- Rivelazione –

(Dettato ad Anita Wolf nel 1954)

tratto dalla raccolta

“Dieci piccoli mattoni”

 

Per accedere al ‘Regno’ ciascuno ha avuto in dono tre monete: ma quale sarà quella che gli servirà ad entrare nell’aldilà attraverso la ‘Porta’ della vita?

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Della santa moneta della vita

 

Commento all’Opera

«E’ qualcosa di grande

 circa la confessione,

 chi non si nasconde,

 ma pensa alla Parola

 nella Rivelazione di Giovanni.

Egli testimonia della Parola di Dio,

 e della testimonianza di Gesù Cristo,

 che egli ha visto»

[Ap. 1,2]

 

                         1.      L’umanità sta errando; perché Ur tiene nella Sua mano destra il resto dell’ultimo Tempo. Testimoniano della Parola di Dio coloro che non temono e vedono presegnata la via del loro cuore, tutti costoro stanno in mezzo nella povera massa e sono co-incatenati al tempo ed alla vita della materia.

                         2.      Una viva testimonianza viene dallo Spirito di Grazia da Dio, Verità, Luce ed Amore. Se nei nostri giorni agiscono ancora Luce e testimonianza, amore e Verità, allora sta dinanzi a noi:

« Solo una lucetta al bordo di tutta la Tua Magnificenza!

Io ho visto il duomo dove entrano ed escono le schiere

 e sono tutti dentro, tutti i celesti ed anche tutti i terreni:

loro hanno superato attraverso il Sangue dell’Agnello

ed attraverso la Parola della loro testimonianza

e non hanno amato la loro vita fino alla morte!»

                         3.      Ed io avevo tre monete, una falsa e due vere. La falsa risplendente, e le vere avevano l’aspetto di usura. Nella Porta c’era una fessura nella quale gettavo prima la moneta falsa, che aveva come incisione tre foglie. Mi bruciava nella mano, e volevo vedere che cosa ne facesse la porta. L’ha espulsa, ed in più chincaglieria senza valore. Dopo questo ho preso una moneta vera e l’ho gettata nella fessura. La Porta l’ha tenuta, ma non si è aperta. Qualcuno mi ha detto che dovevo conservare l’altra moneta; perché non ci sarebbe ancora il tempo per questa.

                         4.      Ho visto nel Duomo il santo Focolare, su questo molte luci, grandi, piccole e piccolissime. Coloro che entravano ed uscivano, portavano in aggiunta le loro luci. Del tutto al bordo stava una luce con piccolo bagliore. L’ho indicata e detto: “Questa è la mia Luce!”. Anche se è molto piccola, del tutto al bordo di tutta la meravigliosa Magnificenza, sta comunque sul sommo Altare di Dio, dà testimonianza ed è stata accesa alla santa Fiamma della Vita che arde nel mezzo. Non la persona – l’immagine parla per se stessa. Tutti coloro che ‘testimoniano’, entrano nel Cuore del Padre e, non ha importanza dove  si trovano: sulla Terra, su una qualunque stella, o nel Luogo di cui parla il buon Salvatore:

«Diventate perfetti com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo!»

                         5.      Chi possiede la testimonianza, vede la grande Magnificenza di Dio e la Rivelazione nel Cielo ed in tutti gli spazi della Creazione. Perché, il Tutto è Suo! Nel mezzo, ovunque risplendente, la Sua magnifica Fiamma della Vita nella quale è da accendere ogni lucetta, affinché bruci senza spegnersi, come la Fiamma del Focolare di Ur non si spegne mai in eterno.

                         6.      Allora si può distinguere senza difficoltà il vero dal falso, quando il falso mostra tre foglie della vita. Si impara a decidere: separarsi dalla chincaglieria, di darla via, perché brucia malgrado o appunto per via del suo splendore ingannevole.

                         7.      Dove si getta questa falsa moneta? Ne può essere aggravato il mondo? E’ da disprezzare il terreno, che Dio usa come mezzo al santo Scopo? Dove mettere la refurtiva del mondo? Oh, la Porta si chiama CRISTO; ed il Suo Sacrificio, portato a tutti senza rendersene conto, è la stretta fessura, nella quale si può gettare tutto: peccato e fede, anima e spirito, vita e rinuncia, silenzio ed anche la testimonianza.

                         8.      Sì, proprio ogni peccato e tutta l’insufficienza si deve gettare in questa maestosa Fessura di Sacrificio, nella Cassetta di Elemosina di Sacrificio di Gesù; perché così: Egli  provveda a noi [I Pietro 5,7].

