Anita
Wolf
1951
“Il
buon servitore di Dio, incarnato come Jakob Lorber”.
La sua preparazione Celeste nelle case dei sette principi-angeli e il suo
sviluppo spirituale per la missione terrena prima dell’incarnazione.
Significato di questo Nome:
‘Esaminato e ben trovato’
e
anche ‘Adempimento’
L’angioletto Karmata =
Il profeta Jakob Lorber
«Ecco, Io faccio ogni cosa nuova!
Io
sono l'Alfa e l'Omega,
il principio e la fine.
A chi ha sete Io darò gratuitamente
dalla sorgente dell'acqua della vita.
Chi vince, erediterà tutto,
e Io sarò Dio suo,
ed
egli sarà figlio Mio.»
[Apocalisse 21,5-7]
Titolo
originale: Karmatha
Copyright e diritto di traduzione
restano riservati all’Editore:
A cura di:
Anita-Wolf-Freundeskreis e.V., D-71254
Ditzingen
Edito dal circolo degli amici di Anita
Wolf - C/o Jurgen Herrmann
Hohenfriedberger Strasse, 52 - 70499 Stuttgart
Questa edizione in lingua italiana è
stata curata dal gruppo:
Contatti: info@anitawolf.it
Traduzione di Ingrid Wunderlich
Revisione di Antonino Izzo
Prima parte – Nella casa dell’Amore
Cap. 1 Come Karmata giunge all’umiltà
Cap. 2 L’evangelico servizio d’Amore – l primo ‘grande’ discorso di Karmata
– Il compiacimento del Padre
Cap. 3 Sull'interiore e l'esteriore – Il compito – La buona conoscenza di Karmata – Benedizione
di Raphael – Ingresso nella
casa
della Pazienza
Seconda parte – Nella casa della Pazienza
Cap. 4 La prima prova di ‘pazienza’ – Una domanda non facile del
Padre
Cap. 5 Il buon progresso di Karmata – Il segnale di Luce – La
seconda prova
Terza parte – Nella casa della Serietà
Cap. 6 Un esempio scolastico, e cosa se ne può trarre
Cap. 7 La Dottrina della colpa e, su ciò, una Parola del Padre
Cap. 8 Sadhana doveva cadere? – Qualcosa sulla libertà di sviluppo
Cap. 9 Il santo Magnete – Colpa, accusatore ed espiazione
Cap. 10 Una giusta adorazione – La massima Grazia della Santità
Quarta parte – Nella casa della Sapienza
Cap. 11 Diagramma di un cammino di sviluppo – Qualcosa sul prezioso
bene da riportare
Cap. 12 Un bell’Ordine a tavola – Migliore ed eternamente valida
soluzione del difficile rompicapo – Riconoscimento sull'offerta
del
Sacrificio
Cap. 13 Uguale Amore per tutti i figli – Gradi differenti di conoscenza
e loro messa in pratica – Distacco e Salvezza - Terra e Aldilà
Quinta parte – Nella casa della Volontà
Cap. 14 I Portatori portati – La meravigliosa casa delle adunanze su un
Sole-centrale – I Gradini del grado dell'Amore
Cap. 15 Infinità nello Spazio – L'Essenza-ur e sua santa armonia – Una
rapida buona prova dell'io
Cap. 16 Qualcosa sulla vera percezione di Dio – Il
progresso apporta nuova conoscenza d’umiltà
Cap. 17 Il rapporto di fatto tra Dio ed i figli – Una bella Preghiera
di tutti i grandi e piccoli – Il Padre
Cap. 18 Lezione di fiducia – La
santa Sorgente della Vita ed un ‘Amen’
Cap. 19 Santo Amore per Creazione e creatura – Un "Sì", e
completa dedizione
Sesta parte – Nella casa dell’Ordine
Cap. 20 Sulla santa Infinità – Qualcosa sulla questione della
colpevolezza e giustificata libertà d'azione – Reciproco venirsi incontro
Cap. 21 Un buon primo nutrimento – Le lacrime di Gioia del Padre e un
insegnamento
Cap. 22 Servizio al prossimo – I campi centrali e magnetici – Sul
diritto di proprietà celeste
Cap. 23 Qualcosa di sublime sulla santa Onnipresenza – Due fondamenti
con differenti effetti – La sesta preghiera del Padre nostro
Cap. 24 Tutto ha il suo giusto posto – Portato a Casa dal portatore
dell'Amore
Cap. 25 L'Ira, avvolta in Periodi di Grazia – Un santo Seminatore –
Mackarat-Lutero
Settima parte – Nella casa della Misericordia
Cap. 26 Presso Gabriel dimora anche la Serietà – La grande benevolenza
di Dio – Separazione e unità dei sette Spiriti
Cap. 27 La cosa più grandiosa: la contemplazione di Dio! – Sguardo
profondo nel processo creativo – La grande benedizione
di
un gioioso banchetto
Cap. 28 Sante rivelazioni – I quattro punti essenziali – La grande
Legge-ur
Cap. 29 Un alleluia di ringraziamento – L'ultima preparazione di
Karmata – Una luce su Rivelazioni velate
Cap. 30 La grande immagine della Divinità – Karmata riceve la
consacrazione – Conclusione benedetta
Appendice [a parte] L’anima, lo spirito, la caduta
UR, Gesù il
Padre dal
Principio alla fine
Thoranet un coetaneo di Karmata tra i più giovani
Raphael-Agralea Ajera principe
arcangelo primordiale detto anche ‘dei primi’ con la sua compagna duale,
dimorano sul Sole-centrale primordiale[1]
Rajona, quali portatori dell'Amore
I
quattro angeli guardiani: portatori della santa quart’Essenza: 1°)
Orytam/Adamo - 2°) Mackarat/Lutero
- 3°) Perutam/Giosuè - 4°) Rayutam/Abele (Apocalisse cap.4, 6)
I 24 angeli-anziani: portatori
delle dodici irradiazioni fondamentali (Ap. Cap.4, 4)
Qui generalmente non chiamati per nome,
valgono ugualmente come cherubini e serafini e sono il
2°e 3° gruppo dei primi del trono,
come
i principi del 1° gruppo, gli angeli del comando sotto nominati il 4° gruppo
del trono
del trono (Ap. Cap.7, 4). Tutti i quattro gruppi sono spesso
indicati dal Padre come "cari grandi"
Mayano
e Mallada assistenti di anime, morte sulla Terra come fanciulli,
nella settima fascia di un Sole
Legione (Marco 5, 9) Lucifero
- una pietra esaminante per Karmata
Mackarat 2° angelo-guardiano
– (Lutero)
Jehasmael un angelo del comando di gruppo – La guida di luce di
Karmata sulla Terra
“Il nome
‘UR’ e il dittongo ‘ur’
La fusione del Creatore e
della Creazione: la vocale e la consonante. In questo Nome fondamentale della
Divinità si fondono tutte le cose, le svelano e le cristallizzano. Il meraviglioso
duale, esternato da SÈ, da UR, adattatosi a LUI, anche uguagliato. EGLI,
l’Eterno PRIMO (la vocale ‘U’), e tutte le cose la seconda, la divenuta (la
consonante ‘R’), oppure: il Primario e il secondario”.
-
Nella
traduzione del testo si trovano tuttavia molte espressioni legate al dittongo ‘ur’, come: profondità-ur; spirito-ur; Eternità-ur; dimora-ur; ecc.,
dittongo che nella lingua tedesca corrisponde letteralmente a: ‘originario’,
‘primordiale’, e sottintende perciò di qualcosa che in sé è divina, proceduta
da una Divinità che in Sé è origine di tutte le cose e perciò primordiale. Solo
in questa lingua tale dittongo si identifica con la sua essenzialità legata sia
al Nome della Divinità, in maiuscolo
‘UR’, sia al senso da dare a un elemento esistente da sempre, primordiale-originario, ‘ur’. Quindi viene tradotto per le altre lingue: profondità primordiale; spirito originario; eternità
primordiale; dimora originaria; ecc.
(Dettato dall’Alto)
1. Quando Iddio-UR prima del Suo cammino terreno chiamò i primi angeli per l'ultima volta impartendo loro tutte le istruzioni che erano da adempiere come giuste durante il grande cambiamento della Creazione, ai setti principi-angeli vennero portati nuovamente dei figlioli. Questi erano i figli speciali. Non perché prescelti, cioè preferiti dall'Amore-ur, sotto il cui segno erano nati nella Luce più pura, bensì perché la svolta della Creazione, prevedeva per loro un cammino separato.
2. Dio è
Amore! Esso non è divisibile, donandosi a ogni figlio in modo proporzionato
secondo la misura dell'amor filiale. E non si rivela solamente nel raggio
essenziale individuale dei figli, ma a seconda della la loro specie dalla cui
sfera scaturì la loro vita, esso si dona in forma molteplice nelle sette sante Caratteristiche.
E precisamente così: in parti uguali, nei quattro caratteri sublimi della
Divinità-ur, in modo corrispondente alla specie dei 4 angeli-guardiani, nelle
12 irradiazioni fondamentali, rappresentate nei 24 Angeli Anziani e nei tre
gradi della conoscenza che pervengono ai figli. Ovunque si posa il santo Amore
in forma molteplice, dove e come esso colma questo o quel figlio con forze
vitali insospettate, là genera una particolarità per lo sviluppo degli stessi.
[……..] [segue]
Prima parte
Nella casa dell’Amore
۞
1. L'angelo infante Karmata prega Raphael di domandare a Dio-Padre, se anche lui – Karmata – non potrebbe far presto un vero difficile cammino sulla Terra. Con amore e pazienza Raphael risponde:
2. “Oh no, questo non può accadere così presto, come lo desidera il tuo cuoricino. Anche nel Regno celeste non tutto si può formare come in un colpo. In verità hai acceso in te già una vera luce d'amore; ma se è sufficiente per tale via, te lo dirà Agralea (l’arcangelo dell'Amore). Allora riconoscerai che cosa sta bene all'Onnisanto nel Suo sublime Amore. Appena ti sarai interiorizzato ritorna da me, e poi parleremo del resto”. L'arcangelo principe Raphael, lisciando carezzevole i biondi riccioli del fanciullo gli sorride incoraggiandolo. Essi si trovano da soli nel boschetto della casa del sole di Rajona (Casa dell'Amore), ed ora il fanciullo corre frettoloso in casa e trova Agralea nella stanza consacrata, dove lei – come spesso – raccomanda tutti i pargoletti della sua casa alla santa amorevole protezione del Padre-UR. Umile e solenne Karmata attende alla porta finché Agralea ha terminato la sua meditazione interiore. Tuttavia lo chiama presto a sé chiedendo:
3. "Mio piccolo Karmata, che cosa porti, perché i tuoi occhi splendono implorando? In verità vedo che cosa hai nel cuore; e Raphael, il priore dato a te dal Padre dell'Amore, aveva ragione di mandarti da me. Non nascondere nulla, poiché tu sai che questo non è possibile, perché il sommo santo Sacerdote ci ha dotati con gli occhi luminosi dell'Amore. Noi però, quando per vostra educazione non sempre abbisogniamo di farvelo notare, preferiamo che i fanciulli, per amore del Padre e anche per noi, aprano da se stessi il loro cuore”. Affettuosamente Agralea abbraccia il bell'angioletto, che restituisce la carezza riconoscente e colmo di gioia. Poi dice:
4. “Ajera, cara Agralea, tu hai ragione, molte cose ho nel cuore, un chiaro fuoco brucia in me, un desiderio fervente, anche se mi pare pressappoco chiaro, non è ancora abbastanza luminoso, altrimenti il priore Raphael non mi avrebbe mandato da te. Ma vedi, quando l'affettuosissimo Padre nel suo grande discorso che noi pargoletti abbiamo avuto il permesso di ascoltare per la prima volta nel Santissimo, Egli parlava dell'oscurità che regna su quella povera, piccola e lontana stella chiamata Terra, dove gli uomini hanno ucciso con odio e scherno mortale Colui che è Tutto in tutto ed ha riversato su di loro infinità del sublime Amore, e anche adesso non sanno che cosa devono fare contro coloro che seguono il Suo Comandamento dell'Amore per Dio e per il prossimo, allora ha cominciato ad ardere in me il desiderio di correre in quel luogo di tenebra, luogo che è diventato privo di ogni amore, per portare urgentemente ancora una volta agli uomini dinanzi ai loro occhi la santa Vita del sommo Signore, affinché possano giungere finalmente alla conoscenza. Io non posso cancellare questo desiderio; più ci penso, più potentemente mi spinge e prego te e il priore Raphael di venire con me dal Padre. Certamente Lui mi ascolterà e mi lascerà presto andare. – Quasi impetuoso, l'angelo infante abbraccia la madre della casa dell'Amore. Agralea risponde con bontà:
5. “Karmata, bambino caro, tu hai procurato a noi, ma in particolare al Padre, una vera gioia, poiché buono è il fuoco del tuo amore, provocato dal Padre quando Egli, dopo il compimento del Suo supremo cammino di Grazia, ha rivelato che cosa ha fatto per tutti i figli e le anime nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra. Tuttavia devo renderti attento su alcune cose. Ti senti già pronto di prendere su di te, quanto questa vita porta con sé? Sei ancora un fanciullo, benché non uno dei più piccoli. Ma guarda nei molti fanciulli che sono nati prima di te che non sono ancora stati su questa via. Credi tu che il parlare del Padre abbia acceso meno il giusto fuoco nei loro cuori, che nel tuo? Perciò io ti consiglio di rimanere un po’ da solo nella stanza consacrata; tu sai che cosa significa questo, perché già una volta hai avuto il permesso di trattenerti qui. Al momento giusto ti verrò a prendere. Io ti benedico con la benedizione dell'Amore che l'Onnisanto ci ha comunicato di dare. Accoglila e lasciala diventare vivente in te, allora ti verrà chiarezza”. – Agralea benedice Karmata e chiude piano la porta dietro di sé. Lui va all’aperto, guarda verso il Santuario del sommo Sacerdote Melchisedec, dal quale può anche scorgere il Sole centrale primordiale Rajona; allora allarga le braccia e dice:
6. “O Padre, amato sopra ogni cosa! Guarda l'ardore del mio cuore e ascolta la mia preghiera. Io so bene che non sono ancora abbastanza maturo; infatti, l'affettuosa esortazione del priore Raphael e di Agralea a me così cara, mi hanno insegnato a riconoscere che la mia forza non basta ancora per far diventare presto realtà la mia preghiera. Forte però sorge il desiderio di dimostrare a Te il mio amore; ed io penso che non esisterebbe nessuna prova maggiore, che andare volontario sulla via che Tu, o Amore onnisantissimo, percorresti per i figli tuoi.
7. Certamente nessuna via di un piccolo fanciullo può essere paragonata alla Tua; ma non potrei dimostrarTi meglio il mio amore, facendo ciò a cui il mio cuore mi spinge? O Padre, caro Padre, mostrami la via che Tu hai previsto per me, e fammi diventare un figlio a Te compiacente. Vedi, io metto tutto nelle Tue mani, e voglio seguire coloro che, per grande amore, sorvegliano la mia via e mi conducono a Te. Benedici i Tuoi primi, per quanto fanno per me”. Non appena Karmata termina la sua preghiera, sul Santuario si mostra un Raggio. Subito dopo entra di nuovo Agralea, e dice:
8. “Mio caro Karmata, guarda Iddio, il santo e diletto Padre è con te; Egli ti mostra il Suo Raggio. Ora seguimi, perché Raphael attende”. Come giungono nel boschetto, l'angelo-principe pone la sua mano sul capo del fanciullo, lo guarda profondamente negli occhi e dice:
9. “Figlioletto Mio, ora sei maturato di un grado, e perciò posso discutere più facilmente con te. Nella stanza consacrata, nonostante il tuo desiderio, è penetrata in te una bella pace, provenendo dal Raggio del Santuario. Rivelami quali pensieri ti colmano. Cosa ti voleva dire il santo buon Padre, con il Raggio?”. – Per un po' Karmata riflette, poi guarda Raphael e dice:
10. “Priore Raphael, tu mi doni il tuo grande amore, perché mi hai trovato degno di discutere con te, sebbene io sia ancora un pargoletto, poiché il mio è un desiderio assai serio. Tu vedi veramente dentro di me molto meglio di quanto io possa aprire il mio cuore; tuttavia voglio mostrarti in amore e obbedienza ciò che mi smuove.
11. Quando attraverso l'affettuosa esortazione della mia cara Ajera mi fu fatto notare che oltre al desiderio ci deve essere anche qualcos'altro, il mio ancora grande buio conoscitivo venne illuminato, sebbene fino ad allora io credevo che fosse già ben chiaro in me. Le poche parole svelarono la mia assai debole luce. Ciò nonostante ero nella convinzione che il caro Padre avrebbe dovuto pronunciare ugualmente il Suo sì, e l’amen, non appena Gli avessi avanzato la mia preghiera. Ma guarda, non mi ha parlato, invece mi ha mostrato solamente un Raggio di Luce. Con questo vuole certamente indicare che io sto soltanto su un gradino del primo Raggio, e ci vuole ancora molto prima che io diventi maturo per compiere ciò a cui anela il mio amore ben sincero, ma certo molto piccolo. Perciò ho messo tutto nelle sante mani del Padre. Ma tu sai, o caro buon priore, mi è costato qualcosa farlo così, completamente senza riserva; non mi sarà facile rinunciare al mio desiderio. Perciò prego te e la buona Agralea: parlate voi due col Padre, forse Egli asseconderà lo stesso alla mia preghiera e mi lascerà andare. – Oh, correte, comunicateGli come stanno le cose nel mio cuore”. – I principi accarezzano il fanciullo e parla Agralea con grande benevolenza:
12. “Caro Karmata nostro, il tuo cuore è ancora così piccolo e ciò nonostante vi dimora già un amore delizioso, ma vedi, se ora tu vai su quella lontana Terra, allora ti chiedo: puoi già compiere il cammino, così che dopo tu possa ritornare presto da noi?! Noi ti amiamo, e nel senso della vita celeste dovremmo sentirne la mancanza. Ci vuoi far questo? Vuoi star lontano così a lungo dal Padre, da noi e anche dalla tua compagna di giochi? Parla! Non vi è alcun pensiero di questo nel tuo cuore?”.
13. Le efficaci parole non mancano di fare il loro effetto, e subito Karmata non sa che cosa deve replicare a queste. Egli pensa a tutta la gioia celeste ricevuta finora, ai fanciulli e agli angeli, agli anziani, ai guardiani e ai principi e – in particolare – al Padre. Doversi separare da Lui, forse per un lungo tempo, probabilmente senza vederLo, sono cose che d'un tratto gli stanno duramente dinanzi mentre le esamina. Esitante, guarda dall’uno all'altra e dice:
14. “O priore Raphael, e cara Ajera, che cosa devo fare? A questo, veramente, non ci avevo pensato. Ora non so più che partito prendere. Posso lasciarvi, soprattutto il Padre? I miei compagni di gioco, la mia diletta sorella Sama?! – Ed io, che volevo mostrare al Padre Santo quanto Lo amo! Oh, dite: che cosa devo fare!?”. – Allora Raphael lo solleva, lo stringe al suo cuore e dice:
15. “Karmata, ora andiamo dal Padre, Egli saprà darti il consiglio migliore. Riconosci tuttavia che non è facile formare nel cuore un fuoco acceso per la santa fiamma della vita, perché una decisione, una volta presa, ha bisogno innanzi tutto della necessaria e profondissima maturità, prima che si possa riuscire a diventare ciò che ci si è preposto. Se stendi la mano verso una meta, allora bada che dapprima tu conosca precisamente la via che ti porterà lì nel tempo più breve. Se la meta ti è ancora sconosciuta e nascosta, allora non guardare alla fine, ma prima, all'inizio. Solo così arriverai alla via, e raggiungerai la meta!!
16. Impara ad osservare la via, senza perdere di vista la meta, allora un giorno compirai cose grandi. Perciò, evita solo di guardare in lontananza, perché ti farebbe perdere la via. La più grande attenzione deve essere rivolta ai passi che si fanno. Quando hai oltrepassato la metà del tuo cammino, allora può ben essere rivolto un intento più grande alla fine, perché la meta è più vicina. Se fai così, allora non perderai né la via né la meta, anzi la via porta la meta, ma la meta porta il coronamento! - Ora ti porto dal Padre; la nostra amata Agralea ci accompagnerà”.
17. Così percorrono la meravigliosa via della Luce che porta a Rajona, nella santa Casa del Sacerdote, alla quale in ogni tempo hanno accesso i primi. La porta è aperta, aperto è il Santissimo, un segno che possono proseguire fino al trono di Grazia. Là i principi presentano Karmata al Padre-UR. Egli lo benedice con calma, come anche benedice i principi, e dice:
18. «Figlio Mio! Io vedo la fiamma d'amore del tuo, in verità, piccolo cuore, ma molto puro, ed hai procurato a Me, quale Padre, una grande gioia. Davvero, dei tuoi coetanei, e perfino tra i molti figli della Luce, non ce ne sono molti che, per servirMi, sacrificano con tutto il fervore la loro grande umiltà d’amore.
19. Tuttavia accadde secondo la Mia volontà che tu comprendessi il fatto che, nonostante l'amore, manchi ancora in conoscenza e forza, soprattutto nella giusta pazienza e fiducia, sulla fede nella Mia migliore e costante conduzione che ogni figlio anche ottiene non appena si affida in completa fiducia alle Mie mani. Così, poi, Mi è piaciuta anche la fine della tua preghiera, molto di più che il tuo apparente incendio del cuore, che ha ricevuto il suo nutrimento dal pensiero che Io, per così dire, non potevo che prestarne ascolto subito, se tu, secondo le parole, Mi affidavi la guida, soprattutto avendone seriamente presentato una buona e, in sé, giustificata. Tuttavia, specialmente per amor tuo, Mio amato figlioletto, Io non posso dire 'sì', ancora per lungo tempo. Anche nel piccolo tu riconosci quanto ancora ti manca per compiere ciò per cui ti spinge il tuo cuore ardente d'amore.
20. Ho lasciato cadere su di te la pochezza di un raggio, ed hai bisogno di sette raggi completi per compiere ciò che c’è dentro in te. Ora esaminati, verifica preghiera e via, e riconosci inoltre che cosa hai pensato. Poi dimMi cosa emerge in te nuovamente; dopo continueremo a parlare». – Il Padre tiene il fanciullo in braccio, lo bacia e aspetta, finché parli. Karmata riflette, mette poi confidenzialmente le braccia intorno al collo del Padre, si stringe al santo Cuore ed ammette:
21. “O caro Padre Santo! Ora mi hai aperto per bene gli occhi ciechi. Oh, dimmi: ho recato del male alla Tua fondamentale Bontà, invece di procurarTi amore e gioia? Come ho potuto essere così sciocco a persistere in una preghiera per la cui maturità, di fatto, io sono ancora troppo debole e piccolo? Ah, mio caro Padre, come posso riparare a ciò? Dimmelo! Allora potrò continuare a parlare di ciò che Tu mi hai chiesto nel Tuo sublime Amore. Mostrami che cosa devo fare, cosicché Tu sappia quanto volentieri per Te io vorrei andare su quella tenebrosa stella mondiale, per annunciare la Tua Luce, soprattutto il Tuo grande Amore”. – Questa umiltà provoca nei principi della Luce che stanno alla destra e alla sinistra del Padre, grande gioia; e il Padre, stringendo il pargoletto ancora più forte al Cuore, risponde:
22. «Karmata Mio, ora non sei più un piccolo figlioletto, bensì sei un figlio cresciuto. Rallegrati. Mi hai procurato veramente una grande gioia! Così Mi piaci molto più di quando venisti prima con il tuo ben intenzionato desiderio. Per raggiungere la meta, nessun fanciullo ha bisogno d'altro che venire sempre da Me senza secondi fini, siano essi anche giusti a riguardo del grado di conoscenza. La cosa più giusta è guardare alla Mia santa amorevole Volontà e l’incondizionata dedizione a Me! Allora un figlio ha guadagnato tutto. Non esiste beatitudine più grande né gioia più grande in nessuna condizione del Cielo più alto, che la beata gioia di poter giacere al Cuor Mio così come giaci adesso con Me! Perciò rifletti, perché non hai bisogno d’altro. La conoscenza ha portato il tuo cuore completamente a Me, per quanto il tuo animo infante lo possa afferrare. E ora continua a parlare; voglio sentire ciò che hai ancora da esporre».
23. Karmata guarda il Padre negli occhi e dice: “Padre mio buono, Tu adesso mi hai dato così tanto, che il mio cuore riesce appena a contenere. Com’è meraviglioso tutto ciò che Tu fai! Sì, ora vedo la Tua via con occhi completamente differenti; tuttavia in me rimane la preghiera che io un giorno possa percorrere la via per la Tua Luce e per il Tuo Amore. Solo, riconosco che per me non può essere ancora a lungo il tempo. Se un giorno sarò maturo nella Casa dell'Amore, così che possa ardire un prossimo passo, allora benedicimi, affettuoso Padre Santo. Dammi la Tua pace, …e il Tuo comandamento. Poi lasciami entrare nella Casa della Pazienza, poiché di questa caratteristica mi manca ancora tutto ciò di cui ho più bisogno, altrimenti avrei guardato senza smania al rapido adempimento della mia preghiera. Vorrei accogliere la misura a me spettante da questo fondamentale raggio di Vita, e solo dopo, Tu, Padre di ogni misericordia, mi farai già addentrare dove devo camminare, finché un giorno anch'io potrò calcare la stella dove i tuoi stessi santi piedi hanno camminato”. – A questa preghiera, Raphael e Agralea acconsentono con velata esultanza. Allora il Padre prende i Suoi felici figli in un solo abbraccio, li benedice e parla:
24. «Karmata, la tua preghiera è esaudita! Un giorno ritornerai nel Mio Regno, allora riconoscerai che Io scelsi per te il migliore, più benedetto tempo, poiché se la Terra, dopo il Mio insegnamento lasciato in eredità, è giunta alquanto di nuovo al vero aspetto, ha bisogno di un rinnovamento, e il Mio cammino terreno stravolto fino alla più grande irriconoscibilità deve essere avvolto nella Luce più chiara, e devi essere tu a dover compiere per questo tempo la parte più grande e più importante del lavoro. La Luce procedente attraverso di te, come diffusione della Verità, sarà il fondamento per conoscenze ancora più profonde che basteranno fino all'ultimo tempo della Terra. Questo fondamento porterà l'ultima Rivelazione. Entrambi apriranno per sempre a tutti i figli la porta della vita eterna.
25. Chi poi riconosce nel proprio cuore il Mio cammino di Vita a te rivelato, ed agirà di conseguenza, avrà fatto della Mia via la sua, e così in un tale figlio la Mia fondamentale Luce-ur sarà perfettamente vera. Sulla pietra angolare della conoscenza data attraverso di te, per i figli della Terra il Mio Amore e la Mia Verità diventeranno innovazione e testamento come eterna salvezza, come quando fu portata ‘l'Arca’. Poco prima della fine del mondo Io preparerò poi ancora uno speciale ricovero di Grazia, in tal modo i Miei otterranno una Patria eterna.
26. Io sono Tutto in tutto! Io posi la pietra angolare per la Terra durante la Mia via di redenzione¸ ma fino a quando tu non comincerai la tua alta missione da Me benedetta, questo Fondamento-ur sarà di nuovo nascosto. Gli uomini lo coprono da se stessi. Perciò sarà portato nuovamente attraverso di te e poi dovrà agire la Mia Misericordia, secondo la Mia Rivelazione.
27. Perciò sii diligente, figlio Mio; serviMi con amore, sii pieno di umiltà, e obbediente verso Raphael e Agralea, anche se hai ricevuto un’alta promessa. – Anche voi, prime Luci del Mio Cuore, accogliete la Mia suprema benedizione. Voi siete i pilastri saldi, riconoscete che cosa porta il lontano futuro. Misurate bene ciò che siete per il Mio Cuore; ma la profondità-ur di base, dal quale verrà il nuovo divenire, resta celato anche a voi. Lo percepite soltanto nell'immaginazione, perché l'Opera del Giorno per il Regno non porta ancora la perfetta fine.
28. Per l’amore di quel Giorno della Creazione non vi rimane più molto da indagare, avete fatto del Mio Cuore quasi il vostro e il vostro cuore comprende quasi il Mio! Sì, le vostre fiaccole sono diventate un respiro vivente della Mia divina Essenza-ur!». – Raphael e Agralea ringraziano ferventi il Padre e s’inchinano profondamente dinanzi alla Sua celeste Magnificenza. Karmata non può ancora riconoscere chiaramente la profonda unione, perciò in maniera filiale accarezza il Padre e segue poi volonteroso i primi, procedenti in testa.
[indice]
۞
L’angelico
servizio d’Amore
Il
primo “grande” discorso di Karmata
Il
compiacimento del Padre
1. Raphael,
Agralea e Karmata sono tornati su Rajona. Sama accorre e domanda del loro lungo
rimaner fuori. Molti fanciulli si erano riuniti nel giardino di casa e anche altri
fanciulletti erano pure arrivati sotto la guida di Alaniel e Madenia. E tutti
aspettavano i genitori della casa. Sorridendo Raphael accarezza alla soave
fanciulla i capelli ricciuti. Essi da tempo conoscono le vie del Padre, perciò
a loro il messaggio non è nuovo, ma di fronte ai fanciulli custodiscono la loro
conoscenza per il loro bene, per formarli per la via della salvezza comune.
Perciò Raphael risponde così:
2. "Mia cara
fanciulletta, ci porti un vero gioioso messaggio. Torna pure indietro veloce ed
annunciaci agli ospiti. Dopo verrai a sapere dove è stato il tuo compagno di
gioco Karmata. E tu, Karmata, va avanti, noi vi seguiamo”. Allegri, i fanciulli
corrono via. Le domande di Sama rivolte a Karmata strada facendo, non possono
aver subito una risposta. Egli è occupato dal pensiero di come il Padre Santo
guida tutto così meravigliosamente, perché, di certo, così egli crede, Alaniel
e Madenia hanno ricevuto l'incarico di venire soltanto a causa sua, perché
aveva chiesto il gradino della pazienza. Pure di questo, Raphael ne parlerà
certamente, egli pensa, e per questo lascia tacere i suoi pensieri. Ma prima
che giungano alla fonte nel boschetto dove si sono radunati i lieti ospiti, Karmata stringe a sé Sama con gesto assai grave, e
dice:
3. "Sama, mia leggiadra
compagna di giochi, fino ad ora siamo stati insieme di animo felice e sereno, e
così può anche rimanere. Soltanto che noi cresciamo nella conoscenza, come si
mostra anche nel nostro corpo. Questo significa, assumere buoni e, più tardi,
doveri santi. Arrivato questo tempo dobbiamo aiutarci l’un l’altro servendoci
amorevolmente, non importa dove ci troviamo, se uniti, se separati per breve o
per lungo tempo. Il caro Padre Santo ha unito i nostri cuori, essendo nati da
un respiro. Noi siamo una cosa sola, come il Padre, quale nostra eterna
Sorgente di vita, è Una cosa sola con noi e come vuole che noi diventiamo Una
cosa sola con Lui. Tu sai bene quanto me che questo secondo divenire-uno sta
solamente a noi. Se l'amore per Lui cresce, amore che per noi è sempre soltanto
il Padre buono, allora riconosciamo la giusta Luce, e in seguito a ciò
diventeremo un utile membro nella comunità dei figli già serventi.
4. O Sama, cerchiamo di essere
diligenti, affinché possiamo rimanere sempre uniti, come vogliamo anche
fervidamente pregare, dal più profondo del cuore, di rimanere fedeli al Padre
nostro immensamente buono in amore sempre crescente". Questo è il primo
discorso di conoscenza di Karmata. – Sama
ascolta sorpresa le parole del compagno di gioco. Dove ha imparato tale
sapienza? Sospetta che lui abbia intrapreso una nuova via, e forse, è rimasto
presso il Padre durante l’assenza. Un pensiero che in lei prende sempre più
forma. Nella sua grande gioia per il fatto che a lui è capitato questo, dice
subito:
5. "Karmata, quanto è
enormemente felice il mio cuore! Voglio fare ciò che mi dici tu, e qualunque
via percorrerai, allora rimarrò e voglio rimanere nel cuore, sempre, ciò che mi
è permesso essere per te dalla bontà del Padre. Sì, vorrei procedere avanti con
te, affinché anch'io diventi una figlia servente. Ma questo lo voglio lasciare
al Padre; il Suo operare avviene per il nostro meglio. Abbiamo inoltre il
nostro caro priore e la carissima Ajera, ed è una Grazia sublime che Abba ci
abbia donato tali buoni genitori celesti, di cui possiamo essere figli. Ora
però vieni, annunciamo l'arrivo di Raphael e Agralea".
6. Karmata si rallegra molto
sulla comprensione che Sama gli dimostra, sentendosi tutt'uno con lei. Arrivati
alla fonte, salutano Alaniel e Madenia con rispettoso amore, dopo anche gli
altri fanciulli, e adempie coscienzioso il suo incarico.
7. Alaniel
dice: «Mio caro Karmata, ho inteso il tuo discorso quando stavi con Sama sotto
gli alberi. Sono felice per te, e il Padre mi ha mostrato or ora il Suo
compiacimento. Anche tu, piccola Sama, hai ricevuto un cuore assai
comprensibile. – Oh, quando dei figlioli si sforzano talmente, allora il Padre,
il Santissimo–UR, sa ricompensare nella Sua gioia lo sforzo. Solo, ricordatevi
in ogni tempo che Egli vede e conosce tutto, allora la vostra via vi condurrà
veramente in alto, così che scorgerete in Lui non soltanto il Padre, ma più
tardi potrete scorgere anche le sacre essenze del Sacerdote, di Dio e del
Creatore, i quali costituiscono, con la parte di Padre, il ‘grande Cuore-ur’.
Con ciò il Padre vi sarà veramente vicino.
8. Ora, fanciulletti, Egli è
per voi unicamente il buon Padre estremamente indulgente, che si rallegra dei
vostri giochi, vi accarezza, vi protegge e vi concede nient’altro che Amore e
Luce. Finora avete solamente percepito che cosa accade nella santa Città e sul
nostro Sole-centrale primordiale. – Solo con l'ultimo discorso di Dio vi è
stato concesso di udire qualcosa di cui prima non avevate nessuna idea.
Infatti, cosa accade oltre il muro di Luce, non potete certo comprenderlo. –
Tuttavia un giorno vi dovrà pur essere rivelato; voi non dovrete per sempre
rimanere fanciulletti. Per questo la vostra conoscenza deve crescere, com’è da
scorgere in Karmata e perfino già nell’amabile Sama. Sì, contemplatevi il buon
Padre più da vicino, non esitate, e non abbiate nessun timore di Lui; Egli
vorrebbe volentieri che voi entraste completamente nel Suo Cuore. Non esiste
luogo più santo che il Cuore del Padre, il Cuore-ur! Questo vi aprirà un giorno
anche la Camera di Dio, Sacerdote e Creatore, e in ciò avrete in eterno una
Patria perfetta».
9. Tutti ascoltano
solennemente le parole di Alaniel; nel cuore si desta l’anelito di giungere
sempre più vicino al Padre. Sono così immersi in questo pensiero, che non si
accorgono dell'arrivo di Raphel e Agralea. Così essi circondano festosi i
principi della Luce, mentre Raphael, stando
dietro il gruppo, comincia improvvisamente a parlare:
10. "Alaniel vi ha
rivelato la completa e pura verità, cari fanciulletti. Prendetevi questo
particolarmente a cuore, e lavorateci. Vogliamo vedere subito fin dove arriva
ogni fanciullo. Andate perciò sotto quel gruppo di alberi che portano i
meravigliosi frutti. Poi noi verremo da voi e vi metteremo alla prova, come
esempio. Solo Karmata e Sama resteranno presso di noi per via di altri compiti.
Dopo mangeremo un lieto pasto; forse – se avrete risolto bene i vostri compiti
– ci toccherà ancora una particolare benedizione dal Padre buono”. – Allora
tutti i fanciulli saltellano giubilando intorno a Raphael, e anche gli altri
principi si stringono loro affettuosamente attorno e, a un cenno di Raphael,
vanno docili al gruppo di alberi indicati.
11. Dopo che i fanciulletti si
sono allontanati, Raphael dice: "Mio
caro fratello Alaniel, e tu, soave sorella Madenia, per i due fanciulli io
voglio esprimere ciò che il Padre vi ha trasmesso e che cosa ci ha portato su
Rajona. Presto arriveranno qua anche gli altri fratelli con le sorelle,
affinché il cerchio sia completo quando esercitiamo la funzione affidataci. Ciò
che facciamo, però, accada nel Nome del santissimo Sacerdote Melchisedec.
12. Karmata, che è cresciuto
nel cuore mio e di Agralea, ha raggiunto quel grado che gli permette di salire
sul gradino successivo. Questo non gli sarà così facile come lui infantilmente
crede. Eppure, la sua volontà è buona. Questa via, secondo la santa amorevole
conclusione del Padre, Sama non la può sempre percorrere con lui, ma a noi è
affidato di non sminuire la sua gioia, bensì aumentarla ed aggiungere quella
Luce spirituale in seguito alla quale lo si può affidare di buona volontà alla
conduzione del Padre, e adempiere così anche la sua via.
13. Non appena sarà presa la
decisione, vi preghiamo di accogliere Karmata nella vostra Casa. Lasciate che
Sama prenda alloggio presso di voi, così che possa stare qualche volta insieme
al suo compagno di gioco e non resti indietro sulla sua via. Le spetta di
procedere accanto a Karmata, così quando lui un giorno avrà completato il suo
previsto cammino terreno, resterà insieme a noi uniti per tutti i tempi".
– Quando Karmata sente questo, diventa beatamente felice. Egli può appena
afferrare che il Padre ha voltato così rapidamente la sua via, e Lo ringrazia
con gran giubilo; inoltre, attende modesto la risposta di Alaniel. Madenia lo
abbraccia affettuosamente, mentre Sama giace nel grembo di Agralea.
14. Alaniel
risponde: "Caro fratello Raphael e Agralea, amabili fiori del Padre, ci
portate grande gioia quando possiamo accogliere presso di noi uno dei vostri
figlioli. Già molti fanciulletti sono passati dalle nostre Case. Il Padre ci ha
già rivelato la Sua Volontà di porre speciale considerazione sulla via di
Karmata. Possiamo agire diversamente dal santo Amore-ur? O Raphael e Agralea,
vicini al Padre, vi ringraziamo che ci affidate un fanciullo della vostra Casa.
Benedetto deve essere l'attimo della Creazione quando Karmata metterà il suo
piede oltre la nostra soglia". – Karmata non comprende ancora il senso,
sebbene si parli soltanto di lui, ma serba le parole fedelmente in sé, che più
tardi gli porteranno benedizione. Inoltre, non domanda nemmeno, poiché nel
ritrovarsi coi primi ha riconosciuto che non c'è bisogno di comprendere tutto
in una volta. Verrà il tempo in cui potrà penetrare profondamente nell'operare
della Creazione.
15. In un primo momento essi
vanno dai fanciulli in attesa, e sono di nuovo circondati da loro gioiosamente,
poiché essendosi consultati hanno già imparato così un primo servizio d’amore.
Anch’essi aspettano però pazienti chi sarà chiamato; ma nessuno si fa avanti. Raphael sceglie un fanciullo più anziano dalla
Casa di Alaniel e uno più giovane dalla sua schiera, li mette accanto a Madenia
e dice:
16. "Cari figlioli, ora
vogliamo vedere se il Padre può rallegrarsi di voi. Harrendo, il nostro più
anziano tra voi, porrà le domande, e il piccolo Thoranet dovrà rispondere, ma
anche gli altri possono parlare". Tutti i fanciulletti si mettono subito
ordinatamente dietro il gruppo, così che i più piccoli siedono davanti. Harrendo si alza, va avanti e comincia con buona
sicurezza:
17. "Noi fanciulli
sappiamo che il buon Padre ci ama, e anche noi Lo amiamo, ma lo conosciamo
ancora troppo poco. Come impareremo a conoscerLo meglio più da vicino?". –
Thoranet risponde: “Noi dobbiamo amarLo
ancora molto di più, e quando saremo nuovamente presso di Lui, dobbiamo dire
senza timore: 'Padre, Ti vogliamo bene!".
18. Harrendo
domanda: "Questo è giusto. Basta però al Padre? Non possiamo mostrarGli
ancora in altro modo il nostro amore?". – Risponde Thoranet: "Noi siamo ancora fanciulletti; al buon Padre
basterà sempre se Lo accarezziamo. Allora sentirà quanto Gli siamo affezionati.
Un giorno, solo quando saremo cresciuti, potremo portare anche altre prove e
donarGli qualcosa di particolarmente grande".
19. Dice Harrendo: "Il Padre vede ben questo come
dimostrazione, eppure dobbiamo venirGli più vicino, affinché – come nell'Amore
– così cresciamo nell’apprendimento. Come possiamo fare questo?". – Thoranet riflette un po’. "Dobbiamo pregare,
affinché sia rivelata la via di cui parlava il priore Alaniel: dal Cuore del Padre, nel Cuore di Dio,
Sacerdote e Creatore! Allora riconosceremo il santo Cuore-ur. Soltanto, che
io non so come dobbiamo far questo".
20. Allora si fa avanti un fanciullo più grande e dice: "Thoranet è
troppo piccolo perché risponda a domande così difficili; è troppo difficile
anche per me. Ma il Padre ha sicuramente una grande gioia di lui, perché
risponde così bene. Non ci sarà facile giungere nell'intero Cuore-ur. Dobbiamo
passare ad un nuovo gradino di conoscenza. Se restiamo ubbidienti,
riconosceremo la Volontà del Padre come la migliore, e se faremo ciò che ci
dice, troveremo la Porta per il Cuore di Dio, ma dobbiamo anche seguire il
priore e Ajera e, per amor di loro, fare ciò che ci dicono, poiché essi conoscono
molto bene il Padre e riconoscono sempre la Sua santa Volontà". – La
risposta è elogiata. Seguono ancora parecchie dichiarazioni su questo. I
fanciulli sono così zelanti nella faccenda che non si accorgono
dell’avvicinarsi di parecchie alte figure luminose che erano giunte fin dalla
prima domanda posta, ed avevano ascoltato gioiosi l’intero dialogo. Dopo
ulteriori domande e risposte, mentre i fanciulli prorompono in nuova gioia, Muriel si avvicina a Karmata e dice:
21. "Incantevoli
fanciulli! La vostra gioia è grande, ma cosa succederà quando il Padre sarà in
mezzo a voi? Voi Lo avete desiderato, ma
adesso Karmata dovrà prima rispondere alle domande, affinché vi mostri, come
lui, uno dei più anziani di voi, abbia messo in moto tutto nel suo cuore. Perciò
parla, Karmata”. – Dopo che il giubilo sulla venuta dei cinque arcangeli-ur e
di altri arcangeli si è un po’ calmato, Karmata
fa un passo avanti, guarda i principi uno dopo l'altro e dopo un po’ dice ad
alta voce:
22. "Il Padre ha detto a
noi fanciulli che dobbiamo amarLo sopra ogni cosa, e questo è dunque per noi il
Suo primo comandamento, comandamento che – anche se ancora con forza minore –
dobbiamo osservare. Tuttavia non dobbiamo essere ubbidienti solamente secondo
la Parola, perché questo al Padre non apporta una particolare gioia finché
siamo così piccoli come lo è il nostro carissimo Thoranet", Karmata
abbraccia l'angioletto e rimane così con lui durante il suo discorso, "il
suo amore offerto al Padre procurerà più gioia, che se chiedessimo già di cose
che noi non possiamo certo ancora comprendere.
23. Quando però saremo grandi,
allora il Padre Santo potrà pretendere da noi di più. Dobbiamo imparare a
sentire cos’è l’amore! Quando noi fanciulletti abbiamo avuto il permesso di stare
per la prima volta nel santissimo Santuario, noi più grandicelli abbiamo
riconosciuto che c'è qualcosa di profondo intorno all'Amore per il Padre. Ma
dobbiamo sperimentare che cosa opera veramente questo Amore.
24. Il Padre Santo che ci dona
gioia e beatitudine su beatitudine, può non considerare con santa Serietà come
deve essere fatta la gioia, così che ci riempia anche completamente? Sì, per
causa nostra e non per causa Sua Egli, per esempio, esamina con molta cura come
devono essere fatte le beatitudini che, nello stesso tempo, ci devono essere un
giusto insegnamento". Karmata si volge
al gruppo di fanciulli e continua a parlare:
25. “Non è beatitudine grande
che il caro Padre ci abbia mandato i Suoi alti principi? Ma Egli, fa questo
solo perché noi stiamo insieme allegramente e teniamo conversazioni, tanto più
che poco fa siamo stati nel Suo Santuario e subito dopo abbiamo ricevuto il
primo pasto? Quale scopo avrebbe tale gioia? Certamente il Padre ha ancora
qualcos'altro in mente, che soltanto rallegrarci! Egli con questo ci dà
piuttosto il messaggio che dobbiamo lavorare seriamente, così che possiamo
avvicinarci a Lui e, presto, riuscire ad entrare nel Suo Cuore divino. Però,
dobbiamo pensar meno al ‘quando accadrà ciò’, ma piuttosto, questo: ‘Come deve
essere?’. Con ciò, portare al Padre una giusta gioia; ma che ci porti un vero
progresso, dipenderà da noi.
26. Se il Padre ci chiama
nuovamente a Sé, allora è bene quando i nostri più piccoli Lo abbracciano.
Questo fa bene al Suo Cuore, dopo che quegli esseri lontani Gli hanno inflitto
tanto dolore. Invece il gruppo più vicino dovrebbe già sedersi umilmente ai
Suoi piedi e prestare attenzione a ogni Sua parola. Quando poi ci troveremo
nuovamente sui soli, dovremo meditare ferventi su tutto ciò che abbiamo
sentito, finché anche l’incomprensibile diventi comprensibile. Il terzo gruppo
a cui abbiamo il diritto di appartenere Harrendo ed io, dovrebbe tuttavia già
domandare parecchie cose al Padre e farci spiegare ciò che ci serve.
27. Questo però non può accadere
perché gli amati principi non c’istruiscono abbastanza, bensì per portare
incontro al Padre l'amore più consapevole nella più matura conoscenza. Noi
dobbiamo prendere seriamente a cuore di servirLo, di testimoniare l'amore nel
servizio, il quale poi ci rivela la via per la parte del Cuore divino. Dobbiamo
venire però con domande sensate. Gli alti principi amano Dio non solamente
perché sanno che Egli è il Padre! Oh, no! Essi Lo amano pienamente coscienti!
Essi prima ascoltano dentro di loro, e poi tengono una segretissima
conversazione come io ho già potuto osservare due volte nella nostra Casa. Ogni
volta, poi, sorge un chiaro splendore intorno alle loro teste, che irradia
perfino il loro astro d'argento. Allora è quasi così quieto come nell'Onnisantissimo
davanti al misericordioso seggio del Padre.
28. Questo è amore! Noi
dobbiamo quindi imparare a tenere un giusto colloquio con il Padre, non
solamente aspettare sempre finché Egli ci parli, poiché altrimenti avremo da
attendere ancora a lungo finché si apra la Parte del Cuore paterno di Dio. No,
cari fanciulletti, solo la zelante attività e il giusto colloquio con il Padre
ci porta vicino alla promessa di cui Egli accennava e che fu presentata in
metafora dal principe Alaniel, affinché noi la potessimo riconoscere
facilmente.
29. Se siamo giunti a questo
punto di conoscenza, allora non ci si può dimenticare di recarsi nella giusta
gratitudine, perché solamente un figlio riconoscente porta al Padre l’autentico
amore. Non esiste una gratitudine incosciente! Se vogliamo fare questo di
cuore, allora la preoccupazione principale deve essere quella di formulare la
gratitudine come un’autentica gratitudine. In questo modo cresce l'amore, e
attraverso di esso la conoscenza.
30. Ogni conoscenza porta a
nuovi e riconoscenti pensieri che stimolano nuovamente l'amore. Una cosa si
dispone sull'altra, perché una cosa abbisogna dell'altra. Questo diceva il
Padre nel Suo grande discorso. Allora io non compresi la Parola, ma la tenni
dentro di me e ci meditavo spesso. Non è merito mio che ora l’abbia
riconosciuta; è un dono. Il Padre vide che io volevo amarLo con tutto il mio
essere, ed Egli benedisse me e voi, affinché io, quale uno dei vostri, ve lo
potessi annunciare. Di conseguenza, lasciate agire noi figli più grandi.
31. Ma tu, caro Thoranet, fa
così come hai detto. Accarezza il Padre non appena sarai di nuovo presso di
Lui; in tal modo Gli donerai tutto il tuo cuore”. – Entrambi gli angioletti si
abbracciano con affetto e si baciano. Allorché vengono circondati da due grandi
braccia, e una voce a loro già familiare
dice:
32. «Cari fanciulletti, per il Mio massimo
compiacimento agite così. Tu, piccolo cuore (Thoranet), calmati e accarezzaMi
come hai detto prima con coraggio. Dimostramelo così il tuo amore. – Invece tu,
Karmata, Mi hai procurato una gioia del tutto particolare; avremo ancora da
parlarne più avanti». Thoranet supera il timore, che nel fondo più
recondito è umiltà giustificata. Anzi, con tutto il suo timore abbraccia il
Padre mentre Si china verso di lui, e si rallegra immensamente quando viene
sollevato. Ora comincia con affetto a scherzare come soltanto un buon fanciullo
può scherzare col Padre suo. Gli altri fanciulli, quando vedono questo, lo
farebbero altrettanto volentieri anche loro un poco. Il Padre domanda a
Thoranet se non vorrebbe concedere anche ai suoi piccoli fratelli e sorelle ciò
che ora egli ha ricevuto.
33. Subito il fanciullo chiede di essere messo giù,
affinché tutti possano ricevere la gioia beata. Corre da Agralea, si stringe
nelle sue braccia e guarda felice come i fanciulletti sono portati dal Padre. I
più grandicelli attendono il momento in cui anch’essi possano dimostrare il
loro amore. Questo accade presto. Il Padre riconduce i grandi e i piccoli al
luogo della fonte, dove prima riposavano con Alaniel e Madenia. Là sono stati
preparati dei tavoli carichi di delizioso pane, con acqua e frutta, e quattro
angeli più grandi sono pronti a servire. Il Padre si siede a capo, Karmata ha
il permesso di stare alla Sua destra. Egli benedice il pasto e invita tutti i
figlioli a gustare lieti e riconoscenti i Suoi doni.
[indice]
۞
Sull'interiore
e l'esteriore – Il compito
La
buona conoscenza di Karmata
Benedizione
di Raphael – Ingresso nella casa della Pazienza
1. Terminato
il pasto durante il quale è stato discusso in serena quiete di parecchie cose, il Padre si rivolge a tutti, e dice:
2. «Figlioli Miei, Io vi fornisco sempre prove
di quell'infinito Amore che vi fa costantemente arrivare ciò di cui avete
bisogno per la vostra via. Figlioli e fanciulletti, credetelo, Io esamino molto
precisamente cosa può essere dato a ciascuno, e in quale momento e come deve
essere preparato. Voi non dovete ricevere solamente gioia e beatitudine, ma
anche insegnamento, affinché ognuno cresca nella propria conoscenza. Il
discorso di Karmata è stato buono ed è già condito con una certa sapienza. Io
vi elogio, poiché durante il pasto avete fatto attenzione e vi siete adoperati
a comprendere e applicare la Mia dottrina. Voi, figlioli, giunti già un poco
nella maturazione, ardete per questo, per puro Amore, per dimostrare a Me che
cosa avete imparato.
3. Ebbene, Io vedo che cosa vi muove; a Me nulla
è nascosto in eterno! Perciò non siate afflitti se non è ancora il tempo di
manifestarMi anche praticamente il vostro Amore. In primo luogo riconosco la
vostra intenzione come un sacrificio d'amore già offerto a Me; in secondo luogo
vi sarà data più tardi l'occasione per agire. Aspettate solo un po’; presto per
voi si aprirà nuovamente la porta all'Onnisantissimo, dove Io stesso vorrò
accettare il vostro amore anche nell'esteriore.
4. Ricordatevi bene: per Me il più importante
è l’interiore! Dove nell'interiore dimora il vero Amore, esso si dimostra anche
nell'esteriore, perché non esiste un esteriore che non sia scaturito
dall'interiore. Non esiste un esteriore senza l'interiore; ma ben
nell’esteriore si può sorgere un puro interiore. Ciò nonostante ogni vita
esisterà!! Questo voi non lo comprendete ancora. Perciò: guardate
all'interiore, allora l'esteriore diventerà una benedizione non appena sarà
necessario per una qualunque azione.
5. Questa Creazione e molte altre ancora, Io
le ho fatte sorgere anche nell'esteriore, perché per la maggior parte necessita
di una formazione esteriore e di segni visibili tra i Miei figlioli. Il perché
questo è accaduto, voi fanciulletti non lo potete ancora comprendere, ma vi
sarà annunciato quando arriverà il vostro tempo. Perciò, per adesso sia questo
l'insegnamento per voi a beneficio di tutti i figli: che l'amore esteriore sia
un segno dell'interiore, che Io accetterò in ogni tempo, non importa in che
modo Mi venga offerto.
6. Se però si tratta di aiutare ad ottenere
l’ulteriore progresso, allora ve lo comunicherò Io stesso se un amore formato
visibilmente è proprio necessario, oppure se sarò completamente soddisfatto
solo con un’offerta interiore. – Ora in voi si ridesta il desiderio di voler
sapere come vi dovete comportare, così che il vostro fare e operare Mi porti
sempre vera gioia.
7. O voi, prediletti del Mio cuore, non
preoccupatevi di nulla! Se Io per voi sono puro Amore, allora farò ben tutto
per impartire quella Dottrina che porta assolutamente alla méta, se soltanto
sarà presa giustamente in considerazione! Essere provati nell'attesa, vuol dire
trovare umiltà!! Sforzatevi, affinché la prossima volta dinanzi al Mio trono,
in presenza dei Miei primi, possiate offrirMi il vostro Amore. Allora dovrete
sostenere una seria prova che vi farà entrare in nuove sezioni. Dovete
diventare per Me, serventi ed energici figli. Attenetevi perciò alle Mie
parole, e fatele rimanere viventi nel cuore! Io vi do la Mia paterna
benedizione; la Mia pace sia con voi».
8. Dopo questo, il Padre
chiama una schiera di angeli serventi, i quali portano i figlioletti sul Sole
Garapea nella Casa di Gabriel. Essi portano ancora parecchi fanciulletti che si
trovano sotto la custodia di altri, ed assistono i più piccoli del Regno di
Dio. Solo Karmata e Sama rimangono indietro.
9. Il
Padre si rivolge ai Suoi principi e dice: «Voi, luci del Mio Cuore, esercitate la
vostra funzione, la Mia benedizione è con il vostro lavoro. Entrambi i
fanciulli hanno ricevuto abbastanza insegnamento, così che l’ulteriore buono
sta nelle vostre mani. – La pace sia con voi». – Gli arcangeli-ur e gli altri arcangeli incrociano le
braccia sul petto, s’inchinano profondamente e dicono: "Santo, Santo,
Santo sei Tu o Signore!". I fanciulli seguono l'esempio. – Dopo la partenza
del Signore, Muriel e Zuriel prendono Karmata in mezzo a loro e si recano da
Alaniel, presso il quale stanno Michael e Uraniel. Gabriel occupa il posto
dietro Alaniel, Raphael dietro Karmata. Gli arcangeli formano un semicerchio
intorno al gruppo e precisamente così che Karmata può vedere tutti. Sama rimane
al lato di Agralea e si trova tra lei e Pura.
10. Raphael
comincia a dire: “Cari fratelli santificati in Emanuel-UR! Un figlio della Mia
Casa si è deciso volontariamente di percorrere la difficile via che in questo
Giorno della Creazione deve essere percorsa quando un figlio del Padre, quale
proprietà di Dio, quale santificato del Sacerdote, e quale essenza elevata del
Creatore, vuol diventare uno col
santissimo Abba, con l'eterno Creante, Conservante e a Sé riconducente.
11. Karmata, il cui nome
significa ‘esaminato e ben trovato’, poteva già, dopo un singolo insegnamento
del Padre – anche se inconscio – aprire la porta che gli porti la via della
salvezza. Esaminate ora voi se per lui è giunto il tempo di entrare nella Casa
di Alaniel e di Madenia, che lo custodiranno con grande gioia, lo istruiranno
con ogni cura, affinché egli possa percorrere la via dell'autentico struggente
amore per il Padre. Io metto la verifica nelle vostre mani benedette”.
12. A queste parole i sei principi interpellati alzano la loro mano
destra e dicono: "Santissimo, sublime Padre, Iddio, Sacerdote e Creatore!
Ci appelliamo a Te in questo santo compito, noi agiamo secondo la Legge della
Tua clemente e paterna Misericordia. Nel Tuo Nome, esclusivamente per il Tuo
Onore, vogliamo fare cosa comanda il sublime efflusso del Tuo Amore.
Alleluia!".
13. Dopo di lui parla Muriel: "Michael, tu mi sei di fronte in
questo compito. Parla: che cosa desidera il fanciullo?". – Michael passa
la domanda a Karmata e questi risponde:
"Il mio desiderio è di amare il Padre sopra ogni cosa, di servirLo e,
giungere presto nel Suo Cuore divino". – Parla Michael:
"A me la tua risposta piace". E rivolto a Muriel dice: "Il
desiderio del fanciullo è vero e giustificato".
14. Dopo, Zuriel domanda a Uraniel che gli sta di fronte:
"Perché il fanciullo pretende già adesso di entrare nel Cuore di Dio,
sebbene sia stato solo una volta nell'Onnisantissimo?". – Anche Uraniel
passa a Karmata questa domanda, il quale
replica: "Durante il grande, santo discorso del Padre, io intesi che Egli
fa partecipe i figli nella Sua Opera di salvezza, figli che Gli sono
servizievoli nel senso giusto. Io pure voglio servire con ardore, ma questo
riuscirà solamente se io raggiungo la via il più veloce possibile nella santa
parte del Cuore di Dio". – Parla Uraniel:
"La tua risposta viene da un sentimento profondamente pensante". E
rivolto a Zuriel: "Questo fanciullo è pronto a conoscere come deve essere
servito il sublime santo Abba, per entrare nei diritti di un figlio".
15. Dice Muriel: "È già abbastanza maturo il fanciullo
per fare questo difficile passo? Chi gli fa da garante, affinché rimanga sulla
via che vuol percorrere con tutto l’amorevole ardore?". – Risponde Karmata, al posto di Michael, a cui era rivolta la
domanda: "Io voglio camminare con tutta la serietà, memore delle parole ed
esortazioni del Padre e anche delle vostre. Io stesso non posso dare alcuna
garanzia, ma il Padre Santo sia il mio Garante!". – Parla Michael: "In verità, Karmata, è il Signore ad
illuminarti. Giusta è la tua parola. Ed io dico: Muriel, il fanciullo rimarrà
sulla via, anche se durante il cammino sulla Terra alle disposizioni non sempre
potrà porre contro pienissima resistenza. Egli si appella alla migliore
Garanzia. Sia questo il segno per noi".
16. Zuriel
domanda ad Uraniel: "È bene che il puro fanciullo percorra la via delle
tenebre? Non sarebbe educato meglio solo presso di noi?". – Karmata,
invitato alla risposta da Uraniel, dice:
"Vorrei ben vivere nelle magnifiche sfere; ma il Padre ha rivelato il Suo
cammino di Umiltà, cammino che Egli ha fatto certamente non soltanto per quegli
esseri sulla Terra, ma per tutte le creature, anche per noi piccoli fanciulli.
Le sfere del Cielo rimangono finché lo vuole il Padre, ed io penso che Egli non
le elimini. Così a me non andranno perdute. Io però voglio diventare un figlio
servente. Sono protetto dal Padre e guidato da voi primi! Allora non ho bisogno
di temere. Questa meta sta luminosa dinanzi a me!”. – Dice Uraniel: "Karmata, hai visto bene. Mantieni
la meta dinanzi agli occhi e il Padre nel cuore. Ed io dico: Zuriel, il
fanciullo si manterrà alla nostra Luce superiore, anche sul sentiero della
Creazione materiale".
17. Michael
si rivolge a Gabriel: "Facciamo bene a questo fanciullo e alla Creazione,
se lo lasciamo andare dopo la sua via preparatoria?". – Gabriel guarda amorevolmente Karmata:
"Karmata, pensi ancora alla via che hai chiesto per te? Non ti pentirai di
abbandonare i luoghi dei perfetti e beati fanciulli?". – A questo punto Karmata piega in grande umiltà le sue ginocchia, a
lui è come se gli stesse il Padre dinanzi che gli fa la domanda e lui risponde:
18. "Il Padre vede il mio
cuore, esso non Gli è nascosto. Anche voi, principi superiori, conoscete il mio
sentimento, ma a causa del vostro compito vi comunico che nel mio cuore non
dimora null'altro che un desiderio:
diventare per il Padre ciò che Egli può aspettarSi da un buon figliolo. Io
ho il presentimento che la mia via non rimarrà così come la bramo, tuttavia
certezza colma il cuor mio, che il buon Padre Santo, e anche voi, quali fedeli
custodi, mi starete a fianco soccorrevoli in ogni tempo.
19. Voi siete i più alti
dinanzi al Signore, voi potete, in ogni parte della Creazione, compiere la
vostra volontà, perché portate in voi la Volontà di Dio. Io non voglio
diventare come siete voi; non lo posso
nemmeno, poiché il Signore che voi adorate come il sommo Sacerdote Melchisedec,
non abbisogna d’altro per personificare le Sue sette Caratteristiche.
Nondimeno, quello che voi vi siete già conquistati su quella stella lontana –
ed io vedo luminoso e chiaro nelle vostre stelle – anch’io lo voglio
conquistare, vale a dire: il servizio
santificato nella Creazione di Dio!
20. In verità, non comprendo
tutto ciò che voi avete detto; solo al momento giusto verrà anche la giusta
comprensione, ed ora mi basta sapere che la via serve per il mio miglioramento.
Perciò possa valere la vostra volontà come il Padre la mette nelle vostre mani.
In umiltà, in gioia e in amore io m’inchino alla vostra decisione, qualunque
possa essere".
21. A questa bella
riconoscenza di Karmata, dice Gabriel:
"Michael, questa è stata una buona risposta! La pietra fondamentale posata
alla nascita di Karmata dal santo Creatore stesso, basta per adempire la
preveggenza di Dio. Uraniel deve discutere ancora con Alaniel; tutti noi siamo
diventati una cosa sola nelle intenzioni del Sacerdote e della Creazione".
A questo acconsentono tutti i principi.
22. Uraniel
domanda: "Alaniel, vuoi tu aver cura di Karmata finché raggiunga il
perfezionamento nella sfera della Pazienza? Vuoi diventare garante, come noi
tutti, affinché la prevista parte della salvezza finale, attraverso Karmata,
per il massimo onore del Creatore e per la santa Misericordia, sia assicurata?
