- Rivelazione –
(Dettato ad Anita Wolf nel 1954)
tratto dall’Opera
“Dieci piccoli mattoni”
Ogni verità deve venire alla luce, « …poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato»
----------
Cifr. [Giov. 11, 1-44]: «Or v’era un ammalato, un
certo Lazzaro di Betania,
del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Ma Maria era
quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi coi suoi
capelli, e Lazzaro, suo fratello, era malato. Le sorelle dunque mandarono a
dire a Gesù: “Signore, ecco, colui che tu ami, è malato”.
Gesù, udito ciò, disse: “Questa malattia non è a morte, ma è per
la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figliuol di Dio sia glorificato”.
Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.
Come dunque ebbe udito che egli era malato, si trattenne ancora due
giorni nel luogo dov’era; poi dopo, disse ai discepoli: Torniamo in Giudea! I
discepoli gli dissero: “Maestro, i Giudei cercavano or ora di
lapidarti, e tu vuoi tornar là?”. Gesù rispose: “Non
vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché
vede la luce di questo mondo; ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la
luce non è in lui”. Così parlò; e poi disse loro: “Il
nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”.
Perciò i discepoli gli dissero: “Signore, s’egli dorme, sarà salvo”.
Or Gesù avea parlato della morte di lui; ma essi
pensarono che avesse parlato del dormir del sonno. Allora Gesù disse loro
apertamente: “Lazzaro è morto; e per voi mi rallegro di
non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo a lui!”.
Allora Toma, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: “Andiamo
anche noi, per morire con lui!”.
Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni
nel sepolcro, Or Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadi; e
molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello.
Come dunque Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro, ma Maria stava
seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato
qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quel che
chiederai a Dio, Dio te lo darà”. Gesù le disse: “Tuo
fratello risusciterà”. Ma Marta gli disse: “Lo
so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno”.
Gesù le disse: “Io son la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muoia, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà
mai. Credi tu questo?”. Ella gli disse: “Sì,
o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio che dovea venire nel mondo”. E
detto questo se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: “Il
Maestro è qui, e ti chiama”. Ed ella, udito questo, si alzò in fretta
e venne a lui. Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel
luogo dove Marta l’aveva incontrato.
Quando dunque i Giudei ch’erano in casa con lei e la consolavano,
videro che Maria s’era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo
che si recasse al sepolcro a piangere. Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e
l’ebbe veduto, gli si gettò ai piedi dicendogli: “Signore,
se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”.
E quando Gesù la vide piangere, e vide i Giudei che erano venuti con lei
piangere anch’essi, fremette nello spirito, si turbò e disse: “Dove
l’avete posto?”. Essi gli dissero: “Signore,
vieni a vedere!”. Gesù pianse. Onde i Giudei dicevano: “Guarda
come l’amava!”. Ma alcuni di loro dicevano: “Non
poteva lui, che ha aperto gli occhi al cieco, fare anche che questi non
morisse?”. Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro.
Era una grotta e una pietra era posta all’apertura. Gesù disse: “Togliete
via la pietra!”. Marta, la sorella del morto gli disse: “Signore,
egli puzza già, perché siamo al quarto giorno”. Gesù le disse: “Non
t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio?”.
Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: “Padre,
ti ringrazio che m’hai esaudito. Io ben sapevo che tu mi esaudisci sempre; ma
ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu
m’hai mandato”. E detto questo,
gridò con gran voce: “Lazzaro,
vieni fuori!”. E il morto usci, avendo i piedi e le
mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno asciugatoio. Gesù disse loro: “Scioglietelo,
e lasciatelo andare”».
* * *
1. Marta e Maria sono due figure incisive della Bibbia, generalmente conosciute. Ambedue sono da considerare molto meno diverse. Si rileva: ‘Maria ha scelto la buona parte …’, non viene diminuito quando si confronta questo in altre citazioni. A questo riguardo la vita e l’essere insieme con GESU’ è da illuminare più da vicino.
2. Ci si dimentica: Perché ed in quale occasione il Signore ha detto a Marta la parola famosa? Era in sostanza un rimprovero, come si cerca di rappresentare? Per riconoscere questo, non si deve considerare separati i due più importanti avvenimenti che si aggirano intorno alle sorelle. In ciò s’incontra quanto segue:
3. Luca 10, 42: “E Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta”[1], avvenne molto prima che quello fra Gesù e Marta nell’occasione del risveglio di Lazzaro [Giov. Cap.11]. Marta quindi era occupata prima molto, preoccupata per il Signore, che avesse del bene dal terreno. Era riprovevole? No, non viene rimproverato, solo perché Marta pensò fortemente alla sua preoccupazione per il Signore. Tuttavia – lei era attiva, lei si occupava anche dei Suoi discepoli, che venivano qualche volta ben affamati nella casa del fratello[2].
4. Doveva essere quindi rimproverata la servente, ma Maria, essere elevata, che stava seduta solo inattiva ai piedi di Gesù? La fede non si appoggia sulle azioni, altrimenti non servirebbe a nulla? Di conseguenza Marta agisce secondo il Comandamento del Signore. Ci dev’essere dietro altro, del perché Egli rimprovera la diligente, ma loda la pigra.
