolo dei figli!” Tuttavia c’era il timore che il Signore fosse Rocca, Fortezza, Guarigione, Salvezza, Scudo e Protezione. Così come una volta a colui che nonostante tutta la Grazia si è smarrito chissà quante volte, così succede in genere al credente che dice: “Tu sei tutto per me, mio Signore, mio Dio”, e tuttavia, nel più profondo interiore, rosicchia il timore, se l’Aiuto di Dio voglia anche adempiersi. – Ma credetelo: “Dove un cuore si è dato all’Altissimo, la preoccupazione non diventa un verme che divora l’intera fede. Chi confida in Dio, l’Onnipotente, ha finito in eterno di preoccuparsi.

 

20) «Il Signore è il mio Pastore; nulla mi mancherà!»  -  [Salmo 23,1]

Quando voi, cari figli degli uomini, pensate alla meravigliosa parabola nella quale il SALVATORE si denomina ‘il buon Pastore’ [Gv. cap. 10], ed assolutamente non solo per coloro che Lo seguono o si lasciano volentieri guidare da Lui sul ‘pascolo verde’ – cioè sul Campo di Luce che deve essere portato giù nel mondo e lì da propagarsi – bensì non per ultimo per tutti coloro che non riconoscono il Pastore, dipingendoLo per sé diversamente e senza sospettare né sapere che loro non potranno mai, mai cambiare il SIGNORE, non importa quali false immagini si son fatte di Lui, ‘immagini’ che non devono essere adorate, – dice il Signore: Oh, sì, i ‘due ovili’ EGLI un giorno li unirà! Egli condurrà tutti su un’unico pascolo. Egli è e resta, incessantemente sottolineato: l’Uno, l’Iddio e il Signore, il Salvatore e il Pastore! Chi riconosce e crede questo, resterà nella Casa del Signore per sempre!

 

21) «All’Eterno appartiene la Terra e tutto ciò che è in essa: l’universo e i suoi abitanti.»  -  [Salmo 24,1]

L’uomo che in tal modo pensa al mondo sul quale vive, che gli serve con tutti i suoi beni, dunque, anche questo può valere, ma solo quando uno non è attaccato al mondano e vi edifica su come sull’assoluto e vitale. Ascoltate: la Terra, il regno-Terra del Creatore, raccolta dalle Magnificenze della Sua Potenza, è stabilita come habitat per i figli. – Di questo, il mondo che vi porta è un piccolo riflesso che, per inafferrabile Bontà, porta quel nome: “Terra”, cosa che riguarda unicamente lo spirituale. E ancora: il SIGNORE si trova da solo sull’immenso Campo. Nessun altro, nessun Dio secondario, non importa come qualcuno chiami l’uno o l’altro, ha contribuito alla Creazione. Dio, lo ‘Spirito delle Grazie’ – ogni cristiano dovrebbe ricordarseLo – e, indipendentemente da come la pensa, confessarlo; non ciò che gli è stato annunciato finora. Oh, tutto il Bene viene riconosciuto, ma ciò che va contro l’Entità di DIO, la totale UNICITA’, di questo una volta verrà fatto il conto, perché la Scrittura Lo annuncia, Lui, il Signore, l’Eterno!

 

22) (Davide) - «Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?»  -  [Salmo 27,1]

Una magnifica confessione di un uomo che è sempre stato in qualche afflizione e pericolo. Di tanto in tanto scacciato dal mondanamente più grande, che però ha potuto sorvolare. E poi… – Vedete, voi figli degli uomini e ciascuno che pensa a se stesso, quanto velocemente può scomparire una fede, la certezza, quando il povero splendore del mondo seduce! Forse si crederà ancora in una Divinità, ma su Questa si pongono le brame della vita esteriore. Chi invece è di mentalità seria, si può attenere alla parola che nulla è più alto e nulla di più forte che la Luce e la Salvezza, la Forza dell’Altissimo, che Dio, l’unico Santo, dona a ogni figlio. È accettato? – Chi si avvale di questa Forza non teme il mondano, questa è una faccenda propria di ciascuno. Sia detto una cosa: Luce, Salvezza e Forza, ed infinitamente di più, sono le benedizioni dell’Altissimo! Chi si affida a Lui, chi rivolge lo sguardo verso l’Alto dove richiama l’eterna Patria, il cammino di Luce di costui non va perduto.

 

23) «Il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del Suo cuore durano per tutte le generazioni!»  -  [Salmo 33,11]

Voi uomini! Non è questa Parola una consolazione, una fonte che non si esaurisce mai? – Sì, chi può avere un Consiglio più elevato di Dio, il Signore, l’Onnipotente di tutte le Sue Opere? – E inoltre: “I Pensieri del Suo Cuore!”. Nessun uomo può leggere i pensieri più intimi dell’altro, che sovente scompaiono come se non fossero mai esistiti. Li si cambiano, si coprono, ci si inganna da sé dicendo: “Non lo pensavo, questo”. E ad ogni modo, esso giaceva sul fondo del povero cuore. Chi non dovrebbe comprenderlo, oppure anche perdonare, se dietro a questo non si trova un grave male? Non è il vostro Dio, il Padre, che guarda giù a voi con Misericordia? Con ‘eterni Pensieri’! Quello che una volta giaceva e giace nella Sua Fonte-Ur, rimane eternamente, perché Egli stesso è l’Eterno, l’Imperituro, l’Immutabile! Egli ha avvolto i Pensieri del Suo Cuore per i figli, nell’Indulgenza e nella Pazienza paterna. Se vi attenete saldamente a questo, allora si rinsalderà anche il vostro cuore.

 

24) «Gustate e vedete quanto l’Eterno è buono! Beato l’uomo che in Lui confida!»  -  [Salmo 34,9]

Una chiamata dalla Luce dove dimora il Santo, che rivela la Sua Benignità. “Gustare e vedere”, cioè avere quel nutrimento che mantiene e nutre lo spirito, l’anima e la mente. Quel che serve al corpo è di certo un aiuto, finché si passa su questa Terra dei mondi. Ma proprio com’è caduco questo corpo, così è il nutrimento materiale, il quale non possiede nulla di eterno, nessuna vera briciola dalla Luce. Finché serve una vita terrena, l’Onnipotente la benedirà e la conserverà, in cui si veda la ‘Gentilezza dell’Altissimo’, in cui è da vedere e da gustare l’imperituro: Salvezza e Benignità! Allora voi, o viandanti, “vedrete”, quanto vi è vicino Dio, il Santo. Come ognuno per sé è una unità, certamente proceduto dal Creatore, così eternamente è il Signore, l’UNICO, e darà sempre la Sua unica Gentilezza per i figli: un Dono. – Rallegratevi!

 

 25) «Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio; ancora potrò lodarlo, Lui, salvezza del mio volto e Mio Dio».  -  [Salmo 42,6]

Con questa esclamazione si indicano due cose: un riflesso per tutti, e cioè affidarsi all’Altissimo, ma anche, pensare che uno può aiutare se stesso. – Riflettete, cara gente: “Sperare in Dio” non è altro che un grido di bisogno rivolto a se stesso, una volontà che comunque non possiede nessuna fermezza, perché si legge: “…perché io Ti ringrazierò, quando vedrò il Tuo aiuto che mi è stato dato”. – Ah, è questo il prestigio dell’uomo: prima ricevere, per giunta osservare, esaminare se è quell’Aiuto’ come uno se l’è immaginato, che Dio debba agire secondo il grido di bisogno della sua anima. Ovviamente, …se già il piccolo omino spera comunque nell’Aiuto, cosa che si manifesta ‘nella mia presenza’, Dio cancellerà volentieri con la Sua mano di Grazia l’imperfezione, affinché un giorno la fede apra comunque quella porta che conduce nel Santuario dell’Altissimo. – Sperate in Dio, voi cari figli degli uomini, EGLI vi aiuta!

 

26) «…sappiamo che Tu hai nome ‘l’Eterno’, Tu solo sei l’Altissimo su tutta la Terra!»  -  [Salmo 83,18]

Chi dichiarerà questa Parola che crede appunto in questo magnifico santo-Altissimo, nell’unico Nome, nell’unico Signore, non è lontano dalla Porta che fa uscire dal mondo della materia un’anima lieta, liberata; perché allora s’incontra il Padre di ogni Benignità e Misericordia. – Il Padre non si è già incamminato per venire a prendere il figlio per portarlo a Casa, anche se si trovava ancora lontano? Non vale la Sua Promessa di salvezza che a Lui non andrebbe mai perduto un figlio? Non vi segue giornalmente con tutta la Sua benedizione, con l’aiuto che vi serve così urgentemente? Quanti sono che Lo riconoscono? E sono ancora meno coloro che vi tendono! Io, su incarico di Dio, nostro Signore, vi esclamo: “Riconoscete! Non lasciatevi sommergere dalla vostra tiepidezza, perché ‘tutto il mondo’ non è la piccola Terra, il vostro pianeta, ma è il santo Empireo-Ur, il Suo tutto!”

 

27) «Cantate all’Eterno un cantico nuovo, cantate all’Eterno, abitanti di tutto il mondo!»  -  [Salmo 96,1]

Che cos’è inteso con questo, voi cari sulla Terra? Valeva per quel tempo in cui era sorta la Parola? Per un popolo? Per quello da cui proveniva quel cantore? Ascoltate voi tutti che volete ascoltare: aprite i vostri cuori, che sono da sacrificare all’Altissimo! Il ‘nuovo cantico’, la conoscenza, che – una Benedizione per chi la vuole percepire – sale sulla Scala che conduce al Cielo. C’è molto da estirpare e inventare, come ci si può rendere facile la vita, qui inteso il percorso della fede. Ah, sì, se non si guarda troppo in profondità all’Essenza di Dio, rimane anche minima la responsabilità. …lo pensate? Voi credenti, rinnovatevi in tutte le cose, nell’insegnamento che DIO vi ha dato! ‘Tutto il mondo’ non significa solo gli uomini tutti insieme, perché molti percorrono la loro povera via, ma ognuno per se stesso ha da portare ‘il tutto’, ha da vincere anche in sé tutto il suo mondo, il materiale. Allora lo spirito canterà il ‘cantico dell’amore’, e diventerà libero da ciò che lo può separare da Lui, il Padre, dal suo buon Signore!

 

28) «Grande è il Signore e degno di ogni lode» … «…perché Egli viene a giudicare la Terra, il mondo con giustizia, e i popoli con la Sua verità!»  -  [Salmo 96,4 e 94,13]

Chi crede nell’Altissimo, a costui non gli è nuovo che Egli è grande e degno di ogni lode, anche se nel cammino attraverso la materia gli rimane attaccato qualcosa. Poi però c’è il SUO ‘giudicare’, la verità della Sua Parola, del Suo Essere, della Sua somma maestosa Divinità-Ur. Il terreno, pensate voi credenti, che sarà giudicato il pianeta? E a quale scopo? Ogni struttura di stella (soli) e mondo (pianeti, satelliti, comete) non è una manifestazione della Sua Potenza creativa e Magnificenza? Dovrebbe Egli giudicare le proprie Opere? Fate attenzione: quello che in e per voi stessi rimane saldo, come il suolo di questo mondo sul quale potete camminare è ciò che l’Altissimo giudicherà, cioè orienterà, raddrizzerà, condurrà nella santificata Casa del Padre! E portare a tutti i popoli la Sua verità? Ogni gruppo di fede dovrà rendersi conto che cos’è la verità! Si rivelerà il Luminare del Cielo, perché solo DIO è la verità!

 

29) «Ringraziate il Signore e predicate il Suo Nome; fate conoscere le Sue Gesta fra i popoli!»  -  [Salmo 105,1]

Mi manda il Cielo. Dio l’Eterno domanda: “Come stanno le cose con il ringraziamento? Dove sono i doni che sono possibili portare, …e manca così tanto di ciò che sarebbe facile mettere nella Sua mano di Grazia?”. Oh, sì, l’uomo non ha ancora disimparato a chiedere e desiderare! Ma, al contrario: quanta brama sale giornalmente in alto, di cui si crede che sarebbe lassù dove troneggerebbe l’Altissimo dimenticandosi ciò che EGLI ha annunciato! – Io, il Dio vicino e lontano, …non ho bisogno che dapprima venga, che ascolti o dia! Anche se qualche fede è accettabile fin dove l’uomo è in grado di svilupparlo nella materia, …una cosa manca sovente: quel ringraziamento con cui è da valorizzare la Benedizione di Dio, …per la via del ritorno nella Casa del Padre. – E tutti i popoli? Sì, anche questo può valere per il mondo, ma l’uomo stesso deve aprire la camera del suo cuore e lasciarvi splendere dentro la Luce dei Raggi del Cielo fin nell’ultimo angolino!

 

30) «L’Eterno disse al mio signore: ‘Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi!’»  -  [Salmo 110,1]

Parole incomprese, interpretate in modo superficiale, perché il ‘senso dello spirito’ viene sovente sepolto. Nemmeno dal Cielo è facile di portarle vicino a voi uomini. Sembra come se venissero riconosciuti due Signori che regnano insieme: Dio e il Figlio, che avrebbero da condividersi l’eternità. – Oh, sì, Dio e il popolo dei figli, con la differenza che Dio, l’Altissimo, regna completamente solo! “Al mio signore”, a colui che gli uomini rendono il loro signore; ma proprio ciò che si eleva dev’essere abbassato …allo “sgabello dei suoi piedi”. I nemici della propria anima sono da abbassare, da costringere, che poi il Santo, il magnifico Dio della Grazia, conserverà da solo con il Dominio sullo spirito: cuore, anima ed animo di un uomo. Da LUI esiste il governo ‘senza sosta’; ma il cristiano deve piegarsi liberamente, con gioia, a questo Dominio.

 

31) «Il Signore è con me, io non temerò» / «Mia Forza e mio canto è l’Eterno» / «… è una meraviglia agli occhi nostri!»  -  [Salmo 118,6 / 118,14 / 118,23]

I vecchi lo avevano compreso, non per ultimo con giorni colmi di amarezza. Nell’ultima Era dell’umanità, di questo, molto è andato perduto. Ma ci si lamenta: “Lo ha causato il tempo difficile!”. – Oh, sì, ci sono alcuni figli viandanti che confidano soltanto nel Signore e nell’afflizione Lo conservano saldamente in sé, nonostante la paura del mondo, giustificata e coperta dal buon Padre per coloro che non hanno temuto di dichiarare liberamente il loro Dio. Perciò il Signore era, è e rimane con la Sua Potenza del tutto apertamente presso coloro che hanno veduto, vedono l’Aiuto miracoloso e confidano nella Salvezza di Dio. – Non è né il tempo né la Benignità di Dio a portare qualcosa di difficile. È l’uomo a caricarsi il peso, a mettersi – certamente più da incosciente – pietre davanti ai piedi, …e si meraviglia di inciamparvi. Poi, tali stolti, dicono: Dev’essere stato DIO!”. Voi credeteLo con vera forza, allora Dio sarà sempre la vostra forza e la vostra salvezza!

 

32) «Se il SIGNORE non fosse stato ciò che fu per voi…» / «Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia, quando porterà i suoi covoni!»  -  [Salmo 124,1 e 126,6]

Questa è una certezza di salvezza, come la sa dare il Cielo. Chi conserva questo: “Se il Signore non fosse stato ciò che fu per voi”, potrà passare attraverso molte profondità della vita, farà piangere, ma porterà a Casa, comunque, la nobile semenza. Infatti il Padre considera uno scoraggiamento, …con Clemenza. Anzi, Egli lo cancella prima che l’anima lo debba incidere nel proprio libro della vita. – La semenza! Questa proviene naturalmente dall’eterno, unico Dio, il PADRE di tutti i figli, dei buoni e dei cattivi, sia da coloro che si tengono lontani, sia da quelli che sono vicini presso di Lui. I covoni? Chi crede di portare molto a Casa, costui dovrà cercare con fatica l’ultimo chicco di seme. Chi invece dice nell’umiltà: ‘O Padre, considera il mio minuscolo, piccolo dono che Ti posso portare!’, a costui si rivelerà una volta nella Luce la spiga piena oppure un covone pieno, e tutto, il grande e il piccolo, l’Occhio del Padre lo guarderà gentile!

 

33) «Cantate al Signore inni di lode, salmeggiate con la cetra all’Iddio nostro!»  -  [Salmo 147,7]

Egli, non dà tutto ciò di cui avete bisogno? Egli ha benedetto riccamente la Sua TERRA, affinché semenza, frutti e animali vi servano. Non pensate che l’ammonimento del Cielo non sarebbe più così necessario, come in questo dettato, donato adesso a voi figli. Riflettete su questo: “Le mani dell’Altissimo si aprono giornalmente!”. Giornalmente – detto così per voi – Egli veglia sulle Sue Opere. La Compassione non finisce mai su ciò cui EGLI abbraccia in tutto. E dove rimane il ringraziamento, giorno per giorno? Non c’è bisogno che sia un cantico come lo conoscete voi. Quando l’anima è calma, del tutto unita con Lui nella meditazione, questo, voi cari, è il più bel cantico di ringraziamento, un suono d’arpa. E siate certi: “In ciò si intonano tutti gli angeli, uniti con voi, perché essi sanno che il Padre dona il Bene della Sua Luce e non chiude nessuna porta, non ostacola nessuna via! Sì, davanti a voi giace aperto il paese della Grazia colmo dei Beni di Benedizione”. Prendete e ringraziate il vostro Dio dell’Amore e della Misericordia!

 

34) «Ogni Parola di DIO è affinata col fuoco; Egli è uno Scudo per chi confida in Lui!»  -  [Prov. 30,5]

Non chiedete, voi, cara gente, che cosa significa l’indicazione? Le Parole di Dio sono sempre chiare e aperte di ciò che Egli sa dire. “Affinata col fuoco”, che significa = disposta così per i figli, affinché possano anche comprendere la stessa ed imparare come l’Altissimo guida magnificamente ogni figlio, sia nella Luce, sia nella materia durante una via da viandante. Egli vi spiega la Parola della Sua Rivelazione, Egli vi guida in qualche profondità e in qualche Altura, che senza di Lui non sarebbe comprensibile; invece con Lui c’è tutto quello che serve ai Suoi figli. Se qui viene detto che Egli sarebbe uno Scudo solo per coloro che confidano in Lui, questo sarebbe molto povero, dove il Salvatore, nostro Padre, insegna: “I sani, insieme a coloro che confidano in Lui, non hanno bisogno del medico, ma i malati sì, perciò Egli è venuto per i perduti”. Pensate questo: “Chi confida in Dio, l’Altissimo, lo aiuteranno le Sue mani di Guaritore abituate alla salvezza!”

 

35) «Il Signore asciugherà le lacrime da ogni volto, toglierà via da tutta la Terra l’onta del suo popolo!»  -  [Isaia 25,8]

Quando la cara Parola valse per gli uomini, si pensò alla struttura mondana. L’uomo riferisce da miope tutto ciò che è sommamente alto nell’ambiente del suo piccolo cerchio, ma presto tutto svanisce, come in autunno il fogliame che poi non è più! La Parola ha un altro valore! Quante lacrime d’angelo sono corse quando la povera figlia (Sadhana) se n’è andata dalle mani della Grazia di Dio; al primo posto stanno quelle che erano da asciugare. Se qui si è parlato di ‘asciugherà’ e ‘toglierà’, allora valse certamente per il tempo nel quale il profeta poté annunciare la salvezza, ma indicando il Sacrificio che unicamente l’Altissimo avrebbe potuto sopportare: il Suo GOLGOTA! – Da allora ‘l’onta del Suo popolo di figli’ fu sospesa, tutte le lacrime furono raccolte sul Suo sommo Altare, nel Fuoco del Suo Patto e della Sua Grazia! Di ciò, cari figli degli uomini, anche voi ne dovete far parte, dovete inserirvi nella schiera della Luce e della Magnificenza di Dio!

 

36) «…Io sono il Primo e l’Ultimo» / «…Io ti aiuterò, dice il Signore, e il tuo Redentore è il Santo in Israele»  -  [Apoc. 1,17; Isaia 41,14]

Quale indicazione alla verità di questo: ‘Che esiste un solo Dio, un solo Santo, che vi è anche un solo Redentore!’. D’Israele? Ecco, c’è da indicare questo: Israele – certamente incluso – non è mai un popolo del mondo. Israele = il santificato GESURUN, il popolo dell’Eterno, creato dalla Potenza della Sua Grazia, dal principio, che non conosce nemmeno nessuno dei principi della Luce. Infatti, per LUI, il Primo e l’Ultimo, …per Lui non esiste né un inizio né una fine, in LUI stesso! – Tuttavia, all’interno di questo, nel Suo ‘primo’ e nel Suo ‘ultimo’, racchiuso nell’Arco del Suo Patto e della Grazia, Egli ha posto il Suo GESURUN! Per questo motivo, a motivo della caduta, Egli stesso venne come Redentore e come Salvatore, e come Guaritore per coloro che furono feriti dalla caduta. Chi vuol vedere, riconoscerà questo: ‘Tramite Lui, l’unico Dio e Santo, guariranno tutte le ferite, e la povera caduta verrà sospesa finché l’ultima anima possa percorrere la sua via verso Casa’, nella GRAZIA!

 

37) «Io, l’Eterno, tale è il Mio Nome, e non darò il Mio Onore a nessun altro, né la Mia Gloria agli idoli»  -   [Isaia 42,8]

Questa non è solo un’indicazione su Chi e che cos’è l’Altissimo, ma con la rivelazione: “Non c’è nessuno all’infuori di Me!”, si sa ancora molto di più. Per voi e per tutti coloro che credono certamente in Dio, il Padre, sia detto: “Si sono fabbricati molti idoli, così benvoluti, li han serviti diversamente che Dio, nel Quale credono”. – Certamente dev’essere inteso pure, persino in casi gravi, per quanto riguarda i mondani, per i quali casa e cortile, onore, posizione, ricchezza, benessere, sono i veri idoli, ma pure di peggio. Oh, si conosce la Parola di Dio della Bibbia, si legge dall’inizio alla fine dell’UNO, del santo ‘Io’ del Signore, e si mettono accanto a Lui così tanti santi, che non esistono proprio. Infatti, solo Dio è santo! Lo si insegna anche, eppure si mettono accanto, persino non di rado più in alto, dei santi inventati da sé e quant’altro di più! Sì, svegliatevi, voi credenti, svegliatevi!

