INTRODUZIONE
all’Opera
Le sette
caratteristiche di Dio
Attraverso
tutte le Rivelazioni passa come un luminoso filo rosso
Questa
‘Pienezza’ non è una singola Parte (Figlio), come nessuna parte d’Essere
(Caratteristica) può essere maggiore di un’altra. Non le rivelazioni, bensì la
loro interpretazione è da sempre la
causa, perché i cristiani giungono così poco all’opinione unitaria di fede,
alla conoscenza più profonda. Quattro domande devono essere il filo conduttore
per la riflessione.
1)
È un fatto secondario in quale successione o
predominio, dominano le sette Caratteristiche della Divinità, come pure nel
campo del raggiungimento di una creatura-figlio?
2)
Se queste Caratteristiche della ‘Pienezza
della Divinità’ sono un’Unità compatta, possono essere rese differenti nel loro
equilibrio armonico nel campo di sviluppo di una creatura-figlio?
3)
Se per le creature-figlio una Caratteristica
di Dio dovesse possedere un rango particolare, come lo si potrebbe confrontare
con
4)
Dato che nessuna creatura-figlio può possedere
la stessa Perfezione di Dio, si
potrebbe conciliare la rilevazione di una
Caratteristica con la differenza della Perfezione di Dio e del figlio?
La
risposta alle domande riguarda l’entità delle Caratteristiche e la loro
attività; ciò può condurre alla conoscenza, perché anche in Luca 2,52 è da
impiegare sull’uomo: ‘Gesù cresceva in sapienza e
in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini’. Perché non:
‘Cresceva nell’Amore?’. – Primo: perché era già il perfetto Amore, mentre tutto
il resto doveva prima crescere in Lui, come appunto viene confutato in Col. 2,9
dove
‘in Lui abitava tutta
Se
la Pienezza dello Spirito, secondo
D'altra
parte, Dio aveva già rivelato comunque l’Amore fin dove può giungere l’intelletto
umano. Su questo non c’è nulla da ridire; l’amore dalla corona chiusa delle
sette Caratteristiche è appunto quello che viene raccomandato in particolar
modo agli uomini. Ma devono essere marcati gli errori delle conoscenze errate
degli uomini sulle rivelazioni di Dio.
Se
l’Amore fosse stato da conquistare senza una regolare presa di possesso di
tutte le Caratteristiche di Dio, allora sarebbe stato dato solo a Lui ogni Privilegio; allora, perché nei
millenni, soprattutto nello spazio di tempo della religione cristiana, si nota
assolutamente così poco del frutto di un amore universale? Non si contano più
le vittime che sono state sacrificate ‘nel Nome di Dio’, …quindi, appunto nel
Nome del Suo Amore.
È
colpa della Divinità? Dipende dal fatto che gli uomini spingono così volentieri
da sé i vizi e cercano di risolvere con una ingenuità i gravi problemi di
religione, che sono del tutto opposti alla Divinità? Questo svela il nocciolo
del frutto molto inacidito, che l’uomo si è coltivato nella credenza di aver
compiuto qualcosa di magnifico. Se coloro che dovrebbero posare sulla Bilancia
dell’Altare di Dio i frutti del loro amore senza ordine, né volontà, né
sapienza, né serietà, né pazienza, né misericordia – secondo la loro
interpretazione – allora si mostrerebbe tanto magro, quanto misero risulterebbe
il loro raccolto. GESU’ CRISTO indica in particolare
La
‘Predica sul Monte’ getta una Luce speciale su ciò che è stato detto qui
sopra. In nove brevi versetti ([Matt. 5,3-11]: «Beati
i poveri in ispirito, perché di loro è il regno dei
cieli. Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. Beati i
mansueti, perché essi erederanno la terra. Beati quelli che sono affamati ed
assetati della giustizia, perché essi saranno saziati. Beati i misericordiosi,
perché a loro misericordia sarà fatta. Beati i puri di cuore, perché essi
vedranno Iddio. Beati quelli che s’adoperano per la pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio. Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
contro a voi ogni sorta di male per cagion mia».)
il Signore indica la via che conduce alla perfezione. Ma non vi è scritto nulla
dell’amore. Chi invece ha mai compreso DIO, a costui arriva come un lampo che
proprio questa Predica più marcata illumina l’Amore.