Testimonia che la tua Casa è e rimane una buona protezione per Karmata. Parla
per te, per il santo onore del Padre, per l'onore anche della Casa di Raphael
che avvenga con un sì e un amen al sublime cospetto del Creatore, che è il
nostro Sacerdote, Dio e Padre, e davanti a tutte le Sue Opere!". Alaniel alza la sua mano destra, pone la sinistra
sul capo di Karmata, guarda alla santa Casa del Sacerdote sull'alto monte e
risponde:
23. "Io, servitore e architrave
della pazienza, chiamato dal sommo Sacerdote Melchisedec, l’Emanuel-UR di
Gerusalemme, prendo in consegna la parte di garante a me spettante, e oltre, il
compito affidatomi di custodire in giustissima pazienza il fanciullo". Gli
altri arcangeli-ur hanno steso altrettanto la loro destra verso il Santuario, e
ora Raphael mette entrambe le mani su
Karmata e dice:
24. "Il mio Amore va con
te, fanciulletto donato alla mia Casa. Così ti voglio chiamare ancora una
volta, sebbene il Padre ti abbia elevato a figlio. Lasciati benedire, Karmata,
ricordati del tuo priore e della tua Ajera, ricorda i fedeli custodi nella
santa Gerusalemme e non dimenticare nessuno dei tuoi compagni di gioco.
Innanzitutto mantieni aperta la via al Cuore del Padre attraverso l'amore,
perché soltanto con, attraverso e nel Padre serberai l'Amore anche per noi,
come noi sempre per te.
25. In verità non sei ancora
rimosso da mezzo a noi, perché c’è bisogno di parecchio tempo ancor prima che
tu possa percorrere la via della materia, ma ricorda: questa parte della via si
può fare in modo giusto solamente quando tutti gli atti preparatori saranno
diventati buoni. Perciò adempi seriamente il tuo compito di autentico,
coscientemente pensante e crescente amore, com’è comandato a tutti i figli.
Riconosci nel Comandamento il servizio del santo Amore in te, e sappi che ogni
Comandamento è un indicatore di Grazia per il tuo stesso perfezionamento. Un
Comandamento non è il minimo impedimento per la libera volontà, ma un
indicatore di via e di guida per l’obiettivo del perfezionamento! –
Quest’insegnamento basta per ora per la tua nuova svolta di vita".
26. – L'ultima parola di
esortazione la pronuncia Gabriel: "Così
sii tu, Karmata, affidato secondo la santa Volontà-ur del Creatore ad Alaniel e
alla sua Casa". Egli conduce il fanciullo verso Alaniel che con Raphael lo
porta nella Casa della Pazienza sul Sole-centrale primordiale Alphania. Tutti i
principi della Luce vanno con loro. Sama cammina tra Pura e Agralea. Quando
Karmata, quale primo, ha il diritto di mettere il piede sulla soglia della Casa
del Sole, i principi dicono all'unisono:
“Benedetto sia il tuo ingresso nella Casa della Pazienza”.
27.
Sama ha il permesso di rimanere ancora un po’ con Karmata, così che la repentina
separazione non porti alcun danno al cuore dei fanciulli. Madenia avrebbe portato la fanciulla su Rajona, altrimenti Sama non
appena sarebbe stato il tempo, avrebbe sofferto di malinconia. Invece appena i
fanciulli intendono la decisione, sono felicissimi; infatti, la separazione
imminente inizialmente aveva gettato su tutta la gioia una certa tristezza, che
è giustificata anche nella Luce per via dell'amore. Ora ringraziano il Padre
giubilando ad alta voce, ma anche i principi-angeli con affettuosità infantile.
[indice]
Seconda parte
Nella casa della Pazienza
۞
La
prima prova di ‘pazienza’
Una
domanda non facile del Padre
1. Alaniel
e Madenia, come anche altri angeli superiori stabiliti da loro, hanno accuratamente
guidato l’evoluzione di Karmata. Ora il Signore li chiama nuovamente a
Gerusalemme[2].
Con delizia essi accorrono per vedere Colui che è l’imperterrito anelito del
loro Amore. Arrivati nella Casa del Sacerdote, i principi s’inchinano con mani
incrociate davanti alla Cortina verso l'Onnisantissimo. Sin dal Golgota questa,
per vero, è rotolata indietro, ma per l'insegnamento dei fanciulli più piccoli
talvolta è chiusa. I principi parlano perciò
per Karmata:
2. "Santo Amore, buon Dio
e Padre! Dacci i Doni del Tuo Sacerdozio e insegnaci a comprendere le
meraviglie della Tua potenza. Guarda clemente il desiderio del nostro Amore e
considera in pazienza tutto il nostro fare e lasciare, affinché la nostra opera
possa essere giustificata, benedetta e santificata. Noi Ti portiamo il
sacrificio dell'umiltà, acceso alla fiamma della pazienza della Tua sublime
Essenza-ur. Fa che Ti sia compiacente il sacrificio e da Te santificato, così
che possiamo oltrepassare con piedi puri la Tua soglia, per contemplarTi nello
splendore della Tua magnificenza!
3. Tu dimori completamente nei
nostri cuori; e dove si rivolge il nostro passo, dove il nostro occhio vede
l’Opera Tua, – dappertutto ci irradia la Tua bontà. Nello splendore di milioni
di soli, in miriadi di stelle splendenti noi scorgiamo la maestà dell’Essenza
Tua; e nel divenire delle Tue Opere si apre a noi la Tua vera inconcepibile
Onnipotenza!
4. Noi avvertiamo il Tuo
sacrificato Amore pietoso che, nel raggio di Luce della Tua altamente sublime
Quart’essenza e Settuplicità, fin dall'inizio dell’Opera Tua non è mai stata
maggiore in nessun’altra Creazione che adesso. Ma proprio questa grandezza, a
nessun fanciullo afferrabile, mostra il divenire del Tuo Amore alla
Misericordia per tutto il visibile e l’invisibile, per lo svelato come per il
segreto in Te. Mai la Misericordia verrà riconosciuta del tutto, perché essa è
più potente della Tua Giustizia fondamentale!
5. Noi contempliamo la
bellezza del Tuo grande Amore, della Misericordia che ci è conosciuta! Rabbrividendo
pieghiamo le ginocchia, in profonda adorazione il cuore e in venerazione il
nostro capo dinanzi alla Magnificenza Tua! Se Tu sei pronto per noi, allora
aprici il Tuo Onnisantissimo affinché ci sia permesso di incontrarTi. Poiché
questa è la massima delizia, averTi davanti agli occhi e nel cuore, ascoltare
le Tue parole, parlare con Te, intendere la Tua Volontà che deve accadere in
ogni tempo".
6. Dopo la lode di adorazione,
domina un silenzio sublime. Karmata –
corrispondente alla sua comprensione – ha pregato insieme nel cuore. Ora
attende l'apertura della Cortina. Una lieve impazienza lo invade, causata dalla
lunga adorazione degli angeli; ed essa cresce quando nulla accade. Vorrebbe
volentieri domandare ad Alaniel il perché non vanno nell'Onnisantissimo come
usano far di solito, ma non osa; il silenzio solenne lo trattiene. Tuttavia,
pregando guarda entrambi gli angeli, perché con questa chiamata sperava di
passare presto al gradino successivo. Alaniel e Madenia non avanzano di un
passo, né si muove la minima piega della Cortina. I principi attendono
silenziosi.
7. Il suo cuore diventa sempre
più inquieto, finché, timoroso, alla fine sfiora implorando la mano di Alaniel:
"O abate Alaniel, dimmi: che cosa succede? Di solito voi entrate subito
nell'Onnisantissimo; oggi avete pregato a lungo. Avete bisogno di questa
preparazione prima di potervi avvicinare al seggio della Grazia. Questo
tuttavia non lo posso credere. Perché ora il Padre indugia?"
8. Alaniel
risponde: "Karmata, sei stato tanto tempo nella nostra Casa e ancor sempre
ti manca il meglio per questo gradino, senza il quale non potrai mai
progredire. Il Padre ti svelerà il perché indugia e perché c’inchiniamo così a
lungo. Invece di fare tante domande, dovresti entrare in te; forse riconoscerai
da te stesso per quale ragione, secondo il tuo parere, il Padre ti fa
aspettare". – Nonostante tutto, Karmata
sorride alle sue gravi parole, mentre Madenia lo stringe delicatamente a sé.
Karmata guarda i principi, poi guarda alla Cortina chiusa, e improvvisamente
gli viene la conoscenza.
9. Avvilito, esclama: "O
Alaniel, Madenia, perché non mi avete dato subito un conveniente avvertimento
di come stanno le cose? Ora mi devo vergognare molto amaramente per la mia
grande impazienza! Ah, proprio vero che allora il Padre non viene, e questo sta
in me solamente. Io non sono stato trovato degno di andare nell'Onnisantissimo.
– Lasciateci soltanto tornare subito indietro, affinché possa ancora riparare
ciò che io stesso ho rovinato.
10. Volevo portare il mio
cuore al Padre e seguire la Sua chiamata per amore, anche se non sempre ho
agito per la Sua gioia. Oh, cosa devo fare?!". Sconsolato Karmata guarda
dinanzi a sé, non osa nemmeno alzare gli occhi, bensì pensa contrito ai suoi
errori. Ad un tratto è sollevato, e prima che se ne renda conto, giace nelle
braccia del Padre. A destra e a sinistra stanno Alaniel e Madenia, entrambi
posano una mano sulla spalla di Dio. Egli
però sorride amorevolmente e dice:
11. «Karmata Mio, caro fanciullo, appena in
tempo hai superato la prova. Guarda, ora Io Mi rallegro di te. Giaceresti
altrimenti nelle Mie braccia, appoggiato al Mio Cuore, percepirne il battito
che sempre pensa e provvede per te? Se non avessi dovuto considerarti degno di
tutto questo, mai ti sarebbe stata aperta la Cortina! Alla tua domanda, ti sia
anche data la risposta, affinché una nuova Luce ti aiuti per l’ulteriore
conoscenza e per il progresso, per una benedizione che dovrà servire a te, alla
Creazione e anche a coloro che al tempo tuo si troveranno ancora lontani dalla
Luce della verità. Molti la riconosceranno e la porteranno in sé vivente, come
anche tu la porti adesso vivente in te.
12. Il Mio Amore ti ha chiamato ora da Me.
Quando ancora soggiornavi da Raphael potevi entrare qui liberamente con i Miei
principi che non necessitano più di nessuna chiamata a voce. Ma se li chiamo a
voce, allora accade solamente a causa dei fanciulletti che hanno bisogno di
diversi ammaestramenti, prima che abbiano la maturità di percepire nel cuore un
simile richiamo.
13. Ma poiché tu questo non lo sai ancora, Mio
Karmata, allora i Miei primi han dovuto proferire la preghiera preparatoria
quale tue guide fedeli. Questo non doveva esserti annunciato prima, perché ogni
fanciullo deve giungere da sé a tale conoscenza. Allora diventa un vero buon
sostegno nel Regno Mio. Questo ti sia adesso rivelato, sebbene tu non comprenda
ancora ‘il perché’. Al tempo tuo ti sarà svelato. Non c’è bisogno di parlarne
ora.
14. Quando i portatori della Pazienza Mi hanno
offerto la preghiera preparatoria, quando il tuo piccolo cuore imparò a
partecipare per quanto possibile, giunse il momento in cui la Cortina si lasciò
aprire. Tuttavia dei pensieri instabili correvano in te qua e là senza trovare
in Me il luogo di quiete e raccoglimento che deve assolutamente precedere
all'ingresso del Mio Santuario, se devono crescere dei frutti pieni di
benedizione.
15. Perciò ti ho dato il tempo di arrivare
prima a quel punto di raccoglimento, per lo meno all’accorgimento della tua
inquietudine. Ma poiché questo era il tuo ardente desiderio, non venne da Me
rifiutato; soltanto che non è servito proprio per il tuo miglioramento, Io l'ho
considerato benevolmente perché esso portava il tuo amore al Mio Cuore paterno.
16. Se però questo deve essere tutto ciò che Io
posso aspettarMi da te, allora anche tu non aspettarti da Me ciò che hai già
ricevuto. E questo è molto! Io voglio preparare da te una Luce, Karmata. A dire
il vero tutti i figli devono portare questa Luce, la vera Vita, per lo meno in
questa Creazione, ma la Luce attraverso di te deve risplendere lontano, qui e
là. Per questo devi stare vicino al Mio Cuore paterno, devi imparare a
riconoscere il Mio Cuore divino e anche la Mia Essenza sacerdotale. Il resto
però più tardi.
17. La Mia chiamata per te bussò dolcemente nel
vestibolo, ma tu non la potevi ancora comprendere, perché la tua preparazione
non era del tutto sufficiente. Inoltre non sarebbe stato il meglio se i Miei
primi oppure Io te lo avessimo fatto notare! Lo comprendi anche tu. Fino ad una
certa maturità Io devo concedere a tutti i fanciulli un aiuto costante, ma
quando sono giunti al primo limite, possono seguire solamente cenni istruttivi
corrispondenti. Se il fanciullo ha raggiunto bene anche qui il suo gradino, i
Miei insegnanti possono dare solo piccole indicazioni. Allora si deve cercare
seriamente in se stessi, finché si potrà sostenere il giusto linguaggio del
cuore con Me. Questo però non viene raggiunto, se il mancante viene sempre
apparentemente illuminato.
18. Perciò I tuoi insegnanti ti hanno solo
fatto notare il tuo errore, ma soltanto dopo che tu hai chiesto perché Io
indugiavo. Tu stesso dovevi esaminarti. Ora vedi cosa ti offre in cambio la Mia
Grazia? Non è più delizioso per te trovare tu stesso la traccia della verità? E
che Io ero subito pronto, prima che tu lo pensassi, a prenderti tra le Mie
braccia, a stringerti al Mio Cuore, a portarti nel Mio Onnisantissimo?
19. Ringrazia il Mio santo Amore, Karmata!
Ringrazia però anche i principi da Me santificati che hanno cura di te. – Se lo
fai e ricordi ogni benedizione, allora viene su di te la Mia Luce in segno
della Mia grande Grazia e Misericordia, la quale può e deve essere data alla
parte della Creazione del ribelle.
20. Già da molto tempo sei nella Casa della
Pazienza ed Io non ho bisogno di dirti qual è là il tuo lavoro. I genitori
della Casa ti istruiscono perché a loro è noto che cosa deve accadere con te.
Ma prima che tu possa giungere al passo successivo, devi sostenere una vera
prova di pazienza. Se Io ho illimitata pazienza con i caduti, non devo averla
anche con i Miei figli fedeli, e non importa su quale gradino essi stanno?! La
pazienza deve mettere in te una solida radice, altrimenti non può accadere ciò
che il tuo cuore desidera.
21. Nondimeno, affinché non ti riesca difficile,
voglio mostrarti con un accenno su come s’impara la pazienza. Guarda i
principi, Mio figlio e Mia figlia. Per amor tuo rimasero lontani dal Santuario
quando convocai due volte i quattro primi Gruppi di angeli. In verità essi
sentivano la Mia parola nel cuore; ma dimMi, fanciullo Mio, cosa sentivi tu
quando la Cortina non voleva aprirsi? E non desideravi talora correre, per
contemplarMi?
22. Anche i Miei primi, sebbene Mi portino
pienamente in sé, hanno ardente desiderio di contemplarMi. Essi hanno sopportato
pazientemente la separazione per non lasciarti solo. Se ti avessero messo nella
stanza consacrata sotto la Mia personale protezione, e fossero venuti ad
adorarMi con la schiera eletta, dinanzi a Me sarebbe stato ugualmente bene e
giusto, come anche che siano rimasti presso di te.
23. Ma i portatori del Mio Raggio di Vita
fondamentale, la Pazienza, rinunciarono a loro stessi. E secondo la Pazienza,
l'Amore li lasciò agire così che offersero volentieri per te il sacrificio della
rinuncia. Guardali solamente, i Miei due prediletti, ed osserva sui loro bei
volti raggianti l'essenza della Pazienza e dell'Amore, così come quella della
Serietà, della Sapienza, della Volontà, dell'Ordine e anche della Misericordia.
Ricordati del loro servizio, fanciullo Mio, ed avverrà come Io ti ho rivelato».
24. Le parole del Padre
provocano alte onde in Karmata; egli si stringe più forte nelle sante Braccia e
i principi si danno la mano abbracciando così il Padre e il fanciullo.
25. Come Karmata vede questo, dice subito: "O
santissimo, affettuosissimo Padre! Guarda con grazia l'umiltà a Te offerta. Io
non comprendo ancora tutto questo come l’hai confermato, ma Tu scorgi il mio
amore per Te anche se ancora piccolo. Voglio conservare saldamente le Tue
parole finche giungerà il tempo del risveglio secondo il tuo Decreto
eternamente santo. Sì, – adesso riconosco che cosa ancora mi manca: la grande
Pazienza dei principi angelici da Te santificata. Ed io riconosco la Tua
sublime premessa.
26. Ah, Padre buono, lasciami
solo giacere ancora un po’ al Cuor Tuo, perché qui è assai magnifico! Io mi
sento bene sotto la protezione dell'abate Raphael e di Agralea, sotto la
miglior cura di Alaniel e della buona Madenia. Ciò che vorrei dire, lo portano
i Tuoi primi con chiarezza in sé. Vedi, per quanto altrove possa essere bello e
colmo della più grande pace, in Te, o amato Padre, è il luogo della più elevata
beatitudine e delizia! Questo non deve valere solo qui nel Santuario, bensì
ovunque in ricca benedetta pienezza dove Tu, Padre-UR, sei di casa!
27. Ciò nonostante Tu
preferisci dimorare nel cuore dei figli, e così là può sorgere un tempio per
Te, com’è già avvenuto presso i Tuoi angeli superiori. Ti prego di spiegarmi
questo, o Padre. Vedi, in me scorre una beatitudine dopo l'altra quando posso
giacere al Tuo Cuore e presso di me stanno due dei Tuoi principi, il cui
splendore di Luce arriva più lontano di quanto il regno dell'oscurità sia
lontano da Te.
28. Ora però mi sembra anche
come se Tu sei nel mio cuore. È dunque questo possibile? Questo non può
avvenire solo quando ci troviamo al di fuori del Santuario? E qual è la
differenza dal percepire gioiosa beatitudine se siamo presso di Te, oppure Tu
nel nostro cuore? Presso di noi fanciulli più piccoli Tu eri fuori della Casa
sacerdotale. Mai ho percepito una simile delizia proprio come adesso! Oh, dammi
un chiarimento, Padre mio amato!". – Dio
pone la destra sulle mani congiunte dei Suoi portatori di fiaccola, mentre con
la sinistra tiene stretto Karmata. E dice:
29. «Karmata, sebbene questo tu non lo
afferrerai completamente, ciò che ho da dire te lo voglio illuminare
ugualmente. Lascia dimorare ciò che senti nel tuo cuore e fallo diventare
vivente, poi anche il non compreso si sveglierà un po’ alla volta, e questo
prenderà forme solide e diventerà per te una benedizione. Perciò ascolta ora
per bene.
30. Vedi, se una Creazione porta un’impronta
interiore oppure anche un’esteriore, non ha per Me nessuna importanza. Forze di
pensiero, disposte per l’insieme, costituiscono una creativa Opera-ur, un
Anno-ur. Il suo interiore si suddivide in tre parti e ogni parte in
suddivisione nella manifestazione. Le tre parti per sé sono da considerare
separate, quando si tratta per la conoscenza dei Miei fanciulli. Nel senso della
Mia Creazione rimane ‘un Tutto’. Esse sono il Mio espirare, l'Essenza e,
ancora, l’inspirare, perché tutto ciò che è creato e limitato da Me, abbisogna
del divenire, dello sviluppo e del perfezionamento! Questo è indipendente dalla
struttura visibile dell'Ordine!
31. Dalla fine dell'inspirazione fino
all'inizio dell'espirazione la Mia Essenza-ur raccoglie di nuovo tutte le
forze. Anche per la conclusione delle piccole suddivisioni dei giorni, tutti
gli esseri viventi ritornano nel Mio Essere. Un giorno ha ancora delle
differenze di spazio e tempo, anche le ore; e le vicissitudini in essi giacenti
sono da considerare come onde della Creazione.
32. Alla fine dell’Opera gli esseri
rimpatrianti durante il loro riposo in Me non sanno nulla di sé coscientemente,
ma ogni fine apporta grande conoscenza e in tal modo crescono tutte le facoltà,
soprattutto la ‘dedizione a Me!’. Oltre a ciò importa poco quando e dove si
dedicano a Me, bensì come lo fanno, sebbene il come è dipendente dal quando e
dal dove. Io assai impellente do molto di Santo oltre ai Miei sette Raggi di
Vita fondamentale; e così può essere ben comprensibile che un fanciullo abbia
la massima unione con Me solo quando si sforza per tutte le funzioni vitali.
Sappi: tutte le Caratteristiche hanno lo stesso valore, nessuna sta più in alto
o più in basso, perché questo è impossibile nella Mia personalità-ur!!
33. Tutti i Pensieri destinati all'Opera
ottengono una vita cosciente che li rende degli esseri con personalità propria
come all'infuori di Me. Lo sono anche loro, ma consapevoli solo per il tempo
della Creazione che porta il suo Ordine in Me. In ogni Opera esiste un Punto
centrale unitario che può suddividersi eoni di volte, ma ciò nonostante rimane
l'unico Punto di concentrazione. Questo non può mai essere altro che Io
unicamente, riguardo al quale non deve importare se sono visibile oppure Mi
velo!
34. Io come Punto di raccolta non ho bisogno di
agire in assoluto visibilmente, quando un'Opera è creata invisibile, vale a
dire, quando sorge un’esistenza interiore nella quale dei fanciulli riflessivi
giungono ad una vita di sentimento e di contemplazione interiore. Se però
faccio sorgere un'Opera esteriore, com’è accaduto adesso, allora devo anche
essere esteriormente visibile, altrimenti la Mia Opera potrebbe diventare di
nuovo solamente una sola cosa con Me, se Io l’inserissi arbitrariamente nella
Mia Essenza-ur. In caso contrario si dovrebbe allontanare da Me e sarebbe colpa
Mia. Cosa questa che non si combina con la Mia bontà, e una tale Opera sarebbe
fatta inutilmente! Ti sarà data l'occasione di prendere perfetta confidenza con quanto è stato
detto, altrimenti non lo potresti comprendere fin nell'eternità.
35. Ora che ho edificato l'attuale grande Opera
sul grande Fondamento interiore ed esteriore, rimane un necessario intervento,
svelare due cose, il “Maestro dell'Opera” e “l'Opera!”. Con ciò arriviamo alla
tua domanda, se il Mio rivelarsi interiore ed esteriore vale per tutte le forze
dei Pensieri che diventano ‘figli Miei’. – Anche tu sei un tale figlio, ma poi
dipende come procede lo sviluppo di questo figlio; a tal fine Io metterò la più
grande importanza sull’interiore, ovvero sulla manifestazione esteriore. Ormai
con la caduta della Creazione entrambi devono diventare predominanti ugualmente
forti, se voglio attirare a Me i Miei figli senza privarli della libera volontà.
36. Conseguentemente Io creai un punto di
raccolta esteriore che, nello stesso tempo, fosse il luogo dell'interiore. A
seconda del grado di conoscenza dei figli, Io posso essere allo stesso tempo,
qui e là, punto di raccolta e luogo dell’interiore. Tu ti senti meglio nella
Mia Casa sacerdotale, cosa che non sarebbe lo stesso se ti trovassi qui senza
di Me. È la Mia presenza solamente, Karmata, che ti dà il sentimento della
massima beatitudine.
37. Supponiamo che tu fossi su un sole lontano
avendo da provvedere alla casa e ai bambini, tanto da poter essere contento e
anche felice. Ma la tua beatitudine, non sarebbe maggiore se Io ti parlassi nel
cuore, e più grande la tua delizia, se Io venissi anche esteriormente con la
Mia parola e con le braccia paterne aperte? Un tale sentimento proviene da
quella cosciente esistenza di vita esteriore data dalla Creazione.
38. Se poi però venisse il tempo in cui tu
potresti entrare nuovamente nella Gerusalemme accessibile solamente ai figli
purissimi, nella santa Luce, nell'Onnisantissimo della Mia Casa sacerdotale, Mi
troveresti pronto ad accoglierti nel Mio Cuore, per ricevere là, la tua
pienissima misura di beata gioia e santificata delizia.
39. Io voglio dimorare nel cuore dei figli,
essi devono essere a Casa nel Mio Cuore, dove l'interiore vale per tutti i
tempi eterni! Tuttavia, finché l'esteriore è posto nel segno di una Creazione,
fino allora l'esteriore è assolutamente necessario vicino all’interiore. Ai
Miei figli mancherebbe qualcosa se l'esteriore restasse a loro nascosto.
40. Figli che nell'esteriore sono già molto
lontani, parecchi anche secondo l'interiore, sanno meglio di tutti che cosa significa
conoscerMi solo da una parte. L'interiore, ovviamente, deve precedere
all'esteriore; ma l'interiore perderebbe una buona parte se non seguisse la
manifestazione esteriore. L'interiore raggiunge poi la massima altezza quando,
attraverso l'esteriore, trova la visibile espressione.
41. I buoni pensieri non servono, se non ha
luogo la loro realizzazione! E l'esteriore senza il fondamento basilare
dell'interiore è vana e rovinata opera imperfetta, perché è il nulla di una
vita apparente. Per questa Creazione, l'interiore è il vero fondamento di base,
mentre l'esteriore è il coronamento dell'intera Opera!
42. Anche quel tenebroso globo[3] è sottoposto alle stesse leggi e condizioni di base,
soltanto che là si manifestano diversamente. Ciò che qui nel Regno è
l'esteriore, rappresenta là il suo imperfetto interiore. Ma ciò che là vale
come esteriore, è una breve vita temporale. Perciò nella Mia Casa sacerdotale –
come giacendo nel Mio Cuore – ci si sente unicamente assai bene. Qui è la vera
Patria di tutti i figli! Da qui solamente, dal Punto di raccolta interiore ed
esteriore, ogni Opera viene coronata.
43. Tu sai che Io sono stato su quella Terra,
all'incirca sai anche cosa Mi accadde là come Uomo. Sebbene questo dovesse
svolgersi per adempiere entrambi i fondamenti della Vita, tutto ha avuto il suo
punto di partenza dalla Mia santa Casa sacerdotale. La Mia Essenza-ur guida da
qui il santo accaduto! Ora, Mio caro fanciullo, va per la tua strada; tu sei
benedetto, ritorna e sarai ancora abbondantemente benedetto! Gli angeli Alaniel
e Madenia ti riveleranno ciò di cui nel prossimo tempo avrai bisogno. Rimani
con loro fintanto essi lo riterranno opportuno. Esercitati nella giusta
pazienza! Di più ora non posso dirti; questa è proprio la giusta misura
riempita fino all’orlo.
44. Anche a voi due, Alaniel e Madenia, ho
fatto pervenire il meglio con questa Rivelazione; siete abbondantemente
benedetti ancora una volta a causa del vostro grande lavoro. Poiché è questo
l’Amore per Me! Andate nella Mia pace. Amen!».
45. Già da
un pezzo i primi abbassano rispettosi le loro teste. Un santo alito dopo
l'altro scorre attraverso il loro cuore. Ora il Padre, che per Karmata ha
parlato come ‘Dio’, ha terminato. Essi
s’inchinano profondamente in un "Santo, Santo, Santo!". Karmata sussurra a ciò un timido, fervido “Amen!”.
Allora Iddio lo stringe ancora una volta al Suo petto, lo bacia e poi i
principi e i fanciulli abbandonano il Santuario, ritornando sul loro Sole
Alphania..
[indice]
Il
buon progresso di Karmata
Il
segnale di Luce – La seconda prova
1. Karmata è
inginocchiato da solo nella stanza consacrata della Casa di Alaniel, prega
Iddio e dice:
2. "O santo Amore! Cose meravigliose
mi hai dato da quando ho avuto il permesso di entrare nel Tuo Santissimo. Tu mi
lasciasti riconoscere la Tua divina Pazienza. Solo adesso so che cosa significa
possedere nel cuore Te, il mio santo Amore. Tuttavia devo ancora comprendere
completamente la Tua santissima Essenza ed imparare a portarla in me. Ma io so
che la Tua mano mi guida, il Tuo braccio mi sostiene e il Tuo Cuore, nel quale
il tuo figliolo può avere eternamente dimora, è aperto in ogni tempo.
3. Ora il Tuo santo Raggio mi
rivela che presto sarà il tempo di entrare in una successiva Casa della Luce. O
Padre, Tu, migliore e santo Abba ultrabuono, dammi la forza per il prossimo
gradino. Non sono preoccupato per cosa avverrà, Tu solamente sei il Mio vero
soccorritore, ma mi preoccupa molto il fatto di incontrarTi con dignità, quando
Tu mi dirai: ‘Ora va, la tua via è benedetta!’.
4. Oh, vedi, Padre, quando io
udii per la prima volta che cosa il Tuo Amore, poggiato sulla Misericordia, ha
compiuto nelle tenebre, m’immaginai di percorrere facilmente la strada del Tuo
Onore per il Tuo Amore e veracità. Non mi sembrava difficile prendere su di me
la Tua Opera del Sacrificio unito a Te, come lo esige la via. E ora? Tu sei
santamente buono! Ora hai un poco aperto i miei occhi in una Casa delle Tue
sette Caratteristiche e devo riconoscere: non basta soltanto la volontà, per
quanto possa essere buona e solida, ma c’è bisogno della più grande
preparazione. Io sospetto che tutti i fanciulli della Tua Luce devono esser
preparati, se vogliono portare a Te in Amore il dono del sacrificio. Quante
schiere attraverseranno la porta della Tua città! Esse percorrono il loro
sentiero, portano insieme il sacrificio della Creazione e ritornano a casa con
nuovo splendore. La loro luce diventa sempre più bella e più perfetta.
5. Padre, non a causa di
questo splendore, bensì a causa della Misericordia lasciami andare, se non
altro, anche nel buio più profondo, dove il Tuo immutabile Ordine ha riposto il
fondamento per la redenzione. Dove la Tua Volontà salvifica ha offerto le mani
per questo scopo, dove la Luce della Tua straordinaria Sapienza ha inviato i
suoi Raggi e la profonda Santità della Tua Serietà ha preso su di Sé il
Sacrificio; dove la Tua mai misurabile Pazienza ha portato riconciliazione alle
tenebre che il Tuo sublime santo Amore ha potuto liberare e la Tua amorevole
Misericordia ha potuto prendere su di sé il coronamento, – là io rivolgo
l’occhio mio. O affettuoso Abba, indirizza lì la mia via e fa che diventi una
luce della Verità. Dammi il segno che ricevono coloro che Tu hai eletto. Ti
prego".
6. Pieno della massima fiducia
nella promessa del Padre, Karmata guarda di
là al Santuario; e quanto più a lungo deve aspettare il segno, tanto più forte
gli viene la certezza che lo riceverà. Sì, la sua pazienza è diventata grande.
Si alza tranquillo. Dopo un lungo tempo vede come un raggio
luminoso sul Tempio di Luce che scrive le parole:
“Pace e forza ai figli del santo Sacrificio!”.
Allora sa che la sua preghiera ha trovato ascolto.
Con profondo sentimento di gratitudine, rivolto verso il Santuario, allarga le
braccia, poi va da Alaniel e Madenia che lo attendono nel vestibolo e dice:
7. "Iddio, il nostro
Padre Santo, mi ha ascoltato!". I primi accarezzano Karmata, essi hanno
per lui molta affezione. – Si avvicina il tempo allorquando il fanciullo
abbondantemente benedetto andrà via dalla loro Casa per continuare la scuola di
preparazione. Madenia va da una Casa angelica all'altra, chiama anche i 24
anziani e i quattro angeli guardiani, questi entrano nella stanza consacrata
della Casa. Alaniel, Raphael, Agralea e Madenia stanno a destra e a sinistra di
Karmata, di fronte a lui Muriel con Pargoa, alla destra Uraniel, Michael, Urea
e Elya, alla sinistra Zuriel, Gabriel, Helia e Pura. Il quadrato ai due lati è
chiuso dai 12 Anziani e due angeli della Vita. Prima parla Zuriel.
8. "Karmata, il
Santissimo-UR ci ha chiamati per realizzare in te il compito, ed io ti domando:
sei pronto a percorrere in pazienza la via che l'Atto dell’Amore di Dio ti ha
tracciato?". – Karmata risponde:
"Io voglio fare ciò che Egli mi comanda. Non il mio desiderio, bensì il
desiderio di Dio, del Padre nostro, del santo Sacerdote e Creatore
dell'eterna-santa Volontà dell'Amore, sia fatto, dove, come e quando Egli
vuole".
9. Parla Muriel: "Credi tu di sopportare il difficile
che la via della Terra porta con sé?". – Karmata
risponde: “Lo metto nelle mani del mio caro Padre! Con la Sua forza mi
riuscirà, la Sua pace mi proteggerà. Il chiaro Raggio del Tempio ha scritto
nell'Universo: ‘Pace e Forza ai figli del
santo Sacrificio!’. Questo rimarrà la mia Luce in ogni oscurità, oscurità
che io non temo! Il Padre siede assolutamente solo al comando! La Luce della
santa Essenza-ur è ovunque, così io credo. Non vi è nulla che non sia sorretto
in Dio!".
10. Muriel
pone la terza domanda: "Se però la Luce nel regno delle tenebre si farà
attendere, non ti scoraggerai?". – Convinto, Karmata
replica: "O Muriel, e voi santificati del caro Padre, di questo non temo
assolutamente nulla; io pure sono un figlio Suo! Mi accadrà diversamente di
come ha deciso su di me? Egli dice: ‘Io
aiuto i Miei figli, il Mio Amore è loro sottomesso!!’.
11. Con questo Egli vuol
dirci: ‘Ovunque sono i Miei figli, là
sono Io con la Mia forza e li prendo sotto la Mia tutela e protezione!’ –
Comunque, Muriel, se dovesse accadere che il mio cuore pur una volta diventi
nel tempo vacillante, tempo che io non abbraccio ancora con lo sguardo, allora
ricordatevi di me, voi primi del sublime Seggio di Grazia, e la Luce mi
risplenderà come uno dei vostri soli che inviano i loro raggi negli spazi più
lontani sulle loro orbite eternamente ordinate. Allora aspetterò con pazienza,
pazienza che nella Casa di Alaniel ho potuto in parte conquistarmi, finché
accada ciò che la buona Volontà del Padre ha deciso su di me".
12. Su queste eccellenti
risposte, Muriel dice a Raphael e ad
Alaniel: "Manterrà il fanciullo, ciò che nel suo interiore porta ben
preparato? Lo scopo della Rivelazione darà anche all'ultima tenebra la piena
redenzione, come la Misericordia, attraverso il santo Sacrificio di UR,
accompagnerà il figlio perduto nell'ora della conoscenza, di nuovo sulla retta
via? Rimarrà fedele al santo giuramento che dovrà dare nel giorno luminoso
della chiamata all'Eterno-Santo-UR?".
13. Raphael
e Alaniel dicono: "Karmata non perderà
la parte della corona dell'Amore eternamente immutabile. Certo, noi aspetteremo
l'ora della convocazione. Allora il fanciullo potrà portare ancora una volta la Parola di Luce sulla Terra, e questa
in una Verità come non accade quasi
dal tempo del sommo Sacrificio".
14. Muriel
si rivolge ai restanti quattro arcangeli-ur e agli altri arcangeli e dice:
"Esistono nel Regno dell'Amore e della Luce, altri fanciulli che possono
adempiere pure la vocazione?". – I quattro
dicono: “Sì! Ma Iddio ha messo la Sua mano su Karmata per quest’Opera; egli è
un Raggio di Grazia dell'eterno Amore!”.
15. Muriel
domanda agli anziani: "È necessario che egli percorra la via della Terra
per compiere la Volontà dell'Altissimo?". – Essi
rispondono: “Ciò che dice l'Amore, questo deve accadere! Esso versò il Raggio
della Grazia quando Raphael e Agralea diedero al fanciullo il nome ‘Karmata’
che significa anche ‘adempimento’. Nessun figlio deve percorrere la via del
co-sacrificio se egli stesso non vuole. Vale solamente il libero riconoscimento
dell'Amore”.
16. Muriel
si rivolge ancora ai quattro guardiani, e chiede: "Riavremo indietro il
fanciullo dopo aver percorso la sua via del sacrificio? Può il nostro Amore
gioire ancora, un giorno, nell’accoglierlo in mezzo a noi?". – I quattro rispondono: "Questo accadrà! Noi
stiamo presso il seggio di Dio e focolare della Santità, e sorveglieremo senza
sosta la strada del fanciullo. Il suo piede sarà guidato intercedendo noi; un grande tra noi[4]
dovrà stendere le ali su di lui. Questo avvenga; alleluia!".
17. Tutti
esclamano festosi: "Alleluia! Amen!". Karmata non comprende ancora il
profondo senso che vale anche per la Creazione; tuttavia l'Amore dona ciò che è
necessario per il suo passo successivo. Non domanda neanche a nessun angelo
superiore, ma attende con pazienza, finché impara a guardare profondamente.
18. Alaniel
e Raphael dicono a Muriel-Pargoa: "Per
Karmata ha inizio una nuova svolta, questa lo porterà più vicino alla vita
pienamente cosciente. Con amore e pazienza egli ha riconosciuto per una parte
la Camera del Cuore divino, ora gli deve splendere una Luce sul sentiero per la
parte Sacerdotale del Cuore. Noi vi domandiamo, Muriel-Pargoa, volete ora
guidare Karmata ed aiutarlo a procedere? Volete custodirlo come bene nobile del
Padre? Allora manifestatelo dinanzi a noi, ai Servitori di Dio".
19. Pargoa
afferra le mani del fanciullo, mentre Muriel pone le sue sui riccioli di
Karmata, e dice: "Con gioia smisurata accogliamo presso di noi il fanciullo
del Sole Rajona[5];
egli dovrà stare dinanzi ai nostri fanciulli come lo richiede la via. In linea
diretta dovrà accadere ciò che a lui è formativo e utile. Al Santissimo sia la
nostra gratitudine perché ci affida Karmata. Alaniel e Madenia, dalle vostre
mani lo accogliamo gioiosi; voi gli avete ben insegnato ad esercitarsi
giustamente nella pazienza. Noi ora aggiungeremo il resto, affinché un giorno
un figlio maturato possa dare il suo voto e ritornare puro nella Casa del
sublime Amore di Dio".
20. I principi uniscono in
cerchio le mani, in segno che essi – uniti nella più elevato armonia – agiscono
secondo la Volontà di Dio. Karmata accoglie questo riconoscente, come un grande
dono non meritato. Per lui inatteso, ma annunciato nel cuore agli angeli superiori,
il Padre entra nella stanza consacrata, circondato gioiosamente dai primi del
Trono. Karmata s’inginocchia con venerazione e pura umiltà, e senza parole dà
ciò che gli è possibile dare.
21. Il
Padre si china affettuosamente su di lui, lo solleva al Suo Cuore e
dice: «Benedetto
sarà il tempo in cui la Luce invierà l'ultima Rivelazione! Ma prima deve
accadere qui ciò che poi dovrà essere dato al luogo del Mio Sacrificio. La
Misericordia ha prodotto la base per la completa redenzione che il Mio Ordine
concesse per tutte le sante Caratteristiche della Creazione. Per questo, più
tardi sulla Terra, per tutte le sfere tenebrose dovrà essere accesa nuovamente
la Luce dal Mio personale tempo del Sacrificio. Per questo Io dono benedizione,
pace, forza e grazie a tutti i figli che muovono le loro mani per l'ultimo
santo coronamento».
22. Dopo queste parole il Padre consegna il
fanciullo a Muriel, impone le mani sulla coppia di principi e dice: “Prendete
Karmata in vostra custodia, come state voi nella Mia. Io vedo quanta
gratitudine e gioia entra nel vostro cuore. Ben per voi che siete pronti per
ogni azione benedetta, affinché anche attraverso di voi si adempia il Mio piano
della Creazione! Voi, Alaniel e Madenia, siete altrettanto benedetti; avete
fatto per il fanciullo più di quanto era necessario per adesso. Buoni frutti
porteranno il vostro servizio d'Amore.
23. E voi, Raphael-Agralea, avete educato il
fanciullo a voi affidato per un autentico Karmata. Nel costante guardare a Me
avete donato l'Amore della vostra essenza. Ora egli è già un vero figlio-amore.
– Solo alla fine, però, con le ultime esclamazioni di alleluia dei Giorni di
Creazione dell'Amore saranno rivelati a tutti i fanciulli i significati più profondi
del piano di redenzione, a voi primi, però, anche il senso di quei tempi che Io
– levato fuori dalla Mia Sorgente-ur – già lascio scorrere davanti ai vostri
occhi. Voi principi e primi angeli portatori avete già quasi perfettamente in
voi la Mia Essenza, per quanto sarebbe dedicata per l’Anno-Atto-ur all'Opera
del Giorno. Ma solamente la sera potrà sollevare l'ultimo velo, perché voi fin
lì entrerete in strettissima Unione con Me per una quasi incalcolabile
molteplicità. Nemmeno il figlio più perfetto può penetrare più profondamente
nella Mia Essenza-ur, di come Io Mi svelo per il progresso della Creazione
secondo lo Spazio e Tempo. Ma fin dove ho portato il Mio Io-ur vicino al sesto
giorno della Creazione, così voi primi vi siete già avvicinati a Me e penetrati
nel Mio Cuore-ur. Il Mio Amore si è riversato su di voi completamente, quando
avete offerto di nuovo in sacrificio a Me i vostri cuori».
24. Al cenno di Dio, Pura
corre alla porta e conduce dentro Sama, assistita da un angelo del Sole. Il Padre la solleva al Suo Cuore dicendo: «Vi sia
annunciata anticipatamente una gioia: Karmata si è confermato nelle Mie
Caratteristiche e sta dinanzi alla sua missione; allora Io terrò un gran
banchetto di gioia con voi e con molti figli celesti, poi sarà giunto il tempo
in cui le tenebre riceveranno l'ultimo colpo mortale. Allora presto l'intera
Creazione riavrà l'eterna Luce e ogni Vita.
25. Il primo degli ultimi colpi mortali – che
veramente sono dei veri colpi vitali – avverrà mediante Karmata non appena voi
principi avrete compiuto in lui i preparativi, com’è dentro di voi. Mio Muriel,
guida tu il fanciullo eletto, ed accogli anche Sama nella tua Casa per la gioia
di entrambi. Siate benedetti con la Pace della Mia Santità e del Mio Amore».
Tutti abbassano solennemente il loro capo, affinché benedizione e pace, sia per
loro in ogni tempo la forza dalla quale operano. Ma poi – come sempre – il
Padre viene circondato con giubilo e gratitudine, finché nei Suoi santi, soavi
e luminosi occhi, splende una lacrima di gioia. –
26. Gli angeli proseguono il
loro lavoro della Creazione. Il principe di luce Muriel benedice Karmata e
Sama, allorquando Pargoa conduce i due fanciulli sulla soglia della sua Casa
sul Sole-centrale primordiale Mugona. – –
27. Qui
sia detto che i gesti spesso infantili dei primi, ovvero i dettagli d'un atto,
avvengono solamente a causa dei fanciulli più piccoli. Infatti, non soltanto
con l'insegnamento, bensì più con l'esempio e mediante le azioni vengono
educati i piccoli fanciulli della luce di Dio, finché anch’essi –
corrispondentemente alla loro destinazione del Giorno della Creazione –
raggiungano la loro rispettiva grandezza di luce. I rapporti dei primi e già
perfezionati angeli si modificano secondo la maturazione dei piccoli a loro
affidati, ma accadono parecchie scene meravigliose in cui anche gli "amati
cari" del Padre, sono e vogliono essere, dal più profondo del Cuore,
solamente bambini
[indice]
Terza Parte
Nella casa della Serietà
۞
Un
esempio scolastico, e cosa se ne può trarre
1. Karmata si
sviluppa a vista d'occhio. Muriel e Pargoa gioiscono perché lui diventa
veramente indipendente. Ha bisogno ancora di qualche esortazione, altrimenti la
via preparatoria potrebbe considerarsi conclusa. –
2. Karmata si trova con i
principi nella Jeru-Salem (santa Luce). Riceve l'incarico di andare da solo sul
Sole Mugona e, da lì, su un mondo stellare più piccolo indicato che appartiene
all’immediato circuito del raggio del Sole-centrale primordiale, sul quale dei
‘neonati’, vale a dire i più piccoli nel Regno della Luce, ottengono la loro
educazione. Anche qui non può senz'altro avvenire di portare questi
piccolissimi (del resto, gli ultimi fanciulli che sono stati generati
spiritualmente prima della Via di redenzione del Padre sulla Terra) al più
presto possibile dal Padre, avendo riguardo al libero sviluppo, cosa che è la
più intima necessità di tutti gli angeli (figli della Luce). Non è trascurato,
per la gioia e l'onore di Dio, in piena umile dedizione e nel più puro servizio
d'amore, di costruire strade luminose sempre più ampie per l'oscurità, per
aiutare a purificare la deplorevole caduta della Creazione e per richiamare a
casa il figlio perduto insieme al seguito. Gli angeli superiori in unione col
Padre-UR vedono subito quando nelle parti della Creazione ad essi subordinate
c’è bisogno del loro personale aiuto.
3. Muriel aveva mandato
Karmata, affinché il medesimo potesse mostrare che cosa ha finora accolto in
sé. È appena giunto su Mugona presso la Casa in collina, quando la sua compagna
celeste Sama gli viene incontro. Entrambi sono assai felici, e Karmata domanda
subito per quale ragione lei si trova su Mugona.
4. Inginocchiandosi, però, non
dimenticano di ringraziare Abba dal profondo del cuore per tutta la Grazia. In
tal modo rivolgono i loro occhi alla santa Città che a loro, fanciulli già
sbocciati nello spirito, è chiaramente visibile anche da una distanza di spazio
non insignificante.
5. Sama riferisce che lei può
intraprendere un viaggio con un angelo della Casa di Raphael, e le è stato
permesso di rimanere un po' di tempo dove le piaceva. Su Mugona ha incontrato
un caro gruppo di fanciulli al quale si è unita. Per la sua maturazione non
c'era nulla in contrario che il suo angelo guida l'affidasse alla protezione
dell'angelo del gruppo dei fanciulli. "È una meravigliosa, affettuosissima
conduzione del Padre nostro", conclude Sama,
"che dovevamo incontrarci qui".
6. "Certamente",
concorda Karmata. "Per questo dovevo
venire anch’io su Mugona, senza ottenere indicazioni su che cosa sarebbe
accaduto qui. Possiamo rallegrarci di cuore nell'Amore del Padre pieno di
Grazia, per essere attualmente uniti".
7. "Oh, si",
conferma Sama. "Ma ora vieni, prima ti
porto nella mia casa degli ospiti e là mi racconterai della tua via. Il priore
Raphael e Ajera Agralea parlano spesso di te. Io credo che essi possano vedere
tutto. Talvolta con loro è completamente meraviglioso; allora guardo a loro
quasi come al caro Padre stesso. Naturalmente è tutto un altro sentimento
quando si può vedere il Padre. Vedi, Karmata, ovunque qui nella Luce si è
semplicemente come a Casa; ciò nonostante è uno speciale essere-a-casa quando
ci si trova presso gli angeli anziani (genitori) oppure nella Casa del priore,
per non parlare del Santuario, dove il Padre si rivela nel modo più
meraviglioso. Che ne dici?".
8. “Tale e quale succede a me,
Sama. Io però non sono stato mandato adesso per giocare con i fanciulletti, mi
attende un lavoro, e perciò non posso fermarmi". Sama è assai rattristata
e prega di salutare almeno gli angeli presso i quali dimora ben accolta. La
coppia di angeli sta davanti alla bella e alta porta ed attendono amorevolmente
gli arrivanti. Essi pregano Karmata affinché oltrepassi la loro soglia e
benedicono il suo ingresso con il diritto di benedizione della casa; pure non
lo invitano a rimanere, veramente anche non glielo vietano.
9. Rimanere un po’ con Sama
non gli sembra un’ingiustizia, cosa che anche non sarebbe se fosse nel giusto
ordine del tempo, ma l'ambiente bello, la benevolenza dei grandi angeli,
l'amore celestialmente puro di Sama, e poi il gruppo dei fanciulli, ah – quale
cuore – per quanto fosse già assai capace, potrebbe resistere? Karmata rimane
sospeso, …e si dimentica dell'incarico e della sua via. –
10. Dopo un certo tempo, gli
abitanti della casa si trovano ad un bel banchetto. Qui arriva l'angelo-guida
di Sama e comunica che il priore Raphael lo chiama perché torni indietro e
porti con sé Sama. Perfino nella loro gioia celeste regna una tristezza che in
sé non è ingiustificata. Sama obbedisce subito e senza esitazione mette le sue
mani in quelle dell'angelo. Karmata li
accompagna fino alla Casa di Muriel nella quale devono passare, dove per
entrarvi ha un diritto familiare. Appena dentro, lo prende uno strano
sentimento. È quasi inquietudine. In un attimo gli diventa cosciente la sua
azione irresponsabile che, in verità, non è cattiva, perché questo non esiste
nella Luce, ma ha dimenticato di prendere sul serio l'incarico che è lo scopo
principale della sua educazione. Davanti all'Altare domestico s’inginocchia,
nasconde il suo volto nel meraviglioso manto giallo dell'altare, e dice:
11. "O santissimo Amore,
che cosa ho fatto? Un incarico, affidato a me, l’ho trascurato! Come si può
riparare, così che la Tua tristezza su di me, o buon Padre, sia trasformata in
gioia? Ah, Padre, perdonami il grande errore. Sama ha subito obbedito non
appena è stata chiamata, benché sarebbe rimasta volentieri con me. Io invece
non ho obbedito e sono andato su un'altra via che quella a me indicata per il
mio miglioramento. O buon Abba, ora aiutami a riparare di nuovo la mia
trascuratezza. Sostienimi con la Tua forza d'Amore; adesso, infatti, Ti ho
molto afflitto, come anche a Muriel e Pargoa. Ti prego, aiutami, buon Padre,
affinché diventi per Te gioia e che possa ancora ben portare a termine questa
via con l’aiuto Tuo". Grande umiltà scaturisce da lui. Come guarda in su è
come un dolce soffio quello che gli spira dalla parte dell'altare domestico.
Fiducioso si alza e, pieno di sicurezza, completamente certo dell'aiuto
Paterno, lascia senz'ulteriore sosta Mugona e prende la via per il mondo della
scuola di Luce.
12. È un Raggio da grande
altezza che – visibile – lo guida a quella Casa degli angeli dove lo attende il
suo lavoro. Gli angeli della Casa sentono avvicinarsi l'aiuto a loro promesso
in preghiera; vanno incontro a Karmata e impartendo la benedizione della Casa
lo conducono oltre la loro soglia. Essi hanno la stessa età di Luce di Karmata,
ma poiché lui in seguito alla sua predestinazione e alla guida speciale ad essa
legata è più maturo, qui trova parecchio lavoro. Egli non deve mostrarsi
superiore di quanto lo sono gli angeli della Casa, può parlare soltanto come
‘nostro ammaestramento’, perché i più piccini da accudire non devono risentire
tra i loro angeli anziani e Karmata, nessuna differenza.
13. Questo non è così facile.
Egli si accorge della sua maggiore sapienza; e la capacità di insegnare risalta
sorprendentemente. Può rallegrasi, può servirsi della capacità, ma è da
compensare con il servire e con il puro Amore. Gli angeli della Casa imparano
parecchie cose; e la gioia è molto grande quando già dopo breve tempo i
fanciulletti esprimono il desiderio di vedere presto il Padre. Karmata
s'intende magnificamente di accrescere il loro anelito e, nello stesso tempo,
esercitarsi nella pazienza.
14. Da quest’impulso e da
angeli di altre Case del territorio affine (somigliante ad un distretto sulla
Terra) sono portati tutti i fanciulletti, e Karmata
deve parlar loro. Come si rallegra che a lui, quale messaggero della Casa di
Muriel, gli si dia fiducia. Per questo ringrazia in vera umiltà d'amore. Tutti
i cuori volano verso di lui e l'insegnamento prende la forma di una festa
emozionante. Vanno su una collina sulla quale lui aveva già parlato alcune
volte con il Padre da solo, secondo il bisogno del cuore. Ora molti occhi lo
attendono lieti, ed egli comincia con il suo insegnamento.
15. “Cari fanciulletti del
Padre! Non io voglio parlare a voi, bensì il mio cuore, dal quale deve parlare
l'Amore del Padre. Il cuore deve annunciare l'Opera meravigliosa di Dio che vi
ha dato per onor Suo e per la vostra gioia di vita. Noi ci troviamo su una
stella luminosa e fin dove giunge la vostra conoscenza, qui vi piace ben oltre
ogni misura. Sì, la luce vi porta e l'amore vi guida. Che però la luce irradia
fin qui da ‘qualche parte’, lo avrete percepito perfino voi piccolissimi, così
che oramai domandate: ‘Da dove viene tale luce?’. A voi è anche certo: ‘Laddove
c’è la sorgente di luce, questa deve avere la sua piena forza, la sua dimora! –
E questo è vero!
16. Quella Luce, però, che
irradiandovi in maniera pura vi rende beati, e che voi riconoscete come
l’Essere sublime, ha ancora anche altre vesti. Cari fanciulletti, non stupitevi
troppo, lo verrete a sapere presto. Molte notizie ho portato dal santo Padre
buono che in Sé da solo racchiude tutta la Pienezza, e diffonde tutta la Luce e
la Vita da Se stesso. Egli conosce ogni figlio, sia grande che piccolo, perché
ogni figlio riceve un Raggio dal Suo Regno, dal Suo Centro-ur. Sì, Egli, …Egli
porta nel Suo Cuore tutti i Suoi figlioli!
17. Pensate forse che non vi
conosca solo perché non Lo avete ancora visto? Oh, Egli conosce precisamente la
natura del più piccolo fanciullo; Egli è il Creatore di tutti noi! L'interiore,
come l'esteriore, nulla Gli è nascosto. Procedete avanti, e presto potrete
essere nel Suo Cuore paterno. Egli vuole però anche prendere possesso di voi.
Sì, Egli erige un’eterna dimora per voi presso di Sé, ma per Sé presso di voi.
Ma quando questo è avvenuto, subentra poi un punto fermo? Oh, di gran lunga no!
Il meraviglioso di ogni beatitudine è senza limiti, e non finisce nemmeno
quando si può dire:
“Il Padre ci ha fatto
completamente Sua proprietà!”
18. Di questo ne siamo lieti,
perché Dio è Amore, il cui Amore innalza ogni figlio alla gloria di vita
santissima e imperitura! Solo allora comincia la piena e vera Vita presso e nel
Padre! Preparate il vostro piccolo cuore, affinché il buon Padre Santo, possa
prendere in voi dimora. Tutto il necessario seguirà poi. Se però il vostro
desiderio deve essere trovato giusto, allora dovete riconoscere la Sua sublime
Volontà; perché ciò che Egli decide di voi, è buono! Allora si sveleranno anche
le Sue sante luminose vie dell’Amore, e voi non potrete misurare la vostra
parte con alcuna misura”.
19. Il discorso di Karmata non
ha lasciato profonda impressione solamente nei fanciulletti, anche gli angeli
della Casa lo ringraziano per il suo buon insegnamento. Egli li rimanda al
punto giusto, vale a dire al Padre stesso, al Quale solamente spetta l'onore e
il ringraziamento. Allora s’inginocchiano, un angelo della Casa intona un inno
di lode come nella loro sfera non può aver luogo di meglio. Una Luce
visibilmente chiara penetra come raggio benedetto in tutti i cuori, così che
sentono la vicinanza del Padre. A lungo c’è quiete in tutta la schiera, una
meravigliosa pace aleggia su tutti loro. Poi, riconoscente, ogni gruppo ritorna
alla propria Casa. Karmata, su richiesta, visita ancora una volta ogni dimora,
e ovunque entra con lui una benedizione speciale.
*
20. La Luce lo richiama.
Questa volta non si fa trattenere da nessun desiderio, sebbene lo leghi un
grande amore agli angeli di quelle stelle. È incaricato di portare
ringraziamento e molte preghiere al Padre. Può ancora fare una consolante
promessa: "Presto il Padre vi chiamerà, ed avremo poi un lieto rivederci”.
Ora li saluta, e gli abitanti delle stelle lo guardano dalla collina ancora un
po' di tempo.
21.
Trova la sua strada per
Mugona. Ora che si avvicina alla Città santa, gli viene anche in mente di nuovo
la sua tiepidezza. Nostalgico pensa al Padre, e si accorge della benedizione
che sta sul suo lavoro. Se soltanto non fosse stato noncurante prima. Se Sama
non lo avesse invitato a
rimanere, allora, …Karmata dimentica di
attribuire a se stesso la colpa. Si nasconde dietro Sama e vorrebbe far portare
a lei la colpa. Ma il suo torto all'improvviso emerge dal pensiero: “E adesso,
come devo stare davanti a Muriel e Pargoa, particolarmente però dinanzi al
Padre?”. Con timida soggezione ritorna alla Città santa.
[indice]۞
La
Dottrina della colpa e, su ciò, una Parola del Padre
1. Karmata siede
tra Muriel e Pargoa nella stanza consacrata alla libera vista. Riferisce della
sua via, riconosce anche la sua pigrizia come una grande colpa, ma …non accusa
Sama con nessuna parola, ma ben nei pensieri. I principi tacciono. Nel
frattempo guardano verso il Santuario; allora lo fa anche Karmata, poiché il persistente silenzio, la calma
dei primi a poco a poco lo opprime, finché non riesce più a sopportarlo e dice
impaurito:
2. “O Muriel e Pargoa, ho
certamente agito molto male, poiché voi tacete e il Santuario non mi da alcun
segno. Perché ho dimenticato la mia via? Avrei dovuto prendere con me Sama,
sarebbe stato meglio. Ora vi ho molto rattristato, perché vi rivolgete a me con
tanta fatica; per non parlare della delusione fatta al Padre! Oh, aiutatemi ad
aggiustare tutto di nuovo. Sama mi ha sempre fedelmente aiutato nella Casa del
priore; ora è stata lei che mi ha distolto dalla mia via. Se mai il Padre mi
affiderà ancora un lavoro così benedetto, io baderò certamente più a null'altro
che unicamente alla Sua voce. Sì Padre, questo Te lo prometto, Tu, mio massimo
amore e onnimisericordia! Ti prego, concedimi di nuovo l’ingresso come Tuo caro
figlio presso di Te”. Lacrime scorrono sul suo bel viso infantile, mentre
continua a parlare agli angeli:
3. "O santificati del Padre,
aiutatemi seriamente a riparare alla mia mancanza, affinché l'amore del mio
cuore possa servire come sacrificio al Padre". Questo, perfino nel Cielo è
una vera necessità del cuore. Muriel stringe
Karmata, indica la Casa del Sacerdote e dice:
4. “Karmata, solo nel
Santuario di Dio troviamo l’aiuto! Noi stiamo con te, perché il Raggio di Vita
fondamentale della Serietà affidatoci dall'Eterno-Santo ha molta forza, forza
di cui tu non hai ancora, di gran lunga, nessuna idea. Una cosa però, Karmata,
non te la può dare nessuno, nemmeno il Padre; e questa è: ‘La giusta conoscenza
e vera umiltà’. – Il Padre illumina il tuo cuore, noi possiamo renderti
attento, e quando la santa forza ombreggia su di te, allora tu stai sotto la
forza della nostra preghiera. Ma forza e preghiera non sono conoscenza! Dalla
forza ricevuta e dalla preghiera data a te devi tu stesso riconoscere la via
che ti guida alla conoscenza più profonda.
5. Le vie di tutti i fanciulli
furono preparate con cura, perfino prima che noi primi ci potessimo rallegrare
della ‘Vita avuta da Dio’. Sì, la nostra vita è sostenuta da Lui, eternamente,
ma sarebbe servito questo all'Onore dell'Onnipotenza del Creatore, se Egli
avesse portato i figli su vie accuratamente predisposte? Allora essi non
avrebbero necessitato né di Doni divino-celestiali, né della ragione. La forza
elargita sarebbe stata uno spreco nella Creazione! La straordinaria pienezza di
Luce, sparsa su tutta l'Opera, quale utilità ne avrebbe? E la Misericordia che
la circonda, sarebbe stata senza alcun valore! Questo non sta in sintonia con
l'Essenza-ur, la cui manifestazione dovrebbe allora significare per i figli un
ragionamento fallace su una vita eterna. La Divinità non avrebbe bisogno di
nessun Ordine costruttivo per un tale lavoro malfatto!
6. Sulla via del ritorno tu
guardasti all'Onnisantissimo. Il tuo anelito era di entrare da Colui che si è
edificato la santa Casa per Amore dei figli. Pensasti anche alla sconfinata
bontà. Pure un pensiero vibrò ancora lì accanto, l’hai perfino represso. Ma
poteva darti pace? Ti era di conforto?
7. Vedi, Karmata, io non posso
portarti alla conoscenza, ma ben rimandarti sul sentiero. Tu stesso devi
camminare, devi tendere le mani verso la
meta bramando ardentemente con la preghiera: “Giacere senza volontà
nella Volontà della Divinità, e diventare con questo forte nella volontà e
sicuro nella meta!”
8. Ora tu stesso devi
riesaminare tutto. Chiamaci quando hai bisogno, noi saremo presso di te”. – La
parola assai seria e pure pulsante di grande amore penetra profondamente in Karmata. Egli china il suo capo e quasi non sente
quando i principi si allontanano da lui. Quando la porta si chiude dolcemente,
guarda in su. Allora avanza fino alla libera vista, piega le sue ginocchia e
prega:
9. “O santa divina Essenza,
ora so molto di più su cosa vuole il Tuo sublime Amore. Muriel mi ha davvero
portato a Te, finché ho potuto riconoscere la mia colpa. Padre buono, in
profonda umiltà mi abbasso, ma la Tua mano misericordiosa si stenda su di me.
In essa, o Dio, possiedo il sostegno migliore! La voglio afferrare con tutte le
forze, con l'amore che mi conduce a Te. Sì, con forza e amore, preparato dalla
Tua bontà paterna, ogni figlio Ti può afferrare anche quando si è smarrito. Io
l'ho fatto, perciò voglio aggrapparmi fortemente alle Tue mani soccorritrici e
lasciarmi guidare da loro fin dentro al Tuo amorevole Cuore.
10. Muriel dice che Tu non
porti nessun figlio per Amor del Tuo Ordine assai magnifico, Ordine che ci
innalza ad immagine Tua. Se Tu dovessi portarci, chi porterebbe Te? Ciò
nonostante attraverso la Verità fondamentale mi splende adesso una Luce più
profonda, ed io riconosco:
11. “Sebbene Tu non porti
nessuno dei Tuoi figli, eppure, loro sono sostenuti in eterno dal Tuo Amore! Tu
non hai innestato in loro la conoscenza, ma la fai germogliare in loro in piena
misura. Sebbene i figli lontani devono trovare la via liberamente, da se
stessi, Tu Ti sei pure sacrificato per loro, hai percorso per gli stessi la via
terrena e li hai innalzati con questo a Te, come figli della Tua Luce!!”.
12. Lo stesso hai fatto con
me. Mi hai sottoposto alla protezione dei Tuoi principi, i quali – lo sento –
ora pregano per me. Essi dischiusero la Porta nascosta, attraverso la quale Tu,
Padre mio, sei entrato. Con grande letizia posso sentire la Tua vicinanza!