 

38) (a Giacobbe e a Israele) «Non temete, poiché Io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei Mio! … Io sono l’Eterno, e all’infuori di Me non v’è Salvatore!»  -  [Isaia 43,1 e 43,11]

Nella rivelazione la chiamata era rivolta ad un popolo che credeva certamente nell’unico Dio e nell’Altissimo, nonostante la confusione oscura, …persino per propria colpa, e nonostante questa consolazione: “Non temere!”. Questa è la prima cosa che il Padre manda a dire ai Suoi figli, chiamando come una volta e così a lungo, finché l’ultimo figlio si lascerà redimere …da LUI, che è il Solo che può redimere. A ciò la meraviglia: “Io ti ho chiamato, tu sei Mio!”. Oh, noi della Luce lo sappiamo e vogliamo aiutare finché l’ultimo, il più povero figlio degli uomini, si lascerà chiamare. Oh, sì, per DIO è e rimane anche la Sua proprietà! – Adesso (qualcosa) per coloro che non sanno attenersi a un Dio, i quali comunque, nonostante la pienezza di Verità e Luce, credono in tre déi: “E fuori di Me non v’è Salvatore!”. Chi sa attenersi a Lui, rimarrà in ogni tempo ben conservato!”

 

39) «Io t’ho preparato, quando ancora non Mi conoscevi!»  -  [Isaia 45,5]

Che cosa intendeva con ciò Dio, il Creatore, il Santo? Qui Egli rivela ai profeti in anticipo: “Io sono il Signore, e altrimenti nessun altro, nessun Dio al di fuori di Me!” (Is. 45,4). – Che cosa si fa della meravigliosa rivelazione? Si riconosce senza compromesso l’unico Dio? Non si cercano ulteriori figure, che non esistono proprio? Il Signore si è rivelato poi in eterno, come ‘l’Unico’, del tutto inutilmente? Egli – per gli uomini di questo mondo – non ha dimostrato attraverso dei secoli il Suo santo ‘Io unico’? Egli è Colui che ha sollevato dalla Sua Profondità creativa ogni figlio, come si dimostra nella Parola ai profeti: “Prima che tu Mi conoscessi, Io t’ho preparato!”, ha preparato nel santo Anno-Pensiero-UR della propria Eternità-UR ciascun figlio, spirito e anima, ogni esistenza di figlio. Oh, vogliate riconoscere la Luce, udire e comprendere il nostro linguaggio – allora sapreste da tempo Chi e che cosa è il Creatore-Padre! Sì, riflettete sul Suo Amore!

 

40) «In verità erano le nostre malattie che Egli ha sopportato, erano i nostri dolori quelli di cui s’è caricato. Ma noi Lo considerammo per Colui che era afflitto e martirizzato da Dio!»  -  [Isaia 53,4]

Attenzione, cari figli degli uomini, su cosa vi porta la Luce: “LUI”, non questo o quello, nessuna seconda persona; perché altrimenti si sarebbe parlato fin dall’inizio di un ‘Figlio’ come seconda persona. Il profeta parla come nel passato, mentre trascorsero ancora quasi 700 anni di tempo, prima che la PAROLA si desse nella Figura, per gli uomini, per i caduti, comparso come Uomo. Egli è, era e rimane l’Altissimo, eternamente l’Unico! Noi – gli uomini intesi in anticipo – Lo hanno reputato per Colui che DIO  ha dato in Sacrificio. Già da 2000 anni avete peccato contro il Salvatore, Lo avete reputato per ciò che vi siete inventati, senza chiedere che cosa ne dice il Signore-Iddio, espressa eternamente nella Sua Rivelazione. Noi nella Luce lo sappiamo, voi uomini potete comprenderlo!

 

41) «… perché, Tu sei nostro PADRE e REDENTORE, … questo è il Tuo Nome in ogni tempo»  -   [Isaia 63,16]

La Luce, amici di questo mondo, non aggredisce, indica dove si trova la verità e dove l’errore. Quest’ultimo quasi sempre proveniente dalla tiepidezza nel pensare: ‘Quello che i primi potenti del mondo hanno inventato, insegnato, deve rimanere così, altrimenti dovremmo confessare che noi stessi non abbiamo esaminato, non abbiamo lottato per una giusta conoscenza’. – Ecco che si alza la parola del profeta contro costoro che si sentono ‘maestri’ della Parola di Dio. Invece, cosa si fa di questa indicazione, che non ha proprio bisogno di nessuna interpretazione, di nessun cambiamento? Si vuole cucire, tagliare, cambiare la maestosa Rivelazione di Dio come aggrada a qualcuno. – Oh, guardate: “In ogni tempo”, quindi, ripetuto dall’eternità, che nessun uomo può misurare, che è LUI, l’unico Signore, Dio e Padre, il REDENTORE! Perciò quello che è supposto “…come noi Lo reputavamo…”, viene del tutto cancellato. Non vale ciò che considerate voi, ma quello che rivela DIO!

 

42) «Chi si vuole gloriare, si glori di questo, che conosca ME, Me che sono il SIGNORE, Colui che esercita Misericordia, Diritto e Giustizia sulla Terra!»  -  [Geremia 9,23]

Pensate voi, cari uomini, che il messaggero della Luce sceglie solo delle parole difficili come monotonia dalle incalcolabili meraviglie del Creatore? Se pensate così, non andrete molto in profondità. Allora rimarrete alla magra superficie del mondo e non potrete sapere nulla dell’autentico Regno-Terra. Questo viene considerato quasi sempre in modo materialistico, perché il portatore materiale della vita si chiama ‘Terra’ e non presagite quale profondità vi si mostra. Ci si siede volentieri su alti seggi, sovente non solo con una corona, ma si presume che l’Altissimo se ne sarebbe scelta solo una. Nondimeno, dove rimane la povera gloria del mondo? Dove cadono le corone e i pur magnifici abiti quando ‘l’angelo della morte’ sta presso il giaciglio? E su questo regna ancora l’unica santa Misericordia di Dio, il Suo Diritto e la Sua Grazia! Egli vuole consolare, guarire e perdonare, Egli vi conduce a Casa sulla Sua TERRA, nel Regno della Sua Luce!

 

43) «Provo Io forse piacere se l’empio muore? O piuttosto, non provo piacere quando questi si converte nel suo essere, e viva?»  -  [Ez. 18,23]

Il Cielo è triste, noi angeli piangiamo, perché quegli uomini che dovrebbero guidare alla conoscenza, …con la loro parola condannano in un’eterna dannazione! Si può condannare, dove comunque ogni uomo, ogni anima, ha bisogno della Grazia e Compassione di DIO? Gli altolocati mondani non sono pure loro dei peccatori e “…mancano di gloria che dovrebbero avere per DIO”? – Il Santo, il sommo Amore e la somma Compassione, non ne ha nessun piacere che un figlio vada perduto. Per questo sta la ‘Croce del Golgota’ sul pinnacolo più alto! Chi condanna gli altri e cerca di escluderli – …non lo può fare nessuno – si è auto escluso dalla santa Misericordia di Dio. Allora durerà tanto a lungo, finché, dopo, possa guadagnare il perdono per se stesso!

 

44) «Io li voglio liberare dal potere dall’inferno e della morte!»  -  [Osea 13,14]

Non è questa una Parola portentosa dell’eterna Compassione? Non è questo un ‘porgere la Mano’ a chiunque abbia bisogno della redenzione, della salvezza? Accoglietela, cari figli del mondo! Di nuovo sta il maestoso ‘Io’ all’inizio di un’incommensurabile alta salvezza. Sarebbe insegnato male se riguardasse ogni secondo ‘Io’, quale Figlio, la santa Comparsa di Dio nel mondo, venuto per gli uomini e per i perduti, portato come ‘espiazione’, come ‘riconciliazione’, come ‘redenzione’. Il Guaritore ha accettato i peccatori, le anime malate, tutti coloro che hanno bisogno di guarigione. Più tardi ‘i pagani’ sono stati perseguitati e uccisi. Che cosa ha fatto il SIGNORE? Chi vi riflette solo un poco, vedrà la verità di Dio, sempre, il Suo eterno “Io sono!”

 

45) «E Io, il SIGNORE, non dovrei avere pietà della grande città, nella quale si trovano più di centoventimila persone … e una grande quantità di bestiame?»  -  [Giona, 4,11]

Cosa viene annunciato con ciò a voi uomini, in particolare adesso dove i grandi e la gran massa non sanno altro che cancellarsi reciprocamente, tormentare gli animali, che veramente gridano fino al Cielo? In che modo, Dio vede ciò, il Creatore di ogni vita? Egli indica che un uomo (Giona) desiderava per sé la morte perché nulla era diventato così come lui lo aveva desiderato, senza comprendere l’operare del Santo, anche se lui era un profeta. Quale ammonimento dal tempo antico, che si protende così, del tutto, nel tempo attuale!  Oltre a ciò, quello che la Scrittura di Dio vuole insegnarvi se solo viene riconosciuto questo: ‘Il come si deve agire reciprocamente, nient’altro di ciò che l’Altissimo stesso rivela quale Volontà del Creatore. La santa Compassione di Dio con gli uomini e con gli animali va oltre ogni povero atteggiamento del mondo, non si ferma davanti a nessuno, sia esso chi e che cosa voglia essere! Ricordatelo, voi, cari filantropi!

 

46) «Ma a voi che temete il Mio nome, deve sorgere il Sole della giustizia e della salvezza sotto le Sue ali!»  -  […]

La Luce annuncia ciò che ha da dire di magnifico con la PAROLA. “Il Mio Nome”, quindi, quante volte viene pronunciato: ‘Solo quell’uno, l’unico, perché non esiste altro nome che questo: Dio, il Signore!’. Certo, Egli si chiama anche ‘Fedele’ e ‘Verace’, Melchisedec, in più, ‘Z'ebaoth, ‘Guaritore’, ‘Gesù’ e ancora molto di più, quel nome ‘UR’, nel quale tutti (i Suoi nomi) sono tenuti e si rivelano. – Dunque, perché dovreste temere Iddio? Riconoscetelo: ciò significa, ‘timore reverenziale dinanzi al Signore!’.  Dove non c’è riverenza, là non dimora nemmeno l’amore! Ricordatevelo! Chi si inchina in riverenza, sacrifica il suo cuore all’amore, e a costui sorge eternamente splendente ‘il Sole’, poiché Egli distende le Ali della Sua Grazia e della Compassione nella Giustizia. Chi dimora sotto di queste, dimora in Dio e Dio in lui! Una meravigliosa sublime fiducia, non è vero?

 

47) Il SIGNORE incontra un uomo nella gioia, nella sofferenza e di nuovo nella gioia, che si chiama “Benedizione”. Ma come incontra quest’uomo il Signore?

Ascolti ed impari chi di voi vuole imparare: “Il servo ha preso tutto dalla mano del suo Padrone e non aveva pronto nient’altro che ringraziamento e lode, come una fedele attesa di ciò che il Santo aveva previsto per lui. Perciò poté dichiarare, come non esiste di certo null’altro di più alto: «Io so che il mio Redentore vive!» [Giobbe 19,25]  -  Perché l’uomo poté parlare del ‘Redentore’ già al suo tempo, quando mancavano ancora secoli per quei tempi quando Dio venne come Salvatore in questo mondo? Oh, sì, lui poteva! Infatti, prima che avvenisse la profonda caduta di una volta, già allora e ancor prima il Santo ha indossato il Suo Mantello della Compassione salvifica, appunto, già come ‘Salvatore di ogni età’! Il buon servitore Lo ha riconosciuto: “Io so, ne sono certo, che il Mio Redentore vive!”. Un Vivente non diventa prima, Lui è! Anche voi, cari amici degli uomini, credete nell’eterno Redentore!

 

48) “Dio, il Signore, è l’Aiutante eterno e salva dalla più profonda afflizione!”

Così grida un’anima che si sente catturata e impaurita del suo proprio mondo, attraverso afflizione e bisogno trovando una sola via all’unico vero Dio. Infatti essa esclama: «Signore, Dio, Mio salvatore, … lascia che la mia preghiera venga davanti a Te!» [Salmo 88,2-3] – Sì, cara gente nel mondo, badate a questo: quanto più i vecchi di una volta erano uniti a Dio e sapevano Chi e che cosa fosse LUI, non Lo suddividevano in più persone. Essi non Lo hanno mai visto, né conosciuto e né riconosciuto in modo diverso. La cristianità non conosce più il suo vero Dio così come ‘Egli era dall’inizio e come rimarrà in eterno!’. Non le basterà credere fermamente nell’unico Aiuto, del quale è stato rivelato così tanto di Magnifico da poter sapere a CHI aveva da attenersi. – Chissà se un giorno lo imparerà ancora.

 

49) (parla Mosè) «Signore! DIO! Tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la Terra e il mondo, di eternità in eternità, tu eri Dio!»  -  [Salmo 90,1-2]

Una verità celeste! Chi la vuol comprendere? Cari filantropi, guardate quindi cosa si rivela qui! Per quale scopo si chiama Terra e mondo? Riconoscetelo: ‘E’ una Scuola di Grazia del tutto particolare, aperta per i figli viandanti del Padre!’. Non a caso qui si parla di due cose. ‘Terra’, il Regno-Terra di UR dalla Sua eternità, il Suo terzo elemento nel quale Egli domina come Dio e Guaritore, nella Pazienza e nell’Amore, e nella Longanimità come Redentore. Questa è la Sua Terra! Con ‘mondo’ = è inteso il pianeta, il più piccolo portatore di vita durante il tempo della materia e, nonostante ciò, il più grande. Qui il Signore è comparso come Creatore, Sacerdote, Dio e Padre, e come Salvatore! Solo per questo motivo il mondo ha ricevuto il nome “Terra”. Chi riconosce questo, conosce anche la Terra celeste, il Paese di Grazia del Padre-UR per tutto il suo popolo di figli. Volete farne parte anche voi?

 

50) «Venite, cantiamo con giubilo all’ETERNO, giubiliamo al Rifugio della nostra Salvezza!»  -  [Salmo 95,1]

Cari figli della Terra, chi di voi ha accettato l’ultima domanda e può anche affermare di sì, a costui diventerà facilissimo ‘venire qui alla Tavola della Grazia del Padre’ sulla quale si trovano ricchi Doni. – “Solo questo?”, devo chiedervelo di nuovo? Chi vuole solo prendere, chi apre le mani solo per sé, per ricevere, lascerà la tavola dell’Altissimo sempre a mani vuote, non saziato, perché la povera anima ha dimenticato questo: “Chi prende, deve dare; chi dà, può ricevere!”. Questa è la santa Giustizia con la quale il Creatore pesa tutto sulla Bilancia dell’Ordine. Dapprima ci si ferma presso la tavola di Dio e Lo si ringrazia per tutti i Suoi doni. Gioite e giubilate con animo infantile. Inoltre ci siamo noi angeli per aggiustarvi la sedia, e voi sarete felici, allo stesso modo di come noi abbiamo da tempo ricevuto tale beatitudine.

 

51) «È Colui che forma i monti e crea il vento e mostra all’uomo qual è il Suo Pensiero. Sì, Colui che fa l’aurora e l’oscurità e passa incedendo sulle alture della Terra, poiché, …è chiamato l’ETERNO, DIO ZEBAOT»  -  [Amos 4,13]

L’alta adorazione del profeta mostra subito la Magnificenza, la maestosa Rivelazione di Dio. I monti, non intesi i mondani, sono la santa Rivelazione, così tanto che anche noi angeli, nemmeno i primi[2] di UR possono afferrarne tutta la ricchezza. Ma credetelo, o voi amici della Terra, riconoscendo che noi lo possiamo! Anche voi? – ‘Il vento’, certamente inteso ciò che serve per l’inseminazione della natura. Senza vento nessun frutto! Il Guaritore diceva: “Il vento soffia dove vuole!” (Gv. 3,8). Lo SPIRITO di GRAZIA di Dio è il vento che qui il veggente intende. Sera e mattino, giorno e notte, oscurità, non dice tenebra, riempiono i maestosi Giorni di Creazione di UR, le Notti colme del maestoso Silenzio e della Maestosità dell’Onnipotente!

 

52) «Spalancate la porta e sollevate le porte del mondo, così che il RE della Gloria entri! Chi è questo Re? È l’ETERNO!»  -  [Salmo 24,7-8]

“Un ammonimento per il tempo antico”, dice quell’uomo che vede appunto solo il vecchio, perché costui, in genere, non è più in grado di aprire la porta dello spirito, la porta dell’anima, per riconoscere Colui che si chiama “Re Ariel del Paese della Fonte dei quattro fiumi”. Che Lo è! – Se voi al giorno d’oggi lasciate operare il vostro spirito, ricevuto da DIO, allora la vostra anima, regina del vostro cuore, saluterà volentieri non soltanto quei brevi giorni mondani che voi chiamate (ad esempio) ‘Natale’. Dio, l’Altissimo, non è Zebaot da eternità in eternità? Se è così, allora perché indicate quali giorni sono più importanti e più alti rispetto ad altri, che per voi ultimi uomini hanno tanta corsa a vuoto, …per lo spirituale e per la dedizione al Re-Guaritore, nostro Dio-Padre? – Accogliete e ritrasmettete oltre ciò che gli antichi vi hanno saputo annunciare; e noi, inviati dalla Luce, vi aiuteremo. Voi dovete solo accettare l’aiuto. Allora questo sarà sempre presente!

 

(53) «Santo, santo, santo è il SIGNORE-ZEBAOT; tutta la Terra è piena della Sua Gloria»  -  [Isaia 6,3]

Quale adorazione dell’Eterno! Quale lode di giubilo per Colui che ‘siede sul Suo maestoso Trono’ come lo ha visto il profeta[3], inviato sulla Terra da Dio per la benedizione dei Suoi figli erranti! Non pensate, cari amici nel mondo, che un tale ringraziamento di giubilo sarebbe facile da riportare, quando Lo si potrà e vi sarà concesso di vedere nel Suo Governo. Certamente è da rilevare chi, nella purezza del cuore, nella forza della fede, anche senza vederLo, si dà al nostro Dio-Padre, amandoLo e cercando di servirLo con dedizione. Chi, in tal modo, sa accogliere chiaramente che Questo è il Signore-Zebaot e non v’è nessun altro accanto a Lui, sì, costui si è conquistato il collegamento con la Luce e, contemporaneamente, resta libero nella Magnificenza della Grazia di Dio.

 

54) «Tale cosa fa il nostro REDENTORE, che si chiama Signore-Zebaot, il Santo d’Israele! Siedi in silenzio, e scivola nell’ombra, figlia dei caldei…»  -  [Isaia 47,4-5]

 E’ ancora il profeta, che alla figlia di Babele (‘dei caldei’), a quel povero potere del mondo, che dà il comando di sedersi nella polvere. Io indico di nuovo, su incarico di Dio, che EGLI è il Redentore, altrimenti non si parlerebbe mai nel lungo tempo antecedente del Magnifico in Betlemme, dell’UNO, che EGLI, è Tutto in tutto! – ‘La figlia di Babele’ = il mondo con la sua miseria. Quale mondo? Guardate dentro di voi, lì scoprirete ancora molte volte il vostro mondo; ed è questo da eliminare, da farlo sedere nella polvere, e per questo aiuta la Forza della grazia del Cielo. – Il “Santo d’Israele” è la Rivelazione dalla Luce, l’Israele-Gerusun, come ha detto il Guaritore Gesù: “Il Mio Regno non è di questo mondo!”. Oh, questo ‘Mio’ vi rivela tutta la verità in cui è anche contenuta la vostra parte, l’eterna, immutabile Parte della grazia di Dio, nostro Signore! Prendetene!

 

55) «…E saprete che Io sono il SIGNORE! …»  -  [Es. 6,7 / Ez. 39,28]

Venite, amici sulla Terra, avvicinatevi al Trono di Grazia dell’Altissimo. Nel vostro spirito potete vedere tutto ciò che è preservato nella Luce. Ah, se la Luce fosse riservata solo alla Casa del Padre nostro Dio, allora non potreste nemmeno riconoscere qualcosa, perché la materia copre la Luce! Visto così, avreste certamente ragione. Soltanto: dipende da ogni figlio se sa accendere delle lampade affinché si faccia luce nell’anima e nello spirito, dati da DIO come un Respiro che passa attraverso di essi. Tutto viene dato, sia per la benedizione – ben inteso – qualcosa che sembra coperto. Quando si fa giorno presto al mattino, non dipende da voi se salutate il giorno e adempite il vostro dovere? Non diverso è con i Doni nei confronti di Dio. Presso di LUI c’è eternamente solo il giorno, la Rivelazione. Chi si dà ad essa, sta nella luce della Sua Magnificenza!

 

56) «Non chiunque Mi dice: ‘Signore, Signore!’, entrerà nel regno dei Cieli…»  -  [Matt. 7,21]

Fate attenzione, amici miei, voi, fratelli dalla Luce, nel mondo, ciò che Dio ha detto come Salvatore. Chi legge con superficialità e non si sforza, costui inciampa in ciò che il Salvatore sa presentare, cioè: “Chi fa la Volontà del Padre Mio nel Cielo!”. Se la Scrittura datavi, nella quale avete avuto l’incarico di indagare con l’annotazione “lo SPIRITO vivifica, la lettera uccide”, sempre predicata da LUI, come Signore, Redentore, Guaritore, Creatore, Padre, Sacerdote, Zebaot e molto di più, allora sembra come se qui si parli di una seconda Persona. Chiedetevi, a Chi si parlava: = a una moltitudine che era dapprima da guidare nella vera Luce. Per questi, il Signore, il Padre, indica Colui che non conoscevano ancora. Per questo il “…non tutti coloro che Mi dicono Signore, Signore!”. Non siate come quelli che stanno agli angoli delle strade. Entrate nell’interiore del Santuario, là vi splenderà il Sole di Grazia del vostro cuore!

