- Rivelazione –

(Dettato ad Anita Wolf nel 1954)

 

Ottavo ‘piccolo mattone’

 

Ogni verità deve venire alla luce, « …poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato»

 

Martha e Maria

 

Commento all’Opera

 

«Or v’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sue sorelle. Maria era quella che unse il Signore d’unguento profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli, e il cui fratello Lazzaro si era ammalato. Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: “Signore, ecco, colui che tu ami, è ammalato”. Gesù, udito ciò, rispose: “Questa malattia non è mortale, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa, il Figlio di Dio ne sia glorificato”. Or Gesù amava Marta, sua sorella Maria e Lazzaro.

Come ebbe udito che era discepoli: “Torniamo in Giudea ammalato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dov’era; poi disse ai!”. I discepoli gli dissero: “Maestro, i Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu ci vuoi tornare?”. Gesù rispose: “Non vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui”. Così parlò; e dopo soggiunse: “Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”. Allora i discepoli gli dissero: “Signore, s’egli dorme, sarà salvo”. Or Gesù aveva parlato della morte di lui; ma essi credevano che intendesse il riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto; e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da lui!”. Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: “Andiamo anche noi a morire con lui!”.

Gesù dunque andò e trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadi; e molti Giudei eran venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. Quando Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro, mentre Maria stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; ma so ancora che tutto quel che chiederai a Dio, Egli te lo concederà”. Gesù le disse: “Tuo fratello risorgerà”. Ma Marta gli disse: “Lo so che risorgerà, nella resurrezione, nell’ultimo giorno”. Gesù le disse: “Sono Io la Resurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se fosse morto, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?”. Ella rispose: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo”. E detto ciò se ne andò a chiamare sua sorella dicendole sottovoce: “Il Maestro è qui, e ti chiama”. Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò da lui. Ora Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma si era soffermato nel luogo dove Marta l’aveva incontrato.

Quando dunque i Giudei ch’erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria s’era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe veduto, gli si gettò ai piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Gesù allora, vedendola piangere, e piangere anche i Giudei che le erano venuti dietro, fremette nello spirito, si turbò in se stesso e disse: “Dove l’avete posto?”. Gli dissero: “Signore, vieni e vedi!”. Gesù pianse! Onde i Giudei esclamarono: “Guarda come l’amava!”. Ma alcuni di loro dissero: “Non poteva lui, che ha aperto gli occhi al cieco, fare che questi non morisse?”. Allora Gesù, di nuovo fremendo in se stesso, venne al sepolcro.

Là vi era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. Gesù disse: “Togliete via la pietra!”. Marta, la sorella del morto, rispose: “Signore, egli già puzza, perché siamo al quarto giorno”. Ma Gesù le disse: “Non t’ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?”. Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: “Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. Io ben sapevo che mi esaudisci sempre; ma l’ho detto a motivo della moltitudine che mi circonda, affinché credano che tu m’hai mandato”. E detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. E colui che era morto uscì, con i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto da un sudario. Allora Gesù disse loro: “Scioglietelo, e lasciatelo andare»

[Giov. 11, 1-44]

 

* * *

                   1.      Marta e Maria sono due figure ben note della Bibbia, conosciute dalla generalità. Entrambe sono da considerare molto poco diverse. Si accentua: ‘Maria ha scelto la parte migliore …’, questo non viene sminuito se si contrappone ad altre citazioni. A tal fine la vita di entrambe le sorelle e lo stare insieme a GESU’ deve essere illuminato più da vicino.

                   2.      Ci si dimentica: perché e in quale occasione il Signore ha espresso a Marta la celebre parola? Era soprattutto un rimprovero, come si cerca di far credere? Per riconoscerlo, non si deve considerare separati i due più importanti avvenimenti che si aggirano intorno alle sorelle. Qui ci si imbatte in ciò che segue:

                   3.      Maria, infatti, ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta[1], [Luca 10,42], questo avvenne molto prima di ciò che avvenne tra Gesù e Marta nell’occasione della resurrezione di Lazzaro [Giov. cap.11]. Marta, quindi già prima, era molto occupata, preoccupata per il Signore, affinché fosse beneficiato terrenamente. Era riprovevole questo? No! Ciò non viene biasimato solo perché Marta si preoccupava troppo per il Signore. Lei era pur sempre attiva, si occupava anche dei Suoi discepoli che, a volte, venivano alla casa del fratello[2], affamati.