Lascia che la Grazia Tua mi circondi, che i miei folli pensieri, parole e
opere, sprofondino. La Tua più grande gioia è quando tutti i figli sono felici
in Te! Con fervore io dico: ‘Voglio giacere senza volontà nella Volontà della Tua
Divinità, per diventare con questo, forte nella volontà e sicuro della meta!’.
La mia volontà e la mia meta sia in eterno solamente Tu, il Padre mio di ogni
amore!!".
13. Dal Santuario penetra un
luminoso Raggio nella stanza, riempiendola completamente. Karmata sente la mano
di Dio sul suo capo. Allora rimane ancora assorto e prega Muriel e Pargoa di
venire da lui. Subito essi entrano, Muriel gli dà la benedizione proveniente
dalla Serietà e Pargoa lo stringe tra le sue braccia.
14. Karmata
dice: "O Muriel e Pargoa, una cosa grande mi è capitata! Solo adesso mi
sento figlio del Padre. Vi ringrazio, perché la vostra Serietà mi ha aiutato, e
la vostra preghiera che mi ha portato al Padre è ritornata su di me come Raggio
benedetto. Perciò voglio confessare dinanzi a voi ciò che al Padre non diede
nessuna gioia".
15. Muriel
interrompe Karmata: “Caro figliolo, non è più necessario confessare il tuo
errore, esso non ci è stato nascosto. Lo fai bene dal cuore pieno di umiltà, ma
ciò che la Grazia copre, nessun figlio ha bisogno di scoprirlo di nuovo. Anche
a Sama non hai più bisogno di chiedergli perdono, come avevi intenzione di
fare. Eppure, voglio ancora menzionare alcune cose, perciò ascolta". Essi
prendono di nuovo posto al libero panorama. Pargoa porta dei frutti deliziosi
ed essi si fortificano.
16. Ora parla Muriel: “Vedi, Karmata, la gioia del rivedervi vi
ha sopraffatto. State ancora crescendo, cosa che in verità facciamo noi tutti
in riguardo all'Opera della Creazione, ma negli sconfinati tempi dei primi
giorni, i primi nati che rimasero fedeli al Padre sono i più perfezionati;
costoro hanno solo bisogno di apprendere Misteri più profondi, mentre tutti i
nati dopo devono fare, in molte cose, i loro gradini. Perciò non è stato un
male abbandonarsi alla gioia del rivedersi. Ora è meglio eseguire prima il
lavoro, e poi godere della gioia che era prevista al tuo ritorno. La decisione
stava in te; tu dovevi imparare.
17. La cosa stolta che poteva
ridurre la tua via, fu semplicemente il tuo pensiero di dare a Sama la colpa
principale. Nella Luce non esiste nessuna colpa, poiché lo sviluppo pretende
anche la via libera. Tu stesso ne hai fatto una colpa. Vedi, ciò che si vuol
portare da se stessi – e questo vale specialmente nella materia – non viene mai
riconosciuto come colpa dal Padre, poiché Egli cancella ogni colpa della vita
nel momento in cui un figlio giunge con pentimento alla conoscenza.
18. Davanti alla Divinità non
esiste veramente nessuna colpa; se sì, allora la colpa sarebbe dovuta uscire
prima da Essa, poiché nulla esiste la cui provenienza non giace in Dio-UR! Se
mai ci fosse stato un solo peccato, prima dell'onnipotentissima sublimissima
Essenza-Dio, allora la caduta della Creazione sarebbe stata condizionata,
quindi l’aver compiuto il Sacrificio sarebbe stato senza scopo. Ma questo non
esiste! Dio significa ‘eterna Perfezione’, e soltanto il perfetto, posto sulla
via dello sviluppo, ottiene la sua Vita.
19. Ciò che è da stimare come
colpa dalla caduta di Sadhana, è il debito della Creazione materiale. Se
davanti al trono della Giustizia di Dio non vi è nessun querelante di una
colpa, allora Dio non può e non giudicherà nessuno. Se invece qualcuno porta
una colpa, sia propria o altrui, allora gli verrà anche messa in conto. Se
qualcuno riconosce se stesso colpevole davanti all'Onnissanto, cosa che
sicuramente con la caduta ai co-precipitati apre il Cielo, egli non cerca per
il suo peccato nessun portatore del peso; così diventa forte nella verità, che
invece della colpa – anche se spesso inconsciamente – risuona il pentimento, la
silenziosa preghiera: ‘Signore, rendimi
nuovamente puro, fammi diventare il Tuo figlioletto e rimanerlo eternamente’.
20. O beato! Allora ogni
peccato è lavato e la colpa rimane indietro nell'abisso! Ma questa passerà,
come è lavata ogni colpa attraverso il Sacrificio di Grazia di Dio. Questo è un
santo mistero, che la Misericordia del Padre buono con il Golgota, nel senso
più profondo, ha cancellato tutte le colpe, anche se nella materia queste
possiedono ancora la loro validità. Ciò che le anime e gli uomini percepiscono
là come realtà, ahimè – la loro morte terrena lo rimuove, come loro stessi
dalla vita illusoria. Nulla rimane, che unicamente la luce nella Luce!!
21. Chi riconosce dinanzi a
Dio il suo errore, ma mette un ‘ma’
dietro la sua confessione, inganna se stesso per la giusta porzione di Grazia
di Dio. Il ‘ma’, il tentativo di farsi pulito e addossare il peso su qualcun
altro, questa è la vera colpa!
22. Ed esclusivamente questa è
anche la colpa del figlio caduto!! Egli scagliò il ‘ma’ come imputazione della
colpa contro Dio! – ‘Sei Tu il colpevole,
Tu mi prendesti ciò che era mio!’. Con maligno ardore il colpevole gettò la
sentenza di colpa ai piedi dell'Onnipotenza e Santità e la scrisse –
calpestando la Vita – sul fondamento della parte dell'opera a lui ceduta. Ma la
volontà distruttiva fu vana! Vuoto rimase il posto davanti al sublime cospetto
di Dio e nel Suo Cuore che ‘l’amabile figlio’ occupava una volta. E solo
davanti a quest’unico posto è da portare la colpa provocata dall’accusa e, …da
pareggiare. Là si decide se un’accusa è da giustificare e quindi anche da
cancellare, oppure se non ottiene nessuna pretesa di diritto, finché
l'accusatore accusa se stesso.
23. Chi invece per sommo amore
cerca di cancellare spontaneamente la colpa di un altro figlio con la via
terrena e, durante la quale, pieno di umiltà, dichiara se stesso colpevole
davanti al tribunale di Dio, a questi viene rivelato nell'Onnisantissimo
dell'alta Casa del Sacerdote il Sigillo della redenzione che porta
giustificazione in tutte le cose. Questo accade eternamente! Alleluia!! –
24. Il motivo di tale azione
non può essere certamente derivato dal sapere della ricompensabile
giustificazione proveniente dal Sigillo; solo amore servente deve essere il suo
impulso. Il motivo giustificato possiede due disposizioni principali, una
accanto all’altra, di cui una riguarda la vecchia, l'altra la nuova epoca del
Giorno della Creazione. La prima parte possiede come motivo fondamentale, per
prestazione d’aiuto il pensiero di percorrere coscientemente volontario, per la
gioia del Padre, la via per il libero servire. Questo è il più grande servizio
nell'Opera della Creazione di Dio, la parte di redenzione posta a base della
vecchia epoca, la libera partecipazione al sacrificio, racchiuso già nel Suo
sacrificio del cammino terreno del Santo Padre-UR.
25. La seconda parte
principale, spettante a tutti i figli nella nuova liberante ora del Giorno,
dipende dal sacrificio compiuto da Dio! Noi primi e anche molti angeli hanno
già compiuto, talvolta prima della Via del sacrificio del Padre, l’opera di
servizio sulla Terra’. Tuttavia noi vogliamo essere ancora ‘portatori di parte
della colpa della caduta’. Ma i nostri piccoli non stanno indietro, anch’essi
aspirano verso il secondo cammino di sacrificio.
26. Pertanto, nel nuovo
cammino terreno deve sostenerci il santo sapere che UR sacrificò il Suo Amore,
spinto a questo dalla Sua eterna fondamentale Misericordia per il figlio
caduto; e in nessun caso, Egli volle riportare in tal modo qualcosa per Se
stesso, cosa che sarebbe stato a Lui facile, senza sacrificio. Anche nel nostro
ulteriore cammino ogni fardello – provocato dalla corresponsabilità accettata –
può giungere all'inconcepibile alto fardello di Grazia! Poiché se Egli non
prendeva la parte di colpa del figlio della Creazione su di Sé come propria
colpa, il Suo sacrificio non avrebbe potuto compenetrare le tenebre. – Così,
altrettanto i figli della Luce, dovevano e devono percorrere la loro via del
co-sacrificio nello sguardo in alto all’eterna mai afferrabile Opera di Dio.
27. Quindi la via somiglia ad
una personale parte di colpa, perché solamente così le potenze materiali
accolte si possono veramente salvare. Piegarsi dunque dinanzi al Seggio del
giudizio fa in modo che il figlio insieme alla colpa potrà stare dinanzi al
Seggio di Grazia. Chi prende la colpa estranea su di sé come una propria colpa,
deve anche pagarla! Questa meraviglia della dipendenza è incommensurabile.
Questo ce lo rivelerà un nuovo Giorno!”.
28. "Alleluia!",
inneggia un potente coro. Inosservati,
perché il santo Amore voleva così, all'inizio del discorso erano entrati tutti
i primi, così come una grande parte degli angeli di Comando e, da tutti non
visto, il Padre.
29. In primo luogo parla Uraniel: "In verità, Muriel, il Padre ha
parlato attraverso di te! A Lui perciò sia il nostro ringraziamento! Ora – per
quanto utile – è aperto anche questo Sigillo per i figli. Al tempo giusto
l'Eterno-Santo irradierà ciò che è ancora nascosto con la Sua Luce rivelatrice,
così che anche in questo noi possiamo servirLo con gioia. La cosa più evidente
dell’insegnamento è una via da ripetere sulla Terra sotto il Raggio sacrificale
del Golgota! Umilmente vogliamo implorare la via del nostro clemente Padre. A Lui
appartiene la libera servitù! Così possa avvenire!".
30. «Amen!», echeggia la ben nota,
santa-amorevole Voce. Tutti si voltano al
Padre e Lo esultano. Anche nel Cielo questa è sempre un’assai beatificante sorpresa.
Dopo che la gioia ha avuto il suo diritto, dice il
Signore:
31. «Io ritengo già venuto il tempo, Uraniel
Mio, di aggiungere qualcosa in più alla vostra conoscenza. Vedete, quando Io
come Figlio dell'uomo sulla Terra abbassai il Mio capo morendo, si sciolse il
legamento del Sigillo. Sì, Muriel ha detto ciò che poteva essere annunciato dal
Mio Sacerdozio, perché il suo cuore era unito con Me. Io invece ero la Voce, Io
ero la Parola che vi parlava!
32. Quando Sadhana-Lucifero giunse alla prima
conoscenza, per una parte dei Miei figli poté diventar visibile il mistero.
Certo avete ragione che della Creazione è da rivelare solo un po’ alla volta,
poiché Io la collego con la progressiva conoscenza della nostra figlia redenta
Sadhana[6] e del suo
futuro ritorno. In questo modo anche la via di ogni figlio diventa una
benedizione per la Creazione e per l'eterna utilità del figlio a noi ancora
lontano. Ma quando questo figlio" – il Padre indica segretamente Karmata
che ancora non può conoscere il collegamento – "percorrerà la sua via,
l'orologio dell'eternità batterà i suoi ultimi rintocchi del Giorno. Attraverso
di lui ed anche attraverso altri figli, alla Terra sarà donato per l'ultima
volta ‘il Santo’. Ma anche a lui seguirà ancora il più profondo per il Giorno
della Creazione, il che può essere dato solo alla fine del tempo della materia.
Solamente che, …la porta viene spalancata con la via del figlio, finché un po’
alla volta il flusso di Luce colpirà pienamente la Terra, per quanto gli uomini
riescano a sopportarla.
33. Voi volete un altra volta lasciare la Luce
per puro amore. Per questo siate benedetti in eterno; sì, la Mia benedizione
quale sommo Sacerdote Melchisedec vi affluisca in quest'ora. Ma ora seguiteMi».
34.
A questo punto la schiera alza in alto le mani e
tutti lodano ad alta voce: "Santo,
Santo, Santo sei Tu, o Signore! A Te, Padre, illimitato Amore e Misericordia,
noi Ti apparteniamo in eterno!". Circondato dai figli della Luce, il Padre
entra nel Suo Santuario, nella cui grande sala è preparato per loro un
delizioso banchetto.
[indice]
۞
Sadhana
doveva cadere?
Qualcosa
sulla libertà di sviluppo
1. Durante
il banchetto, i “Grandi” si consigliano col Padre. Lo stupore di Karmata
cresce. Già l’avvenimento presso Muriel lo ha profondamente impressionato, così
che non osa proprio proferire qualcosa. Ora percepisce le meravigliose
profondità dei Misteri divini, nei quali possono guardare quei figli che si
affidano alla conduzione di Dio. Quale incredibile Sapienza superiore produce
la loro conversazione. Egli però non nutre nessun desiderio di possedere anche
lui una tale alta Sapienza. Umilmente riconosce che, corrispondente alla sua
condizione, ci sarebbe solamente da conquistare un riflesso, se percorre in fedeltà
la sua via. A lui basta la gioia del cuore che il Padre ha intorno a Sé simili
figli. Con questo ha sostenuto anche questa prova di umiltà. Sempre più felice
e sommamente beatificato, ultimato il banchetto segue il Padre
nell'Onnisantissimo. Ma arrivato là, lo assale nuovamente un grande pentimento,
e si nasconde dietro Muriel. La sua vista non deve affliggere il Padre.
2. Il
Signore si rivolge agli angeli e dice: «Figli Miei, ora Io aggiungo al discorso di
Muriel il seguito. Sì, è diventato il Mistero del Sigillo, ciò che una volta
stava aperto dinanzi all'Opera, prima che un figlio offuscasse la Mia Luce,
disprezzando il Mio Amore. A voi in verità sono già note molte cose, ma per il
nostro Karmata è completamente nuovo. Solo che anche a voi in tal modo viene
dischiusa un’ulteriore conoscenza, poiché tutto il rivelato vi offrirà accanto
a nuovi gradini della Creazione una nuova ampiezza di Vita.
3. Questo vuol dire che ogni Rivelazione,
secondo i Giorni della Creazione, ha il suo inizio e la sua fine. Ciò che sta
frammezzo, sono i gradi dello sviluppo. Io creai una base della Creazione, una
volta fondata! Perché solamente Io, sono anche un Dio-UR! Perciò, per i
Miei figli, su quest’unica Base si formano incalcolabili singoli periodi che – certamente
ancorati alla Base fondamentale e alle Sue Leggi, – hanno di volta in volta la
loro regolarità per lo spazio temporale a loro misurato, al quale è legato ogni
sviluppo. Questo stava già fondato nella Mia condizione di legge; infatti, solo
più tardi si poté fondare la seconda Legge della Creazione a voi
sufficientemente nota: la vostra libera volontà, nella sequenza del più
meraviglioso Ordine.
4. Ora è importante riconoscere il perché Io
non lasciai questo Fondamento indiviso, limitato alle Creazioni parziali. Chi
fa attenzione, otterrà presto la lungimiranza che, alla fine, lo farà esclamare
meravigliato: ‘O Padre, su ogni conoscenza e comprensione Tu hai provveduto con
indiscussa pienezza di Vita, sebbene hai avuto da concedere una misura incommensurabile
in Amore!’. – Voi vorreste volentieri indennizzarMi, e la vostra domanda:
‘Santo, chi sei Tu?’, è giustificata. Voi avete creduto di averMi riconosciuto,
di amarMi e anche di servirMi. Ora vi vedete ancora come se steste all'inizio
delle vostre azioni.
5. Io però vi dico: ‘Ciò che voi e molti altri
figli avete già potuto raggiungere, è grande, e giace nella Mia gioia!’.
Nonostante l’alta conoscenza, voi siete i ‘Miei cari figli’, nei quali posso
rallegrarMi in ogni tempo, come proprio adesso del nostro piccolo Karmata che
si nasconde dinanzi a Me. Se però anche lui Mi guardasse come voi negli occhi,
la Mia gioia sarebbe più grande del suo pentimento, pentimento che non serve né
a Me né a lui stesso. Se Io potessi ‘guardare’ nei suoi occhi, sarebbe facile
rimediare al rimorso del male». – Karmata
guarda da dietro la schiena di Muriel. Ma invece di occhi severi, come
s’aspettava, gli irradia incontro bontà. Una breve esitazione, una piccola
timida domanda, poi si precipita singhiozzando nelle braccia allargate del
Padre ed esclama:
6. "O buon Padre! Ora
alla mia azione stolta, ne ho commesso un'altra ancora più stolta. Io vorrei
stare completamente al Tuo servizio e non sono nemmeno capace di abbandonarmi a
Te, semplicemente amandoTi! Padre, tienimi tra le Tue braccia, dammi
comprensione di ritrovarTi in ogni tempo, qualunque cosa accada. Tu sei il
Santo-Meraviglioso che pensa ed è attivo solo per i figli Suoi! Oh, fammi
restare sempre con Te!".
7. Il
Padre stringe Karmata al Suo Cuore, ma intanto continua a parlare ai
Suoi angeli: «Quando
Sadhana cominciò il corso della sua vita nell'inizio stabilito da Me, le
rivelai a grandi linee il passato, il presente e il futuro. In particolare
poteva riconoscere la meta finale inserita nel perfettissimo Ordine. Pressata
dalla necessità, perché con questa collegata, essa vide anche le leggi mutevoli
che erano previste per Spazio e Tempo, come per le creature ed altre forme di
esistenza che erano previste, che però nonostante il secondo fondamento
dell'Opera, lo sviluppo della libera volontà doveva sottostare alla
disposizione fondamentale dell'Ordine, perché senza di questo, nessuna Vita
individuale può esistere all’infuori di Me.
8. Ma perché nello stesso tempo non fu
rivelata la sua deviazione dalla fondamentale Giustizia dell'Ordine come
accadde con la sua caduta? Per quale intendimento-ur Io mostrai solo il minimo
delle conseguenze connesse a una caduta? Sadhana, col precedente riconoscimento
di tutti i successivi carichi, non avrebbe avuto la forza di rimanere fedele?!
E se non fosse caduta in fallo, avrebbe un altro figlio forse fatto la stessa
caduta? Parecchie di queste domande le avete da molto tempo riconosciute. Ora
voglio rivelare un’aggiunta, ma l'ultimissimo rimarrà ancora celato, tuttavia
questo solamente per la beatitudine di tutti voi, come con ciò è collegato
anche lo sviluppo complessivo dell'Anno-Atto-ur.
9. Vedete, per Karmata ora non rimane altro
che giacere presso di Me. Anche voi però dovete agire così quando vi opprimono alcuni
pesi dal rivelato. Ricordate: dapprima Io sto di fronte ai Miei figli come
Padre, ma all'Opera come Creatore! Tutto il restante, sebbene mai in
sott’ordine, è certamente ordinato così!
10. Che Io dovessi, né all'inizio dell'Opera
del Giorno, ancor meno all'inizio della vostra prima ora di vita, più che mai
non a Sadhana, mostrare la caduta in seguito all'abuso del libero fondamento
della volontà, a voi è già da lungo tempo comprensibile. Veramente c’è da
scoprire ancora parecchie profondità. Io creai l'Opera a Me per gioia e onore,
a voi per beatitudine e amore. Perciò era impossibile, sebbene l'Essenza del
Creatore ‘vide’ in Me il su e il giù di entrambi i fondamenti, ‘proteggere’ da
ciò i pensieri oppure perfino esprimerli, perché questo avrebbe significato uno
‘spargere i semi’ che non sarebbero stati in ogni caso per il campo libero
dell'opera nel Mio granaio. Sì, dunque, è da chiedersi: “Gravava su di Me un
Pensiero-Caduta, anche se sotto un punto di vista ancora così velato?”. Intanto
vi sarà incomprensibile un no e un sì a questa domanda.
11. Il pensiero possibile Mi stava dinanzi per
due motivi. Primo: il libero sviluppo sarebbe stato assai limitato se non
avesse avuto nessun su né giù. Secondo: un possibile giù – previsto – Mi fece
prendere provvedimenti che avrebbero protetto la Mia Legge del condizionamento
esistendo eternamente a Me per diritto, come da ciò era conservata la Legge
della libertà preparata per i figli nella sua flessibilità secondo la
Creazione. E questo già nella ‘Creazione quadri-ripartita’, prima ancora che un
pensiero filiale possedesse una forma di vita. – Solo la Mia preveggenza vide
il giù, e questo ancora ‘avvolto!’. Io non lo guardai dischiuso, altrimenti da
parte Mia sarebbe stato accessibile all'Opera, cosa che avrebbe prodotto
determinazione, e non soltanto autorizzazione. La determinazione, anche se
avvolta in ‘forma permettente’, distrugge la libera volontà; e non Mi sarebbero
sorti dei figli liberi con capacità di amare, bensì palle da gioco della Mia
potenza creatrice! Così stava in Me il sì per il generale Giorno della
Creazione, ma per i Miei figli solamente il no. E ora il motivo della nascosta
vista della Divinità.
12. Se a Sadhana, quale prima figlia, fosse
stata indicata in modo troppo evidente la possibilità della sua caduta e i
pericoli ad essa legati, allora per un sentimento di paura – come anche per
tutti i figli – non avrebbe potuto pensare a nessun libero movimento evolutivo,
e con questo non avrebbe mai raggiunto il miglior posto nell'Opera-ur, il sentimento filiale. Lei sarebbe
divenuta un essere creato non completamente libero, con cui Io non avrei saputo
che fare, né esso con Me. A che scopo Mi sarebbe servita la grande fatica della
Creazione, di erigere due fondamenti[7],
di crearle libero pareggiamento, sul cui terreno dovessero incontrarsi Creatore
e creatura come ‘Padre e figlio’ amandosi liberamente? Una tale fatica avrei
potuto risparmiarmela!!
13. Inoltre con una rivelazione troppo evidente
il primogenito poteva comunque cadere, perfino dominato da altri ‘pensieri
ribelli’ che potevano portare con sé delle conseguenze ancora più gravi.
Entrambi i casi avrebbero anche condizionato il Mio sacrificio-ur, se volevo
mantenerMi l’Opera Mia, spettante ora veramente ai Miei figli! La differenza
non la si può ponderare abbastanza profondamente.
14. Tutt’altra conseguenza doveva essere se il
figlio della Creazione fosse ritornato nuovamente a Me come ‘essere non libero’
(pur) nella conoscenza del Mio inesprimibile sacrificio divino, portato per una
creatura-figlio. Certamente questa conoscenza non sarebbe caduta su Sadhana con
piena forza, soprattutto non fintanto che si sarebbe dovuta trattenere ancora,
allo scopo dell'espiazione, nelle sue più lontane regioni oscure, dove di
quando in quando, in un luogo per lei preparato, anche ‘la sua anima’ avrebbe
avuto bisogno di riposo per il raccoglimento delle forze.
15. Tuttavia, in vista di uno sviluppo non
libero, lei avrebbe potuto poi anche mettere il piede nell'altezza della Mia
Luce, ma i dolori del pentimento l’avrebbero distrutta completamente, sarebbe
stata ‘la sconfitta’, e con lei anche tutti i figli (caduti e non caduti).
Infatti, avrebbe dovuto ricordarsi di ciò che le era stato detto
precedentemente e nessun accomodamento l’avrebbe più potuta aiutare. Tutto
questo sarebbe stato sul continuo piede di guerra con la Mia fondamentale
Misericordia, alla quale sarebbe stata poi da impostare solo un termine per la
totale dissoluzione della Creazione e quindi di quel figlio meravigliosamente
formato attraverso eoni[8]
di tempo. Ma anche una completa dissoluzione avrebbe richiesto un tempo per voi
inconcepibilmente lungo, perché Io – possedendo, per vero, come Creatore-ur
ogni Potenza creativa – non posso
contravvenire al Mio stesso Ordine, soprattutto non voglio!!
16. Un regno di figli sconfitti, anzi
distrutto, è impossibile possa essere lo scopo e meta del Mio santo ‘Sia
fatto!’. – Quindi in Me non giaceva anche nessun ‘Pensiero aperto’ per una
possibilità di caduta, bensì unicamente la preveggenza di cui Io Mi servii per
misure piene di benedizioni, nelle quali erano contenute ciò che annunciai
precedentemente su questa via. Questo è stato certamente molto molto coperto.
Su questo si desume come da sé la seguente domanda: “Per quale motivo Io diedi
soltanto indicazioni parziali?”
17. La preveggenza sta sempre in Me, alla quale
è tuttavia legata soltanto in modo indiretto la predestinazione, l’ultima
prevalente per tutte le Opere guidate con potenza, ma dominante, cioè nel
libero raggiungimento della meta per i Miei figli. Concedere a voi principi una
parte fondamentale della caduta, avrebbe portato poco vantaggio; avreste
piuttosto perduto la gioiosa libera prontezza nel servizio nella materia,
perché allora avreste dovuto vedere naturalmente anche le grandi difficoltà che
sono sorte attraverso l'intangibilità dei due fondamenti della Creazione. Vi ho
mostrato in precedenza tutto ciò che era assolutamente necessario.
18. L'incertezza della meta aspirata sarebbe
stata così un pesante impedimento. Guardate la preoccupazione e la paura che si
trova su quegli oscurantisti che, come uomini, vengono sulla Terra! Perciò la
Mia pietà è così sconfinata per quei poveretti, che anche per voi è
inconcepibile, come quando il Mio Amore impresse il Sigillo sulla croce.
19. L'altra domanda, se Sadhana non sarebbe
caduta con la Rivelazione completa, è ora senz'altro riconoscibile, ma anche le
condizioni danneggianti un libero continuo sviluppo. Rimane ancora se un altro
figlio sarebbe potuto cadere se Sadhana fosse rimasta sul suo trono. Voi, Miei
primi, avete su questo già la profonda visione; ma sia detto per Karmata, e
anche per voi a colmare ancora una piccola lacuna.
20. Poteva precipitare anche un altro grande
figlio, perché la rivelazione di una caduta doveva valere per tutti. Io non ho
creato due diversi gruppi di figli da guidare. I diversi gruppi che si
affrontano adesso fortemente in forme di sviluppo ineguali, non sono Opera Mia,
ma una conseguenza della ‘caduta’, solo qualcosa che un giorno passerà. Questo
è completamente impersonale dinanzi alla Mia divina Essenza-ur e anche inutile!
Quando do la Mia parola, che Io sono il Padre
originario eterno, allora a tutti i figli deve giungere la benedizione
del Padre; altrimenti sarei un Dio estremamente ingiusto! La libertà, nella cui
misura un figlio si conquista il torrente di benedizione del Padre, è
illimitata. Quanto più c’è un volerne afferrare per propria volontà, tanto più
c'è l’adempimento della Mia benedizione! In ciò ogni figlio è sovrano in
pienissima misura!
21. Da
quanto ora è stato rivelato è riconoscibile il perché lo sviluppo dei figli
avviene un po’ alla volta. Tuttavia voglio parlare ancora del Sigillo
accennato da Muriel. Perciò continuate ad ascoltare».
[indice]
۞
Il
santo Magnete
Colpa,
accusatore ed espiazione
1. «Il conseguimento del traguardo di vita ricostituito fu stabilito senza
vacillamento. Questo non poteva scuoterlo nemmeno il cambiamento del Piano attraverso
la caduta, il che era soltanto un ‘provvedimento interposto’ e non feriva la
struttura del Mio Anno-Atto-ur. Spazio e tempo sono cose incommensurabili per i
figli; essi possono scorrazzare a loro piacimento sul libero campo dell'azione.
Nessuno può cadere oltre il margine. Io invece sto nel centro, quale Magnete
vivissimo che sa attirare coloro che si allontanano, senza bandirli nella
costrizione.
2. Tuttavia anche la formazione del nuovo
Piano ha avuto bisogno di un ‘Punto centrale’[9]
che si assumesse il compito di ‘Trasmettitore’ o ‘Mediatore’, per attirare i
figli che corrono oltre il confine della fedeltà, per preparar loro, aiuto, nel
caso di bisogno, senza una consapevole richiesta. Oltre ai vari aiutanti dal
‘Punto centrale’, un ‘Portatore della colpa’ doveva essere un Mediatore di
somma posizione, ma dal momento che tutta l’Opera possiede il Santo Magnete,
doveva essere inserito nei punti centrali, seppur nascosto, (a sua volta) un ‘Punto centrale’ del
Magnete.
3. Se partiamo dal provvedimento introdotto del
portare la colpa, allora si mostra che la Mia Via del Sacrificio sulla Terra è
il Punto centrale. E cos’era la Via? Nient’altro che la ‘Presa-su-di-Me di
tutta la colpa!’. Non come uomo, e ancor meno come Dio poteva aderire su di Me
una piccolissima parte di colpa. Perfino nelle Mie previsioni Io avevo già
bilanciato la caduta! Ma perché sopportai questo peso come un colpevole della
Creazione? Oh, se non Mi fossi presentato come Tale, in verità nessun uomo
avrebbe potuto alzare la mano contro di Me!!!
4. Io come Uomo presi cosciente la colpa su di Me! Il
mio ultimo conflitto fu la lotta per la colpa[10]. Infatti, la Mia pura, divina
Anima, irradiava; la sua Forza portava la polvere della Terra e, attraverso un
vero cammino di vita, formato dalla luce, gridò: ‘Tu sei senza colpa; come puoi
prendere su di te i pesi della materia?’. Sì, quest'Anima vide la fine per amor
del Sacrificio. Perciò la lotta nella preghiera del calice, e l'esclamazione:
‘Dio Mio, perché Mi hai abbandonato!?’.
5. In fervida lotta come Amore incarnato Io strinsi la
Mia Anima terrena e dissi: ‘Io, l'uomo veritiero, sono l'Agnello che deve
essere sacrificato. Ogni colpa spetta a Me attraverso il Sacrificio! Solo così
è assicurato a tutti i figli l'eterno Pane della Vita. Tu, Divinità, dona ora
forza al Mio Amore, così che l'Anima rimanga presso di Me”. – Ed Io
sacrificherò la Colpa davanti al Tuo alto Trono della Creazione con la Mia
vita, affinché ogni colpa sia espiata!’. Questo Io l’avevo espresso nella più
amara preghiera in Me.
6. L'Anima però protestò: ‘Tu non puoi posare nessuna
Tua colpa al Trono della Creazione, poiché essa mai fu trovata in Te! Ma anche
se l’addossi su di Te, cosa che, come Dio, Ti è ben possibile, anche se il Tuo
Io-ur lo approva così, il peccato del caduto rimane ugualmente’. – La Mia Anima
aveva ragione. Tuttavia non nel senso di un annullamento del Sacrificio, di una
redenzione non pienamente valida della Creazione del mondo, ma solamente in
questo modo, dal momento che l'espiazione in vista di una riparazione deve
ovviamente ritrovare il mondo e il suo seguito. Questo si riferisce alle
sostanze esteriori della materia, assumendo Io, come parte di colpa, le forze
interiori del cuore caduto, dal quale era proceduta la caduta. Le restanti parti
di Forza liberano i Miei fedeli figli sulla loro via della co-partecipazione al
sacrificio.
7. Il motivo più profondo dell'accollarsi la colpa sta
nell’indipendenza del figlio della Creazione voluta dall’inizio che,
altrimenti, non avrebbe potuto sopportare il peso del pentimento della
Creazione dopo il ritorno. Da questo pentimento filiale Sadhana non poteva
essere liberata, poiché in questo sta la sua riparazione, cosa che è anche da
portare con volontà perseverante. Tuttavia il pentimento che avrebbe dovuto
cadere su di lei dalla Creazione, – lo cancellai Io con la colpa nel
Sacrificio, non come una colpa personale – altrimenti avrebbe distrutto il
figlio e reso illusorio il difficile cammino di partecipazione al sacrificio di
tutti i figli fedeli.
8. Ancora qualcosa sul ‘Punto centrale’ dell’inserita
disposizione del Sacrificio, affinché dal Punto centrale si potesse raccogliere
ancora ulteriore Luce. Dopo la caduta Io dovetti mettere Sadhana e le sue
schiere in stretti, quantunque non opprimenti vincoli. Con ciò, allo stesso
tempo misi tutta la colpa nello stesso limite, nella Grazia. E come in questa
la Legge della libera volontà rimase inviolata, così la libera possibilità
della riparazione. In ciò era compreso questo: che nessun colpevole poteva addossare
la sua colpa a un altro figlio; come anche, che un grande debitore, in ogni
caso, non avrebbe avuto bisogno di estinguere da solo il suo debito.
9. Qui si bilanciano meravigliosamente la Giustizia e
la Misericordia. La prima lascia la colpa al colpevole allo scopo di un vero
pentimento. L'altra aiuta a portare la punizione e alleggerirne il peso. Come
avverrebbe altrimenti la figliolanza di anime completamente povere, se non
sulla via del mediato affrancamento? D'altra parte, però, che scopo avrebbe che
dei Figli della Luce intraprendano una via di colpa estranea? Se fosse scopo e
meta di ogni sacrificio liberare materia per offrire al caduto con questo la
redenzione, in verità, la materia non sarebbe in eterno mai redenta!!
10. Vi ho illuminato per quanto
necessario il Mio Sacrificio, ma la via dei fedeli ottenne con questo un’altra
svolta. Ciò che i Miei figli compirono finora nella materia del mondo, è da
chiamare grande, poiché molte potenze sono libere e parecchie anime furono
portate a casa. Da adesso, però, una tale via di figlio non sarà più solo
partecipante al sacrificio, bensì sarà inclusa completamente nella Mia piena
redenzione, perché ora c’è una conoscenza cosciente sul Mio cammino di
Sacrificio.
11. Voi vi siete preposti di
percorrere di nuovo la via della colpa. Questo è buono e sarà da Me benedetto.
Nondimeno, abbandonate il pensiero che con la nuova visione del Sacrificio le
vostre vie già compiute siano soppresse. Per vero, questo scaturisce dalla
vostra umiltà, che è una buona forza per l'ulteriore cammino di espiazione, ma
considerare tutte le partecipazioni al sacrificio compiute finora come
effimere, per questo non avete nessun motivo di aggravare i vostri cuori puri.
Con ciò voi raccoglierete nuovamente una buona parte di queste forze d'umiltà.
Come potete pensare che quanto avete sacrificato finora Io non lo volessi
ugualmente includere nella Mia Giustizia di base e Misericordia riparante?
Questo sia lungi da Me!
12. Il vostro nobile impulso fu
sempre di servire e aiutare, la cosa più importante proveniente dal Punto
centrale summenzionato, Punto che Io eressi particolarmente per la Terra.
Soccorrere il prossimo, valutare il suo dolore come il proprio e una vera
preghiera di intercessione sono opere di un’eternità che costituisce la base di
un sacrificio di comune redenzione. A tutto questo appartiene l’impulso della
Misericordia. È vero che tutte le caratteristiche devono essere attive perché
senza il loro contributo non c’è da destare nessuna Misericordia, ma sulla
Terra essa deve essere dominante, perché mediante questa Io diedi alla Mia via
il coronamento. –
13. Vogliamo considerare – con
sguardo retrospettivo – un caso singolare, come si svolse sulla Terra, dove
domina in serietà l'ombra della Mia santa croce. Erano passati pochi decenni e
il Mio sguardo, la Mia Dottrina rimase accesa nei cuori di centinaia di
migliaia. Le persecuzioni dei Miei annunciatori della Parola e delle gesta si
diffondevano. Seguiamo un figlio della Luce proveniente dalla Casa di Alaniel.
Con grande pazienza il discepolo si sforzò di fortificare i credenti, di
consolidare i vacillanti, di convincere gli increduli e perdonare i suoi
nemici. Il suo dovere è adempiuto. Ciò nonostante prende su di sé anche il
martirio.
14. Egli porta dinanzi a Me la
colpa dell'accusatore: “Padre, perdonalo, egli non sa quello che fa!”. Poi si
trova immediatamente dinanzi alla morte crudele, alla lotta impari con una
fiera. Vede però la fiera piegarsi, voltando la testa dalla vittima. Essa sta a
Me più vicino che l'uomo malvagio. Brutalmente si incita l'animale e –
tormentato – si precipita ora sulla vittima. Il nostro discepolo sente il
dolore e, del tutto naturale, la sua anima impaurita trema. Ma come la fiera
gli si avvicina, la preghiera per il suo spietatissimo nemico getta su di lui
il mantello della misericordia ed egli sente soltanto un tocco della tigre, un
momento, e vedete – la morte terrena ha messo fine ad ogni sofferenza.
15. Guardate ora cadere sulla
Terra la Luce proveniente dalla Mia coppa del Sacrificio, portando a casa
l'incoronato insieme alla colpa del carnefice presa da lui. In verità, questi è
ora liberato dinanzi a Me, poiché il sacrificio del discepolo viene in tal modo
coronato; ma dinanzi alla Creazione il peso della colpa non è assolutamente
pareggiato! Al contrario, il falso giudice la deve portare doppiamente. E
quanto terribilmente le diviene a lui manifesta e, …in quale concessione di
inaudita salvezza!
16. Vedete, furibondo per il fatto
che il Mio discepolo non ha dimostrato alcun dolore, perché l'animale è stato
più misericordioso del persecutore, egli ora lo uccide con la sua spada. Ma
cosa porta la notte? Inquieto lui si rivolta sul suo prezioso guanciale.
L'anima della tigre, strisciando, si è avvicinata alla sua che è libera
attraverso il sonno del corpo, e la morde assai terribilmente. Essa non può
difendersi, perché non ha alcuna spada e la belva strappa l'anima a pezzettini
senza che questa muoia. In una notte essa soffre incalcolabili morti come
eterna pena! C’è sangue sulla fronte del dormiente, e gemito si sprigiona dal
suo petto.
17. Allora il tormentato vede
venire il nostro discepolo. Egli diventa mortalmente irrigidito, poiché ora sa
qualcosa di una vendetta amara. Ma che cosa fa il discepolo? Egli accarezza la
sua fiera che si stringe a lui come un cagnolino. Con questo essa diventa
libera e può passare al mondo pacifico degli animali. Invece al tiranno il
discepolo tiene davanti l'immagine della Mia croce che è fatta di nobile legno,
poiché tutti i cristiani la portano sempre con sé. Egli pone benedicendo le sue
mani sulla fronte del nemico bagnata di sangue. – La sera dopo, nell'oscurità,
il tiranno va furtivamente da un altro discepolo e si lascia battezzare da lui.
18. Vedete, questo è il profondo
senso di tutte le vie di partecipazione al sacrificio. È vero che non tutte le
volte deve essere fatto un tale esempio, e non sempre deve essere subito
evidente l'effetto sulla Terra, ma il guadagno rimane sempre lo stesso ed è
scritto da Me nel Libro della vita. In questo avete anche la visione più vera
della Mia via, con la sola differenza che Io la percorsi in pienissima
coscienza, cosa che non era da separare dalla Mia visione divina! – Quel
‘figlio’ che giaceva sotto le Mie mani piene di benedizioni, quando, come sommo
tiranno, ebbe suggellato la Mia morte sulla croce, voi lo conoscete bene, Miei
primi, poiché a causa sua accade ogni lotta del sacrificio!
19. Perciò solo immediatamente dopo la Mia morte sulla croce fu dato il tempo che potei posare, e anche posi, le Mie mani trafitte benedicenti sulla testa della maledizione!! Con la Mia via rinchiusi l'intero universo in Me con ogni peccato e con ogni colpa; lo avvolsi nella Mia amorevole Misericordia non diversamente di come Io – avvolto nel Figlio dell'uomo – andai sulla Terra. – Ora, ciò che vi ho annunciato voi lo potete – per quanto serva – rivelarlo ad altri figli. Alla Terra il più profondo mistero sarà rivelato solo alla fine del suo tempo. – Nondimeno, ora parlate, Miei cari grandi, poiché i vostri cuori proferiscono una parola portentosa».
[indice]
۞
Una
giusta adorazione
La
massima Grazia della Santità
1. Chinandosi
in profonda venerazione, con l'ardore dell'amore nel cuore, Gabriel si presenta al cospetto di Dio.
2. “Onnissanto, giusto
Creatore, Sacerdote, Dio e Padre! La Tua santa parola ha infiammato la
profondità dei nostri cuori ed ha provocato la risonanza alla quale nemmeno Tu
stesso puoi resistere. In riverenza però sta la consapevolezza che noi, nati da
Te, avendo dal Tuo santo primordiale eterno Amore il nostro nutrimento,
possiamo afferrarTi, possiamo amarTi come l'eterno Padre fondamentalmente buono
in e con la Tua sublime Essenza-ur.
3. Se questa conoscenza
preparata da Te non fosse per noi la misura stracolma, in verità, con i miei
fratelli e sorelle vorrei sprofondare sulle ginocchia ed esclamare eternamente:
‘Inafferrabile Divinità, che cosa siamo noi che possiamo avere tale Grazia?
Dove sta il nostro diritto di pregare nel Tuo Onnisantissimo, di portare la
vita cosciente quale sublime preziosità, nella quale giace il diritto della
nostra figliolanza?! – O Tu Padre-Divinità, rendici in eterno per raggi della
Tua Luce, poiché solo così saremo in grado di onorarTi come Ti è dovuto!’.
Questa è la nostra invocazione proveniente dalla venerazione e dall'adorazione:
annoveraci nel mare raggiante della Tua eterna incommensurabile Santità e
Profondità!
4. Io so che Tu accogli
quest’invocazione, poiché dalla Tua esorbitante misura di Misericordia, nella
quale le Caratteristiche ottengono la loro giustissima risonanza, facesti di
noi figli Tuoi, ci donasti la manifestazione dei tuoi sublimi pensieri, buoni
insegnamenti fondamentali come anche della Tua meravigliosa forma di vita, sì –
e ci hai permesso di dare uno sguardo nelle profondità della Tua primordialità
che noi possiamo sopportare soltanto attraverso la riverenza, stabilendo con
noi nello stesso tempo la più intima unione, così che possiamo comprendere
dalla stessa anche le profondità più nascoste delle Tue rivelazioni.
5. La Tua via del Sacrificio,
santa e misericordiosa oltre ogni comprensione, ha strappato la Cortina, non
soltanto quella per i poveri andati smarriti, che ora possono trovare la via di
casa, ma anche la Pienezza, sotto la quale stava il Tuo Io-ur. Oh, non soltanto
allora al principio dell'Atto operativo Tu pronunciasti il Tuo santo ‘Sia
fatto’, ma continuamente nel ‘formare la vita’ si mostra la Tua beatificante
parola creativa. Quindi anche la Rivelazione data adesso è un meraviglioso ‘Sia
fatto’, un torrente di potenza e forza che pulsa completamente in noi!
6. Per questo Ti sia grazie,
lode, gloria e onore; a Te tocca il saluto dell'adorazione, buon Padre Santo,
affettuosissimo. Accogli il nostro amore come un dono, e mettilo sul Focolare della
partecipazione al sacrificio, della riparazione, alla via per il mondo perduto.
Sì, lasciaci andare per portare insieme a Casa Tuo figlio, certamente sulla via
del ritorno, ma ahimè, ancora così lontano!
7. Il Tuo Cuore portò un’amara
passione, poiché Sadhana cercò di opporre a Te resistenza. Ora lei ha bensì
levato il suo volto a Te, ma le viene difficile volgersi indivisa alla Luce.
Perciò dona alla nostra preghiera del sacrificio la Tua giustissima
benedizione, ed accogli per questo l'amore filiale a Te allietante. Questo
vogliamo darTi. Sia esso consacrato in ogni tempo al santo Amore
misericordioso, poiché Tu, Maestro-ur di ogni eternità, Ti sei per primo
sacrificato per tutti noi! Alleluia!”
8. Oh, i figli! Essi si alzano, si schierano strettamente intorno al
Seggio e al Focolare, alzano la loro destra in alto ed esclamano:
"Alleluia! Ora ci è venuto il Regno preparato a tutti i figli proveniente
dall’originario santo Amore!! Noi vogliamo aiutare a riportare il perduto quale
proprietà più preziosa del Regno. Forza e potenza siano a Colui che ci ordinò
di inviare i Raggi della Sua divina Essenza-ur! Vittoria e Amen!! L'abisso
tenebroso è caduto, fin nella sua più lontana distanza risplende nell’eternità
la Luce di Dio! Presto viene anche l'ora in cui sul suo corso l'ultima vita
sarà portata a casa. A Te, eterno Padre e Dio, sommo Sacerdote e onnipotente
Creatore, sia il nostro Osanna e l’Alleluia! A Te l'Amen e la Vittoria!!".
– Un raggio di Letizia proveniente da santi occhi pieni d’amore coglie i figli;
allora essi giacciono al petto di Dio e si tengono stretti avvinti nelle
braccia del Padre; e il Soffio proveniente dallo Spirito Santo trapassa i cuori
e lo spazio. Dopo che anche il giubilo ha raggiunto il suo giusto limite, Iddio
invita Karmata a parlare.
9. Egli però dice: “Sono
troppo giovane perché porti a Te, o buon Padre, ciò che hanno portato i primi
raggi del Tuo Sole. Il mio cuore è ancora piccolo; ma prendilo – o santo Amore
– del tutto prigioniero. Indivisa sia la Tua proprietà. Mi affligge solo il
fatto di non riuscire a comprendere completamente il Tuo santo discorso. Vero è
che Gabriel ha detto che anche lui e i Tuoi alti figli non avrebbero ancora
compreso il più profondo del mistero, sebbene essi si siano dischiusi a Te in
maniera sfolgorante. Il loro divenir vivente, a me è ancora nascosto. Io non ho
il desiderio di comprendere tutto come lo comprendono i principi che, quali
portatori dei Tuoi raggi sostanziali devono conseguire conoscenza per l'Opera;
e sarebbe stolto se io ora volessi misurarmi con loro.
10. Tu, o Padre, ad ogni
figlio hai dato un compito. Se l'adempie fedelmente, adempie così anche il
compito d’amore nella Tua Opera della Creazione. Ogni figlio Tuo è una
rotellina, un pezzo nel grande santo movimento. Perciò vorrei riconoscerlo,
visto che ogni pezzo è ugualmente importante, sia grande che piccolo, affinché
l'intera Opera sia completata e conservata solamente quando tutti saranno
attivi secondo il Tuo impulso creativo.
11. Una cosa però, carissimo
Padre, io ho riconosciuto: la Tua buona Dottrina m’insegna che Tu ami tutti i
figli in egual misura, sia uno già altamente perfezionato oppure no,
corrispondente al tempo, che Ti stia vicino oppure lontano. Non è forse questa
la pienissima Grazia delle Tue profonde parole, la più sublime proveniente
dalla Corona della Tua Luce? Non si apre lì il punto culminante del ‘Sia fatto’
giacente in Te, coronato con la Misericordia per l'Opera intera?!
12. Tu mi hai chiamato fuori,
o Padre, dalla schiera di Raphael, io sono nato nella ‘Casa dell'Amore’. Quivi
giace anche la scopo della mia vita, scopo che voglio ricercare e, …trovare.
Non è questa, Grazia immeritata che mi è toccata? Tu già in anticipo, per amor
della caduta, hai messo per fondamento il Tuo Amore a questo Giorno creativo;
un ponte, sul quale la tenebra può giungere nel Tuo Regno santissimo.
13. Perciò Ti prego di cuore:
se mi è possibile percorrere la via della partecipazione al sacrificio, allora
permetti che io compia quest’opera dall'amore. Benedicila, Padre! Dammela nelle
mie piccole mani, affinché possa metterla nelle Tue grandi, affinché da Te
possa venire per Te un santo ‘Sia fatto’. Per dare a questo il mio meglio, per
quanto il Tuo piccolo Karmata ne sia capace, è la meta che ho accolto dalla Tua
parola di grazia. Io non voglio essere più di quanto possa essere, ma ciò che
sono fa che lo possa diventare veramente. Allora penetrerò anche al momento
giusto più profondamente, finché raggiunga da questo la mia parte, ciò che
adesso è riconoscibile ai portatori dei Raggi, poiché perfino il sublime santo
annunciato non è così come lo sente il mio cuore, l'ultimo, il più profondo
della Tua divina Essenza-ur. La Tua Vita si moltiplica attraverso se stessa,
quindi anche la rivelazione che nessun figlio debba essere preoccupato di non
giungere mai alla fine della Tua Essenza.
14. Io vidi la Sorgente
rivelata davanti al Tuo Santuario e non riuscii ad approfondire la sua
origine,né la ragione né il fine. Da dove proviene la sua acqua? Dove si
riversa? Quale profondità nascosta alimenta le acque? Domandalo ai principi del
Tuo Regno, ed essi difficilmente Te lo potranno rivelare! Qui il Tuo Amore ha
reso uguali tutti i figli dinanzi a se stessi. Tu solamente sei l'Infinito-ur,
e noi tutti siamo solamente i finiti provenienti da Te!!
15. Io non posso interpretare
che cosa mi colse alla vista di questa meravigliosa Sorgente del Giorno, ma ho
percepito: ‘Padre, Tu sei l'Eternità-ur!
Chi vuol ponderarTi?’. Lasciaci amarTi, ed avremo il fondamento del Tuo
Amore in noi!". – Il volto di Dio s'illumina, ed il riflesso si rispecchia
in tutti gli angeli.
16. Raphael
solleva Karmata, lo bacia e lo mette nel grembo del Padre, dicendo:
"Onnissanto, io Ti affido il figlio! Egli porta il Raggio dal quale è andato
già così lontano, che Tu un giorno, quando sarà fissato il suo tempo sulla
Terra, potrai rivelare attraverso di lui la Tua Luce d'Amore. Già ora sia a Te
il nostro ringraziamento, sì – Tu solo sei il nostro Amore eterno!". Dio ha sempre una mano libera, e sebbene tenga
Karmata in braccio, tira anche il Suo Raphael al Cuore e dice:
17. «Sì, figli Miei, attraverso Karmata, come
anche attraverso altri figli, la tenebra deve provare, prima del suo ultimo
tempo, ancora una volta il Mio Amore, sebbene Io stesso abbia acceso loro la
Luce sulla Terra. Dal Mio Sacrificio arderà la fiamma che Karmata potrà portare
alla stessa. Ora però ho Io ancora qualcosa da aggiungere alle vostre parole.
18. Miei principi, guardiani, anziani e angeli,
la Mia Santità diffonde del ‘quasi incomprensibile’ dinanzi a voi. Sì, ma
questo ha un valore? Cosa vi serve ricevere qualcosa, se potete comprenderla
solamente in parte? Ebbene, riflettete: solo con il proprio compito cresce ogni
vita! Perciò il compito deve essere sempre superiore alla comprensione.
Esplorare l'inesplorabile è il ‘santo impulso’ per la continuazione della vita!
Ciò che Io ‘consapevolmente’ vi concessi, ahimè – quanto presto andò perduto,
perché non fu ottenuto lottando! La capacità per la Sapienza Io l'ho già posta
in ogni figlio con la carica vitale, quell'impulso superiore che è adeguato al
Mio impulso creativo. Questa carica vitale l'avete anche appresa dal Mistero
che vi ho lasciato da esplorare. E vedete, già sorge la buona e da Me
santificata volontà, la quale porta ulteriore conoscenza come
“subito-pronta-all'attività”.
19. A contemplarMi come Santo, Dio-Padre-UR,
vi ha già talvolta angustiato nonostante tutto l'Amore. Voi credete che il
vostro aiuto per la Mia Opera di rimpatrio non sia stato abbastanza energico.
Ma Io vi dico: ciò che avete fatto finora, un altro figlio lo raggiungerà solo
difficilmente nella stessa misura! Voi vi stupite e non lo comprendete. Ma qui
vi dico: ‘È sufficiente per tutto il resto del Giorno dell'Amore, se lo
comprendo Io!’ Voi potrete piuttosto leggere l'ultima cosa dall'ultimo sigillo,
che sondare il fondamento di questa parola! E questo è bene. – Presentendolo,
dinanzi a voi risplende ‘umiltà’. Con questo è anche abbastanza, e tuttavia la
vostra preghiera è adempiuta. Andate per la via del povero abisso, come, quando
e dove vi piace; la Mia benedizione è in ogni tempo sul vostro cammino. Ma
prima, ciascuno si raccolga in Me, affinché Io lo consacri e riceva la forza,
senza la quale anche la migliore volontà non serve molto.
20. Ma ora pensiamo a Karmata. Egli ha
manifestato una conoscenza molto accresciuta e può già percorrere il prossimo
gradino. – Chi vuole adesso aver cura del nostro prediletto?». –
Subito si fanno avanti Muriel e Pargoa. Il cherubino
posa una mano sulla spalla del Padre, l'altra sui riccioli chiari del fanciullo
e dice:
21. "O Padre, Tu ce lo
chiedi con un Amore appena veramente afferrabile! Non sta a Te solo di agire a
Tuo piacimento, com’è anche giusto eternamente? Se invece noi possiamo decidere
con Te, allora sii Tu in ogni tempo il nostro Consigliere, così che aiutiamo il
Tuo santo intendimento a dar forma all’atto pienamente giusto. Se noi, secondo
la Tua eterna decisione, ora scegliamo giustamente, allora per Karmata si deve
aprire la Casa della Sapienza. La sua conoscenza si muove già nella Luce più
chiara, giacché il Raggio vitale della Sapienza gli offre lo sviluppo". – Il Padre benedice Muriel e Pargoa, chiama Zuriel
ed Helia al santo Focolare, affida loro Karmata e dice a tutti:
22. «Voi avete ben riconosciuto la Mia
risoluzione, vi siete posti per fondamento i Miei sette Raggi. Per questo siate
benedetti! Anche tu, Karmata, accogli la Mia benedizione. A te si apre una
nuova parte di essenza. Sii diligente e sforzati di operare sempre per onor Mio
ed anche per la gioia della Casa di Zuriel. Muriel e Pargoa accogliete la Mia
benedizione di gratitudine per la vostra fedele fatica con la quale avete
guidato Karmata. A voi, Zuriel ed Helia, la Mia benedizione sarà una forza e la
guida per il vostro contributo al progresso del fanciullo.
23. Invece a tutti voi dico: ora preparatevi ad
offrirMi di nuovo il sacrificio d'amore. Esso sarà per vero una via piuttosto
semplice, quasi celata, ma per questo più difficile, poiché essa è da allineare
in tutte le parti alla Mia via di Sacrificio. Nondimeno la Mia pace rimane il
vincolo indissolubile che vi unisce a Me. Andate nel Mio Nome!».
24.
A questo punto esplode un “alleluia!” attraverso la meravigliosa sala della
Grazia, attraverso l'Onnisantissimo. I primi circondano il loro UR che, su
tutta la Santità rivelata, porta il manto del Suo straordinario Amore paterno.
Egli si alza e va in mezzo alla Sua schiera, così che tutti Lo possono toccare,
toccare le Sue mani, la Sua veste, anzi, anche il Suo amato volto. Con coppe
colme essi s’incamminano, come fantasticamente benedetti, fuori della Casa del
Sacerdote e si recano tutti insieme nella Casa del principe Zuriel e di Helia,
che sono i portatori della Sapienza sacerdotale di UR..
Scene nella casa della Sapienza
۞
Diagramma
di un cammino terreno
Qualcosa
sul prezioso bene da riportare
1. Un
tempo non trascurabile che portò a Karmata parecchi buoni progressi, sta dietro
di lui. Egli è stato sempre obbediente al principe angelico Zuriel-Helia. Ora
brama ardentemente di procedere avanti per offrire al Padre quella meta scelta
liberamente come sacrificio d'amore. Solo che non è ancora maturo per lasciare
la Sfera della Sapienza; manca ancora un’ultima grande prova.
2. Zuriel
va con Karmata sul suo Sole Zurania e quivi su un alto monte. Sebbene Karmata
fosse già stato qualche volta su quel Sole-centrale primordiale, egli non
conosceva ancora il monte, e si meraviglia. Arrivati sulla cima, il principe di
Luce guarda nei vasti spazi, nel tutto, e dice:
3. “Karmata, sei cresciuto nel
cuore a me ed Helia, e quale nostro protetto sei diventato un caro fanciullo
come uno dei nostri figli. Poiché mi sei così caro, il mio dono deve aiutarti
per il tuo avanzamento. Adesso, a dir il vero, ti attende una non facile
decisione, ma in ogni caso farai la cosa giusta, qualunque scelta farai. Finché
dirigerai lo sguardo al Santuario, potrai agire senza esitare. Rivolgiti però
anche al lontano spazio ed esercitati nella contemplazione, poiché ciò che
conquisterai qui, a te non andrà mai perduto eternamente.
4. Nella Casa della Pazienza
iniziasti la tua scuola di vita. Soltanto che devi ancora conseguire molto, se
vuoi diventar perfetto. Sì, ti sei inserito bene in questo santo Raggio di vita
fondamentale, come anche nella serietà. Sappi però che ogni caratteristica,
oltre alle sue pure specie di Essenze possiede anche quelle delle altre, e non
ti rimarrà che afferrare ancor più profondamente in ogni singola caratteristica
anche i Raggi già sperimentati.
5. La sapienza viene
conquistata a caro prezzo! Non sempre è da usare apertamente; spesso sta
indietro perché la conoscenza è inadeguata. Tuttavia tenerla celata è molto
difficile, poiché nell'accoppiamento con gli altri Raggi è un ‘fuoco
spingente’. La sapienza è anche pronta a servire e a salvare sempre; si
manifesta, di vie storte le fa nuovamente diritte, riconduce dall'abisso
perduto a casa, all'altezza redentrice, in breve, essa porta la sua Luce fuori
in Spazio e Tempo.
6. Se la Sapienza viene
attaccata, come principalmente gli uomini la confondono con la conoscenza del
loro mondo e perfino la disprezzano come ‘inutile’, allora un'altra
caratteristica proteggente le si mette dinanzi. È il meraviglioso splendore
dell'Altissimo, la Luce della Creazione! Splendore e Luce, Karmata, ricordati
bene, vendicano ogni insulto che capita alla Sapienza, perché essa, quale
Splendore e Luce, è lo stesso sommo Sacerdote Melchisedec, come anche le Sue
azioni. Contempla ogni cosa buona che si offre al tuo occhio, senza aver
fretta, poiché noi, o figlio, poggiamo nelle eternità del Creatore! – Io ti
lascio solo, ma se mi chiami, presto sarò da te. Persevera però, finché ti è
possibile. Sii benedetto dalla forza della Sapienza".
7. Karmata è seduto sull'alta
rupe coperta da graziose lussureggianti pianticelle; non è come sulla Terra
dove dovrebbe irrigidirsi tra ghiaccio e neve. Egli segue con lo sguardo il
principe di Luce, e in tal modo scopre che ai primi è propria una piccola
particella della suprema Santità di Dio. Zuriel si allontana come una larga
fiamma di fuoco, come un lampo. Dopo contempla le vaste lontananze. Non
immagina che tutto ciò che accade, adesso non è reale, ma è solo un’immagine.
Tramite la benedizione proveniente dalla Sapienza, gli è stata aperta la vista
interiore necessaria anche nel Regno, con la quale si scorgono anche immagini
nell'ultimo limite dello spazio.
8. Nello stesso tempo guarda
verso il Santuario. Là si apre una porta prima invisibile e un fanciullo viene
fuori. Sorpreso, riconosce che gli somiglia in modo sorprendente, così, come
fosse lui stesso. Ma egli è seduto sul monte di un Sole; come potrebbe allo
stesso tempo uscir fuori della Casa sacerdotale? E che cosa accade a quel fanciullo
che va nelle lontananze? Gli occhi di Karmata si chiudono, mentre contempla
incessantemente la figura. Allora gli sembra come se egli stesso vivesse ciò
che accade col fanciullo che è venuto da lui. Questi lo tocca senza parole e
gli fa cenno di seguirlo.
9. Chiaramente, sente come
cammina, tra la sensazione di essere sul monte. Essi attraversano spazi solari
di meravigliosa bellezza, finché giungono allo spazio materiale. Nel groviglio
di corpi mondiali che percorrono orbite ben ordinate, Karmata sente che qui,
nonostante tutto l'Ordine, manca qualcosa che è proprio al Regno della Luce.
L'essenza-fanciullo nel frattempo mette il piede su un mondo, ed egli segue
dietro.
10. Uno stupendo edificio apre
le sue porte. Graziose figure in gran numero vengono loro incontro e li
salutano con amichevole gesto. Prendono lui e l’essenza-fanciullo in mezzo a
loro, mostrano la loro ricchezza e li pregano di rimanere. Karmata si accorge
che gli abitanti di quel mondo parlano loro come a una sola persona, come se veramente
vedessero soltanto lui. Gli piace a meraviglia, si familiarizza presto, e tutto
ciò che è stato finora, Santuario, principi, l'intero Regno della Luce,
sprofonda a poco a poco. Veramente qui è bene vivere; tutti si amano e, come
equiparato nei diritti, lo mettono in mezzo a loro.
11. Gli sembra magnifico
quando gli abitanti del mondo gli domandano di tutto. Sua è la prima parola,
egli deve compiere la prima azione, il suo consiglio è decisivo. Si augura che
questa condizione possa durare sempre ed aumentare ancora. Non appena è desto
il desiderio, segue l'adempimento. Si ritrova in una grande adunanza plenaria,
quando gli anziani si recano da lui, si tolgono le vesti del potere e le posano
davanti ai suoi piedi. Portano qui tutta la ricchezza, la sistemano in preziosi
forzieri e consegnano a lui le chiavi.
12. Dopo di che, potenti
uomini portano un trono, vi fanno sedere Karmata ed attendono i suoi ordini. Il
suo cuore si gonfia di trionfo; alza la mano in segno che vuol operare del bene
per tutti i sudditi. Giubilando, essi lo sollevano insieme al trono sulle loro
spalle e lo portano attraverso il loro Regno. Ammirato, esultato con impeto
fragoroso, Karmata riconosce in sé all'improvviso anche una forza che gli permette di governare gli esseri. Si è così
abituato nel suo sosia agli esseri del mondo invisibile, che non si dispone più
secondo questi, ma opera egli stesso. A questo punto quella figura di lui
svanisce lentamente; egli ha gustato il frutto proibito e l'ha trovato
delizioso.
13. Passa un lungo tempo.
Karmata siede sul suo trono, fa cenno con la mano e gli esseri seguono il suo
più lieve comando. Egli non ha più bisogno di camminare, dei servitori lo
portano dappertutto, il suo popolo è felice solamente quando lo vedono. – Per
una volta resta da solo, e vorrebbe volentieri andare nel boschetto, ma farlo
camminando di nuovo da sé. Nessun essere è nelle sue vicinanze, così lascia il
palazzo. Ma ora, non appena si avvicina al boschetto, si trova improvvisamente
in uno spazio illuminato soltanto da un misero lumicino.
14. Appena ha superato il
primo sgomento, chiama subito i suoi portatori. Nessuno ode e nessuno viene,
non trova nessuna uscita. Allora lamenta il suo dolore a quel lumicino, si
ricorda del fanciullo-guida e come sarebbe stato se fosse venuto fin qui con
lui, se l'avesse lasciato agire. Quanto più si rafforzano tali pensieri, tanto
più cresce la fiammella, finché appare accanto a lui il fanciullo guida. Chiama
con un cenno della mano, e subito dopo si ritrovano in grande lontananza dal quel
mondo spirituale intermedio. Quando il fanciullo-guida si vuol nuovamente
volger là, Karmata, quasi intimorito, lo prega di non farlo.