 

57) «Perché Mi chiamate ‘Signore, Signore’, e non fate quel che dico?»  -  [Luca 6,46]

Vedete, cari amici uomini, non riuscite a immedesimarvi in quel tempo quando Dio-Salvatore venne sulla Terra per la salvezza dei precipitati, dei caduti che avevano bisogno della Sua santa redenzione?  Per via delle parole e dei miracoli che erano ‘unici’, cosa che lo hanno riconosciuto anche in segreto i Suoi nemici, allora chiamandoLo “SIGNORE”, vi si trovò più paura che riverenza. – E voi di oggi? Come chiamate voi il vostro Dio e Lo suddividete (con la trinità) a piacere? Non guardate giù a quelli di una volta. Battetevi il petto e confessate quante volte non eseguite la Sua Parola che Egli ha rivelato continuamente ai figli – dal tempo antico fino ad oggi – in cui il ‘tempo di Grazia’ viene ammazzato, perché certamente si presagisce: ‘Esiste un Dio!’, ma (non) seguire le Sue parole, cosa che Egli raccomanda magnificamente. Allora guardate soltanto alla vostra via, e lasciatevi aiutare anche da noi, che il Padre vi manda.

 

58) “Da te uscirà un PRINCIPE che pascerà il Mio popolo, Israele!»  -  [Matt. 2,6]

Cari figli del Padre, ecco che il Cielo deve di nuovo interpretare, anche se sarebbe facile avere la comprensione. “Da te”, allora per il mondo era la piccola Efrata, chiamata Betlemme, perché il  Sommo-Santo ha eletto la più piccola, per salvare anche il più infimo. Ma “da te” = dal sommo maestoso Amore per il Sacrificio, si è rivelato Dio come SALVATORE! Questo è il senso più profondo. Ora ‘il Principe’. L’Altissimo passò davanti a un popolo, al quale Egli aveva inviato il Suo portatore dell’Ordine (Mosè). Sì: “Davanti a ogni popolo nel Cielo e nel circondario dei mondi, davanti a ogni figlio, Io passo per indicare le vie che sono da percorrere. Chi segue, giungerà alla meta della Luce!”. Qui particolarmente ancora “Mio popolo”, il che, come sovente precisato, è solo il popolo della Luce, di cui può far parte ognuno che sa seguire le tracce della salvezza di Dio, che riconosce Lui come Principe, il Suo Governo, sotto il cui Scettro vivono tutti insieme nel Suo Amore!

 

59) «Venite a Me voi tutti che siete angosciati ed aggravati, ed Io voglio ristorarvi»  -  [Matt. 11,28]

È di nuovo una chiamata che voi terreni non potete misurare, non ne avete del tutto bisogno, perché la cosa più alta rimane nella magnificenza di Dio! Ma come il Sole sta in alto nel Cielo e manda comunque i suoi raggi sulla Terra, non è diverso con la salvezza e la benignità di Dio. Questa irradia sempre dall’Alto, per quanto siate volenterosi ad accogliere così tanto ed ancor più proveniente dalla benedizione del Padre su di voi. A Lui vi dovete rivolgere, tutti! Il Santo non conosce nessun numero singolo. – Voi angosciati, che aggravate da voi le vostre vie, la vostra vita, ed è per pura Grazia se il Salvatore vi dà riposo. Voi aggravati, che seguite volentieri le parole di Dio e prendete su di voi il giogo della via. Perché entrambe le parti di viandanti non possono imparare da LUI ciò che è affluito da delle eternità al Suo intero popolo di figli? Chiunque accoglierà la Parola dell’Amore e la seguirà, costui sarà sempre ristorato in modo ultrabeato!

 

60) «… Voglio misericordia e non sacrifici! ...»  -  [Matt. 9,13]

Su questo, l'aggiunta: "Voi non avreste condannato degli innocenti!". Chi altro, è ovvio, cari fratelli della Luce, può parlare così della Misericordia, se non il PADRE essendo Egli stesso Misericordia? E se qui lo dice il Salvatore, potrebbe Egli essere qualcun altro se non l'Altissimo, il Creatore, il Sacerdote, l’Iddio e Padre? Quanto facilmente l'uomo emette un giudizio spietato e condannando, senza aver chiarito com’è la sua anima. Sì, non appena ci si accorge di aver condannato troppo frettolosamente, si cerca di lavarsi puri davanti all'Altissimo tramite sacrifici. Non chiedete se il Signore, il Padre, lo guarderà! Prima esaminare, mia cara gente, poi giudicare, se in genere c'è bisogno di un giudizio! Il Giudizio, non è forse soltanto dell'Altissimo? Ponetevi voi stessi nel giudizio, e ognuno che si è sbagliato venga di nuovo rialzato, …orientato verso casa, poiché è questo il santo Giudizio di UR!"

 

61) (Pietro disse:) «SIGNORE; se sei Tu, comandami di venire da Te sulle acque»  -  [Matt. 14, 28]

Voi cari sulla Terra, non succede così anche a voi qualche volta? E non è per voi, quando il Signore dice “…uomo di poca fede…”? Se avete per così dire la certezza che ‘Dio sta presso di me’, allora stendete le vostre mani ed aggrappatevi alla Sua benedizione. Perché dubitate, nonostante il sapere: “Il nostro Padre nel Cielo; Egli crea ciò che Egli vuole!”? – Se tante volte il mondo sta in primo piano, del vostro proprio perché non ne esiste un altro, allora ricordate la Parola: “Il mondo passa con la sua concupiscenza!”. Un pianeta, una formazione sommamente benedetta del Creatore, non può peccare, non capita su nessuna via traversa. Come ogni corpo celeste ha le sue orbite saldamente segnate; così lo è anche la santa Volontà di governo del vostro, nostro Dio. Nella parabola della grazia: ‘EGLI sta sull’acqua’, è un segno dell’eterna Vitalità. Là dovete camminare, ma non con la domanda: “Signore, sei Tu?”. – Credete e camminate, ed arriverete sempre al Padre, il Santo della Misericordia!

 

62) «Il Signore ha detto al mio signore …; se dunque Davide Lo chiama Signore, come può essere suo Figlio?»  -  [Matt. 22,44-45]

Queste sono cose sulle quali i grandi che predicano la Parola – pur se alcuni lo fanno bene – inciampano ancora oggi. Si rimane attaccati a ciò che si è forgiati da sé, altrimenti si dovrebbe respingere molto, e la contrarietà non è da raccogliere. Che cosa ne dice la Luce? Fate attenzione, voi che siete già compenetrati bene nella verità. – Dapprima non si tratta del fatto se anche Davide è arrivato alla chiarezza. Tuttavia, nel prevederlo, egli ha chiamato il Signore ‘suo Salvatore’. Egli ci dice appunto: “Nessuno può servire due padroni!”. Il Salvatore viene pure chiamato ‘il Figlio di Davide’ e, per voi, è già noto da tempo come Egli è venuto sulla Terra: non generato, ma nato dal Suo stesso Spirito! Se Egli ora è il Signore, come annuncia la Scrittura dalla A alla Z, allora Egli non può Essere il ‘Figlio del Padre’, perché anche Dio viene chiamato come SIGNORE. Vedete la chiarezza che vi splende?

 

(63) «“…sei Tu il Re dei giudei?”. … “Tu lo dici!”»  -  [Matt. 27,11]

Ah, come viene interpretato falsamente, fermandosi a come si legge! Nella profondità, che sta in tutto ciò che è collegato al Salvatore, il nostro Santo, qui c’è una spessa benda davanti agli occhi. Toglierla…? No, ci sarebbe molto da rivedere, costa fatica! Se il romano chiede a Gesù, allora non per causa di Lui. Egli lo chiese per provocare gli alti della Giudea: “Dichiarate chi è il Nazareno! Lo dovete sapere dai vostri Scritti!”. Questo si trova nella domanda! E la risposta di Gesù non contiene null’altro! Perfino, viene detto che Egli si facesse chiamare ‘Re dei Giudei’, discendente dalla casa di Davide! – O voi falsi! Pronunciatelo, come lo ha pronunciato il Salvatore: “Tu lo dici! Non Io!”. Il romano Lo riconobbe, perché disse: “Io sono innocente del Sangue di questo  Giusto!” (Mt. 27,24). Così, molto viene contorto, considerato con mollezza, com’è torbida l’acqua di un piccolo stagno. Al ricco giovane il Signore disse: “Cosa Mi chiami buono?” (Lc. 18,19) Il che, cari amici, voi adesso lo sapete del Salvatore Gesù, il nostro Creatore-Dio!

 

64) «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino …»  -  [Marco 1, 15]

La Luce vuole aiutare voi cari. La parola di colui che “gridava nel deserto” (Giovanni il Battista), allora era certamente l’Eterno con il Suo Regno di Grazia, vale a dire con la ricchezza della redenzione! Che il Regno di Luce non sia giunto materialmente agli uomini smarriti, non è difficile da riconoscere, perché l’umanità è sprofondata sempre più in basso. Visto così, il Regno di Dio non discende mai per restare qui. Osservate la Parola del Signore: “Il Mio Regno…”, non quello del Padre o Creatore come seconda Persona, “…non è di questo mondo!”. E’ veramente una contraddizione? Lo avete pensato, voi amici? Oh, guardate, la verità non è lontana da voi! – Il Regno di Dio è sempre là dove sta l’Altissimo stesso. E dov’è?  “Sono Io un Dio solo da vicino, o non anche un Dio da lontano?”. Pace ai lontani e a coloro che sono vicini! – Quali Magnificenze miracolose rivela il Signore, vostro, …e nostro Padre! Se avete LUI davanti agli occhi e nel cuore, allora Egli è con voi con il Suo Regno di pace!

 

65) «Gesù gli disse: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e vai a casa!»  -  [Giovanni 5,8]

 Fratelli e sorelle nel mondo, a voi sia detto più di quanto si pensa in generale, cioè, che il Guaritore guarì l’uomo, un grande miracolo. Egli doveva andare a casa con le coperte sulle quali vi giaceva così a lungo. A casa non era stato curato. Che cosa è da vedere dalla Parola e dall’Opera del Guaritore, sul miracolo? Da una parte l’IO, né il secondo né il terzo Dio, come si usa interpretare, ma LUI, l’Unico, il Dio vero! Dunque, “alzati”, = eleva la tua anima, non lasciarti trattenere più a lungo dal mondo sul quale giaci! “Prendi il tuo lettuccio”, = ciò che l’Altissimo ti ha comandato, affinché tu non rimanga troppo catturato dal tuo mondo! Ma alla fine il magnifico “Vai a casa!”. Il  Guaritore, che mette soltanto lo spirituale nella Sua elevatezza, intendeva quella casa, la povera capanna nella quale abitava l’uomo dove viveva ancora la famiglia? O non era intesa anche questa al secondo posto: “Vai a Casa da tuo Padre, affinché un giorno potrai vivere nel Suo Regno!”. O amici, in questo modo andrete tutti a Casa!

 

66) «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a Me e non lo vietate loro, perché di questi è il Regno di Dio!  -  [Matt. 19,14]

Cari amici, qui il mondano, assolutamente benedetto, è da mettere in secondo piano. Il trascendente, eternamente pertinente davanti all’Altissimo, irradia i Pensieri, le Parole e le Opere di UR. Prima di tutto Gesù ha fatto venire a Sé i bambini, mentre gli adulti che si credevano ultraintelligenti e potenti, avevano scostato i piccoli. Così l’uomo in genere, Ah, …questo e quello, che cos’è, …un povero gufo? Ma io…, oh…! Il Signore dà un esempio a coloro che si credono volentieri grandi; per loro una difficoltà mondana. – “…ah, che cosa vuol fare il Nazareno con i piccoli? Con questi, non conquista il trono di Davide!”. Che questo non valesse proprio, molti non lo potevano riconoscere. Esso, era, è e rimane ‘l’alto Regno della Luce’, l’EMPIREO, nel quale il nostro Dio-Padre governa eternamente! Là i piccoli possono facilmente stare in prima fila. “E voi dove volete stare? Dai grandi mondani, oppure dai cari bambinelli del Padre?

 

67) «Io sono venuto per chiamare i peccatori al pentimento, e non i giusti!»  -  [Matt. 9,13]. In più: «I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati!»  -  [Luca 5,31]

Di nuovo si rivela sommamente maestosa quella cosa duale con la quale Dio, da sempre, sì – prima che fosse sorto questo mondo – ha già fatto valere nella Luce con le Parole quando è avvenuta la grande caduta dal Cielo. L’Altissimo, non ha chiamato continuamente Sua figlia con tutto il seguito, così che tuttavia un giorno sarebbero ritornati? Quella moltitudine con la prima figlia (Sadhana), non aveva gravemente peccato? Le loro povere anime non erano diventate molto ammalate, malate da morire? Come segno di ciò, Dio, non ha detto già nel tempo passato: “Io sono il Signore, il tuo Medico!”? – I sani menzionati, sono quei figli del Cielo che sono rimasti fedeli a Dio e – detto solo in questo senso – non avevano bisogno del Sacrificio della Croce. Tuttavia, in questa santa redenzione siamo inclusi anche noi. Infatti, dove mancano dei membri, ci sono dolori; e noi abbiamo portato questi dolori. Oh, lasciatevi guarire tutti insieme, ciascuno secondo il modo di cui ha bisogno! Il Golgota abbraccia tutti!

 

68) «In verità, in verità vi dico: ‘Se uno osserva la Mia parola, non vedrà mai la morte in eterno!’»  -  [Giov. 8,51]

I credenti dovrebbero accorgersi da tempo di che cosa si tratta veramente. La maggior parte vede il nostro Salvatore solo come una seconda Persona, che sarebbe da seguire solo quando il PADRE avrebbe detto tutto o Si sarebbe rivelato rispettivamente. Per incomprensibilità, Gesù sovente parlava in modo come se Egli fosse un = Figlio del Padre. – Chi è di cuore ricettivo, gli si deve accendere una luce, poiché Io, do’ sempre una magnifica testimonianza di Me stesso: Alzatevi! – “Io vi dico…, chi osserva la Mia Parola”, quindi, non: “Il Padre ve lo dice, se osservate la Sua Parola!”. Con ciò – e si mostra ancora molto di più – il Salvatore è il nostro stesso Padre, un solo Dio, …e non déi, non importa come li si vorrebbe circoscrivere. Inoltre, nessuna ‘eterna morte’, nessun essere eternamente staccati dalla Misericordia e dalla Grazia del nostro Dio! Ascoltate tutti la Parola del Signore, del nostro Salvatore, del Padre di noi tutti!

 

69) «Voi Mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, poiché Io lo sono anche»  -  [Giov. 13,13]

Meraviglioso miracolo dall’eternità che nessun essere umano può afferrare, e nemmeno noi dalla Luce, valutare il Salvatore come si rivela, cosa e chi Egli è! Vedete, cari amici della Terra, qualcuno lo può interpretare come vuole, disporre la faccenda della Luce diversamente, solo per rendersela facile: ‘Il Salvatore deve essere perfino nostro Fratello, allora ci avvicineremo a Lui e saremo come Lui’. …ma le anime ottuse non presagiscono cosa si stanno giocando. Se il Salvatore è vostro Fratello, allora Egli non è nessun Dio, e sarebbe sbagliato chiamarLo come un secondo Dio. Allora il Golgota non sarebbe ciò che veramente è! “Fate bene a chiamarMi Maestro e Signore!”. E un altro versetto: “Nessuno può servire due padroni!” (Gv. 16,13). Riflettete su questo, e voi stessi, da ciò, scoprirete la meravigliosa Luce, illuminandovi la vostra via, cioè il ritorno nella Casa del Padre.

 

70) «Vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come v’ho fatto Io!»  -  [Giov. 13,15]

Il lavaggio dei piedi. L’avete compreso? Non è stato soltanto un atto d’umiltà a cui il Salvatore non si era mai sottomesso? I piedi, non sono la parte più inferiore del corpo? Il Maestro, attraverso la redenzione di fondo, non ha elevato a Sé la parte più inferiore? “Il servo non è maggiore del suo signore, né l’apostolo più grande di Colui che lo ha mandato”.? (Gv. 13,16) – Ora è da comprendere umanamente, che i discepoli del Maestro si ponevano tra loro la domanda chi fra di loro fosse più grande. – E l’uomo di oggi? Osservatelo spiritualmente oppure solo mondanamente, ovunque, perfino nel più alto ecclesiastico, dove non sarebbe da esaminare, là uno sta più in alto dell’altro per avere di più da dire, per avere di più da comandare. Il MAESTRO conosceva dall’eternità un solo comandamento: la Sua Offerta!

 

71) «Mio Signore e mio Dio!»  -  [Giovanni 20, 28]

Voi, cari amici che vi siete rivolti all’autentica fede, sapete chi lo ha detto. Ah, oggi lo si chiama ancora ‘il miscredente’, senza esaminare il perché voleva sapere prima se il Signore fosse anche risorto veramente. Proprio questo discepolo aveva invitato i fratelli: “Di uscire con il Signore, …a Gerusalemme, e morire là con Lui”. Tommaso aveva da esaminare che cosa minacciava il Salvatore; ed era disposto a dare la sua vita, cosa che sarebbe quasi successo, se un Romano non lo avesse salvato. Ma ora – vede stare dinanzi a sé il suo ‘sommamente Amato’, sente le Sue buone parole, Gli si getta al Cuore e confessa: “Mio SIGNORE e mio DIO!” [4]. Qui viene di nuovo inconfutabilmente rivelato che, eternamente, esiste un solo Dio, che è il Creatore, Sacerdote, Dio e Padre di noi tutti, il nostro ‘Salvatore da sempre’! Datevi anche voi al Padre-Salvatore, come lo ha fatto Tommaso.

 

72) (Giovanni gridò:) «È il Signore!»  -  [Giovanni, 21,7]

L’esclamazione del discepolo fra la schiera di Gesù. Loro sapevano certamente che il Signore era risorto, e non avevano nessuna idea – cosa che non li aggravava – come questa resurrezione fosse avvenuta. Anche voi, cari uomini, imparerete a comprendere  solo nella Luce la cosa più Santa e più profonda di questo Mistero, quando l’ultima benda cadrà dagli occhi. Ma la domanda: “Come riconoscere il Signore in tutte le situazioni della vita, per quanto difficili e buie possano essere?”. La Sua vicinanza, il Suo aiuto, la Sua bontà, e che nessun peso preme così amaramente come se non lo si sapesse: Sotto questo peso si trovano le Mani di DIO, morbide e soavi, e nessuna piccola croce vi può schiacciare totalmente. Oh, quale delizia: “È il Signore che mi ha aiutato; Egli era al mio fianco, Egli mi ha sollevato da ogni mia afflizione, da ogni paura e da ogni pena!”. Credetelo, e si adempirà sempre!

 

73) «Io vi lascio la pace, Io vi do la Mia Pace. Non come la dà il mondo Io ve la do’. Non sia turbato il vostro cuore, e non abbia timore».  -  [Giov. 14,27]

Esistono parole ancora più sante, una consolazione più alta, una fiducia che dall’eterno principio non ha fine per voi? E chi altro, chiedo nell’incarico dalla Luce, a voi cari amici uomini, se non, DIO solo può dare una tale consolazione, la promessa, quella pace che il mondo non ha? Come sarebbe triste se la benda non cadesse ancora dagli occhi, se non arrivereste alla chiara risposta: “Il nostro Dio e Padre, il Salvatore e Redentore!”. EGLI solo vi può dare la pace del Cielo, nella quale è contenuta tutta la vostra via, se …lo volete! Voi siete proceduti dalla pace della Luce e, detto per il mondo, il SIGNORE una volta lo ha annunciato. Questo “una volta” vale per l’eternità, siatene certi. Accogliete la pace ed avrete il Signore!

 

74) «Consacrali nella Tua verità; la Tua parola è verità!»  -  [Giov. 17,17]

Ora sembra di nuovo come se quello che è stato detto prima non sarebbe comunque vero. Chi ha compreso la ‘preghiera sommamente sacerdotale’ di Gesù? Chi ha operato secondo la Parola “cercate e troverete”? – E sia rivelato: E’ il Dialogo del Santo tra il Suo Amore e la Sua Misericordia, per pronunciare l’eccezionale Sacrificio d’espiazione per i figli smarriti ed anche per i figli fedeli. “Santifica coloro che credono in Te, liberali da questo mondo! La Tua Parola …”. Giovanni l’ha riconosciuta chiaramente: “…e la PAROLA si è fatta Carne!” (Gv. 1,14). Se qui il Signore parla della ‘Parola del Padre’ ed Egli stesso è venuto nel mondo come ‘la PAROLA’, allora può esistere un’unica conoscenza dalla Luce: “Vi è un solo Dio, come esiste un unico Regno della Luce: la Casa del Padre per i Suoi figli!”. Per questo l’indicazione di Gesù: “Voi in Me, ma la Mia Parola in voi!” (Giov. 15,7). Avete bisogno di più dalla Luce?