La
povertà spirituale che il Cielo rivela, il portare nella pazienza la sofferenza,
l’essere mansueti nella volontà, nella Giustizia, nell’Ordine, nella
Misericordia sono la sua propria ricompensa, il puro cuore della Sapienza, la pacificità nella Serietà, ancora,
Sembra
strano che in questa Predica della Creazione si parli solo una volta dell’Amore, non accarezzando, come si desidera volentieri
considerare l’Amore, perché questo è più comodo per i mondani; no, …se ne parla
in modo quasi severo.
Il
motivo serio è l’amore per il nemico. ([Matt. 5,43-44]: «Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo ed odia il tuo nemico»)
Se fate accoglienza solamente ai vostri fratelli, che fate di singolare? Non lo
fanno anche i pagani, altrettanto?’ [Matt. 5,47] Dell’ ‘odio contro i
nemici, il Signore dice che i giudei odiano da sé e non che lo avesse detto
Mosè in contrasto ai Dieci Comandamenti di Dio (cristiani contro cristiani). ([Giov. 5,45]: «Non crediate che
io sia colui che vi accuserà davanti al Padre, v’è chi vi accusa, ed è Mosè,
nel quale avete riposta la vostra speranza».)
Quante
volte il Signore parla della volontà. 'Chi fa
Non
è necessario gettare fuori bordo ciò che finora è stato riconosciuto; sarebbe
del tutto sbagliato. Ma aprire se stesso ampiamente per far entrare i ricchi
Raggi del Cielo per ulteriori conoscenze; allora ogni serio ricercatore
arriverà ben presto a comprendere se e come devono essere accolti i
meravigliosi Raggi della Vita fondamentale di Dio.
Nell’Eterno-Santo
UR, l’Eterno-Unico e Verace, non esiste nessuna sequenza che descriva una
differenza di VALORE. Le Sue Caratteristiche indicate in successione ed essendo
efficaci, valgono per il decorso dello Sviluppo della Creazione, valgono per i
figli di Dio, non per LUI e per la Sua Personalità! Certo è, che CRISTO-GESU’ è
il Rappresentante dell’Amore ([Giov. 3,17]: «Infatti, Iddio non ha mandato il Suo Figliuolo nel mondo per
giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».),
mediante il Quale tutti i figli vengono salvati ([Rom. 11,32]: «O profondità della ricchezza e della sapienza e della
conoscenza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi, e
incomprensibili le sue vie!») Se Cristo-Gesù è
l’Amore personificato della Divinità, questo non significa per nulla che le
altre Caratteristiche non abbiano lo stesso Rango. Inizialmente sta sempre ‘tutta
I
figli della Luce sanno che l’esistenza dell’uomo è una vita transitoria. Il
Signore indica a Nicodemo la differenza fra
Il
magnifico versetto ‘Lo spirito di Dio investiga
tutte le cose, anche le profondità della Deità’ [1° Cor. 2,10],
è un alto sentiero che conduce nel Suo Essere, fin dove una creatura-figlio può
giungerLo. Tuttavia solo questo procurerà la
‘perfezione dalla Perfezione di DIO’. Chi vuole raggiungerla naturalmente con una sola caratteristica, non la
possederà mai!
La
Sapienza viene spesso attaccata, persino del tutto misconosciuta. Soltanto:
«…Ma la Sapienza deve farSi
giustificare dai suoi figli!» -
([Matt. 11,19]
Una
Parola del Signore: E Paolo l’esclama giubilando:
«O quale profondità di ricchezza»,
ambedue:
«…Sapienza e conoscenza di Dio!» - [Rom. 11,33]
In
più, la «Parola di Dio viva e forte, che è più
tagliente che una spada a doppio taglio» [Ebr. 4,12] testimonia del
vero Essere di Dio, delle Sue maestose Correnti di Forza e di Grazia, che sanno
donare a tutti i figli.
Sia
notato, che il Dio dell’Amore ha dato un Privilegio per i figli - non per Sé - in vista dell’intera Redenzione. Ma non
è né più potente né più importante delle altre Caratteristiche. Domina nel
sesto Giorno, che ora la Creazione sperimenta, in cui sono stati creati ‘i
figli’ (anche gli uomini). Per questo viene sovente chiamato per Primo.
Soltanto
1969
A. Wolf