15. Poi si recano su un
piccolo mondo (Terra), che a loro appare così meschino che ne rabbrividiscono. Da
lontano osserva la vita di un fanciullo angelico; soltanto che nel frattempo il
fanciullo–guida, nuovamente, non è con lui. Quando scorge l'accumulo di dolore,
afflizione, scherno e persecuzione del fanciullo della Luce, esclama: "Mai
potrei intraprendere una via simile! Anche se qui a me andasse meglio, come ad
alcuni, non vorrei essere esposto alle tentazioni. No, voglio percorrere la via
che mi sono preposto; ma qui, mai più!".
16. Allora all'improvviso è
afferrato per mano e vola in alto, sempre più in alto. Giunto di nuovo su
Zurania, gli sembra come se non avesse mai abbandonato il posto sul monte. Vede
sorpreso come l'essenza-fanciullo a lui nuovamente visibile si dirige già alla
Città santa. Alla porta dell'amore stanno pronti molti ‘grandi’ che lo
accolgono e, in trionfo, lo portano nella Casa del Sacerdote. Egli può anche
guardare là, vede il Padre seduto sul trono, circondato dalla schiera
santificata, e Raphael porta tra le braccia il fanciullo al Padre. – La scena
successiva scuote Karmata così
indescrivibilmente che, implorando con mani tese, prega Zuriel di venire. Il
riconoscimento di quanto a lungo non è stato presso il Padre, lo ha
completamente reso sgomento. Egli vorrebbe correre là, ma non riesce a muovere
un passo, poiché non è ancora il suo tempo. Per lui si chiude anche la vista
nel Santuario. Triste, guarda in giù dinanzi a sé, e pensa di essere stato
lontano dal Padre per delle eternità.
17. La tristezza aumenta. Egli
vorrebbe volentieri andar giù; ma di essere ancora una volta separato così a
lungo dalla Luce, come ha sperimentato adesso …? Ancora per un po’ può
abbracciare con lo sguardo l’oscura parte della Creazione, soprattutto entrambi
i posti dove ha potuto vivere e dove si mostra soltanto poco del raggio di
luce. Allora dice a se stesso:
18. “Il Padre mi ha donato
molto Amore e la pienezza della Misericordia. Posso io indugiare di darGli la
mia pienezza, per quanto solo mi è possibile? Ma come mi devo decidere? Se
rimango presso il Padre, a Lui sta bene; poiché volentieri trattiene i Suoi
figli.
19. Egli non manda via
nessuno; li lascia andare se essi stessi lo vogliono. Non raramente ho visto
quando alla fine un fanciulletto si gettava nelle Sue braccia e non voleva lasciare
il Regno della Luce, e come lieto, Lui lo stringeva a Sé! Soltanto, che Egli
agiva allo stesso modo quando un fanciullo veniva a prendersi l'ultima
benedizione per la via. Entrambe le vie offrono al Suo eterno affettuoso Cuore
la gradita gioia paterna. Ma quale delle due sarà per me ora la più giusta?
20. Intanto la cosa migliore è
di non decidermi ancora, ma prego Zuriel di venire qua, affinché possa
consultarmi con lui. Qui la mia piccola sapienza è già arrivata alla fine.
Nondimeno, Zuriel saprà cosa è meglio per il Padre, e questo lo voglio anche
fare”. Non appena Karmata ha pronunciato questo a mezza voce, Zuriel sta dinanzi a lui con braccia aperte. Egli
vi salta dentro.
21. Il principe sorride,
accarezza il fanciullo e dice: “O Karmata, hai scelto per te il meglio e la tua
sapienza splende, sapendo che ti manca ancora qualcosa. Abbi pazienza! Lascia
cadere anche la tristezza a causa di un’apparente lunga separazione. È stata
soltanto un’immagine vissuta, e l'essenza-fanciullo era la tua stessa anima.
Non è passato molto tempo. Siamo stati convocati soltanto una volta dal Padre
nel Santuario. – Ora ascolta qualcosa su quell’immagine.
22. Il primo luogo sul quale
ti sei trovato, è un mondo intermedio preposto al centro della materia. Su tali
mondi intermedi si sviluppano le libere decisioni che giocano un grande ruolo
nel centro della materia. Essi sono ponti e anche fossi; procurano all'oscurità
la Luce dello Spirito e separano entrambi l'uno dall'altro. Là non esiste una
vera e propria prova, talvolta però alcune sono permesse. Ma sopra a tutto,
Karmata, vigila una Mano forte, tu la conosci bene. Nessun essere là incontra
un serio danno. Soltanto, come si desidera disporre la propria vita, così
avviene anche. Apprenderai ancora più tardi la profondità delle connessioni. Ma
ciò che accade dai pensieri di quei desideri nascosti che girano intorno a se
stessi, lo hai sperimentato come ‘anticipazione per la Terra’.
23. Chi sale molto in alto,
dovrà cadere in basso, e in tal modo egli cade nuovamente sui piedi. Soltanto
nel lumicino hai percepito la separazione dal Padre, non prima. Allora però
venne lo sgomento, e non volevi sapere più niente della Terra. Nondimeno, hai
riflettuto su cosa vuole l'Amore! Ciò che hai visto, a mala pena somiglierà
alla tua via, poiché un cosiddetto sguardo d’insieme, un figlio maturo
l’ottiene solo poco prima della sua incarnazione, ma anche allora rimane libero
se restare nella Casa del Padre.
24. Che entrambe le decisioni,
come hai pensato tu, portassero ugualmente gioia al Padre, in un certo senso è
giusto. Solo che tu sei già maturo per rivolgerti a quella via, davanti alla
quale sei inorridito e, – che nostro Padre ha percorso!”. – L'ultima parola,
Zuriel l'ha pronunciata seriamente e a bassa voce. Allora Karmata avverte
nuovamente fulmini e fiamme nel principe. Non osa toccarlo. "Sì,
Karmata", continua Zuriel nello stesso
tono, “non soltanto per Sadhana e per i caduti, Iddio percorse la Sua via,
bensì per tutti i figli, per te così come anche per me! E vedi, chi va, deve
riportare parti del patrimonio perduto, altrimenti ‘vana’si dovrà chiamare la
sua via.
25. Tuttavia, se i figli del
Regno riportano a casa tali piccole parti, queste rimangono provvisoriamente
attaccate a loro, finché vengono raccolte come fiammelle, come bene della Luce
e della Vita nel Santuario, e custodite per il “grande Giorno”. Vedi, la santa
Via del Sacrificio del Padre-UR vale anche per noi, con questo possiamo
diventare ‘i riportatori’, ed il bene portato a casa diventa bene pregiato.
Questo si deve fare per il Padre che da tempo ci formò la Via. La forza del
bene portato a casa rimane eternamente lasciato al riportatore, come gioiello e
ricompensa. Così accade la piena valida liberazione del figlio perduto, della
sua schiera e della sua potenza.
26. Adesso tu vedi già la chiara Luce, cosa che Iddio creò eternamente e
rimane anche nel Suo instancabile creare, per noi come anche per i poveri
nell'oscurità. Egli ha suggellato il Suo Atto con la Sua via del Sacrificio
terreno! Karmata, chiediti ora come dovremmo agire, per dimostrare al Padre
divenuto per noi personale, che altrettanto vorremmo sacrificare il nostro
amore, per quanto bene possa riuscire ad ogni figlio?! – Prima però deve
risplenderti nuovamente una speciale gioiosa piccola luce, poi ti dovrai
decidere”. Nella mano di Zuriel, Karmata ritorna con il cuore colmo di
gratitudine alla Città santa, nella Casa di Luce della Sapienza.
[indice]
۞
Un
bell’Ordine a tavola
Migliore
ed eternamente valida soluzione del difficile rompicapo
Riconoscimento
sull'offerta del Sacrificio
1. In Casa
di Zuriel, Karmata è ricevuto gioiosamente da molti primi e da una schiera di
fanciulli. Anche la sua gioia è molto grande. Ben educato, saluta prima
Raphael, Agralea, Helia e gli altri primi, poi la sua compagna di gioco Sama e
gli altri fanciulli. Dei tavoli deliziosamente imbanditi sono pronti. Zuriel
affida a Karmata il compito dell'assegnazione dei posti, e i primi sorridenti
osservano quanto questo gli riesce bene.
2. Egli lascia libero il primo
posto, prega Agralea ed Helia di prender posto a sinistra e a destra di questo.
Guida singolarmente gli altri primi a tavola, ben sparsi tra tutti i
pargoletti. Per sé e per Sama sceglie la fine più estrema del tavolo. Zuriel benedice
i doni di Dio e il banchetto inizia.
3. Uraniel
si rivolge a Karmata e domanda: "Karmata, mi piace straordinariamente il
tuo ordine a tavola. Ma guarda, un posto è libero, quello in testa. Non è
questo contro ogni ordine ospitale? Un buon padrone di casa non lascia niente
libero, poiché altrimenti gli ospiti chiedono chi il padrone della casa attende
ancora, oppure perché non onori particolarmente nessuno di loro, cui si
conviene il primo posto. L'oste dovrebbe presto fare i conti con sguardi sbiechi.
Perché hai tenuto libero il posto migliore? Non sarebbe spettato a Zuriel che
ci offre il banchetto? Anche tu ti saresti potuto sedere, perché a causa tua è
preparato anche per noi, come puoi indovinare facilmente.
4. Non ti meravigliare della
mia domanda, poiché come portatore dell'Ordine devo badare a quello giusto,
Ordine che deve operare visibilmente in ogni luogo. Il posto libero è una
lacuna; ma nel Regno non esistono lacune. Del resto hai colto tutto bene nel
segno. Allora spiegaci la sedia libera". Il principe guarda amorevolmente Karmata, che però non riflette troppo, e risponde:
5. “O caro Uraniel, non mi è
stato facile preparare da solo l'ordine della tavola. Nel cuore mi son rivolto
al Padre, ed Egli mi per risposta ha dato che dovevo solo mettermi spedito
all'opera come mi stava in mente; guardando a Lui già sarebbe andata bene. Poi
è andato anche tutto bene, eccetto quest’unico posto. Se ora questa sedia
libera deve essere un male nell'Ordine, allora io prego col tuo aiuto di
correggere l'errore. Il caro Santo Padre è presente ovunque, giacché i Suoi
figli hanno sempre la certezza che Egli li benedice e non li abbandona. Questa
magnifica ‘Onnipresenza’, veramente non è sempre visibile; il Padre prende
parte anche al banchetto se noi Lo invitiamo interiormente come Ospite.
6. Sì, non dovrebbe Egli
sempre sedere al sommo posto, in modo che abbia in noi la dimora e che non
debba mai più andar via? Nulla dobbiamo fare senza di Lui, e anche non lo possiamo.
Se questo è giusto, il nostro amato Padre non potrebbe essere con noi
invisibilmente, ugualmente presente? Perciò ho pensato che potrebbe rallegrarLo
se tenessi libero anche esteriormente il primo posto spettante a Lui soltanto.
Nel cuore dicevo: ‘Guarda, o Padre, qui è il Tuo posto che l'amore dei Tuoi
figli Ti ha preparato!’.
7. Ora tu, o caro Uraniel, mi
hai aperto un po' di più gli occhi. Riconosco che Iddio non ha bisogno
dell'esteriore se prende dimora nei nostri cuori. Adesso nuovamente la gioia è
solo a metà. Ma che devo fare? Vogliamo scambiare i posti affinché possa anche
qui dominare il buon Ordine?”.
8. Uraniel
si alza, va da Karmata, sfiora i suoi riccioli e dice: "Karmata, questo lo
dobbiamo discutere. Non hai completamente torto nel disporre, oltre al posto
interiore, sempre il principale posto esteriore al Padre nostro. Entrambi sono
a Lui compiacenti. Ma qual è la cosa più giusta?". Egli si è messo così
che Karmata non può abbracciare con lo sguardo né la porta né la parte superiore
della tavola, e anche i fanciulli guardano solamente a lui. Così nessuno si
accorge che Dio nel frattempo ha occupato la Sua sedia tenuta libera. I primi
adempiono meravigliosamente la santa Volontà dell'Amore e sono tranquilli,
perché il difficile rompicapo ha già trovato la migliore soluzione.
9. Karmata
nel frattempo risponde: “Ahimè, Uraniel, anche questo mi è molto difficile. Se
il mio desiderio non fosse immodesto, pregherei dal più profondo del cuore: ‘O
caro Padre, vieni, affinché il Tuo meraviglioso eterno Ordine abbia anche qui
il suo diritto e sia a Te compiacente!’ Che ne pensi Uraniel, se tutti noi
implorassimo questo?". – Il principe sorride e si volge al posto dove
siede il Padre. Karmata e i fanciulli seguono il suo sguardo. Ma già risuona la Voce ad essi ben nota e sommamente beatificante
che dice:
10. «Sì, Mio Karmata, questo era anche il
desiderio del Mio Cuore paterno, e così il difficile rompicapo è risolto per
tutti i tempi eterni! Se Mi è preparato in modo tale il posto interiore ed esteriore,
allora devo venire, che lo voglia oppure no! Voi Mi guardate increduli perché
pensate che nessun figlio possa costringerMi a qualcosa. Questo certamente no;
tuttavia prendo dimora dove l'amor Mi brama.
11. Chi Mi invita a sé, Mi avrà per Ospite,
poiché il Mio Amore vuole essere a disposizione dei figli Miei. In altri spazi
della Creazione ci sono figli che Mi pregano solamente nell'interiore; essi si
vergognano dinanzi a coloro che non Mi vogliono riconoscere. Tale preghiera non
serve molto, ma è ancor sempre meglio che un negare la Mia esistenza. Costoro
però non otterranno facilmente di vederMi in faccia. Come dovrei prender dimora
presso di loro? Essi non Mi accordano nessun diritto. Non dovrebbe questo, dar
da pensare agli increduli?! Se invece il Mio Amore andasse lo stesso da loro,
dove sarebbe il Mio posto se un cuore è rivolto a Me solamente a metà e per
vergogna nasconde l'esteriore? Potrà così venire a Me una parte di ciò che Io
diedi prima ai figli?
12. Per amore, Karmata voleva prepararMi il
posto nell’interiore e nell’esteriore, ed ha fatto bene. Dove Mi sarei dovuto
sedere se fossi venuto e la tavola fosse stata occupata? Allora ci sarebbe
stato bisogno di un nuovo ordine della stessa. Ma nel regno Mio esiste
eternamente un solo Ordine, immutabile. Così tu, Karmata – in verità
inconsciamente e con la Mia collaborazione – hai mantenuto il Mio buono e santo
Ordine, come deve rimanere tra i Miei figli. Ciò che Uraniel ti ha chiesto è
avvenuto con la Mia Volontà, perché così a voi figli è pervenuto il giusto
insegnamento di vita. Tramite buoni insegnamenti c’è molto da imparare, le più
profonde verità chiave, meglio di tutto mediante esperienze che vi rendono
indipendenti.
13. Karmata non ha operato solamente nel puro
Amore, dalla cui Casa di Luce egli è provenuto, ma il suo atto mostra una buona
sapienza, e la serietà nella sua preghiera ha portato al benedetto successo, e
questo, tanto più che anche la pazienza dimora in lui. Infatti, non ha pregato
subito che Io potessi venire, ma solo quando ha creduto che l'ordine del tavolo
fosse davvero manchevole, pregandoMi intimamente di venire. Ora però teniamo
presso Zuriel un lieto banchetto, dopo ci sarà da compiere qualcosa per i
nostri piccoli».
14. Riconoscenti, tutti i
pargoletti giubilano al Padre ed espongono dinanzi a Lui i loro pensieri e
domande infantili. La pazienza di Dio non ha limiti. Karmata discute con i
principi; egli non vuol togliere nulla del Padre ai piccoli. Tuttavia i suoi
occhi restano costantemente rivolti a Lui.
15. Dopo il banchetto, Dio
benedice i Suoi, assegna ai fanciulli il lavoro che loro dovranno compiere
sotto la guida degli angeli superiori, e poi va nella Sua Casa sacerdotale.
Karmata rimane indietro da solo con Zuriel ed Helia, perché presto deve portare
a termine la sua scuola nella sfera di Luce della Sapienza. Zuriel gli ricorda
l'ultima domanda su Zurania.
16. Karmata
dice anche subito: “O Zuriel ed Helia, nella vostra Casa mi è andata molto bene,
come pure presso Alaniel e Muriel. E quanto in maniera amorevole ha parlato
Uraniel con me. Di questo principe ho una piccola soggezione. Per quale ragione
posso avere così tanto Amore? Sicuramente vedo che nessun fanciullo riceve meno
benevolenza, non da voi, tanto meno dal Padre, tuttavia con me voi fate ogni
sforzo. Indubbiamente ha voluto così l'Onnissanto Dio Padre, poiché agite solo
secondo la Sua Volontà d'Amore. Ma dove resta il mio merito? Non ho nulla da
presentare da poter dire: ‘Per questo, l'ha deciso il Padre !’. – Al contrario,
Egli ha già avuto parecchie pene con me.
17. In questa considerazione
voglio dare una risposta, possa essere per la gioia del Padre e vostra. Sì,
Zuriel, adesso io so: la giusta e la
migliore via è quella della rinuncia! Anche se dura molto tempo, finché si
può di nuovo un giorno guardar la Luce, il sacrificio è degno della via.
L'immagine mi ha mostrato che per noi figli è un sacrificio, come la via di Dio
sulla Terra è stata per un Sacrificio enormemente santo! Nello sguardo in alto
a questo Sacrificio-ur la decisione mi diventa facile.
18. Nondimeno, se confronto la
sublime immolazione di Dio e la via dei figli, allora mi preme questa domanda: ‘Come posso io, compiere la mia via?’.
Senza la Sua benedizione non riesco a far nulla! Ho bisogno del Suo aiuto
personale, devo lasciarmi guidare dalle Sue mani se voglio camminare per la Sua
gioia e per l'onore del Suo Nome.
19. Ma se in questo modo ho la
Sua Grazia, dimmi, o Zuriel, è poi ancora un’offerta? Dove rimane la mia,
presentata al Padre? Nessuna! Che io possa compiere un’opera, per quanto
piccola, da me solo, nessuna! – Il Padre è Tutto in tutto! Tuttavia, essendo
noi derivati dal Suo Spirito pieno di vita, non dovremmo essere anche in grado
di un’opera propria? Dove sta qui la verità?! La mia piccola via del sacrificio
è dedicata al Padre; possa Egli benedirmi e conservarmi al Suo Regno”.
20. "Karmata, tu hai
ponderato bene la mia domanda", replica Zuriel.
“Attendi con pazienza, il Padre ti darà una luce tale da non aver più bisogno
di chiedere preoccupato se e come potrai percorrere la tua via. Prima ci sono
ancora da sbrigare parecchie cose, e tu devi avere la tua parte per compiere le
nostre opere in lode e gloria alla Divinità".
*
21.
– Karmata svolge fedelmente e obbediente il
suo lavoro, finché raggiunge la sua maturità nella Casa della Sapienza, per
fare il successivo grande passo
in un'altra sfera..
[indice]
۞
Uguale
Amore per tutti i figli
Gradi
differenti di conoscenza e loro messa in pratica
Distacco
e salvezza - Terra e aldilà
1. In un
ampio semicerchio sta una gran parte dei primi con Karmata davanti al Signore.
Le estremità del suo arco raggiungono a 1destra e a sinistra il santo Trono. In
riverente, fiammeggiante amore nel cuore, contemplano il Volto sublime. Un
soffio, dolce e fremente, rende vivente il silenzio nella sala. Anche adesso –
come spesso – tutti i figli percepiscono: Iddio parla a loro senza parole!
Soltanto Karmata non riesce ancora ad afferrarlo completamente; solo, beato
accoglie in sé la preziosità del sublime silenzio.
2. Ora parla il Signore:
«Figlioli,
voi santificati nel Mio Nome! Amore fluisce su di voi. Dalla Mia Onnidivinità
il Padre vuol sempre parlare ai figli, non importa come si sono dedicati a Me.
La Mia Misericordia ha portato per tutti gli esseri viventi la prova della
Grazia sublime. Per la salvezza, la Misericordia guarda oltre ciò che
altrimenti dovrebbe significare parecchi pesi. Ma anche la Mia paternità è
circondata dall’Onnissanta Divinità; Io non posso essere altro che ciò che sono
da eternità primordiali. Il Mio ‘Io sono’ non si lascia circondare da nessun
tempo, da nessuno spazio; e non esiste nessun limite per la Mia Essenza e
Potenza creatrice.
3. Io, il Creatore, feci divenir potenti le
Opere mediante Volontà e Ordine, e come Sacerdote pieno di sublime Potenza
governo in Sapienza e in Serietà. Nella Mia Potenza divina onnipresente e
onnisciente guido con Pazienza e Amore il generato dalla Mia creatività, (che
è) benedetto con la Mia funzione sacerdotale e incoronato con la Mia
rivelazione paterna attraverso la Misericordia!
4. Così Io sono Tutto in tutto! È vero che ora
Mi rivelo come sommo Sacerdote Melchisedec, cosa che accade ogni volta quando
un figlio va sulla via del sacrificio che Io, l’Iddio conciliatore, andai un
giorno per ogni vita! Tuttavia per la preparazione ci vuole una benedizione più
volte; non che – una volta data – il figlio non sapesse di trovarsi sempre
sotto il suo influsso di Luce, bensì perché dalla benedizione del sacrificio il
figlio deve essere coscientemente felice su ogni gradino, per aspirare e
conservare anche dalla consapevolezza di sé il vincolo della benedizione.
5. Ora vieni avanti, Karmata! Non temere di
metterti nelle aperte benedicente Mani sacerdotali, affinché la Mia Luce venga
su di te per la giusta benedizione». Raphael e Zuriel guidano
Karmata al Trono di Grazia e poi ritornano al loro posto, mentre Karmata –
percependo brividi – s’inchina davanti alla comparente Santità Sacerdotale a
lui nuova. Ma viene sollevato, e Melchisedec
dice:
6. «Figlio Mio, ora entri in un nuovo grado di
preparazione e conoscenza. Ciò che hai riportato finora nella Casa della
Pazienza, della Serietà e della Sapienza, non lo perderai mai; esso rimane tua
proprietà. Sempre hai pensato al ‘Mio compiuto’ per tutti i figli, e volevi,
secondo la tua maturità, fare anche tutto per Me. Perfino dopo la conoscenza di
tutta l'amarezza della via sei rimasto fedele al tuo proponimento.
7. Ti deve essere rivelato ancora qualcosa di
oscuro della Creazione, affinché il tuo cammino possa riuscire. E ti devi
provare in parecchie tentazioni; poiché anche la Mia grande pazienza e
misericordia affettuose attendono. Meglio è che tu impari la profondità nel Regno,
allora la tua via terrena sarà coronata. Tu porti in te già parecchia Luce ed
hai riconosciuto quanto è necessaria la sapienza e cosa essa porta. Sì, senza
la sapienza parecchie cose rimarranno irraggiungibili, sebbene il Mio Amore
sappia benedire eternamente tutti i figli, anche se non vogliono conquistarsi
completamente l'uno o l'altro Raggio.
8. Invece qualunque figlio che vuol afferrare
per libera scelta la Mia divina Essenza-ur e diventarMi utile in un libero
servizio, questi impari a riconoscere che l'alta meta si raggiunge solo
attraverso tutte le sette Caratteristiche. Espressamente, però, ricorda che a
tutti i figli tocca lo stesso Amore, Amore che non conosce nessuna differenza!
Solo chi è penetrato quanto il più possibile nelle quattro Camere del Cuore del
Creatore, Sacerdote, Dio e Padre dell'Essenza-ur, per conquistare il settuplo
Raggio della Corona, Mi vedrà e Mi riconoscerà ancora in altro modo.
9. Questo però non perché Io li benedica più
abbondantemente, o perché Mi riveli più profondamente; oh, no! Riconoscetelo
tutti: Io Mi rivelo sempre nello stesso modo, e precisamente secondo il grado
di maturità dei figli. Ai piccoli non posso venire prima come Creatore, ma
sempre soltanto come Padre. Ma poiché entrambe le Essenze sono anche il Mio Io-ur,
ai piccoli tocca altrettanto la loro giusta misura della Rivelazione. Quando
saranno passati dalla porta del Padre, si apriranno loro le altre tre porte
della Mia divina Essenza-ur. Tuttavia questo accadrà solo quando saranno
completamente come a casa nella parte del Mio Cuore paterno, perché altrimenti
ne avrebbero danno.
10. Ricordate che l'amministrazione del Mio
Ordine deve avere un’assoluta armonia! Io non posso – anche se conforme al
deflusso di una Creazione – creare arbitrariamente qualcosa in maniera
differente; una cosa consolidata vale all'interno dell'Opera per tutte le sue
parti. La Mia Volontà creativa produsse dalle sette Caratteristiche l'Opera, e
la fondò sull'Ordine. Anche tutti i figli hanno la loro parte nel sorgere
dell'Opera così come anche nell'ulteriore divenire e nel perfezionamento, nel
quale sta il loro continuo sviluppo. Sebbene ogni vita insieme alle condizioni
sia regolata precisamente nella Legge, le Leggi giungeranno in conformità alla
libertà di vita aggiudicata ai figli Miei, ma ad effetto differenziato.
11. Riconoscete questo in Lucifero. A Sadhana
erano attribuite tutte le condizioni di vita; essa portava in sé ben ordinate
le sette Caratteristiche, ma il suo lavoro era di entrare in possesso di queste
con particolare intenzione. A voi principi Io diedi in verità solamente un
Raggio, mentre gli altri dovevate conquistarveli da voi stessi. Nondimeno, per
questo era esistente la sostanza, perché ogni Caratteristica racchiude in sé le
altre dall'Unità del Mio Io-ur. In seguito alle condizioni liberamente
accettate, voi avete riconosciuto la Legge di Vita, per voi come per l'Opera, e
questo vi ha portato beatitudine e magnificenza, un essere perfetto nel
compimento, di cui vi potete già rallegrare.
12. Sadhana aveva qualcosa più di voi, ma
questo non andava a discapito dell'uguaglianza summenzionata, perché la figlia
della Creazione, quale Mia fiamma divina, doveva portare l’incoronazione al
Giorno dell'Amore. Ora i figli fedeli diventano i co-perfezionatori di questo
Giorno e la loro corona è il Giorno di Festa. E si mostrerà se Sadhana è da
incastonare come gioiello della corona.
13. Essa non ha sostenuto la prova di libertà
della Creazione, cosa però che non stava nelle Leggi, le quali improvvisamente
diventarono differenti con altre condizioni, ma semplicemente nella sua
volontà. Come lei stessa si spianò la sua via nella libertà, così si adempì in
lei il secondo fondamento. Il risultato vi è conosciuto.
14. A causa della caduta ora
esistono due gruppi di figli: quelli della Luce e quelli delle tenebre.
Entrambi però hanno gli stessi diritti e le stesse leggi. L’ingresso di un
figlio nella materia non è l’unico ad essere determinante in Me. Per la materia
vale direzione e percorso, mentre la struttura proveniente dalla Mia creatività
resta pressoché nascosta, invece la meta, anche in successivi periodi di
purificazione, è da raggiungere assolutamente. Ciò che un figlio, durante il
suo tempo terreno, fa più nell'incoscienza, non viene messo in conto se nelle sfere
più spirituali dell'aldilà si dà da fare e perviene alla comprensione,
modificando in tutta serietà la sua falsa direzione e portando con ciò in
Ordine il suo percorso spirituale conformemente alla Legge. Così a ciascuno è
aperta la porta per la Mia più intima Essenzialità divina, cosa che significa
anche la Meta più alta.
15. Anche se un figlio della Luce viene sulla
Terra alla migliore conoscenza immaginabile, questa non sempre riesce a
produrre pienamente i suoi effetti, perché le leggi naturali in un certo senso
sono sovrapposte alle Leggi puramente spirituali. Questo accade a causa di più
d’una libertà concessa alla materia. Lucifero non sapeva che quest’ultima era
la base per il libero ritorno, ed avrebbe spezzato le sue catene a se stesso
addossate. Io appoggiai perfino ampiamente le leggi della materia, e in tal
modo veramente la totalità della materia giungerà al più presto alla piena
salvezza, cosa che la stessa Sadhana non immagina per nulla, nonostante il suo
ritorno.
16. Tanto più che durante il Mio cammino
terreno le leggi della materia rimasero nella predominanza; poiché altrimenti
ci sarebbe voluto un soffio di Volontà da parte Mia, per indurre Sadhana alla
convinzione prima del Golgota. Ma allora il suo ritorno non sarebbe stato
un’opera della redenzione, cosa che è divenuta sul Golgota! Sarebbe mancato
qualcosa del ‘Miracolo della Misericordia’, vale a dire l'intangibilità della
libera scintilla di volontà investita nel figlio, volontà che è conformata alla
Mia meravigliosa libera Volontà creativa!
Sul Golgota la Mia Volontà e Legge giunge all’eterna glorificazione e
manifestazione!
17. Se dunque sulla Terra la conoscenza e il
suo impiego non si trova sempre sullo stesso gradino, tuttavia – senza la
cosciente volontà del figlio e in rispetto delle leggi vincolanti terrene –
viene lo stesso preparata e consolidata fondamentalmente la conoscenza
irradiata oltre il suo effetto mediante la Mia Volontà costruttiva di direzione
e percorso alla meta delle successive sfere. E questo è molto più importante
di un godere a fondo, cosa che rimane sempre solamente una pre-via, un’opera
imperfetta. Certamente non è da dimenticare che il consolidamento della meta in
sfere post-terrene non si mostra se sulla Terra manca ogni discernimento.
18. Discernimento e consolidamento fattivo
della comprensione terrena nelle sfere dell'aldilà menzionate, sono poi i
gradini che formano la via nel Regno della Luce. Perciò Io rivolgo una maggiore
attenzione su questa scuola di discernimento e d’opera nell'aldilà, perché anche
i poveri figli devono giungere nella Mia Essenza, cosa che come esseri legati
nella materia sulla Terra non raggiungono mai così bene. Tuttavia, a loro deve
essere aperta specialmente la parte del Mio Cuore paterno.
19. Se Io considerassi il solo risultato della
vita terrena, perfino per qualche figlio della Luce, a lungo andare
risulterebbe non favorevole, per non parlare proprio dei nostri poveri mondani.
Se questi non riescono ad occuparsi sulla Terra nemmeno una volta della Mia
Essenza paterna o solamente in piccola misura, come dovranno in seguito essere
‘graziati’ se venisse calcolato il loro dare e avere con la sola vita
materiale?!
20. Voi primi conoscete appieno i due
fondamenti della Creazione su cui si basa qualsiasi sviluppo. Così ugualmente la
piena redenzione! Pertanto, con la caduta creai due luoghi, sui quali i
precipitati nella libertà concessa possono trovare la redenzione, vale a dire
la Terra e le sfere dello sviluppo. Sulla Terra ha luogo il rilascio
dall’esilio, mentre nella stragrande maggioranza dei casi accade l'ultima
volontaria redenzione attraverso il cammino nelle sfere. Voi sapete che queste
sfere si avvicinano gradualmente al Mio Regno della Luce, adeguate alla Luce,
mentre tutta la materia grossolana è un corpo estraneo tollerato soltanto per
uno scopo: perché portava in sé il germe della dissoluzione già nel suo
divenire. Quindi anche la Terra può essere in un solo punto il campo principale
come luogo del sacrifico! Quindi, tutte le ripercussioni si concentrano sul Mio
Regno, e le sfere dello sviluppo ad esso ordinate sono obbligate a servire.
21. Nel distacco cade ogni splendore e tutte le
cose materiali; al contrario la redenzione consolida ogni guadagno! Attraverso
la via terrena la sostanza da portare a casa viene liberata dalla caduta, e nel
passaggio attraverso le sfere è purificata e salvata per il riguadagno, come
bene inalienabile del Regno Mio. In generale è lo stesso se questo si riferisce
ai figli della Luce oppure ai caduti. In entrambi i casi vengono prelevate tutte
le specifiche della materia, svincolate fino ad un determinato grado mediano
posto nell’aldilà, finché anche la più piccola particella sostanziale non debba
più essere attirata dall'oscuro magnete della materia; allora inizia l’influsso
magnetico della Luce, attraverso il quale nel consolidamento della diveniente
sostanza di Luce avviene la redenzione. Con il Mio sacrificio ho riscattato il
caduto, l’ho tolto al precedente possessore, per farne nuovamente una propria
essenza che, con tutte le sue parti componenti, sarà ‘la Mia santa Opera di
salvezza’, alla quale soltanto il Mio Regno può dare la giusta cornice!
22. Voi primi lo avete interamente compreso,
perché la Luce della conoscenza creativa è completamente in voi. Ma tu,
Karmata, non comprendi la profondità, non ce n’è ancora bisogno, ma poiché non
ti è sfuggita nemmeno una parola, allora porterai in te lo svelato come un
germe pieno di vita. Al tempo giusto si schiuderà e ti porterà buoni frutti.
Invece, ciò che adesso è divenuto vivente, seguilo. I Miei primi devono
decidere insieme se tu sei diventato maturo a sufficienza per un successivo
Raggio di Vita fondamentale».
23. Beato, Karmata si stringe nelle braccia del Padre, Lo
guarda e dice: "O Santo, amorevolissimo Padre! Che io conservi la Tua parola
di Vita, è Grazia Tua. Voglio adoperarmi di iscriverla nella mia vita, affinché
possa raggiungere il frutto da Te anzidetto. A me non è facile comprendere la
Tua Misericordia che viene data al nemico della Luce senza limite né misura. Il
Tuo sacrificio non avrebbe dovuto già da tempo sciogliere la materia, invece di
staccarla e redimerla?!
24. Oh, sì, io lo so, Tu vuoi
solo portare a casa, non vuoi castigare, ma amare! Vedi, questo è il senso che
io ho appreso dalla Tua parola di Grazia. Poiché se Tu dovessi dissolvere la
materia, allora non potrebbe nemmeno esistere il Tuo Regno dell'Amore e della
Luce, perché mancherebbe poi qualcosa all’Opera Tua. Ai Tuoi fedeli figli
andrebbe perduta la loro Patria-ur ed essi stessi sarebbero insieme dissolti.
Allora nessun figlio potrebbe più giacere al Tuo Cuore paterno, e Tu non
potresti rivelare a nessuno di loro le Tue vere-sante Parole di Vita, né
donargli il Tuo Amore. La Creazione sarebbe povera, anzi, …non esisterebbe
essere alcuno!
25. Perciò voglio prima prepararmi
giustamente, affinché anch'io diventi una parte del Tuo ‘portare a Casa’,
dell'Opera redentrice della Vita. Questo deve significare per me la sublime
beatitudine! Perciò esprimo la preghiera: ‘Padre, dammi della Tua Forza, per
quanta io ne possa sopportare; guidami alla Tua mano, affinché riconosca le Tue
Vie e vi cammini’. Poiché, vedi, io Ti amo!". Karmata stringe
all'improvviso le sue braccia intorno al collo del Padre, nasconde la sua testa
singhiozzando beato al grande Petto della Grazia, il cui Cuore regge ogni
Creazione, e con riverenza attende una parola.
26. Iddio abbraccia con Amore
il fanciullo, gli pone la Sua destra sul capo e adesso ordina ai principi di
mettersi davanti al compito. Karmata viene considerato maturo per entrare nel
successivo Raggio di Vita fondamentale. Il Signore chiama a Sé Michael ed
Helya, consegna loro Karmata, li benedice per la loro missione e, dopo che
hanno ricevuto la Sua benedizione solenne, congeda tutti dal Santuario.
27. Prima però che lascino il Santuario, i
‘grandi’ ringraziano con una magnifica adorazione, cosicché il buon Padre-UR
viene ancora una volta in mezzo a loro, stende le Sue mani, li benedice
nuovamente e li accarezza. Dopodiché i Suoi figli percorrono le vie della Sua
Luce.
[indice]
Parte V
Nella casa della Volontà
۞
I
Portatori portati
La
meravigliosa casa delle adunanze su un Sole-centrale
I
Gradini del grado dell'Amore
1. Karmata si sviluppa a vista d'occhio nel migliore insegnamento del cherubino Michael e della serafina Helya, ma un vero compito esaminante non l’ha ancora sostenuto. Ora però è arrivato il momento e Michael lo chiama a sé nella stanza consacrata dicendo:
2. “Karmata, ho gioia nel dire che ti sei conquistato molte cose buone nella nostra Casa. Perciò ora puoi anche dimostrare in pratica ciò che hai acquisito. Voglio darti alcune indicazioni per il lavoro che ti attende; devi conseguire la conoscenza da te stesso, altrimenti il tuo lavoro ti sarebbe di poca utilità. Io ti guiderò fino all'inizio della tua via e ti mostrerò la meta. Il tuo compito è di approfondire cosa c’è da ottenere tra inizio e meta. In questo sta la vera perfezione. Nello stesso tempo è la vera immagine riflessa di ciò che l'Onnissanto fa con i Suoi figlioli. Egli stesso, il Santo, l’Alfa e l’Omega, ha posto sopra di noi il Suo arco di Grazia, alle cui estremità pendono anche il nostro inizio e la nostra fine. Sotto questo arco passa la nostra via come direzione e come percorso che noi, come figli di Dio benedetti, dobbiamo percorrere coscientemente.
3. Sulla Terra esiste solo un piccolo gruppo che vede questo alto simbolo: prendere l’inizio da Dio, custodire saldamente nel cuore la meta indicata, e percorrere la via! La maggior parte degli uomini ha bisogno di continuo aiuto e guida, diretta come indiretta, se vogliono rimanere in un certo qual modo giusti e credenti. Solo il nominato piccolo gruppo ha in sé il grande potere.
4. Tu domandi se questo non necessita di nessun’assistenza. Certamente, Karmata, proprio così come tu hai bisogno di ulteriore insegnamento. Ci si domanda solamente se un figlio, oltre all'indicazione e all'insegnamento, abbia bisogno di continua guida, oppure se richiede della forza che scorre liberamente dalle indicazioni istruttive per trasformarle in azione. Tutte le sante indicazioni istruttive colmano eternità. Non è assolutamente necessario, nemmeno possibile, metterle in atto subito tutte. Al contrario, è meglio lasciar maturare la loro forza nel cuore, per poi passare ad un’azione benedetta.
5. Le Rivelazioni di Dio illuminano Tempo e Spazio dell'intero Giorno della Creazione. È lasciato a noi impiegare queste utilmente, qui o là, per l’uno o l'altro momento. Se ci teniamo davanti agli occhi l'Opera santa del Creatore, allora non falliremo, né nella natura del nostro lavoro né nel tempo, quando la compiamo. Perfino con nuove visioni il nostro sentiero è assicurato; non abbiamo bisogno di sollecitare continuamente nuovo consiglio e sostegno, perché tutte le indicazioni di salvezza hanno già con sé in anticipo, consiglio e soccorso.
6. Se il Padre c’impartisce diretta istruzione, allora sono queste cose che sono da mettere subito in esecuzione. Gli uomini fanno fatica ad eseguire tali lavori corrispondenti; essi sono di volontà troppo debole per dominarsi. Nell'arbitrario dominio sui loro simili si mostrano purtroppo di un'incredibile potere demoniaco. Con pure rivelazioni interiori della Parola, con loro non c'è molto da fare. I loro angeli guida hanno molte difficoltà, poiché bisogna rispettare anche la libera volontà terrena. Senza diretto impulso, raramente si riesce a deviarli e portarli, per quanto possibile, sulla buona strada. Per di più ai mondani l’una cosa e l’altra non è giusta. Essi scansano per comodità la Rivelazione istruttiva e non gradiscono gli ‘impulsi celesti’. Allora contendono con Dio, con il mondo, con tutti gli uomini; spesso diventano nemici della loro stessa vita.
7. Tu noti già la differenza tra una Rivelazione e un ‘cenno di Dio’, ed io ti dico: se vuoi diventare perfetto, allora attieniti più alla Rivelazione. – Adesso noi, Helya ed io, vogliamo condurti su un nuovo campo d'azione, nondimeno, ti accompagni la benedizione e la pace della nostra Casa, nel Nome dell'onnissanto Creatore-UR”.
8. Colmo di gratitudine, Karmata replica: "Michael ed Helya, il grande amore della vostra volontà mi ha dato il miglior cenno di vita, una profonda, meravigliosa Rivelazione, tanto che non so quasi come devo ringraziare il Padre e voi. Il mio ringraziamento sia lo sforzo di ricordare in ogni tempo di applicare questo buon insegnamento, di basarmi sulle Rivelazioni, ma come piccolo fanciullo riconoscere anche tutte le indicazioni e cenni di vita, e di farmi guidare da esse. Così per la bontà di Dio sarò per Lui un buon figlio e un utile membro nella Casa della Creazione. Io lo so: Iddio non mi ha ancora mai abbandonato e mi ha sempre preso al momento giusto nelle Sue buone mani. Anche voi ricordatevi di me, affinché il lavoro mi possa riuscire. Ma ditemi, vi prego ancora, se anche voi sentite la Forza portante del Padre così come la sento io, oppure se con voi è differente, perché voi siete i portatori delle Caratteristiche".
9. Risponde Helya: "Ebbene, Karmata, se già siamo ‘portatori’, rimaniamo in ogni caso in eterno anche i portati! Perché l'unico vero, assoluto Portatore di tutte le Opere è UR, il Creatore che benedice i Suoi figli come Sacerdote, li ama come Dio, e li racchiude nel Suo Cuore come Padre. Ricordati bene: più un figlio è portato, tanto più diventa egli stesso portatore. Questo non è da confondere con il portare dei deboli fanciulletti che sono ancora incapaci della vita, e devono essere sostenuti dall'Amore misericordioso quasi ad ogni passo. Al contrario, i portatori portati riposano sempre nella Divinità-UR, la cui conoscenza porta loro la sublime gioia beata.
10. Noi conosciamo questa felicità dalla quale provengono tutte le Forze, per essere portatori secondo la sublimissima Volontà dell'onnissanto Dio-UR. Un lavoro creativo a noi affidato lo eseguiamo perciò immediatamente così come se avessimo ricevuto le istruzioni più precise. La certezza di poggiare nello Spirito eterno della Vita ci dà la chiara facoltà di vedere come dobbiamo agire. L'incertezza in questa consapevolezza produce opere incomplete. Tuttavia sentirsi assolutamente ben protetti nella Divinità, Karmata, porta perfetta forza, nella misura in cui un figlio ne sia capace. Allora anche la nostra opera sarà matura creativamente, la volontà benedetta, l'azione completata e il compiuto finale santificato! Di più non serve davvero. Diventa anche tu un portatore in tutti i tempi portato da Dio, e tutto l'incompreso lascialo ancora giacer quieto nel cuore, al tempo giusto verrà dal seme il raccolto benedetto”.
11. Poi si recano su un Sole-centrale dove si trova un grande gruppo di fanciulli che, per vero, alcune volte hanno già ascoltato ‘la Parola’ ma non hanno ancora visto il Padre. L'angelo assistente viene loro incontro nelle vicinanze della colonia infantile. Egli è subordinato a Michael che saluta rispettosamente, così pure Helya, cosa che corrisponde all'Ordine. Karmata gli piace subito, e il suo desiderio che questo figlio della Luce possa rimanere un poco presso di lui si realizza.
12. L'angelo Eraskar li conduce in una meravigliosa Casa delle adunanze che serve temporaneamente anche ai ritornati a casa come luogo di transito. Karmata elogia la bellezza e la praticità dell'edificio a colonne. Raffinati lavori murali mostrano immagini del Santuario, della Città e… ancora molto di più. La cosa più straordinaria è che gli ornamenti diventano completamente evidenti soltanto quando si osservano con un sentimento di Vita o di ardente desiderio. Questo vale specialmente per quelli ritornanti a casa dalla Terra, che qui veramente si tolgono del tutto l'ultima cosa della materia, vale a dire che si possono spiritualizzare.
13. Karmata parla con Helya di queste immagini, intanto Michael ed Eraskar vanno a prendere i fanciulli che hanno belle e piccole dimore. Con Karmata si legano presto nella migliore armonia e sono contenti che egli rimanga per un po' di tempo presso di loro, e lo assediano con domande. Karmata amichevolmente fa cenno dicendo loro che devono rivolgersi a Michael e ad Helya, poiché questi sarebbero i soprintendenti della fascia solare e, oltre a ciò, i sommi portatori della Luce del Padre che li avrebbero portati tutti anche completamente vicino a Lui, cosa che è la questione principale. Un po’ confusa, la schiera dei fanciulletti si rivolge a Michael ed Helya. I principi sorridono concilianti e incoraggianti, invitano i fanciulli ad avere anche la giusta attenzione in tutto ciò che più tardi Eraskar e Karmata avrebbero detto loro e, dopo un banchetto in comune, si recano nuovamente nelle dimore del loro Sole-centrale primordiale.
14. Karmata aiuta fedelmente Eraskar in tutto il lavoro; è sempre premuroso a subordinarsi al principe angelico, così che sorge qualche nobile gara. Questa volta prega di poter parlare nella quarta sala della Casa delle adunanze. Egli ha notato che le quattro sale a colonne interdipendenti sono simbolicamente un’unità, e un passaggio attraverso di loro lascia intendere grandi conoscenze. In questa quarta e precisamente più piccola sala, dice ai fanciulli quanto segue:
15. “Cari fanciulletti, il Padre vuole che io debba dire qualcosa. Presumo che con il mio arrivo vi siete occupati troppo di me, sebbene Michael ed Helya siano stati presenti. Siete ancora troppo piccoli per trovare il giusto. Potevate tuttavia riflettere a chi dovevate rivolgervi per primo. Sarebbe stato nell'Ordine se vi foste rivolti esclusivamente ai principi, come anche che dovreste consultare la vostra guida principale, il buon angelo Eraskar che si da molto da fare con voi, e ora ha visto che dal buon seme sparso da lui è spuntato ancora poco. Questo ha afflitto lui e la coppia di principi. Di più ha afflitto il Padre! Voi avete ripetutamente ricevuto la Sua parola d'amore, ma nessuno chiese di Lui, bensì con futilità siete venuti da me. E questo ha altrettanto afflitto me.
16. Egli, il nostro eterno buon Padre, è Tutto in tutto. Quando c’incontriamo, il nostro primo pensiero, la nostra prima domanda deve essere rivolta a Lui, oppure il nostro lavoro è inutile. Giustamente i principi vi possono avviare al meglio nella conoscenza interiore per comprendere sempre di più l'Essenza del Santo Padre-UR, affinché da un giusto anelito si realizzi con Lui l’unione più vera.
17. Per vero, il Padre si rallegra molto dell’esservi rivolti velocemente. Non dovete nemmeno sentirvi afflitti, Egli è troppo buono per calcolare un’inavvertenza come errore, tanto più che non Lo avete ancora visto. Perciò Michael ed Helya sono stati così benevolmente cari con voi. Essi in tal modo vi mostrano come agisce il Padre.
18. Il primo diritto d'amore appartiene esclusivamente al Padre! Se vi sentite in un certo qual modo a casa, voi sapete come e quando potete incontrarLo, allora si troveranno anche tutte le altre vie che devono condurvi più vicini al Padre, a Michael e ad Helya e a tutti gli altri principi, prima di chiedere consiglio a me. E se lo mettiamo in fila per gradi, come terzo diritto d'amore, viene Eraskar insieme ai fedeli aiutanti, i quali sono responsabili di voi e vi servono sempre con grande Amore. Questo non lo dovete dimenticare e dovete rimanere riconoscenti ad Eraskar. Dopo seguono tutti gli altri come grande ‘grado d'Amore dei figli’. Noi fanciulli, guidati e portati continuamente, siamo nei differenti gradi dell'amore molto di più i beneficianti che i donatori, e dobbiamo prima imparare a valutare bene, appunto la scala dei gradi dell'amore, e diventare attraverso questi a poco a poco anche donatori coscienti.
19. Se la cosa principale per voi è il Padre, quale Primo e Ultimo, quale Punto centrale e santo Involucro, allora diventerete perfetti in Lui. La Sua Essenza vi si rivelerà e voi sarete al sicuro nella Sua mano”. Su questa ‘buona mano’, Karmata dice ancora una fruttifera parola, e conclude: "Rimanete presso il Padre, tutto il resto si troverà da sé". – Eraskar si rallegra sulla conoscenza di Karmata, ma intanto non dice nulla, bensì attende che cosa esprimono i suoi protetti.
20. Uno dei fanciulli più grandi si alza e dice: "Caro Karmata, noi abbiamo ben riconosciuto il tuo discorso, anche se non lo possiamo comprendere completamente. Rimani con noi, allora presto potremo contemplare il Padre. Avremmo però una preghiera: ci hai spiegato le quattro fasi del grado dell'amore, cosa che abbiamo compreso. Ma in quale gruppo tu sei inserito? Noi ci siamo così affezionati a te e tu ci hai ben aiutato; sentiamo come procediamo avanti. Ma vedi, oltre al nostro caro Eraskar non conosciamo ancora nessuno del terzo gruppo, perciò non li possiamo confrontare con te. Così vorremo metterti al secondo grado, e perciò ti chiediamo se a te sta bene e se piace al Padre".
21. Questa è una piccola lieve prova. Karmata si sente innalzato, non solo di appartenere all’omogeneo grande grado dell'amore di tutti i figli. Eraskar vede la lotta del cuore di Karmata, e così parla dei diritti generali dell'amore, affinché possa trovare anche per sé la giusta via. Karmata si ricorda in tempo delle buone parole di Helya e si classifica umilmente nel grado generale dei fanciulli. Quando Eraskar ha terminato, egli dice:
22. “Cari piccoli, l'Amore del Padre è incommensurabile. Se ora vi ho spiegato quattro fasi principali del grado dell'Amore, è stato solamente per mostrare i diritti generali. Perciò ascoltate: io non possiedo nessun diritto per un gruppo particolare e appartengo alla grande schiera dei fanciulli. Nelle profondità delle profondità esistono solamente due gruppi: il Padre e i Suoi figli! In quest’Ordine sublime dell'Amore tutto si regola da solo; noi impariamo poi le differenze, senza possederne una dinanzi al Padre. Solo quando Lo amiamo sopra tutto, ci amiamo reciprocamente. Questo porta alla grande ‘Unità-Padre-figlio’, nella quale ognuno diventa come un punto centrale, dove del tutto meravigliosamente il Padre irradia come sublime unico centrale Punto-ur.
23. Nella Luce-ur non esiste quindi nessuna differenza, poiché il Padre non ne fa. Egli ama ugualmente tutti i figli; soltanto che ogni figlio sentirà l'Amore del Padre così come egli stesso si presenta nel santo flusso di Luce. Questa è una Legge eterna! In tal modo le fasi dei gradi d'Amore da me citati non sono annullati, solo non significano nessuna differenza di grado. Ma poiché noi fanciulli apparteniamo a differenti gruppi, allora questi rimangono anche esistenti nell'Ordine regnante della Creazione. È perciò giusto e ragionevole se rispettiamo convenientemente i primi del Padre, i Suoi principi e angeli superiori, e noi piccoli fanciulli non li mettiamo dietro, tanto più che ci servono con la loro forza e amore. In questo modo restiamo giusti nell'impiego dell'amore dinanzi a Dio. Perciò non domandate più a quale gruppo io appartengo, ma domandate solamente del Padre. Questa è la cosa più importante. – Ora vogliamo pregare Eraskar, affinché ci voglia istruire ancora”.
24.Eraskar lo fa, e mette il discorso di Karmata in primo piano; e così entrambi sono segretamente benedetti dal Padre, perché l'uno ha dato precedenza all'altro. Con questo, anche i fanciulli giungono ad un’ulteriore buona maturazione.
[indice]
۞
Infinità
nello Spazio
L'Essenza-ur
e sua santa armonia
Una
rapida buona prova dell'io
1. La
terza sala si apre si apre. Karmata
suddivide i fanciulli in quattro gruppi e dice che questo non è un nuovo ordine
come loro pensano, bensì l’eterno Ordine di base che rivela l'Amore di Dio. Poi
dichiara ulteriormente: "Su Ordine del Padre voi fanciulli siete riuniti
in questa sala. L'intera Casa del Tempio non vi è sconosciuta, ma il suo senso
più profondo vi è stato finora nascosto. Ora contempleremo questa stupenda sala
più da vicino e presto vi accorgerete quanti misteri essa nasconde.
2. Vedete, la differenza delle
quattro pareti colpisce solo con un’osservazione più attenta. All’ingresso esse
non rivelano nessuna differenza, come di solito in nessuna casa. Quanto più
confrontate una parete all'altra, tanto poco si somigliano. Ma provate ad
osservarle tutte e quattro con una visuale d’insieme; cosa si rivela?
Un’armonia delicatissima emerge dall'insieme di questa meravigliosa sala. Esse
armonizzano magnificamente le differenze, come se una cosa poggiasse
sull'altra, come se tutto cedesse all'altra il suo motivo.
3. Vogliamo però ancora una
volta osare una visuale d’insieme e – oh, vedete – la sala cresce, le sue mura
si estendono, l'infinità ci guarda! Io vedo delle facce spaventate. Non abbiate
paura, poiché più grande dello spazio infinito è il nostro eterno Padre-UR, ed
Egli è presso di noi! Seguite solamente con animo impavido le altre istruzioni.
Perciò ancora una volta un rapido sguardo – e vedete, la nostra stupenda sala
delle meraviglie è di nuovo com’era prima.
4. Voi sospirate e vi sentite
di nuovo completamente al sicuro. Tuttavia sorge la domanda: ‘Com’è possibile
questo?’ Ebbene fanciulli, è un miracolo, questa è la conseguenza dell'Ordine
segreto. Considerato che non lo conosciamo ancora, allora scorgiamo in
parecchie cose il miracoloso come qualcosa di inconcepibile. Solo che – Spazio
e Tempo dell'eternità-ur hanno dominio conforme alla Legge, il che,
naturalmente, è il più alto miracolo. Il Padre però vuole che voi non rimaniate
fanciulletti. Dovete crescere nel Suo Spirito di Grazia, con cui poi cresce la
conoscenza per poter comprendere cose infinite. Questo presuppone che i vostri
cuori si debbano ingrandire per comprendere il grande Padre dell'infinità. Tuttavia,
il miracolo più bello è che un cuore, nel crescere per il Padre, deve rimanere
completamente piccolo e modesto.
5. Ma come può apparire
qualcosa, nello stesso tempo, piccolo e grande? Ebbene, la nostra meravigliosa
sala ci ha fornito un bellissimo esempio. Il luogo vi era noto, e tuttavia
estraneo; voi non sapevate nulla dei suoi meravigliosi particolari. Questo si
riferisce al Padre. Di vostro proprio impulso non vi siete ancora occupati
troppo di Lui, ed Egli vi è rimasto estraneo. Il vostro amore per Lui, espresso
in un ardente desiderio, era ancora tanto debole che a mala pena abbisognava
essere calmato. Ora certamente già vi coglie di sorpresa, e vorreste più di
tutto intraprendere subito una via per cercarLo, anche se sconosciuta. Con il
desiderio cresce anche il vostro cuore. Ma poiché non conoscete da vicino il
Padre, sarebbe facilmente possibile correre avanti nell'incontro con Lui.
Perciò è meglio chiedere intanto una rivelazione interiore, così che possiamo
trovarLo sicuramente.
6. Vedete, l’ambiente,
adeguato al Tempio, vi dona pace; l’andata fuori nell’infinità vi rende
timorosi. Questo è un santo simbolo. Eternamente, l’Iddio-UR rimane dapprima il
Creatore che fece divenire le Opere Sue e diede perfino all'eternità-ur una
limitazione per i figli, anche se non in maniera sostanziale. Se fossimo messi
dapprima nell'infinità, – dovremmo perderci in essa, poiché il limite creativo
ci diventerebbe un vincolo.
7. Perciò la Divinità-UR diede
a Se stessa quattro stadi, sui quali seppe adattare ogni infinità di Spazio e
Tempo alle creature in divenire. Questi sono il Creatore e le Essenze
provenienti da Lui divenuti visibili come Sacerdote, Dio e Padre, nei quali
ogni figlio Lo può riconoscere. Per l'Opera della Creazione si rivela in
quest’ordine il Principio del Creatore, del Sacerdote, di Dio e del Padre; per
i figli al contrario, affinché trovino, per la Rivelazione paterna per loro più
adatta, fiducia e cosciente legame verso l’Onnissanto. Se si son fatti
confidenti con la Divinità-UR, allora devono – partendo dal Creatore –
camminare essi stessi verso il Padre.
8. Per questo la sala si
mostrò prima come spazio familiare che vi accolse proteggendovi paternamente in
maniera percettibile. Egli concederà uno sguardo nell'infinità, non appena
avrete la necessaria maturazione. E quando voi, invece di spaventarvi,
percepirete la Sua santa grandezza, Egli si rivelerà meravigliosamente come
Padre-UR. Solo in quest’evoluzione il vostro cuore potrà diventar grande, per
accogliere l'Essenza del Padre. Nell'infinità il cuore diventa di nuovo piccolo
e modesto, cosa che ci serve per l’insegnamento migliore di tutti, attraverso
il quale noi possiamo raggiungere quella buona grandezza, per contemplare anche
il grande spazio della Creazione.
9. Osservate le singole parti
della nostra stupenda sala, come tutto è armoniosamente equiparato. Perfino le
pareti sono diventate come senza differenze. Questo è vero! Poiché soltanto a
quel figlio che si è rivolto all’una o all’altra delle sue parti, appare
differente la santissima Quadruplice Essenza, cosa che si riferisce
particolarmente alle Sue sette Caratteristiche. Se impariamo a portare in noi
tutto il Divino, riconosciamo che l'una come l'altra è estremamente importante;
allora ci formiamo quasi da soli le quattro Essenze come anche le sette
Caratteristiche. Se afferriamo l'eterna santa Divinità-UR come un insieme
indiviso, allora ameremo in UR il Creatore non diversamente da come se Egli si
rivelasse come Padre. – E le stanze del Cuore della Sua Essenza di Sacerdote e
Dio ci saranno poi familiari come la Sua voce che parla a noi nell'amore.
10. A questa conoscenza
appartiene un cuore pieno di umiltà. Anche nella crescente maturazione non
dobbiamo vederci come figli grandi, perché solo il Padre è da chiamarsi Grande!
Prima avete percepito la Sua Infinità, essa vi angoscia; oltre a ciò è stata
rivelata soltanto una piccolissima parte. Ma perfino l'infinità, per quanto sia
spazio e tempo, è piccola dinanzi al Suo Creatore! E poiché in sé rimane
piccola, essa è da considerare una grande, magnifica Opera meravigliosa. Non
diversamente è per noi. Se rimaniamo veramente piccoli, allora siamo grandi
nella grandezza del Padre che nutre immensità. – Questo ora serbatelo in voi e
sforzatevi di giungere su questa via al gradino successivo, allora il Padre
apparirà presto".
11. C’è silenzio nella Sala. I
fanciulli sentono il Santo rivelato con la più grande chiarezza. Eraskar
ringrazia di cuore Karmata, elogia il suo discorso e lo prega di rimanere tanto
quanto gli fa piacere. L'angelo deve fare tutto questo, sebbene egli sia più
maturo di Karmata, e perciò si accorge che Dio ha parlato attraverso di lui in
un linguaggio che deve preparare i fanciulli al dopo. Anche uno dalla schiera si fa avanti, porge a Karmata la
mano e dice:
12. "Karmata, tu grande
figlio, grazie per il tuo insegnamento. Senza di te la nostra via verso il
Padre sarebbe ancora lungamente nascosta. Ci si domanda anche se la troveremo.
I tuoi buoni discorsi ci hanno indicato la meta. Ci dispiace dover affliggere
il Padre con questa domanda: ‘Perché non ti ha inviato già prima ed ha esitato
di farci annunciare questa preziosità? Perché non ci ha portato Eraskar
quest’insegnamento?’. Allora avremmo già potuto incontrarLo. Ora ci rallegriamo
molto che Michael ti ha portato da noi, altrimenti potevamo aspettare il Padre
ancora a lungo.
13. Ti preghiamo: istruisci il
nostro angelo Eraskar su tutte le cose importanti che noi forse non potremmo
ancora del tutto comprendere, ma che col tempo lui ci potrà chiarire, e così
darà il proprio contributo a questo. Eraskar ti sarà grato se glielo spieghi
ancora di più. Accetta ancora una volta la gratitudine di tutti noi".
14. Il grande elogio desta in
Karmata beatificanti sentimenti. Sì, davvero, egli sa molto e può rivelare ad
Eraskar parecchie cose che lui non s’immagina! Infatti, può veramente portare i
fanciulli più vicino al Padre, oh – quanto ampiamente deve già essere penetrato
nel Cuore del Padre! Gli occhi di tutti sono fissi su di lui. Già la promessa
di aiutare in seguito i fanciulli e l'angelo, gli sta sulla lingua. Allora
all'improvviso si ricorda le parole di Michael ed Helya che gli diedero come
ultima buona lezione. Si spaventa di sé, si rattrista molto e prega il Padre di
aiutarlo a rimanere tale e quale, piccolo e umile come ha potuto mostrarlo ai
fanciulli.
15. La voce del Padre lo conforta mentre gli dice: «Mio Karmata! Nel
Regno della Luce nessun figlio procede falsamente, perché questo non esiste, a
meno che non vada via da Me. Tutto è evoluzione insostituibile; pensieri
esaminatori diventano buone opere. Nella materia, veramente dalla maggior parte
dei pensieri non controllati, provengono parole sconsiderate e perciò cattive
azioni che hanno le loro pesanti conseguenze. Da pensieri apparentemente solidi
la via va verso una vita spesso distrutta, mentre da pensieri incerti
attraverso un continuo lavoro, si forma la sicura, consolidata vita. Poiché qui
dominano le Mie Leggi di base, perciò sii ora completamente consolato!
Riconosci però cosa ti insegna l’incidente».
16. Fervido, Karmata ringrazia il Padre, e ora si rivolge
subito ai fanciulli, dicendo: “Cari fanciulli, la vostra gratitudine mi ha
rallegrato ed io ho pensato che è bene ciò che voi volete. Nondimeno, il Padre
mi ha mostrato ciò che è meglio per tutti noi. Vedete, Egli vi ha dato Eraskar
come guida particolarmente buona. Ricordate che non potevate comprendere le mie
parole se non vi avesse guidato prima così bene. Egli vi ha dato più di me; e
non io posso dargli di più, bensì è il caso inverso. Io ho imparato molto da
Eraskar.
17. Non vogliamo nemmeno
ringraziarci a vicenda, bensì ringraziare soltanto il Padre. Ma se oltre al
Padre volete ringraziare qualcuno, allora sia Eraskar, cui spetta la
gratitudine. La vostra domanda perché il Padre non mi ha inviato prima,
proviene, a dir il vero, dal vostro ardente desiderio; tuttavia voi potete
riconoscere che ognuno riceve ciò che gli fa bene. Anche il tempo giace nella
mano di Dio! Se vi esaminate, allora riconoscerete che un discorso simile prima
vi sarebbe stato molto più difficile; non avreste compreso nulla.
18. Ora guardate Eraskar, come
splende di puro amore; poiché vi condurrà al Padre. La riuscita è merito suo!