 

75) «Ed avverrà negli ultimi giorni, dice IDDIO che Io voglio sversare il Mio Spirito sopra ogni carne, e i vostri figli e le vostre figlie profeteranno…»  -  [Atti Apost. 2,17]

Sì, miei cari, qui si deve pensare dallo spirito, quanto vi sia di miracolistico in ciò che è stato detto: “Negli ultimi giorni”, questo valeva dapprima per il tempo che era da adempiersi dopo l’ascesa al Cielo del Signore. Dato che già anche nel tempo antico i figli ed anche le figlie operavano dallo spirito, allora è constatato che questa Parola dall’eternità di Dio vale per sempre, soprattutto ora per l’ultimo tempo della materia. Ora nuovamente la cosa magnifica: “Io voglio!”. La Magnificenza della Volontà di UR è rivelata. Soltanto: non il Mio Spirito nell’insieme, ma “…dal Mio Spirito”, alla parte del figlio, che basta eternamente per unire ogni figlio con Dio, il Padre. “Ogni carne” = significa ‘vita’, figli, che riconoscono, amano, accolgono e conservano la Parola. Infatti, la carne materiale passa, ma eternamente rimane unicamente lo spirito! Voi cari amici terreni, lo avete riconosciuto? Lo vorreste credere?

 

76) «In nessun altro c’è salvezza, poiché non vi è sotto il Cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere beati!»  -  [Atti Apost. 4,12]

Ah, quanto viene misconosciuta la Parola di salvezza ed interpretata in modo scarso! Non si procede, il che significa, non in su verso la Luce, ma si rimane fermi. Non esiste nessun’altra salvezza, che solo una, il che vale unicamente per l’UNO! E …nessun altro Nome? Guardate in alto, voi amici, l’aggiunta vi accende la lampada, cioè: “sotto il Cielo”, quindi = durante la vostra via da viandante, e questo per la salvezza di molte piccole anime. E quest’unico nome è GESÙ! Ma a LUI si rivela Dio, l’Eterno! Infatti, “agli uomini”, in più ancora una volta è annotato: “sotto il Cielo”! Nel Regno della Luce, miei cari, è del tutto diverso. Qualcuno di voi ha già udito il Nome in segreto, da ciò che è già stato dato prima, che Giovanni intende nell’Apocalisse: ‘UR’, l’Eterno-Santo, l’Eterno-Unico e Veritiero! Chi lo vuole e può crederlo, ha già la beatitudine, che aumenterà magnificamente nel Regno del Padre.

 

77) (parla Pietro): «“In verità, io comprendo che Dio non fa preferenze tra le persone!». (E il grande confessore aggiunse): «…per mezzo di Cristo che è il Signore su tutto!»  -  [Atti Apost. 10, 34 / 10,36]

Vedete, cari amici, nella Luce esistono differenze, di cui in genere non avete ancora nessuna idea: sia i grandi che i piccoli servitori, sia gli spiriti dei figli della Luce. Ma LUI, il nostro Dio-Padre, il ‘Signore su tutto’, ha messo noi tutti insieme su un unico gradino: sul ‘grandino dei figli’! In segno e nel modo di eoni di volte: Lui, il Dio unico, e non molti déi! Nel mondo, fra gli uomini, sussistono delle differenze che non possiedono mai alcuna validità dinanzi all’Altissimo. Chi si crede superiore, …ah, quanto è misero dinanzi al Signore! Sì, “…che cos’è la verità” (Gv. 18,38), chiese il grande romano, e si sentì infinitamente piccolo dinanzi al ‘Prigioniero’. Così non elevatevi, anche se uno ha ottenuto una funzione, l’altro un’altra. Grande o piccolo, tutto è appunto una struttura nella somma maestosa Opera della vita del Creatore!

 

78) «E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: “Le cose che Dio ha purificato, tu non considerarle ingferiori»  -  [Atti Apost. 10,15]

Tra la vostra umanità, non per ultimo anche tra di voi, i credenti, molto dev’essere ancora riordinato, purificato, perché le differenze sono diventate troppo palesi. Non solo ieri oppure oggi. I trapassati che hanno reso di nuovo impuro ciò che DIO aveva purificato, certo per se stessi a danno della loro anima, questo è rimasto fino alla vostra epoca attuale, senza cambiare per la salvezza, …e condurrà al tramonto. Ma voi, cari amici che vi serviamo dalla Luce, vi aiutiamo, canteremmo così volentieri ‘l’alto giubilate’, se vi lasciaste aiutare sempre. Potete riconoscere nel quanto avete già ricevuto. “Quello che Dio ha purificato”, in più la Sua Parola: “Quello che entra dalla bocca non contamina l’uomo, ma ciò che esce dalla sua bocca…” (Matt. 15,11), il che sono una cattiva parola, i falsi giuramenti, i cattivi desideri e cose simili. Oh, voi cari, siate vigili su voi stessi!

 

79) «Non mi vergogno del Vangelo di CRISTO, poiché è Potenza di Dio per la salvezza di ogni credente…»  -  [Romani 1,16]

Fate ancora una volta attenzione, voi fedeli: se questo grande uomo di fede parla del Salvatore come del ‘Figlio di Dio’, anche se dopo dimostra grandemente il contrario, allora non pensate che sia una contraddizione. Egli ha esaminato con intelligenza e senza falsità, come il Salvatore stesso, a chi parlava e chi doveva dapprima ricevere del “latte spirituale” (1°Cor. 3,2), prima che la verità potesse fluire nei cuori. Inconfutabilmente già all’inizio del suo discorso, aggiunge: “…dato che sappiamo che c’è un solo Dio!” (1°Cor. 8,4). Tutto questo, cari figli della Terra, vi deve guidare sempre di più all’ultima profondità della verità, e non sedurvi per cadere in dubbi quando qualcuno – nemmeno per cattiveria – parla ed insegna così ma anche diversamente. Il segno più alto: Ogni creatura-figlio è una varia personalità, provvista con uno spirito, un’anima, un cuore, con una mente: l’autentica immagine di tutti noi, il nostro Dio Creatore!

 

80) «Non v’è distinzione fra giudeo e greco, poiché Lui stesso è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano!»  -  [Romani 10,12]

Oggi, cari amici nel mondo, si dovrebbero nominare molti popoli, ma ancora molti più ‘rami frammentati’ causati dal Vangelo. Lo pensate? E va visto del tutto differente. Non solo prima del tempo del Signore sulla Terra, nemmeno subito dopo, l’uomo si è sempre inventato e tenuto in alto le differenze, se prima si chiamavano idoli e oggi opinioni, rimane lo stesso. E mai, siatene certi, sono sorte dal Vangelo le molte differenze. No, il voler aver ragione, con cui l’uomo si è formato mondanamente – portando troppo alla tomba lo spirituale – questi sono i  poveri crepacci dove sono caduti molti credenti i quali pensano ancora di stare saldamente su una roccia. C’è una sola Roccia: Dio e la Sua verità, il Suo Vangelo! Chi lo distorce e lo cavilla, a costui manca molto a causa della propria colpa, finché nella camera della sua povera anima cadranno Luce e Grazia. Tuttavia, c’è UNO che aiuta sempre. Attenetevi saldi a Costui!

 

81) «Sia che viviamo, viviamo nel Signore; se moriamo, allora moriamo nel Signore!». / «…per essere il Signore dei morti e dei viventi»  -  [Romani, 14,8 / 14,9]

Per voi uomini è difficile comprendere che cosa intende con questo il testimone di Dio. Ma è così chiaro! Nelle magnificenze dell’Altissimo esiste la vita eterna, da LUI, dal Creatore-Dio, l’Unico. Ma il morire? Lì è inteso = “…ciò che ci può separare dall’Amore di Dio” (Rom. 8,35). Questa è la cosa ‘morta’, perché tutto ciò che non vuole adeguarsi alla Luce e all’Amore di Dio è sottoposto alla totale dissoluzione. Questa diventa Benedizione! Infatti, tutto ciò che è morto: peccato, erroneità, cattivo pensare, cattivo parlare, cattivo operare, tutto ciò appartiene alla materia. Questa viene dissolta non appena non è più valida. Allora, direttamente prima che l’ultima figlia (Sadhana) starà davanti alla porta della Luce di Dio. Perciò quel “…dominare sui morti”, che secondo il vostro linguaggio sono soltanto degli oggetti. Infatti, un Dominatore sui morti, che nonostante la caduta sono viventi, DIO non ha bisogno di farlo! Egli, l’eterno Vivente, non conosce la morte, né, nessun essere eternamente perduto!

 

82) «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, né mai entrarono nel cuore dell’uomo, son quelle che Dio ha preparato per coloro che l’amano!»  -  [1°Cor. 2,9]

Una parola contro quei caparbi che dalla ‘parola del vecchio veggente’ (Is. 64,3), avrebbero dovuto sapere chi era il Salvatore, ma non Lo vollero riconoscere, e dopo ritennero: “Non lo potevamo sapere chi era il povero Nazareno!”. Con ciò, gli alti che pretesero la Sua morte, loro stessi hanno spezzato molti gradini della loro ahimè così lunga Scala per lo stesso Cielo. Lì può valere maggiormente: “Chi ha conosciuto il pensiero del Signore?”. Oppure: “Chi Lo vuole istruire?” (Romani 11,34; 1°Cor. 2,16; Isaia 40,13). Lo hanno voluto quegli alti, ma tutto il loro consiglio si frantumò! – E voi, cari amici uomini? Avete aperto i vostri occhi per vedere la magnificenza del Salvatore di Dio? Avete aperto l’orecchio per ascoltare ‘l’eterna Predica di Dio’? La terrete dentro di voi affinché nulla si perda, ma non venga nemmeno cambiato nulla? Non è intesa la lettera, ma ‘il senso’ proveniente dallo Spirito di UR, appunto, solo questo, che ha validità nel Cielo e …sulla Terra!

 

83) «Il Signore è il mio giudice»  -  [1°Cor. 4,4]                 

Ah, quanto spesso gli uomini giudicano altri uomini è indubbio che lo possano anche fare, dato che sono ugualmente nati dalla Potenza del Creatore. Fate solo attenzione, voi odierni: anche gli anziani prima del tempo del Signore, soprattutto dopo che Dio come Salvatore ha nuovamente annunciato la Sua Parola, vennero giudicati severamente fino alla morte da martire. Eppure, il grande testimone ha dichiarato: “Per via del Vangelo non conosco nessuna colpa, affinché i grandi del mondo possano giudicarmi. Ma se in ciò non sono giusto, bensì, appunto questo: Il SIGNORE mi giudica!” (1°Cor. 4,4). – Come? “Vi ho annunciato la Volontà del Padre, cosa significa il Suo santo Giudizio, ed affinché non lo dimentichiate, come fanno gli stolti. EGLI alza anche l’anima più povera, EGLI le raddrizza tutte, EGLI orienta tutti i figli nella Casa del Padre”. Se volete arrivarvi tutti, allora portate con voi nella preghiera anche tutti gli altri!

 

84) “Io stimo che Dio abbia messo in mostra noi, ultimi fra tutti, quando ci rimproverano», … «…allora tuttavia preghiamo per loro per la benedizione di Dio!»  -  [1°Cor. 4,9 / 4,13]

Quanti sono coloro che si stimano credenti e si pongono in alto sugli altri e, …Io domando: “Che cosa sono loro? Sono più di quanto il Creatore li ha fatti diventare dalla Potenza? Sono spiritualmente più ricchi? Danno loro all’Altissimo un consiglio come Egli deve operare?”. Ah, no, voi amati nel mondo! Nessuno sta davanti a Dio su un gradino basso o alto. Ma quelli che hanno amato il Signore “fino alla morte”, che hanno testimoniato di Lui, loro hanno mostrato la vera umiltà! Si sono dati come i più infimi ed hanno diffuso ‘dalla Potenza di Dio’ la Parola della verità, l’hanno portata in paesi lontani, a uomini poveri e ricchi, ai mondani alti e bassi. Così dovreste pensare anche voi, proprio perché il Signore vi ha dato molto da sapere, che non state più in alto di coloro che non possono ancora crederci, che ancora devono lasciarsi condurre alla Porta del Dio della Magnificenza e al Suo Regno!

 

85) «Per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal Quale provengono tutte le cose, ed un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il Quale esistono tutte le cose, e noi mediante Lui!»  -  [1°Cor. 8,6]

Nuovamente una testimonianza che non si deve cambiare. Anche se taluni che cercano di riscriverla vorrebbero strapparla in due ed anche in più pezzi. Inconfutabilmente, l’apostolo testimonia di un solo Dio, incluso nel Salvatore. Se lui testimonia che tutte le cose sono provenute dall’unico Dio e Padre e contemporaneamente anche tutte le medesime cose dal Salvatore, allora ne esiste appunto un Unico: “Tutte le cose fatte dall’Uno!”. Rivolgetevi, voi cari amici della Terra, ad un solo Dio, che è, con tutte le cose, il vostro, …nostro Creatore e Padre, il Salvatore e Redentore. E noi mediante Lui! – Lasciate valere la testimonianza della Luce, non suddividete l’Altissimo come dividevano gli ignoranti servi della guerra le vesti di Gesù. Qui fate attenzione: ‘Solo gli abiti, i vestiti solo per via della rivelazione’. Ma il SIGNORE è rimasto indiviso!

 

86) «Se io predico l’Evangelo, non me ne posso vantare!»  -  [1°Cor. 9,16]

E noi, come anche voi, cari fratelli, care sorelle nel mondo? Pensate forse che ci mettiamo al primo posto, perché Dio, il Padre, ci ha dato l’incarico di portare giù la Sua Parola? Prima di venire da voi, stiamo in ginocchio presso l’alto Altare di Dio, per ricevere con l’incarico la Sua benedizione. L’uomo si vanta troppo facilmente, e non sa, non lo vuole proprio sapere, quanto poco può fare da sé. Il Salvatore ha annunciato sovente con delle immagini della vita la profondissima verità; (l’uomo pensa:) ‘altrettanto, posso farlo io’. Non ridete e non pensate che questo sarebbe secondario. Vedete, voi mangiate e bevete e non potete compiere nulla da voi, che da ciò venga la Benedizione a voi, al corpo. Pregate e ringraziate per tutti i buoni Doni, allora da ciò l’anima ha il maggior guadagno. Perciò non vantatevi di nulla di quello che potete fare. L’Altissimo, nostro Dio-Padre, Egli soltanto siede nell’alto governo!

 

87) «Vi è diversità di Doni, ma c’è un unico Spirito, e vi è diversità di ministeri, ma non c’è che un unico Signore; e vi è varietà di Forze, ma un unico Dio che opera tutto in tutti!»  -  [1°Cor. 12,4-5]

C’è bisogno di ammonire gli odierni su tutto il più eccellente di ciò che fu detto una volta, sostenuto con molte buone opere? Sì, non sarebbe comunque necessario se non dimenticaste quanto di magnifico Dio, il Padre stesso ed attraverso i figli pronti all’azione, rivela ininterrottamente! Ma voi, ai quali giunge questa parola dell’Amore, avete la buona volontà di non perdere nulla, di accogliere la Luce, per quanto vi è possibile. Se la buona volontà non è solo superficiale, come avviene anche così spesso nei credenti, allora viene calcolato il bene, anche se in ciò qualche volta le azioni zoppicano. Non vantatevi di nulla, siano essi doni, ministeri o forze, e ricordate: “Lo Spirito di Grazia di Dio opera in voi, tutto in tutto!”

 

88) «Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile!»  -  [1°Cor. 15,42]

Oh, quanto questa Parola, sfociando così profondamente nella Luce della verità, viene interpretata falsamente proprio dai cristiani, senza riflettere se ciò che ne fanno sia una verità. Se si chiede, allora si ‘gira intorno al monte’, perché difficilmente si crede alle proprie interpretazioni, né le si possono credere. Quando il corpo dell’uomo, catturato nella materia caduca, viene posto nella tomba, quanto rapidamente scompaiono le ossa. Oh, vedete: “Incorruttibile, nella Magnificenza, nella Forza!”, questo riguarda solo lo spirituale delle creature figli di Dio, se, vivono nel Regno della Luce, o siano essi temporaneamente nella materia, come noi, servendovi. Venendo dal Regno senza corpo materiale, che viene dato solo alla nascita umana, così ritorna ogni figlio. Ma presto o più tardi, questo dipende dalla fede, dall’amore che ognuno deve avere ‘per Dio’. Anche voi, voi amici uomini!

 

89) «Il Signore è spirito. Dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà»  -  [2°Cor. 3,17]

Se voi, cari fratelli, care sorelle nel mondo, avete accolto e compreso quest’ultima cosa, allora vi accorgerete quanto vi è data la dimostrazione per questa. Se il Signore è l’unico Spirito, come venne insegnato: “Dio è spirito, e coloro che Lo adorano, devono adorarlo nello spirito e nella verità!” (Gv. 4,24), così il Creatore non ha mai creato diversamente, se non, spirito dal Suo Spirito. Ma se Dio è imperituro, naturalmente per Lui nella Pienezza della Sua santa Entità-Ur, allora ben in ogni Opera, primariamente nella Sua Opera del popolo-figli, ci sarà anche incluso l’imperituro. – Distoglietevi dalle vostre tombe, soprattutto inteso spiritualmente. Chi guarda in alto, vi arriva; chi rimane seduto sulla sua tomba, fa fatica a salire sulla sua Scala nel Cielo. Liberatevi e rimanete viventi nella libertà della Luce della Divinità e nella Sua Magnificenza!

 

90) «Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore; e quanto a noi, siamo vostri servitori per amor di Gesù»  -  [2°Cor. 4,5]

Ascoltate. voi amici: quanto spesso il Salvatore ha parlato di ‘coloro che stanno agli angoli’, dal cuore vuoto, preferendo vantare se stessi con molto atteggiamento esteriore e belle parole. – Guardate ciò che noi sappiamo dirvi: “Che cosa hanno portato?”. Riflettete voi stessi, esaminatevi anche, quando riuscite a portare l’annuncio della verità di Dio, che anche voi non siate altro che servi. Un servo, una serva, ricevono le istruzioni del Signore per cosa c’è da fare, da compiere. Se fate bene e fedelmente il vostro lavoro, se dichiarate con animo aperto che non è la vostra propria capacità, ma unicamente del SIGNORE, nostro Dio Padre, allora sarà benedetto anche il vostro operare. EGLI, per tutte le creature-figli, è quell’insondabile maestoso Principio, il Centro abituato alla salvezza, quella fine nella quale verremo adagiati, uno come l’altro nel Giorno della Creazione. Egli vi aiuta, buoni servi, fedeli serve, per stare nel servizio del Cielo. Volete servire?

 

91) «Le cose visibili, sono solo per un certo tempo, ma quelle invisibili, sono eterne!»  -  [2°Cor. 4,18]

Ciò è preceduto dall’ammissione che ogni tribolazione è facile da sopportare, (poiché) Dio sa creare per questa, un’eterna, visibile Magnificenza. Quanto in profondità ha potuto penetrare quel vecchio testimone nella verità, quanto ha saputo separare il mondano dallo spirituale e – verissimo – ha chiamato proprio ogni materia del mondo, solo temporale, caduca, come una rugiada passa veloce nel raggio del Sole. La rugiada, anche una benedizione, annaffia la Terra. Ma ciò che si cerca di conservare mondanamente, viene soffiato via dal vento, del quale nessuno sa da dove soffia, come disse il Salvatore a Nicodemo. Ah, “sì”, si dice da stolti: “Quello che non vedo, non lo credo!”. E le anime più povere dicono: “Nessuno vede Dio, quindi non esiste nessun Dio!”. Davvero? Vedete forse l’aria di cui avete bisogno per respirare? No, e tuttavia non può essere negata! Così rimane ben nascosto ai mondani l’Eterno dalla Magnificenza di Dio. Eppure, chi crede, la può vedere giornalmente migliaia di volte.

 

92) «La Mia Grazia ti basti; perché la Mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza»  -  [2°Cor. 12,9]

L’uomo del tutto mondano non comprenderà queste parole, né afferrerà il loro profondo significato. Ah, come dovrebbe ben agire la Forza dell’Altissimo in un debole che non può niente? Non getta questo, una povera Luce sulla Potenza e Magnificenza di DIO? Per chi erano valide quelle parole che era insoddisfatto di sé: “Signore, posso fare così poco per Te!”. Oh, vedi, per Dio, il Creatore di tutte le opere, nessuna creatura-figlio può causare qualcosa. Però: “Quello che fate al prossimo, lo fate a ME!” (Matt. 25,40). Questo è l’autentico operare per il vostro Dio Padre! Vi basti sempre la Grazia che Dio dà, che Egli come SALVATORE ha disteso su tutta la caduta, …e sono inclusi anche tutti coloro che si sono dati come voi all’Altissimo. Attenetevi saldi alla Grazia di Dio!

 

 93) «…Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!»  -  [Galati, 1,10]

Ah, ve lo devo annunciare: quanti credenti si scansano non appena si tratta di dichiarare l’Altissimo davanti agli schernitori! Inoltre viene detto: “Io non voglio semplicemente stuzzicarli, affinché non pecchino ancora di più dinanzi a Dio”. – A volte si tratta quando dei maleducati si mostrano troppo avversi, come anche il Salvatore non andava più nelle città della Samaria che Lo avevano mandato via con scherno e derisione. Soltanto, LUI sapeva: ‘Questi cittadini non si sono ancora lasciati convertire, accumulerebbero ancora solo dei nuovi peccati ai loro vecchi’. Un uomo può riconoscere se deve parlare o tacere, se deve rimanere o andare? E’ difficile, vero, cari amici dalla Luce? Tuttavia può valere questo: “Dove l’amore opera dallo spirito, là si può riconoscere che cosa c’è da fare, cosa da omettere per il bene del prossimo, la cui anima non si lascia maturare”.Lasciate al Padre, al Salvatore, al Redentore, eternamente, la spinta alla maturazione!