                   4.      La servente, quindi, doveva essere rimproverata, invece Maria che stava solo seduta inattiva ai piedi di Gesù, essere elevata? Non si basa la fede sulle azioni, altrimenti non serve a nulla? Dunque, è Marta a operare secondo il comandamento del Signore. Quindi ci deve essere qualcos’altro dietro, del perché Egli qui rimprovera la diligente, e invece loda la pigra.

                   5.      Si deve imparare a vedere la vita borghese di quel tempo. Lazzaro era proprietario di un grande podere nel quale il Signore era spesso Ospite. Marta, la maggiore, presiedeva alla servitù e doveva assicurarsi che ognuno facesse bene il suo lavoro. È facilmente comprensibile che lei – quando venivano ospiti importanti – avesse molto da fare. Per le due sorelle e il fratello Lazzaro, GESU’ era indiscutibilmente sempre l’Ospite più importante.

                   6.      In questo giorno Egli aveva molte cose importanti da insegnare, quindi le cose terrene stavano lontane dalla Sua mente; anche i discepoli dovevano esercitarsi a non ristorare prima lo stomaco, ma il loro spirito. Questo episodio accade nel primo anno d’insegnamento, dove i seguaci e i discepoli del Maestro dovevano imparare a conoscere e a comprendere la Meta superiore del Maestro. Altrettanto i tre fratelli che si erano dedicati al Signore.

                   7.      Marta provvedeva al cibo. Lei pensava certamente a come Gesù poco tempo prima aveva saziato cinquemila persone [Luca cap. 9]. Lei non è ancora al punto da discernere: quando può stare il terreno in primo piano, e quando deve avere la precedenza lo spirituale? Il Signore non lo dice con rimprovero, non a suo danno, soprattutto per non abbassarla dinanzi ai discepoli: ‘Marta, Marta tu hai molte preoccupazioni e fatica, ma una sola cosa è necessaria’ [Luca 10,41].

                   8.      Il fatto che il suo nome sia menzionato due volte testimonia di un Amore che – come fu poi rivelato – le è penetrato profondamente nel cuore. In aggiunta a questo, la preziosa Parola: ‘Ma una sola cosa è necessaria!’, cioè; “…lascia stare il mondo dietro, vieni e seguiMi e, …non domandare!”. Sotto questo aspetto ‘…Maria ha scelto la parte migliore’.

                   9.      “Oggi lei Mi serve nel cuore; e oggi è importante che il servizio del cuore abbia la precedenza. Una prossima volta – tu non lo sai ancora – può di nuovo essere importante il servizio esteriore. Perciò oggi la buona parte di Maria non deve esserle tolta. Non ti preoccupare adesso per i servitori di tuo fratello, i quali sono già anche sulla migliore via per riconoscerMi”.

                 10.   Spiegata così, la Parola ottiene una vera Luce. Sulle prime Marta è colpita, sebbene nella Sua benevolenza il Signore non rimprovera la servente davanti a tutti gli altri. Esistono abbastanza occasioni di dirle questo da sola. Perché quanto più facilmente uno può inciampare quando viene rimproverato davanti agli altri, tanto più quando viene lodato ad alta voce davanti agli altri. Oltretutto, le sorelle si amano; e allora si sarebbe subito frapposta un’ombra cupa tra loro, se lode e rimprovero fossero avvenuti in pubblico. Il seguito dell’episodio lo insegnerà.

*

                 11.   Passarono quasi due anni e la buona Semenza di Dio era germogliata in tutti. Era anche il tempo giusto; infatti, il Sacrificio, l’Atto della redenzione stava davanti al Signore. Allora avvenne il miracolo più grande, incomprensibile per gli uomini di scienza, difficilmente comprensibile secondo la fede. Eppure, accadde!