Ricordate: fintanto rimane presso di voi, egli stesso deve rinunciare alla
contemplazione del Padre. Lo fa volentieri per voi. La nostra beatitudine è, in
verità, sempre smisurata; ma la letizia di ogni beatitudine è la contemplazione
colma di grazia. – E tu, caro Eraskar, ti prego: includimi nella tua schiera di
fanciulli, io volentieri mi lascio istruire da te”.
19.
Questa è la più bella ricompensa dell'angelo in questo tempo. Si chiede a lui
perdono; tuttavia, sorridendo con amore, Eraskar dice che è la loro via dello sviluppo. I fanciulli chiedono a Karmata il perché li ha
suddivisi in quattro gruppi. L’accenno è una parola sulla pazienza, l’avrebbero
saputo al tempo giusto. Essi rimangono insieme nel giardino della Casa del
Tempio per un po’ con serie conversazioni e giochi piacevoli per i più piccini.
Anche altri gruppi si presentano ancora, provenienti dal Sole-centrale.
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Qualcosa
sulla vera percezione di Dio
Il
progresso apporta nuova conoscenza d’umiltà
1. La
seconda sala del Tempio si apre. Appena entrati, i fanciulli si arrestano in
timore reverenziale. Ma non è soltanto la grandezza e la sublimità che li
impressiona, bensì più lo strano alitare che subito li circonda. Eraskar
rimette a Karmata l'intera azione, poiché i fanciulli devono imparare in lui,
mentre lui nel suo lavoro. Qui Karmata suddivide
la schiera in due gruppi e li invita a sedersi a destra e a sinistra.
2. Egli comincia: “Cari
fanciulli, da quando abbiamo lasciato la terza sala della scuola, il buon Padre
ci ha dato molto tempo libero per utilizzare il ricevuto e attendere il nuovo.
Per di più aveva l'apparenza come se avessimo dovuto aiutarci a progredire da
noi stessi. Ma meravigliosamente si è mostrata in tutte le cose la Sua
conduzione di cui dobbiamo sempre ricordarci.
3. Il meraviglioso alitare è
penetrato in voi; solo che – perché invisibile – non potevate afferrarlo.
Tuttavia comprenderlo non è difficile. La terza sala ci ha portato conoscenza
dell'unità di UR, nonostante la Quadruplice Essenza quale Creatore, Sacerdote,
Dio e Padre; inoltre ci ha portato sull'infinito e sulla meravigliosa vicinanza
dell'Onnissanto che porta a noi figli la più beata unione con Lui. Questa però
non viene raggiunta, anche se un fanciullo afferra, per quanto possibile,
l'infinito dell'Essenza Dio-UR. La penetrazione nell'Essenza-ur non provoca
ancora a lungo il vero sentimento-Dio nel nostro cuore. Voi chiedete il perché,
e se tale sentimento sia veramente da raggiungere.
4. Oh, ascoltate: per
raggiungere il sentimento-Dio non è difficile, anche se talvolta richiede una
lunga via. Con passi timidi certamente non si fa nulla. La prima tappa su
questa via è e rimane l'Amore, Amore che induce da sé un figlio ad abbandonarsi
completamente al Padre. Tuttavia è poco determinante la contemplazione e la
riconoscenza, bensì il vivente sentimento.
5. Chi non afferra la Divinità
nel sentimento e cerca con gli occhi soltanto le Caratteristiche esteriori, non
La porterà mai in sé! Senza unione interiore con Lei non ne esiste nemmeno una
col Padre, perché questa come Misericordia è una parte essenziale della
Divinità. Nondimeno, con la conoscenza sensibile deve essere unita a questa
anche una visibile, la quale dimostri la percezione interiore ed esteriore. E
come il percepire interiore nel caso di una contemplazione esteriore dà il
tratto alla bilancia, proprio così anche nel caso di una sensazione come
corporea dà l’aspetto interiore.
6. Ogni Rivelazione comincia
nell'interno e va nell'interiore come immagine dell'Essenza-ur che viveva
dinanzi a tutta la Creazione nella sua Luce impersonale. Se qui è stato
stabilito un vero contatto di vita che cosciente è da tener fermo ed è da
restituire dal figlio, l'unione deve riguardare entrambe le parti, Donatore e
ricevente; allora può seguire anche la rivelazione esteriore che prende
molteplici forme.
7. Le Rivelazioni avvengono
reciprocamente, per il progresso dei figli. Chi riconosce questo ha intrapreso
la via per il santo Centro-ur, Centro che non è una struttura fissa, un punto
centrale creato, ma la Divinità stessa, nel cui Grembo noi poggiamo. Dai primordi
non possiamo mai separarci dal Centro-ur, dal Punto centrale, perché noi –
proceduti da questo Punto– siamo una parte dello Stesso.
8. Conforme all’Opera, quali
esseri viventi, stiamo all’esterno del Centro-ur con la missione affidataci, di
riunirci con questo Centro che non porta allo scioglimento nella Sostanza-ur,
ma alla più stupenda unione di Cuori tra Creatore e creatura, Sacerdote e
spirito, Dio e anima, da cui Padre e figlio si stanno di fronte nella massima
armonia, operando alternativamente nel dare e nel prendere.
9. Adesso già vi accorgete che
cos’è questo alito nella nostra sala. Sì, le sublimi parti dell'Essenza-ur vi
abbracciano con il Suo respiro di Vita e da ciò si è ridestato in voi un vero
buon sentimento. Solo adesso credete che il Padre è presso di noi, anche se per
la vostra stessa salute non Lo vedete ancora. Egli sarà visibile quando meno ve
lo aspettate. Il meraviglioso Alito era Lui stesso! Se lo percepiamo
completamente coscienti, ridestiamo ed accresciamo con ciò l'Amore per Lui;
allora Egli ci porta la divina Essenza-ur tanto vicina, per quanto la creazione
lo possa sostenere visibilmente e percettibilmente. –
10. L'Essenza di Dio-UR offrì
le creature alla parte del Cuore Paterno, perché il Padre, quale eterno unico
Portatore-UR della Misericordia, può guidare la creatura al più presto
all'Unione interiore ed esteriore che, da una parte porta al Creatore il santo
titanico giubilo, dall’altra parte non lascia la creatura serva della vita,
bensì la elevano in alto all’elevatezza dell'impulso vitale. La dipendenza-ur
deve rimanere sempre; tuttavia essa poggia nell'infinità che nessuna creatura
afferra e non ne sarà mai vincolata. Nell'essere elevato alla nobiltà del
Sentimento si trova la felicità del figlio che, in evidente unione col giubilo
a UR, emerge l’Amore tra Padre e figlio.
11. La regola di questa verità
è sconosciuta a me stesso. Ma se abbiamo ottenuto la figliolanza-Padre, allora,
procedendo in avanti, possiamo in futuro raggiungere la figliolanza-ur; noi
siamo veramente proceduti da UR quale Sua Opera sublime, quale ‘nascita
vivente’! Senza l'incondizionata conoscenza delle Leggi-ur entriamo nell’unione
e contempliamo Dio, senza vederLo, ma Lo ascoltiamo senza ricevere le Sue
parole, poiché tutte le Sue Opere sono Rivelazioni della Sua Essenza, sono la
parola di Grazia del Suo Santo Spirito!
12. Questo vale per il Regno
della Luce, dove le Leggi sono vivamente attive. Ma ne esiste anche un altro,
la parte povera della Creazione che ha perduto tutta la ricchezza attraverso la
separazione. Tuttavia il perduto bisogna cercarlo, e noi figli possiamo essere
d’aiuto a Dio. Con questo si eleva la felicità della vita menzionata, come non
lo afferreremo mai completamente. L'Amore-ur si sacrifica per questa parte
della Creazione; e se vogliamo veramente amare il Padre, allora bisogna
sacrificare anche il nostro amore al ‘perduto’. Ancora apprenderemo come questo
dovrà accadere. Fortificate perciò il vivente sentimento interiore, affinché
possa seguire molto presto la contemplazione di Dio esteriore che ci rende
sempre felici”.
13. Quale meraviglioso
discorso! Eraskar sa quale spirito lo ha
formato. Ciò nonostante ringrazia ed elogia Karmata. Questo lo fa anche tutta
la schiera. Un piccolo sentimento dell'io, giustificato nel senso del suo buon
servizio, fa sentire a Karmata per la prima volta la maestosità della vita.
Tuttavia dice: "Ringraziamo unicamente il Padre, Egli ci ha dato la Luce.
A Lui sia lode e Gloria!".
14. Nel frattempo altri angeli
guida, provenienti da altre regioni, si sono radunati con i loro protetti in
una pubblica sala della zona vicina. Uno viene ed invita Eraskar a prender
parte all’adunanza, poiché sarebbe giunta notizia che un figlio proveniente da
Gerusalemme sarebbe presente. Volentieri si accoglie l'invito. La guida del
Sole, Tullay, nello stesso tempo presidente distrettuale, dopo il benvenuto
conduce gli angeli superiori e Karmata in una piccola sala del consiglio, dove
si mettono presto d'accordo su una generale grande assistenza dei fanciulli.
Tullay affida a Karmata la presidenza. Egli deve anche prendere su di sé i
discorsi e gli argomenti più importanti.
15. Questo è molto! Il
sentimento dell'io in Karmata sale
nuovamente in alto. Quanto si sente onorato! Angeli più grandi di Eraskar,
persino Tullay, il supremo del Sole, si sottomettono alla sua guida.
Festeggiato e ringraziato dalla schiera dei fanciulli, egli sta sopra di tutti
sull'importante Sole-centrale. Quando se ne rende veramente conto e perfino il
suo cuore celeste comincia a battere, giunge improvvisamente alla comprensione.
Abbassa il suo sguardo. Ahimè, aver dato solamente spazio a questo pensiero, lo
separa dal Padre! Così egli percepisce. Triste, dice al supremo del Sole,
mentre le lacrime cominciano a scorrere:
16. "O Tullay e voi
angeli guida, mi avete dimostrato molto amore con la vostra offerta ed avete
servito il Padre davvero umilmente, sottomettendovi a me, voi che state tanto
più in alto di me. Voi sapevate tutto in precedenza molto meglio, prima che io
portassi in me i pensieri. Nessuno di voi però si è fatto avanti; soltanto io.
Perciò allontanatevi da me, tanto più che voi, i migliori di tutti, siete qui
insediati dal Padre. Ora voglio sedere come uno dei tanti nell'ultimissima fila
dei vostri protetti, e interiormente, davanti a tutti i più piccoli.
17. È stato un errore
accettare la vostra offerta come naturale. Questa è ben presto da eliminare, ma
non il pensiero in una futura esultanza. Oh, vedete, quanto ho bisogno ancora
della scuola di vita, ed ho l’audacia di governare un Sole! Finora il Padre ha
avuto poca gioia su di me; Gli reco sempre dispiaceri. Egli ha versato troppa
Grazia su di me. Come ricambio, lo testimoniano i pensieri che non vi sono
nascosti. Perciò lasciatemi solo per un po’, finché riesca nuovamente a sentire
l’amata voce del Padre, una conferma che Egli ha appianato clemente il mio
grossolano errore. Poi verrò per accogliere in me il vostro insegnamento”.
18. Gli angeli, che su
incarico di Dio hanno intrapreso su Karmata questa prova non facile, si
rallegrano molto del suo rapido cambiamento, senza parlarne oltre. Anche il
Padre non rimane senza gioia; Karmata e tutti gli angeli sentono la Sua voce:
19. «Karmata, figlio Mio! Ora ho una vera gioia
di te, perciò anche tu devi rallegrarti. Cammina d'ora in poi su questa via
dell'umiltà e vedrai dove conduce. – Ora però adempi l’incarico a te affidato
dai Miei angeli. Poi tieniti pronto; ancora un lavoro sarà il tempo in cui
potrai ultimare, nel Mio Amore, questa via del Sole. Sii benedetto, e anche
voi, angeli Miei, che Mi servite con gioia e siete vicini al Mio Cuore, come
anche tutti i fanciulli del vostro Sole. Amen». Le lacrime di
pentimento di Karmata sono esaurite, al loro posto arrivano quelle della
gratitudine. E con gli angeli, loda il Padre buono.
20.
Tullay annuncia la benedizione del Padre a tutti, e Karmata parla sulla
Gerusalemme. Quanto gli riesce bene questo. Nei fanciulli si accende l’ardente
desiderio, e in tutti si nota un
buon progresso. Dopo, ogni gruppo ritorna nel suo centro di residenza. Eraskar
sa che i fanciulli a lui affidati sono diventati maturi per incontrare il
Padre. Perciò dopo il ritorno li conduce nella prima grande sala della sua
casa-Tempio.
[indice]
۞
Il
rapporto di fatto tra Dio ed i figli
Una
bella preghiera di tutti i grandi e piccoli
Il
Padre
1. I fanciulli siedono in gruppo omogeneo pieni di speranza nella prima
sala, Eraskar in mezzo a loro.
2. Karmata dice: “Cari fanciulletti, ora vi
saranno aperti gli occhi per contemplare la magnificenza del Padre. Egli ci
accoglie con il Suo Amore divino e con la Sua benedizione sacerdotale; Egli
pensa e lavora come Creatore soltanto per noi. Ciò che io ho da dire, non sarà
subito comprensibile, ma quando vi perverrà la vera grande beatitudine, allora
questo sarà un cosciente inizio di quella Vita che opera meraviglie. Non badate
alla persona che parla, bensì solo al Donatore di tutti i buoni doni della
Vita. Noi siamo a una Sorgente inesauribile piena di dolcissima acqua.
3. Quando la chiamata del Padre ci condusse nella quarta
sala della Casa Tempio, io vi lasciai sedere a piacimento. Dapprima non notaste
nulla di particolare, e solo alla fine di quell’apprendistato vi sentiste
avvolti da una dolce quiete. Nondimeno, fortemente inconscio era il sentimento,
così che nessuno pose una domanda. Io però dovevo tacere, sebbene comprendessi
solo a poco a poco il perché. Sì, ogni conoscenza che porti frutto deve
svilupparsi dal figlio stesso. Per vero, il dono della conoscenza si ottiene
attraverso l'unione di fatto con la Divinità, oltre a ciò la forza per il suo
sviluppo e il grado di comparazione che porta al perfezionamento. Tuttavia
questo non esclude che, nello stato di coscienza di vita, si debba conquistare
da se stessi dono, forza, crescita e perfezionamento. Chi crede che gli venga
dato tutto senza il proprio contributo, gli sfugge il meglio; infatti, la
massima beatitudine proviene solamente dalla giusta collaborazione.
4. Invece, al consapevole sentimento di mettere forse
questo presuntuoso pensiero: ‘io ho
guadagnato la beatitudine con la fede, Dio non poteva darmela senza la mia
collaborazione’, è autoinganno, nonostante la parola contenga un piccolo
seme di verità. – Nessuno può riportare qualcosa con la propria attività,
purché sia soggetto al divino concetto di salvezza; infatti, tutto il divenuto
è Opera propria della Divinità!
5. Ogni conoscenza e la sua conseguente azione, deve
stare nell'Opera con la radice primordiale, nel santo terreno della Vita
divina! Con questo viene a cessare il puramente proprio. Allo stesso tempo il
dono primordiale comprendeva l'ultimo perfezionamento che – per il figlio non
visto e ancora non personalmente formato – è l'Opera nel tutto. Dono, progresso
e perfezionamento di Opere inconsapevoli e consapevoli vanno mano nella mano.
La Divinità stessa non ha nessuna crescita, perché la Radice primordiale della
Vita porta in Sé il perfezionamento. Quindi ogni dono è perfetto nel momento in
cui è dato. Diverso è il procedimento della consapevolezza della vita soltanto
creata, vista dal figlio nella sua individualità. Qui i doni aumentano, ma non
nella loro sostanza, bensì nell’appropriazione personale. Quanto più si
acquisisce il dono, tanto più prende possesso del figlio, il che significa che
di ogni cosciente accoglimento del perfetto dono di salvezza si può ottenere
sostanza su sostanza.
6. Nessuno può conquistarsi da sé la beatitudine, poiché
il Padre-UR è eternamente il Primo e Ultimo Donatore di tutte le cose; ciò dimostra
che il figlio rimane per primo, in eterno il destinatario. Solo col più libero,
cosciente accoglimento di tutti i doni della vita, il figlio creato è nella
condizione di collegare al principio ricevente un personale donante. Ogni
azione ha la sua conseguenza! Qui, perché il perfezionamento dei doni prende
sempre più possesso del figlio, come anche, che si aggiunge del nuovo. Una
buona conoscenza di questo dovrebbe significare pressappoco:
7. ‘Io ricevo dal Padre tutti i buoni doni, per questo
voglio amarLo assai riconoscente in ogni tempo. Egli mi dà anche la forza ed io
imparo a servirLo con fedeltà. Per questo posso proseguire in avanti e la mia
parte diventa beatissimo perfezionamento. Tuttavia, nonostante ogni
sollecitudine, non l'ho meritato, perché anche la capacità per la sollecitudine
proviene dalle Opere Sue. Se mi posso abbandonare completamente a Lui, è perché
dapprima Egli si è rivelato e mi ha preparato il Suo torrente di Vita’.
8. Questa conoscenza è stata veramente la pietra angolare
per l'ammaestramento nella quarta sala. Egli ha trovato in voi una buona
risonanza anche se non del tutto cosciente. Adesso però vi splende una stupenda
Stella, la sua Luce è la Longanimità del Padre, il suo Calore è la Sua
Mansuetudine, infatti, Egli guarda più alla nostra volontà e meno all’impotenza
della nostra azione. Il nostro libero stare insieme, ma uniti in una sala, è
stato in un certo senso il primo passo della maturità che noi stessi abbiamo
fatto verso il Padre, per essere uniti con Lui e per metterci sotto la Sua
protezione.
9. Con questo è stato dato un punto di svolta. Dal
sentimento certamente avuto, ma incosciente, sorse il pensiero di arrivare più
vicini al Padre. Questo è avvenuto all'ingresso della terza sala, dove voi –
suddivisi in quattro gruppi – avete potuto vedere dei particolari che vennero
alla luce con la spiegazione delle quattro pareti di quella sala della
preghiera. Espressamente vi venne portata vicino la santa Essenza della
Divinità-UR, con questo avete imparato a riconoscere, oltre alla contemplazione
dei sette Raggi di Vita fondamentale, anche la santa Quadruplice Essenza: il
Cuore-ur con le Sue quattro camere.
10. Dopo che voi – di buona volontà – accoglieste questa
rivelazione, rivelazione che non è così difficile, quella di amare anche la
Divinità-UR, perché è la Quintessenza del Padre, come il Padre è la
Quintessenza Sua, si aprì a voi la seconda grande sala. Quivi riuniti in due
gruppi, la vostra spartizione diede materia per più profonda conoscenza. Si
presentarono i due Fondamenti di base, su cui posa tutta l'Opera insieme alla
Vita. Nello stesso tempo apparve il Principio donante e ricevente.
11. La cosa più importante di tutto è il confronto tra
Creatore e creatura. Le ultime ottengono da ciò un’uguaglianza corrispondente
alla Divinità: l’immagine! Nel principio dell'Opera noi siamo già divenuti
all'inizio l’immagine; nel principio della Creazione dovemmo adattare, secondo
la propria conoscenza, il nostro io-vita a Dio, per essere anche di noi la
giusta immagine. Qui ancora una volta il confronto che opera solo con buoni
frutti se i gradini già menzionati della terza e quarta sala sono stati
percorsi bene.
12. Ora siamo radunati nella prima sala, senza alcuna
divisione. Ho chiesto al nostro caro Eraskar di sedersi in mezzo a voi, e
vedremo quale ragione abbia simbolicamente. Non appena un figlio porta la
volontà d’amore della Divinità, cosa che conduce all'immagine e, con ciò, alla
relativa uguaglianza della Creazione, si raggiungerà la gioiosa beatitudine
mostrata più volte, e sarà stabilita l'unità tra Padre e figlio, unità che
rimarrà poi senza separazione, perché si basa eternamente sull'unità
fondamentale tra Padre e figlio.
13. Eraskar vuol far capire: il Padre-UR è tra noi, per
la qual ragione siamo presso e in Lui di Casa nella vera vita, riposando nel
Grembo della Divinità-UR! Allora esiste un solo gruppo: il Padre e i figli
uniti nella Misericordia, nella quale anche tutti i figli sono concordi per via
delle parti della Divinità e delle formazioni fondamentali date – come
originalmente –riuniti nell’Unità!! Se voi fanciulletti volete raggiungere
questa beatitudine, allora dichiaratelo adesso, e il Padre porterà
l'adempimento”. Nella schiera domina un gran movimento che si mostra veramente
più nel cuore che esteriormente.
14. Un
fanciullo si alza e dice: "Caro Karmata, caro Eraskar, noi
fanciulli ci accorgiamo che questa via conduce al Padre e vogliamo andare
avanti, per quanto bene ci possa riuscire. Volentieri vogliamo appartenere a
Lui, come voi due siete già da lungo tempo uniti con Lui. Vi preghiamo di
accoglierci nelle vostre preghiere, affinché il buon Padre di noi tutti possa
venire assai presto. Oh, quanto ardentemente bramiamo il Suo Amore e la Sua
contemplazione! Karmata, tu sei venuto dalla santa Gerusalemme, chiamaLo tu,
perché noi siamo ancora troppo piccoli e deboli per attirarLo a noi".
15. Tutti gli altri pargoli si associano alla voce
supplicante del fanciullo. E ad un tratto risuonano altre voci. Le guide del
Sole, che già durante il discorso stavano inosservate all'ingresso, si
avvicinano. Tullay mette una mano sulla
spalla di Karmata e dice:
16. “Karmata, tu hai veramente raggiunto già una buona
unificazione col Padre. Adempi perciò la preghiera dei fanciulletti e anche noi
uniamo la nostra voce. Per noi è la più grande gioia quando una schiera è
matura, in mezzo alla quale si trovano anche dei figli ritornati a casa dalla
Terra. Ci aspetta di nuovo la gioia di poter stare ancora un po’ di tempo col
Padre, finché un nuovo lavoro ci porterà nella Creazione. Certamente possiamo
entrare nel Santuario quando siamo sopraffatti dalla nostalgia; ma perseverare
nel servizio per i fanciulletti al Padre è più caro che tutta la nostalgia
piena di ardore che vale soltanto per la propria gioia, mentre il servizio ai
pargoletti è gioia della Creazione!
17. Perciò perseveriamo, salvo che il Padre quieti la
nostra brama. Eraskar guiderà il gruppo al prossimo gradino superiore, e gli
altri gruppi avanzeranno gradualmente, mentre la grande sala del raduno nel mio
territorio verrà aperta a nuove schiere che ritornano dalla Terra. Vedi, qui
tutto è ordinato meravigliosamente, espressione della massima
Misericordia!".
18. Karmata riconosce
che deve adempiere la richiesta di Tullay, ma vede anche il pericolo di mettere
nuovamente se stesso in un punto centrale. Domanda per sé umiltà, e quando
sente la mano del Padre giacere su di sé, dice: "Volentieri presento al
Padre la preghiera nostalgica dei fanciulletti. Tuttavia voi, cari angeli,
soprattutto Tullay, potete farlo molto meglio di me. Voi però piccoli favoriti
non dovete ritenervi troppo indegni di pregare voi stessi il Padre. Al
contrario, sono certo che Egli viene perché Lo bramate, e qui una parola ben
formata vale meno della chiamata da un cuor filiale.
19. Gli alti figli della Luce portano in sé più d’una
chiarezza e la conoscenza intorno all'Operare della Creazione, nella misura in
cui il loro spirito è già penetrato. Nella stessa misura, e ancora assai di più
il Padre-UR, diventa ‘Uno’ con loro. Egli non ha più bisogno di ascoltare la
loro preghiera; piuttosto, li sente!
20. Nondimeno, Egli bada ai piccoli che sono ancora
lontani, e ascolta la loro supplichevole preghiera. Egli vede ogni pur minimo
moto del cuore. Provate una buona volta a pregare voi stessi, ed io garantisco
che vi ascolterà. Oltre a ciò, questo Lo rallegrerà molto di più che se vi
nascondete impauriti dietro la mia preghiera! Ora ho già espresso nel cuore la
chiamata orante: ‘Padre, vieni da noi!’. Con questo ho pensato anche a voi,
cari angeli superiori, voi benedetti figli della Luce. Possiamo perciò essere
completamente consolati, poiché il Padre è già per via".
21. Appena espresso, un Raggio di Luce sommerge la sala.
Il Padre è entrato in compagnia di alcuni principi e alcuni primi. Subito è circondato
dagli angeli del Sole e da Karmata. Egli li benedice ed essi afferrano le Sue
mani e la Sua veste, parlano con Lui quasi così come se parlassero tra di loro;
a farla breve, ai pargoletti si presenta un’immagine piena di delizia: unione
di Grazia, gioia, beatitudine e giubilo.
22. Essi si meravigliano e pensano che la Santità di Dio
non sopporti un tale agire. Per giunta, Dio comincia anche a stringere al Cuore
gli angeli e Karmata, e i volti dei principi diventano sempre più splendenti.
Quanto più si meravigliano, tanto più aumenta la scena in gioia e magnificenza,
finché si accorgono alla fine che, nonostante tutta la conclusione delle
preghiere espresse, il Padre li guarda fisso
e incoraggiante, come se dicesse: “Non abbiate timore di Me”. – E gli occhi di tutti gli angeli dicono: “Venite,
fatevi abbracciare e fate come facciamo noi”. Allora sentono il desiderio di
posarsi anche loro al petto del Padre. E quanto più cresce il desiderio, tanto
più i cari grandi del Padre Lo lasciano, formando dietro di Lui un bel
semicerchio, finché Egli sta da solo di fronte al gruppo dei pargoletti.
[indice]
۞
Lezione
di fiducia
La
santa Sorgente della Vita ed un ‘Amen’
1. «Figlioletti Miei, siete meravigliati perché i Miei grandi figli Mi hanno
quasi schiacciato? Voi credete che non sia del tutto degno di loro. Ma in
questo sta un sacrificio a Me compiacente che Io, non soltanto vedo, ma perfino
sento. Ognuno voleva accogliere da Me, voleva portare il suo dono, nel quale si
trova il sacrificio menzionato prima: il desiderio che non esiste figlio che
non possa giacere anche lui al Mio Cuore! Sì, chi viene da Me nel modo più
veloce e sicuro, senza prima chiedere se Mi sia compiacente o meno, questi non
solo ha la meta fissa davanti agli occhi, ma la possiede già! –
2. Non è la cosa principale, se esiste già un
conoscenza più elevata. Ad un figlio ancora lontano da Me non toccherà la vera
comprensione. Solo nella Mia vicinanza giungerà alla perfetta contemplazione.
Perché credetelo: da Me fluiscono tutti i buoni doni come un vero Torrente
della Vita, e tutti i Raggi di forze incommensurabili! Ogni Luce prende la sua
via da Me, pulsa attraverso gli spazi e tempi e ritorna nella Mia Divinità-UR!
3. Quindi il Torrente di Vita fluirà
sicuramente più potente nelle Mie vicinanze che nelle lontananze, dove i figli
più inconsapevoli, bevono della sua acqua. Nondimeno essi devono sedere alla
Sorgente, che sono Io stesso! Perciò, Miei piccoli, più verrete vicini
interiormente ed esteriormente a Me, tanto più doni vi toccheranno e più grandi
portatori diventerete.
4. Chi crede di doverMi portare qualcosa prima
di ricevere, difficilmente troverà la via che porta a Me, e l’Essenza Mia gli
rimarrà estranea. Chi invece giace nel Mio braccio, ottiene il vero Amore e la
conoscenza; entrambi aiutano il figlio ad ottenere la forza di volontà e
l’attività consapevole. Con ciò, in primo luogo, veramente in piccola misura,
impara ad indagare seriamente l’Essenza Mia e l'Opera, il Cui fondamento è l’Ordine
santo. La Pazienza e la Misericordia lo guiderà all'altezza successiva.
5. Se un figlio si poggia al Mio petto, se le
Mie braccia l'hanno circondato, allora la via si svela come da sé, sulla quale
viene in possesso della perfezione. Allora può mettere nelle Mie mani il suo
intero io nella più bella, più libera offerta, finché la via della
partecipazione al sacrificio diventerà parte sua, cosa che gli porterà la Mia
somma Grazia e Misericordia!
6. Se durante una via di sacrificio un figlio
è lontano da Me, sarà comunque interiormente più vicino alla Mia Sorgente, alla
quale attinge ogni beatitudine. I Miei Torrenti di Vita scorrono in egual forza
in tutte le parti della Creazione, là dove posso essere cercato e anche
trovato. La differenza sta solo nel figlio stesso! Sia che sono visibile qui
oppure presso i figli del sacrificio nel solo sentimento della loro fede, sono
ovunque la Sorgente di Vita senza distinzione! Io sono il Torrente e la sua
Forza, sono l'Interiore e l'Esteriore, il Punto centrale e l’Involucro! Ciò
nonostante, laddove Mi rivelo
personalmente, viene data un’aggiunta per amor della Salvezza.
7. A voi piccoli parecchio di questo è ancora
incomprensibile; ma il seme, sparso nel vostro cuore, farà maturare la
conoscenza. Voi non conoscete ancora la Sorgente, nemmeno quanto è dolce. Ma
costoro» – il Signore indica i
Suoi grandi – «la
conoscono e si rallegrano ogni volta che le vengono vicino. Allora si
affrettano qui, si chinano e ricolmano i loro cuori, senza preoccuparsi se la
Sorgente possa dare sufficiente acqua per tutti. Essi conoscono la sua
inesauribilità. Opere le cui dimensioni mai un figlio potrà misurare, furono
altamente perfezionate; e tutto alimentato da una sola Sorgente!
8. I Miei grandi figli sapevano inoltre che la
Sorgente li attende, la Sua santa acqua di Vita li rende forti e beati, e il
suo flusso d'Amore quieta il desiderio. – A voi fanciulletti non è mai andata
ancora persa nessuna preghiera. Ora però anche la Sorgente ha un desiderio,
essa attende che voi veniate per bere da Questa!». – Queste parole
destano grande impressione. Quel fanciullo
che già spesso è stato portavoce di tutti si fa avanti, nascondendo con
coraggio la timidezza e dice:
9. "O caro buon Padre,
noi Ti abbiamo riconosciuto e Ti amiamo sopra ogni cosa. Se però questo lo
possiamo fare solamente alla Tua Sorgente, allora Ti preghiamo di mostrarceLa.
Ti desideriamo molto e vorremmo più di tutto anche gettarci nelle Tue braccia.
– Ma prima vogliamo andare alla Sorgente. Sarebbe comunque meglio se Tu venissi
con noi! Oppure dacci uno dei Tuoi principi, poiché essi conoscono la via. Essi
hanno già bevuto alla stessa. – O Padre, adempi la nostra preghiera!".
All'unisono, all’invocazione si uniscono tutti i fanciulletti.
10. Raphael porta un
piccolissimo fanciullo al Padre, che lo
prende tra Sue braccia. Durante il successivo discorso Egli lo tiene al Suo
Cuore. «La
vostra preghiera sia esaudita. – Ma questo non può avvenire in nessun altro
luogo se non qui in questa sala. Vi sorprendete perché non vedete scorrere
alcuna acqua? Non è intesa una Sorgente di questo Sole che scaturisce per la
vostra gioia. No! – La Sorgente si deve rivelare nel Punto in cui Io sto! Fate
solo attenzione e improvvisamente vi troverete dinanzi ad essa senza sapere
com’è avvenuto.
11. Tu, fanciulletto, credi che solo adesso ti
attraversi una vera Vita e domandi invano come questo possa avvenire. Con tutto
ciò la beatitudine scorre dentro e anche fuori di te. Quando Raphael ti ha
portato da Me, non hai afferrato il brivido dell'Amore che ti ha investito? Sì,
il tuo cuore era ancora piccolo. Ora invece in questo breve spazio di tempo di
delizia inondante, è cresciuto e ti pare come se dovessi annegarci dentro.
12. Ma vedi, se ora il Mio flusso d'Amore
diventasse sempre più forte, il tuo cuore certamente dovrebbe anche poter
sostenere questo sentimento, altrimenti, secondo la tua opinione, annegheresti
da gran tempo. Invece diventi cosciente che in questo flusso d'Amore non
anneghi, bensì lo bevi! – Ora ti voglio portare alla Sorgente, e Karmata, che
la conosce precisamente, Mi dovrà aiutare. Vieni, Karmata, mostra al nostro
piccolo prediletto la via che porta alla Sorgente, meglio di tutto mostra essa
stessa».
13. Karmata
salta su felicissimo e dice: "O caro Padre, lui non è lontano dalla
Sorgente; ma lasciami prima domandare se il fanciullo ne ha desiderio. Io non
posso toglierlo dal Tuo Cuore se non lo vuole". – «Ma certo, domandaglielo».
Karmata lo fa e tenta di portar via il fanciullo.
Tuttavia ad un tratto, anche se timidamente, stringe il collo del Padre ed
esclama:
14. "Oh, no, adesso non
voglio andare alla Sorgente; qui è così bello! Altrimenti perdo la meravigliosa
beatitudine appena ricevuta. Caro Padre, dimmi se devo andare; io vorrei più di
tutto restare sempre con Te".
15. Il
Padre accarezza il fanciullo e dice: «Puoi restare con Me, ma prima devi riconoscere la Sorgente. Se questo
non accade, tutta la beatitudine si allontanerebbe in gran parte da te,
soprattutto perché devi fare ancora altre cose che solo essere portato da Me.
Se però La trovi, non ti mancherà nulla di quanto hai ricevuto adesso». –
Allora il fanciullo obbediente tende la mano a Karmata. Nello stesso istante si
avvicina il fanciullo portavoce, si appoggia
al Padre ed esclama pieno di gioia: "Oh, io ho appena trovato la Sorgente,
corriamo entrambi da Essa!". Riconduce il fanciullo al Padre, gliela
mostra e giubila:
16. "Qui, qui è la
Sorgente! Oh, perché non l'abbiamo vista subito! Buon Padre, tienici assai
forte, perché non vogliamo mai più andare via dalla Sorgente di Vita
eternamente abbondante! Quasi non posso afferrare la grande beatitudine! Ahimè
Padre, con la Tua parola: guarda, sto annegando bevendo! Adesso capisco perché
i Tuoi grandi figli si precipitano da Te; essi sanno che Tu sei Amore puro! Ti
prego: non metterci in conto la nostra infantile incomprensione, perché Ti
abbiamo riconosciuto così tardi.
17. Per vero, adesso vorrei
rimanerTi sempre vicino, ma tutti vorranno venire da Te, e Tu, o buon Padre,
accoglili tutti". Il fanciullo va di lato e toglie al Padre anche il
fanciulletto. Dura soltanto un attimo e Iddio
è circondato dalla schiera beata. Egli benedice i Suoi piccoli ed essi levano
grida giubilanti per l’immensa gioia. Poi li invita a ritornare ai loro posti e
dice:
18. «Ora poso già chiamarvi figlioli. Verrete perciò portati nella terza
fascia del Sole. Karmata dovrà guidarci, poiché egli per Mia gioia ha compiuto
l’opera sua, così che gli spetta questa ricompensa. Voi, Miei cari angeli del
Sole, siate benedetti. Rimanete nei vostri campi, finché maturano le spighe.
Solo Eraskar verrà con noi come custode della sua schiera. Voi lo sapete: Io
rimango sempre con voi, conosco il vostro desiderio e voi, viventi, siete uniti
col Mio Cuore. – Ora lasciateci percorrere la nostra via e tu, Karmata, va’
avanti».
19. Karmata
può sentire la gioia dell’elogio; ma lo restituisce subito, ricco di
riconoscenza, per il fatto d’aver potuto agire con l'aiuto di Dio. Egli
aggiunge: "Padre, c'erano parecchie cose che non potevano esistere dinanzi
al Tuo santo volto. Tu le hai cancellate, e ora vedi solo ciò che Ti è grato.
Accogli ringraziamento e amore con questa preghiera: permettimi di percorrere
la via terrena non appena sarò diventato maturo.
20. Ora Tu vuoi perfino andare
dietro di me. Questo non è per me come una prova d’umiltà, ma di gioia. L'ho
accolta con cuore assai riconoscente. Nondimeno, andare avanti, quando TU sei
con noi, Signore, non lo posso fare! Domanda solo ai Tuoi principi se essi lo
fanno. Ognuno s’inchinerà profondamente dinanzi a Te e dirà: TU solamente,
Onnissanto, sei la nostra unica Guida da eternità in eternità!
21. Perciò, caro buon Padre,
rimani sempre dinanzi a noi, interiormente come esteriormente. Vedi, ho
ricevuto la gioia con la Tua parola; non voglio perdere il meglio da questa! Va
avanti Tu, noi Ti seguiremo; Tu sei la Sorgente e noi beviamo; Tu, Tutto in
tutto, come tutto è solamente in Te; Tu il Padre, noi i figli! Fa splendere il
Tuo sublime Raggio di Luce dinanzi a noi, così che possiamo camminare nelle Tue
orme. Amen!". Gli angeli si accordano
nell'amen e i fanciulli lo ripetono:
“Amen!”.
22. «Amen! E ancora una volta, amen! La tua parola ti dovrà diventare
un’eterna eredità» – dice Dio – «e alla tua luce se ne accenderanno ancora
altre. Sebbene venga da Me, una gran parte di ciò dovrà splendere attraverso la
tua anima prima dell'ultimo tempo della Terra a coloro che non la conoscono
ancora. Con i grandi tu dovrai essere un grande, con la schiera un prescelto,
prescelto che porta la Mia Luce nelle profondità. Io sono Iddio! La Mia parola
promessa si adempirà in te, che si formi in corona per tutti coloro che la
cercano, come tu adesso non comprendi ancora. Sii benedetto a causa della tua
umiltà, perché la vera umiltà porta anche un’autentica visione della vita».
– Ora i primi si schierano di nuovo più strettamente intorno al Padre e gli angeli primordiali e gli arcangeli
esclamano ad alta voce:
23.
"Alleluia! A Te, Santo-Eterno-Iddio-UR, va la nostra lode! Tu hai donato
alle tenebre la Tua Luce in segno di un’eterna redenzione! Alleluia!",
Iddio alza benedicendo le Sue mani su tutti i figli, i quali s’inchinano in
venerazione adorante dinanzi a Lui. Karmata prende congedo dagli angeli del
Sole, mentre Eraskar ordina i suoi
protetti. Karmata alla Sua destra e, seguito dai grandi e dai piccoli, il Padre
li conduce al luogo del Sole già preparato.
[indice]
۞
Santo
Amore per Creazione e creatura
Un
"Sì", e completa dedizione
1. La schiera
dei fanciulli è consegnata a una coppia di angeli su una fascia solare. Il
Padre dà loro la promessa che presto sarebbero entrati nella “Sua Città”. I
fanciulli Lo seguono con lo sguardo quando Egli con i primi, Karmata, Eraskar e
la sua compagna, percorrono uno stupendo sentiero che conduce in alto, finché
su un alto monte li avvolge una nuvola bianca. Questo accade per la benedizione
di questi fanciulli che non possono ancora comprendere la creazione di un Regno
della Luce.
2. Giunti nel Santuario,
Michael ringrazia il Padre di aver affidato a lui Karmata. Egli dichiara quanto
bene si è sviluppato il figlio presso di lui e parla della successiva
preparazione allo scopo della redenzione globale. Per tutti i primi egli fa la
promessa al Padre che tutti loro contribuiranno per un glorioso perfezionamento
del Giorno dell’Amore della Creazione. A questo appartiene anche la via terrena
di Karmata.
3. Michael
si rivolge subito dopo a Karmata, dicendogli: “Karmata, vuoi tu affidarti al
buon Padre, piegarti alla Sua Volontà Onnipotente, indifferentemente di come
Iddio dispone la via? Lasciati benedire umilmente dalla mano del nostro Sommo
Sacerdote! Riconosci anche che il Creatore ha previsto il tuo lavoro. Io
domando se tu lo comprendi e se lo vuoi anche accettare liberamente nella piena
dedizione.
4. Tuttavia esaminati! Non
pronunciare subito un ‘sì’, anche se adesso ti splende nel cuore. Poiché
rifletti: un ‘sì’ dichiarato dinanzi a Dio, è e rimane una promessa impegnativa;
promessa che non è da sminuire, ancor meno da abrogare. Al ‘sì’ del figlio
precede il ‘santo sì’ dell'Onnipotente Divinità-UR; e l'Eterno, è Egli stesso
il Suo sì! Egli racchiude il sì del figlio nel Suo proprio, per la cui ragione
rimane anche impegnativo fino all’adempimento.
5. Non stiamo davanti al Suo
Trono per adorarLo? Non sperimentiamo l’azione della Sua magnificenza creativa,
l’emanazione della Sua Essenza? Vedi, – tutto ci è aperto! Eppure io ti dico,
Karmata: se fosse possibile mettere ogni gioiosissima beatitudine della nostra
intera vita in un vaso, questo rimarrebbe appena più che un respiro della
Divinità, con il quale alita benedicendo sulle Opere Sue.
6. Noi non comprenderemo mai
completamente le sublimi Caratteristiche del Padre nostro, UR. Esse preparano
le vie misteriose della Misericordia nella Sua profondità e le rivelano nella
Luce del loro splendore. Se un'Opera della Creazione è compiuta, allora la
Misericordia nel Suo salvifico Fondamento-ur riemerge e si porta dietro i doni
d'amore dei figli. Se si manifesta un’altra volta, allora risplende più
meravigliosa, perché con la Sua nuova venuta ai figli è preparato un Giorno
nuovo.
7. Riconosci da ciò che nessun
figlio raggiunge mai un limite del santo Amore di Dio, né impara ad esplorarLo.
Con questa conoscenza non ti sarà difficile affidarti completamente alla
conduzione di Grazia. Nell'Essenza paterna della Misericordia sta la nostra
vita e la nostra via! Perciò esaminati ora bene, prima che un sì oppure anche
un no metta radici nel tuo cuore. L'Onnissanto benedica ogni tua azione”. –
Felice e serio, Karmata guarda il Padre, i
Cui occhi sono fissi su di lui in serietà e pure in meravigliosa bontà. Egli
scruta il suo cuore, ma non da solo, bensì in un intimo dialogo segreto che gli
elargisce conforto, forza, fiducia e pace. Allora si alza e dice:
8. “Santo, affettuosissimo
Padre, Michael mi ha rivelato la Tua Volontà ed io mi sono esaminato col Tuo
aiuto. Tu vedi il ‘sì’ incondizionato che il mio amore Ti porta, ma attraverso
il buon insegnamento del principe della Volontà io ho riconosciuto che cosa
significa una promessa. Mi opprime però il fatto che la libertà d'azione,
nonostante la migliore volontà, possa diminuire o addirittura distruggere una
promessa nella non osservanza. Sono sicuro che la Tua mano misericordiosa saprà
delicatamente equilibrare, e con indulgenza venire incontro alla debole volontà
del figlio.
9. Nondimeno, per mantenere la
promessa – ed io vorrei sacrificare a Te la mia – la volontà deve essere molto
rafforzata, affinché non la sommergano altre ondate di pensieri. Certamente non
pretendi una promessa; anzi, – non raramente sarebbe meglio non farla. Senza
questo cercare in ogni tempo di obbedire alla Tua Volontà d’Amore, mi pare
quasi il dono più bello. Il Tuo Cuore non è meno aperto a quei figli senza la
parola promessa, come ai figli che hanno promesso, se soltanto Ti seguono in
tutta serietà. Tu benedici tutti i figli nella Luce della Tua Grazia.
10. Solo adesso io posso
vedere questo: non hai fatto TU un santo Voto ai Tuoi figli? Il Voto-ur[11], un tempo, prima
ancora che un’ombra si staccasse dalla Tua Luce? TU – Tu stesso l’hai
riscattato lì dove c’è l’abisso più profondo dell’ombra! Tu hai riscattato il
Tuo voto per i Tuoi figli; non dovremmo perciò prestare anche noi un voto e
saldarlo, per quanto ci possa riuscire?
11. Il Tuo voto sarebbe stato
saldato egualmente, anche se non andavi sulla Terra, poiché si manifesta su
tutte le Vie della Creazione! Tutti i figli vi sono al sicuro e l'oscurità
avrebbe visto la sua dissoluzione. Eppure: il Golgota divenne il Punto cruciale
del Tuo Voto-ur!! Perciò, io prego, o Padre, benedicimi, poiché Ti voglio
portare il mio voto. Dinanzi al Tuo volto, nel Tempio sublime della Tua
Santità, dinanzi ai Tuoi angeli superiori, io pongo il mio ‘sì’ sul Tuo
Focolare del sacrificio! Accoglilo nella bontà del Tuo eterno affettuoso Cuore
paterno.
12. Voi però” – Karmata si rivolge agli angeli, “io ringrazio per
il vostro amore. Dona, o Padre, ai Tuoi primi per questo una benedizione
speciale". Egli alza pregando le sue mani e s’inginocchia.
13. Iddio
va da Karmata, gli pone la Destra sul capo e dice: «Mio Karmata, hai compiuto un buon passo. In
verità, Io ti concederò molta Grazia, affinché la tua parola non s’infranga; e
non solo, ma uno dei Miei primi proteggerà la tua via. Uno, a dir il vero, è il
tuo lavoro: mettici la tua capacità per mantenere la parola data, poiché nessun
collaboratore può farlo per te arbitrariamente, tu stesso devi utilizzare la
tua libera forza di volontà. Tuttavia, se rimani memore della tua parola-voto,
la Mia benedizione diverrà manifesta in te e tu resterai unito a Me.
14. Ora stanno dinanzi a te ancora due grandi
preparazioni, quella dell’Ordine e quella della Misericordia. Poiché finora ti
sei adoperato con grande diligenza per adempiere i tuoi impegni per la Gioia
Mia, adesso sei libero di scegliere per prima la Casa di Uraniel oppure di
Gabriel. Sul gradino successivo entrambe ti serviranno ugualmente bene. Il tuo
desiderio avrà la Mia benedizione, poiché ti sei dedicato completamente a Me».
15. Karmata ode la Parola con
grande felicità. I begli occhi infantili splendono al Padre. Riflette che cosa
a Lui sarebbe più di tutto bene e come potrebbe compiere un primo passo sulla
via del voto. Egli non chiede aiuto, poiché con la benedizione precedente ha
ricevuto talmente tanto, che può scegliere lui stesso. Oltre a ciò, si svolge
in lui un mutamento inconscio, il miracolo del cuore dinanzi a sé, cosa che i
primi vedono con gioia e che si compie in ogni figlio non appena – votato
liberamente – si dona completamente alla Divinità.
16. Dopo il cambiamento, di
cui Karmata sente solo che mediante la bontà
la sua beatitudine aumenta, si alza, porge a Uraniel, a Gabriel, come anche
agli altri primi la mano, e va poi senza timore al santo Trono che Dio nel
frattempo ha nuovamente occupato, si stringe al petto del Padre, e dopo un po’
di silenziosa quiete dice:
17. "Santo,
affettuosissimo Padre, voglio adoperarmi per rispettare il mio voto. Ma non so
come si formeranno tempo e via lontano dal Santuario. Tuttavia sono certo: la
Tua compassione mi avvolgerà fino alla possibile buona meta della via terrena
di partecipazione al sacrificio. Fino a quel momento mi voglio sottomettere
unicamente alla Tua Volontà di salvezza. Perciò Ti prego: dammi a quel principe
che secondo il Tuo consiglio paterno mi dovrà aprire la porta. Per tutto il
divenire ed esistere resta determinante la santa Legge dell'Ordine fondamentale
nella perfettissima libertà di volontà. Esso soltanto opera per il nostro
meglio, se riconosciamo volontariamente la Tua Volontà. Il tuo Ordine della
Creazione certamente saprà sempre disporre in ordine una volontà presuntuosa di
figlio nella disposizione fondamentale delle Tue Opere, ma una volontà
consapevole non si oppone al progresso dell'Opera, bensì vuole essergli
giovevole ed utile mediante la libera sottomissione alla Tua Volontà. Questo
anch’io voglio farlo adesso.
18. Faccio la mia scelta nel
miglior modo possibile se lascio decidere a Te; e cade sempre su di Te!! O
meravigliosa libertà!! Non costrizione, né aperta né occulta, guida i figli
Tuoi, no! – Noi possiamo affidarci a Te per amore e riconoscenza. Non può
esistere libertà più grande! Se siamo presi da Te, allora siamo liberi; se
viviamo liberi da noi stessi, allora siamo legati alla nostra povera libertà!
Perciò io vorrei, o buon Padre, vivere solo nella Tua Volontà".
19. "Alleluia!". –
Esclamano con potenza gli angeli. – "In
Te unicamente, eterna Essenza veritiera, in Te, Divinità senza inizio né fine,
sta la nostra vita! Tu ci chiamasti fuor da Te nella libertà della Tua Vita, e
per la libertà ci hai dato la nascita! Liberi ritorniamo a Te! A Te sia
ringraziamento, lode, gloria, onore, adorazione, salvezza e devozione da
eternità in eternità! Alleluia!".
20. Vinto dalla libera potenza
dell'amore dei figli, il Padre-UR sta tra loro ed elargisce una benedizione,
come perfino i principi stessi non l'hanno troppo spesso ricevuta. Anch’essi
s'innalzano con l'Opera di salvezza. Dopo di che, Karmata è affidato al
portatore dell'Ordine, Uraniel-Urea, e Dio congeda i giubilanti che hanno
acceso nei Suoi santi dolci occhi un inumidito gioioso bagliore.
21.
In Casa di Uraniel tengono un banchetto di ringraziamento e discutono del loro
lavoro. Raphael-Agralea prendono con sé Eraskar e la sua compagna nella loro
casa del Sole su Rajona; poiché dopo un lungo difficile lavoro, lontano dal
Santuario, la coppia di angeli deve dapprima rimanere un certo tempo ʻa
Casa’, prima che venga un’altra volta inviata per la grande attività nel campo
della Creazione.
[indice]
Parte VI
Nella casa dell'Ordine
۞
Sulla
santa Infinità
Qualcosa
sulla questione della colpevolezza e giustificata libertà d'azione
Reciproco
venirsi incontro
1. Karmata
si è familiarizzato presso Uraniel-Urea. Essi lo conducono sulla sfera
dell'Ordine appartenente al Sole-centrale dove riceve una dimora come proprietà
esclusiva. Istruendo, Uraniel parla di tutti gli avvenimenti accaduti finora
nelle sfere delle Caratteristiche, in particolare sugli ultimi nella Casa
dell'Ordine, cui si aggiunge una piccola esortazione al voto fatto al Padre.
Poi i primi lasciano Karmata solo. Egli si
reca nella ‘piccola stanza’ somigliante alle stanze consacrate nelle dimore
degli angeli. Qui subito s’inginocchia, poiché un dolore lo coglie, e prega:
2. “O Padre amato! Con Grazia
mi hai reso ricco; con beatitudine e gioia è la Tua tavola imbandita. Io non
sono in grado di afferrare la Tua Magnificenza che fa affluire continuamente nuova
benedizione sui Tuoi figli. Oh, rendimi meritevole anche davanti alla Tua
Santità, affinché felicità di Padre sia gioia per il Tuo Cuore assolutamente
buono. Che cosa sarei io dinanzi a Te senza il Tuo aiuto, se le Tue sicure mani
non mi guidassero come guidano tutti i figli, grandi e piccoli? Ciò che mi hai
dato Tu o i Tuoi primi, mi ha innalzato a ciò che ora sono dinanzi a Te.
3. Affettuosissimo Padre, Tu
veramente vedi che io non vorrei essere altro che un figliolo amato da Te,
eternamente al sicuro nella Tua Grazia. Oh, Onnissanto, se posso diventare
questo da me, allora mi dai la più grande beatitudine che non può essere
aumentata se non cresce con essa ancor di più all’interno della Tuo Essenza
sublime. Se questo è possibile, allora aumenta la beatitudine con me, ed io con
lei nella Tua Grazia; ma sempre resta la completa beatitudine proveniente dalla
Tua mano!
4. Noi, esseri finiti, siamo
infiniti nella Tua santa infinità, ed abbiamo parte alla Tua magnifica Essenza
primordiale! Tu però hai velato la Tua infinità, affinché noi fossimo beati nel
Tuo Amore, la cui meravigliosa Rivelazione riempie il sesto Giorno della
Creazione. I piedi dell'Amore sono Ordine e Volontà, le Sue mani, Sapienza e
Serietà; il suo Cuore si chiama Pazienza, ed essa stessa è il Capo che la
Misericordia adorna come Corona. Così appare la Tua santa Essenza, in Cui noi
siamo figli divenenti, per rappresentare l’esistente: il perfezionamento visibile delle Tue Opere che non conosce fine!
Infatti, ogni perfezionamento dell'Opera deve essere un nuovo inizio per i Tuoi
figli, che già in eterno giace in Te perfetto.
5. Signore, io parlo di cose
che non conosco; è il Tuo Cuore a parlarmi, perché con la mia bocca parlo la
Tua lingua, sebbene volevo parlare con Te solo in umiltà. Com’è possibile che
la Tua Rivelazione, quale parola proveniente da me, diventa come proprio
ammaestramento? Oh, io certamente mi disseto alla Tua Sorgente, che è
assolutamente il Tuo Tutto in tutto!!
6. È così che si rivela il
perfezionamento, come Tu affluisci in me ed io in Te? O Padre, ora sono uno con
Te!! Così maturo come tutti i figli; e mentre godiamo una fine nella
beatitudine, Tu ci metti nell'infinità delle Tue Opere della Creazione, sul
primo gradino di un nuovo divenire. Ma solamente nel proseguire ci diventerà
luminoso e chiaro l’aureo splendore della sera dei giorni trascorsi nei nostri
cuori, e meravigliati vedremo il Tuo santo “È compiuto!”
7. A Te sia Grazie! In questa
Casa Tu mi hai dato la ‘Visione’. In Tuo onore io la chiamo ‘la Casa della Conoscenza’.
Ora rimani con me, affinché possa completare i miei compiti con fedeltà e per
la Tua vera gioia, per vedere presto ancora il Tuo santo caro volto”.
8. Karmata è così immerso, che
non si è accorto dell'arrivo di un gruppo di ritornati a casa. Tra loro si
trovano anche delle anime che sono giunte alla conoscenza di Dio alcuni poco
prima della loro morte terrena, altri soltanto dopo. Alle loro spalle
trascinano peregrinazioni non poco difficili e amare, prima di raggiungere la
sala Jechahal ed essere qui riuniti con saggia intenzione con figli della Luce.
L'angelo che li comanda, un serafino, si tiene ora completamente in fondo.
Perciò un figlio maggiore della Luce si avvicina a Karmata e dice:
9. "Chi sei? Tu parli
come non l'abbiamo mai sentito finora. Nell'ultima grande sala-scuola ci hanno
istruito grandi angeli; ma ciò che abbiamo sentito adesso, non echeggiava con
tale profondità dalla loro bocca. Certamente ne stai al di sopra. Oh, quanto
possiamo chiamarci fortunati di averti incontrato. Ti preghiamo, istruiscici,
affinché l'ultima via rimanente ci conduca presto al Padre". Tutti si
radunano intorno a Karmata.
10. Un altro figlio afferra le
sue mani e dice: "Tu, figlio del Padre, ben ci manca ancora un'ultima cosa
del nostro tesoro e veste d'onore; ma il Padre, la cui bontà abbiamo potuto
sperimentare sul nostro lungo cammino, ci condonerà il mancante non appena ci
inginocchieremo dinanzi a Lui e Lo pregheremo finché potremo apparire puri
dinanzi alla Sua Grazia. Perciò, fuori con l’ulteriore insegnamento, per quanto
sia forte! – Noi vogliamo andare dal Padre, e nient'altro! Egli ti ha mandato
visibilmente affinché tu, quale probabile Suo supremo figlio, ci debba portare
da Lui. Perciò non esitare, tu, Raggio proveniente da Dio, guidaci, poiché il
desiderio ci procura dolore perfino nel Regno della Luce.
11. Noi sulla Terra siamo
stati grandi negatori di Dio, e non pochi sacrilegi erano il nostro fardello.
L’incomprensibile Grazia ci guidò alla conoscenza, perfino appena dopo la morte
terrena. Ma tanto più potentemente mi afferrò l'amore per Dio e il desiderio di
riparare ogni male. Una nuova veste l'abbiamo già ricevuta nella sala Jechahal,
sul Sole Orakania. Da allora ci siamo accorti come diveniva sempre più pura. Di
certo contrasta ancora potentemente con la tua. Nondimeno, ora lasciaci
proseguire, e non perdiamo il nostro tempo in discorsi". Il portavoce va
spontaneo alla porta dove l'angelo al comando sta vigilante. Karmata domanda al Padre che cosa deve accadere.
Ma rimane senza risposta; egli deve decidere da sé. Allora riconduce il
portavoce al suo posto, si siede accanto a lui e dice:
12. "Caro amico, io non
sono niente di speciale. Il mio nome è Karmata, nome che ho ricevuto da Raphael
e Agralea. Nella Luce, i figli del Padre sono tutti uguali. Voi vi stupite e
non lo volete credere. Adesso lo verrete già a sapere. Ma vedete, voi vi
trovate già sulla via che conduce al Padre, di conseguenza non ho bisogno di
portarvi io. Tuttavia ad alcuni di voi manca ancora la pazienza. Non credete
voi che il Padre abbia già da tempo scelto il luogo e il momento dove e quando
v’incontrerà, dove vi sarà preparata nella Sua Luce la residenza, e che al
dolore seguirà la gioia? Ebbene, questo vi appare chiaro, e così è cresciuto in
voi un buon pezzo di pazienza.
13. Possiate però ancora
sopportare un piccolo insegnamento, e non ci rincresca il tempo che usiamo per
questo: vedete, voi avete riconosciuto che l'Onnipotente Iddio è pura eterna
Vita, come anche che non può esistere nessuna Opera che non abbia creato la Sua
Onnipotenza! Di conseguenza esiste una sola Sorgente di Luce e di Vita, allora
avete ottenuto come me la cosciente Vita libera senza distinzione, non importa
se percorriamo vie differenti. Tutti i figli sono una parte della Luce divina
che essi portano personalmente in sé. La disposizione e una funzione legata ad
essa rende i figli, per vero, differenti, il che li educa per il libero
servizio; ma davanti a Dio siamo tutti messi uniformemente solo come figli
14. Voi credete di non aver
ancora ricevuto nessun compito. Non v’ingannate forse?". – Karmata sorride. “Non raggiungerete così in fretta
il Padre senza un compito, poiché ogni figlio ne ha uno. Dipende solo se questo
è riconosciuto ed esercitato, per quanto bastino forza e conoscenza. Perfino
voi che sulla Terra eravate negatori di Dio, avevate il vostro compito. A poco
a poco cominciate a capire che il vostro aiuto reciproco sulla via che porta
fin qui è stato un lavoro. Potevate perfino portare una lucina a parecchie
anime prigioniere delle tenebre. La vostra umiltà, perché voi stessi eravate
grandi peccatori sulla Terra, non vi lasciò lontanamente sospettare che in tal
modo non solo adempivate una riparazione, ma anche una funzione. Quest’umiltà è
compiacente al Padre; ma Egli si rallegra di più quando, insieme all'umiltà,
riconoscete il vostro compito. Infatti, solo nella conoscenza si può essere
veramente attivi!
15. Anche se il vostro compito
non si può paragonare a certi compiti dei credenti o dei figli della Luce
viventi nelle sfere, ciò nonostante dinanzi al Padre non esistono differenze,
poiché Egli assegna il compito e noi lo riceviamo dalle Sue mani. Egli è il
Donatore e noi siamo Suoi beneficiari! Dio non ci valuta secondo la grandezza
di un incarico, ma secondo il suo giusto adempimento. Perciò non dovremmo
mettere nessuna scala di valori con paragoni di doveri piccoli o grandi, perché
questo non porta alcun vantaggio. Poiché fintanto ci si confronta, non si è
attivi. Chi lavora, non ha tempo per il confronto! È solo la vera attività che
ci aiuta a progredire, con la quale giungiamo alla grande santa Unione con Dio!
16. Voi, a questo, dite ‘sì’ e
vorreste anche provarlo subito. Con ciò il vostro lavoro è già un po’
aumentato. Fin da Jechahal è cresciuto il vostro desiderio d’Amore, il che era
una parte del vostro compito, il cui senso più profondo lo riconoscerete. Avete
però anche discusso che cosa sia da dire non appena il Padre v’incontrerà. E
con tutto ciò, nonostante il desiderio, salì il pensiero che sarebbe stato
meglio tornare indietro, perché voi, nonostante la crescente Luce, vi sentite
continuamente colpevoli.
17. Per i vostri assistenti,
spesso non è stato facile, ma essi adempivano fedelmente il loro alto compito.
Da quando vi siete raggruppati, nessuno di voi è rimasto ancora indietro.
Orytam e Hagar[12] sul sole Orakania
vi hanno dato un buon pane nutriente che veniva rinnovato sempre a ogni sosta.
Voi vi meravigliate come io faccia a sapere questo. Ebbene, me lo suggerisce il
Padre, affinché il vostro ultimo impedimento sia eliminato, impedimento che non
è altro che il ricordare i vostri peccati commessi. Finché esiste
quest’impedimento, il Padre non può rivelarSi a voi, sebbene il Suo desiderio
verso di voi sia infinitamente più grande che viceversa.
18. Un giusto pentimento è
compiacente a Dio, e la riparazione che segue porta a Dio la ben meritata
ricompensa per le sue molte fatiche che Egli concede a ogni figlio. Se
pentimento e penitenza sono autentici, allora la Misericordia si rivela, e il
Padre poi non guarda più ai molti errori di un figlio, bensì al suo ritorno che
Egli fa diventare un ritorno a Casa.
19. Questo vale anche per voi,
come lo dimostra la vostra via. E se guardate indietro, allora riconoscerete
l’immediato aiuto e la meravigliosa guida di Dio, soprattutto quelli tra voi
che hanno dovuto sostenere una dura lotta con le tenebre. Questa è una conferma
sufficiente che siete figli del Padre. Ebbene, il fatto che siete arrivati già
su questo Sole-centrale dell'Ordine dimostra ancora più profondamente che il
Padre vi ha perdonato. Dovrebbe questo essere dunque senza valore, soltanto
perché voi rimanete attaccati ai colpevoli pensieri? Sulla Terra è bene quando
i figli, consumati nel peccato, umilmente si ricordano in un certo senso della
loro colpa anche dopo il perdono, perché così si possono preservare più
facilmente da ulteriori errori, anzi si preservano perfino essi stessi con
l'aiuto della Luce.
20. La Divinità non conosce
colpa! Ciò che rese i figli colpevoli, è venuto dalle tenebre e vi rimane
attaccato, finché essa non riconosce Iddio. Ma quanto più qualcuno si converte,
tanto più ogni colpa rimane indietro. In queste sfere, dove vi trovate adesso,
essere ancora così oppressi dalla colpa, come alcuni tra voi, vuol dire
sbarrare la Via al Padre che viene verso di voi. Sarebbe di gran lunga meglio
lasciare ora dietro di sé il passato e pensare solo al successivo passo verso
il Padre, passo che è forse l'ultimo se vi sforzate. Questo sarebbe il vostro
prossimo compito che vi porterebbe nelle Sue braccia ancor prima che lo
sospettiate. Ora riflettete sulle mie parole”.