 

94) «Così dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santificati e membri della famiglia di Dio!»  -  [Galati 2,19]

Quale Magnificenza vi viene annunciata con questa Parola! Fratelli, sorelle, non elevatevi, per con ricadere sul gradino dell’arroganza, che non è nemmeno un gradino della vostra Scala nel Cielo. “Dovete diventare beati per GRAZIA!”. Finché l’uomo non riconosce il Fieno, l’Amore di Dio, rinnega e si allontana completamente, si dà alle concupiscenze del mondo, fino ad allora non è nemmeno un ospite. Esistono anche dei ‘cari ospiti’ che devono dapprima essere interpellati, per deporre il loro “essere estraneo verso Dio, il Padre”, a vincere se stessi. Chi crede volentieri di aprire il cuore alla conoscenza superiore, non rimane fermo da uno o dall’altro, ma tende in avanti, costoro sono – anche già nel mondo – “cari membri della famiglia di Dio”, sono figli della Luce, santificati, quindi diventati puri e sono con noi, che possiamo dimorare nella Luce, tutti insieme cari membri della famiglia del Padre! Quindi venite voi cari, vi posso chiamare di venire a Casa!

 

95) «Siate assidui a conservare l’unità dello spirito con vincolo della pace!». Inoltre: «Un Dio è Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti!»  -  [Efesini 4, 3 / 4,6]

Questa è una chiamata che adesso si deve applicare a voi cari. Qualcuno può pensare che allora era necessario perché il popolo fosse rivegliato alla vera fede. Non al giorno d’oggi… Sì, che cosa, voi cari? Quanto poco regna l’unità presso coloro che si chiamano “cristiani”! Là lo Spirito della Grazia non è in primo piano, e la Pace di Dio viene scritta a lettere minuscole. Perché? Ancora oggi si suddivide l’Altissimo, che alla fine non si sa più chi dovrebbe essere adorato di più: il Padre, il Figlio o lo Spirito Santo. E invece sarebbe così facile penetrare fino alla verità, se si riconoscessero le antiche rivelazioni. Quante volte è stato detto: “Dio, l’Uno, il Padre della Misericordia, come Salvatore di tutti coloro che hanno bisogno della redenzione”. E chi non ne ha bisogno? Adoperatevi, uniti e colmi di pace, allora farete parte di coloro, come già menzionato, della cara famiglia della Casa di Dio!

 

96) «Se eravate tenebre, ora siete Luce nel Signore! …»  -  [Efesini 5,8]

Questo vale innanzitutto per tutti i figli erranti, inizialmente per coloro che devono liberarsi dalla loro caduta, ma solamente attraverso Dio, nostro Signore, come dice l’apostolo. Tramite la nascita nel mondo, l‘anima giace ancora piccola nell’interdizione della materia. Qui è inteso: ‘Chi stava distante, chi non ha voluto credere, essendosi avvolto nella propria tenebra’. A voi, cari amici della Terra che vi siete lasciati risvegliare, qualcuno presto, e siete saliti in alto nella Luce della rivelazione, a costoro posso ripetere le parole: “Ora siete diventati Luce nel Signore!”. In Lui, nel sommamente Amato, nel Creatore, Sacerdote, Dio e Padre, il Salvatore e Redentore, in Lui vi è spazio in abbondanza nell’eternità, nel Giorno di Creazione dopo l’altro! Se siete Luce, allora lasciatela risplendere, senza vantarvi davanti agli altri. Perché ciò che ognuno può afferrare, avviene mediante la Grazia di GESU’!

 

97) «Servite con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; sapendo che ognuno, quand’abbia fatto qualche bene, ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia».  -  [Efesini 6,7-8]

Che cosa, cari fratelli della Luce, è un servizio per il Signore? Il Dono, non procede dapprima dalla Divinità? Un figlio, è in grado di prestare del tutto da sé ciò che sorge dallo Spirito di Grazia? Oh, lo sapete già e vale anche per voi, che non vi preoccupiate di nulla, ma apriate umili le vostre mani, i cuori, per ricevere prima ciò che potete e dovete dare oltre. Se lo fate, allora procederà in effetto da voi per propria capacità anche il servizio per DIO, sempre colmi del vostro prossimo. Non pensate come certi arroganti pensano di ricevere la loro ricompensa, se prima hanno fatto del bene! Non ha detto il veggente di Patmos: “Dalla Sua – dal nostro Salvatore, …abbiamo Pienezza, abbiamo tutti, Grazia su Grazia?” (Giov. 1,16). Guardate perciò sempre al Signore, al Dio-Padre, e la Pienezza di Grazie dello Spirito sarà la Luce sulle vostre vie.

 

98) «Sappiate che il Signore vostro è nel Cielo, e che dinanzi a Lui non v’è giudizio sulla persona»  -  [Efesini 6,9]

Dio ve lo indica continuamente che in ogni tempo si parla di un solo Signore, anche se talvolta dagli ignoranti viene considerato come del Padre e altre volte come Figlio. Ma sempre comunque di un solo Signore! Questo può farvi pensare, finché dalla stessa verità di Dio riconoscendo in voi tale verità, la portate e la sappiate impiegare per il vostro prossimo. Se il Signore è nel Suo ambiente di Luce, nell’Empireo, le cui magnificenze vengono naturalmente solo là su tutti i figli dopo il ritorno nella Patria, nella Casa del Padre, allora non siate indifferenti verso nessuno, di quanto vorreste si venga incontro a voi. Nel mondo reso povero dagli uomini esistono così tante differenze come ne ha di secondi un anno terreno. Devono essere dati dei grandi, degli importanti e dei ricchi, all’opposto dei poveri, degli insignificanti nella conoscenza del mondo della materia. Si domanda: “Tutte queste differenze, valgono dinanzi all’altissimo Signore?”. Lo sapete già, voi cari, che per il nostro Dio-Padre e Signore esiste un solo gradino: il gradino dei figli!

 

99) « Fratelli Miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della Sua possanza».  -  [Efesini 6,10]

Quando i fratelli venivano interpellati, chissà quante volte, questo si trovava nella sensibilità di quei popoli, anche perché evidentemente soltanto dei discepoli seguivano il Salvatore. Nondimeno, Egli ha comunque benedetto riccamente tutte le care donne che Lo servivano, che ascoltavano le Sue parole e, non di rado, le afferravano più intimamente che qualche fratello che stava più vicino al Signore, …esteriormente. Che per Dio non valga nessuna differenza, avendo Egli creato dal Suo Spirito il popolo del Cielo come si legge: “Entrambi, l’uomo e la donna”, con i quali fu dato che Dio sollevò i due generi unitamente dalla Pienezza della Sua Potenza e Forza, avendo dato ad entrambi il Suo respiro, allora può già da tempo cadere la vecchia separazione, soprattutto qualche donna ha già potuto portare la rivelazione dallo Spirito di Dio. Indagate pure, voi fratelli, non mettete in fondo le vostre sorelle! Chi si eleva sugli altri, non importa su chi, si troverà persino ancora lontano dal bordo di ogni magnificenza di Dio!

 

100) «Ognuno sia disposto proprio come lo era Cristo Gesù; il Quale, sebbene Egli fosse in sembianze divine, non ritenne rapina l’essere uguale a DIO!»  -  [Fil. 2,5-6]

Chi legge queste parole pur con superficialità, non ne esaurirà mai la profondità. Per pensatori tiepidi esse suonano contraddittorie. Se il Salvatore era appunto in “sembianze divine”, cosa che si riferiva alla Sua essenzialità, quindi non era nemmeno “rapina” essere uguale a Dio. Il predicatore quella volta ha saputo spiegare agli ignoranti che il Salvatore somigliava esteriormente a un uomo, nella Figura e nell’atteggiamento, nei suoi insegnamenti e nelle opere, testimoniato però dal fatto di essere Lui stesso DIO. Sì, gente – allora – voi pensate Dio in grande lontananza, inavvicinabile. Invece il Salvatore ha mostrato che Dio, il Creatore, Padre di tutti i Suoi figli, è vicino, non per ultimo ai sapienti che credono in Lui, nel Salvatore, avendo portato la redenzione a tutta la caduta. Chi può redimere se non il Signore, come Dio soltanto? Amici, lasciatevi liberare ogni giorno!

 

101) «…dimenticando le cose passate e protendendo verso Colui che sta dinanzi…” Aggiunto: “…la nostra trasformazione è in Cielo!»  -  [Fil. 3,13 + 20]

1. Sì, cari amici nel mondo, ora si tratta di salire di nuovo un gradino, poiché il ‘ricercare nella Scrittura’ non sempre è facile. Non volete dimenticare ciò che nel mondo un giorno dovrà stare dietro di voi? Non accettate che un giorno dimenticherete ciò che vi ha legato alle gioie esteriori? Protendetevi verso di LUI, nostro Dio-Padre, il Salvatore e Liberatore. Sì, con quel“COLUI” era inteso proprio Lui. Se vi siete lasciati afferrare saldamente da Lui, l’Eterno-Buono, se voi stessi tendete i cuori e le mani verso di Lui, Colui che sa donare l’eterna Beatitudine, allora potrete camminare già nel Cielo, se la via terrena non è ancora terminata. Camminare “avanti” nel Cielo, significa senza eccezione: liberi dal mondo, legati alla Luce tramite la Grazia del nostro amatissimo Signore!

 

102) «Rallegratevi del continuo nel Signore…», / «…e la Pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù»  -  [Fil. 4,4 / 4,7]

Una magnifica esclamazione per coloro che nel proprio tempo si sono resi faticose le loro vie. Essi non vivono nel Tempo di DIO, che è ‘tutte le vie’! Chi si reca sul Suo percorso, riceve già nel mondo la pace, la quale conduce incomparabilmente più in alto l’anima come intelligenza e mentalità, di quanto lo possa fare la ragione. Anche qui, care sorelle, cari fratelli, DIO viene chiamato ugualmente, Unico, e nel Suo Regno c’è una sola distinzione: l’alto Trono, dal cui governo l’Altissimo risplende su tutte le Sue Opere. Ed essere un unico popolo. – Accogliete, cari amici della Terra, ciò che il Cielo vi prepara: una delizia, nella quale ogni anima trova guarigione per comparire purificata dinanzi al Padre, quando per ognuno di voi cari seguirà il ‘torna a Casa’ di Dio. E voi volete questo, vero?

 

103) «Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica, il quale è Cristo».  -  [Fil. 4,13]

Non è detto troppo quando ogni Potenza, ogni Forza, Vigore e Possanza è del nostro Creatore? Badate: lasciatevi guidare nella profondità, nell’elevatezza, dall’ampiezza, poi di ritorno nel Cuore del Padre. “Diventare potenti” significa ricevere un incarico di lavoro, chiamatelo tranquillamente un campo di missione benedetto da Dio. Qui Dio ha autorizzato il vecchio testimone di adoperarsi per il Vangelo, fin dove allora era possibile portarlo fuori nel mondo. Egli si è dunque adoperato per l’Altissimo, si è conservato con ciò quell’io posso. – Sia ancora annunciato: Se subito dopo la vita del Salvatore si è parlato del ‘Vangelo’, allora sappiate: la Parola di Dio eternamente annunciata è l’Evangelo come lo hanno profetato gli antichi. Lo stesso è con il Nome “Cristo”. Non era veramente un Nome, ma = un titolo per l’Opera di Grazia del Signore! Tuttavia deve sempre valere per voi cari, conservato nei vostri cuori, ed anche voi potete diventare potenti, autorizzati per la maestosa Opera di Grazia.

 

104) «In Lui abitava corporalmente tutta la pienezza della Divinità!»  -  [Col. 2,9]

Quale conoscenza! Ditelo a noi celesti, cari amici terreni: “Ci vuole una testimonianza maggiore per vedere nel Salvatore nient’altro che DIO, l’Eterno?”. Oh, la testimonianza vale ancora oltre: “Tutta la pienezza della Divinità!". Di nessuna maggioranza si parla, e proprio questo è il legame tra il Creatore e la creatura-figlio, come tra sacerdote e il piccolo spirito del figlio, tra Dio e la vostra anima, infine, per voi la maestosa incoronazione tra Padre e figlio! Qui è da percepire la meravigliosa verità. Il Creatore-Padre vede ogni figlio e – dove necessario – sta di fronte ad ogni singolo, certamente un giorno in una resa dei conti. La via del mondo comporta alcuni errori, perciò nessuna Beatitudine senza una resa dei conti che la Divinità ha riservato ad ogni figlio. Accettatela, cari fratelli, care sorelle, allora un giorno sarete uniti con noi nel Regno del Padre.

 

105) «Lasciate che la parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, poiché, qualunque cosa facciate, …fatelo dal cuore nel nome del SIGNORE, e non per degli uomini»  -  [Col. 3,16-17]

La prima indicazione è molto facile da comprendere e richiede non molto sforzo per accogliere, riconoscere e valutare la Parola di salvezza e d’insegnamento di Gesù. Ah, la vita della materia piega tante cose, sta in primo piano, e persino dei buoni credenti non lasciano facilmente che l’insegnamento della vita di Gesù valga molto. Ma ora la seconda cosa. Il Signore non ha detto: “Quello che fate agli uomini, …lo fate a Me?”. Il grande testimone (Paolo) dice di per sé il contrario, non è vero? Oh, ascoltate: Qui si parla del servizio umano, del grave servilismo d’amore! Quest’ultimo non si deve mai scambiare con il ‘servizio della Luce’ come un servire per la verità dalla più sublime rivelazione, poiché questo sarebbe fatto contro Dio! Sì, “…di cuore per il Signore”, e chi lo osserva, serve nel modo giusto. Di certo, voi cari, anche voi lo vorrete adempiere.

 

106) «Perché è questa la Volontà di Dio, che vi santifichiate…, che ognuno sappia possedere il proprio recipiente (corpo) in santità e onore».  -  [Tess. 4,3-4]

Anche questa Parola di salvezza viene interpretata sovente in modo errato, nell’arroganza e nella presunzione. Ebbene, voi di oggi non sapete che cosa ne è stato detto ancora. Quindi potrà essere facilmente ignorato ciò che si fa in modo sconsiderato. Tuttavia ascoltate, cara gente di Dio: viene certamente riconosciuta la Volontà di Dio, e qualcuno si sente comunque libero ed esonerato. Sì, ma la ‘santificazione’? Con ciò è inteso che voi o noi saremmo ora santi? No, perché sta scritto: “Solo Dio è santo!”. Per i Suoi figli Egli si riferisce ad una conoscenza buona e pura, appunto, al “recipiente”, cioè al cuore e all’anima. All’animo affinché il Padre lo possa contemplare sempre volentieri. Ogni onore spetta al nostro Creatore-Padre e, in LUI, è avvolto ogni figlio, di conseguenza nel SUO ‘santo’, il che significa: = Egli accoglie tutti nel sommo Santuario, nell’Alto Trono della Sua Divinità! E poi, stare seduti ai Suoi piedi, ascoltare le Sue parole, fare di conseguenza, affinché anche voi cari siate già inclusi.

 

107) «Il Signore è fedele; Egli vi renderà saldi e vi proteggerà dal maligno!»  -  [Tess. 3,3]

Lo vedete, cari fratelli, care sorelle, come dell’ultima Parola viene appresa qui la sua esegesi? Anche se qualcuno s’innalza, sia attraverso l’insegnamento di falsi oratori, o attraverso una fede incerta, e crede se stesso santo, rimane comunque la Fedeltà del nostro molto amato Signore, il Padre della Misericordia, inarcato così in alto, come su di voi vedete il Cielo sulla Terra. …Non lo potete toccare! Inutilmente l’uomo stende le mani verso il Cielo. Solo il cuore vitale in lui è capace di toccarlo, di accoglierlo in sé, di conservare e, da ciò, distribuire le Forze di Dio per rinvigorirvi e la Salvezza di Grazia ricevuta. Allora, cari amici, siete santificati nella santità dell’Altissimo, avvolti in ciò che il Creatore ha previsto per le Sue creature-figli. E in verità: la Sua Fedeltà vi è stata data così come noi l’abbiamo ricevuta nella Luce. Accettate la Fedeltà di Dio!

 

108) «Così io vi esorto dunque, prima d’ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per…». / «Questo è buono e piacevole al cospetto di Dio, nostro Salvatore!»  -  [1° Tim. 2,1 / 2,3]

Anche nella Luce si può essere tristi, perché nella materia poche persone badano a questo: uno fa del bene all’altro come lo si desidera per se stesso. Ma come stanno le cose? I figli di questo mondo, i mondani, percorrono la povera via nella quale credono che lì, per loro, ci sia tutto, e niente per gli altri; così considerano la loro anima. Ma, …in coloro che si stimano credenti? C’è odio e conflitti, si sbaglia sovente su ciò che ammonisce il vecchio testimone. Oh, sì, si hanno molte richieste, e certamente vengono tenute molte preghiere, che talvolta sono ben scarse. Con le intercessioni le cose sono già magre, e il ringraziare viene quasi sempre dimenticato. Non appena si ha qualcosa, si è lieti, …e il ‘Donatore di tutti i buoni Doni’ aspetta purtroppo il ringraziamento che GLI spetta! – Miei cari amici della Terra, non fate mai la stessa cosa.

 

109) È certamente vero ed è costato caro che: «Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali, io sono il primo”».  -  [1° Tim. 1,15]

Non è stato particolarmente equo comparire Umile davanti agli altri. Il ‘più nobile’ lo è stato per il fatto di averne bisogno, come tutti coloro che necessitano della redenzione e del rimpatrio. La cara preziosa Parola si riferisce a “Cristo” come Opera di Grazia e di Compassione. Il Nome ‘GESÙ’ è la rivelazione di Dio, espresso lì per l’ultimo tempo che il veggente di Patmos chiamò “il mezzo tempo”, anche abbreviato, che il Salvatore ha annunciato. Oh, quante cose care e preziose sono per coloro che si ascrivono al mondano, e custodiscono i loro tesori morti con la minaccia di morte per gli altri, che osano anche guardare solo le loro cose morte, il quale è comunque il loro mondo morto, come il corpo dell’uomo è del tutto caduco. Care e preziose sono per Dio, il Padre della Misericordia, le anime. Fate in modo che anche le vostre anime siano conservate presso il Signore!

 

110 «Per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse principalmente a me tutta la Sua longanimità, ed io servissi d’esempio a quelli che avrebbero creduto in Lui per la vita eterna!»  -  [1° Tim. 1,16]

Vedete, voi fratelli e voi sorelle, ecco che avete quella cara e preziosa Parola che è stata discussa in precedenza. Non pensate che il testimone stia davanti agli altri, per scegliere per sé ‘il primo’. No, è importante e sublime, perché diventi necessaria la ‘pazienza’. Sì, la Pazienza e l’Amore si rivelarono nella Sua Essenza salvifica, nella Divinità-UR di quella terza parte dell’Entità, che concederà l’ultimo Aiuto, per salvare con l’ultimo più povero figlio, coloro che non hanno ancora intrapreso nessuna via verso la Luce. In genere non è proprio l’ultimo Aiuto, come se la Misericordia abbia concluso il Suo operare. Solo quando suonerà la campana della Sera del Giorno dell’Amore della Creazione, allora sarà conclusa l’Opera della Bontà, Grazia, Longanimità e Mansuetudine, ma già aperta per il sommo maestoso Giorno di Festa nel Regno!

 

111) «E’ un gran guadagno chi è beato in Dio e si accontenta»”. Infatti: «…a suo tempo si manifesterà l’unico Sovrano, il Re dei re e Signore di tutti i signori!»  -  [1° Tim. 6,6 / 6,15]

Chi prende a cuore questa Parola è già beato in Dio nel mondo, il che significa: – In LUI, nel Dio-Padre, il credente ha quella pienezza, perché sa che il Sovrano condurrà la sua vita fino alla morte, fino alla fine, dove poi comincerà la Vita della Luce nell’eternità. Conseguentemente, ogni figlio ritornato a Casa potrà vedere COLUI, come Lo ha visto Isa-i, il profeta, “…seduto sul Suo alto maestoso Seggio, il cui orlo riempie il Tempio!” (Is. 6,1). Se qui si legge, a “suo tempo si manifesterà il Sovrano”, così è per ogni figlio nel proprio tempo di Grazia, come un’anima può comprendere e sopportare. Amici: siete pronti a vedere nello spirito LUI, di esserGli vicini col cuore? Andate nella fede, nell’amore, ed incontrerete DIO, …con la Sua Grazia, in ogni conduzione di vita!

 

112) «…l’unico che possiede l’immortalità e dimora nella Sua Luce laddove nessun uomo ha veduto né può vedere; a LUI sia reso onore nell’eternità. Amen!».  -  [1° Tim. 6,16]

Su questo, cari amici, avete ancora bisogno di una grande Luce per riconoscere la verità. Che DIO è ‘l’unico Immortale’ nella Sua magnificenza di Creazione, voi lo credete volentieri, ed è bene se vi attenete a questo. Ma ora: “…in una Luce inaccessibile”? Questo riguarda la santa Entità dell’Altissimo, quella parte della Divinità dalla Quale il Creatore ha sollevato il Suo popolo di figli, il Suo santo Reservatio mentalis! Là dentro naturalmente non può giungere nessuno; un angelo-principe non ha mai desiderato di vedere la ‘Magnificenza nascosta’. La prima figlia volle penetrare nel ‘Centro di Luce’, e con ciò spinse se stessa nell’abisso della sua caduta. Invece, è questo da contemplare ed è manifesto: ‘la Sua luce accessibile’, quella parte che Egli ha dato in eredità al Suo popolo. È questa la contemplazione del Padre! Non esisterebbe nessun Dio-Padre se i Suoi figli non Lo potessero riconoscere, o contemplare.

 

113) «Il solido fondamento di Dio sta saldo, ed ha questo sigillo: ‘Il Signore conosce i Suoi…»  -  [2° Tim. 2,19]

Se il testimone (Paolo) aggiunge ancora: “…si allontani dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo”, allora quest’ultima frase si riferisce come ammonimento agli uomini. – Tuttavia viene nuovamente rivelata la Luce inaccessibile. Se Dio, il Signore, conosce i Suoi, allora anche tali figli devono necessariamente conoscere il Padre. Sarebbe impossibile se l’Altissimo rimanesse eternamente invisibile nel Suo ‘Centro di Luce’. – Serve un’indicazione: voi vedete il Sole; esso vi serve insieme alla sua luce, al suo calore, ma l’uomo non può guardare al o nel Sole. La contemplazione di Dio, data sempre nella Luce in tempi remoti nel mondo, come soprattutto al tempo del Salvatore, rimane comunque esistente come il “solido fondamento come Sigillo di Dio”. Chi ha la vera fede ed agisce di conseguenza, a costui il Padre gli sta magnificamente vicino, anche se l’occhio esteriore non Lo vede. La visione spirituale fa riconoscere Dio precisamente. La Sua immagine si riflette in ogni figlio fedele.