                 12.   Dio ammonisce spesso che la gente cerca solo ‘miracoli’ («Se non vedete segni e miracoli, voi non credete» [Giov. 4,48]), e gli ‘insegnamenti’ non entravano nel cuore. Per rafforzare i fedeli, sul fatto che ‘Egli, Dio, possiede il Potere’, permette a Lazzaro di morire: «Lazzaro è morto, e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate, ma ora andiamo da lui!» [Giov. 11,15]. Perché altrimenti? – Un romano manifesta la fede: «Tu puoi guarire il mio servitore da lontano!». Lui è fermamente convinto della divinità e della forza miracolosa del Maestro. [Mt. 8, 8-13][3] : un pagano, un ufficiale della potenza occupante, crede nel povero Nazzareno!

                 13.   Pochi israeliti hanno questa fede. Qui Marta si distingue in modo encomiabile. Suo fratello è morto. Gesù, non doveva saperlo? Ora è morto già da quattro giorni, dove nel paese caldo, persino nei sepolcri freschi una salma si decompone rapidamente. Ed ecco la Parola: «Ma Gesù amava Marta» [Giov. 11,5]. Non solo perché nel ‘ma una sola cosa è necessaria’ lei starebbe dietro a sua sorella. Del tutto al contrario, com’è da dimostrare.

                 14.   Nella casa c’è un forte lamento da parte delle donne e dei servitori. Come sempre, un messaggero corre davanti al suo Signore, per annunciarLo in Betania. ‘Ah, a cosa serve che il Maestro viene? Lazzaro, che Egli amava tanto, è morto già da quattro giorni!’. – ‘Sì certo, ma Lui ci può consolare; e noi abbiamo bisogno del Suo conforto’.

                 15.   Infrangendo l’usanza secondo cui le donne in lutto non devono abbandonare la casa, Marta corre incontro al Signore. Nessuna speranza di un miracolo, è l’amore a spingerla fuori. Maria, invece, che era vista come esempio, rimane in casa e si tiene saldamente al dolore. Era lei adesso la minore e Marta la migliore? Anche qui un ‘no’! Marta, da quella volta, dall’amorevole rimprovero di Gesù, aveva imparato molto e stava con sua sorella, mano nella mano, nella luce della fede.

                 16.   Il grido di dolore di Marta: «Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto», merita pieno apprezzamento. Questo si fa valere splendidamente nella confessione: «Ma io so anche, che qualsiasi cosa chiederai a Dio, Egli Te la concederà» [Giov. 11, 21-22]. La fede nel risveglio di un cadavere in putrefazione non è da aspettarsi da nessuno, nemmeno dai discepoli di Gesù. Diversamente Marta.

                 17.   Certamente risponde alla Parola di Gesù che suo fratello sarebbe risorto, dal piano terreno allo spirituale, da questo mondo per ritornare al Regno. Lei lo crede fermamente e lo afferma. Quale confessione alla Rivelazione: «Io sono la Resurrezione e la Vita. Chi crede in Me, anche se fosse morto, vivrà, e chi vive e crede in Me, non morrà mai! Credi tu questo?» [Giov.11, 24-26].

                 18.   Questa domanda, rivolta a una donna debole e nella sofferenza, colpisce nell’intimo. Lazzaro è morto! Che continui a vivere spiritualmente, lo sanno i discepoli e le discepole di Gesù, e ciò, solo nel cordoglio della separazione esteriore. Chi si aspetterebbe questa ‘forte fede da uomo’, da una donna?

                 19.   Il Signore se l’aspetta da Marta, perché «Egli l’ama». Anche lei Lo ama più di ogni altra cosa. Lei Gli corre incontro, corre via dalla casa del dolore. Non Maria, la lodata. Marta, la rimproverata, dice con fermezza: «Signore, sì, io credo!» (vedi 27). Del resto, nemmeno i discepoli lo avevano confermato così concretamente. «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che è venuto nel mondo» [Giov. 11,27].