21. Tra la schiera si trova un
figlio che, come Karmata, si prepara a percorrere la via terrena. Per un po’ di
tempo è stato assegnato al gruppo, affinché sotto la guida dell'angelo
comandante potesse maturare la sua conoscenza e rinsaldare la sua volontà,
nello stesso tempo anche aiutare i figli ritornanti a casa. Questo figlio angelico ora parla:
22. "O Karmata, ci hai
rivelato molte cose meravigliose. Nessun angelo istruttore superiore ha mai
detto qualcosa di simile durante il tempo che son rimasto in un qualche gruppo.
Come avviene questo? Naturalmente io so che si può arrivare solo a poco a poco
profondamente nel Cuore di Vita del Padre. Nell'ultima lezione tenuta dagli
angeli anziani, non è stato nemmeno sfiorato con un accenno quest’argomento che
hai comunicato in maniera così naturale. Tu, in verità, stai vicino al Padre
particolarmente.
23. Ora abbiamo raggiunto un
gran beneficio, ognuno per la sua strada speciale, ma poiché i ritornanti a
casa devono essere guidati al Padre, io ti prego anche di accompagnarli,
affinché assai presto si apra l'ultima porta e trovino presso il Padre la loro
eterna meravigliosa Patria. Io prego anche di non nasconderti, ma dì chi sei,
così che ti accordiamo il dovuto rispetto". Prima che Karmata possa
rispondere, il portavoce della Terra
aggiunge:
24. "Karmata,
comprendiamo di non poter correre con passo impetuoso al Padre, ma abbiamo più
che mai bisogno del tuo aiuto ora che ci viene chiaramente davanti agli occhi
l’ancora mancante. Abbiamo riflettuto sulla questione della colpevolezza e sul
compito, e ora comprendiamo per quale ragione, nonostante tutto il nostro
lottare per il distacco, talvolta diventava più difficile che facile, finché ci
assalivano dubbi, perché l'aiuto di Dio non voleva affatto mostrarsi. Noi
avevamo trascurato il Suo stare in attesa lungo la via, le Sue mani che
tendevano affettuosamente verso di noi.
25. Chi ci ha aperto gli
occhi? Chi ci ha portato vicino alla meta? Vedi, Karmata, sei stato tu, sebbene
ora, grazie al tuo aiuto, io so che tutto viene soltanto dal Padre. Ma Egli ha
scelto te per comunicarci il Suo Amore. E dovrebbe essere quindi nell’Ordine
giusto se tu ci accompagnassi dal Padre. Dalla sala Jechahal, noi scorgemmo la
strada di Luce attraverso tutte le sette sfere, alla cui fine splendeva una
chiara Stella luminosa. Questa era Luce personale del Padre. Ora siamo nella
quarta sfera, quindi dovremmo attraversarne ancora tre. Nondimeno abbiamo
notato che i gradini delle vie, quanto più ci avviciniamo alla meta finale,
tanto più diminuiscono. Karmata, abbreviaci l'ultimo tempo della prova, vedi,
noi te ne preghiamo".
26. Le preghiere struggenti
toccano potentemente il cuore di Karmata. Egli si alza per guidare la schiera.
Il suo sguardo cade sull'angelo al comando. Nessun raggio da parte sua
influenza questa scena. Ma come sta, benevolo, serio e in attesa, spegne
all'improvviso in lui quel sentimento innalzante provocato dalle assicurazioni
che egli fosse un figlio speciale del Padre.
Tuttavia in tal modo diviene anche cosciente di dove deve rivolgersi per
sapere come muoversi. Va all’aperto panorama della sala, s’interiorizza ed
ascolta ora in sé la voce del Padre così:
27. «Mio Karmata, la tua scuola della vita ti
porta pesanti prove, altrimenti sulla Terra non potresti compiere quel lavoro
che ti aspetta. Sarebbe facile far riconoscere sempre il giusto ai figli Miei.
Ma cosa avrebbero fatto poi da se stessi? In cosa starebbe la loro prova
d'amore, del libero servizio e dedizione a Me? Non sarebbe tutto unicamente il
Mio lavoro? Non avrei avuto bisogno di provvedere il Regno con molte dimore; un
Sole più potente – formato come sfera vuota – basterebbe per riunire tutti i
figli sullo stesso piano di movimento. Le molteplici lezioni sarebbero
soppresse, però, – anche le loro molteplici gioie! Ma che questo non sia lo
scopo delle Mie Opere, non ho più bisogno di rivelartelo.
28. Mai taccio quando un figlio Mi cerca
seriamente! Qui non rimane per strada nessuna indicazione che non limiti mai la
volontà, piuttosto lascia velata la Mia Onnipotente Volontà. Ricordati della
protezione dell'Essenza in cui ti trovi attualmente, e l'ultima scena nel
Santuario. Anche Eraskar non dovrebbe mancare nel ricordo. La Mia benedizione è
con te; rimani tu memore di quella, allora questo compito si risolverà per la
gioia di tutti voi». Karmata
lascia echeggiare in sé le parole e la Luce raggiunge la sua anima celeste. Poi
si rivolge al gruppo ugualmente assorto in preghiera e dice:
29. "Cari amici, voi vi
trovare nella sfera del Raggio dell'Ordine. Si deve dapprima giungere ad un
giusto Ordine della Creazione prima che si possa venire in contatto più da
vicino col Padre, che è davvero il Creatore. Insisto ancora una volta che io
non sto né più vicino né più lontano di voi dal Padre. Riconoscete che a Lui
siete ugualmente importanti, cari e preziosi, uno come l'altro. Questo vale
specialmente per voi che siete saliti su dalla materia alla Luce. È anche meglio
avanzare da sé fino ad un certo grado di conoscenza, che saziarsi di tutte le
istruzioni come fosse una pietanza.
30. Voi altri che siete andati
per la materia, vi siete sottomessi a parecchio del mondano, sebbene il vostro
spirito fosse contrario. Ma adesso vedete i santi collegamenti, la via della
partecipazione al sacrificio, l'offuscamento della consapevolezza, perdita
della reminiscenza ed infine la volta della conoscenza e della Grazia, a cui si
sottrasse la via della fede cosciente e vi riportò successivamente indietro al
Regno della Luce.
31. Iddio ha cancellato la
vostra colpa, quando avete rinunciato al mondo. La vostra proprietà passata,
che adesso non vi è ancora riconoscibile, la riceverete dalla mano della Grazia
di Dio. Io posso però dire che, secondo la scala celeste della Vita, voi siete
più vecchi di me e ne saprete di più, non appena vi troverete dinanzi al santo
volto del Padre nostro.
32. Voi riportate a Casa delle
potenze perdute. Alcuni di voi hanno offerto due volte la loro partecipazione
al sacrificio, questo non accadde perché sulla prima via non seguiva la più
perfetta purificazione dell'anima, bensì per cercare, per innalzare, per
purificare e per raccogliere ancor più del bene perduto per il granaio di Dio.
Vedete, questo significava la seconda via. In anticipo ora dovete sapere che
potete tornare a Casa definitivamente.
33. E voi, figli del mondo?
Voi siete afflitti perché temete di non essere portatori, ma soltanto dei
portati a casa! Oh, quando imparerete a riconoscere l'Amore di Dio, allora
sprofonderete nell'eterno Mare di Luce della vostra afflizione. Ed invano
cercherete ancora l’una o l'altra differenza, perché il fondo del mare è
l'Onnipotente Fondamento-ur, da cui l’immerso risale quale magnifica Stella
mattutina, annunciando nuova Vita. – Verranno Giorni della Creazione che – se
li terminate nel giusto ordine – v’innalzeranno sullo stesso gradino di tutti i
figli della Luce, i quali si mantennero fin dall'inizio nel loro voto di
fedeltà.
34. Io non sono ancora
arrivato là dove siete voi, poiché la via verso la Terra mi è ancora imminente.
Così ognuno prende la sua strada, sulla quale diventiamo servitori, perché
soltanto in ciò noi possiamo dare al Padre il vero amor filiale. Di conseguenza
l'uguaglianza del compito fondamentale dimostra che tutti i figli sono
proceduti e ritrovano il cammino come Pensieri coscienti di Vita dalla
Divinità, perché Dio non perde nulla di Sé!! – Il tempo gioca un ruolo minore;
l’importante è il lavoro stesso e come lo si compie. Tuttavia l’essenziale
rimane la conoscenza di Dio, e subito dopo l’adoperarsi per il ritorno a Casa.
In ciò esistono in verità alcune differenze, ma non tra Padre e figlio, poiché
gli ultimi vengono tutti sorretti dal Padre, ma non il Padre dai figli!!
35. Dai differenti incarichi
non risulta nessun valore personale. Ogni lavoro, unito in un tutto, glorifica
la meravigliosa Opera del Creatore! Tuttavia secondo l'Ordine è giusto se la
generale schiera dei figli, alla quale appartenete voi come appartengo io, vada
incontro piena di rispetto ai grandi collaboratori e si lascia guidare da loro.
Questi sono particolarmente i sette principi, i quattro guardiani, i
ventiquattro anziani e i 144.000 angeli comandanti. La vostra cara guida
appartiene agli ultimi, guida che sta tutto il tempo amorevolmente alla porta,
ascolta paziente i nostri discorsi e, all’infuori della sua destinazione di
guida, non vi si è ancora mai mostrato diversamente come appartenente a voi,
come un figlio del Padre, – ma vedete, è un puro figlio splendente! Vi è sempre
stato servizievole, e ora conta che anche voi gli veniate incontro, non
mettendolo da parte, come è quasi successo se io avessi ceduto alla vostra
tempestosa preghiera. Questo succederà se fate con ubbidienza ciò a cui vi
guida. Egli vi porterà anche più sicuramente dal Padre.
36. Se volete fare attenzione
a qualcosa ed è anche l’istruzione del nostro caro angelo, allora rimanete per
un po’ di tempo in questa Casa. Non dovete preoccuparvi della sosta. Oh, no! È
il nostro progresso interiore che ci fa avvicinare al Padre, e con il quale
diveniamo consci che Lui va incontro volentieri ai Suoi figli, sia
interiormente che esteriormente. Oh, questo reciproco incontrarsi è la letizia
sublime per i figli e la santa gioia paterna di Dio!
37. Appena un figlio dalla
conoscenza fa il primo passo per il ritorno a Casa, il Padre sta già accanto a
lui, sebbene spesso non visto e non riconosciuto. Che Egli si riveli
completamente solo nelle sfere più alte, quantunque sulla Terra come nei gradi
di sviluppo segua anche una rivelazione, ha il suo grande motivo nella Sapienza
della Sua educazione. A questo è altrettanto la Volontà di donare ai figli la
beatitudine. Una gioia più bella proveniente dalla corona di tutte le
beatitudini è la felicità che anche un figlio – percepito coscientemente –
possa andare incontro al Padre. Con ragione allora può dire: ‘Io sono andato
dal Padre!’. In ciò la gioia prova la sua infinita molteplicità che non è
rifiutata a nessun figlio, nemmeno a voi, portati a Casa dalla materia.
38. Vedete, così è fatta la
vostra via; e quindi potete credere che da tempo il Padre è con voi e, in
verità, ci vuole solo più di un passo da parte vostra, e Lo avrete anche tra
voi nella Sua verissima Rivelazione, come non potete sognarvelo. L'ultimo passo
è questa domanda: ‘Come procureremo al Padre la massima gioia?’. Questa è molto
più importante di tutte le altre domande e conoscenze! E in ciò io sono solo
troppo volentieri uguale a voi".
39.
Queste parole sciolgono nei cuori di entrambe le schiere un’ultima benda. Mani
supplicanti si levano in alto, voci di ringraziamento e lode si fanno sentire,
e due figli guidano affettuosi il serafino accanto a Karmata. Il volto del
serafino comincia, con grande meraviglia di tutti, a raggiare assai
chiaramente, diventa sempre più splendente, così che tutta l'attenzione si
concentra su di lui. E come anche Karmata vede stupito questo cambiamento nell'angelo che egli prega di continuare ad
istruirli, risuona alla porta una voce ben nota a Karmata. Rispettoso e nello
stesso tempo lieto, l'angelo s'inchina profondamente; Karmata segue il suo
esempio, mentre gli altri ascoltano e guardano meravigliati. Essi non sanno
ancora cosa stia succedendo. Soltanto l’esaminando figlio si reca dall'angelo e
s’inchina anche in grande raccoglimento.
[indice]
۞
Un
buon primo nutrimento
Le
lacrime di Gioia del Padre e un insegnamento
1. «Cari figlioli! Il Padre ha ascoltato le vostre parole, perché aspirate
seriamente al ritorno a Casa. Spesso la brama vi ha sopraffatto come poco fa, e
vi sareste volentieri precipitati in avanti. Questo in verità è anche molto
buono, poiché soltanto l’autentico amore scatena una simile tempesta. Ci si
chiede soltanto se nel vostro amore dimori interiormente il saldo tratto
fondamentale, tratto che è di casa nel forte ma nello stesso tempo dolce
soffio. Una tempesta è un fenomeno passeggero; ma voi vi siete conquistati la
parte buona. Poiché una volta riconosciuto il Padre, rimarrete anche sulla via
che porta a Lui.
2. Il Padre vorrebbe avervi volentieri presso
di Sé, ma questo non può accadere prima che il vostro amore somigli a quel
forte e dolce tratto fondamentale che è la struttura di base dell'Amore
eternamente ricco del Padre. Se l'amor filiale non si potrà ancora adattare,
allora è comprensibile che anche la Rivelazione del Padre da collegare non
avvenga. Non abbiate paura, amici miei, credendo che un figlio non possa mai
raggiungere quest’adattamento. Non vi deve sconcertare se potete senz’altro
presentarvi al Padre e se il vostro amore si può mettere con il Suo su un
gradino pareggiante. La mia questione non porta nessun impedimento ad una
pronta contemplazione di Dio. Al contrario, essa rimuove i vostri ultimi
impedimenti, se lo pensate bene e pervenite a una visione edificante.
3. Karmata doveva condurvi con le ali ai
piedi. La parola del Padre attraverso di lui ha evidenziato l'inutilità e
l'intempestività della vostra preghiera, e la tempesta si è trasformata in un
soave sussurro. Tuttavia vi mancava ancora un piccolo fondamento di conoscenza,
e così venne l'Amore soccorrevole a rimuovere l'impedimento. – Ora però
vogliamo incamminarci, strada facendo si potrà spiegare tutto nel modo più
bello, affinché voi, figli della Luce ritornati a Casa, come nella stessa
misura, anche i nostri figli della Terra che hanno trovato la via di Casa,
vengano al Padre il più presto possibile. I gradini intermedi necessari saranno
attraversati velocemente. Perciò seguiteMi».
4. Con meravigliata soggezione,
tutti contemplano l’augusta Figura, il cui splendore e luce quasi li acceca. Il
serafino, Karmata e il figlio della Luce si tengono indietro secondo la Parola
interiore. I figli del Regno più di tutto vorrebbero vedere in lei già il
Padre, soltanto che a loro manca ancora l’ultima reminiscenza che – anche per
amor dei figli della Terra – rimane velata, mentre gli ultimi si sciolgono
quasi per la venerazione. Soltanto il portavoce
si fa avanti con un po' di coraggio inchinandosi profondamente:
5. "Onnipotentissimo
angelo, questo lo sei certamente, tu ci hai scrutato come finora ancora nessun
cittadino del Regno. Anzitutto sia al Padre un umile ringraziamento per il
fatto che ha inviato te a noi come amore. Ma se già da te, quale il più grande
araldo del grande Re, fluisce su di noi un tale amore che ugualmente ci giubila
e ci vorremmo nascondere, dì, come sarà veramente quando si starà dinanzi al
Padre stesso? Soffrirà ben ogni coraggio, un misero naufragio; poiché, devo
confessare che dinanzi alla tua celestiale chiarezza, quanto più oso parlare
con te, tanto più mi viene paura. Con una parola o una risposta davanti
all'Iddio Onnipotente, sarà completamente la fine.
6. Perfino quelli della sala
Jechahal non osano quasi guardarTi. Poiché anche l’amico Karmata come l'alto
serafino hanno perso la lingua; allora mi assumo io la responsabilità di
parlare con te, poiché uno lo deve fare. Perciò perdona il mio povero coraggio
e le mie parole ancora più misere che mi rimangono sulla lingua dinanzi al tuo
luminoso splendore.
7. Tu ci hai invitato a
seguirti. O araldo regale, come ti chiamo rispettoso, volentieri lasceremmo la
tempesta del cuore da te un po’ rimproverata, se avessimo ancora coraggio.
Questa è stata veramente infranta dalla Tua parola che è diventata un grosso
impedimento, ma nessuno lo rimuove. Io veramente penso che questo sia successo
di proposito, affinché in ciò la nostra tempesta s’infranga e diventi il forte,
soave sussurro.
8. Io non faccio nessun passo
finché non è rimosso l'ostacolo e finché il nostro amore diventato soave per il
Padre possa sgombrar la via. Per vero, con questo soffriremo un ulteriore
ritardo; ma è meglio questo ritardo che non trovare il Padre oppure prepararGli
soltanto una gioia minore. Tu hai confermato il nostro giusto amore che sta nel
soave sussurro da Te citato. Ciò nonostante gli manca qualcosa. Ma che cosa?
L'errore sta naturalmente solo in noi; solo, invano mi domando in quale piega
del cuore non ancora scrutata in me, si trova il male.
9. Se sta nel fatto che il
tratto fondamentale del mio essere non somiglia ancora a quello del Padre,
allora io non conosco rimedio. Noi non possiamo mai diventare così com’è il
Padre. O Essere sublime, lascia agire il tuo buon Cuore e aiutaci! Se possiamo
presentarci al Padre, devo rispondere per me stesso; per questo mi manca ora
ogni coraggio. Se i miei compagni osano non lo so; sicuramente gli abitanti
della Luce. Tuttavia all'improvviso riconosco che la Tua questione riguardante
ciò è più che giustificata, poiché io non sono per nulla maturo per vedere il
Padre. E proprio a me non poteva andare abbastanza presto! Che cosa accadrà
adesso?! La brama non è diminuita; al contrario si è rafforzato il sentimento
dell’immaturità. Non vuoi tu, alto araldo della Luce, aiutarci un po’, affinché
possiamo giungere presto al Padre? Il solo sentire la Sua voce sarebbe
un’inafferrabile beatitudine; la contemplazione, davanti alla quale ho la paura
maggiore, potrebbe seguire più tardi". Il portavoce alza implorante le
mani senza osare sfiorare il suo ‘araldo di Luce’.
10. Allora Karmata si stringe nelle braccia del Padre e dice:
“O Essere di tutti gli esseri, Luce dalla Tua Luce, accogli questi figlioli.
Grande è la loro brama, Tu stesso lo sai meglio di tutti. Lasciami dire cosa a
loro manca. Hanno fame e sete del Padre a dismisura, ma ugualmente grande è la
paura, soprattutto tra i figli della Terra. Tu li guardi così benevolmente, ma
essi vedono soltanto il Tuo splendore, e dinanzi alla Tua Luce si spaventano.
Nessuno osa darTi la mano, senza parlare di farlo come lo faccio io senza
timore. Se sospettassero di quale beatitudine io godo adesso, oh – proverebbero
giusta invidia celeste! E quale buon primo nutrimento avrebbero se si
stringessero altrettanto nelle Tue braccia.
11. Il mancante equilibrio
interiore non riguarda l'essenziale. Iddio rimane sempre Iddio, il figlio
rimane figlio. Il flusso d'amore si deve riversare nel Torrente d'Amore del
Padre, altrimenti non Lo si trova, nemmeno quando si sta dinanzi a Lui. Il
nostro portavoce ritiene piuttosto sia meglio dapprima ascoltare, perché
davanti agli occhi di Dio sente paura. Oh, domando io: che cosa è più santo in
Dio, la Sua parola oppure il Suo volto? Non sono entrambi parti della Divinità.
Se non si ha paura dinanzi alla Sua parola, perché la si ha dinanzi al Suo
volto?! Con questi pensieri non è veramente strano che qualcuno si trovi
proprio dinanzi al Padre e non Lo riconosce! Tutti i tornanti a Casa dalla
Terra dovrebbero subito accorgersene, poiché proprio lì Egli concesse loro
continuamente il Suo aiuto, anche se non lo vogliono riconoscere. E nelle sfere
che conducono verso l’alto non è diverso.
12. Se alla fine qualcuno ha
riconosciuto il Padre e vuol giungere a Lui, allora gli s’impedisce la via e
per giunta si meraviglia ancora se non va avanti nella misura desiderata. Il
peggio è la paura, che è scambiata con vera umiltà, questo ‘dover riconoscere
dinanzi al santo volto di Dio’. Nondimeno io ho già sperimentato che il Padre
non domanda troppo dei peccati terreni, se un tornato a Casa giace felice nelle
Sue braccia. Per Lui tutto è concluso bene.
13. Un figlio umilmente
amorevole riferisce da sé al Padre in che cosa ha mancato. Inoltre è
contentissimo di poter parlare del suo fardello terreno così bene dal cuore, e inoltre
che l'ultima scintilla materiale nella trasformazione può diventare del bene
riportato a Casa. Questo l'ho visto nel Santuario in entrambi i gruppi, quello
della Luce e quello della materia. In ultimo, non esisteva alcuna differenza.
Nessuno la vide più, solo il Padre; ma Egli aveva coperto tutto.
14. Quelli hanno pensato anche
che la Santità divina dovesse essere attiva. Mentre succedeva il contrario.
L'Ordine fondamentale mette dietro la Santità; i figli non lo sopporterebbero
neanche. Dapprima procede sempre l'Amore, poiché è il Giorno dell'Amore in cui
il Padre creò i Suoi figli. Se ci si è abituati a Lui – questo vale anche per
tutti coloro che non sono stati ancora sulla Terra – allora si manifesta a poco
a poco la Sua Santità che è inseparabile dalla Sua Essenza divina. Ma allora
perfino la Santità diventa Fiamma di vita piena di benedizioni.
15. Chi riconosce e valorizza
questo, afferra il Torrente d'Amore del Padre, la Sua eterna dimora. Allora non
si ottiene, come proprio adesso, soltanto un primo nutrimento, bensì il
nutrimento principale: il Padre stesso!
Ma dove c'è il primo nutrimento, il principale non sarà lontano. Ti ringrazio
dal profondo del mio cuore, poiché adesso ho la tavola piena con ogni
antipasto, primo, secondo e dolce. Essere beato fra le Tue braccia significa
riposare nelle braccia del Padre; e stare nel Tuo cuore è un giacere nel Cuore
del Padre! Per me non esiste nessuna differenza. Ma il mio ringraziamento è
anche questa preghiera: aiuta la cara schiera dei figli a giungere al Padre!”.
16. Alla porta si sono
presentati diversi cittadini del Cielo; poiché dove si trova il Padre, qui si
raccolgono i cuori. Il serafino si reca dagli angeli e tutti guardano con aria
felicissima incoraggiando i ritornati a Casa.
17. Il Padre però dice: «Karmata, Io non ho più bisogno di aiutare i figli, tu hai
già ben provveduto. Ora hanno già eretto il basamento dell'Ordine esteriore;
presto vedremo come risolvono i conflitti dell'anima. Si consultano già se Io
stesso sia il Padre. Il loro Amore dice di sì, ma il timore no. Perciò vogliamo
rimanere un po’ tranquilli, poiché i nostri figli dello struggimento saranno
presto pronti con la loro conclusione. Essi scelgono l'uomo della Terra come
portavoce, perché possiede il coraggio maggiore. Per questo Mi sono avvolto
completamente nel Mio Amore! La loro paura, però, consiste nel fatto che si
nutrono ancora del loro peccato. Tuttavia ora viene già il nostro ardito
portavoce».
18. Gli angeli stanno intorno
al Padre, da un lato per essere loro stessi assai vicini a Lui, dall'altro per
lasciar discutere il gruppo inosservati. Ora si schierano da ambo i lati e i
ritornati a Casa hanno libera vista al Padre. Il portavoce si fa avanti, ma
resta sorpreso quando la scena è già nuovamente trasformata, soprattutto perché
tutti i volti, incluso quello del Padre, splendono come soli raggianti. Egli
voleva pregare l'araldo di portarli al vero, unico Amore, pensavano di
rinunciare a tutti i pensieri supplementari e di chiedere umilmente perdono al
Padre, così avrebbero la felice sicurezza che le porte della ‘Città d'oro’ si
sarebbero aperte per loro.
19. Il buon coraggio oratorio
è sparito quando la creatura sta dinanzi al suo Creatore. Chi è il Grande che
tutto sovrasta? Ad un tratto il figlio della Terra si accorge che i celestiali,
con sguardi ardenti d'Amore, pendendo dal volto della sublime Figura,
s’inchinano continuamente, alzano le mani come calici di fiori aperti e la
devozione giubilante irrompe dai loro occhi. – Nell'improvviso riconoscere, il portavoce si getta giù, stringe i piedi del
Padre ed esclama:
20. "Santa Luce! Sei Tu
il Padre stesso! O Onnisantissimo Amore, finalmente Ti abbiamo trovato!! A noi,
che c’eravamo allontanati da Te, sei venuto Tu incontro. Tu sei vicino a coloro
che sono lontani! O Padre, santa Luce d'Amore, includici nella Tua bontà, così
che diventiamo nuovamente figli Tuoi. Padre, benedicici!". Cocenti
singhiozzi soffocano la voce, egli si aggrappa strettamente a tutti coloro che
andarono dalla Luce alla Terra, come anche alle anime provenienti dalle
tenebre; si gettano sulle loro ginocchia e piangono ardenti lacrime di gioia e
di ringraziamento.
21. Allora anche nei santi
meravigliosi occhi soavemente scuri di Dio risplendono due lacrime, come perle
splendenti. Karmata vede per la prima volta che anche il Padre ha lacrime.
Sopraffatto, cade a terra, e più tardi deve essere rialzato da un angelo.
22. Iddio
dice: «Miei
cari figlioli! Ora il vostro struggimento è quietato. Domandavate della ‘Città
Superiore’, perché speravate di trovarMi in quel luogo. In verità voi,
specialmente i Miei figli provenienti dalla Terra, dovete ancora attraversare
anche i restanti gradini di perfezionamento, e dopo una permanenza presso di
Me, sarete insediati su una fascia solare nella sfera del Raggio della
Pazienza. Il vostro Amore era molto grande, per questo vi son venuto incontro
Io. In verità questo Mio attuale venirvi incontro non è il primo. Ma se volessi
comunicarvi quando, dove e quanto spesso sono venuto da voi e voi non ve ne
siete accorti, ora sprofondereste nel vostro altissimo sentimento di colpa.
Questo vi sarà pure rivelato al tempo giusto.
23. La contemplazione esteriore della Mia
Essenza avviene solo quando le Mie Caratteristiche nel figlio trovano in tal
senso ‘l’autoformazione’ in quanto vengono sempre di più personificate in
pensiero, parola e opera. Con ciò si forma la Mia ‘Essenza parziale interiore
divina’. Poiché, se ho creato i figli, allora per loro deve esistere la
possibilità di portarMi cosciente e veramente personificato. Questo però non
accade, se la Mia Essenza non otterrà nessuna forma nel cuore del figlio.
Quest’ultima non si costituisce naturalmente da potenzialità della Mia persona,
bensì unicamente dalle potenzialità delle Caratteristiche. E come vi si formano
veramente viventi, così si mostrerà riconoscibile anche la Mia Essenza.
24. Mai un figlio Mi contempla, se non Mi
conquista nella forma! Ogni altra ricerca è inutile. Io sono l'Essenza-ur, sono
Lo stesso, Santo, senza spazio né tempo! Come potrei dunque rappresentarMi
visibilmente in una forma di piccolo figlio? Ora Mi vedete così come sono
veramente!! E certamente vedete solo quella parte di Essenza veramente
perfetta, corrispondente ad un Giorno della Creazione che personifica solo una
particella proveniente dalla pienezza della Mia universale potenza creativa. Ad
un Giorno non è dato della Mia magnificenza-ur più di quanto sopporta il suo
Spazio e il suo Tempo. Questo è tuttavia nuovamente di una tale portata, che
tutti i Miei figli presi insieme non la possono afferrare!
25. Una contemplazione del Mio Io-ur non giova
a nulla. Un figlio dovrebbe essere infinito, cosa che in ogni modo non è
possibile nella sua formazione di creatura. Se però lo fosse, allora starebbe
come un infinito parziale dinanzi alla Mia completa infinità, e perderebbe ogni
concetto di rappresentazione. Vedrebbe tutto, ma non potrebbe afferrarlo e dar
forma da se stesso.
26. Io amo i Miei figli, non soltanto perché li
ho creati, ma anche per amor di loro stessi. Dal primo pensiero tendevano da se
stessi verso di Me. Per questo creai per loro Opere consolidate, interiori ed
esteriori, nel cui consolidamento c'era anche quel Mio Io-ur. I Miei obiettivi
intendono preparar loro la più grande beatitudine che possiede il suo punto
culminante nella libera conoscenza di se stessi ed azione autonoma, una
partecipazione della Mia stessa Volontà-ur magnificamente libera, al più
profondo basamento iniziale di tutte le Opere!!
27. La partecipazione è ottenuta attraverso
quell’auto-formazione dei Miei Raggi di Vita fondamentale. Ma anche per questo
ci vuole un grande venire incontro da parte Mia. Se Io divento nel cuore
filiale il Primo, allora sopravviene un mutamento, conscio oppure inconscio,
secondo com’è proceduto, o autonomo oppure per mezzo di una guida. Anche luogo
e tempo giocano un ruolo, poiché già sulla Terra, ma soprattutto nelle loro
successive sfere evolutive fino alla regione supreme della Luce, ogni gradino
ha le proprie Leggi che sono prese dalle Leggi-ur della Creazione. Ogni gradino
in su porta più grande chiarezza e consolidamento, finché un figlio Mi conosce
interiormente ed esteriormente.
28. Voi avete bensì percepito i limiti del
gradino. Ma in ogni nuova sfera potete riconoscere la differenza soltanto dopo
una breve permanenza. Questo perché ogni gradino somiglia ad una piccola
Creazione ed ha nella giusta operatività, inizio e fine, nella quale la
percezione di beatitudine raggiunge la propria altezza. Insieme alla
beatitudine – nelle sfere inferiori il desiderio ardente di progredire, il sentimento
di disagio del tutto materiale – i ritornati a casa vengono portati oltre ‘i
limiti’.
29. Quanto più in alto i viandanti salgono,
tanto più rapidamente si accorgono che, nonostante la loro crescente
magnificenza, manca ancor sempre qualcosa che prima non conoscevano. Questa
sensazione di mancanza è il Mio massimo venire incontro come il ‘desiderio di
Vita’ di quell'impulso creativo che non si ferma con le opere completate, ma si
mette sul completato per costruirvi del nuovo più bello e ancora più straordinario.
Così le Mie Opere s’introducono l’una nell’altra; e così nel giusto riflesso e
adattamento, tutte le aspirazioni al procedere dei Miei figli devono essere
stimolate e soddisfatte nel desiderio di Vita.
30. Tutte le sfere sono creativamente il Mio
unico illimitato Regno, ma rispetto alla Creazione sono per i figli i gradini
che si estendono anche al rapporto tra loro e Me. Finché sono ancora nella
formazione, essi sentono molti, spesso perfino terribili limiti, specialmente
sulla Terra. Ma quando hanno dietro di loro il mutamento che li porta
all'Unione con Me, allora cessa di esistere anche ogni separazione. Allora Io
sto subito dinanzi e in mezzo a loro, come adesso con voi; e la vostra
beatitudine è completamente sconfinata.
31. Alle Mie care pecorelle ritrovate, la Terra
con il suo fardello deve scomparire. A voi tornati a Casa sia comunque ancora
detta una breve parola. Voi vi meravigliate che, come cittadini celesti, non Mi
avete riconosciuto subito. Nondimeno riflettete: sulla Terra non esiste nessuna
reminiscenza, ma ben un impulso interiore verso il Divino come ‘partecipazione
alla Luce’. Se un figlio segue quest’impulso è una faccenda propriamente sua.
In modo particolare voi non siete stati uomini cattivi, ma Iddio vi era
sconosciuto, in parte per insufficiente istruzione, in parte per voglie di
piaceri mondani. Quando però ‘l’impulso divino’ in voi passò più forte in primo
piano a causa di pesanti avvenimenti colpenti nel segno, per l'anima cercaste
aiuto nelle vostre chiese. Soltanto che
queste erano, eccetto pochi servitori, altrettanto occupate nei piaceri
mondani. Prendevano l’aureola divina quasi soltanto per mascheramento, per
farsi in questo modo un grosso nome, intascare molto onore e vivere
segretamente in gioia e magnificamente. Esse hanno costruito il ‘ponte d'oro’
per il Regno celeste, in cui l'oro scorreva nelle loro tasche, mentre il ponte–
senza i pilastri della fede – per lo più crollava non appena un'anima cercava
di servirsene.
32. Quando voi, insieme al vostro ponte, altrettanto,
precipitaste in un abisso senza fede, Mi cercaste nel vostro cuore. Tuttavia la
vostra paura del mondo era troppo grande, così che la Mia Luce potesse
splendere in voi. Ciò nonostante il Mio Amore vi tenne saldamente, finché
scambiaste la pentola vuota della Chiesa con la Mia tavola. Questo era – per
vostro vantaggio – per la maggior parte di voi, quel tempo in cui il percorso
terreno giunse al termine. La vostra ultima salvezza di fede venne da un uomo
che pubblicamente non ebbe paura dei superiori ecclesiastici, e portò una nuova
Luce dal Mio Cielo. Il fatto che attraverso di lui non venne qualcosa del tutto
puro, dipendette dal tempo, dalla sua educazione, come in parecchie situazioni
evolutive della Terra.
33. Il suo insegnamento fu sufficiente a
portare al crollo un paio di importanti pilastri della Chiesa terrena. Non
tutti i pilastri devono essere frantumati in una volta, perché Io non voglio
affatto distruggere la Chiesa insieme ai servitori, ma la voglio salvare e lo
farò. Quest'uomo, a voi conosciuto con il nome Hus[13], fece del suo meglio. Voi lo incontrerete e vedrete che
cosa di magnifico gli fruttò la sua partecipazione al sacrificio.
34. Ora avete ricevuto abbastanza parole di
benedizione e dovete ricevere un banchetto d'Amore. Tu, Karmata, hai fatto bene
il tuo lavoro e sei libero di ritornare. Ma se credi che ti rimane ancora
qualcosa da fare, allora la tua permanenza sia anche benedetta».
35. Karmata,
di nuovo sciolto in lacrime, ringrazia il Padre e dice: "La Tua volontà,
Padre, e le Tue mani, devono dominare. Dalla Tua parola benedetta io riconosco
che è meglio rimanere qui. Ho soltanto una preghiera: Padre, permetti che io
accompagni Te e i cari ritornati a Casa fino alla porta Hephata, poiché
attraverso questa Tu li lascerai andare. Poi torno subito indietro. E tieni
pure il Tuo banchetto d'Amore nella Casa di Raphael; io desidero volentieri che
lui e Agralea abbiano gioia. Ma anche qui sia fatta soltanto la Tua eterna
buona Volontà".
36. «Le tue preghiere» – dice il Padre – «sono a Me compiacenti. Per questo hanno anche la Mia
benedizione. E dove questa è versata, si trova già l'adempimento di una
preghiera. Alla porta ‘Hephata’ ci sarà uno che ti dovrà portare indietro, il
suo nome si è impresso nel tuo cuore attraverso le Mie parole viventi».
37. Dio
conduce la Sua schiera su un sole di tre anelli solari interni e mostra molte
magnificenze, così che gli amici rimangono talvolta fermi a lungo davanti a
pure meraviglie. Ogni volta, Dio attende con pazienza, finché dalle loro stesse
file giunge il riconoscimento che il tempo del Padre è il migliore. Alla porta
Hephata si trova un angelo incantevole. Karmata non l’ha ancora mai visto. È un
angelo comandante con il nome Hasabael, lo spirito positivo luminoso del
serafino accompagnante il gruppo ritornante a casa. L'angelo sulla Terra era
Hus. Così è data anche a questa coppia di angeli la gioia sublime del
rivedersi, e per Karmata è un grande avvenimento; perché Hasabael e la sua
compagna celeste lo riconducono a scuola sul loro Sole-centrale.
[indice]
۞
Servizio
al prossimo
I
campi centrali e magnetici
Sul
diritto di proprietà celeste
1. Karmata al suo
posto sul Sole trova lì ogni sorta di lavoro. Il boschetto di Casa è da curare
e anche gli animali appartenenti a questo, che ascoltano la sua voce come
esseri minori. Presso di lui sostano dei fanciulli dalla e per la Terra. Nel
frattempo nella stanza fa qualche benedetta riflessione, nella quale
s’inserisce spesso un segreto dialogo con il Padre. – Ancora una volta bussano
alla porta. Appena apre, stanno dinanzi a lui due cittadini celesti. Con calda
gentilezza dà loro il benvenuto, porta pane, vino e frutta e chiede di cosa
hanno bisogno.
2. Gli ospiti riferiscono che
su una stella appartenente a questo Sole-centrale, essi assistono una schiera
di fanciulli che fanno parte del gruppo degli ultimi nati. Ora sono maturi per
vedere il Padre, ma vorrebbero sapere molte cose sull'amministrazione della
Creazione, soprattutto della Terra e sulla via che porta ad essa, della quale
Uraniel recentemente ha comunicato qualcosa. Il fanciullo più solerte vorrebbe
andare sulla Terra non prima di aver visto il Padre, per darGli una gioia
particolare, ma tutte le affettuose esortazioni che senza una precedente
Rivelazione di Dio egli mai adempirebbe in modo soddisfacente il suo cammino
terreno, non sono servite a niente. Lui è nella convinzione che il solo
riconoscere Dio, il portare nel cuore l'immagine di Dio, sia già un
infrangibile legame con Dio stesso.
3. “Tu ti meravigli,
Karmata", aggiunge il portavoce,
"perché veniamo da te e pensi che sarebbe più giusto pregare Dio per
questo. Hai ragione se pensi solo all'unione tra padre e figlio. Se tuttavia
consideri la Vita del santo Regno con il suo meraviglioso santo Ordine di Legge
fondamentale, allora puoi scorgere che ci dobbiamo aiutare; poiché nel
reciproco servizio amiamo il Padre sopra tutto. Con questo viviamo l'amore per
il prossimo, cosa che al nostro buon Padre-UR piace sempre. Uraniel ci ha
annunciato parecchie cose di te, per questo vogliamo vivere insieme a te per un
po’ di tempo, cosa che non è contro l'Ordine d'Amore del Padre".
4. La gioia di Karmata è grande, sia per la visita come per il
suo motivo. Uraniel ha quindi una buona opinione di lui, altrimenti non gli
avrebbe attirato l’attenzione di questi due angeli molto più anziani, che
appartengono alla cerchia dei gruppi in seconda degli angeli al comando.
Tuttavia egli possiede, attraverso molte vicende istruttive, già il grado più
maturo di gioiosa riconoscenza. Il suo sentimento non è ancora completamente
purificato, ma ne fluisce buona Luce. Allora risponde:
5. "Mi rallegro che siate
venuti da me. Voi avete spiegato che possiamo aiutarci a vicenda senza invocare
ogni volta il Padre. Sono comunque meravigliato che in questa non facile
faccenda non vi rivolgiate a Lui. Uraniel ha sicuramente chiarito
irreprensibilmente i pargoletti che, in questo modo, non potevano giungere ad
alcun pensiero perfettamente giusto, se voi, negli ulteriori insegnamenti,
aveste applicato con precisione le indicazioni fondamentali di Uraniel. Non
dovrebbe essere difficile condurre i piccoli alla Rivelazione del Padre. Perciò
ritengo sarebbe meglio se imploriamo Sue istruzioni".
6. "Hai ragione,
Karmata" – dice uno dei due angeli. –
"Nondimeno devi riconoscere due cose: che noi abbiamo già chiesto aiuto al
Padre, non abbisogna di essere menzionato, ed io sono della convinzione che la
nostra via con te è la Sua risposta; infatti, il Suo aiuto, portato attraverso
i figli, è un aiuto assai meraviglioso, il più stupendo. Se ci aiuta
direttamente, allora Egli è l'unico Creatore e noi perdiamo la potente unione
col Suo Spirito. Poi ricordati ancora che la schiera affidata a noi attende in
una Casa protettiva e non vogliamo lasciarla sola più del necessario, per cui
ripetiamo la preghiera di venir presto con noi".
7. Ribatte Karmata: "In questa Casa devo adempiere
differenti compiti; perciò non mi recherò altrove senza la parola del Padre.
Voi angeli siete anche più ricchi di me in conoscenza; come potrei quindi
portarvi aiuto? Perciò nella camera della preghiera voglio dapprima scrutare la
mia via. Se è Volontà del Padre, con gioia verrò con voi". Nella camera
egli prega e domanda se può andare con gli angeli. A questo lo spinge l'amore.
Allora riceve un meraviglioso insegnamento.
8. «Amato figlio Mio! È giusto che tu ti
rivolga a Me, nonostante puoi decidere da te stesso. Tuttavia un accenno dovrà
guidarti per sempre alla chiarezza. Se il Mio Amore ti spinge a qualcosa,
allora agisci senza riflettere! Solo la stessa azione è da considerare, ma non
se si debba agire o meno. Questo sviluppo, anche come due portatori della
Creazione (amore e azione), può essere visibile ovunque, qui nella Luce, nelle
sfere del cambiamento, sulla Terra, e perfino nella nuda oscurità. Dove spinge
l'amore, deve seguire l'azione; dove non spinge, anche l'azione è nel posto
sbagliato.
9. Ascolta perciò attentamente: vedi, le Mie
Caratteristiche poggiano come Punti centrali e come Magneti nello Spazio-ur.
Entrambi i Punti di forza sono riconoscibili interiormente ed esteriormente, il
che significa nello stesso tempo che un figlio deve personificare le sette Potenze
come pluralità e compiutezza, se vuol giungere alla massima unità possibile con
Me. La conoscenza che Io diedi al figlio, al fattore della Vita, afferra il
Punto centrale, il cui santissimo Punto essenziale sono Io stesso! Io, il
Centro-ur, posi il Centro per un Punto focale in ogni divenire vivente, cui Io
stesso divenni il Mediatore. Dal centrale Punto-ur tutti i Raggi vanno
attraverso il Centro delle Opere parziali interiori ed esteriori, visibili ed
invisibili, per la cui ragione sono dati i confini spirituali-naturali.
10. Questi confini sono il Punto magnetico
nell’intero campo della Creazione. Esso porta, oltre a molte benedizioni, anche
quella conoscenza di non considerare il fattore vitale ricevuto dal Creatore-UR
come proprio possesso originale. Il Punto magnetico risveglia la volontà
consapevole della meta che si muove verso il Punto centrale, con cui è da
raggiungere il Centro-ur. Il figlio è attirato come da un magnete, senza per
questo perdere minimamente la sua libera volontà. Al contrario la dedizione a
questo magnete crea soltanto la propria attiva volontà. Se così il figlio si
procura una unione tra Centro e Magnete, starà nel Punto centrale della Luce,
ovunque si trovi.
11. La suddivisione delle sette sfere di Luce
in 7 volte 7 campi parziali principali[14] non è accaduta per caso. Il suo attraversamento porta al
50° campo che in verità è il campo base, vale a dire il visibile Centro-ur, il
Mio Santuario insieme alla Città, il posto della redenzione e del definitivo perdono.
Questo è connesso d’ora in poi con l'opera della caduta, ed è posto così nella
più santa previdenza o provvidenza per i figli, completamente inafferrabile,
prima che il germe dell’avversario si facesse valere.
12. Perfino sulla Terra ne è stato dato un
corrispondente riflesso attraverso il Mio cherubino Uraniel, il quale portò –
quale ‘Mosé’ – le Leggi fondamentali. Gli uomini dovevano cercare di non
commettere nessuna ingiustizia per 7 volte 7 tempi (anni). Ma da non evitare
con la caduta, il 50° tempo[15] doveva essere il grande anno giubilare del perdono,
un’annualità in cui tutta la colpa doveva essere estinta con un sacrificio
espiatorio ed immolante, quindi sacrificio di preghiera e di ringraziamento.
Finché il Mio abile portatore dell'Ordine tenne le briglie del popolo modello,
nel 50° anno venne anche la salvezza su tutto il popolo, perché reciprocamente
estingueva tutte le colpe, cosa che non si riferiva solo ai valori esteriori,
ma allo stesso modo all'interiore, su peccati di pensieri, parole e altre colpe
di fatto o false testimonianze.
13. La caduta della Creazione poggia nel 49°
campo, nel Raggio centrale e Magnete della Misericordia, in cui fu preparata la
redenzione, la via per il ‘Campo del giubileo’, per il Mio Centro-ur, in cui il
Sacrificio espiatorio e Fuoco della Creazione viene fatto da Me stesso, il suo
santo Fuoco si chiama “Golgota”. In suprema emanazione del Mio Amore, la
Misericordia Mi spinse a questo Fuoco immolante che ero Io stesso! Ed Io,
Karmata, non ho riflettuto prima se lo dovessi fare, ma soltanto come doveva
accadere per la redenzione di tutti i Miei fedeli e la piena liberazione dei
figli smarriti!!
14. Se l'Amore magnetico ti spinge attraverso
la Misericordia, allora può rimanere qualcosa da fare. Ciò che apparentemente
manca, è sistemato attraverso i figli della Creazione. Senza la tua
cooperazione il Punto centrale e Magnete arriva al giusto pareggio. Questo si
riferisce a tutti i Raggi fondamentali della Vita. Quanto deve essere giudicato
soltanto attraverso l'Ordine o la pura Volontà, tu non lo puoi immaginare. Se
un figlio ha qualcosa da compiere sul campo dell'Ordine, allora il fare è da
porre compensante sul Centro e sul Magnete, attraverso cui tutte le
Caratteristiche si inseriscono da sé. Questo avviene ogni volta, non appena una
Caratteristica possiede il predominio.
15. Se tu ritornassi da Me ora liberamente per
amore, allora Io ti dico che sarebbe più la tua volontà, e nemmeno quella
compensata nel Punto centrale e Magnete. Anche l'amore ti spingerà sulla Terra
e spesso ti meraviglierai del perché Io avrò esitato così a lungo a dare il Mio
sì.
16. Ebbene, Karmata, il tuo Amore ha bisogno
ancora dell'ultimo fuoco della pura spingente misericordia. Finché questa non è
raggiunta, i campi di forza di tutte le Caratteristiche nel Punto centrale e
Magnete ti sono ancora assai sconosciuti. Tu vuoi il meglio; se già lo
compirai, non è ancora provato! Solo quando giungerai nell'ultimo campo di
forza potrai comprendere che dipende molto meno dal ‘presto’ piuttosto che
dalla volontà cosciente di compiere lavori pieni di valori accettati. Arrivato
lì, nessun figlio domanda più se può agire. – Agisce! – Se da questo la libera
forza motrice procede dai sette campi delle Caratteristiche con le loro sette
Irradiazioni, allora l'azione si forma come da se stessa assolutamente buona,
perché allora Io stendo la Mia mano dal campo del giubileo e la pongo
benedicente sul figlio, insieme alle opere sue. Ora tu sai abbastanza e puoi
agire liberamente».
17. Toccato fin nell’intimo,
Karmata rimane assorto prima che possa presentare la sua gratitudine. Lieto,
con la coppia di angeli corre alla loro dimora ed annuncia che cosa gli ha
rivelato il Padre. La sua collaborazione porta piena benedizione presso i
fanciulli, così che anch’egli può
prendere congedo dalla schiera, ricompensato con abbondante amore. Grato e
contento ritorna nella sua casa della conoscenza.
18. Karmata tiene una buona
considerazione sulla grande Rivelazione avuta, e paragona l'azione del Padre
con la sua esitante azione. In quell'istante bussano alla porta. Lietamente
eccitato apre, ed entrano Uraniel ed Urea. Da gran tempo ha superato la sua
precedente timidezza nei loro confronti e si stringe assai fiducioso tra le
loro braccia.
19. Dopo il saluto domanda il
perché hanno bussato. Sfere, Sole e Casa stavano sotto il loro comando. Per
vero è accaduto per la sua gioia, affinché potesse accogliere i primi del Padre
come cari ospiti. Così guida i principi nella piccola camera della preghiera e
vorrebbe raccontare tutte le sue vicissitudini.
20. Uraniel
risponde: "Hai colpito nel segno, caro Karmata; nondimeno ti sia destinata
ancora una piccola istruzione. Osservando tu che la Casa sia di nostra
proprietà, non potevi pregare i proprietari di entrare come ospiti. Ma nella
Luce esistono Leggi meravigliosamente mutabili, la cui disposizione
fondamentale proviene ben dal santo Ordine del Creatore. Tuttavia i loro
effetti si dispongono secondo i figli. Tali libere Leggi fondamentali non
esistono nella materia, questo significa che là sono riconosciute solo
parzialmente da anime della Luce incarnate.
21. Sulla Terra è proprietario
di una casa colui che si legittima secondo la legge del mondo. La sua proprietà
raramente viene ceduta a qualcun altro, eccetto con assai abbondante
risarcimento. E che cosa rimane di tutto il resto, non appena suona la campana
della morte? Null'altro che una veste appena sufficiente, nella quale si
avvolge l’inanimato corpo morto. Solo due cose l'anima può portare nell'aldilà;
la sua benedetta fede oppure un povero
cuore! Con la morte, per lei cessa ogni legge terrena; non ha più validità,
come anche una proprietà non serba alcun valore.
22. Invece la proprietà della
Luce rimane fino ad ogni fine dell’Opera del giorno, per lo meno fin tanto che
il proprietario rimane in fedeltà presso Dio. Perfino la proprietà di Sadhana è
riservata; soltanto che non frutta nessun interesse dalla caduta fino al
ritorno. Essa è un talento sepolto! Con il ritorno la porterà di nuovo alla
luce del giorno, e più si avvicinerà alla Patria, tanto più crescerà a poco a
poco nuovamente l'interesse del suo talento originario. La Casa rimane quindi
nostra proprietà nell’immutabilità del diritto di possesso. Ma come proprietari
noi possiamo agire con essa come vogliamo. Tu l'ottenesti durante il tuo
soggiorno come proprietà personale; e nemmeno il Padre te l'avrebbe portata via
per darla ad altri. Per questo tu sei ora il proprietario e noi siamo tuoi
ospiti, nel cui rapporto si lascia evidenziare l’un verso l’altro un grande
Amore. Nelle Case dei principi nel frattempo eri conproprietario durante il tuo
rispettivo soggiorno, dove ti spettavano assolutamente i giustificati onori di
casa. Poiché abbiamo bisogno di questa casa solo temporaneamente, la mettiamo
anche liberamente come proprietà del Regno, così che ogni alloggiante è
proprietario per la durata del suo soggiorno. Questo accade con tutti gli
arredamenti così come una meravigliosa variabile legge di possesso che per noi
secondo il Regno è alquanto immutabilmente valida.
23. Se il Padre ti avesse dato
la Casa, allora nessuno potrebbe mai pretenderla da te. Ciò che Egli dona,
rimane proprietà intangibile! Allora però non sarebbe stata nostra proprietà
personale, bensì proprietà del Regno, sulla quale dispone unicamente il
Creatore-UR. Da questa disposizione noi la ricevemmo un tempo con la formazione
dello Spazio, come nostro eterno possedimento.
24. Ricorda anche che una Casa
del Sole non serve soltanto per la gioia. Oh, questo sarebbe un valore molto
fragile della Creazione! Una Casa significa protezione, soccorso, l’avvolgente,
nella quale particolarmente i viandanti ottengono pace, riposo, nuovo
nutrimento per la via, talvolta un asilo permanente. Questa assistente
protezione è parte della santa vigilanza, l'unica vera sublime azione di UR!
Nella Sua vigilanza la Caratteristica diventa attività e, viceversa, essa è –
complessivamente – la Sua santa creativa amministrazione-ur!!". – Quanto
cordialmente può ringraziare Karmata per quest’insegnamento che gli tornerà
utile. Mentre prepara un pasto, egli racconta molti avvenimenti, innanzi tutto
dove ha ancora mancato.
*
25. Subito dopo, Karmata è
condotto in una cameretta solare nella settima fascia del Sole. Là nella Casa
principale sono assistiti i piccoli che morirono sulla Terra come fanciulli.
L'angelo del Sole, Mayano, che guida il gruppo, accoglie particolarmente
festoso i principi e Karmata. Il loro arrivo gli è stato annunciato nel cuore.
Karmata chiede di poter rimanere qui un po’. Urea lo rimanda da Mayano che ha
il diritto sul Sole e sulla Casa. Mayano non
lascia nemmeno formulare la domanda. Abbraccia teneramente Karmata e dice:
26. "Amico mio, avere
Karmata presso di me, lo vede il Padre e anche voi, Uraniel e Urea. Io devo
ringraziare. Il Sole e la Casa mi sono stati dati dal Padre. Ma ciò che Egli fa
per noi in abbondanza, non dovremmo farlo noi reciprocamente? Perciò voglio
essere volentieri tuo servitore, Karmata, finché ti farà piacere rimanere qui.
Il Padre mi ha visitato con il Suo Amore attraverso di te. A Lui sia onore e
ringraziamento!".
27. "O Mayano" –
esclama Karmata – "anch'io ti
ringrazio; e non voglio contrapporre altro ai tuoi desideri, eccetto uno. Mai
dovrai essermi servitore! Ti prego: sii mio amico, il mio caro fratello, al
quale posso rivolgermi con fiducia. Con questo mi rendi un servizio migliore, e
il Padre possa essere Colui che ti ricompensa. Quale fratello tuo voglio
dimorare presso di te, voglio entrare ed uscire come mi aggrada. Soltanto, –
non senza di te, Mayano, e senza la tua compagna Mallada. Con voi voglio e
posso fare tutto ciò che porta al compiacimento del Padre".
28. Su questo, Mayano e
Karmata incorrono in una nobile gara, in cui ognuno cerca di concedere
all'altro tutti i diritti, finché Urea mette
a questo una buona fine e dice affettuosamente: “Il vostro reciproco amorevole
fervore è ben accetto a Dio e – portato nel cuore – anche giusto. Ora però
avete temprato bene la vostra arma dell’Amore, e Karmata dovrà decidere chi ha
la priorità, il donante oppure il ricevente”.
29. Karmata
risponde anche subito: “Mayano è qui il principale. Vedi, Urea, nella casa
della conoscenza potevo essere io il padrone di casa. Qui è Mayano l'unico
proprietario. Ma voglio essere presso di lui, a casa, come dal mio priore
Raphael e Agralea. Anche qui devo solo imparare a conoscere tutto. Perciò è
meglio che le cose rimangano come finora, ed io sia come un nuovo fratello di
Mayano, il suo inquilino secondo l'Amore di Dio". – Uraniel elogia
Karmata, e dopo che lui e Urea hanno lasciato indietro la benedizione dei
primi, essi percorrono di nuovo la loro via dell'Ordine della Creazione.
Mallada chiama a raccolta la schiera dei fanciulli, poiché Karmata deve parlar
loro. Egli lo fa volentieri. Mayano gli ha fatto notare lo sviluppo delle
piccole anime come anche la loro vita terrena.
30. Ora Karmata parla a loro come segue: "Cari
pargoletti, il primo sguardo retrospettivo vi mostra che siete i figli del
Padre, come anche di essere vissuti prima nella Luce. Sotto alcune condizioni
siete andati sulla Terra come piccoli cittadini della Luce, perché a questo vi
spinse il vostro amore filiale. Il buon Padre accolse il vostro sacrificio,
sebbene sulla Terra voi poteste operare poco. Per lo più operò Iddio attraverso
di voi. Parecchi genitori terreni con la vostra morte in tenera età giunsero
alla fede, alcuni perfino alla profonda maturazione che altrimenti avrebbero
dovuto ancora aspettare. A qualcuno si dovette prendere il loro idolatrico
prediletto, affinché dall'idolo non risultasse uno scellerato malvagio, per la
cui ragione successero cose di due specie. La piccola anima venne così
preservata da tale cattivo danno, e i genitori dalla giustificazione richiesta
da Dio di poter provocare la rovina di un'anima della Luce.
31. In parte voi ancora
ripensate con nostalgia. Per questo la vostra via al Padre è molto ostacolata.
Dovevate attendere, finché era possibile andare ogni tanto sulla Terra in
compagnia di angeli appositamente preposti per questo, per consolare padre e
madre. Infatti, il legame terreno non si spezza così facilmente con l'ingresso
nell'aldilà. Il vostro conforto può giovare anche se i genitori terreni non lo
percepiscono chiaramente, finché essi stessi riescono a stabilire nel cuore un
collegamento con il Regno.
32. Voi avete già chiesto a
Mayano quando il Padre vi chiamerà a Sé. Portate in voi anche una buona umiltà
e pazienza, la cui utilità si mostrerà solo quando guarderete in avanti, e non
indietro. Ai rimasti sulla Terra si può portare vero aiuto solo quando
troverete questo solido fondamento, fondamento che si può trovare soltanto
presso il Padre. Egli tuttavia, oh, ascoltate, è già stato più volte presso di
voi e non Lo avete né visto né sentito. Questo lo potete appena credere, ma
quando ancora discutevamo, avreste potuto anche riconoscerLo. Il santo Amore-ur
vi attende nella Città propria di Dio! Là vuole stringervi tra le braccia,
benedirvi, farvi ricchi; là dovete e potete sentire il santo battito del Cuore
paterno. Perciò tutta la vostra attenzione deve essere rivolta a questo".
33. Un
fanciullo già più grandicello interrompe Karmata, ed esclama: "Tu
sei un figlio della Luce, Karmata. Ma come dobbiamo giungere alla Città di Dio,
se non conosciamo la via? Noi già desideriamo ardentemente il Padre, lo puoi
credere! Io non so se è compito di Mayano; ma perché egli non ci istruisce
mai?". Con questa sommessa accusa, l'angelo del Sole è pervaso da una
tristezza nel cuore. Lui e Mallada non hanno mancato in nulla e non sa ancora
quale posizione prenderà Karmata.
34. Il Padre, però, gli mostra
i cuori dei due angeli, e Karmata dice anche
subito: "Mayano, non affliggere il tuo nobile cuore, nemmeno tu, o cara
Mallada. Il Padre porta a giorno magnificamente il vostro operato! Ma voi
fanciulli" – dice al gruppo – dovreste essere più maturi. Anche un piccolo
cuore può avere miglior conoscenza se si sforza e non cerca un’attenuante da
altri, ma in se stesso. Io ho detto che il Padre vi ha già parlato e voi non Lo
avete riconosciuto. Sì, esteriormente non potevate ancora vederLo; ma qui"
– Karmata indica raggiante all'angelo –
"attraverso la bocca di Mayano, Iddio ha parlato a voi! L'angelo non può
tirarvi avanti con forza, ma vi ha indicato la via nella piena verità.
35. Fin dall'ingresso nel
terreno della sfera neutrale vi stanno a fianco visibilmente degli angeli. Essi
vi assistono, altrimenti non potreste già trovarvi in questa Casa del Sole,
mentre sulla Terra, padri e madri piangono ancora per voi. Voi non siete
nemmeno il primo gruppo che Mayano ha guidato bene. Pensate voi dunque che lui
e Mallada non abbiano alcun desiderio di vedere ed ascoltare il Padre? Oh,
riconoscetelo: essi sacrificano il loro desiderio nel servizio a voi
pargoletti! E come ripagate quest’Amore, specialmente voi più grandicelli? –
Con pensieri immaturi gli addossate negligenza terrena che nel Regno non esiste
affatto.
36. Tu, piccolo portavoce, eri
un giovane di 15 anni, e così ti rimane attaccato ogni sorta di mondanità.
Certamente non ti sarà messa in conto l'immaturità, specialmente se cerchi di
riparare il tuo torto. Osservate i vostri genitori della Casa; vi sorride
incontro l'amore più soave. Questa è Grazia del Padre e voi Gli dovreste essere
veramente grati. Ma anche alla coppia di angeli tocca la vostra gratitudine. Se
essi lasciassero scorgere la loro tristezza, allora la Grazia di Dio non
potrebbe agire perfettamente; infatti, Egli non benedice solamente voi che
affliggete, ma prima, coloro che vengono afflitti.
37. Nella sala avete discusso
del perché il Padre non si rivela personalmente. Questo è stato il vostro primo
passo indipendente che avrà per conseguenza cose più grandi. Ebbene, chi di voi
si sente più abilitato a contemplare già il Padre, si faccia avanti". –
Qui il buon suggerimento è prezioso. Nessuno vorrebbe sentirsi più abilitato,
ma tutti vorrebbero vedere il Padre. Il maggiore tra loro, spinto avanti dagli
altri, non vuole essere da solo il preferito; anch’egli sotto questo riguardo
ha ancora un timore troppo grande. Karmata dice che l'Amore prende tutti allo
stesso tempo nelle Sue braccia, ma quel fanciullo che giunse per primo nella
casa di Mayano, sarebbe tra di loro il maggiore illuminato, e così il più
abilitato.
38. Questo
fanciullo, però, esclama improvvisamente con occhi raggianti: "Io so
che cosa preferisce il Padre: nessuno del nostro gruppo può essere il primo.
Noi vogliamo tutti insieme seguire il nostro caro angelo Mayano e la sempre
buona madre del Sole, Mallada, e riparare per quello che abbiamo fatto prima di
non giusto. Allora chiediamo: Mayano e Mallada, rimanete i nostri cari genitori
celesti, finché possiamo arrivare al Padre. Inoltre" – il fanciullo bacia i due angeli – "anche il
vostro desiderio viene così quietato e vedrete il buon Padre. Allora, io credo,
entreremo assai presto nella Città propria di Dio, vedremo Colui che è l'Amore
dei nostri cuori, ascolteremo la Sua voce che la nostra anima brama
ardentemente".
39.
Questa è una buona preghiera. Karmata rimane ancora un po' di tempo presso
questo gruppo. Accadono abbondanti benedizioni, finché per le pure anime dei
fanciulli è venuto il momento in cui il Padre sta in mezzo a loro e, con il Suo
Amore, come con ali, li avvolge.
[indice]
۞
Qualcosa
di sublime sulla santa Onnipresenza
Due
fondamenti con differenti effetti
La
sesta preghiera del Padre nostro
1. Karmata è
maturato, una stupenda luce straordinaria irradia dallo sguardo puro. La
preparazione al sacrificio, giunta fino a questa maturazione, trova la sua
conclusione in una prova di vita, prova che nel Regno è molto più importante di
quanto gli uomini possano sospettare. Essa non è solamente un piano di base per
la prova di vita terrena, ma dal sacrificio cagiona la perfezione del figlio: la vera e propria Creazione di Dio-UR!
Tali prove della vita sono sostenute nella sfera del Raggio dell'Ordine, oppure
in quella della Volontà, perché entrambe le Caratteristiche sono parti del
potere del Creatore, dalle cui parti essenziali provengono tutte le Opere della
Creazione.
2. Con sguardo retrospettivo
sulla sua evoluzione, Karmata riconosce la meravigliosa onnipresenza di Dio, la
pluralità delle Sue Rivelazioni, sempre adeguate al grado di maturazione del
figlio. Dappertutto si riconosce la santa Divinità-UR, sempre presente nell'emanazione
di una o dell'altra Caratteristica della Sua sublimissima Quadruplice
Essenzialità, com’è al meglio secondo Spazio e Tempo, non raramente subito
personificata, e precisamente non solo per i gruppi, ma anche per ogni singolo
figlio.