5. Si deve imparare a vedere la vita borghese di allora. Lazzaro era proprietario di una grande fattoria, nella quale il Signore era sovente Ospite. Marta, la più anziana, presiedeva alla servitù, aveva da procurare che ognuno facesse bene il suo lavoro. E’ facilmente comprensibile, che lei – quando venivano alti ospiti – aveva molto da fare. Per i tre fratelli, GESU’ era indubbiamente l’Ospite più alto.
6. In questo giorno Egli aveva molto da insegnare, quindi doveva starGli lontano il terreno; anche i discepoli si dovevano esercitare di non deliziare prima lo stomaco, ma il loro spirito. Questo episodio cade nel primo anno d’Insegnamento, dove i seguaci e discepoli del Maestro dovevano imparare a conoscere ed a comprendere la maestosa Meta del Maestro. Pure così i tre fratelli che si erano ascritti al Signore.
7. Marta procurava il cibo. Lei pensò certamente come Gesù poco prima aveva saziato i cinquemila uomini [Luca cap. 9]. Non è ancora al punto da distinguere: quando può stare nel proscenio il terreno? Quando deve avere il privilegio lo spirituale? - Il Signore non lo dice con rimprovero, non a suo danno, soprattutto non per abbassarla dinanzi ai discepoli: ‘Marta, Marta tu ti affanni e t’inquieti di molte cose, ma di una cosa sola fa bisogno’ [Luca 10,41].
8. Il dire due volte il nome testimonia di un Amore, che - come più tardi rivelato – le è penetrato profondamente nel cuore. In più questa cara Parola: ‘Ma di una cosa sola fa bisogno!’, - lascia stare il mondo, dietro, vieni e seguiMI e, …non domandare. - A questo riguardo ‘…Maria ha scelto la parte buona’.
9. Oggi Mi servi nel cuore; ed oggi è importante, che il servizio del cuore abbia il proscenio. Una prossima volta – non lo sai ancora – può di nuovo essere importante il servire esteriore. Perciò oggi la buona parte di Maria non dev’esserle tolta. Non ti preoccupare ora dei servi di tuo fratello, che sono anche già sulla migliore via di riconoscerMi.
10. Interpretato
così,
11. Sono
passati quasi due anni, e
12. Dio ammonisce sovente che si cerchi soltanto ‘miracoli’ [Giov. 4,48: «Se non vedete segni e miracoli, voi non credete».], e gli ‘Insegnamenti’ non entravano nel cuore. Per rendere forte i fedeli, che ‘Egli, Dio, possiede il Potere’, perciò Egli lascia morire Lazzaro [Giov. 11,15: «Lazzaro è morto, e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate, ma ora andiamo da lui!»]. Perché, altrimenti? - Un romano esprime la fede: «Tu puoi guarire il mio servo anche da lontano!». Lui è del tutto fermamente convinto della Divinità e Forza di miracoli del Maestro. [Matt. 8, 8-13][3] . Un pagano, un ufficiale del potere occupante, credette nel povero Nazzareno.
13. Pochi
israeliti hanno questa fede. Qui Marta si espone in modo lodevole. Suo fratello è morto. Gesù non lo
doveva sapere? Ora è morto, già da quattro giorni, dove nel paese caldo persino
nelle tombe fresche una salma si decompone rapidamente. Ed ecco
14. Nella casa risuona un forte lamento dalle ‘donne del lamento’ e dei servitori. Come sempre un messaggero corre davanti al suo Signore, per annunciarLo in Betania. «Ah, a che cosa serve che il Maestro viene? Lazzaro è morto già da quattro giorni, che Egli amava così tanto». ‘Sì, ma Egli qui può consolare; e noi abbiamo bisogno del Suo Conforto’.
15. Spezzando l’usanza che le donne in lutto non devono abbandonare la casa, Marta corre incontro al Signore. Nessuna speranza per via di un miracolo, - la spinge fuori l’amore. Ma Maria, che valeva come esempio, rimane nella casa e si attiene saldamente al dolore. Era lei ancora la minore e Marta la migliore? Anche qui: un ‘no’! Marta, una volta attraverso il rimprovero di Gesù, aveva imparato molto e stava con sua sorella, mano nella mano nella Luce della fede.
16. L’esclamazione di dolore di Marta: «Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto», merita piena dignità. Questo vale bene nella dichiarazione: «Ma io so anche che, quello che chiedi Tu a Dio, Dio Te lo darà» [Giov. 11, 21-22]. La fede nel risveglio di una salma putrefatta non se lo aspetta nessuno, nemmeno una volta dai discepoli di Gesù. Diversamente Marta.