 

114) «Ogni Scrittura introdotta da Dio è utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, ad educare alla giustizia, affinché l’uomo sia perfetto, abile per ogni opera buona»  -  [2° Tim. 3,16]

Una quadruplice indicazione data per quello che Dio rivela ai figli. Se riguarda in particolare gli uomini, la materia, all’ora è a causa della via del co-aiuto, affinché attraverso di questa sia da offrire al Padre il ‘libero dare’. Dunque, ci sono due cose buone e due difficili. L’uomo afferra velocemente il facile, qui inteso l’insegnamento e il miglioramento. Una punizione che, se necessaria, Dio la lascia accadere, è l’espressione della Sua ‘soave Grazia!’, in cui è contenuta anche la punizione. L’uomo punisce se stesso severamente attraverso il cattivo operare, poiché ogni azione ha la sua conseguenza. Senza resa dei conti, in cui consiste la punizione, non esiste nessuna liberazione dalla caduta, dall’allontanamento, quando si pone Dio in grande lontananza. Ma voi, miei cari, se avete Dio davanti agli occhi e nel cuore, allora Egli vi riconduce nella Casa del Padre.

 

97 «La Grazia di Dio è salutare per tutti gli uomini»  -   [Tito 2,11]

In tal modo si rimanda alla santa Misericordia, cioè: «…fossimo eredi secondo la speranza…»  [Tito 3,7]. Una vera consolazione, una Luce che splende nelle tenebre del mondo, nel quale ci sono così tante vie errate, quante l’uomo inventa da se stesso e vi cammina come su un abisso. Con ciò è inteso che unicamente con GESU’ sarebbe venuta quella salvifica “grazia guaritrice”? No, voi cari! Quanto Dio è maestoso nella Sua onnipotenza, così la Grazia è stata rivelata eternamente a tutti i figli della Luce, in particolare dopo la caduta della prima figlia. Proprio allora Dio ha inserito la santa Compassione, il ‘clemente chinarSi’ ai caduti. Sollevare questi fino all’ultimo, indirizzarli verso l’Alto e verso Casa, questa è stata la più alta Meta del Padre-Creatore. In ciò sono inclusi anche coloro che, per quanto bene possibile, amano e servono Lui, Dio, il Padre nostro, il Salvatore, sulla loro via nel mondo.

 

116) «Dio vi dia molta grazia e pace, tramite la conoscenza del nostro Dio, nostro Signore Gesù Cristo!»  -  [2° Pietro 1,2]

Questi sono auguri di cuore che la Luce benedice in ogni tempo. Dunque, care sorelle, cari fratelli, adesso interrogatevi dove l’atteggiamento mondano sta troppo in primo piano se, nonostante bisogno e afflizione, siete in grado di credere fermamente alla grazia, alla pace e, da questa buona fede, mandare anche al vostro prossimo questi auguri di cuore. Dio ritiene certamente – e chi lo sa meglio di Lui? – che l’attualità spinge gli uomini sovente nella ristrettezza. Ma rendere responsabile il mondo di ciò e il tempo come tali, questo è sbagliato! Non esiste un altro mondo che conduce alla rovina animica, se non, il mondo che ognuno ha in se stesso: riconoscere se stessi, esaminare e constatare gli errori! Sì, allora anche voi avete bisogno della Grazia e della Pace di Dio, nostro Salvatore da sempre! Quello che voi desiderate cambiare, ritorna su di voi, sia esso di cattivo o di buono. Ma il bene, ha la Grazia e la Pace!

 

117) «Noi abbiamo la Parola profetica tanto più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come ad una luce che splende in luogo buio, finché spunta il giorno e la stella del mattino si consegni ai vostri cuori»  -  [2°Pietro 1,19]

Che cos’è la Parola profetica? Proviene dall’uomo stesso, oppure la Profezia si trova unicamente nella santa-maestosa bocca di DIO? Se vi sforzate un poco, potrete riconoscere che già il senso, la Parola, viene dall’Altissimo, perché Lui, il Sommo Santo, è venuto come ‘PAROLA’ in questo mondo, di conseguenza ovunque dove era necessaria la Luce, …nell’oscurità della materia. Questo è quel “luogo oscuro”, anche se da questo non riconosciuto, da quando la Croce di Cristo del Golgota era molto illuminata. Quando sorge il giorno e nel cuore si fa Luce, allora sorge “la Stella mattutina”, ma non in modo come se solo allora potesse apparire. Chi è la Stella mattutina? Voi lo sapete: Egli è il nostro Dio-Padre, il nostro Creatore dell’infinito, il nostro Salvatore e Redentore, Cristo-Gesù-UR-Imanuel!

 

118) «Una cosa non dovete dimenticare, voi cari, che davanti al Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno!»  -  [2°Pietro, 3,8]

Voi, miei amici sulla Terra, credetelo volentieri, che per il Creatore quei tempi, come l’uomo li calcola, sono meno che una zanzara nei confronti di un Sole. Ma com’è da comprendere, dev’essere accesa anche per voi una piccola Luce. Innanzitutto il “non dimenticare” significa, che il Padre non rifiuta mai per un figlio qualcosa che serve per il suo progresso e la sua beatitudine. Le Sue misure sono sempre calcolate sommamente! “Un Giorno”, in tal modo è chiamato il sesto Giorno della Creazione, nella ritenzione della Luce = il santo Amore-redentore di Dio. Di fronte a questo, la materia è tanto nulla, quanto la zanzara. Ma vedete: anche il minuscolo animaletto è una parte della Creazione dalla magnificenza del Signore! Viene anche menzionato di non pensare troppo al molto, pur se questo è il mondo oppure se già è abilitato un po’ dalla luce che è caduta nell’oscurità. Pensate all’UNO, all’unico Dio, nostro Padre di ogni amore e misericordia, allora avrete il SUO unico Giorno!

 

119) «…tuttavia, secondo la promessa di Dio, noi aspettiamo nuovi Cieli e una nuova Terra, in cui dimori la Giustizia»  -  [2°Pietro 3,13]

Quanto viene interpretato in modo oscuro proprio la Promessa! Allora gli altolocati si vedono quasi come se dovessero dare assistenza al Creatore: “Fatto per TE!”. Non pensano a quel Regno che DIO ha fondato prima che fossero stati creati la materia e il mondo, per riportare a Casa la caduta. Si appiccicano al mondo, credendo che Dio erigerebbe qui il Suo Regno di pace, come se la materia avesse mai avuto luce, giustizia e pace! Essi passano oltre la Parola del Salvatore: “Il Mio Regno non è di questo mondo!” (Giov. 18,36). Se non è questo, dove, chiedo io dalla Luce, ha la sua eterna sussistenza? – Voi amici, non lasciatevi ingannare da coloro che, nonostante una fede, sono così attaccati al mondo, che qui regnerebbero con Dio. DIO, l’Altissimo, siede da solo nel Governo, e unicamente nel Suo Regno, il magnifico Empireo!

 

120) «Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se qualcuno ama il mondo, in lui non c’è l’Amore per il Padre»  -  [1°Giov. 2,15]

Si parla molto dei credenti di un mondo, senza riflettere che cosa è da intendere con questo. Quando questo viene menzionato nella ‘Parola’, allora siate certi, cari amici della Terra, che non è mai inteso il pianeta che, per un’inimmaginabile Grazia, porta il nome ‘Terra’! Quanto poco sono peccaminosi un Sole, una stella, che si dovrebbero evitare, tanto meno anche il portatore della vita sul quale potete percorrere la vostra via del co-aiuto! ‘Mondo’ è ciò che si oppone alla Luce, e questo dimora nell’uomo stesso, nella sua anima, quando si dà alle gioie esteriori. La voce del Cielo non ha bisogno di contare quanto vi è incluso. Voi lo sapete precisamente! Chi non si allontana dal suo ciarpame del mondo, se non vince se stesso, come può giungere all’Amore di Dio? Che Egli viene da voi, non avete bisogno di chiederlo. E’ da scoprire se voi prendete le vostre vie verso di LUI. La Luce vuole aiutarvi. Lasciatevi aiutare!

 

121) «Lasciateci amare Lui, perché Egli ci ha amati prima!» E l’ammonimento: «La nostra fede è la vittoria che ha vinto il mondo!»  -  [1°Giov. 4,19 / 5,4]

Se con questo detto, che una volta è proceduto pienamente dal cuore di un discepolo, deve valere per primo l’amore filiale, non è perché tutti, dimorando nella Luce oppure camminando ancora sulla via di un mondo, appunto i figli, devono dare prima qualcosa al Padre, cosa che purtroppo certi credenti sostengono di sé. Per esempio, non vale quel: “EGLI ci ha amati prima!”? Nessun raggio determina un Sole, non lo può illuminare. Il Sole, ricevendo la sua luce dal Dio-Creatore, invia i suoi raggi, e questi testimoniano del Sole[5]. Chi vuole diventare un vero figlio del Padre, sia un raggio grande oppure piccolo, lasci la luce a LUI, allora avrete anche la vera fede che conduce alla vittoria già nel mondo: vincere voi stessi e, proprio per questo, aiutare gli altri! Siate e rimanete fedeli, affinché possiate operare dalla Fedeltà di DIO.

 

122) «Noi non abbiamo un sommo Sacerdote che non possa avere compassione di noi nelle nostre fragilità...» «Accostiamoci dunque con piena fiducia al Trono della Grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno!»  -  [Eb. 4,15-16]

Oh, sì, ci si è accollati l’alto titolo, una volta come oggi; e che cosa ha fatto il sommo sacerdote, quello mondano? Senza pietà, senza qualcuna sensibilità, ha consegnato il suo DIO al tribunale del mondo, dove ha provocato il giudizio per sé. La sua anima era povera, ed ha messo lo spirito in un angolo buio. Dio, l’Altissimo, è unicamente il sommo Sacerdote-Melchisedec, non ne esiste un altro, comunque lo si possa chiamare! Il Suo Trono di Grazia, la ‘sede del Dominio della Sua magnificenza’, a questo si può giungere. E siatene certi, cari amici nel mondo, con un sentimento spirituale, ognuno otterrà Misericordia. Non è questo più sicuro che qualunque altro detto del mondo?

 

123) «Noi abbiamo dovuto avere un sommo Sacerdote come quello, santo e innocente, essendo immacolato ed elevato, poiché era al di sopra dei Cieli!»  -  [Eb. 7,26]

Il grido d’aiuto di un cuore di quel testimone che davanti agli alti mondani non ha chiuso la bocca. Ben pensato: era inteso il SALVATORE. Lui, Dio stesso e santo in Se stesso, era innocente come Portatore della Croce davanti al giudice (Pilato)! Non era, …non è Egli più in alto che il Cielo su di voi? Anche su di noi. Se il ‘Suo regno’ non è di questo mondo, allora doveva avere la sede dalla Potenza e dall’Eternità del Creatore, creato per il Suo popolo di figli. Cari fratelli, care sorelle, sentirete ancora chi è il Suo popolo di figli! Non gettiamo pietre sugli anziani che erano macchiati e colpevoli nella propria confusione, arroganza e presunzione. Ognuno deve pagare il suo errore; e questa è Grazia! Se una colpa può essere cancellata, solo allora è da ottenere la beatitudine del Cielo. Se l’anima ritorna così nel Regno del Padre, allora segue il giubilo! (‘Acclamate’: secondo il Salmo 66,1: “Acclamate all’Eterno, tutti gli abitanti della terra”) 

 

124) «E questo è il patto che Io farò con la casa d’Israele; … Io porrò le Mie Leggi nelle loro menti, e le scriverò nei loro cuori; e sarò loro Dio ed essi diventeranno il Mio popolo!»  -  [Eb. 8,10]

Collegato al precedente, sembra come se Dio abbia prima voluto scrivere soprattutto un Testamento (Patto)! Gli uomini ne scrivono diversi. Il Creatore dell’infinito ha scritto un Testamento nel giorno della salvezza della Sua Serietà! Dato che Egli è un Dio! Oh, Egli mette la Legge nei cuori, nella mente e non solo, come si pensa con leggerezza: l’Amore! Per AMORE Egli ha dato in eredità la Sua Legge, il Suo Testamento al Suo popolo GERUSUN[6] della Luce, e questo popolo non conosce la materia! Se il Suo Regno non è di questo mondo, come sarebbe allora un popolo della Terra, salendo e discendendo, il Suo Gesurun santificato? Non rimanete appesi alla struttura mondana, e riconoscete la verità di Dio abituato alla salvezza, il Suo Testamento, stabilito nel Giorno della Serietà e sigillato con Misericordia!

 

125) «Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono!»  -  [Eb. 11,1]

Anche voi, cari amici della Terra, appartenete a coloro che credono unicamente a ciò che vedono, a ciò che possono toccare con le mani? Il Creatore, non mostra così tante magnificenze che in parte non si vedono, in parte non si possono toccare né sono da rinnegare, tanto meno l’aria si lascia negare – comparativamente la nobile ATMA di Dio – di cui l’uomo, la creatura, il mondo vegetale, ne ha bisogno per respirare e non è né afferrabile né visibile? Così stanno le cose circa la fede nella Divinità, nella Potenza del Creatore, non per ultimo nel Sacrificio della Croce del nostro Salvatore. EGLI, Dio nella Sua rivelazione della grazia! Inoltre, c’è quella fiducia che il Padre saprà accogliere tutti i figli, sia che loro stessi accorrano verso di Lui oppure si rifiutano a lungo, cosicché solo l’aldilà porterà il loro cambiamento. Conservare la fiducia dalla fede, apre ad ogni figlio le porte nella Casa del Padre. Là vi vuole condurre la ‘PAROLA’!

 

126) «Il Signore corregge colui che Egli ama, e sferza ogni figliuolo che Egli assume»  -   [Eb. 12,6]

Questo è di nuovo difficile per voi, non è vero? Sì, chi si lascia volentieri assumere e …castigare? Fa male. Dio, che è l’Amore stesso, potrebbe colpire i figli fino a ferirli? Visto così, nella miopia umana, avreste ragione. Badate però a ciò che il Cielo vi annuncia: – Correggere = significa ‘tirare’. Naturalmente non è da evitare che Dio volteggi la verga. Questa si chiama fondamentalmente ‘compassione dall’Amore del Salvatore’! Egli non si è lasciato flagellare per i caduti, battere sulla Croce fino alla morte? Una sofferenza, un disagio, persino senza colpa, e il Padre l’avvolge ancora nella Sua bontà. È quella Mano che sa sollevarvi, lenire la vostra sofferenza, asciugare le lacrime e condurvi fuori dall’abisso, in alto nella Sua Magnificenza!

 

127) «Ogni punizione sembra, è vero, per il presente non essere causa d’allegrezza, ma di tristezza; però dopo rende un pacifico frutto di giustizia a coloro che sono stati esercitati per essa»  -  [Ebr. 12,11]

Collegato al precedente, voi cari notate quanto magnifico risplende l’AMORE da tutta la sofferenza del mondo. Lo avrete certamente già riconosciuto questo: – Mentre il mondo dà solo gioia, vita facile, ricchezza e quant’altro, dove rimane la fede che il SIGNORE porta l’aiuto come sempre? Lontana dal suo Dio, l’anima muore fino alla tomba, ed è Grazia se non sprofonda completamente! Se avete da portare questo e quello, qualcosa di amaro, allora credete fermamente che dopo ogni sofferenza la Porta di Dio è aperta, l’Ephata inondata dalla Luce. Quando uno è passato attraverso questa Porta, e questo è possibile sulla Terra per chi rimane credente, costui riceve il “pacifico frutto di Giustizia”. Non vale la pena scambiare questo, contro ogni frutto marcio della materia del mondo?

 

128) «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e per l’eternità!»  -  [Ebr. 13,8]

Questa testimonianza giunge fino al Cielo e adornerà il sommo altare della Divinità. Riflettete, care sorelle, cari fratelli, che cosa significa “ieri, oggi e in eterno”. L’apostolo non intendeva che ‘ieri’ si riferisse solamente alla via del Salvatore. Si può dare a ‘ieri’ qualsiasi giorno. Quindi questo ieri non sarebbe adeguato al tempo e a ciò non potrebbe seguire ‘l’eterno’, perché quest’ultimo è senza tempo dalla Divinità. Se qui il Salvatore viene di nuovo enfatizzato così, allora vale anche l’antica Parola: “Io sono il vostro Salvatore dall’eternità!”. A questo riguardo mettete inoltre da parte quel dogma: ‘Certamente un Dio, nonostante quello dei tre!’. Si adempirà con ragione che la verità …vince in tutti i punti. Ma è bene per chi sa lottare per arrivare alla santa Verità di Dio. La Luce vi aiuterà sempre!

 

129) «…è una cosa deliziosa che il cuore diventi saldo, il che avviene attraverso la Grazia…»  -  [Ebr. 13,9]

La Luce vi insegna di nuovo il perché molte cose vengono considerate ancora superficialmente, e sarebbe davvero alquanto facile immergersi nella profondità della grazia del Salvatore. Oh, è già buono quando l’uomo pensa per sé, e se riesce ad avviare alcune cose, …nel campo della fede. Grazia…? Certamente, si entra volentieri nel suo campo credendosi pii: ‘Non posso fare nulla che attraverso la Grazia di Dio’. Se poi uno congiunge ancora solo spiritualmente le sue mani, la Grazia viene a malapena accettata come viene data dal Padre ai figli. All’opposto, se mette tutto il suo fare e non fare sotto la Guida di Dio e compie con LUI la propria opera quotidiana, questo è poi la cosa autentica, che il cuore diventa saldo attraverso la Grazia! Essa non è mai il ‘solo chinarsi giù’ di un Grande, ai piccoli o ai poveri; essa è quell’eterno legame di benignità e misericordia Paterna. Se ci si affida ad essa, allora si ha poi il sostegno della fede dalla Luce!

 

130) «…noi non abbiamo qui una città permanente, bensì cerchiamo quella futura!»  -  [Ebr. 13,14]

Noi della Luce incontriamo volentieri voi amici sulla Terra, perché molti si affaticano nello staccarsi dal mondano, senza essere asceti. Quest’ultimo è poi solo bene se qualcuno nella solitudine volesse aiutare l’umanità con la forza della Grazia benedetta. Tuttavia ci sono ancora molti credenti che sono attaccati al mondo, per via della credenza che vivrebbero eternamente sulla Terra, benché sappiano che devono morire, cioè il loro corpo mondano. E per giunta, insieme, nel governo del Redentore! – Riflettete sull’antica vera Paola già data molto tempo prima: “Dopo che questa pelle (il corpo di carne) sarà distrutta, vedrò Dio senza la mia carne!’. Tenetevi distanti da coloro che vogliono rimanere eternamente in questo mondo. Non dovete però disprezzarli, perché le loro anime vanno ancora a tastoni nel buio, cosa che avranno comunque da ascrivelo a se stessi. Sollevate gli occhi all’eterno luogo del nostro Padre, del Salvatore. EGLI ci apre il Regno della Luce e della Grazia.

 

131) «Ogni buon dono e ogni dono perfetto viene dall’alto, discendendo dal PADRE, dalla Luce, presso il Quale non c’è cambiamento né ombra tra luce e oscurità»  -  [Giac. 1,17]

“Esiste presso l’Altissimo una tenebra?”, si domanderà. Perché sta scritta questa parola? Vedete, è inteso così: = appunto, perché non esiste variazione per il Creatore, e per il Suo Empireo è soltanto Luce nella Luce, il Suo Regno non possiede altro, perciò qui viene menzionata la tenebra, quale caduta. In particolare per la caduta venivano e discendono eternamente i Suoi buoni, perfetti Doni, giù ai bisognosi, siano essi malati nell’anima oppure anche nel corpo. Ma chi riconosce che tutto ciò che il Padre dà, è buono e salubre? Non è LUI che sa meglio, ciò di cui un figlio ha bisogno per la salvezza dell’anima? Perciò vi esclamo: “Ringraziate il Signore, perché Egli è buono e la Sua benignità dura in eterno!”. Chi riesce fare questo di tutto cuore, costui non perde il Cielo, anche se in questo mondo fosse annichilito ed oppresso con un peso quasi insopportabile.

 

132) «La religione pura ed immacolata dinanzi a Dio il Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi incontaminati dal mondo!»  -  [Giac. 1,27]

Il discepolo che ha predicato questa parola dovette anche subire una morte amara[7]; ed è rimasto fedele fino all’ultima ora terrena nel mondo. Cosa vale un culto religioso con grande pompa esteriore? Il Salvatore ha portato li onori di questo mondo? EGLI, Dio di eternità in eternità, passava semplicemente attraverso i paesi. Il Suo dignitoso servire era: consolare i poveri, guarire i malati, raddrizzare i peccatori, entrare nelle povere capanne. A quel tempo quei grandi Lo avevano proprio ripreso per questo; ma Egli, senza pompa esteriore, ha adempiuto la Sua funzione di Salvatore! Oh, voi amici, fratelli, sorelle, mirate a LUI! Aiutate per quanto vi è possibile; congiungete le mani in silenzio nella cameretta, anche se un buona funzione religiosa ha la sua benedizione. Dipende dal fatto come si adempie l’ordine salvifico di Dio!