3. Davanti a quest’emanazione
di Luce egli rimane tacito e meravigliato; il Miracolo lo travolge. Può
scorgere dal libero panorama della sua Casa della Conoscenza, la santa Dimora
sacerdotale e, proprio allora, avviene l'ingresso degli angeli Mayano e Mallada
con la schiera dei fanciulli. Ancora inginocchiato, egli ringrazia, esulta
umilmente e s’inchina. Una nuvola si libra luminosa nella piccola stanza della
preghiera, e una voce risuona da essa al suo
orecchio:
4. «Karmata, Io ho compiacimento del tuo cuore.
– Alzati e va verso la nuvola. Se apri porta e frontone a Colui che viene, la
Sua Luce prenderà possesso di te, poiché hai riconosciuto che del nuovo sta
dinanzi a te e sei disposto a sacrificarti ad esso. Sebbene l’impulso per la
tua conoscenza giace nello spirito-infante che, come parte del Mio Spirito,
possiede la facoltà, è certo sommamente importante che proprio questa
conoscenza segua senza ulteriore Rivelazione con parole attraverso di Me. In
questo caso Io sono solo lo Stimolatore. Come figlio che ha bisogno soltanto
dello stimolo, gli è messa la conoscenza a credito come creativa proprietà
personale acquisita, sia essa interiore oppure esteriore. Tutte le creature
sono procedute da Me e, di conseguenza, unite a Me, riconosciuto o no, voluto
oppure non voluto.
5. Quest’unione è dappertutto, un impulso
donante la Vita che risveglia nella giusta sequenza anche la conoscenza. Se un
figlio si rivolge a Me liberamente nell’amore, allora basta che Io agisca
spronando a poco a poco solo sull'operato. Tutta la proprietà così acquisita è
il vaso più resistente in cui un figlio può mettere in opera la sua
partecipazione al sacrificio.
6. Tali conoscenze sono germogli assolutamente
forti che mettono solide radici nel fondo del cuore e fanno crescere il figlio
con loro. Anche la tua grande visione, che tu riconosci come un Mio dono, vale
comunque come un‘auto acquisizione per via della tua umiltà d'amore, umiltà che
Io non incorporo in nessun figlio, se non voglio far di lui il prodotto di un
capriccio della Creazione. Qui tu hai tratto una conclusione errata, possibile
anche nel Regno della Luce, appunto perché l’umiltà non è qualcosa di inculcato.
7. Ma vedi, una tale conclusione errata è
veramente il miglior tesoro della corona, non appena un figlio riflette la sua umiltà
nella Magnificenza della Mia Sapienza. Infatti, l'umiltà non è una
caratteristica che viene data da Me sulla via della potenza, ma una facoltà che
è liberamente da sviluppare. Facoltà e forza diventano una stupenda unità,
quando i Miei sette Raggi di Vita fondamentale servono loro per modello.
8. La sequenza operativa delle Caratteristiche
risulta da sé, perché quel Raggio fondamentale spiritual-naturale è il primo,
nel quale un fanciullo fu dato alla luce. Dal momento che tu trai origine dalla
Casa dell'Amore, presso di te e presso i tuoi fratelli e sorelle di Casa,
l'amore sta anche al primo posto, ma esso non dominerà le altre
caratteristiche. Una vitalità adattata perfettamente a Me riconoscerà sempre in
Me il perfetto santo-UR, la sublime perfezione che solamente a causa dei figli
rivela a parte i tratti dell’Essenza. Il predominio legato a Spazio e Tempo
delle Caratteristiche, ri-promuove tutte le Opere alla sublime unione per i
figli; poiché per Me non ce n’è bisogno davvero in eterno!
9. Anche l’inconscio sentire, pensare e
operare, soprattutto nella parte materiale della Creazione, là condizionato
dall’inerzia dell'anima, soggiace allo stesso dominio per formare, da impulsi
informi, qualcosa di formato. Una Legge immutabile rimane sempre esistente; ma
la libertà cosciente garantita propria dei Miei figli si basa su fondamenti che
possono essere sia immutabili che mutabili, ed il cui elisir della Vita della
Creazione proviene unicamente dalla Mia Potenza-ur.
10. Ogni Legge è un’emanazione del Mio
Ordine-ur, Ordine che è immutabile. Chiamarlo per questo, però, immobile,
ostacolando il libero sviluppo, sarebbe visto in modo errato! Sul suo
fondamento stabile si muove la Vita creativa secondo il piacere del cuore.
Questo ti par chiaro, sebbene non lo afferri completamente. Ma perché Io te lo
rivelo? Non è questo, inopportuno ed inattuale, nella sequenza della Legge?
11. Con la tua domanda percepita velatamente
abbiamo un bellissimo esempio di una Legge immutabile con il motivo di
condizione e libertà, secondo come cerchi di compensare la legge con la
conoscenza. Tali Rivelazioni avvengono sulla via dello sviluppo oppure dopo la
conclusione di un cammino nelle sfere o dopo il ritorno dalla Terra. Figlioli
destinati ad un servizio superiore che, per così dire, rappresentano punti di
raccolta di Luce, giungono ancor prima alla visione più profonda, appena questa
si può riflettere nel loro cuore, anche se non la sentono ancora
coscientemente. Allora su questo inizia la Mia Rivelazione che è motivata secondo
la Legge attraverso la libertà della conoscenza.
12. Nel Principio della legge che i figli della
Terra chiamano durezza, anche l’Amore è immutabile. Inoltre l'Amore severo è il
servitore della Misericordia!! Dove dovrebbe andare a finire la Creazione se dovesse
poggiare soltanto sul mutabile? Deve la Mia potenza di Creatore diventare una
palla da gioco di umori cattivi? Nella materia agisce molto di più il
fondamento immutabile, perché su tale base, in ultimo, è da ottenere la
Misericordia! Se gli uomini si esaminassero con l’auto coscienza, allora
possederebbero un buon fondamento da Me riconosciuto che apporterebbe, mediante
entrambi le parti della Legge, nuove opere. E queste, Karmata, sarebbero per la
Terra, vere dimore delle anime per le sfere ascendenti della Casa della
Conoscenza e nella Luce centrale del Mio Regno, la ‘Casa permanente’!
13. Vedi, i Miei primi si costruirono molte
opere da se stessi ed usarono nell’equiparazione della Legge entrambi i
fondamenti. Quando Sadhana non lo fece più e vide nell'immutabile un obbligo
opprimente, proprio il mutabile divenne per lei l'immutabile, la sua libertà
per obbligo auto formato. L'immutabile le divenne invece per mutabile, con cui
essa perse ogni sostegno e precipitò nel suo abisso. Ma poiché non poteva
cadere più profondamente di quanto sia la Mia base-ur, allora il rigore della
sua caduta fu la Mia Misericordia, poiché con questa Caratteristica Io
l'afferrai nella Mia base-UR.
14. Non pochi dei Miei figli fedeli sulla Terra
perdono spesso il miglior collegamento con Me. Dal momento che il loro cammino
terreno avviene per Sadhana come via di partecipazione al sacrificio, non
rimane esistente solo la loro parte celeste, ma questa diventa sempre più
perfetta ogni qualvolta Mi portano il loro sacrificio. – Ora questo non lo
faccio Io, Karmata; Io fornisco per questo solo il materiale, vale a dire
possibilità e capacità. Anche qui di nuovo immutabile e mutabile! La
possibilità è fermamente data per tutti i figli, perfino per le pecore
smarrite. Ma la capacità è mutabile, essa ha il suo su e giù nella propria
Legge, nella quale è di casa anche l'immutabile. La capacità sviluppata verso
l’alto, porta con sé la crescita della conoscenza e, con ciò, la proprietà
personale di Luce collegata, mentre lo sviluppo cattivo, oppure perfino la
capacità abusata con cattiveria, ha per conseguenza la discesa. Lo sviluppo è
quindi mutabile; la sua conseguenza, tuttavia, immutabile.
15. Guarda i meravigliosi Soli! Muriel ha
sviluppato – unito nel cuore con Sadhana e con i portatori di Luce – la forza
della capacità. La sostanza primordiale e la possibilità di farlo venne da Me,
era la gioia che Io donai loro. Ma fede, dedizione, fedeltà e volontà
consolidata fece riuscire l'opera ai primi figli, e precisamente tanto più
perfetta, quanto più essi riconoscevano in Me l'unico Creatore. La loro
capacità ed amorevole umiltà stanno sullo stesso livello secondo la Creazione.
16. Tu hai già notato lo sviluppo di tutte le
Magnificenze e domandi che cosa ne sarà se non c'è nessuna fine. Ebbene, la tua
visione è in parte l'allargamento della tua conoscenza, perché l’esistente è da
rivelare solo un po’ alla volta ai figli maturandi, poiché Io dischiudo
attraverso la Mia parola una profondità dopo l'altra. Ma una minima parte
ugualmente grande è un aumento dell'Opera che Io produco attraverso i Miei
figli. Poiché, se tutto accadesse soltanto attraverso di Me, Io non avrei
bisogno di figli coscientemente liberi, e Mi basterebbero delle pure creature;
e né la Mia fatica di Creatore né l'opera del giorno dei figli otterrebbe mai
una buona ricompensa.
17. Da questo riconosci i Fondamenti e le Leggi
della condizione e della libertà, la cui compensazione copre per i figli la Mia
Santità. Al suo posto giunge, non sostituendola, la Misericordia! La graduale
penetrazione rimane immutabile nello già esistente, che è mutabile nello
sviluppo. Questo già da solo è Legge.
18. Chi si piega dinanzi alle meraviglie della
Mia onnipotente magnificenza creativa, riconosce anche la Mia Santità,
attraverso cui un figlio ottiene il suo libero sviluppo. Con ciò, al posto di
una guida rivelata, un figlio porta più avanti se stesso solo con l’aiuto di
una guida creativamente condizionata. Esso ottiene così – autonomamente
crescendo e spontaneamente – la partecipazione all'aumento di tutta la
magnificenza di Luce.
19. La Legge condiziona quindi la propria
attività, perché senza attività manca la forza energetica dell'opera, per la
cui ragione l’inattivo si ferma. Riguardo a tutti gli operosi avviene per lui
un rimanere indietro. – Anche questo non lo faccio veramente Io stesso, ma
dalla libertà mutabile i figli si procurano il proprio ‘immutabile’ che per
loro è un'apparenza, un inganno e una negazione della vita. Tu ti sei formato
una buona base di Vita, perciò adesso entra nella Mia nuvola».
20. Quale beatitudine!
Veramente Karmata non vede la Divinità, perché la nuvola nasconde la Sua
Santità; ma si sente come giacente nel grembo del Padre mentre tiene un dialogo
benedetto. Egli anche non sa dove viene portato.
21. Karmata si trova su un
corpo spaziale[16],
corpo che gli appare tetro e vuoto. Sebbene presuma che questo mondo gli possa
significare solo un luogo di breve ospitalità; tuttavia lo assale un brivido.
Si ricorda del dialogo nella nuvola e si arma con una profonda assai seria
preghiera. Gli viene incontro un essere bello, ma senza luce. L'alta figura,
uno sguardo di fuoco, lascia appena scorgere l'assenza di luce, anzi – da lei
si sprigiona perfino un fascino. Karmata sente un impedimento, impossibile
possa abbandonarsi all'essere, nonostante la bellezza come agli angeli, ai
principi o magari al Padre. Attende perciò con calma il seguito.
22. La
figura gli si avvicina completamente e dice: "Karmata, io ti
conosco, ma tu non conosci me. Non essere meravigliato. Ciò che è nascosto agli
angeli supremi, te lo voglio rivelare io, – poiché per te è riservato un primo
posto nel grande regno. La tua meraviglia cresce. Bada però che io stavo già da
tempo in collegamento con te. Ti prepari ad una via terrena che tu non abbracci
con lo sguardo. Dio ha nascosto molto dinanzi a te; ma io ti voglio aprire gli
occhi. Vieni! Ti mostro quello che ti porterà al grande sapere". – Karmata
indugia. Solo la consapevolezza di essere stato portato lì dalla nuvola lo
convince ad andare insieme. La via verso il basso prende la forma di un volo
spaziale. I flussi di luce diminuiscono, non perché rimangono indietro, ma la
parte dello spazio a lui sconosciuta li inghiotte letteralmente. Si fermano su
una stella con un po’ di splendore. L'essere
indica la Terra.
23. “Là ti condurrà la tua
via! La decisione è buona, perché andare volontariamente sulla Terra fa
guadagnare i massimi doni. Tuttavia ci sono due vie di cui tu non hai
assolutamente nessun presentimento, e sulle quali sta scritta la parola ‘destino’.
Sulla Terra Dio non può essere vicino ad un singolo. Guarda che confusione!
Dov’è la Luce? Qui e là lampeggia appena una scintilla. Tu qui non percepisci
ancora il pieno irraggiamento dominante che non ha nulla a che fare con la
cosiddetta Luce. Tu sei disunito e credi di poter perdere qui la Luce che
conosci. No, Karmata, qui essa non c’è! Poiché quello che vedi, è il mio regno.
Sono io il vero dio che sta al di sopra di quell'Essere che tu finora hai
riconosciuto come Dio. La mia forza vivifica le Creazioni fino all'infinito,
anche quel Regno dal quale tu sei appena venuto.
24. Tu non comprendi i
rapporti, per te sono contraddizioni. Il tuo ‘Dio’ mi considera come Suo nemico
vitale. Egli accoglie, quale Essere finito, per vero inconsapevole, la mia
irradiazione, e si crea delle Opere. Per la prova di questo io non rimango
debitore. Se il tuo Dio ti ama veramente e vuole conservarsi te e per gli altri
esseri, perché vi manda via, e proprio nel mio regno della Creazione?
25. Ti spaventi? Non hai mai sentito
ancora nulla di un nemico di Dio? Se però Lo incontri prima che vai sulla
Terra, chiedigli di lui. Egli non vorrà farti sapere il nome, il che rivela la
Sua impotenza! La mia irradiazione vi tira fuori dalla sfera di potere a Lui
assegnata; ed Egli non può far nulla contro, se non mostrarvi una falsa
immagine, chiamando questa, vostra ‘partecipazione volontaria al sacrificio’.
Egli ti fa percorrere vie difficili, dovrai essere un perseguitato dal destino.
È questo, amore? Si insinua un dubbio giustificato nel tuo nobile buon cuore.
Se vi ama, perché non potete rimanere presso di Lui? Ha un bell'amore che si
appella all'eternità, ma vi lascia percorrere vie sofferenti! Ma il perché
dovete soffrire tanto, non vi è stato ancora svelato.
26. Iddio parla spesso di un
inafferrabile-Santo che Egli prudentemente non svela. Guarda la verità, poiché
appartenendo al regno secondario, sulla Terra ti colpirà il destino; infatti,
la meravigliosa irradiazione terrena cade solo sui suoi alti discendenti. Dio
non può farci nulla! Finora la maggior parte di voi è rovinata e morta! Dove
sta l'aiuto di Dio? Nessuno di voi sulla Terra sa da dove venga, né dove va, né
il perché deve gustare a fondo tutte le tristezze come ‘trastullo di pesanti
capricci del destino’, come un verme abbandonato dal suo Dio. Miseria sta alla
destra e bassezza alla sinistra; la fame sta alla vostra tavola e necessità è
il vostro compagno di casa.
27. E ora il peggio! Quando la
Terra resterà dietro di te, allora non troverai più il Padre affettuoso e mite,
ma un severo Dio vendicatore, perché tu – privo di ogni mezzo interiore ed
esteriore – non hai obbedito alla Sua Volontà! Ti stanno davanti tempi
tormentosi, poiché non ti si aprirà il promesso ‘luogo permanente’, bensì un
eterno inferno, dal quale non verrai più tirato fuori. È finita con luce e
beatitudine! Senza aiuto, senza scopo e senza meta esistenziale tu sprofonderai
in un crepuscolo, senza tuttavia perdere il tormento della coscienza. Questa è
poi la ‘via dell'eterna gioia’ a te promessa!
28. Io invece ti mostro una
meta migliore. Già sulla Terra dovrai dominare il destino. Io ti sono un buon
amico, perciò dovrai possedere la ricchezza del mondo, al posto di vuoti raggi
di luce nell'animo senza aiuto. Per vero, dovrai prima passare attraverso le
mie sfere e attraverso la Terra, perché tu, dal regno secondario sarebbe
impossibile possa metterti alla pari con me. Credimi, altrimenti mai ti
lascerei andare su questo piccolo e brutto pianeta. Ti voglio mostrare la via
destinata a te dal tuo Dio e quella ben preparata da me”.
29. L'essere conduce Karmata
in una casupola, nella quale alcuni uomini portano il loro Dio nel cuore, ma
chiamano loro proprietà appena il necessario. Concordi vivono insieme, e
Karmata vede nell’angusto spazio una Luce. Gliela fa notare, ma l'essere la
definisce un inganno, perché Karmata non comprenderebbe le leggi della Terra.
Questi contempla la luce a lui
veramente un po’ non chiara, e gli uomini pacifici che per un pane secco
ringraziano il loro Dio e Padre. L'essere conduce
Karmata velocemente in un grande palazzo, dove stanno tesori, potere e onore.
"Questi sono figli miei" – dice la guida.
– "Ora fa un paragone: in quella casupola c’erano uomini abbandonati da
Dio al quale pregavano. Questi qui non adorano me, perché non lo voglio. Questo
è servile! Ma quanto li rendo ricchi!".
30. Tutto questo sembra molto
inequivocabile. Karmata si trova tra la pretesa decisione di abbandonarsi
all'essere, oppure resistergli. Egli sente: “Soltanto i tesori del Cielo
conquistati da sé sono il proprio aiuto nella difficile lotta!”. Veramente, non
è abbandonato anche lui da Dio, come quei poveri uomini della casupola? Il
tenebroso stimola i dubbi. Separato dalla luce, ha l'aspetto della verità.
Karmata non sa che l'essere è uno di quei demoni che dopo il ritorno di
Lucifero usurperanno il dominio, l’uno rovesciando o innalzando l’altro, come
sulla Terra lo fa il potere con i potenti, e che questo diavolo dal nome ‘Legione’ si chiama anche ‘Lucifero’.
31. Karmata
osserva ancora una volta i poveri e i ricchi, e alla fine dice: "Tu,
essere! Ancora Io dubito che tu sia più grande di Dio, il quale mi è sempre
venuto incontro affettuosamente. Le tue immagini per vero non mancano di
evidenza, ma tu garantisci della loro validità, secondo la legge, anche oltre
la Terra? Vedi, Iddio porta dei garanti! Tu mi chiami uno venuto dal regno
secondario. Ebbene, se già esistessero due regni, cosa che io trovo
incredibile, allora il Regno della Luce è certo veramente il dominante. Molti
abitanti della Luce sono stati sulla Terra, alcuni perfino più volte; e tutti
ritornarono, perché io ho parlato con loro. Essi vivono felici e non in uno
stato crepuscolare tormentoso come mi hai mostrato tu.
32. Deve essere perciò velato
dal Potere amorevole del Padre, forse a causa di Leggi sante, spingersi fin qui
e proteggere i Suoi, ben più interiormente che esteriormente. Anche nella
povera casupola non è stato un inganno. Li imperava la pace, e l'amore univa
quegli uomini. Al contrario, nel palazzo c'erano attaccabrighe all'ordine del
giorno e ci si batteva pure. I suoi lavoratori erano tenuti peggio degli
animali domestici. Se hai detto il vero del tuo potente regno, perché quelli
del palazzo sono così duri e scortesi e senza nessun calore nel cuore? La cosa
è da riflettere. Perciò dammi solamente tempo".
33. Legione adesso non incalza
Karmata – perché impotente – bensì lo lascia solo. Egli sente figure di Luce
che circondano Karmata. Le considerazioni di Karmata, influenzate dalla Terra,
sono in qualche modo turbate. Tuttavia si aggrappa saldamente a ciò che gli è
rimasto di celestiale. Per questo può penetrare in lui anche una buona voce, l'aiuto in cui crede. Questa dice:
34. «Il vincolato ha ragione affermando che
anche il tuo percorso terreno sarà circondato da parecchie preoccupazioni e
privazioni, ma pace e suprema santa Grazia saranno la gioia del tuo cuore e del
tuo lavoro. Esamina tu stesso e scegli!». Già adesso Karmata è sopraffatto da un raggio di pace; egli
va dall'essere, gli porge la mano amichevole, e dice:
35. "Vengo con te, se
prima vieni tu con me dal Padre mio. Se lo fai, allora io ti accordo pienissima
fede; se non lo fai, allora la nostra strada si divide". Il Cielo si
rallegra del giudizio chiaramente assennato di Karmata. L'essere invece va in
collera, perché può scorgere la missione terrena di Karmata ed era disposto a
disturbarla fin dal principio. La vittoria ancora non è persa, apparentemente
acconsente, perché spera così di trovare fiducia. La via conduce entrambi alla
nuvola. Arrivati lì, l'essere comincia ad imperversare e a gridare; vuole
afferrare nelle sue grinfie Karmata con violenza. Stando però immediatamente
sotto la protezione della Luce, Karmata si
rinfranca ed esclama:
36. "O ipocrita razza
infame, mi volevi rovinare! Ma l'Onnipotente Raggio di Dio era sopra di me. Sì,
io ho ponderato se tu potessi forse aver ragione, perché venisti a me come
naturalmente. Prendi questo per conoscenza: se tu sulla Terra mi renderai la
via ancora il più possibile pesante, io sono certo che non potrai caricarmi più
di quanto il Padre mio vuol farmi sopportare.
37. A te sono posti limiti più
grandi di quello che immagini. Io rimarrò eternamente presso il Padre; ma dove
andrai tu? Vedi, io ti consiglio di tornare indietro. Voglio pregare il Padre,
affinché tu possa entrare un po’ nella nuvola, allora saresti per sempre salvo
e sanato". Karmata cerca con mano assai soave di condurre l'essere verso
la nuvola, ma questi si separa e fugge con grida orribili. Allora egli è triste
di non aver portato alla Luce il misero essere. Ma l'eterna
voce dice consolante:
38.
«Non ti affliggere, Legione non può
ancora ritornare, perché è ancora troppo tenebroso, ma anche il suo tempo
verrà. Tu hai scosso gravemente la porta della sua prigione, e la tua via un giorno
l’aprirà». – Poi la nuvola
porta Karmata indietro nella sua Casa della Conoscenza.
[indice]
۞
Tutto
ha il suo giusto posto
Portato
a Casa dal portatore dell'Amore
1. Karmata va
nella stanza della Casa del Sole; vuol ringraziare il Padre. È molto contento
di trovarvi Raphael, al quale si getta tra le braccia piangendo d'amore.
Raphael lo stringe sorridendo al suo cuore. E quante domande che ha: del Padre,
del luogo santo, dei principi, di Sama e di molti fanciulli.
2. Raphael
risponde: “Karmata, caro figlio del
Padre e del Cielo, ciò che muove il tuo cuore lo vedrai tra breve. Il Padre ha
benedetto la mia via verso di te. Presto sarai maturo e avrai molto da vedere
come pochi figli, che qui, e principalmente nella materia, hanno da eseguire i
più gravosi lavori. Ma da ciò non c'è da cogliere nessuna preferenza. L'Amore
paterno è uguale per tutti, per i piccoli come per i grandi, per i primi come
per gli ultimi, per i celestiali come per gli smarriti. Tutti sono subordinati
all’Amore sublime che è tanto immutabile nel Suo donare, quanto nella
condizione della sua corrispondenza di legge. Certo, tu sei più avanti in
molto, ma sii assicurato: la misura di ogni figlio si riempie fino all'orlo non
appena raggiunge la perfezione nella rispondenza. Nulla si compie nel ciclo
della Creazione senza precedenti disposizioni. Queste, tutte insieme,
sottostanno alla meta posta immutabile ad ogni mutevole libera vita, le cui
singole mete imprimono la libertà. Tu impari a riconoscerlo quando la chiarezza
del Santo Spirito sacerdotale ti ombreggia. Per raggiungere questo ci vuole
ancora il passaggio nell'ultima sfera, la Casa della Misericordia.
3. Io ti voglio istruire.
Vedi, noi sette Spiriti di Dio, i custodi, anziani e angeli di comando, secondo
la tua giusta opinione stiamo su tutti gli altri figli. Questo è giustificato,
ancorato in una disposizione. Non è però dato perché noi stiamo nel diritto di
preferenza dei primogeniti, ma unicamente per via del compito che possiede nella
meta della Creazione la sua immutabilità. Il nostro lavoro adempiuto è anche la
meta postasi dal Creatore stesso, e il tuo stesso dovere raggiunto è
altrettanto una parte della stessa.
4. La nostra partecipazione
sarà inclusa alla sera di un Giorno della Creazione, specialmente alla sera
dell'ultimo anno, nell’inconcepibile magnificenza nell'Opera completa. Come
ogni sole, ogni stella, anche i più piccoli pianeti possiedono la loro
personale meta di perfezionamento, così anche ogni figlio. E inoltre: come le
immagini dei soli di tutti i sette circuiti provenienti dalla magnifica,
vivente ruota della Creazione si uniscono meravigliosamente, così la parte di
ogni figlio è la vera e piena partecipazione della produttiva Anno-Atto-ur.
5. Tutti i corpi dello spazio
ricevono la stessa Luce, la sostanza vitale proveniente da UR, conformemente
alla loro grandezza e compito, come la possiede questo Sole-centrale oppure il
nostro dominante Sole-centrale primordiale. Essa fuoriesce dal Sole-ur, il
quale ha soltanto la medesima specie di Luce. Solamente i grandi soli non
rendono in nessun caso l’immagine della Creazione, bensì tutti i corpi dello
spazio messi insieme mostrano la magnificenza della Volontà del Creatore.
Proprio così e non diversamente anche noi figli, grandi e piccoli, riempiamo
quegli spazi della destinazione finale prestabilita dalla sublime santa
Sapienza. Questa, giacente nelle potenti mani del Creatore, è la sublime meta
stessa. Né spazio né tempo che l'Onnissanto mette al servizio dei Suoi figli gioca
alcun ruolo. Poiché il limitato è per il loro sviluppo meravigliosamente
libero. Per questo motivo perfino l'alta meta stabilita nello stesso tempo non
è conforme alla legge né condizionata nel fondamento, altrimenti la libertà
creativa penderebbe al vincolo dell'irrevocabile Volontà di Dio.
6. L'immutabile fondamento
dell'Opera ha delle Leggi mutabili, attraverso le quali l'alta meta sorge
liberamente. Al contrario, le Leggi nel fondamento flessibile della libera
volontà sono immutabili, perché altrimenti i figli potrebbero perdersi. Guarda
la caduta! Sadhana infranse volontariamente le buone disposizioni di legge con
sue azioni liberali, e in tal modo perse il fondamento della libertà. Per lei
entrambi divennero la conseguenza immutabile della sua caduta. Solo nello
scambio reciproco dei fondamenti e delle Leggi, l'alta meta di un ciclo di
Creazione o Anno-ur diventa magnificamente manifesto.
7. Se ai figli è rimasta
riservata la legge della libera volontà, allora deve essere mutabile perfino la
grande destinazione della Creazione. Qui tuttavia sono dati soltanto i relativi
tempi di spazio per i singoli giorni; non può estendersi all'alta meta
nell’ultima volontà. Per questo ogni Potere, Forza, Potenza e Potestà rimangono
in Dio solamente, che Egli però sottopone nel servizio ai figli, nonostante la
disposizione immutabile! Da questo risulta la Sua unica vera attività, la
"santa Protezione", dalla quale si formano per il figlio, corpo,
tempo e spazio, sempre nuove possibilità di vita con la libera capacità a loro
appartenente.
8. Ora la cosa principale! Per
nostra beatitudine possiamo contemplare i segreti più meravigliosi, attraverso
i quali veramente la nostra capacità aumenta e si perfeziona nelle possibilità
di sviluppo offerte. Noi primi ci lasciamo scrivere questo nel cuore, ma non ne
tendevamo le mani, eccetto Sadhana! La nostra massima sapienza sta
nell'accogliere con gratitudine tutte le cose nel governo della Creazione
appartenente al santo-UR! Noi non desideriamo sapere per splendere, ma per apprendere
una giusta adorazione col cuore. Così siamo indipendenti soltanto nella santa
mano del nostro Creatore!
9. Anche la tua via sta come
tracciata, e sebbene nessuno ti costringa, la tua libera volontà si inserisce
nello sperimentare che tu, né sai in anticipo, né puoi ancor meno decidere. Il
nuovo arriva sempre di sorpresa, e nel viverlo diventa la naturale beatitudine,
alla quale ti dai come ad una mano fidata. È la santa conduzione, la fedeltà
immutabile del Creatore, oppure: le condizioni riservate più favorevoli di UR!
Il Padre procura dall'immutabile il mutabile; Egli non costringe nessun figlio
su sentieri prescritti, lo tiene soltanto nella Sua mano. Abbastanza spesso
Egli segue i figli ostinati, perché la Sua mano mai li vuol lasciare!!
10. I Raggi guidanti e
raccolti, accompagnano in parte nella materia ogni figlio della Luce. Per i
poveri figli di questa, invece, potendosi raccogliere solamente raggi negativi
non equilibrati, vengono raccolti nel Regno dei raggi positivi incrociati,
senza i quali essi non sarebbero in grado di vivere nella loro stessa sfera. Di
rado si fanno incarnare volontariamente, ma il ‘loro tempo’ provoca la
conduzione di Grazia, poiché la mano del Creatore li sostiene anche, in verità
da loro inconsapevolmente e non voluto.
11. Questo per ogni creatura è
l'Amore di Dio che dà questa compensazione: il
Creatore nella Sua santa Essenza-ur e la Sua Creazione non meno santa! Chi
ne disprezza anche soltanto una minima parte, disprezza il suo Maestro, la cui
Santità la creò! Chi nel su e giù del magnifico grande sviluppo non vede
l’incessante ascensione verso la perfezione, non riconoscerà mai il ‘sublime
Governo dell'Amore’. E chi nell'ultimo di tutte le cose non avverte la parte
essenziale del grande Creatore, non contemplerà mai il Creatore, nemmeno nella
veste del Padre!!
12. Il Creatore governava
dapprima nella magnificenza della libertà incommensurabile della Sua Volontà,
dalla quale innalzò il fondamento dei Giorni della Creazione! Perciò, Karmata:
onora nel divenire ed esistente il santo Governo, allora l’adempimento, in cui
giace nella piena Verità la Rivelazione di Grazia della Divinità, ti sarà
manifesto! Agli stolti della Terra Iddio rimane un eterno mistero; la benda per
gli occhi del loro sapere li acceca. Essi non vedono la loro tenebra
nell'oscurità del loro intelletto mondano!
13. Tu un giorno non porterai
alcun velo, perché l'insegnamento proveniente dalla Luce ti sarà divenuto una
buona sorgente di vita. Quando sarà il tuo tempo, il tuo spirito penetrerà in
regioni più alte e non si occuperà del conflitto degli intellettuali mondani, i
quali come ciechi si riservano la prova. Oltre il tuo tempo, perché ogni
profeta oltrepassa il proprio limite, mostrerai grandi sentieri, esso anche non
può essere ancora l'ultimo, poiché lo sviluppo spirituale sulla Terra è legato
allo sviluppo del tempo. Il tuo ‘andare avanti’ sarà certamente un importante
Atto di Grazia che accadrà solo per un certo tempo sulla Terra. Serbati
l'umiltà e non pensare che sarai il portatore di un Atto di Grazia, bensì il
Signore l’avrà portato attraverso di te!”.
14. Karmata quasi non sa come
deve ringraziare per questa bontà. Egli la chiama ‘un dolce portare’ e chiede
spontaneo che Raphael lo possa portare ancora una volta, come un giorno quale
fanciulletto. Quale grande umiltà si trova in questa preghiera. Una benedizione
della Creazione non ancora vista viene su Karmata, benedizione che la povera
Terra un giorno accoglierà. Raphael lo stringe gioiosamente commosso nelle sue
braccia; leggero lo alza, spiega le ali argentee scintillanti che diventano
visibili soltanto simbolicamente nello spirito, e porta Karmata su, alla Città
d'oro.
15.
Con i primi, ed alcune schiere beate, essi attendono il Padre. Meraviglioso
splende il Suo sguardo soavemente misterioso, e con parole d'amore Egli
benedice i figli, piccoli e
grandi. Le schiere vengono affidate ad un angelo del comando che, con gioia
riconoscente, le conduce nel suo sacro boschetto solare a causa della funzione.
Dio si reca nel Santuario seguito dai Suoi "cari
grandi", come volentieri li chiama. Tra loro si trovano anche Karmata,
Sama e una schiera di giovani e giovinette maturi per la Terra.
[indice]
۞
L'Ira,
avvolta in Periodi di Grazia
Un
santo Seminatore
Mackarat
– Lutero
1. In un
silenzio adorante, i primi circondano il Trono di Grazia e il santo Focolare di
Dio, ai cui angoli stanno i quattro guardiani. I volti di tutti splendono in
una sublime serietà come riflesso del peculiare splendore di Dio. Egli indossa
la veste del sommo Sacerdote Melchisedec, il che fa sempre sentire agli angeli
i brividi dell'umiltà. Ciò nonostante, nel riflesso del Sole-ur, le fiaccole e
i candelabri stanno dritti, pronti, per eseguire all’istante gli Ordini del
Creatore. Karmata si sente come un nulla in questa magnificenza celeste che,
semplicemente, lo schiaccia. Uraniel e Gabriel, tra i quali egli sta dinanzi al
Trono di Grazia, posano le loro mani sulle sue spalle, affinché, nonostante la
non diminuita umiltà, l'avvenimento possa agire su di lui. Subito il Santo rompe il silenzio e dice:
2. «Figli del Mio Amore e della Mia Verità! È
imminente una svolta all'Opera che voi vedete nel fuoco della fiaccola. Io ho
compiuto il Mio cammino sulla Terra in modo che il fondamento del Golgota avrà
la sua alta Meta non sminuita. Ho acceso la Mia santa fiaccola nel Mio sangue;
essa non verrà mai più spenta! Ma la libertà, usata sulla Terra e nel luogo
dell’esilio, contro ogni Grazia, provoca su di essa lacrime, sofferenze mortali
e persecuzioni, da paragonare alla Mia sofferenza sulla croce. E nel Mio Nome
il Mio Vangelo è venduto per denaro, e le preghiere hanno costi da usura! La
Mia sublime parola d'Amore è avvolta nei panni della morte sotto vesti
preziose, e ciò che predicai lo calunniano con la loro azione. Ma non devono
sbagliarsi! Quando il Mio Amore batterà nella Legge, non si risentirà nulla
della Mia Mansuetudine!!
3. La Mia figlia della Creazione[17] è stata vinta dal Golgota, ma la materia abbisogna di
Spazio e Tempo per l’appianamento. Per lei la severa Legge del Mio Amore
traccia cerchi di libertà sempre più grandi, nella cui illimitatezza lei si
urta per prima nei suoi stessi limiti! In questa libertà dilapida la forza e le
sue capacità, e in tal modo crede che la Terra non diventerà mai povera. Oh,
no! Anche la seconda costruzione della torre di Babele troverà la sua fine,
poiché le Mie sante condizioni raccoglieranno di nuovo tutto il lapidato.
Quando la torre sarà distrutta, le anime della materia dovranno riconoscere
l'amarezza della loro povertà!
4. Ma il Mio Amore, deve agire soltanto nella
Legge?! Il resto dell'inferno sarebbe da abbandonare se non ci foste voi, figli
del Mio Regno che siete divenuti il ponte tra la Mia Santità e la Mia
Misericordia. Nondimeno, nel Sacrificio-ur, Io eressi fin dal principio la Mia
Via della croce come pilastro della Grazia, senza il quale nessun ponte sarebbe
stato possibile. Ora esso esiste da gran tempo, e così perfino la profondità è
da liberare nella Legge. Quindi la Misericordia porta continuamente su di voi
Luce per la Terra a rischiarare le tenebre. Ora Io porterò una grande Luce, poi
una più grande, e ancora un’ultima sulla Terra, anche se adesso non come Figlio
dell'Uomo, ma attraverso figli fedeli.
5. Se non ci fosse sul Mio pilastro del sacrificio
il ponte della Grazia generato da incalcolabili sacrifici dei figli, in verità,
la Mia adirata Santità non lascerebbe sfuggire nessun demonio o uomo maligno
dal carcere della sua colpa! Il sacrificio del Mio Amore viene schernito; sulla
Terra si conosce pure una caricatura dell’Essere-ur, ma non Me!! E i Miei figli
fedeli possono solo molto difficilmente conservare la loro fede. – Non sono
andati tutti gioiosi? Nessuno ha scansato il sacrificio per amor dei perduti!
Guai ai malfattori! Chi lascerà passare l'ultimo tempo, dovrà subire la
giustizia: occhio per occhio, dente per dente! Quanta sofferenza versano le
loro mani, tanta verrà a loro misurata! Ancora devono splendere le Luci della
Grazia per amor dell'aiuto.
6. Ora annunciate, voi grandi: come va fermata
la maligna attività? Voi avete preservato la vostra fede in Me, la cui forza
attingete dalla Mia fedeltà. Le vostre vie sono sempre state importanti ed
avete riportato grosse pietre. Nondimeno voi sapete che per Me non vale
solamente il grande, ma il tutto di una via! Forse la via dei piccoli
prediletti è da considerare meno, perché rispetto alla loro piccola anima il
bene riportato è poco? Oh, la vostra massima gioia è quando un figlioletto
porta il suo piccolo legno da costruzione. Infatti, anche questo è e rimane un
pezzo intero! E questo è l’importante! Perciò Io riconosco le grandi vie come
Creatore, ma come Padre, le vie di tutti i figlioletti.
7. Adesso parlo a voi come Padre, come Dio e
Sacerdote Melchisedec, ma pongo la Mia domanda come Creatore, perché voi siete
grandi collaboratori sul vasto campo della Creazione con consapevole
responsabilità. Io rispetto le vostre parole e la verità del vostro cuore».
I principi vengono avanti.
8. Uraniel
alza la sua destra e dice: “Eterna santa Divinità! Padre! La Tua Misericordia,
che è superiore a tutte le Opere, possa pervenire dall’instancabile grembo
dell'Amore, sostenuto dalla Pazienza. Coronalo con la Tua Serietà e adornalo
con la Sapienza. Nulla è l'agire dei tenebrosi! Il Tuo Sole-ur genera Vita, che
viene eternamente concepita come ‘Azione’. Nella Volontà della Misericordia fa
divenire pacifici gli ostinati uomini maligni, finché andranno su un pascolo
con gli agnelli buoni e, meravigliosamente, il Tuo Ordine assicurerà il diritto
di salvezza alla Tua Meta sublime! Poiché, anche le anime povere Ti sei scelto
per figlioli. Perciò accendi dal Tuo eterno ardore la nuova fiaccola per la
Terra!”.
9. E Dio
risponde: «Hai detto bene, portatore
dell'Ordine. Ma la Mia fiaccola Sadhana, accesa all'ardore dell'eterna Luce
primordiale, non può essere il suo portatore, poiché essa è ancora lontana,
sebbene intenzionata su una grande via del ritorno. È vero che il pieno Raggio
della Verità non può colpire la Terra, non lo sopporterebbe nemmeno, ma il portatore
della fiaccola deve essere a modo suo perfetto, perché solo attraverso un tale
perfetto la Mia Luce è da guidare, anche se l'irradiazione sulla Terra avrà le
sue mancanze. – Ebbene, chi vuole? Chi deve essere il portatore della Fiaccola?».
10. Il primo guardiano del
santo Focolare, Orytam (Adamo), prende la
bilancia dall'Altare superiore e dice: "Sublime santo Amore! A Te sia
Gloria e Onore! L'oscurità ha raggiunto la sua misura, ma Tu, Padre della
Misericordia, scegli il fedele che a Te sia servibile! – Noi non possiamo
nominarci da noi stessi, lo puoi soltanto Tu, Eterno-Santo! Pesa però dapprima
gli uomini e l'inferno. Se questo supera di peso, allora risparmia ancora quel
portatore, poiché le seduzioni sono grandi. Ma se l'umanità volge in basso, allora
rigettala dinanzi al Tuo volto. Separa da essa i figli della Luce e fa sentir
loro la Tua Divinità. Poiché santo è il Tuo giudizio!".
11. I 24 Anziani versano le
loro coppe per metà nel piatto destro e sinistro della bilancia; nel piatto dell'umanità
non manca molto. Il quarto guardiano, Rayutam (Abele) gli versa sopra
l'oscurità. Dio dà il piatto sinistro riempito ad Orytam e gli angeli lo
prendono l’uno dopo l'altro nella mano destra. In chi si mostra una croce
luminosa, questi dovrà essere il prescelto. Mackarat, il secondo guardiano,
riceve il segno. Un santo alleluia diventa un potente fremere che echeggia
nelle volte e si rifrange al margine di tutta la Creazione. Melchisedec benedice i Suoi Figli, chiama a Sé
Mackarat, gli impone le mani e dice: «Mackarat, l'Amore di tutti noi ti ha scelto! Vuoi tu,
quale Mia fiaccola, portare ciò che l'Opera di redenzione ti addossa?».
12. Solenne, Mackarat
s’inchina; venerazione colma il suo cuore, ed umiltà l’anima sua. Affondando lo
sguardo negli occhi di Dio, egli risponde: “Lo voglio!” Allora viene sollevato
da una mano invisibile e, ad un tratto, sta in ginocchio accanto ad UR, proprio
vicino al Trono di Grazia. Egli nasconde il suo volto nel grembo del Padre e lo
avvolge una pace inconcepibile.
13. Il Signore però dice: «Mackarat, ancora una volta la tua via sarà difficile,
nell’interiore e nell’esteriore. Dovrai imparare a dominare il tuo io umano e
dirigere armi invisibili contro i tuoi nemici. Pochi amici sospetteranno chi si
cela in te, e il mondo ti chiamerà Belzebù. Dovrai opporti a principi e
potenti, da solo tra branchi neri di lupi umani. Il tuo corpo s’ammalerà e
l'anima spesso si scoraggerà; ma il tuo cuore porta la spada di Michael come un
tempo il mantello di Elia. E il tuo spirito unito a Me porrà resistenza, fin
dove il tempo della Terra lo permetterà. Ora esaminati, fedele guardiano».
– Mackarat guarda ancora una volta
profondamente negli occhi di Dio, scende al primo gradino del Trono e dice:
"Io mi esamino, santo Creatore e Padre! Che cosa domanda il guardiano
chiamato da Te sull'alto pinnacolo delle tenebre e dei terreni, se essi
riconoscono il suo sentiero oppure no? Forse, secondo corpo e beni? Io vedo
solamente il sentiero illuminato nuovamente dalla Tua Misericordia, per la
benedizione dei Tuoi figli, per l'aiuto degli smarriti!
14. Ciò che io mancherò come
uomo sulla Terra, possa Tu, o clemente Padre, perdonarmelo. Mi si metteranno parecchie trappole, ciò
nonostante andrò per la via proveniente dalla libertà di decisione; e anche
come uomo mi guiderai nel Tuo Cuore paterno. Metti al fianco mio la Tua bontà;
la Tua Grazia mi possa proteggere; la Tua Luce splendermi; e la Tua Volontà
agisca su di me. Amen". – Un "Amen" echeggia come preghiera per
Mackarat e un "Alleluia" come lode di ringraziamento per il Padre.
15. «Amen! Sii benedetto, Mackarat! La Mia
destra ti guiderà e la Mia sinistra sarà il tuo sostegno, il bastone da pascolo
per gli agnelli e il bastone di percosse per i caproni! Uno molto fedele dovrà
essere il tuo spirito protettivo, Zuriel, il Mio portatore della Sapienza».
Zuriel va al Trono di Grazia e mano nella mano con Mackarat, entrambi,
ringraziano con l’ardore d’amore nel cuore.
16. Dopo, Dio chiama Karmata a Sé, e dice: «Mio Karmata!
Anche se non completamente comprensibile, riconosci comunque che la tua via
senza Mackarat non sarebbe possibile. Egli è il precursore per la tua missione
terrena. A grandi emissari precedono grandi messaggeri, qui perfino uno più
forte di quanto lo sei tu stesso. Anche a Me precedette il Mio potente principe
Michael, per vero non incarnato, perché altre Leggi dovevano operare col Mio
cammino terreno. Lo Spirito di Michael non avrebbe nemmeno mai chiesto se Io
fossi Colui che doveva venire. Ma anche Pagriel[18],
il battezzatore, che ora china il suo capo dallo sguardo splendente, non ha
domandato da sé; attraverso di lui venne la voce a tutti in attesa, i cui
credenti ed esitanti allo stesso tempo, speravano nella Salvezza.
17. Da tale ‘precedente prontezza nel servizio’
è da riporre nel granaio il più bel raccolto della Creazione, poiché è dalla
semenza del seminatore che il mietitore trova il suo raccolto! Ma anch’egli, se
vuol essere un buon coltivatore sui Miei campi, deve spargere dal suo raccolto
di nuovo la più abbondante semenza, affinché non ci sia nessun incolto, ma di
volta in volta maturino frutti pieni. Infatti, i Miei figli sono tutti dapprima
mietitori e poi seminatori; Io invece sono il primo Seminatore e l'ultimo
Mietitore!!
18. Io un giorno destinai al misero uomo della
Creazione buona semenza, innanzi tutto quella della longanimità. Ma Babilonia
la ingurgitò, senza restituire in cambio del bene. I raccolti divennero con
questo più poveri, necessariamente anche la nuova semenza, finché rimasero
soltanto steli invece che covoni, da paragonare alla misera zuppa di
lenticchie. Allora Io stesso M’incamminai con il Mio santo paragrembo da
seminatore, per portar qui nuova preziosa Semenza alla materia. Io la sparsi
sul loro quadruplice campo agricolo, di cui una parte rimase Mia porzione di
Luce. Tuttavia la Mia seconda pesante semenza non poteva crescere ad un tratto,
necessitava di spazio e tempo, se il seme doveva portare ciò che esso porta in
sé.
19. Io l’ho sparso abbondantemente, affinché i
Miei figli della Luce potessero avere per il mondo e per sé del raccolto
benedetto e fertile semenza, per quanto avesse l'apparenza come se molto fosse
rovinato. Dal momento che l'autore della materia egli stesso non è più
all'opera, allora i suoi piccoli seguaci possono tranquillamente abbaiare come
cani rabbiosi. Il loro tempo è stabilito, quando Io, quale primo Seminatore,
terrò l'ultimo raccolto!
20. Con la Mia seconda Seminagione Io ho
spezzato il più forte pilastro proveniente dalla caduta, ed i Miei buoni
servitori agricoli, altri. ‘Legione’ sarà quel pilastro che tu, Karmata, potrai
spezzare; e con lui cadranno in molti! Perciò tu stesso dovrai diventare un
forte pilastro, per rovesciarne uno potente, dell'oscurità. Io ho aperto per il
figlio Mio la porta della Creazione, ed i Miei messaggeri devono far saltare le
porte delle carceri per gli altri relegati. Io portai il Mio pane e il Mio vino
a quest'unico figlio, e in tal modo, naturalmente, a tutti gli altri, al posto
delle corruttibili giudicate lenticchie. I Miei buoni collaboratori portano
frutti ed olio agli ammalati e ai poveri affamati. Quindi stai attento! Ora ti
si aprirà la settima Casa dell'angelo. Mantieni il tuo voto, come il Mio Amore
mantiene eternamente i Miei figli!».
21.
Con santa funzione Karmata è consegnato alla coppia di principi Gabriel e Pura,
portatori della Misericordia. Dopo grande riverente lode, tutti lasciano il
Santuario, eccetto Mackarat. Essi si recano al banchetto d'amore nella Casa del Sole di Gabriel
su Garapea. Mackarat riceve la consacrazione. Entra di nuovo Zuriel e,
nuovamente benedetto, guida Mackarat sulla Terra. Là spunta una grande Luce tra
la cristianità, una svolta liberatrice. Anche se essa non ha bisogno di
capovolgere in una volta l'ultimo inferno, per il Regno è certo guadagnata
un’ulteriore enorme vittoria. La missione di Mackarat sta sotto il nome terreno
di “Lutero”[19]
[indice]
Settima Parte
Nella casa della Misericordia
۞
Presso
Gabriel dimora anche la Serietà
La
grande benevolenza di Dio
Separazione
e unità dei sette Spiriti
1. Karmata si
era immaginato la vita nella Casa della Misericordia più facile di quella della
Serietà, della Sapienza, della Volontà e particolarmente dell'Ordine, e ora si
accorge che Gabriel e Pura non richiedono da lui minori sforzi degli altri.
Talvolta gli pare più difficile. I principi vedono il suo sentimento e
tacciono. Solo quando Karmata nota il santo dovere nei confronti della Casa
della Creazione e a causa della difficoltà, spesso osserva furtivamente Gabriel. Il principe lo guida nella Casa della
Città, nella sala santificata, e dice:
2. “Karmata, tu percepisci il
nostro Amore, solo la nostra serietà ti è incomprensibile. Quanto è importante
la parte della Serietà nella Misericordia, lo riconoscerai. Tu sai del tuo
compito e la scuola foggiata su di esso. Allora puoi vedere facilmente che ogni
Raggio originario si deve mostrare a te come a tutti i figli rivestiti di
missioni speciali. Un grande lavoro richiede una grande maturità, lavoro che
viene compensato solo con grossi pesi. Solo dei buoni portatori di pesi
diventano dei buoni portatori di forze!
3. Tu pensi che la forza per
portare i pesi sia tramandata dal Creatore. Laddove pensi all’organizzazione,
in cui la forza viene data per prima, dove l'opera come auto portatore deve
rinforzarsi in questo, hai ragione. Però, sempre se, così ancorato nel
Principio di Vita-ur, si ottiene solo il seme della forza, la cui capacità di
espansione misura tanto poco un figlio, per di più se si serve della sua
indipendenza. L'afflusso della forza si rivela con il suo impiego! Quanto più
ti metti in attività, tanto più aumentano le tue forze. Tu pensi che io dovrei
dire: ‘la Forza del Padre’. Ebbene, questo per noi primi è del tutto naturale,
e questa riconoscenza è il nostro intero patrimonio, col quale possiamo
‘esercitare l’usura’. La percentuale è la nostra parte. Perciò noi non parliamo
di questo fatto, bensì agiamo.
4. Quando qualche tempo fa
volevamo preparare per te un banchetto di gioia, tu pregasti di non farlo;
volevi prepararti per un serio lavoro. Dal momento che la preghiera era per il
tuo meglio, assai volentieri l’esaudimmo. Ora per te, successivamente,
parecchio è diventato più pesante di quanto pensavi, e in segreto domandi:
‘Dove rimane la Mansuetudine, la veste della Misericordia?’. Presso di me le
cose andrebbero più rigorosamente che presso Uraniel. Succede però qualcosa
d'altro che l'adempimento della tua preghiera? Ogni Caratteristica possiede le
rimanenti per la giusta parte creativa tali da poter completare un’intera opera
del Giorno, e ancor più che la Caratteristica di base stessa. Se presso di me
agisce anche la Serietà, puoi chiamarti fortunato di penetrare in essa ancor
più profondamente attraverso la Misericordia. Nella mia Casa tutti i Raggi
vengono rivisti ancora una volta in santa unione; è come un esame finale.
5. Sotto questo riguardo ora
in te si fa giorno e noi vogliamo aggiungere ancora qualcosa di più profondo
all’osservazione. Per la gioia del Padre tu volevi pensare solamente al tuo
avanzamento. Io ti ho mostrato la gioia del prendere e del dare come stupenda
meta preziosa. A questo ti sei anche saldamente attenuto, ma non provasti più
nessuna vera gioia. Al contrario, sembrava che stesse scomparendo e il peso della
Serietà si fece avanti. O Karmata, ora che sei diventato più maturo, io ti
posso dire di più: la gioia proveniente dalla Misericordia si può raggiungere
solo nell’ultima conseguenza del compimento del lavoro, solo nella meta
raggiunta! Essa, uno dei beni nobili più preziosi, non sta sulla via! Essa fa
splendere la sua luce più bella solo quando la si conquistata con gioiosa
fatica.
6. Il conquistato è la corona
della Misericordia, assegnata ai vincitori, e questo premio della vittoria non
è un bene trovato a buon prezzo! La sua pietra preziosa più limpida, il
cristallo, è la gioia nella gioia degli altri! Rallegrarsi enormemente nella
meta raggiunta in maniera disinteressata di altri figli è la parte essenziale
della Misericordia. Nella stessa misura questo si riferisce ad un lutto del
cuore con coloro che non riconoscono la via della Verità, oppure che procedono
soltanto molto faticosamente.
7. La gioia ricevuta sta
nell’amore, poiché chi dona amore raccoglierà amore. Dall'amore donante e
accogliente nascerà la benevolenza che unisce donatore e destinatario. Questo
apre tutte le vie per il disinteresse superiore donando senza pensare di
ricevere. Chi dona così, dona doppiamente; e questo donare è la radice della
Misericordia! Sulla Terra esiste poca benevolenza e, insieme, scarsa gioia
santa. Ai figli terreni il servizio a Dio è una faccenda pesante. Molti lo
hanno trasformato da necessità auto presentata ad ostinato rigore. Questo non è
compiacente né al Padre, né serve alla Sua santa Opera. Qui manca ogni gioia
del cuore e la Benevolenza di Dio! La ‘cosiddetta gioia’ al servizio del
Signore, soggiace allo stesso inganno come sua severità e suo obbligo.
8. Ora devi sperimentare la
benevolenza della mia caratteristica e portarne una parte assai considerevole
sulla Terra. Pura ti mostrerà qualcosa al libero panorama, e quando io chiamo,
potete venire entrambi”. – Gabriel va alcune volte di qua e di là, anche alla
grande sala principale, e tutte le volte batte udibilmente la preziosa porta di
tappeti. Il cuore di Karmata non riesce quasi a battere più forte. Finalmente è
ora.
9. Nella sala consacrata è
preparata una piccola tavola, al cui posto, in testa, siede il Padre, alla
destra Gabriel, alla sinistra sta seduta Pura, e di fronte al Padre c’è un
posto libero. Sì, ma, non serve questa sala solo per il serio raccoglimento?
Per raccogliere forze dall’unione con il Padre-Creatore? Per la preghiera al
santo Sacerdote? Per il pieno abbandono a Dio? Ancor mai Karmata ha visto un
banchetto nelle sale consacrate. Titubante, segue l’affettuoso invito del
Padre; il banchetto non può essere preparato a causa sua. Ma perché avviene,
per lui è un mistero. Pura porge le coppe d'oro dapprima al Padre, poi a
Gabriel e a Karmata; essa stessa prende per ultima delle squisitezze.
10. Dopo il banchetto il Padre si rivolge a Karmata e dice: « Figlio Mio
Karmata, non sei tu solo a stupirti; perfino il Mio grande Gabriel,
annunciatore di ogni buona novella, lo è stato un po’ quando udì la Mia parola
nel cuore. Tu hai ben ragione, visto che Io stesso ho consacrato le camere
interiori per il raccoglimento. Ma di una cosa te ne sei accorto: il fatto che
Io non ho parlato durante il pasto e i Miei principi hanno taciuto. Tu hai
voluto agire per la Mia gioia. Non deve risvegliare l'eco, questo, venendoti
incontro anche con benevolenza?! Tu pensi che Io sia in ogni tempo la prima
Parte donante. La conoscenza sta nella tua umiltà infantile a Me compiacente;
tuttavia manca ancora una parte della Luce che la possa trasformare perfino in
gioia superiore. Gabriel ti ha già dato di questo un buon Raggio.
11. Io sono il Donatore, quale Primo e quale
Ultimo! Tutto il reciproco dare e prendere sta collocato in mezzo. – Ecco,
prendi un anello e portalo alla tua mano destra; esso rappresenta il Patto della
Mia benevolenza con te». Il Padre
porge su una coppa d'argento un anello d’oro che porta il segno della croce.
12. «Karmata, cerca un inizio nell'anello. Se
non vi si trovasse la croce, tu non sapresti mai dove esso inizia e dove
finisce. Questo ha due significati: il tronco diritto della croce sono Io
stesso; ed il tronco di traverso è la Mia Opera filiale che ho unito con Me. Il
piccolo legno trasversale viene sempre fissato al grande legno verticale, non
viceversa. In questo santo Segno si riconosce l'inizio e la fine di tutte le
cose, nello stesso tempo anche la Mia infinità, il Mio Alfa e l’Omega!! Ma
dalla croce e ancora fino alla croce si trova un sentiero piano per ogni figlio
che percorre questa via liberamente. In tal modo non è sempre evidente quando
Io e il figlio sono donante o ricevente. Ora sei stato tu il donante, e così
seguì il Mio eco con perfetto diritto. Tuttavia, per scorgere in esso un nuovo
gradino sul quale tu diventi nuovamente il ricevente, va un po’ oltre la tua
conoscenza. Tu vedi che non ti riuscirà facilmente una separazione tra dare e
prendere. E questo lo fa la Mia grande benevolenza a tutti i figli Miei!!
13. La stessa cosa si riferisce a tutte le
sette Caratteristiche. Ognuna ha il suo cerchio di potere ed azione, il suo
campo del raggio è confermato da un principe. La sua separazione è già data
attraverso ‘i portatori’ e la formazione della Creazione. Ora però tu hai
trovato tutto nella Casa della Misericordia, soprattutto la Serietà, così che
non sai bene come ogni Caratteristica da sola è costituita nella sua Essenza.
Nessuna Caratteristica è da separare dall'altra, perché nell’unita emanazione
di Luce la Mia Essenza si rivela alla Creazione. Se Io sono Uno in Me stesso,
come potrebbe agire separata, l’una o l'altra parte per sé? Io Mi rivelo in
maniera molteplice e non esiste alcuna separazione essenziale o caratteristica!
Se voi Mi vedete in una qualunque forma, il resto dell'Essenza-ur è solo
celato. Ma perfino le parti essenziali celate agiscono insieme pienamente nell'unità
della Mia Rivelazione, non visibile soltanto per la salvezza dei figli Miei.
14. Tu hai appena riconosciuto l'unità dei
Raggi fondamentali della Vita, per non parlare della loro separazione secondo
la Creazione. Tu hai pensato che la differenza delle Case dei principi dovrebbe
dedursi da questo. Ebbene, la separazione c'era, ma non nelle Caratteristiche,
ma soltanto in ogni conduzione. I figli terreni formano volentieri delle
differenze, per poi lamentarsi amaramente presso di Me, oppure di passar sopra
altezzosi oltre i poveretti. La differenza del sostanziale essi non la
riconoscono. Il grande effetto dello scambio, condizionato da entrambe le Leggi
fondamentali, si equilibra anche in questo. Infatti, l'unità richiede la
separazione dei tratti dell'essere, come la separazione sostanziale conduce
all'unità donante la vita. Una rappresentazione separata non è mai la Mia
personale faccenda-ur, bensì la Mia creatività per l'Opera!
15. Guarda il sostanziale dell'Ordine e della Volontà.
Ogni Raggio ha la propria funzione. Ma se fossero separati nell’emanazione
della loro interiorità, l’Opera cosmica, come anche quella filiale, dovrebbe
presto crollare in sé. Lo stesso vale per l’unione di tutte le Caratteristiche.
Anche un solo Raggio fondamentale separato dalla Stella settupla, porterebbe ad
ogni Opera la rovina! Il Mio santo Io-ur, dimorante nell’inaccessibile Luce
fiammeggiante, possiede i sette elementi, come li possiede ogni figlio. Se ti
mancasse un solo elemento principale, Karmata, potresti vivere solo miseramente
senza possibilità di perfezione. Ma poiché Io sono eternamente perfetto, non è
da escludere nemmeno uno dei Miei elementi dell'Essenza fondamentale,
altrimenti il Mio Io dovrebbe raggrinzirsi e, con ciò, tutta l'Opera.
16. La Sapienza ti concede uno sguardo nelle
profondità della Creazione. Se con tutto ciò non agisse la Serietà, ti verrebbe
a mancare l'essenziale dalla visione. Allora non viene nessuna rappresentazione
corporea né l’appropriazione né il contatto. Una Caratteristica condiziona
l'altra; e se te ne dovesse mancare anche una soltanto, allora non diventeresti
una parte vitale della Creazione benedetta.
17. Tu puoi abbreviare qualche piccolo gradino
intermedio come un buon figlio della Luce per puro amore per Me, per
raggiungere più velocemente ogni singola meta. Io lo benedirò con riconoscenza
anche per Amore, ma con tutto ciò mancherebbe la Pazienza, che permette anche
al più piccolo di svilupparsi. Senza la Pazienza, Karmata, nessun figlio
diverrebbe beato, perché senza di essa il Mio impulso creativo farebbe divenire
un Cosmo con un soffio attraverso la Volontà. Infatti questo è così immenso che
su ciò non esiste alcuna Rivelazione! La massima beatitudine dei figli sta
nella libertà delle loro vie che essi possono percorrere lentamente o
velocemente. Allora il più veloce ha solo piena vera maturità, se neanche il
più piccolo gradino viene tralasciato. La Pazienza pretende l'esattezza e la
realizzazione della via che si basa sull’Ordine e sulla Volontà, così come
segue anche la giusta conoscenza e la ricerca più profonda attraverso la
Sapienza e attraverso la Serietà. Nei tratti personali dell'Essenza le
Caratteristiche si mostrano separate, ma solo nell'impiego unitario equilibrato
si evidenzia per i figli una meta massimamente beata.
18. Ora tu vorresti ancora apprendere il
comportamento della Misericordia. In questa il Mio Gabriel è un eccellente
maestro; e poiché ti trovi proprio ora a scuola, egli te lo rivelerà così che
non ti rimanga un mistero. Ora però siate benedetti e la pace sia con voi».
I benedetti s'inchinano profondamente e ringraziano con un ‘alleluia’.
19.
I principi rimangono ancora un po’ di tempo nella sala consacrata e così
abbondantemente benedetta. Dopo conducono Karmata sul Sole-centrale primordiale
Garapea, in un meraviglioso tempio bianco che Uraniel costruì un giorno da una
pietra. Esso è suddiviso in quattro sale della stessa grandezza magnificamente decorate. La prima sala porta la splendente parola
‘Misericordia’, mentre sulle porte delle altre tre sale sta scritto
‘Amore-Pazienza’, ‘Serietà-Sapienza’, ‘Volontà-Ordine’. Nella prima sala, sotto
un raggiante arco che unisce due immense aperture, si trovano dei posti adatti
alla quiete. E qui Karmata riceve da Gabriel
l’ulteriore insegnamento.
[indice]
۞
La
cosa più grandiosa: la contemplazione di Dio!
Sguardo
profondo nel processo creativo
La
grande benedizione di un gioioso banchetto
1. “Karmata, ti stupisci
della magnificenza di questo Tempio, e in segreto domandi perché anche gli
altri principi non abbiano qualcosa di simile. Per tua tranquillità sia detto
che su ogni Sole-centrale primordiale si trova un tale Tempio dell'adorazione.
