Commento

al dettato tratto da: “Dieci piccoli mattoni”

di A.Wolf

 

“Fratello Giovanni”

 

Potenti parole vengono espresse in questo breve ma elevato testo! La profondità e la maestosità della ‘Parola’ donata tramite Anita Wolf, dilaga nella rappresentazione di Piani superiori della conoscenza del Regno e della Divinità, dove ogni singola lettera lasciata in eredità, quando proviene dal Regno e pronunciata dai veri profeti o servitori del Padre, denota dai tempi dei tempi – qui sulla nostra piccola Terra in cui si è incarnato il Salvatore – un legame sempre esistente, creato per recuperare tutte le particelle di vita generate.

Ciò che Giovanni l’apostolo/evangelista, scrisse, non erano parole di uomo, ma insufflategli per lasciare insegnamenti su insegnamenti. Solo ora che il tempo del Giudizio è prossimo, vengono spiegati cavillosamente, per dimostrare quanto profondo significato è sempre stato insito in esse, già 2000 anni fa. Parole che ne riflettevano contestualmente, altre del Vecchio Testamento! Dio, l’increato-Dio, il sempre-esistente Dio, l’unico-Dio, è Lo stesso del Vecchio e del Nuovo Testamento! E il Figlio, il supposto derivato, è sempre Lo-stesso-Dio rivelato, la stessa Divinità donante, incarnato sotto un mantello carnale per essere riconosciuto dalle Sue creature per spezzare la caduta del precipitato, il Lucifero/Sadhana relegato nella materia.

Una lettura non semplice legata alle S. Scritture, ma essenziale per gli esegeti che ne volessero confrontare i dogmi e le interpretazioni degli uomini che si ergono a titolati maestri. Un altro bel mattoncino dalla Sapienza di nostro Signore, non c’è che dire!

 

Amici della nuova Luce

 

 

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