 

133) «Così è della fede; se non ha le opere, di per sé è morta».  -  [Giac. 2,17]

Questa è un’altra conferma della chiamata, a tenere pura una funzione religiosa. Dove un predicatore annuncia di cuore vero la Parola di DIO, là l’opera è anche da chiamare pura. Ma pronunciare solo le parole e dopo non agire di conseguenza, non importa chiunque sia, in più quei credenti che si vantano di essere religiosi, questo è sbagliato, e la loro fede è caduta alla morte. Questo significa: = Una volta, nell’aldilà, quando arriverà il risveglio su una tale anima, ci saranno amare lacrime, e la parola: “Oh, se avessi…”. Vedete, voi cari, non c’è bisogno che ci siano delle grandi opere, scritte a lettere maiuscole. Una muta stretta di mano, che si forma da quella compassione dal Cielo che DIO sa dare, una parola dolce, un pensiero o un sguardo buono da occhi fedeli, …tutto è pari alle grandi opere, più grandi di come se uno desse dalla pienezza della ricchezza. Anche in questo, e nell'operare nel silenzio, …il PADRE rivela le Opere ai Suoi figli!

 

134) «Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi».  -  [Giac. 4,8]

Una breve indicazione, grave nel contenuto, sovente falsamente interpretata, come se uno avesse da sé stesso da portare qualcosa a Dio, per sperimentare la Sua bontà salvifica, la Sua vicinanza. Chi – voi amici lo sapete – era prima: la figlia, oppure DIO? Senza alcun dubbio è riconosciuto questo: che il Creatore ha creato, formato le Opere dall’immenso potente fattore, primariamente il Suo popolo di figli, al quale ha dato molto della Sua magnificenza, così tanto, che nessun figlio potrà mai attingerne da esaurirla. Facile da riconoscere: Mai il figlio deve avvicinarsi per primo al Padre, affinché, poi, Egli venga dal figlio! No, …quando si riconosce, che Dio onnipresente e discende sempre per Primo al figlio, per avvicinarSi attraverso la Sua Grazia, il figlio si avvicini da sé al Signore. Allora esiste una cosiddetta ‘seconda rivelazione’, quella benedetta Vicinanza consapevole per il figlio! Questo vi dice questa Parola. Egli una volta ci ha annunciato: “Sono Io soltanto un Dio da vicino, dice l’Eterno, e non un Dio da lontano?” (Geremia 23,23). AbbiateLo davanti agli occhi e nel cuore, con la Sua PAROLA in voi, allora Egli diventa per ogni figlio, onnipresente! Credetelo fermamente!

 

135) «Chi dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato!»  -  [Giac. 4,17]

Una Parola pesante, non è vero? Può gravare sull’anima come una roccia. L’uomo trova facili scuse: “…pensavo!”. “Non me ne sono accorto!”. “Volevo dire altro...”. Cosa significano tali discorsi sconclusionati? Guardate nel vostro specchio dell’anima, cari amici della Terra, e ognuno deve confessare che ci si voleva nascondere davanti a DIO, come Adamo dietro un buio albero. Non solo che l’occhio dell’Altissimo penetra ogni oscurità dell’anima e non Gli rimane nulla di nascosto, ma, EGLI chiama i figli: “Uscite, lasciate il vostro nascondiglio!”. Dunque, mie sorelle e voi fratelli, ai quali posso portare queste parole: voi siete già bene uniti con Dio, non vogliatevi nascondere, e molti tra di voi facciano del bene, disinteressatamente e nell’amore. Colui che conserva la PAROLA è benedetto; non di meno, tutti coloro che possono portare dei piccoli doni. Per il Padre vale il piccolo come il grande, se questo viene dato dal cuore buono. Oh, siate sempre lieti nella Grazia del nostro Signore!

 

136) «Prendete ad esempio la sofferenza e la pazienza di coloro che han parlato nel nome del Signore»  -   [Giac. 5,10]

Voi cari, chi lo sa meglio se non il Padre, che dalla Sua Luce guarda in basso a questo mondo, alla materia, a coloro che sono i Suoi figli viandanti? Non per ultimo, non guarda Egli a coloro che sono i Suoi figli erranti? Ultimo, ma non meno importante, ai confusi e agli ostinati che resistono alla Luce, che non vogliono riconoscere la verità, anche a tutti coloro che si ribellano di seguire il Salvatore, per quella Parola: “Prendete su di voi la vostra croce ed imparate da Me!”. Quando esaminate quanta sofferenza ed afflizione ci sono state nel tempo della materia, sovente per propria colpa, ma anche, ciò che un’anima ha portato volenterosa con il suo piccolo peso della croce, come voi che avete ricevuto molta Grazia e Luce, e potete portare una piccola croce, volontariamente e guardando al Signore del Golgota. L’oro viene purificato nel fuoco, e l’oro dell’anima che splende sempre, è purificato nel Fuoco della Grazia di DIO, nella Luce della CROCE di CRISTO! Chi la segue, in verità, diventa libero da ogni peso, poiché l’Amore di Dio irradia tutto il mondo, anche voi, cari fratelli della Luce!

 

137) «… La preghiera del giusto può molto, se è seria!»  -  [Giac. 5,16]

Cari figli di Dio nel mondo, ciò viene a voi: quando si tratta del materiale, non dipende sovente da questo “se”, oppure da un “ma”? Oh, allora ci si domanda e si riflette con fervore, se e come si possa conquistare questo e quello. Perché ci sono così tanti dubbi quando si tratta delle cose di DIO?! Qui la Luce non ha bisogno di istruirvi particolarmente. Infatti, chi senza alcuna scusa si interroga e si esamina, scopre facilmente dove sbaglia, cioè nella preghiera, nella serietà, nella dedizione al Padre che non si stanca mai, il Quale vi dà e vi dona tutto. Non ultimo, a ciò non meno importante: la preghiera d’intercessione per il prossimo che ha bisogno di aiuto. La preghiera viene comunque al primo posto. Nondimeno, dove ci sarebbe anche da dare ‘aiuto con le mani’, e non succede, a che serve poi una preghiera? Chi ha i mezzi per lenire un bisogno e s’inginocchia solo per pregare, le sue parole sono così pigre, come il Salvatore lo disse dell’albero di fico. Tuttavia, chi possiede niente oppure poco di beni, ma per questo supplica seriamente, la sua preghiera viene portata al Trono del Padre da noi, vostri fratelli della Luce.

 

138) «… e non fate della Casa del Padre mio una casa di mercato!»  -  [Giov. 2,16]

Voi sapete che quando il Salvatore disse queste severe parole, fu durante la purificazione del tempio. Dapprima viene spiegato questo. Ma come mai il Salvatore ha parlato del “PADRE”, dato che LUI si è mostrato e rivelato come quel SIGNORE, dato che fin dal principio ne esisteva eternamente soltanto UNO, e vi sarà sempre? Ora riflettete: Egli lì ha parlato a degli uomini che non conoscevano veramente DIO, altrimenti non avrebbero fatto del tempio una fossa da omicidi, una casa di mercato. Oh, certamente! Con le labbra veniva molto gridato, anche oggi, non sia dimenticato; quindi non avrebbero nemmeno ascoltato il Salvatore, non avrebbero avuto paura della Sua verga, se Egli si fosse rivelato Chi era eternamente. Per via dei cattivi e dei non istruiti, Gesù qui ha parlato del Padre, benché il tempio esteriore non valeva nulla per Lui. Sì, voi cari,  purificate il vostro cuore dal vero tempio, nel quale dimora la Parola di DIO. Allora non ci saranno Mani di verga, ma Mani di Misericordia!

 

139) «Signore, … dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingerne!»  -  [Giov. 4,15]

Di nuovo una vicissitudine in cui il lettore della Bibbia non trova nulla di speciale. Questo allora era così, ma oggi? La donna fu stolta, credendo forse di non andare più a portare acqua a casa, se il SALVATORE stesso era l’acqua? Vedete, la sua mente semplice avrebbe dovuto riconoscere prima cosa intendeva il Salvatore, che era LUI l’acqua; e chiunque fosse venuto da Lui, non avrebbe avuto bisogno di attingerne da nessun’altra parte, e allora ognuno avrebbe più che a sufficienza della Sua Acqua della Vita. Dunque, cari amici nel mondo, io penso che voi siete spiritualmente più intelligenti e che potete leggere la verità dalla Parola del Salvatore: EGLI, la stessa VITA del Creatore dalla quale ha sollevato il Suo popolo di figli, attinti fuori, perciò: Creatore! La Sua parola e la Sua verità salvatrice, eternamente rinsaldata come il Suo maestoso Firmamento, ‘il capo della Sua lingua”, è questo che è da attingere, è da cogliere da Lui; e in verità, la Sua Fonte di salvezza non si esaurisce nell’eternità-Ur. Ciascun figlio, il cui numero il Padre conosce e nessun altro, hanno qui la pienezza della Vita vitale, anche per la nostra eternità di figlio!

 

140) «Io sono l’Alfa e l’Omega, l’Inizio e la Fine, che è, che era e che viene, l’Onnipotente!»  -  [Apoc. 1,8]

Quale impeto di Luce si trova in questa Parola, detta da DIO stesso! Chi altri potrebbe così testimoniare di Sé, se non  il SIGNORE soltanto? Notatelo di nuovo, voi, care sorelle e voi fratelli, questa somma espressione “Io sono”! Con questa rivelazione non si può mai parlare di più persone, di déi. Eternamente vale appunto l’UNO! Perché nel mondo – ben impresso e poco riflettuto in sé, perché devono esserci tre déi – è ora giunto il Tempo della Grazia, dove la Luce rivela apertamente gli ultimi Raggi di Dio per i figli viandanti per i quali è estremamente importante penetrare quest’ultima chiarezza, su questo: ‘Io sono l’unico Dio, nel Quale si mostra tutto ciò che è necessario per la salvezza dei figli!’. Sia ancora menzionata la “veste lunga” (la veste candida = Longanimità). Se Dio solo è il vero Padre, allora EGLI sa ciò che vi serve: ai grandi e ai piccoli, ai lontani e ai vicini, affinché ognuno giunga un giorno alla sua beatitudine!

 

141) «…e in mezzo ai sette candelabri, Uno somigliante ad un figliuolo d’uomo, vestito d’una lunga veste…!»  -  [Apoc. 1,13]

Amici miei, avete già riflettuto su ciò che significa questa visione? Oh, il nostro Padre vede precisamente, quale cuore è aperto per afferrare anche la cosa più profonda. Dunque, la spiegazione: – I sette candelabri, insieme alle sette fiaccole, alle stelle, agli spiriti, = è il quadruplice di ogni magnificenza di Dio. Ma ‘somigliante’ ad un figlio d’uomo? Allora alcuni dicono: “Ebbene sì, un Dio, per Se stesso!”. Questo “somigliante” significa veramente questo: = ‘presentato così che si possa vedere DIO come Padre’. EGLI ha somigliato i figli a Se stesso, ha messo per loro la ‘veste lunga della Longanimità’, con la quale una volta ha coperto la caduta affinché nessuno dei poveri andasse mai perduto. Dio come Creatore, Sacerdote, Padre, il SALVATORE, …LUI tiene sempre pronta la Pazienza come lunga veste, fino a quando alla fine la prima figlia (Sadhana) trovi la via del ritorno. Siate pronti, per collaborare all’ultimo raccolto di questo mondo!

 

142) «… Sii fedele fino alla morte, ed Io ti darò la corona della vita!»  -  [Apoc. 2,10]

E’ infinitamente molto, ciò che qui viene dato a voi ed anche a coloro che giungeranno successivamente alla conoscenza. Voi che siete venuti a sapere molto, ringraziate il nostro Dio-Padre per la Sua benedizione, che Egli ha riccamente elargito su di voi. Infatti, considerate in modo giusto questa indicazione: “Fedele fino alla morte”, mentre CRISTO è andato nella morte, …per tutti: sia per chi vive nella Luce, sia per i figli viandanti oppure i caduti. Nondimeno, mantenere la fedeltà, …sì, questo dev’essere considerato, altrimenti non c’è nessuna corona della vita eterna! “Io ti darò”, quindi soltanto Lui, l’Eterno-Santo, l’Unico e Verace-UR, il Creatore di tutte le Sue Opere! In ciò siamo adagiati nella Sua incommensurabile maestosa Bontà e Misericordia. Amici, siate fedeli anche nelle piccole cose, non crediate che alcune cose siano irrilevanti. Nulla, proprio nulla va perduto all’eternità! Seguite il Salvatore fino alla Croce, accogliete ciò che è possibile portare. Il Padre non dà di più da portare!

 

143) «… Io sto davanti alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la Mia voce, Io entrerò da lui e cenerò con lui e lui con Me»  -  [Apoc. 3,20]

Il Padre, non sta sempre davanti alla porta del nostro cuore, sia nella Luce sia altrove? Dunque, questo è vero: – Nel Regno della Luce non esiste nessuna porta che non sia aperta, se non quella dei cuori dei figli, né quella attraverso la quale risplendono le lampade eterne. Ma nella materia? Molte persone si chiudono, non solo davanti all’amorevole ammonimento di Dio, soprattutto davanti alla sofferenza dei poveri, degli abbandonati che hanno bisogno di aiuto, di conforto e dono. Solo colui che apre arriva alla Tavola del Signore! Certamente è da pensare innanzitutto a quella Cena che il Salvatore ha tenuto con i discepoli. L’ultima Cena, varrà eternamente quando il Giorno della Creazione dell’Amore starà per finire. Chi può sapere che cosa ci regalerà di Magnifico, il Padre-Creatore? Oh, aprite già adesso la vostra porta, affinché siate preparati a vivere un giorno la maestosa Cena!

 

144) «L’Agnello che è stato immolato è degno di ricevere forza e ricchezza, valore e lode!»  -  [Apoc.5,12]

Una settupla adorazione delle Caratteristiche di Dio che fa splendere chiarezza a chi non vuol chiudere i suoi occhi. Infatti questa non abbaglia, rende vedenti quei figli che prima sono stati ciechi. Anche voi, miei cari amici, sebbene vi sforziate per quanto possibile di servire DIO nel servizio al prossimo, talvolta non siete del tutto vedenti. Già la domanda: – “Chi è ora l’Agnello? Non è forse il Salvatore, che fu immolato?”. Questo sta in primo piano. Solo nella Maestosità di Dio questo Agnello significa = il Suo Amore, che EGLI ha inviato in Sacrificio per la redenzione di tutti i poveri caduti! Inoltre: ne può esistere sempre soltanto UNO, che possiede il settuplo Spirito. – Diventate interamente vedenti, amici, noi della Luce vi aiutiamo!

 

145) «… Questi sono coloro che sono venuti dalla gran tribolazione, ed hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel Sangue dell’ Agnello!»  -  [Apoc. 7,14]

Come seguito all’ultima Parola, viene nuovamente menzionato “l’Agnello”. Per questo non c’è nulla da spiegare. Se voi vi siete risvegliati, noi nella Luce ci rallegriamo con voi. “Venuti dalla grande tribolazione” = significa certamente prima di tutto chi ha dovuto soffrire particolarmente sulla via del mondo, intesi i martiri, pure degli altri che sono stati nella miseria, nel bisogno, nel dolore e nella malattia, e comunque, …hanno seguito il Salvatore, aspettando la Sua bontà nella certezza: ‘Un giorno sarò liberato!’. – “Lavato le vesti” = vale per la vita esteriore, poiché le vesti coprono appunto il corpo. Nel senso profondo riguarda la via del co-aiuto attraverso la materia, perché i figli della Luce hanno sacrificato volentieri la loro figliolanza. Quindi tutti i viandanti stanno nel sangue dell’Agnello, nel santo Amore del sacrificio redentore di Dio! Attenetevi a questo, cari amici della Terra, noi nella Luce ce ne siamo appunto attenuti.  

 

146) «… I regni del mondo sono diventati del Signore nostro e del suo Cristo, ed EGLI regnerà di eternità in eternità!»  -  [Apoc. 11,15]

“Di nuovo una noce dalla Luce che è da schiacciare”, dite voi uomini, e per giunta avete perfettamente ragione, benché è da interpretare diversamente. Il SIGNORE e il Suo CRISTO = Dio come Salvatore e la Sua Opera di redenzione! Così è da vedere, visto che è LUI a regnare. Voi penserete: “Ora ne abbiamo sentito abbastanza; lo sappiamo!”. Lo sapete bene che rimarrà esistente senza barriere? Nella materia ci sono anche troppe vie di scambio, e un anima può cadere di nuovo in un errore. Oh, anche il Padre vi tiene saldi, e noi vi serviamo. Così anche voi potete conservare ciò che è Santo “di eternità in eternità”, affidarvi del tutto al Santo e alla Sua Opera di redenzione. “I regni del mondo” = in questi è inclusa la materia, perché al Creatore nulla va perduto. Ciò che LUI ne farà, un giorno ce lo annuncerà. Siate consolati e rallegratevi!

 

147) «… Beati i morti che da adesso in poi muoiono nel Signore. “Sì…”, dice lo Spirito, “…essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono!»  -  [Apoc. 14,13]

Cari amici, dite tranquillamente: “Un morto, sente qualche beatitudine?”. Visto mondanamente, avete ragione. Solo che i morti che “muoiono nel Signore”, sono coloro che hanno vinto il mondo. Il loro spirito ha racchiuso del tutto l’anima, e ritornano a Casa dal campo dell’attività. Essi erano e sono le care persone del raccolto di Dio che si chinarono ai perduti per far parte anch’essi, un giorno, del ‘raccolto di Dio’. Così sarà, poiché sta scritto espressamente: “Le loro opere le seguiranno!”. Il loro piccolo libro della vita viene poi aperto e ne viene calcolato e pagato il salario. Dio cancella molto per via della fatica dei Suoi cari mietitori. Oh, badate di far parte di questa truppa lavoratrice della Luce. Nuovamente: “Vi aiutiamo noi!”. Chissà: vi lascerete aiutare sempre?

 

148) «… Sì, Signore, Dio onnipotente, i Tuoi giudizi sono veri e giusti!»  -  [Apoc. 16,7]

Quale testimonianza, …che assale quasi tutto il Cielo, schiacciando la materia finché non sarà pareggiata! Quale uomo riesce a portare una tale testimonianza all’Altissimo dell’infinito? Vedete, è stato un angelo, uno dalle file più alte, e noi, i più piccoli, siamo racchiusi in questa incommensurabile alta lode, dato che anche noi amiamo il Signore, l’onnipotente Iddio, il nostro Padre-UR con tutte le forze del nostro spirito, nel servizio del co-aiuto ai perduti, dei quali nel vostro ultimo tempo, ce n’è una moltitudine. Soltanto – sia che si oppongono, infuriano o peccano – la Croce di Cristo li ha punti, poiché il Suo sommo Giudizio sul Golgota è stato verace e giusto. Questo valeva e vale nell’ Eternità-UR in Spazio e Tempo”! Lodate il nostro Dio!

 

149) «L’Agnello lotterà e vincerà, perché Egli è il Signore di tutti i signori e il Re di tutti i re; e vinceranno anche quelli che sono con Lui, i chiamati, gli eletti e fedeli!»  -  [Apoc. 17,14]

All’uomo, a causa della sua anima legata al mondo, non è del tutto facile penetrare sempre di più nelle profondità provenienti dalla salvezza di DIO ai figli; e credetelo: questo vale anche per noi che abbiamo concluso la nostra via nel mondo. Solo, vedere nella Luce è diverso, proprio perché abbiamo vinto. Ma voi lo potete riconoscere adesso e sempre di più: l’Agnello, chiaramente il Signore e Re di tutti i signori, di tutti i re, rivela Se stesso. Questo, veramente, non dovrebbe più essere insegnato, o menzionato. Nondimeno, pure questo: il triplice, i chiamati, gli eletti e fedeli, questo vi appare ben differente e, …non lo è. Vedete, voi cari: “i chiamati” sono, senza differenza, ogni figlio del Padre, del tutto particolarmente tutti i poveri e i caduti. Se si lasciano ‘chiamare’, allora anche loro sono eletti, a sperimentare senza lacrime la loro pace della Sera, …nell’Empireo, il Regno del Padre. Là arrivano anche i fedeli, poiché nessuno è chiamato o eletto, che non sia credente. Siatene grati, felici, che voi lo siete.

 

150) «… Alleluia! L’onnipotente Dio ha preso a regnare!»  -  [Apoc. 19,6]

Ci sono dei credenti che intendono il bene, ai quali manca ancora quel raggio luminoso nelle lampade della conoscenza che irradi tutta la loro via con la grazia di Dio. Essi sono convinti che un giorno vivranno con l’Altissimo nel mondo – ahimè così piccolo – per l’eternità, e questo sarebbe poi il Regno che l’Onnipotente avrebbe ‘preso a regnare’. Essi dimenticano che, oltretutto, Egli ha creato anche il piccolo mondo, così non deve riprenderlo di nuovo in qualche tempo come se Gli fosse andato perduto, preso da qualcuno. Da chi? Chi è maggiore del Signore, onnipotente come Dio? Quando gli uomini, uno come l’altro, sono ‘trapassati’ nella morte del corpo, dovrebbero veramente ritornare nel mondo, nella materia? A quale scopo? Oh, cari amici, ai quali possono valere tutte le parole dall’Amore di Dio: “Conservate la maestosa Rivelazione di Dio! Lasciate operare il Suo eterno Regno della Luce e della Grazia, poiché già nel mondo siete stati ricondotti da LUI, laddove tutto è eterno!”