                 20.   Con la confessione è sorta in lei una splendente luce, cosa che lei stessa ancora non afferra, non a credere per Lazzaro, ma nondimeno già domina nella sua anima, e va a prendere Maria. Lei si gira più volte per vedere se la sorella non stia arrivando da se stessa. Il Salvatore aspetta anche lei. Marta le dice appunto: «Il Maestro è qui e ti chiama» [v. 28].

                 21.   Solo adesso Maria si libera dal suo lamento. Stando alla presenza del Maestro la sofferenza si attenua un po’. Lei parla come sua sorella: «Se Tu fossi stato qui …» [v. 32]. Dopo che entrambe, su richiesta di Gesù, Gli mostrano il vicino sepolcro del fratello, Maria ritorna in casa. È comprensibile… e non riprovevole, che il Maestro discuta il resto solo con Marta, come lo riporta il Vangelo.

                 22.   Lei osa sollevare ancora un’obiezione per proteggersi dal diritto pubblico: ‘Il sepolcro di un cadavere non deve essere aperto’, fa notare al Maestro: «Signore, già manda cattivo odore, perché è di quattro giorni» [v. 39], non per via di Lui, ma per le spie del Tempio. Il Signore la tranquillizza; e ancora una volta non è un rimprovero quando Egli dice: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la magnificenza di Dio?» [v. 40].

                 23.   L’allusione si applica veramente solo in seconda battuta a Marta, essa è rivolta agli informatori che spiano incessantemente il Signore. Senza l’ordine di Marta nessuno avrebbe toccato il sepolcro. I servitori del defunto, conoscendo al meglio il Maestro, fanno ciò che ha ordinato la padrona, nonostante il mugugnare di molti templari. Lei non fa caso agli sguardi maligni, né al mormorio, anche se non può fare a meno di notare come alcuni di loro corrono via in fretta [v. 46].

                 24.   «I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi» [Mt. 19,30] viene quasi sempre interpretato falsamente. Qui va notato: solo Maria stava ai piedi del suo Signore in modo incondizionato e nella profonda fede; Marta, invece, serviva! Allora è Marta, la matura, che sacrifica la grande fede che nemmeno i dodici apostoli avevano mostrato fino allora.

                 25.   In opposizione a qualunque regola – secondo cui non si deve aprire un sepolcro per via del pericolo di contagio particolarmente grave – Marta fa qualcosa che rasenta il mostruoso! Lei si dimostra così forte nella fede, in un modo che questo deve essere assolutamente rilevato.

                 26.   Perciò Maria non è da retrocedere. È comprensibile che la donna più giovane non riesca a superare subito il dolore del lutto. Marta le ha sempre rimosso volentieri le pietre dalla via. La sollecitudine di Marta e l’autentico amore di Maria hanno amato il Signore ‘mano nella mano’; GLI hanno aperto la casa e il loro cuore!

27.09.1954

A. Wolf

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[1] [Luca 10, 38-42]: «Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta”».

[2] Per una comprensione molto particolareggiata del personaggio ‘Lazzaro’ e delle sue sorelle in Betania, vedere le numerose vicissitudini dei vari personaggi dell’epoca nella sua grande tenuta vicino Gerusalemme, comunicata a Max Seltmann nell’opera “Scene deliziose” ai libretti 8 – 10 – 13 - 14 – 17 – 19 – 22.

[3] [Matt. 8, 8-13]:«Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma dì solo una parola e il mio servitore sarà guarito. Poiché anch’io sono sottoposto ad altri ed ho dei soldati sotto di me, e dico a uno: ‘Và!’, ed egli va; e a un altro: ‘Vieni!’, ed egli viene; e al mio servo: ‘Fa questo!’, ed egli lo fa». E Gesù udito questo, ne restò ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «Io vi dico in Verità, che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande. Perciò vi dico che molti verranno da Levante e da Ponente e sederanno a tavola con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli; ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre esteriori ove sarà pianto e stridor di denti». Poi Gesù disse al centurione: «Va’, e come hai creduto, ti avvenga». Difatti, in quell’ora stessa il servo fu guarito.