17. Risponde
bensì alla Parola di Gesù che suo fratello risorgerebbe, dal terreno nello
spirituale, da questo mondo di ritorno nel Regno. Lo crede fermamente e lo
asserisce. Quale dichiarazione alla Rivelazione: «Io
sono
18. Questa domanda, rivolta ad una donna debole nel dolore, colpisce la parte più interiore. Lazzaro è morto. Che continua a vivere spiritualmente, lo sanno i discepoli e le discepole di Gesù. Soltanto, nel lutto della separazione esteriore - - Chi voleva aspettarsi questa ‘forte fede da uomo’ da una donna?
19. Il Signore se l’aspetta da Marta; perché «Egli l’ama». Anche lei Lo ama sopra tutto. Lei Gli corre incontro, via dalla casa di lutto. Non Maria, la lodata. Marta, la rimproverata, dice fermamente: «Signore, sì, io credo» [v. 27]. Ancora di più non lo avevano nemmeno confermato così concretamente i discepoli: «…Che Tu sei Cristo, il Figlio di Dio, che è venuto nel mondo» [Giov. 11,27].
20. Con la confessione è sorta in lei una chiara Luce, che lei stessa non afferra ancora, di non credere per Lazzaro, ma già essa domina nella sua anima, e va a prendere Maria. Sovente si è voltata se la sorella non venisse da se stessa. Il Salvatore aspetta anche lei. Marta le dice appunto: «C’è il Maestro e ti chiama» [v. 28].
21. Solo ora Maria si stacca dal suo lamento. Vedendo il Maestro da lei cade un poco la sofferenza. Lei dice come sua sorella: «Se Tu fossi stato qui …» [v. 32]. Dopo che su richiesta di Gesù ambedue Gli mostrano la vicina tomba del fratello, Maria è ritornata nella casa. Comprensibile… e non riprovevole. Il resto lo tratta appunto il Maestro solo con Marta, come lo si trova nell’Evangelo.
22. Lei
osa ancora una obiezione, per proteggersi dal diritto pubblico: ‘Una tomba non dev’essere aperta’, fa
notare al Maestro [v. 39: «Signore, gia manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni»],
non per via di Lui, ma delle spie del tempio. Il Signore la tranquillizza; e
nuovamente non è un rimprovero, quando Egli dice: «Non
ti ho detto che, se tu credi, vedrai
23. L’indicazione vale solo in seconda linea per Marta, esso è indirizzato alle spie che sono continuamente in agguato del Signore. Senza l’ordine di Marta nessuno avrebbe toccato la tomba. I servitori del defunto, conoscendo al meglio il Maestro, fanno malgrado il mormorio di molti templari, ciò che ha ordinato la padrona. Lei non bada ai molti cattivi sguardi, non al confabulare, anche se non le può sfuggire, come certi corrono via [v. 46]. - -
*
24. «I primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi» [Matt. 19,30] viene quasi sempre male interpretato. Qui è da osservare: solo Maria, che stava ai piedi del suo Signore nella fede assoluta è profonda? Ma Marta serviva! Allora è Marta, la matura, che sacrifica la grande fede, che nemmeno i dodici apostoli non avevano mostrato fino ad allora.
25. Contro ogni prescrizione, per via del pericolo di contagio particolarmente severo di non aprire nessuna tomba - che sconfina nel mostruoso - che Marta lo fa! Si è mostrata così forte nella fede in un modo, che questo è da rilevare assolutamente.
26. Per questo, Maria non è ricusata. E’ comprensibile che la più giovane non può subito vincere il dolore del lutto. Marta le aveva anche sempre volentieri tolto le pietre dalla via. La buona servilità di Marta ed autentico amore di Maria hanno amato il Signore ‘mano nella mano’, GLI hanno aperto la casa ed i loro cuori.
27.09.1954
A. Wolf
[inizio]
[home sito] - [Dieci
piccoli mattoni]
[2] Per una
comprensione molto particolareggiata del personaggio ‘Lazzaro’ e delle sorelle
sue in Betania, vedere le numerose vicissitudini dei vari personaggi dell’epoca
nella sua grande tenuta vicino Gerusalemme,
comunicata a Max Seltman nell’opera “Scene deliziose” ai
libretti 8 – 10 – 13 - 14 – 17 – 19 – 22.
[3] [Matt. 8, 8-13]:«Signore, io non
son degno che tu entri sotto al mio tetto; ma dì solo una parola ed il mio
servitore sarà guarito. Poiché anch’io son uomo sottoposto ad altri ed ho sotto
di me dei soldati; e dico a uno: ‘Và!’, ed egli va; e ad un altro: ‘Vieni!’, ed
egli viene; e al mio servo: ‘Fa questo!’, ed egli lo fa. E Gesù udito questo,
ne restò meravigliato e disse a quelli che lo seguivano: Io vi dico in Verità,
che in nessuno, in Israele, ho trovato cotanta fede. Or io vi dico che molti
verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e
Giacobbe, nel regno dei cieli; ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle
tenebre di fuori. Quivi sarà il pianto e lo stridore dei denti. E Gesù disse al
centurione: Va’, e come hai creduto, siati fatto. E il servitore fu guarito in
quell’ora stessa»