 

151) “… Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini; Egli abiterà con loro, essi saranno il Suo popolo ed Egli sarà loro Dio!»  -  [Apoc. 21,3]

A ciò che è preceduto, questo suona come una grande contraddizione. Ma chi lascia regnare un po’ la voce dello spirito, più giusto ancora ‘la delicata voce di DIO’ e l’ascolta, cosicché penetra l’infinito, vede splendere la chiarezza della Parola. Badate: “Il Tabernacolo”, che già una volta vi è anche stato annunciato, è la ‘santa Custodia’ di Dio-Padre, la Sua protezione, il sommo maestoso Recinto, nel quale tutti i figli sono racchiusi da LUI, tutti, anche i piccoli, non per ultimo gli ultimi che si sono tenuti intenzionalmente lontani. “Uomo”, significa sempre = ‘vita’, ed è da intendere, di pari passo, con il vagabondare attraverso la materia. Oh, sì, EGLI, il Santo – non abita Egli presso tutti i figli, indipendentemente da dove si trovano, e non sono tutti insieme, il SUO popolo? Egli l’ha prelevato dalla Magnificenza della Potenza creativa, e – quale letizia gioiosa – noi siamo la Sua proprietà! Conservatelo, avrete una grande Beatitudine!

 

152) “Chi vince erediterà tutto, ed Io sarò il suo Dio ed egli sarà il Mio figliuolo!»  -  [Apoc. 21,7]

Qualcuno pensa che qui sia coinvolto il Salvatore, perché come cifra ‘uno’ sta “Mio Figlio”, appunto per la convinzione che Dio avrebbe quest’unico Figlio, certamente inteso come ‘unigenito Figlio’. Dato che i credenti si nominano pure come figli di Dio, Suoi figli e Sue figlie, deve cadere anche la cifra ‘uno’ su tutto il popolo, altrimenti non si potrebbero eliminare le contraddizioni. Unicamente presso l’Onnipotente non esistono contraddizioni, là tutto è Luce nella luce, e così ogni figlio, se è solo di buona volontà, può annoverarsi nella ‘Figliolanza’, …per Grazia, che è parte della Misericordia del Padre. Certamente la prima eredità spetta a coloro che, come già detto, sono di buona volontà, che amano Dio, che servono il prossimo, aiutano i poveri. Oltre a questo, nessuno tuttavia dovrebbe chiedere che cosa sarebbe poi la prima o una seconda eredità. Tali cose le verrete a sapere quando per ogni figlio ritornato a Casa si aprirà la porta nella Patria del Cielo.

 

153) «Colui che attesta queste cose, dice: “Sì, Io vengo presto!”. Il veggente di Patmos conclude la richiesta: “Amen! Sì, vieni, Signore Gesù!»  -  [Apoc. 22,20]

Quale alta auto-testimonianza dall’Onnipotente, dal Creatore dell’infinito, nel Quale si mostra tutta la magnificenza dell’Altissimo! E’ LUI che lo testimonia! Ogni rivelazione, solo l’autentica, è unica ed è unicamente Parola del Signore, anche se Egli la fa portare attraverso i Suoi figli della Luce o dagli uomini. Sarebbe incomprensibile che quasi duemila anni fa venisse detto e assicurato quel “Io vengo”, sembrando come se non fosse ancora successo. No, cari amici! Dio, il Padre, non si è mai allontanato da un figlio, anche se il ‘presto’ si riferisce agli uomini, ai viandanti attraverso la materia. Chi lo crede ha la rivelazione; e per costui, Dio, il Salvatore e Redentore, è sempre onnipresente! La Sua santa onnipresenza è il Suo venire eternamente-permanente.

 

154) «… Tu sei un Sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec»  -  [Ebr. 5,6]

Con gli annunci che posso offrire, c’è ancora molto che non viene ancora accolto correttamente, anche se fatica e comprensione sono procedute bene. Sono da interpellare i cristiani in genere, che in parte superficialmente, in parte non pensano affatto come questo o quello di Santo sarebbe da considerare. Questo riguarda il nome Melchisedec. Dio lo ha chiarito che questo Melchisedec, Re di Salem, incontrò Abramo e gli portò pane e vino. Bene dice la Scrittura: “…ed era Sacerdote di Dio, l’Altissimo!” (Gen. 14,18). Egli era l’unico-vero sommo Sacerdote, poiché solo UNO può portare il nome ‘Melchisedec’, che significa = ‘la sede della Luce’. Chi altro, se non il Santo stesso, possiede il Trono della Luce? In più, il "portato fuori dal Nascosto” = da Sé: pane e vino. Questo fu il sommo maestoso pre-raggio di quella Cena che il nostro SALVATORE ha tenuto con i discepoli, che EGLI ha offerto loro. Ed anche a noi tutti, cari fratelli della Luce,

 

(155) «Lasciateci comparire con cordialità al Trono di grazia, affinché otteniamo Misericordia e troviamo grazia al tempo opportuno per essere soccorsi!»  -  [Ebr. 4,16]

In collegamento al sommo sacerdote Melchisedec è unita tutta la magnificenza, e mostra che non esistono tre Figure, no, ne esiste eternamente una sola, UR, l’Eterno-Santo, l’Eterno-Unico e Vero! Un giorno si ebbe nostalgia di un TALE sommo Sacerdote, quando Dio, il Salvatore, Se lasciò la Terra senza abbandonare i Suoi figli, secondo la parola: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!” (Matt. 28,20). E ancora: “… quel Santo, innocente, immacolato, … ed elevato al disopra dei Cieli!” (Ebr. 7,26). Chiedete a voi stessi, care sorelle, cari fratelli, cristiani: “Chi altro, se non il sommo Signore, è unicamente santo e il più alto del Cielo, se non Colui che la Sua potenza creatrice ha fatto sorgere? ‘L’Innocente’..., che cosa dice il Signore ai farisei? “Chi di voi può accusare Me di peccato?” (Giov. 8,46)

 

156) «Ora sarebbe accettabile che i cristiani devono cancellare le loro discrepanze, per giungere a quella alta verità che è annunciata nell’epistola che posso menzionare»  -  […]

Ah, l’uomo segue troppo volentieri il suo vecchio tran tran. Gli è difficile cambiare pensiero o persino invertirlo. Nel mondano-materiale si volta diligentemente, arraffa, impara del nuovo da ciò che gli procura vantaggio. Allora è abbastanza abile, riflette giorno e notte, nulla gli è di troppo; ma per cambiare pensiero per l’anima, dallo spirito, accettare l’eterna autentica Salvezza, per questo ‘non ha tempo’. Oh, l’eternità gli insegnerà che cosa significa ‘tempo’. Il Tempo di DIO mostrerà a tutti i tiepidi, quanto è da recuperare e quanto sarà difficile per loro, di sfilare il loro mondo-materia, per tendere le mani alla verità della Luce. Sì, allora sospireranno: “Ah, se avessi …”. Il ‘se avessi’, voi amici, non sarà nessun ‘avere’.

 

157) «Chi è pienamente soddisfatto e vuole “attingere con gioia l’Acqua dalla Fonte di Salvezza del nostro DIO» (Isaia 12,3), «…a costui sarà aperta presto la porta nell’aldilà, nella Casa del Padre, per entrare pieno di Beatitudine “…al Trono di Grazia del Signore!»  -  […]

Innumerevoli, ed anch’io, vivendo già da tempo nel Regno della Luce, potevamo percorrere la nostra strada nel mondo, come voi che camminate ancora sulla Terra della grazia di Dio. Noi siamo tornati a Casa, abbiamo pure imparato di più; e la porta, l’Efata di UR, ci è stata aperta. Continuate a rimanere fedeli, voi fratelli e voi sorelle, voi cari nel mondo. Attenetevi alla somma verità di Dio, all’amore. Recatevi sempre nell’eterna-maestosa Benignità e Misericordia del Padre-Salvatore; allora un giorno non vi sarà difficile salire la vostra scala nel Cielo fino all’ultimo gradino. Credetelo: “La benedizione di grazia di Dio è e rimane con voi”.

 

158) «Lo Spirito e la sposa dicono: ‘Vieni!’. E chi ode, dica: ‘Vieni!’. E chi ha sete: venga! E chi vuole, prenda gratuitamente dell’Acqua della Vita!»  -  [Apoc. 22,17]

Una magnifica quadruplice chiamata vi viene indicata; perché voi, che avete ricevuto molto dalla Luce, avete accolto la chiamata ammonitrice, …se non la dimenticate. Non siate tristi per via del ‘se’. L’uomo non può conservare tutto in sé, e la misericordia di UR copre molto dell’incapacità, dove la tiepidezza non fa dimenticare. Così sia interpretata quella antica, eternamente nuova Parola di salvezza come deve corrispondere all’annuncio. Fate di nuovo ben attenzione. Nel modo più alto è e rimane ‘lo Spirito’ del Dio-Creatore stesso, il sacerdote Melchisedec, il nostro Signore, Salvatore-Imanuel, il Padre dei Suoi figli. Questi ultimi nel loro insieme sono ‘la Sua sposa’, dei quali, coloro che hanno già terminato la loro strada del co-aiuito e servono nel Regno della Luce del Padre, possono anche esclamare il loro magnifico “Vieni”. Voi, cari amici, dovete impararlo e lasciar risuonare tale chiamata: Ascoltatela pure oggi. L’annuncio che vi è stato dato è ancorato nel primo ‘vieni!’.”

Sì, venite, fratelli, sorelle; partite, siate pronti in ogni tempo a seguire il clemente “vieni” di Dio, che vale particolarmente per servire, per aiutare il prossimo, gli afflitti, come meglio uno possa fare. Sia che questo vi è possibile attraverso il dono esteriore, sia attraverso delle buone parole, per consolare, per elargire un consiglio, oppure se è forse anche soltanto attraverso uno sguardo gentile-caro che porti amore e comprensione, …tutto può essere contenuto in questo primo “Vieni”.

Ora viene dato il secondo “vieni” da ogni aiuto tramite una parola, tramite un atto e dalla gentilezza. Se qualcuno non può aiutare diversamente, perché un bisognoso non vuole accettare nessun aiuto per vergogna, per ostinazione, ma anche per sofferenza profondamente chiusa, allora è sufficiente passare oltre, e pregare con pensieri di cuore il nostro Padre: “Dà TU, al povero, la Tua forza e l’aiuto. Sii TU il suo sostegno per la sua sofferenza!”.  Chi riesce a farlo, chi considera e rispetta attentamente gli altri in questo senso, mette se stesso nel secondo “vieni”. Questo porta poi molta gioia nel cuore come non lo potete misurare, se finora non siete ancora giunti ad un tale operare. In questo modo unite i poveri, gli aggravati, tutti i respinti – cosa che succede nel mondano – e voi stessi, la vostra anima, la mente, così intimamente con il Santo, il nostro Dio e, sulla via del ritorno, nella Luce, nell’alta Luce e per beatitudine, lascerete scorrere le lacrime.

Poi il terzo e il quarto “vieni” si riveleranno magnificamente. Certamente il quarto non viene pronunciato testualmente, perché ’l’accenno’ è sufficiente per essere più svegli nello spirito e comprenderne il ‘linguaggio’. Con ciò la cosa magnifica: “…costui prenda dell’Acqua della vita, gratuitamente!”. Oh, ‘la domanda’. E chi meglio la può comprendere se non Dio-Padre, ed anche noi che possiamo portare qualcosa, quando voi uomini dite: “Nulla avviene gratuitamente; perché qui, nello spirituale, dobbiamo proprio, servire”. Quindi, l’Acqua della vita non viene elargita gratuitamente! Chi lo dice e lo crede, sta ancora molto lontano  davanti alla fonte di DIO. – Inoltre, fate di nuovo attenzione: Il sacro avanti e indietro, il dare e il prendere, viene dapprima e fin nell’eternità, della quale per un figlio non c’è nessuna fine, da UR, il Santo, l’Eterno-Unico e Veritiero! Se proviene dapprima ed unicamente da Lui, allora è davvero dato gratuitamente da LUI, perché oltre a Lui, almeno prima, un figlio non è mai venuto alla Vita, e da sé! Con ciò è giustificato il magnifico, il clemente “gratuitamente”, e non ho ancora visto nessuno delle schiere alle quali appartengo che non abbia accettato ed accolto il meraviglioso: “L’Acqua della vita, gratuitamente!”. L’acqua è e porta la vita, lo sapete persino voi nella materia. Potete possedere un mondo, essere ricchi in molti doni, ma senz’acqua non esisterebbero doni. Su ciò non c’è bisogno di dire altro, ma ancora questo: “Chi non va alla Fonte, appunto a questa quarta parte della Grazia, non può calmare la sua sete”. E la sete dell’anima è più tormentosa della sete del corpo terreno.

Sì, nell’incarico ho nuovamente da sottolineare ancora il quarto. Innanzitutto passate attraverso il vostro muro che voi stessi avete eretto, irrompete attraverso di esso, finché ne risulta un varco. Se l’avete fatto, allora sarete presto nel giardino di Dio, in quel Paradiso di Luce che è da sperimentare assolutamente nella giusta misura già sulla via da viandante. Nondimeno, poi, in mezzo al Giardino trovate la Fonte! ‘Chinatevi’, che significa: = datevi nella preghiera e nell’umile cuore all’Altissimo, nostro onniamatissimo Padre. Noterete che cosa significa “gratuitamente”! Con ciò è conclusa l’Epistola che potevo portare, ed è avvenuta così su incarico di DIO. Nel servizio fatto volentieri per voi, io stesso posso dare una parola di chiusura. Il Regno della Luce ha innumerevoli raggi, finestre aperte, porte spalancate, e le vie sono livellate, …per chi vi vuole camminare. Qui è ancora da portare questo: “La pace di UR, la Sua forza, la Sua benedizione, la Sua benignità sono per voi! Amen!

 

159) «Ma per voi, che temete il Mio nome, si leverà il Sole della Giustizia e la guarigione sarà sotto le loro ali!»  -  [Malachia 4,2]

Questa è la mia parola di chiusura, offerta nell’amore a voi, fedeli figli della Terra, a voi fratelli e sorelle; e quando notate le magnifiche parole che stanno nel Libro della Bibbia, come voi chiamate la Rivelazione di Dio, allora siatene del tutto certi: anch’io ho imparato a conoscere questo “Libro di Dio” sulla Terra.  E noi nella Luce non ne abbiamo solo dimenticato nulla, ma abbiamo imparato in più solo l’autentica guarigione. Quindi potete comprendere che cosa vi è stato dato, fluita dalle mani del PADRE, venuta dalla Sua bocca, Egli vi copre completamente con il Suo Amore. Sia illuminata pure quest’ultima Parola, anche se voi stessi, soprattutto attraverso tutte le rivelazioni, ne siete già compenetrati abbastanza bene e comprendete anche l’incompreso mondano. Tuttavia rimane ancora altro da insegnare, perché sulla via da viandante attraverso la materia non si può penetrare fin nella più grande profondità o sublimità! Una volta UR ha già detto: “La cosa più sublime rimane riservata alla Sera della Festa, che concluderà il Giorno dell’Amore della Creazione!”

“Temere il Suo nome!”. Oh, sì, quando l’uomo che non si è già rivolto alla Luce pensa talvolta a DIO perché ‘ce ne deve essere Uno’, allora la sua piccola anima comincia a temere, comprensibilmente quasi sempre perché ha rinnegato, soppresso, non ammesso, che in effetti un timore, qui detto meglio ‘paura’,  passa attraverso il suo cuore. Soltanto, …temere il solenne Nome di Dio, significa = avere ‘venerazione’ per il Padre, il Creatore dell’infinito, di LUI, il Quale come Salvatore della materia ha portato il SUO Sacrificio! In ciò è incluso ogni figlio. Avete ricevuto già anche questa indicazione, ma è bene risvegliare questo ricordo: “Dove muore la venerazione, l’amore è già stato sepolto prima!”

E’ umano, purtroppo sovente per molti credenti, sebbene ben creduto. Viene per lo più menzionato ‘l’amore’ quasi soltanto come parola, come un mezzo generale di guarigione per tutti gli errori. Certo, questo è ben vero, ma non soltanto! Dove non vengono riconosciuti ed impiegati le ‘sette stelle’, i ‘sette spiriti’, i ‘sette candelabri’ e le ‘sette fiaccole’ di UR (Apocalisse), queste Sue sommo-maestose sette Caratteristiche, i  Suoi raggi di vita fondamentale, là il parlare dell’amore è molto sbagliato. Allora, detto per consolazione: “Non viene calcolato del tutto come inutile!”. Quindi aver paura, venerazione davanti al Signore, significa: giusta adorazione, essendo giustificata nella Misericordia da LUI, perché unicamente nella parte della Grazia, tutto è da portare alla Luce. Altrimenti molti rimarrebbero fermi davanti alle Porte del Cielo.

Ora nel testo viene detto ancora: “Vi deve sorgere il Sole della Giustizia”. Si comprende facilmente che non si tratta di nessun corpo solare, che nell’orbita altamente posta dall’Ordine, con il suo giro deve provvedere con luce e vita, come il Sole che cura anche la Terra. Che quindi, sotto “Sole” in sé, è da intendere  = la Luce e la Grazia del Padre, lo riconoscerete ben voi stessi. Se ora l’ho rilevato, allora è solo perché riguarda anche pur qualcosa di più profondo, e cioè come segue: – Nell’Empireo, il maestoso Centro di Luce del santo Infinito che ha creato UR, il Padre, per i figli, prima che Egli spingesse fuori gli stessi dalla Sua propria Potenza di Creatore, risvegliati per la personale esistenza di Vita,  nella Città “Santa-Luce” (la Gerusalemme superiore), si trova il maestoso Tempio con il suo silenzioso Luogo di eterna adorazione, dove ogni figlio ritornato a Casa avrà la Benedizione, per vivere non-separato dal Dio-Padre.  Là – anche questo vi è già stato annunciato – fluttua il Sole-Ur sul santo Focolare di Dio-UR nella Magnificenza di tutta l’espressione della Sua Creazione. Questo Sole, da intendere che da esso procede la Giustizia. Solamente, il credente considera che lui non merita la giustizia, magari per via della sua fede. Chi pensa questo si sbaglia! La Giustizia che un figlio riceve, è Grazia e Misericordia dell’Altissimo, nostro Padre, UR!

10. Inoltre, una Parola nella duplice interpretazione: “Chi fa qualcosa per via della ricompensa, ha già prima perduto la sua ricompensa!”. D’altronde: “Ogni operaio è degno del suo salario!”. Questo rendere degno giace nuovamente nella mano del nostro Padre. EGLI dà, ed EGLI sa meglio che cosa serve ad ogni figlio. Non diverso è con la Giustizia che è da ricevere. Chi la cerca da sé, l’ha già perduta prima; chi in umiltà aspetta i Doni di Grazia, li terrà nelle mani prima ancora che ci pensi. Solamente, ora non crediate di ricevere unicamente per via del Bene di salvezza: “Vogliamo proprio aspettare, allora ci verrà assegnato”. – Per gli uomini è davvero difficile pareggiare questo in modo del tutto puro e sincero. Il Padre nel Cielo osserva con Clemenza; Egli conosce già i Suoi figli viandanti, i portatori del co-aiuto. Tuttavia, non è proprio così difficile che un autentico figlio fedele non sappia raggiungere la vera misura con la Forza e l’Aiuto del Padre Creatore. Per ogni figlio è sicuro questo: semplicemente, sollevare lo sguardo al santo buon Padre, e gli sarà conferita la ‘salvezza sotto le Sue ali’! Oh, le ali che portano, che proteggono la ‘tensione dell’eterna Aurora’, chiamata anche ‘traino’, in cui è fondata la guarigione, saldamente ancorata, poiché il Sole dell’eterno Tempio risplende giorno per giorno, e oltre ogni notte della Creazione!

Nel più beato sogno di vita che ci viene preparato, quando il Giorno dell’Amore starà per finire e guiderà ad una maestosa Notte del Giorno di Festa di una somma maestosa pienezza di Benedizione, il Giorno del Padre della Misericordia, in questo, a noi ci sarà donato il sogno della vita benedetta, preparato per noi, per avere la più sublime pienezza di vita, e saremo, del tutto senza separazione, uniti con il Padre-UR. Solo allora comprenderemo pienamente il Suo operare da Salvatore-Guaritore. Credetelo fermamente, conservatevelo, cari fratelli della Terra, e siate salutati dai vostri amici dalla Luce. “DIO-PADRE voglia darci per questo il Suo Amen.”

 

«Ma TU, SIGNORE, sei nostro PADRE e nostro REDENTORE, fin dall’eternità questo è il TUO Nome!»  -  [Isaia 63,16]

«UNO è il vostro Maestro, CRISTO!»  -  [Matt. 23,10]

 

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[1] Vedi 1° Re cap. 18,39 spiegato nell’opera “Il tisbita” di A. Wolf. al cap. 18

[2] I primi di Ur: i primi spiriti creati dalla Divinità, i principi, cioè i sette arcangeli rappresentanti le sette Caratteristiche di Dio.

[3] Il profeta: Isaia-Zuriel nell’opera “E fu Luce

[4] La fede di Tommaso, ben più di quella dei suoi fratelli ‘tiepidi’, viene presentata nella rivelazione “Il Tommaso …credente”.

[5] Il Sole è un ricevitore-trasmetitore della luce di ulteriori soli-centrali sempre più grandi fino al sole-centrale primordiale del suo globo-involucro, il quale la riceve dall’originario centro della Luce divina.

[6] Gerusun = popolo della Luce, per il quale Mosè ha combattuto. Su ciò e sul giudice superiore Nu-Anim, nella Bibbia chiamato “Nun”, e sul bianco bastone da giudice, il piccolo libroQuando morì Mosè fornisce una più precisa informazione.

[7] Una specifica rivelazione sulla vita di Giacomo da ragazzo è quella contenuta nel “Vangelo di Giacomo” detto anche “L’infanzia di Gesù”, rivelata a Jakob Lorber (1843-1844). Mentre la sua vita, quale apostolo dopo la morte di Gesù, rivelata tramite Max Seltmann dal titolo “Esperienze con Giacomo” in 4 volumi. La sua morte risulta nel volume 4 al cap. 8. Egli fu gettato giù da un pinnacolo del tempio, e poiché nella caduta, pur essendo morto, ai tempiari sembrò non avesse sofferto abbastanza, gli fu fracassata la testa.

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