                         9.      Il falso viene bensì di nuovo sollevato, ma dal REDENTORE. Non sappiamo che cosa avviene nella Porta [passaggio]. - Che serva per lo sgravio, lo dimostra la chincaglieria che venne anche rigettata con questo – ed è caduto molto nella profondità.

         10. Ma la santa profondità, molto al di sotto della materia, cattura anche ciò che è più riprovevole, il nostro falso che abbiamo da deporre. Nella grande misericordiosa Profondità di Salvezza ogni chicco di polvere viene trasformato in semenza per il prossimo Giorno della Creazione; perché: Dio non perde nulla: Egli non dà nulla per perduto!

                       11.    Ora possediamo due monete vere: “Da dove vengono? Sono un merito conquistato? Regalo oppure ricompensa?”. -

                       12.    Una sola lucetta al bordo di tutta la Sua Magnificenza! Nel mezzo la santa Fiamma della Vita, l’eterno Fuoco di Ur, il Fiume di Grazia, la ‘luce dalla Luce nata da Dio ’! Se sentiamo la Vita dal PADRE-ETERNO, allora abbiamo dapprima ricevuto la moneta da consumare, la libbra dalla parabola secondo Luca cap. 19.

                       13.    Chi non domanda: ‘Signore, che cosa procura la Tua moneta’, il Suo Amore benedirà colui centuplici volte, finché non si giunge alla seconda,  alla propria moneta. Questa vale alla testimonianza ed al servizio. Con la Moneta di DIO è da conservare l’amore per il prossimo; ed il nemico - la testimonianza in GESU’ - che non si ami il mondo fino alla morte. è da elevare su tutte le cose della Vita insieme alla rinuncia all’eterno Regno.

                       14.    Ma proprio la nostra moneta, la seconda, anche se si è lasciata raccogliere solo per Grazia, la diamo nel servizio per il nostro Signore e Salvatore da sempre, al nostro eterno buono, misericordioso e celeste Padre, al confortevole D I O !

                       15.    Ma non si sta prima, davanti alla Porta, quando la Terra sprofonda dietro a noi e la morte forma il ponte al diventato povero aldiquà nel ricco aldilà, ci si sta giornalmente, sempre, continuamente, perché appunto, nessuno sa quando si apre. Proprio per questo, nell’amore, nella fede, in tutta la dedizione e nella testimonianza al nostro Signore e Salvatore GESU’ CRISTO, siamo sempre capaci di gettare una moneta nella fessura del Sacrificio del Golgota.

                       16.    Quale diamo via? La moneta di Dio, che  abbiamo ricevuta una volta, quando siamo nati nella Luce, oppure la nostra che abbiamo potuto naturalmente raccogliere solo con l’Aiuto del nostro Padre? Sarebbe degno del lavoro di una vita prendere la decisione da noi stessi, perché nella libertà della decisione la nostra anima si lascia legare all’Anima-Redentore.

                       17.    E’ meglio non dare mai dalla mano la santa Moneta della Vita di Dio; l’abbiamo ricevuta da DIO. Ma la nostra moneta che può essere santificata anche attraverso la nostra testimonianza, è la nostra restituzione, il nostro libero dare, la rinuncia, il servizio, l’amore per il prossimo! Ed il nemico, umiltà, la veracità e la nostra testimonianza del Sangue del nostro Padre GESU’ CRISTO, - è giornalmente da gettare come nostra offerta, da sacrificare colmi di gioia.

                       18.    Quando una volta la riconosceremo nel ritorno nell’Alto Regno del Padre come lucetta al bordo di tutta la Sua Magnificenza, vi tenderemo le nostre mani ed esclameremo in gioiosa certezza: ‘Questa è la mia lucetta, l’ho accesa nella Santa Fiamma della Vita di Dio’, allora staremo nello splendore del Cielo, e sarà come se sognassimo.

                       19.    Se mettiamo insieme fittamente le piccole lucette, schierate intorno alla Fiamma del Sacrificio ‘sull’Alto Altare dell’Amore’, allora la nostra testimonianza della Rivelazione di Luce di Dio, cominciata per noi nel Giardino dell’Eden fin nel nostro tempo, nel quale il Signore non ha lesinato di donare la viva Parola, sarà la bella corona di Luce che abbraccia ancora tutto il mondo. Noi conserviamo questa speranza nel cuore e nella preghiera, nella richiesta ed in ogni umile ringraziamento:

Oh, Padre, noi siamo piccole lucette; Ma siamo Tue!

A Te siano portati la gloria, la lode, il ringraziamento e l’onore. Amen”.

04.08.1954

A. Wolf

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