Solo che finora non ti sono stati mostrati perché il tuo sviluppo non lo aveva
reso possibile. Sappi che dal santo Ordine nel quale agisce il sublime Amore
anche se coperto, solo dei figli adatti ad una particolare missione entrano qui
prima di un percorso sulla Terra; tutti gli altri solo dopo, quando con il loro
ritorno raggiungono la Città santa. Poiché l'amore più benedetto offerto al
Padre-UR sta nel sacrificio dell'adorazione. In verità, può avvenire
perfettamente soltanto nel Centro più intimo della Luce.
2. Tu credi che il Santuario
non sia più da paragonare con questa sala. O Karmata, dopo che hai visto
questo, rivolgiti al Santuario, e ti mancheranno quasi i sensi allorquando tale
magnificenza ti si mostrerà. La grande bontà paterna di Dio rivela solo quel
tanto che per la beatitudine dei figli un animo può sopportare. Tu mai ti
voltasti a guardare al Santuario, il Padre era il tuo unico Tutto, l’intero
Punto centrale. E proprio questo ti ha riportato la predestinazione. Poiché
l'esteriore, anche qui nella Luce, promuove piena benedizione solo allora,
quando la santa Essenza di Dio lascia nel figlio la massima impronta. Perciò
devi imparare a conoscere ancora di più l'interiore e l'esteriore.
3. Guarda attraverso le
aperture. Una ti mostrerà il Punto centrale, il santo ‘Cuore-ur’ nel Suo
operare, l'altra l'intera Vita, l'Opera del Creatore. Il Padre ha parlato
dell’unità e della separazione delle sette Caratteristiche nella loro reciproca
azione. Ebbene, qui si trova la stessa immagine riguardo al Creatore e alla Creazione.
In questa è comunque da considerare la parte mutata dell'Opera attraverso la
caduta.
4. Il grande fondamento della
libertà, usato da Sadhana arbitrariamente, è diventato per lei costrizione auto
inflitta. Con questo le vie della Creazione si svilupparono diversamente, ma le
condizioni dell'Opera, da ciò, rimasero intatte. – Ma come potevano rimanere
determinante le sante Leggi-ur, senza limitare il secondo fondamento, il
diritto della libera volontà, e raggiungere lo stesso l'alta Meta?
5. La tua risposta
interiore si applica per quanto riguarda l’operato, cosicché l’Ordine deve
essere il Raggio fondamentale della vita che lo procura, soprattutto rimane in
qualsiasi momento il dominatore fondamentale, finché dei figli coscientemente
liberi colmano la Creazione dell’Onnipotente. Ma su quale base il rispettivo
effetto pianifica il relativo scopo, rimane differente.
6. L'Ordine è alla base della
Creazione; esso era fissato come prima Forza per Creazione e creatura. La
Volontà-ur rimane coperta a favore dei figli ma, – essa agisce! Se nel corso
dell'Opera si manifestano altre Caratteristiche in modo dominanti, allora
queste sono ancorate fondamentalmente. Che ogni Giorno abbia ricevuto la sua
particolare meta, non ti è più sconosciuto, come nemmeno il suo immutabile
adempimento. Iddio però ha subordinato spazio e tempo per una certa parte alla
forza della libera volontà dei figli e ‘vide’ così possibili oscillazioni,
anche cambiamenti di percorso di qualche figlio. Così nel principio non fu
posto nessun rigido percorso all’Opera, nemmeno cambiamenti necessari mediante
vie traverse. Ambedue non si trovavano originariamente nella Potenza della
Volontà del Creatore.
7. Se così fosse, allora
perfino ogni ammissione di Dio significherebbe uno sviluppo predeterminato,
nonostante la libertà creativa della volontà. Con questo il fondamento della
libertà sarebbe illusorio. Solo la legittimità del creativo, l’inizio e fine,
sono manifestazioni preordinate solo non inevitabili. Da questo è riconoscibile
che le vie dei figli non sono state fondate conformi alla Legge sull'Ordine del
Creatore. Ti è difficile trovare il giusto, già soltanto perché non vorresti
privilegiare nessuno dei santi Raggi fondamentali della Vita.
8. Questo non deve nemmeno accadere.
Ogni Caratteristica può servire all'Ordine come Forza secondaria o aggiunta.
Ciò nonostante nessuna sta prima o dopo, nessuna rimane senza attività! Se
fosse così, allora l'Ordine dovrebbe essere per forza la Caratteristica
maggiore, anzi – la sola portatrice di tutte le Opere, di cui essa è
l’immutabile causa principale. Con questo si spiega nello stesso tempo il tuo
pensiero su Creazione e creatura. La Creazione è tutto ciò che è divenuto,
l'apparire; la creatura invece è per se stessa il figlio sostanziale capace di
mutamento. In questo Giorno della Creazione un figlio ha portato a se stesso, e
quindi successivamente ad una parte dello sviluppo complessivo, altri percorsi.
9. L'Onnieterno Iddio-UR vide
in anticipo questo mutamento e nella Sua Opera divenne anche pienamente giusto
con la svolta, perché la caduta non fu subordinata al percorso dell'Opera, ma
solamente inserita nel suo sviluppo. In questo si rivela meravigliosamente
l'unità e la separazione delle Caratteristiche. Come partecipante della
Creazione, che da sante Condizioni opera il pre sviluppo, si adattano meglio
nel miglior modo possibile Ordine, Volontà, Sapienza e Serietà, mentre
Pazienza, Amore e Misericordia sono da considerare come un Fondamento
esauriente nella libertà del figlio. I quattro Raggi determinanti sono
portatori della sostanza perfezionata nella forma, mentre i tre portanti
formano la grande Forza nell'Opera diveniente. Essi lasciano alle creature
libero corso, senza lasciarle dalla propria mano. E questo ‘Non lasciar dalla
Mano’ sta nuovamente nell’unione dei due gruppi e nella loro compensazione
assai benedetta.
10. Il 6° Giorno
dell'Anno-Atto-ur è il primo nel quale alla Libertà delle creature fu offerto
il più vasto spazio. E come dominante poteva agire solo un portante Raggio
fondamentale della Vita, aiutando i figli in ogni riguardo. Comprendi bene,
quando dico: non è stato facile per UR fornire apertamente e chiaramente
all'Ordine una sola Caratteristica, perché questa doveva diventare poi anche
necessariamente la portatrice del sacrificio, come l’ha dimostrato la Via di
Dio sulla Terra. Nella predestinazione data a Se stesso stette il primo motivo
del Sacrificio-ur; e in verità, nessun figlio, nemmeno io, afferrerà mai la
gravità con la quale UR ha lottato in Se stesso per la compensazione, con cui,
Creatore e creatura dovevano condurre e mantenere nella più alta unità, anche
oltre la via della caduta, la via del sacrificio e il suo santo ‘è Compiuto!’!
11. Tu pensi alla
Misericordia, la cui Corona simbolica si chiama ‘Compiuto!’. Ebbene, essa è
compartecipe come tutte le Caratteristiche; tuttavia, nella cui formazione
fondamentale essa non poteva essere dominante per due motivi. In primo luogo è
riservata come unica Caratteristica del Padre all'incoronazione che apparirà
soltanto quando non esisterà più l'opera della caduta, e per secondo, manca
ancora il suo giorno della Creazione, il settimo santo Giorno del riposo. Tu
riconosci ora l'Amore come la grande Luce del Giorno, specialmente la croce, il
suo Giorno e Segno simbolico che risplende sulla Via del sacrificio di UR.
Riconosci inoltre ancora, come si unisce nel corso rigorosamente ordinato il
più piccolo e il più grande in una infinita armonia. Tutto questo ti fa
riconoscere entrambe le Rivelazioni.
12. Nel momento giusto vedrai
il Governo dal Punto centrale del Centro originario come un Cuore, nel quale
l'Ordine possiede la sua attività fondamentale. Questo Cuore non dovrebbe
realmente valere all'Essenza paterna? Ebbene, Karmata, se ora il Padre stesse
in prima fila, in verità, la Creazione dovrebbe essere difficilmente servibile
per i figli! Tu vedi nel Cuore quattro camerette che elargiscono continuamente
ed ugualmente la Vita e sono attive. Sopra la cameretta destra del Cuore del
Creatore si trova la sacerdotale, ed accanto a questa la divina che si mostra
nella visuale sinistra, nel cui Punto centrale risplende l'Amore come
co-fondamento. Esso domina, perché poggiato sull'Ordine, l'intera Opera del
Giorno. E questa, Karmata, siamo noi, i figli del Padre, per cui la camera del
Cuore del Padre giace anche sotto quella Divina, così che il santo ciclo della
Vita troverà sempre la sua perfezione.
13. Ora osserva ancora l'arco
che unisce le aperture. Tu non nutri più alcun dubbio che esso è la continua
unificazione feconda tra ogni singolo: Creatore e Opera, Sacerdote e Spirito,
Dio e anima, Padre e figlio, unità e pluralità, interiore ed esteriore,
condizione e libertà! Nessuna giusta santa separazione che non portasse in sé
la sublime unità! Tutto ed ognuno procede dalla grande Unità-ur, dal Cuore di
Vita della Divinità-UR!!
14. Porta con te questa Luce
sulla tua via. Quando riceverai la consacrazione del sacrificio, allora
ricorda: tu sei proceduto dall’Uno, all’Uno devi tendere, diventando di nuovo
parte dell’Unità. Dal Punto centrale sopra tutti i campi della Creazione, di
nuovo fino al Punto centrale! Questa è perfezione!! – In questa sala ora non
c’è più nulla; tu devi ancora esaminare brevemente le altre tre. Quando la
Terra ti starà dietro, allora le vedrai nel modo giusto”.
*
15. Dopo questa meravigliosa
permanenza nel bianco Tempio, ritornano nella Città. Karmata riporta ancora
abbondanti benedizioni. Nella sua casa, Pura
si assume un’ulteriore parte essenziale per la preparazione di Karmata. Lei
dice: “Mio caro Karmata, la nostra stanza ti ricorda subito il banchetto che il
Padre nostro ci ha qui preparato. Vengono anche dei paragoni tra quel tempio
della conoscenza a te apparso assai meraviglioso, e la nostra Casa a te apparsa
molto semplice. Ma guardati intorno ancora una volta! Quando stavi qui eri
sempre assorto oppure guardavi solo al Santuario. Hai osservato i fini
ornamenti alle pareti, le tende e i pavimenti? Rispondi negativamente, e ad un
tratto non sai come ti è successo. Ti senti trasferito in tutt'altro luogo. Ma
tu sei qui; e la stanza non è mutata, Karmata, ma in seguito alla tua crescita
vedi più di prima. Il cambiamento in te ha provocato il banchetto del Padre, e
ora sai anche il perché è stato dato a noi un ‘banchetto di gioia’.
16. Quando entrerai nel
Santuario dopo il tuo percorso terreno, e precisamente per la seconda volta,
scorgerai tutte le meravigliose magnificenze, la gloria della Santità di Dio!
Esiste anche nell'intero Universo qualcosa d'altro che sarebbe più bello e più
perfetto? – Oppure esiste un Sole, il più grande tra tutti i più grandi, che
sappia irradiare la più pura luce del Sole-ur nell'Onnisantissimo?! Ti ha
colpito particolarmente la magnificenza del bianco Tempio solo perché hai
ricevuto il banchetto di gioia, e là, – il Padre non c'era personalmente. Se
Egli ci fosse stato, allora tu avresti visto soltanto Lui. Karmata, – e con ciò
avresti visto anche il Meglio!! Questo è il sacrificio d’amore del figlio
offerto al Padre, cosa che ci fa giungere nella perfettissima unità con
l’Eterno-Santo-UR. Al primo ingresso nel Santuario dopo il ritorno tu vedevi
soltanto il Padre, del tutto sprofondato adorando nella contemplazione per Lui.
Questo è nello stesso tempo il raggiunto fondamento interiore, mentre con la
seconda contemplazione, l'esteriore può e deve risaltare.
17. Non è un privilegio poter
mangiare nella Stanza consacrata con il Padre. Noi primi abbiamo ricevuto con
grandi svolte della Creazione un banchetto di Gioia perfino nel Santuario.
Questo non significa che stiamo più in alto nell'Amore di Dio; piuttosto, sia
la Divinità che anche l'Opera si attende da noi maggiori capacità di lavoro.
Ogni figlio riceve la prima Luce secondo il suo compito proveniente dalla
Luce-ur. Fino ad un punto di svolta della Creazione, la stessa dovrebbe e deve
essere conquistata ed anche elaborata come una proprietà.
18. L’originaria santa
Sorgente genera ogni vita, la mantiene e la perfeziona. Tuttavia ogni fiume si
disperde se non viene alimentato nuovamente dalla sua sorgente. Così anche la
proprietà di Luce conquistata necessita di tempo, al tempo di nuove forze. In
sé questo avviene continuamente attraverso l’unione dell'Opera tra Creatore e
creatura, che aumenta non appena un figlio vive coscientemente nell’Unità.
Opere speciali necessitano dell’aggiuntivo, soprattutto per la benedizione
della grande schiera dei figli. Ciò ci torna utile durante un banchetto che
teniamo in comune. E se anche il Padre è presente, allora i riceventi sono
preparati e rafforzati per importanti attività. Se inoltre avviene nel
Santuario oppure in una casa, allora questo assume un vasto significato per
l'Opera intera.
19. Si tratta comunque di
vedere quale via sottoposta ad una condizione è da percorrere. Come però il
figlio la percorre, è una faccenda propria. Egli durante un banchetto di gioia
ottiene così tanta forza, tale da fargli superare la via e il lavoro. – Tu
pensi che sulla Terra non si sappia nulla di questa forza e non la si sappia
nemmeno adoperarla conformemente. Non pensarlo, Karmata!
20. Tutte le forze rimangono
attive, anche quando non le si sentono! Sulla tua via la forza del banchetto di
gioia si manifesterà meravigliosamente, tu la sentirai senza saperlo
coscientemente, ma per la tua personale utilità ti sembrerà come se fluisca
dentro soltanto in modo impercettibile, cosa che avviene comunque in aggiunta.
Con il dono del Padre ci si aspetta da te un dovere particolare accettato
volontariamente, allora inchinati in umiltà dinanzi a questo dono sublime.
21. Non considerarti mai più
grande di un figlio che con una piccola forza del cuore può facilmente portar
piena gioia al Padre, se fa il suo del tutto fedelmente. Poiché non la
grandezza di un dono produce la perfezione di un lavoro, ma unicamente e solo
una misura colma!! Ogni massima benedizione della gioia di Luce viene
attraverso la differenza. Il reciproco dare e prendere come servizio volontario
perfeziona ogni Opera!
22. Tu hai accolto in te in
piena verità anche quest’insegnamento, e una bella umiltà irradia il tuo cuore.
Acquisirai ancora parecchio da te; offri questo in devoto dovere d'amore al
Padre come sacrificio di ringraziamento”. – Karmata si sente altamente
benedetto di raggiungere ora nella settima Casa dei principi la conclusione del
suo percorso di prova. Nondimeno deve ancora pazientare, ma ora lo fa
volentieri, perché la maturità del suo animo gli fa vedere lo sviluppo.
23.
Nel frattempo sperimenta scene molte belle. Schiere di fanciulli prendono
alloggio presso Gabriel e Pura. Arriva anche Sama, la quale nel frattempo ha completato
la sua via terrena.
Quanto è diventata bella ed amabilmente matura. Karmata si stupisce. Poi segue
nuovamente una grande chiamata. Le schiere benedette si avviano al Santuario.
Le porte si aprono. La Luce fluisce dentro e fuori e in ‘armonia col Divino’;
s’inginocchiano solennemente nella sala, finché si rivela la Voce.
[indice]
۞
Sante
rivelazioni
I
quattro punti essenziali
La
grande Legge-ur
1. «Figlioli Miei! Ogni volta quando si apre a voi il Mio Santuario, vi
traboccano i Raggi della Mia magnificenza. Voi primi conoscete le Leggi
dominanti; voi ne siete portatori ed esecutori attraverso il Mio Spirito, ma
l'incremento continuo destinato personalmente a voi, porta sempre qualcosa di
nuovo, ed avete da accogliere in voi ogni nuova irradiazione come una proprietà
acquisita nel pieno diritto. Alla domanda sul perché percepite ora chiaramente
questa magnificenza, per vero nell’interiore ma non ancora nell’esteriore, Io
vi dico: così come ora sentite il Santo-Sublime, è accolto tanto bene, sia
esteriormente come anche interiormente. Avete pensato che vi mancasse ancora
qualcosa; ma fate soltanto attenzione alle Mie parole e presto perverrete alla
chiarezza.
2. La Creazione offre quell’immagine che vive
in Me. La sua intera sostanza, slegata da Me come un duale, nel principio della
primordiale santa Creazione, sta come ‘esistente fuori di Me’ di conseguenza
non più nel Mio interiore. Assolutamente – essa è per questo non separata dalla
Mia Essenza interiore, ma rimane ancorata in Me. Qui si stanno di fronte causa
ed effetto delle Opere Mie. In Me giace la santa Profondità, e in ogni altezza,
lontananza e vicinanza, c’è il Mio Io, dal quale formo le Mie Opere! Esso sta
aperto dinanzi a voi figli, ed è per voi lo stesso Mistero, perché l'immutabile
ottiene la libera mutabilità, come viceversa il mutabile allo scopo della sua
conservazione è nell'immutabile causa ed effetto, divenire e divenuto, essere e
perfezione.
3. Le quattro dimensioni sono i tratti
fondamentali principali della Mia Essenza, racchiusa nella Sua santità per la
salvezza delle creature, presentata nella Sua magnificenza per la benedizione
dei figli divenuti dal creativo; ma entrambi, di Vita pienamente pulsante!
Nulla è senza Vita, nemmeno gli edifici e le costruzioni di pietre degli
uomini, sebbene queste – per loro assai importanti – sembrino senza vita. I
figli della Terra sarebbero molto meravigliati se vedessero la Vita pulsare
anche nella forma assai rigida della materia, prodotta da loro per scopi
temporali. Se nella Creazione, per voi mai del tutto abbracciabile con lo
sguardo, ci fosse soltanto un piccolissimo atomo morto, – allora Io non sarei
quello che sono nella santissima pienezza di Vita!!
4. Guardate in profondità il Mio Ordine e la
Volontà in Me, di fronte! Da entrambi, saldamente ancorato, si leva il respiro
della Vita che si unisce al divenire. Io sono l'Unità indivisa ed una Pluralità
indivisa che non si condizionano l’un l’altra, ma sono la medesima struttura
nell'Essenza e nell'operare: parti del Mio Io-ur! – La Pluralità, che non si
mostra assolutamente nella differenza, è il riflesso dell'Unità nelle sue
innumerevoli variazioni delle loro mete di potere, forza, potenza e potestà.
Nessuna Creazione è sorta soltanto da una parte, ma sempre da due. Unità e
Pluralità sono il Mio Io e le Mie Opere! Ma chi vuol separare le Opere da Me??!
5. Io prima ho rivelato la Mia creatività, ma
non per i figli, bensì per l'Opera a loro dedicata. In ciò vedete anche
l'azione reciproca piena di benedizione: il Creatore nella Sua incommensurabile
Essenza porta ai figli dapprima un Padre! Se un cuore Lo accoglie nel suo più
intimo fondamento, allora ha anche afferrato il Creatore, e nella sua adorazione
esso sacrifica il suo io-figlio al Padre, per la cui ragione riceve dalla santa
Volontà dell'Ordine, la Misericordia.
6. Nell’altezza domina il Mio solenne
Sacerdozio. Da esso scaturisce il Divino: Amore e Pazienza. Particolarmente per
la caduta Io scesi quale Dio dalla Mia altezza-ur giù alla materia, per
salvarla benedicendola; e come Dio offrii il Mio sacrificio! Ma l'azione del
sacrificio era faccenda del Sacerdote! Anche in questo, di nuovo, la
meravigliosa azione reciproca tra Opera e figlio. Il Sacrificio era per un
figlio; esso riversò la benedizione del Sacerdote su tutti i figli. Se un
figlio riconosce nell'Amore e nella Pazienza la santità della Serietà e della
Sapienza, allora accoglie nella sua unità-io la pluralità di copiosi torrenti.
Chi porta in sé la Mia Unità, diventa portatore di molteplice benedizione per
l'Opera. E chi aspira alla Mia Pluralità, si unisce a Me e diventa egli stesso
un tutto, vale a dire un perfezionato!
7. Ora passiamo al terzo punto. In esso opera
la Mia potenza divina. Dinanzi ai vostri occhi si aprono l'inafferrabile
ampiezza di spazio e tempo dell’eternità-ur. Lì si manifesta la massima azione
reciproca, non soltanto tra la seconda e terza parte dell'Essenza che conduce
all'altezza i figli oltre l'Opera e l'Opera oltre i figli, ma qui vi sta
manifesto anche quella tra Creatore e Padre, che insegna al figlio a
riconoscere nel Creatore solo il Padre, ma questo nel quarto punto. Nel terzo
c'è ancora molto da dire.
8. Solo l'ampiezza di Spazio e Tempo vi porta
completamente nella Mia vicinanza, sebbene nessuno di voi riconosca come si
dispone il campo del Raggio al campo del Raggio, le superfici delle sfere di
potenza costruite accanto, sopra e l’un nell'altro. Sì, la Mia Persona vi è
afferrabile perché è uguale alla vostra. Ciò nonostante dimora in Essa
l'inafferrabile ampiezza di Spazio e Tempo-ur! Ai Miei principi rimane ancora
un ultimo mistero: voi per vero sapete già da tempo che in Me tutto è a Casa
quando Mi rivelo ai più piccoli figli. Soltanto, non pensavate che oltre ad
un’Immagine visibile, esistesse ancora un’Immagine-ur invisibile per
l'infinito, infinito che perfino ai figli più alti è eternamente
irraggiungibile.
9. Ora la vostra conoscenza è perfino giusta, sebbene
ancora non in quella forma che risolve il mistero. Voi presentivate, ma non
sapevate che il Mio Io-ur non è separabile dalla Mia immagine a voi rivelata,
nemmeno quando Mi rivelo soltanto in un’Essenza o in un Raggio di Vita
fondamentale. Sì, la Mia figura di Padre divenuta visibile è una parte
dell’insieme-ur, abbracciandola e, nello stesso tempo, giacente in essa come
operante Magnete e Punto di potere centrale.
10. La tua domanda segreta, Mio Karmata, perché
anche i primi del Trono sentono soltanto adesso questa suprema importante
Rivelazione, ti onora, perché ti metti molto al di sotto di loro. Ciò che ora
riguarda il tempo, c'è da dire che il Golgota nella materia deve essere
riconosciuto solo nel modo più esteso, prima che si parli di ciò che tocca più
profondamente. Anche Sadhana sulla sua via del ritorno dovrà raggiungere
quattro punti di svolta. Ora sta nel secondo e lo sta concludendo bene.
11. La disposizione sta nell’esito
dell'avvenimento e le porta forza, anche se essa non sente questo apertamente.
Io vedo bene il momento migliore per tutte le cose, e non soltanto ne ha
l'utilità un destinatario visibile. Tuttavia, per quanto riguarda la conoscenza
dei Miei primi, allora dico a te e a voi figli: voi sentite la Mia Rivelazione,
ma essi con l’ascolto, nello stesso tempo si sono anche acquistati
conformemente al lavoro la Mia parola come proprietà, perché hanno avvertito il
corso interiore nei Giorni della Creazione, mentre voi ve lo dovete conquistare
solo proporzionalmente. E questo avverrà bene se vi lasciate ancora istruire da
loro su tutto ciò che ora avete inteso. Anche qui si completano nuovamente
figlio e Opera per la benedizione di entrambi.
12. Ora viene la vicinanza come ultimo punto di
svolta. Voi pensate che esso dovrebbe stare veramente al primo posto, perché voi
siete più beatificati nella Mia vicinanza e quivi non vi è nulla di difficile
da esplorare. Ebbene, – vedremo! Nella Legge dell'immutabilità Io divenni il
Padre; ed immutabile è inoltre che un figlio creato Mi debba riconoscere ed
amare nel Padre, come l'Eterno-Santo-UR! Non è difficile amare il Padre. Ma
amare anche il Creatore è un compito nel quale perfino i Miei grandi si sono
avvicinati soltanto con modestia. In verità, questo può essere lasciato nel più
grande adempimento al veniente Giorno di redenzione; ma il seme deve essere
posto nel campo il Giorno prima. Con questa Rivelazione ora ho immesso nel
vostro cuore questo seme della Salvezza veramente santo, e voi potete, appena
esso otterrà la maturità del Giorno, render fecondo perfino l'intero Regno dei
fanciulli.
13. Ciò che vi manca ancora in apparenza non
del tutto coscientemente, è tuttavia già Cellula primordiale, da Me già
eternamente fecondata. Il pensiero di essere un’Opera uscita dalla Mia Mano
creativa, porta alla conoscenza giustamente umile di poter né esplorare tutto,
né di usare e nemmeno di poterlo fare. Voi vi accontentate con ciò che vi è
assegnato, per voi un’enorme parte di Grazia. Con questa parte riuscirete a
farcela anche facilmente; e vi basta sapere che la vostra via è nella Mia mano.
Questa conoscenza come sapienza fondamentalmente giusta, porta quella
benedizione che dona alla semenza la più bella maturità. E questa è la filiale
grata riverenza del vostro vero amore per Me.
14. La vicinanza della Mia Essenza-ur è
l'arcata del ponte che fa andare i figli verso la lontananza, altezza e
profondità; solo ritornando da lì essi riconoscono con gratitudine pienamente
la salvifica vicinanza come grande benedizione. Un figlio al quale le mani
traboccano sempre, di rado saprà che cos‘ha veramente! Attraverso una perdita,
anche se solo temporanea, il valore del possesso si valuta meglio. Ora
comprenderete perché Io permisi al figlio di pretendere su vasta scala la sua
libertà nella caduta che si stava formando, e – in verità impiegando ogni
potenza d'Amore per non farlo cadere – non feci intervenire il soffio di una
Legge condizionata, sebbene con ciò alla libertà non sarebbe accaduta nessuna
violazione del diritto. Dunque, ascoltate ora il più profondo di questa verità.
15. Con la caduta non stava in gioco soltanto
la libertà del figlio, ma la Mia Libertà, la Mia Volontà primordiale!! Dovevo
rinunciare alla Mia Volontà meravigliosamente libera, per tollerare la volontà
contraria di un figlio, anzi sopportare? Non era la sua volontà contraria, con
la sua ingiustizia, priva di ogni diritto di Vita?! Se avessi dovuto tollerarlo
per conservare con questo la libertà dei figli, in verità, Io non sarei UR, la
cui massima parte di Vita è il proprio diritto di volontà!!!
16. Io quindi, dovevo non far accadere la
caduta, per cagionare sulla libertà dei figli la Mia meta? Io l’ho voluto! In questa concessione
stette il più grande miracolo dell'Amore! Solo, che adesso, con la perdita
della sua parte di ricchezza di Grazia, Sadhana, quale figlia della Creazione,
avrebbe davvero imparato per sé e per tutti i figli ad apprezzare ed aiutare a
moltiplicarla. Nella collaborazione si trova anche la misura dei valori che
ogni Grazia insegna profondamente a rispettare. Un figlio che collabora si tiene
unito al bene di suo Padre; un figlio che non collabora, lo dilapida.
17. Che quest’ultimo non si applichi
eternamente presso di Me , per questo la Mia Volontà si chiama ‘giusta
Provvidenza’! Ma poiché Io volevo preservare pienamente a tutti i figli la loro
parte di gioia, per questo un giorno ‘sacrificai’ la Mia Volontà e posi la
libertà creativa sopra la Mia massima Libertà di condizione! E in tal modo
ottenni su una via due mete: Sadhana mai più innalzerà la sua volontà sopra la
Mia, con cui anche nessun figlio potrà mai cadere in una tale falsa strada;
inoltre, nel grande ciclo operativo, un figlio diventerà di libera volontà più
servizievole!
18. In questa ‘Opera di Fatto’ si rivela sempre
di più il quarto punto dell'Essenza come Padre-Creatore, per poi, un giorno,
essere riconosciuto ‘nell’Opera della conseguenza’ del tutto come Padre-UR. Voi
adesso non riuscite nemmeno ad immaginare la crescita! Sì, la Legge è Spazio e
Tempo della santa eternità-ur, nella quale Io, la Divinità, vivo; e lì tutto è riposto
alla sua meta! Ogni fine conforme alla Legge genera magnifiche Opere nuove,
sempre immutabili nella struttura e nella meta, qui mutabile nell’inclusa
direzione e nel decorso. Ma tutto ciò che esisteva e si forma, è e diventerà
nell'imperscrutabile Onnipresenza della Mia Esistenza divina, fondandosi su
un’immutabile Legge che nella sua Forza di Volontà mai si sottomette e in
nessuna cosa. Questa Legge suprema sempre dominante si chiama UR! Io, UR, sono
la Legge stessa!!
19. Dunque, vedete, prima ancora che diedi ad
un figlio il suo primo respiro di vita, opere di straordinaria magnificenza
stavano pronte dietro e anche dinanzi a Me, complete nel loro via, santamente
completate nella partenza del loro divenire! Anche il perfezionamento di questo
sommo meraviglioso Ciclo-Atto-ur, sì, gli otto Anni-ur con i suoi santi seri
singoli Giorni, appena venuto all'esistenza nel suo secondo quarto, era già
deciso nella Legge-ur!!
20. Io però voglio, come UR, aver gioia nel
sorgere, divenire e perfezionare delle Opere già pronte in Me. Perciò Io, lo
stesso Spazio e Tempo primordiale, diedi a Me la forma che nello spazio il
tempo convive con i figli Miei! Ed essi lo vivono con Me, il Padre, che è
l’eterno Creatore. Nel Padre vive perciò pure l'Intangibile, perché la Legge-ur
non abbisogna di rappresentare prima qualcosa, ma già con la fondazione di un
Piano c’è il perfezionamento della meta! Solo la gioia richiede il tempo per la
contemplazione e per il condividere e partecipare a tutte le Opere!
21. Nel servente tempo di sviluppo, in voi, in
ogni vita, perfino nella materia Io vedo il Mio ‘Alto finito’, sempre, il Mio:
‘È compiuto!’. Io Mi elevo nella Mia Opera, che Mi è così ben riuscita. Essa
non solo riuscirà! Solo per i figli il divenuto è un divenire. Quando la Mia
gioia si sarà saziata, la Mia Legge-ur creerà del nuovo prezioso più grande. Ma
prima dovete voi avere la vostra parte nella Mia gioia-ur che vi darà del nuovo
‘terreno’ per coltivare con Me una santa annata.
22. Ora
accogliete la Mia santa benedizione e pace. Io sono presso di voi, come voi
lo siete e vivete eternamente in Me. Amen!»
[indice]
۞
Un
alleluia di ringraziamento
L'ultima
preparazione di Karmata
Una
luce su Rivelazioni velate
1. Santo silenzio!
Colmi di profondissima venerazione, i primi s’inchinano, i figli adoranti sono
inginocchiati. Nella contemplazione riconoscono il senso del grande discorso.
Un ‘alleluia’ risuona, come il Santuario quasi non ha mai sentito.
L'esclamazione di gratitudine leva le sue onde oltre la Città fin nelle sfere
più lontane, e ritorna come eco benedetto nel Torrente di forza della gioia più
sublime. A questo punto i figli si alzano, si avvicinano, circondano il Padre,
vedendo in Lui ora anche l'affettuoso Creatore, e Gli donano la gioia che Egli
vuole avere nell’Opera Sua. Ogni figlio giace al petto del Padre, reso
beatamente felice senza fine. Raphael rimane
al santo Focolare e parla per tutti:
2. "Santo ed onniamato
Padre, Ti sei rivelato magnificamente! Noi Ti onoriamo, Ti lodiamo, Ti
glorifichiamo, Ti diciamo grazie! La Tua bontà giunge lontano, come la Tua
Legge-ur creò vie immutabili! Chi le vuole sondare?! Dalla Tua causa prima Tu
venisti nella Forma veritiera a coloro che da essa son proceduti! Alleluia!!
Afferrare il Tuo insegnamento in profondità non ci riuscirà, perché una
profondità s’introduce all'altra. Ma da ciò la nostra parte è la Tua bontà per
noi nella giusta misura. E questa è la Tua gioia!!
3. Insegnaci, o Padre buono, a
vivere in Te in ogni tempo per la gioia della Creazione. Dà a noi, affinché
diventiamo donatori; colmaci, così che possiamo traboccare quali vasi per le
Opere Tue! Fa’ venire su di noi la Tua Luce nella benedizione; poiché noi,
scaturiti dalla primordiale eterna Legge della Luce, dobbiamo essere luminari,
come Tu ci hai posto per essere questo. In ciò contempla anche la Tua Luce per
la gioia della Tua Santità! Alleluia! Noi Ti preghiamo: rivela le vie del Tuo
Ordine, così che si realizzino attraverso di noi". – Le esclamazioni di
alleluia di Raphael sono state accolte dai figli, e di nuovo echeggia il
santificato giubilo.
4. Il
Padre dice: «Figli Miei! Raphael ha detto bene. Attraverso di voi
tutte le vie dell'Ordine devono formare ogni opera del Giorno. Per questo ci
rechiamo ai posti dell'Ordine della Creazione, ognuno al suo. – Per Karmata sia
ancora detto: la Misericordia è da conquistare da sé sotto certe condizioni.
Nella sua sfera esistono perciò – come in verità anche nelle altre sfere,
seppur sotto un altro potere della Legge – due gradini particolari. Io vi
preparo il primo che ogni figlio deve imparare se vuol raggiungere anche il
secondo. Karmata ha imparato a riconoscerlo presso Gabriel; ed affaticandosi
onestamente per vera gioia a Me, egli l'ha anche riconosciuto.
5. Il secondo gradino è cosa propria di ogni
figlio. Questo sta ancora davanti a te, Mio Karmata. Perciò preparati, anzi
preparatevi, voi figli! Presto suonerà una campana che aprirà una delle ultime
porte. Attraverso ogni porta cadrà giù una Luce speciale verso il povero
abisso, ed ogni volta esso si ribellerà, tuttavia nella dispersione della sua
forza.
6. Fintanto che ti trovi ancora presso Gabriel
e Pura, dovrai rimanervi da solo; questo fa parte della tua maturazione. Nel frattempo
tu, Sama, bel fiore del Mio giardino, puoi trattenerti nel Santuario oppure
anche presso Raphael. Un gentile compagno dovrà stare presso di te, finché
Karmata avrà terminato il suo cammino terreno, e poi dimorerete nuovamente
uniti nella Luce. Cebulah”[20]
– chiama il Padre – "tu che ti sei dimostrato già spesso come buon
angelo della Terra, devi rimanere per lungo tempo nella Luce e non andare di
nuovo nel forestiero. Voi altri figli che avete già dietro di voi la Terra, una
o due volte, percorrete le vostre vie sotto la Mia mano di benedizione. Voi
vedete il futuro per il quale vi dovete ancora preparare. Potere, forza,
potenza e vigore sono i vostri aiutanti. Amen!». Ancora un
‘alleluia’, e con un canto sublime e un suono strumentale la schiera lascia il
Santuario.
7. A Karmata, al quale le
parole del Padre sono ogni fondamento, si rivela sempre più chiaramente ed
impressionante l'Opera della Creazione, l'incommensurabile pienezza, le vie
proprie dei figli che sono intrecciate nell'Opera, le immense ordinate orbite
di interi popoli solari e stellari di ogni specie. Anche lì ognuno ha la sua
strada; e pure nessuno va solitario, né da solo.
8. Quando Karmata contempla il
Santuario dalla libera vista, si accorge come la Luce diventa sempre più forte.
Egli riconosce presto che non è la luce ad aumentare, ma che è lui in grado di
accoglierla in misura crescente. E nell'aumento della sua contemplazione di
Luce vede la sua via. Allora rimane un lungo tempo silenziosamente assorto in
sé. Ciò che acquisisce il suo cuore è bene nobile; egli mai lo perderà, nemmeno
sulla Terra. I principi rimangono in silenzio quando entrano nella sala
santificata per guiare il suo profondo raccoglimento interiore al necessario
lavoro della Creazione.
9. Un Raggio sorgente da una
chiara nuvola sopra il Santuario avvolge Karmata. Scosso fin nel più interiore
non riesce quasi a reggersi in piedi. Gabriel e Pura lo aiutano dolcemente a
reggere il peso della benedizione. Sebbene di animo sveglio, vive quasi
incosciente la santa Magnificenza. Egli non se ne dà nessuna ragione, la sua
anima precipita semplicemente nel flusso di Luce con l'ardente desiderio di
essere in ogni tempo al sicuro, come poggiando nel Grembo paterno. – La voce del Santo! Questo fluttuare come i
torrenti del paradiso che corrono in bellezza, forza, magnificenza e pure con
dolce battito attraverso i santi campi, così scorrono anche le parole da questa
parte al figlio inchinatosi profondamente.
10. «Figlio Karmata! Con gioia paterna Io vidi
la tua via. Ti sei portato con capacità filiale vicino al Mio Cuore e Mi hai
sacrificato il tuo; vedi, il Mio Amore ti sarà d'aiuto. Tu ascolti parole il
cui senso non comprendi. Senti solamente il legame intessuto saldamente tra il
Mio e il tuo cuore, e ti colma con grata umiltà. Esso ti porta quella grande
Grazia che sulla Terra potrà rivelare il Mio grande Amore.
11. Tieniti pronto! Guarda ancora una volta
indietro a tutti i santi doni ricevuti; e se hai afferrato tutto in uno
sguardo, allora guarda ancora solo in avanti. Non perderai nulla! Un giorno
troverai l’inizio e la fine di tutta la tua vita, simile ad una ‘grande
Immagine’ nella Mia Essenza, che non conosce né un inizio né una fine. In un
nuovo inizio-figlio ci sarà da vedere dell'infinito, e in ogni fine,
incalcolabili del nuovo divenire. Allora anche tu, come i Miei cari grandi,
comprenderai Chi e Cosa sono Io! Ogni Opera dovrà ottenere un giorno la più
grande chiarezza, nella quale si rivelerà ai figli la santa illuminazione sul
mistero tra Creatore e creatura, la suprema verità del Sacerdote e spirito, Dio
e anima, Padre e figlio.
12. In un tale Atto di Rivelazione si
dischiuderanno i campi della Mia profondità-ur, i quali lasceranno entrare i
figli più maturi e lasceranno afferrare santamente nella massima comprensione
filiale la meraviglia di un intero Giorno della Creazione. Poi si apriranno le
grandi porte a nuove Opere potenti. Per loro sarà visibile una dopo l'altra la
sorgente della Luce divina; ma non potranno contemplarne il fondamento.
13. Guardate il santo scopo che sta nella
Rivelazione, altrimenti sarebbe inutile richiamare l’attenzione, ed inopportuno
lasciar solo che si srotolino a poco a poco dinanzi a voi figli, le Creazioni
già prodotte in Me con i pensieri. Questo
significherebbe un avvenimento apparente e uno sviluppo irreale, se per voi non
esistesse la realtà. Ma voi vivete nella Mia e nella realtà della vostra
Creazione. Con questo la Vita è effettivamente confermata! Lo scopo della
Creazione è di generare santa gioia e farla sentire finché viene generata nuova
forza operativa. Ecco l’Opera per l’Opera, poiché, solo la gioia alla riuscita
percepita profondamente provoca la forza per nuove Creazioni, per ulteriore e
sempre più alta perfezione!
14. I maturi giungeranno alla profonda gioia
nell'atto finale del Giorno attraverso la visione delle Opere magnificamente
perfezionate, e libererà le forze per la volontaria collaborazione al nuovo. La
conoscenza su ogni cosa singola si conquista meglio nell’esperienza, ragion per
cui essa non viene subito collegata con la visione. Anche se in Me ho accolto
la santa sublime Gioia creatrice nella riuscita di un'Opera, vedo da ciò una
nuova, più magnifica immagine. Con la visione sale il potere per l’azione! Io
metto in tutti i figli il riflesso dell’enorme sviluppo,. tuttavia il grado del
riflesso è lasciato loro liberamente. Anche se essi non scorgono coscienti
l'atto finale, perché la creatura mai misurerà il Creatore, allora i loro cuori
si dilatano attraverso la visione che porta loro nuove mature forze creative.
15. Io voglio non soltanto sentire dalla gioia
nella riuscita il divampante giubilo al Creatore che eoni di Creazioni sono
divenute da un’Opera, ma i Miei figli, elevati a Me da forze beatificanti,
devono aver parte al giubilo titanico della Mia Essenza-ur! Anche in loro
bisogna e deve scaturire il santo giubilo originario, che può prendere dimora
nella sua totalità solo nel petto dello stesso Generatore, in UR!
16. Per questo Io rivelo una veniente nuova formazione
nel quadro complessivo, Luci-ur ascendenti che si ordinano in fila, l'una
all'altra come i santi Giorni degli anni Miei! Incalcolabili nella loro
sequenza!! Ma la conoscenza è data di giorno in giorno, appena i figli nel
crescente divenire stesso crescono insieme con il metter mano ad ogni Opera!
17. Questa è una, anzi l'unica differenza che
Io lasciai esistere tra Me e le Mie creature filiali, cosa che deve anche
rimanere, affinché esse crescano nel divenire dell'Opera, come l'Opera cresce
da Me, anche se la porto in Me come un buon pensiero sempre pronta!! In tal
modo tutte le altre differenze creative sono coperte. E così tu, Karmata, vedi
che, solo se un figlio vuole, l’Infinito si lascia dischiudere. Ora non
riflettere su quello che hai sentito, perché ti è ancora molto nascosto; esso
ti porterà un buon progresso. Tu vuoi dare il meglio di te percorrendo la tua
via soltanto per la Mia gioia. E in verità, un giorno tu sarai trovato tra la
schiera maturata!
18. Il tuo proponimento può essere da Me molto
benedetto e santificato, perché tu umilmente non vuoi stare sopra agli altri
figli, ma vorresti agire solo per puro Amore. Questa è la sorgente del tuo
cuore, dal quale anche l'Opera è incoraggiata. In tal modo Mi prepari una
grande gioia, con la quale in restituzione ne riceverai una maggiore. – Tu hai
adesso concluso bene la tua via preparatoria; perciò vieni!! Nel Santuario
otterrai la tua consacrazione. Io vi benedico. Gabriel e Pura, Miei fedeli,
portate Karmata in Casa di Raphael, e venite con tutti coloro che qui sono
l’uno accanto all’altro nel Santuario. Ciò che deve accadere, finché la Chiamata
vi porti a Me, lo vedrete al più presto voi Miei principi angelici. Amen!».
19. Dopo una silente
adorazione, i principi seguono l'Ordine del Padre. Nella Casa dell'Amore è
radunata una schiera di prescelti. I tre arrivati sono salutati festosamente,
ma una santa serietà è visibile su tutti i volti. Essi volgono i loro passi al
Santuario. Avanti vanno Raphael e Agralea, Karmata in mezzo a loro, Gabriel
accanto ad Agralea, e Pura accanto a Raphael. Dietro Karmata segue un grande
angelo, alla sua sinistra, Sama e Cebulah, alla destra accanto a lui Alaniel e
Madenia. Seguono i rimanenti principi, gli anziani e gli angeli comandanti, per
quanto non abbiano nessun servizio nei campi del Giorno oppure trattenuti sulla
Terra. Un gruppo di rimpatriati forma la fine del ben ordinato corteo, ai cui
punti esterni camminano i quattro guardiani.
20.
Quando arrivano, la porta della
Pazienza e dell'Amore vicino al tappeto rosso è spalancata, ma nella santa sala
li avvolge un silenzio sublime, la solennità di un incredibile Luce di Grazia.
Qui si fermano, perfino i cuori tacciono, e solenni Luci della Creazione
splendono servizievoli in devoto silenzio.
[indice]
۞
La
grande immagine della Divinità
Karmata
riceve la consacrazione
Conclusione
benedetta
1. Nel
sublime meraviglioso splendore si apre l'Onnisantissimo, provocando nei figli –
ogni volta che avviene – riverente umiltà. E sempre è una nuova, inconcepibile
suprema beatitudine che l'Onnipotenza dona alle creature filiali. – Dietro il
tendaggio si stende la nuvola in segno che avviene qualcosa di Santissimo, e
inizia sempre così. Sebbene sia un unica Luce, dalla nuvola fuoriescono
torrenti di Luce; essi avvolgono sala e figli, si levano all’in su e ricadono
in basso, formando una volta di grande magnificenza e stabilendo sul fondamento
del Santuario una nuova base che i figli avvertono.
2. La nuvola unisce sala e
Onnisantissimo. La schiera benedetta vede tutto, e tuttavia non afferra il
giubilo della Luce che dal Creativo spinge la Sua Essenza. Coscienti,
riconoscono che cosa avviene nell’avvicendamento del divenire; però non possono
formare la chiara visione anche nel sentimento. Essi abbisognano del loro
tempo! Pure lo utilizzano. I primi percepiscono che cosa vuol predicare la
nuvola di Luce che li avvolge completamente e tuttavia giacente dinanzi a loro;
e diventano desti per tutto ciò che è nuovo. Allora essi stessi l’avvolgono col
loro sacro amore, poiché – attendono la Parola!!
3. Karmata e gli angeli di
Luce minori che, dopo il loro cammino terreno, entrano ora per la seconda
volta, non riescono ancora, come i primi, ad accendere nei cuori la predica di
Luce e nasconderla nello stesso tempo. Questo non è nemmeno necessario, perché
l'Amore di Dio lo annuncerà loro. Stanno in silenzio e attendono con pazienza,
e nulla perdono di tutta la salvezza di grazia della grande ora.
4. La conoscenza cresce con la
devozione dei benedetti. Essi ascoltano dentro di sé e raggiungono uno stato di
interiorizzazione tale da far apparire ciò che è avvenuto finora, per vero
rivolto solo a Dio, come uno stato esteriore. Per quanto sommamente possibile,
la vita interiore legata a Dio ha raggiunto il dominio su di loro. Nessuno
degli assorti nota come da tutte le parti della nuvola, la Divinità guarda in
maniera paterna i Suoi figli, ma quando risuona la tenue soave voce, la cui
grande dolcezza è la più grande forza, non vedono ancora l'amatissimo volto;
anche la voce giunge loro solo dalle parti antistanti della nuvola. Eppure, –
essa è una Voce da ogni dove. Allora cadono sulle ginocchia e con le braccia
incrociate sul petto adorano Colui la Cui immagine rende il loro cuore vivente.
Questa, questa è la Divinità!! E le parole
che riempiono dall'esterno il loro interiore ed aprono il loro più intimo al
vissuto visibile, sono queste:
5. «Voi, figli della Mia Essenza e del Mio
Amore! Ascoltate, ascoltate! Io sono la Luce centrale primordiale,
impenetrabile, inafferrabile, immutabile nella Mia Magnificenza e intangibile
nella Mia Santità! Questi sono i quattro flussi, il Mio battito del Cuore in
Spazio e Tempo! Lo Spazio senza spazio si può rivelare e il Tempo senza tempo è
da vivere; perché Io vivo nella forma perfetta nella Mia Onnipotenza-ur, dalla
Quale ogni forma è divenuta, anche la Mia stessa Forza per il più sublime
beatificante sentimento di tutti i figli! Nell'Onniessenza giace l'Opera, e
ogni Opera del Giorno è una particella di eone proveniente dall’Universo-ur!
Ciò che è limitato, non perde il suo limite nell’Universo del divenire; e
tutto, tutto è il Mio Io-ur!!
6. Ovunque vorrete chinarvi, dappertutto è
Essenza e Vita, Luce dalla Luce, sorta da Me! Alzate lo sguardo e scorgerete le
meraviglie della Mia Onnipotenza!». – I figli si alzano; e come
guardano in su e da ogni parte, perfino al suolo di Luce sotto i loro piedi,
vedono lontano e vicino, afferrabile e non da afferrare il santo Volto la cui Immagine
sublime arde nei loro cuori. E certo è soltanto un Volto, meravigliosamente
trasfigurato. Questo perfino i cherubini e i serafini non lo possono sopportare
a lungo. Essi abbassano i loro occhi dinanzi alla santa Rivelazione, ma –
serbano l'eterno Volto di Luce vivente nel loro spirito. Quindi ascoltano
ancora la Parola:
7. «Voi state profondamente rabbrividiti sotto
ogni peso di Grazia della Magnificenza, e tuttavia voi, le sette Fiamme, avete
già sperimentato una volta quest’immagine, anche se in altra rappresentazione!
L’immagine passò in voi, non dimenticata, ma solo velata per la benedizione del
lavoro, quando Io, come Figlio del sacrificio, chinai il Mio capo morendo,
facendo tremare le basi della Creazione. E non soltanto allora il fondamento del
vostro essere fu scosso, no! – L'uguaglianza di entrambe le Rivelazioni rende
ora vacillante il vostro cuore, perché la primordiale santa Visione vi
sommerge. Questa Grazia pesa e diventa ancora più pesante, perché essa si
unisce con l’esperienza della croce e in voi si fonda in un tutto. Il riflesso
– in piena verità non meno neanche lo splendore in voi – in voi primi,
s’imprime ora sui figli insieme a Karmata. Sì, Io ve lo dico:
nell’inafferrabile ma ora rivelata Santità, sta la vostra benedizione santificata
che serve da pietra fondamentale per ulteriori Opere.
8. Il Portentoso – sebbene molto diminuito –
non più a lungo da sopportare, è la parte più bella della vostra umiltà che
vuole essere una cosa sola con Me, senza pensare alla propria essenza. Io sto
completamente nel Punto centrale del vostro sacrificio del cuore che pretende
nel giustificato equilibrio la Mia Santità. Davvero, la parte non vi è
rifiutata; Io la dono nella massima pienezza! E vedete, nel vissuto della
Grazia voi avete già portato alle labbra il Calice della Mia Santità ed avete
bevuto! Gocce! Come l'oscurità può bere solo gocce del Mio sangue liberatore,
gli smarriti non devono perdere il loro essere sotto il richiesto fardello
liberatore. Bastano sempre gocce, gocce che per il figlio sono il calice pieno!
Qui le gocce di Grazia di Luce santificante, là quelle della Grazia di salvezza
perdonante! Là la Santità fu velata, qui viene rivelata; là stava la domanda,
qui c'è il dono! – Stando nel Campo della Luce di Grazia liberatrice verrà del
grandioso su di voi!!
9. Perché vi dico questo adesso, quando al
nostro Karmata bisogna aprir la porta per il percorso di Grazia? Figli Miei,
egli sul suo cammino particolare ha bisogno di un granellino-ur, dal quale
all'umanità verrà un ricco raccolto. Il mistero più profondo proveniente dalla
Rivelazione non gli è ancora del tutto chiaro come a voi rimpatriati; solo
nella percezione inconscia giace un grande fattore di umiltà che non è da
stimare abbastanza alto. Egli deve precedere ad ogni cosciente conoscenza, se
questa si deve formare, ed è perciò della massima importanza per il figlio come
per l’intera Opera. Il nostro Karmata porta con sé questo granello sulla Terra.
Se la semina spunta, egli riconoscerà la sua stessa semenza.
10. Vieni avanti, Karmata, perché Io voglio
ascoltare la tua testimonianza. Abbi fiducia, il Padre ti sta di fronte, ma
poiché la tua via deve diventare una grande via, come ‘vivente
post-testimonianza del Mio personale percorso terreno’, allora vi prende parte
la Divinità». Mentre Karmata avanza di alcuni passi, l'immagine si
modifica. La nuvola sosta dinanzi al santo Focolare; da essa si estende un
Raggio a forma di ventaglio su tutti i figli.
11. Parla la santa Voce: «Karmata, tu vuoi percorrere la via della
partecipazione al sacrificio dell'Amore. Nel tuo percorso di Luce hai
riconosciuto che esso può guidarti ad ulteriore Altezza divina, ma anche a
misera infruttuosa profondità. Qui, nel luogo della Mia santità Sacerdotale, ti
voglio domandare e tu dovrai esaminarti e darMi risposta dinanzi ai testimoni
della Mia maestà.
12. La tua decisione dovrà essere
consolidata e dovrà essere una tua libera scelta, se vuoi portare la Mia Luce
sulla Terra. È completamente da salvare dall'oscurità un figlio caduto[21], e tu stesso dovrai liberare
le particelle animiche (dei caduti) attraverso la tua via terrena. Esaminati se vuoi
scegliere questa via o una più facile, oppure se vorresti rimanere nella Casa
del Padre. La Pazienza di Dio attende, finché comunicherai la scelta del tuo
amore». – Il coro esclama:
"Alleluia!".
13. Karmata
piega entrambe le ginocchia. Poiché in lui dimora sempre la ferma volontà per
la disponibile collaborazione, non c'è più bisogno di passare nessun esame.
Nella Casa di Gabriel ha ricevuto la santa Misericordia del Padre così piena di
Grazia, ora egli si trova completamente sotto questa bontà. Il suo volto si
trasfigura amorevolmente, solleva gli occhi pieni di lacrime di gioia, d’amore,
di gratitudine e di spirito di sacrificio, e dice:
14. "Padre, Tu che nella
Tua santa Essenza-ur rimani per me il buon Padre. Guarda: io confesso dinanzi a
Te e ai Tuoi figli di voler prendere su di me la via difficile. Per il
compimento dammi la Tua forza. Mantienimi come figlio Tuo benedetto. Prendimi e
usami per ciò cui Tu mi hai fatto divenire". – Allora la nuvola si
dissolve, ma la sua Luce rimane nella sala. Il Padre siede sul Trono di Grazia,
alza le mani benedicenti su tutti i figli e le apre per accogliere un figlio.
15. Raphael
vi porta Karmata e lo solleva nel grembo del Padre, così dicendo: "Padre
Santo! Karmata è uscito dalla nostra Casa per la gioia mia e di Agralea. Ora lo
portiamo a Te affinché possa camminare sotto la Tua salvifica protezione,
ugualmente come Tu conduci ognuno dei Tuoi figli. Tienilo stretto al Tuo Cuore
paterno, come anche noi possiamo giacere al Tuo Cuore di Grazia. Non lasciar
cadere l’anello dalla catena, rimanga sempre inserito nel giusto Ordine. Santo,
Imperscrutabile, fallo nel Tuo grande Amore e Misericordia! Tu versi su di noi
eternità in Luce e Bontà, – fa che beviamo le gocce preziose nella pienezza
della Tua Magnificenza!".
16. Con la fronte, Raphael
tocca il bianco tappeto della sala, tanto grande è la sua venerazione. Quattro
volte il coro esclama: "Santo!
Alleluia!". E mentre i figli, seri, solenni e ardenti nel fuoco dell'amore
lo esclamano, Karmata riceve la sua consacrazione. Mentre è in ginocchio
dinanzi a Dio sul gradino supremo del Trono sublime, nascondendo il suo volto
nelle pieghe della santa veste, le Mani della Grazia lo benedicono. Dopo, il Padre chiama a Sé la grande guida degli angeli,
benedice anch’essa e dice:
17. «Jehasmael, porta Karmata al posto suo.
Proteggilo con il tuo essere e con la tua vita sul suo cammino terreno. Io
ragionevolmente pretenderò da te tutto ciò che farai a lui nella tua
protezione. Ricevi per l’assistenza forza dalla Mia Forza, amore per il
servizio dal Mio Amore, comprensione per la guida dalla Mia Sapienza. Sì tutto
ciò che hai bisogno per complementare la carica non facile. Va a stabilirti con
Karmata, il benedetto, poiché tu stesso sei un benedetto; e riporta un
coronato, poiché tu già porti la corona della Vita. Amen!».
18. Jehasmael
risponde: "Onnissanta Divinità, Padre, Luce di noi tutti e sublime Amore.
Ora sto dinanzi a Te come servitore della Tua forza che è con me. Non
tralascerò nulla di ciò che serve a Karmata e che può accadere sulla via della
libera volontà. Un fanciullo va via da Te e ti riporterò un grande figlio!
Fortifica entrambi, affinché la via di molti figli e la salvezza di molte anime
attraverso la via terrena di Karmata possa essere collocata nella Tua salvifica
Grazia. Santo è il Tuo Amore, santamente sii Tu lodato nella gratitudine dei
nostri cuori, eterno Padre nostro!"
19. Nuovamente il Coro innalza: "Santo! Alleluia"!
Jehasmael s’inchina e tocca con le sue labbra i piedi del Padre, un segno della
più volenterosa sollecitudine nel servire. Allora anche lui è sollevato e, allo
stesso tempo insieme a Karmata, giace al petto di Dio, benedetto e baciato. Lo
stupendo angelo, che è già stato tre volte come uomo sulla Terra dove ha
sorvegliato molti figli della Luce, conduce Karmata alla porta segreta. Anche i
principi benedicono colui che se ne va, gli altri gli danno la mano. Il Padre
invia dietro di loro un luminoso Raggio; esso rimane su Jehasmael e Karmata
come una visibile stella.
20. Sama, che ha potuto
accompagnare Karmata fino alla porta Hephata, è corsa indietro. Agralea
l'abbraccia teneramente, e Cebulah sfiora in maniera fraterna la sua guancia. Il Padre, guardando benevolmente tutti i figli, dà
ancora una parola su questa santa Azione:
21. «Figli Miei, colui che è andato via da voi,
ritornerà abbondantemente benedetto, poiché ha affidato il suo cuore al Mio.
Jehasmael è uno dei migliori guardiani nella materia. Perciò voi due, Zuriel ed
Helia – poiché Jehasmael è nato nella vostra Casa – dovete proteggere lui e
Karmata. Voi sapete che questo servizio di Luce può avvenire, senza limitare la
misura della libera volontà, sottostando Jehasmael come guida in un certo senso
alla materia stessa, finché egli opera nel suo territorio e non può sempre far
raggiare liberamente la sua volontà di Luce. La vostra sapienza luminosa farà
sempre la cosa giusta.
22. Ora siate benedetti! Eseguite la Mia
Volontà nella conoscenza della vostra libertà, e siate sempre in attesa del
santo servizio. Poiché questo, affidato a voi, è una chiamata dal Campo di Luce
della Misericordia! Pace sia con tutti voi. Io, l'eterno Amore, sono sempre con
voi. Amen!». – Con forza inconcepibile gli
angeli esclamano:
23. "Santo, Santo, Santo,
Santo sei Tu, o Signore!! Padre di ogni Misericordia e Dio buono pieno d'Amore
e di Pazienza! Sommo Sacerdote Melchisedec che ci guidi in Serietà e Sapienza! Sublime,
Santo Creatore, abbiamo imparato ad amarTi grazie alla Tua Volontà dell'Ordine
assolutamente santo! Sia in eterno lodato il Tuo onnissanto Nome, UR-Emmanuel,
Gesù, Redentore di tutti i mondi!
24. Santo, Santo, Santo, Santo
sei Tu, o Signore !!"
[indice]
۞
1. Termina così lo sviluppo del figlio della Luce,
Karmata, un fedele servitore di Dio su questa Terra, il quale ebbe il permesso
di mettere giù per iscritto, mediante la santa buona Conduzione, le più importanti
Rivelazioni sulla personale Via terrena del Padre
nostro.
2. «Perciò,
voi, figli del Mio Amore, riconoscete anche questa Rivelazione. Cercate
seriamente, e in ogni cosa la Verità si farà trovare volentieri. Prendete
questa via come un insegnamento per voi, e l'utilizzo della Dottrina vi
riporterà nel Mio Regno dell'eterna Luce, come avete potuto vedere, scorgere e
convivere nell'immagine della vita di ‘Karmata’. Benedetti siano i cuori
gioiosi che bevono dalla Mia Sorgente-ur di ogni vita e vogliono veramente
diventare per Me diletto.
3. La Mia santa gioia avvolga
tutti i figli buoni. Amen!»
* * *
Segue il cap. 31 a parte, quale: Appendice
: L’anima, lo spirito, la caduta
Fine
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[1] Sole-centrale
primordiale: è il Sole-centrale di un Globo Involucro. (vedi la spiegazione)
[2] Qui è intesa
la Gerusalemme celeste, nel cui tempio celeste risiede Dio quale Sacerdote.
(n.d.r.)
[3] Quel
tenebroso globo è la nostra Terra (N.d.R.)
[4] Il ‘grande’
sarà Jehasmael. (vedi il cap. 30,17)
[5] Essendo
Karmata uno dei figli di Raphael e Agralea, abitanti sul Sole-centrale
primordiale Rajona, egli era evidentemente un figlio dello stesso sole,
[6] Qui l’uso del
femminile accreditato a Sadhana, non è improprio, poiché tutta la rivelazione
data attraverso A. Wolf parte da un piano spirituale non affrontato da altri
mistici. L’idea di un primo essere creato al femminile, nello spirito, come la
donna creata dalla costola di Adamo, deve far riflettere, e differenziare
questa denominazione dal più conosciuto ‘Satana’, con cui è da indicare invece
tutto ‘il derivato’ da quel primo essere caduto auto elevato a deità come
Lucifero, ma da considerare come autonomo nella sua caduta e allontanamento
volontario dal Dio invisibile.
[7] Il secondo
fondamento è la caduta di Sadhana
[8] Eone = un
numero di anni pari a 10 con 120 zeri
[9] Il ‘Punto
centrale’: il riferimento è a Gesù, quale manifestazione del Padre, come ‘Mediatore’,
o ‘Trasmettitore’, o ‘Mediatore della colpa’
[10] La lotta
nella preghiera del Getsemani. Vedi la seconda ‘Pietra miliare’.
[11] Il voto-ur:
detto anche il Testamento-ur, ossia un patto che Dio nel 4° Giorno della
Creazione ha stabilito con i suoi primi otto figli al fine di decretare la
Propria sottomissione ad un Sacrificio, al fine di salvare qualunque figlio
avesse mai potuto cadere. Controfirmato da tutti e sigillato con un segno della
Sua corona. (vedi “Eternità-ur” cap. 4,245)
[12] Orytam ed
Hagar sono i nomi spirituali dei primi due figli creati autonomamente da
Sadhana, quindi fratelli, i quali però non seguirono la madre e rappresentarono
due dei più importanti ‘figli di Dio’ tramite i quali il genere umano fino ad
oggi vive sulla Terra (Adamo ed Eva). (vedi “Eternità-ur”
cap.6,433)
[13] Hus Jan
(Husinec, Boemia 1369 – Costanza 1415), riformatore religioso boemo; seguace di
Wycliffe, iniziò un movimento evangelico che, nella lotta contro Roma e la
Germania, acquistò carattere di lotta nazionale. Condannato dal Concilio di
Costanza, fu arso vivo.
[14]Sono le sfere d’azione ed i
campi operativi dei sette Spiriti del Signore, i cui rappresentanti sono le
sette coppie di angeli elencati negli indici. (N.d.R.)
[15] Levitico
25,8-10 / 25,13-54
[16] Karmata si trova su di un
pianeta sconosciuto (la Terra) di fronte ad un angelo dallo sguardo di fuoco: è
Lucifero nel suo regno, appunto, la Terra. (N.d.R.)
[17] Qui è intesa
Sadhana-Lucifero.
[18] Pagriel, il
2° dei 24 Anziani, ma il 1° della casa di Michael
[19] Martin Lutero è l’incarnazione
di Mackarat, il secondo-guardiano del santo Focolare.
[20] Appartenente alla schiera di
Parat, entrambi angeli comandanti.
[21] Un figlio caduto:
Legione’ cap. 23,30, Messo sullo stesso piano di Lucifero, pur non essendo la
stessa entità.